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1 aprile 2016

Costume Jewelry: POVERI MA BELLI..NO BELLISSIMI!


Palazzo Mazzetti, Asti

16 aprile – 2 ottobre 2016



Gioielli Fantasia. Sogni americani

Oltre 500 esemplari di Gioielli Fantasia provenienti dalla Collezione personale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

 




Dal 16 aprile al 2 ottobre 2016 Palazzo Mazzetti (Corso Vittorio Alfieri 357, Asti) ospita la mostra ”Gioielli Fantasia. Sogni americani”: oltre 500 esemplari di Gioielli Fantasia provenienti dalla Collezione personale di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.


Collane, spille, orecchini e bracciali tracciano l’evoluzione della Costume Jewelry e raccontano una storia articolata e affascinante, dalle riproduzioni di gioielli classici alle creazioni pop degli anni '50 e '60, concepite ed elaborate dai più importanti designer, come Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Eugène Joseff, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini.
Collana, Marchel Boucher, 1941, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


La storica dimora astigiana, scrigno di raffinate raccolte di intagli, tessuti antichi e ceramiche, si offre come luogo ideale per un’esposizione dedicata ad un settore particolare delle arti decorative come quello del “gioiello fantasia”.

Il percorso espositivo accompagna il visitatore alla riscoperta della produzione di costume jewelry, fenomeno socio-culturale nato negli Stati Uniti all’indomani della grande crisi del 1929-1939: con la drastica riduzione del mercato dei prodotti di lusso, la sperimentazione con materiali non preziosi diventa l’unica via di sopravvivenza per i gioiellieri, ma anche stimolo per la fantasia e per la messa a punto di nuove tecniche. Nascono ornamenti bellissimi e poco costosi che gli studi cinematografici di Hollywood non esitano ad adottare, facendoli diventare protagonisti della stagione d’oro del cinema americano. Sono gioielli molto grandi e vistosi, visibili durante le riprese e in grado di far risparmiare il denaro precedentemente speso per il noleggio di gioielli veri.
Collana, Miriam Haskell, 1950, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


Nonostante l’utilizzo di pietre e leghe di costo contenuto, l’accuratezza delle finiture e il formato sorprendente sono il segno evidente delle straordinarie capacità creative dei designer dell’epoca e di una maggiore libertà di sperimentazione di nuovi materiali. Sono i gioielli indossati sugli abiti di scena dalle dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh. Il leggendario Joseff crea monili per centinaia di pellicole di grande successo, tra cui “Via col Vento”. Ma anche le first ladies, come Mamie Eisenhower e Jacqueline Kennedy Onassis, non perdono l’occasione di esibirli in occasioni pubbliche.
Jackie Necklace,  Kenneth Jay Lane, 1970 (commissionata da Jackie Kennedy Onassis), courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ha sviluppato l’interesse per questi gioielli fantasia «perché rappresentano un patrimonio culturale che ci riporta a tempi difficili e a grandi cambiamenti sociali... É importante il significato e il contenuto che essi trasmettono, la loro aderenza e precisione col momento storico in cui sono stati realizzati. Nella Costume Jewelry ricerco la creatività, la fantasia e apprezzo l’uso di materiali innovativi, come la gomma vulcanizzata, gli strass, la celluloide, la bachelite, il plexiglas e l’acrilico, capaci di anticipare tante tendenze future. Sono gioielli “poveri ma belli”, accessibili e alla portata di tutti».
Spilla a Corona, Adolph Katz per Coro, 1946 ca, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


Splendidamente falso, Trifari da Napoli a New York, Il gioiello va in scena, Dalla creatività al design, Ditelo con i fiori: sono solo alcune delle sezioni del percorso espositivo arricchito pannelli illustrativi, immagini e proiezioni.
Spilla con airone in volo, Alfred Philippe per Trifari, 1950-1955, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), chiuso il lunedì ad eccezione del 25 aprile e del 15 maggio. Biglietto intero € 5.00, ridotto € 3. Catalogo edito da Sagep, Genova. Per informazioni: tel. 0141530403, info@palazzomazzetti.it, www.palazzomazzetti.it.
Spilla con bandiera americana, senza marchio, 1940-1949, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo


SCHEDA TECNICA

Gioielli Fantasia. Sogni americani

16 aprile – 2 ottobre 2016

Orari: da martedì a domenica ore 9.30-19.30 (ultimo ingresso ore 18.30), chiuso il lunedì ad eccezione del 25 aprile e del 15 maggio.

Biglietto intero € 5.00, ridotto € 3.00

Catalogo Sagep, Genova



PER INFORMAZIONI

Palazzo Mazzetti

Corso Vittorio Alfieri, 357 - 14100 Asti

Tel. 0141 530403





Spilla con girasole, Trifari, 1941, courtesy Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

#gioielli
#palazzomazzetti
àasti
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VIAGGIO A NAPOLI IN MUSICA


Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione 2015-2016


  

Viaggio a Napoli

Ensemble Voci Italiane



Il Vesuvio musicale tra popolare e colto: da Palommella a I’ te vurria vasà,

da Te vojo bene assaje a ‘O sole mio, le più belle melodie napoletane di tutti i tempi





In quel mondo a parte che è Napoli, fatto di suoni, colori e sapori indimenticabili, la canzone è un piccolo cameo di vita quotidiana che racconta amori impossibili, la bellezza di un tramonto, storie di mare, la tristezza di un addio, in una parola: l'amore per una città unica. L'opportunità di comprendere al meglio questo universo a sé ci viene offerta dal Viaggio a Napoli, domenica 3 aprile nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica (ore 11 introduzione, ore 12 concerto)  che vedrà impegnato l'Ensemble Voci italiane, costituito da artisti del Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in arrangiamenti, curati dal Maestro Ciro Visco e dal Maestro Paolo Tagliapietra, delle più note e belle canzoni del repertorio napoletano.

Un unicum nel panorama italiano. La musica è spesso di autori noti della tradizione teatrale dal Settecento ai nostri giorni, da Niccolò Piccinni, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini (Tarantella), Saverio Mercadante fino a Francesco Paolo Tosti, Vincenzo Valente e Eduardo Di Capua autore de 'O sole mio. I testi - meravigliosi- sono opera di raffinati poeti come Salvatore Di Giacomo (autore insieme a Tosti della celeberrima Marechiaro), Libero Bovio, Pietro Labriola (Lo cardillo), Raffele Sacco (Te voglio bene assaje musicata da Donizetti). L'Ensemble Voci Italiane ripercorre la melodia napoletana dell'Ottocento e del Novecento con uno sguardo innovativo nel rispetto della tradizione. L'Ensemble è costituito da Massimo Iannone, Massimiliano Tonsini, Maura Menghini, Renato Vielmi, Patrizia Roberti, Mascia Carrera, Flavia Caniglia e Paolo Tagliapietra.



Domenica in Musica

La Grande Musica ad un piccolo prezzo! Rivolti ad un vasto pubblico, i Matinée sono destinati a giovani, studenti e famiglie che intendono avviare un rapporto "leggero" e vivo con l'esperienza dell'ascolto musicale. I concerti, della durata massima di un'ora e senza intervallo, hanno luogo presso la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica e sono preceduti da un'introduzione al programma. Un' occasione unica per accedere, ad un prezzo molto conveniente, alla grande Musica.





Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia

Domenica 3 aprile – ore 11 introduzione, ore 12 concerto



Ensemble Voci Italiane

Masha Carrera, Maura Menghini, Patrizia Roberti soprani

Antonella Capurso mezzosoprano

Flavia Caniglia contralto

Massimo Iannone, Massimiliano Tonsini tenori

Renato Vielmi basso

Paolo Tagliapietra pianoforte



Un viaggio a Napoli



La palommella, I’ te vurria vasà, La Rosa, O sole mio,  Mmiez’ o grano, Tarantella, Lo cardillo Mandulinata a Napule, Napule ca se ne va, ‘O marenariello, Te vojo bene  assaj, Palomm’ ‘e notte, Silenzio cantatore





Biglietti

Intero: 12 Euro  -  Under 30: 8 Euro

#napoli
#musica
#auditoriumparcodellamusica


ACCADEMIA DI SANTA CECILIA - PAPPANO DIRIGE STRAVINSKIJ E CAJKOVSKIJ





Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione 2015-2016

Stagione Sinfonica
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 2 aprile ore 18 - Domenica 3 ore 18 - Lunedì 4 ore 20,30

Pappano saluta il pubblico
con l’Aurora di Panfili
in prima esecuzione nei concerti dell’Accademia
e Stravinskij per il Giubileo



Per l'ultimo concerto in abbonamento diretto da Antonio Pappano (Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia - Sabato 2 aprile ore 18, Domenica 3 ore 18, Lunedì 4 ore 20,30) il programma prevede due importanti composizioni del repertorio russo accanto ad una pagina di un giovane autore italiano.


La Sinfonia di Salmi di Stravinskij (dove il termine Sinfonia si riferisce alla unione armonica di suoni e canti) è una delle opere fondamentali del cosiddetto periodo neoclassico di Stravinskij; dedicata "alla gloria di Dio" l'autore vi esprime con novità di scrittura e concezione formale, il suo sentimento religioso. La Quinta Sinfonia di Čajkovskij è un classico del quale non si finisce mai di ammirare la felicità delle idee melodiche, lo splendore dell'orchestrazione, l'eleganza delle frasi e stupisce ogni volta la capacità dell'autore di trasportarci in una condizione emotiva avvincente.

Molto interessante è la composizione - che Pappano ha già diretto alla Scala e che presenta a Santa Cecilia per la prima volta - intitolata L'aurora probabilmente di Riccardo Panfili, classe 1979, considerato tra i più interessanti e apprezzati compositori della sua generazione: «“L’aurora, probabilmente” prende ispirazione da Friedrich Nietzsche, autore che ho scoperto durante l’estate dopo la terza media e del quale lessi Aurora: un’alba che illumina la notte dei feticci illusori, delle morali, delle convinzioni e delle fedi. Demoliti gli Idoli, rimane il deserto: “il grande meriggio”, l’ora in cui “le ombre sono più corte”, “il caos che danza su piedi leggeri”. Una danza su cui grava il più terribile dei dubbi: e se fosse anch’essa frutto illusorio di una fede, abbaglio di una nuova utopia? L’Aurora è sempre probabile e impossibile al contempo; speranza e fallimento, liberazione e violenza. Nei sogni secolari di una vita migliore l’umanità immagina incessantemente l’alba di un tempo nuovo: ogni uomo, da sempre, si ritaglia un piccolo raggio di speranza.  È la luce fioca dell’Aurora. Probabilmente».



Riccardo Panfili

Nato a Terni nel 1979, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore con Elio Maestosi. Sotto la guida di Ivan Vandor ha poi conseguito il diploma di composizione con il massimo dei voti e la lode. In seguito si è perfezionato con Azio Corghi all'Accademia Chigiana di Siena, all’Accademia Romanini di Brescia e all’Accademia Filarmonica di Bologna.

Nel 2006 è risultato vincitore del Primo premio del Concorso Internazionale di Composizione "Santa Cecilia" di Roma, con il brano per orchestra Danzario, che è stato eseguito, in prima mondiale, il 7 febbraio 2009 all’Auditorium-Parco della Musica di Roma dall’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, e poi eseguito in tournée al Festival di Musica delle Canarie.

Numerosi i premi internazionali vinti: il Primo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “A Camillo Togni” (114 partiture da tutto il mondo; presidente della giuria Mario Bortolotto); il Secondo Premio della sesta edizione del Concorso di Composizione “Henri Dutilleux” (2007), presidente della giuria lo stesso Henry Dutilleux (219 partecipanti da 41 paesi); il Terzo premio al Concorso internazionale di composizione “Egidio Carella” (presidente Ivan Fedele); il 7° Concorso internazionale Taukay di Udine (presidente della giuria Michele dall’Ongaro); terzo premio al Concorso internazionale di composizione “Ton de Leeuw” 2008 (seconda edizione, Tirana); Premio Nino Carloni 2011; Premio Play.it da parte dell’Orchestra Regionale della Toscana, per il pezzo Mappe immaginarie, commissionato dalla stessa Orchestra.

Nel 2010 RadioRai ha selezionato il suo pezzo Le Roi Bombance (commissione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, prima esecuzione al festival RaiNuovaMusica di Torino) per il prestigioso International Rostrum of Composers di Lisbona.

I suoi lavori sono stati eseguiti dall’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Filarmonica della Scala di Milano, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Human Rights Orchestra, Kammerakademie Potsdam, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra della Fondazione “A. Toscanini” di Parma, Orchestra Regionale della Toscana, Dedalo Ensemble, Ensemble InCanto, Tema Ensemble, Ensemble Dutilleux di Tours, Ton de Leuuw Ensemble di Tirana da direttori quali Antonio Pappano, Carlos Izcaray, Alessio Allegrini, Tito Ceccherini, Pietro Mianiti, Fabio Maestri, Vittorio Parisi e da celebri solisti quali Alessandro Carbonare, Alessio Allegrini, Alfonso Alberti.

Da alcuni anni collabora stabilmente con i Tetraktis percussioni e dal 2012 partecipa al progetto dei Musicians for Human Rights fondato da Alessio Allegrini (dedicatario del pezzo Out… per corno e orchestra, eseguito in prima assoluta a Potsdam dalla Kammerakademie Potsdam diretta da Antonello Manacorda nel 2013).

Nel 2013 è uscito il cd Decca con Alessandro Carbonare e i Tetraktis con il suo brano F for Fake.

Nel 2014 è stato eseguito in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il brano per grande orchestra, commissionato dalla Scala stessa, L’Aurora, probabilmente diretto da Antonio Pappano e all’Internationales Kammermusikfestival Nürnberg ha avuto luogo la prima esecuzione del quartetto per archi Januskopf.

Nel 2011 ha avuto l’onore di essere scelto da Hans Werner Henze come suo assistente musicale, e nel 2013 il Comitato Direttivo della Fondazione Hans Werner Henze lo ha nominato primo compositore in residence con Borsa di Studio biennale.

Tra i prossimi impegni una commissione del Maggio Musicale Fiorentino, un’opera da camera incentrata sulla rilettura moderna dell’Antigone (libretto del regista e drammaturgo Michael Kerstan), e un nuovo pezzo per orchestra commissionato dalla Filarmonica della Scala di Milano che sarà diretto nell'aprile 2016 da Fabio Luisi.

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Stagione Sinfonica

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

Sabato 2 aprile ore 18 - Domenica 3 ore 18 - Lunedì 4 ore 20,30



Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappano direttore



Panfili             l’Aurora, probabilmente

Stravinskij      Sinfonia di salmi

Čajkovskij      Sinfonia n. 5



Biglietti da 19 a 52 euro - Infoline 068082058

#musica
#accademiasantacecilia
àantoniopappano
#riccardopanfili

31 marzo 2016

La Sarta con la più grande clown al mondo Gardi Hutter


Sabato 2 aprile 2016
LA SARTA


GARDI HUTTER, LA PIU' GRANDE CLOWN AL MONDO,
PORTA IN TEATRO L'ARTE DI FAR RIDERE SENZA USARE LE PAROLE,
ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ
a La Città del Teatro di Cascina (PI), in esclusiva per la Toscana

Perfino il destino può perdere il filo. Basandosi su questo principio, Gardi Hutter e Michael Vogel (direttore artistico di Familie Flöz) hanno dato vita ad uno spettacolo piacevole e divertente, riportando in scena l'antica arte della clowneria. Sabato 2 aprile, alle 21, La Città del Teatro di Cascina propone una nuova anteprima regionale: La Sarta, di e con Gardi Hutter e Michael Vogel con la musica di Franui, il suono di Dirk Schröder, e i video di Andreas Dihm. 


Gardi Hutter è considerata la più grande clown al mondo: un’artista unica, pluripremiata, che ha conquistato le platee internazionali di 29 Paesi e che dal 1981 gira il mondo (ha toccato le 3.000 repliche) con spettacoli quasi privi di parole, in cui crea piccoli universi paradossali fatti di personaggi che combattano con coraggio - ma invano - per la ricerca della felicità. La loro tragicomica situazione è esposta in modo spietato e crudele, offrendo così al pubblico il massimo di divertimento. Ne La Sarta il mondo è il tavolo della sartoria, dove, sbirciando tra gli occhielli, si intravede la stoffa di mille racconti. Tra bambole di pezza e manichini danzanti, Gardi Hutter cuce la trama dello spettacolo senza risparmiarci sforbiciate e cattiverie. Un pezzo teatrale sulla finitezza dell’essere e l’infinito del gioco. Al di fuori del tempo. Nella scatola da cucito si aprono abissi e con così tanti rocchetti...

Biglietti spettacolo: intero 15 euro – ridotto 13 euro – studenti/inoccupati 10 euro; sconti per i soci del cineclub Arsenale.

BIGLIETTERIA e PREVENDITA: telefono 345 8212494 dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e mercoledì anche dalle 17 alle 19. Info & approfondimenti: www.lacittadelteatro.it

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30 marzo 2016

In libreria il nuovo romanzo di Alessandro Toso: "A galla"

Scrittura & Scritture
           

 Novità in libreria - aprile


Renato Pappalardi, titolare di una importante azienda veneta, ha appena concluso un grosso affare con un cliente estero che potrebbe evitare la chiusura della fabbrica. L’incubo della cassa integrazione, già in essere per molti dei suoi dipendenti, sembra essere vicino alla fine.
Eppure qualcosa non quadra. Nonostante la commessa in arrivo, Pappalardi non recede dalla politica di taglio dei costi.
Franco Garritano, operaio esperto e dal carattere determinato, decide di giocarsi il tutto per tutto e avanzare richieste giuste, ma rischiose.
Al destino della fabbrica sono legate molte cose: la carriera; la salvaguardia del lavoro e dell’unità delle famiglie, loro malgrado coinvolte; persino un amore appena nato e una relazione dai contorni imprevedibili.
La vicenda si gonfia sempre più,  con i media pronti come pescecani a… [
Continua]

L'hanno letto in anteprima: Giancarlo De Cataldo:
"Sembra incredibile: quando prendono in mano la penna, anche i manager si accorgono di avere un cuore.
E come alcuni dei loro personaggi, riescono persino a diventare esseri umani."

Simonetta Agnello Hornby: "Una storia attuale, piena di suspense che avvince e fa meditare sui valori della società odierna."


Le altre novità in libreria

Un caffè con Robespierre
di Adriana Assini
Parigi 1793. Nella città sulla Senna sventola il tricolore della Repubblica, i Caffè brulicano di gente e di idee. E in autunno, mentre cadono le prime foglie, cade anche la testa di Marie-Antoinette, la regina straniera mai amata dai francesi. (
continua)

Straluna di Giuseppe Pompameo
Nel paese di Nuvàl, un puntino difficile da trovare sulle carte geografiche, il tempo trascorre appena più lento.
Octavio Serna, spinto laggiù dalla voglia di prendere il largo dal suo passato, vive tra il desiderio di avventura e la voglia di provare a essere felice… (
continua)

#agalla
#alessandrotoso
#libri
 

Novità in libreria da Fanucci editore: "Embassytown" di China Miéville.

  





dal 31 marzo in libreria:
Embassytown
di
China Miéville



“Un’opera d’arte pienamente riuscita.”  - Ursula K. Le Guin 
In un futuro remoto, gli esseri umani si sono spinti ai confini dell’universo, colonizzando il pianeta Areka. Qui, i rapporti tra gli uomini e il misterioso popolo degli Arekei, custode di una lingua misteriosa e inaccessibile, sono possibili solo grazie ai pochi ambasciatori terrestri in grado di comprenderne il linguaggio.

Avice Benner Cho, una colona umana, ha fatto ritorno sul pianeta, nella città di Embassytown, dopo anni di viaggio nello spazio più profondo. Non è in grado di parlare la lingua degli Arekei, eppure in qualche modo ne rappresenta una parte: lei, come altri esseri umani, è utilizzata dagli indigeni come una “similitudine vivente”, necessaria alla formulazione di concetti altrimenti inesprimibili. A causa di oscuri intrighi politici, sul pianeta è stato inviato un nuovo ambasciatore e il fragile equilibrio tra umani e alieni subisce una violenta scossa. 

Una catastrofe è all’orizzonte, mentre Avice si trova divisa tra un marito che non ama più, un sistema nel quale non ha più fiducia e una lingua che non può parlare ma che parla attraverso di lei, al di fuori della sua volontà.

Dalla vena immaginifica di uno dei nuovi maestri della fantascienza, un romanzo visionario e suggestivo che indaga il linguaggio e le sue possibilità. 

dal 31 marzo in libreria, €16.90
già disponibile in ebook, €4.99



#fanucci editore
#libri
#fantascienza

28 marzo 2016

FOTOGRAFIA . SENZA CONFINI . LE INCONE DI STEVE MCCURRY



Steve McCurry: Sharbat Gula, Afghan Girl, at Nasir Bagh refugee camp near Peshawar, Pakistan, 1984. Peshawar, Pakistan, 1984 ©Steve McCurry.
SENZA CONFINI.
Le Icone di Steve McCurry
Pordenone, Galleria Harry BertoiaDal 28 febbraio al 12 giugno 2016


Senza Confini è la nuova retrospettiva di Steve McCurry dedicata alla città di Pordenone.
La selezione di immagini dall'immenso archivio di McCurry,  offre  un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia per raccontarlo proprio come lo ha vissuto: Senza Confini, a costo della vita.
In Afghanistan nel '79 al seguito dei guerriglieri, primo a testimoniare l'importanza di quel paese per il fragile equilibrio del mondo; la conseguente odissea dei rifugiati che gli ha valso forse lo scatto più celebre di tutti i tempi: Sharbat Gula, la mitica bambina afgana in grado di esercitare per 30 anni la medesima forza magnetica.
Flash appassionanti di storia del mondo, lunghi appostamenti in cerca dell'inquadratura perfetta, o incontri fortuiti che lasciano il segno nei suoi ritratti unici.
La carriera di #McCurry è idealmente iniziata quando, vestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell’invasione russa.
Quando tornò indietro portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Metal of Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.
McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo.

 


Concentrandosi sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma, piuttosto, sul volto umano. Confini simbolici quindi, che McCurry nel tempo ha fatto svanire davanti ai nostri occhi, le etnie in via di estinzione, le diverse condizioni sociali, i modi più particolari di concepire i gesti più semplici: immagini che raccontano una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.
“Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te” afferma in un video l’artista.
Anche per questo, in ogni scatto di Steve McCurry è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e non è un caso se molte delle sue immagini, a partire dal ritratto di #SharbatGula, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo
Senza Confini, nella sua installazione espositiva, mescolando tempi e luoghi, lascia il visitatore libero di muoversi e creare un suo personale percorso, e ritrovare le 50 icone più amate e commentate personalmente da McCurry nel catalogo, ma anche i progetti più recenti dedicati all'Africa, al Giappone alla Birmania dal 27 febbraio al 12 giugno, nei due piani della Galleria Harry Bertoia.
Tra questi una sezione inedita che costituisce un corpo a sé, dedicata a quella unica e incredibile realtà che è Cuba per attraversare con McCurry una vera e propria frontiera culturale e temporale prima dell’inevitabile cambiamento storico.
Cuba è il progetto più recente di McCurry, presentato a Pordenone in una prima assoluta, grazie alla straordinaria collaborazione di Jacob Cohën che ne ha reso possibile la realizzazione.
L'esposizione, a cura di Biba Giacchetti, è promossa e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone su progetto di Sudest 57.


Orari mostra: mer - dom. 15.00 – 19.00
Info: Comune di Pordenone (+39) 0434 329916 attivitaculturali@comune.pordenone.it
www.comune.pordenone.it/galleriabertoia



#fotografia
#senzaconfini
#stevemccurry

TORNA A PISTOIA "LEGGERE LA CITTA'"


LEGGERE LA CITTA’
Pistoia 7-10 aprile 2016
#LA CITTA’ DEL DIALOGO



Torna a Pistoia LEGGERE LA CITTA’, la rassegna promossa e organizzata dal Comune, che in questa sua quarta edizione ha per tema #LA CITTÀ DEL DIALOGO. Nell’anno in cui si prepara ad essere Capitale della Cultura, dal 7 al 10 aprile 2016, Pistoia affronta con la sua manifestazione il tema del dialogo. E come sempre lo fa invitando personaggi dei più vari campi del sapere: architetti e filosofi, scrittori e sociologi, fotografi, giornalisti e tanti altri, per un totale di 60 ospiti e 40 appuntamenti, tra incontri, lezioni, mostre, passeggiate, concerti, spettacoli e laboratori. Il tutto, come sempre, coinvolgendo tantissimi luoghi della città.
Pistoia Piazza Duomo

Quattro giorni, questi, che faranno di Pistoia la casa del pensiero urbano, per riflettere sul tema del dialogo, come fondamentale strumento per lo sviluppo democratico di una comunità. La capillare estensione di internet e dei nuovi media ha reso più immediato e diffuso l’accesso all’informazione e più facile e veloce il confronto tra persone appartenenti anche a paesi e culture molto distanti tra loro; non sempre però a questo è seguito un miglioramento qualitativo del confronto, che - anzi – rischia sempre più di essere viziato dalla diffusione di sentimenti xenofobi e intolleranti, più o meno manifesti, e dal radicamento di nazionalismi e fondamentalismi, non soltanto religiosi.
Il programma di Leggere la città, realizzato con la consulenza del giornalista Francesco Erbani, proporrà occasioni di approfondimento sul dialogo, inteso sia come dialogo tra le diverse parti della città (i centri e le periferie, le aree urbanizzate e quelle rurali), sia tra le componenti sociali della città stessa (religiose, culturali, generazionali) e svilupperà il concetto di laicità, intimamente connesso al tema del dialogo, in quanto unico terreno sul quale è possibile sviluppare un confronto democratico, pieno e autentico.


Tantissimi gli ospiti in programma: il filosofo Remo Bodei, nel suo intervento “Se il senso del limite favorisce il dialogo”, svilupperà proprio il concetto di laicità; mentre lo storico Adriano Prosperi parlerà del rapporto tra il dialogo e la democrazia. Eligio Resta, membro laico del Consiglio superiore della Magistratura dal 1998 al 2002, sarà chiamato a riflettere sul rapporto con l’altro nell’incontro “Una scommessa sul codice della fraternità”, mentre Paolo Maddalena, già vice presidente della Corte Costituzionale, proporrà un approfondimento sul rischio della città di “diventare preda della finanza”. Il dialogo tra generi è affidato alla filosofa Michela Marzano, mentre quello religioso è al centro di un incontro tra i “figli di Abramo” (il Cristianesimo, l’Islam e l’Ebraismo) alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia Izzedein Elzir. Da segnalare poi l’incontro con lo storico Guido Crainz, che presenterà il suo libro “Storia della Repubblica. L’Italia dalla Liberazione ad oggi” (Donzelli) e quello con Gaetano Azzariti, professore di Diritto Costituzionale a Roma, “L’Italia dialoga. Multiculturalismo e Costituzione”.
Quest’anno, sotto il titolo “Storie di città”, la rassegna propone una serie di incontri dedicati a città simbolo del dialogo, a volte interrotto, a volte fecondo, in tutti i casi costitutivo dell’identità stessa di quelle comunità, come Gerusalemme, Venezia, Palermo e Istanbul, queste due ultime raccontate rispettivamente dal professor Giuseppe Barbera, ordinario a Palermo di Colture Arboree, e dal giornalista Siegmund Ginzberg.
Il ciclo “Testimoni”, invece, presenterà tre incontri su personaggi che hanno dedicato al dialogo parte importante della propria vita: Adriano Olivetti, Danilo Dolci e Angela Zucconi. Di quest’ultima parlerà Goffredo Fofi, col quale Leggere la Città rinnova il suo rapporto. Fofi e la sua rivista degli Asini, ripropongono infatti anche per questa edizione i seminari della “Università elementare”, dedicati stavolta al tema “Che cos’è l’arte. Di che arte oggi c’è bisogno” (tra le presenze Tomaso Montanari, Piergiorgio Giacché, Alfonso Berardinelli, Serena Vitale).
Due incontri affronteranno il tema del dialogo tra aree geografiche, nello specifico tra aree interne e zone costiere. A parlarne lo scrittore e regista Franco Arminio, l’economista Fabrizio Barca e lo storico Piero Bevilacqua.
Il rapporto tra le trasformazioni fisiche della città e lo sviluppo democratico della comunità è infine il tema intorno al quale rifletteranno i molti architetti e urbanisti invitati: la riacquisizione all’ambiente naturale di parte della città contemporanea è il tema della lectio magistralis di apertura affidata all’architetto urbanista e paesaggista tedesco Andreas Kipar; l’urbanista ed ex assessore regionale Anna Marson interviene sui temi della pianificazione del paesaggio; l’esperta di mobilità sostenibile Anna Donati indica la strada per una “mobilità nuova”; l’architetto svizzero Mario Botta, tra le più significative figure dell’architettura contemporanea, riflette sul dialogo nella “città pubblica”; infine i due urbanisti Vezio de Lucia, ormai ospite affezionato di Leggere la Città, e Carlo Cellamare sviluppano un ipotetico dialogo tra le diverse parti della città – ad esempio, il centro e la periferia.
La rassegna, con il suo titolo, rende omaggio al grande architetto pistoiese Giovanni Michelucci, richiamando il suo libro “Pistoia: leggere una città”: leggerla come fosse un libro di pietra, nel suo essere città variabile, città tenda, città del dialogo. Sono tra le pagine più belle del pensiero di Michelucci che, attento al disagio urbano, al tessuto degradato e a quello marginale, mise al centro delle sue architetture le persone e il loro vivere. Ad illustrare nel volume i pensieri di Michelucci, c’erano le immagini di un altro maestro pistoiese, il fotografo Aurelio Amendola, che renderà omaggio all’architetto, esponendone, per la prima volta, alcune delle più significative proprio nelle sale del Centro Michelucci. Domenica 10, in occasione dell’incontro con Amendola, le immagini saranno proiettate tutte su grande schermo.
La Biblioteca San Giorgio rende omaggio a un altro architetto pistoiese, Massimo Baldi, di cui ricorre quest’anno il trentennale della morte. La mostra a lui dedicata, La Pistoia di Massimo Baldi 1986-2016: l’eredità di un architetto urbanista, raccoglie i disegni per i progetti di molti edifici pistoiesi che tutt’oggi contribuiscono a caratterizzare la città.
Da segnalare poi Manifesto Urbano, una mostra fotografica atipica che invaderà tutti gli spazi dedicati alle affissioni all’interno della terza cerchia di mura. Al posto dei consueti manifesti pubblicitari, dal 29 marzo al 12 aprile, verranno ‘affisse’ le fotografie (100x140) dedicate a Pistoia di Filippo Basetti, Martina Bruni, Mario Carnicelli, Chiara Marraccini, Alessandra Repossi. Gli spazi che la città ha voluto concedere al pubblico, verranno restituiti in questo modo, attraverso le immagini della città, alla città stessa.
Il cuore della manifestazione, come tutti gli anni, sarà poi la Mostra del Libro gestita dalle librerie pistoiesi, che sarà allestita sotto al loggiato medievale del Palazzo Comunale.
La sera infine, a chiudere come sempre le giornate di Leggere la Città, saranno molti e qualificati appuntamenti spettacolari: da Paolo Rossi, che si esibirà al teatro Manzoni, insieme ai Solisti dell’orchestra Leonore, al musicologo Giovanni Bietti che, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, terrà la lezione “La città in musica: un dialogo tra parole, storie e suoni”, dal bassista Andrea D’Amelio dell’Accademia Santa Cecilia di Roma che, alla bottega del liutaio Andrea Gargini, proporrà un repertorio tutto novecentesco, a Massimiliano Civica che al centro culturale il Funaro proporrà una lezione-spettacolo dedicata a Eduardo De Filippo e alla clavicembalista Giulia Nuti che, nella chiesa di San’Ignazio, proporrà musiche di Giustini, Händel, Pasquini e Scarlatti.

Informazioni
Ufficio cultura del Comune di Pistoia
Tel. 0573.371690
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito
 
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