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11 gennaio 2016

MUSICA NUOVA CON ORAZIO SCIORTINO

Orazio Sciortino e la musica "nuova"
che tra fine Ottocento e inizio Novecento conquistò l'Europa
sulle orme del "Tristano e Isotta" di Wagner

Orazio Sciortino


Il trentunenne siciliano Orazio Scortino è uno dei più interessanti giovani pianisti italiani. Pianista affermato a livello internazionale, si dedica con successo anche alla direzione d'orchestra (è salito pure sul podio della Scala di Milano) e arricchisce l'attività d'interprete con l'esperienza di compositore: "La paura", dedicata alla Grande Guerra nell'anniversario 1915-2015 è andata in scena lo scorso anno.
Sotto il titolo "Après Tristan …. verso la nuova musica" Sciortino riunisce un gruppo di compositori della fine dell'Ottocento e del primo Novecento affascinati dal "Tristano e Isotta" di Richard Wagner, che segnò una svolta nella musica del suo tempo e sedusse anche filosofi come Friedrich Nietzsche, scrittori come Gabriele D'Annunzio, pittori come Odilon Redon.

Orazio Sciortino

Il concerto si apre e si chiude con le pagine iniziali (il Preludio) e finali (La morte d'Isotta) del Tristan und Isolde di #Wagner, trascritte per pianoforte da Sciortino stesso e da Franz Liszt. Al centro del programma Sciortino esegue sette grandi musicisti che da Wagner presero l'ispirazione, sviluppandola ognuno in una diversa direzione. Sono compositori austro-tedeschi (Alban Berg con la Sonata op. 1 e Richard Strauss con la suite di valzer dal Cavaliere della rosa), russi (Sergej Prokof'ev con Quattro pezzi op. 4 e Aleksandr Skrijabin con Sonata n. 4 in fa diesis maggiore op. 30) e francesi (Maurice Ravel con Jeux d'eau, Claude Debussy con L'isle joyeuse e Olivier Messiaen con La colombe da Otto Preludi).
#OrazioSciortino si è esibito, sia come solista sia con prestigiose orchestre, nei più importanti teatri e sale da concerto in Italia e in moltissime altre nazioni. La sua più recente incisione è un doppio cd Sony intitolato “Wagner and Verdi piano transcriptions by Tausig and Liszt”, che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti da parte della critica specializzata e, tra gli altri, le Cinque Stelle della rivista “Musica”.

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO: Istituzione Universitaria dei Concerti
tel. 06 3610051-2 – fax: 06 36001511
www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

MATTHEW BARNEY AD ARTE FIERA

  
Al via la Prevendita per ArteFiera 40 e per il capolavoro di Matthew Barney
River of Fundament
evento di arte internazionale che unisce cinema, musica, performance e teatro in una grande opera e che sarà proiettato il 29 gennaio alle ore 17.30, presso il Teatro Comunale, a un prezzo speciale per i visitatori di Arte Fiera



ARTE FIERA 2016
29 gennaio - 1 febbraio 2016

 
Al via la Prevendita per ArteFiera 40 e River of Fundament, il capolavoro di Matthew Barney in anteprima nazionale a Bologna per l’edizione dei 40 anni di Arte Fiera
Un evento di arte internazionale che unisce cinema, musica, performance e teatro in una grande opera.

River of Fundament sarà proiettato il 29 gennaio alle ore 17.30, presso il Teatro Comunale, a un prezzo speciale di 
25 euro che include il biglietto di ArteFiera.

E’ stata attivata la prevendita on line sul sito www.artefiera.it del pacchetto speciale (con posti limitati) per i visitatori di Arte Fiera 2016.
Il pacchetto speciale a 25 euro consentirà l'accesso ad Arte Fiera unitamente al posto riservato in Teatro per la visione del film River of Fundament e naturalmente come per ogni biglietto ArteFiera l’accesso gratuito o ridotto a tutti gli eventi che fanno parte del circuito ArtCity.

A partire da diverse sperimentazioni ispirate al romanzo Ancient Evenings di Norman Mailer, Matthew Barney e Jonathan Bepler hanno dato origine al progetto di film in sette parti intitolato River of Fundament, combinando strumenti narrativi tradizionali del cinema con elementi di live performance, scultura e opera, in modo da poter presentare il lavoro nei teatri d’opera e nelle sale con proscenio in una serata divisa in due parti. Ambientata nell’Egitto pre-cristiano, la trama di Mailer descrive in dettaglio sette stati dell’anima dalla morte fino alla rinascita secondo la mitologia egizia. Le riprese comprendono la partecipazione di un’ampia gamma di ospiti, sia reali – tratti dall’ambiente intellettuale statunitense vicino a Mailer – sia immaginari, come alcuni che derivano dal mondo di Cremaster, e sono state effettuate in occasione di rappresentazioni “site specific” tenutesi nel corso degli anni in importanti città statunitensi come Los Angeles, Detroit e New York. 

L'evento rientra nell'ambito della quarta edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, che dal 29 al 31 gennaio 2016 affianca la quarantesima edizione di Arte Fiera con un calendario ancora più ricco di oltre 50 appuntamenti, all'insegna di una contaminazione interdisciplinare sempre più avanzata tra le diverse espressioni artistiche.

Matthew Barney
Nato nel 1967 a San Francisco, Matthew Barney vive e lavora a New York e Reykjavik. Fin dalla laurea a Yale nel 1989, l’artista si è subito imposto nel panorama dell’arte mondiale esponendo al San Francisco Museum of Modern Art (1991, 1996 e 2000), a Documenta 9 (1992), alla Tate Britain (1995) e al Guggenheim (2002). Nel 1994 Matthew Barney ha dato il via al ciclo Cremaster, sicuramente il suo lavoro più complesso, che consiste in cinque lungometraggi a tema che ha scritto, diretto e nei quali si è esibito. Il ciclo esplora la creazione del genere e della sessualità costruendo una propria mitologia. Per ogni pellicola, Matthew Barney ha anche creato delle sculture, scattato fotografie e realizzato dei disegni inerenti i temi e le immagini del ciclo. Una mostra dell’intero ciclo è stata esposta al Guggenheim a New York nel 2002.
La serie Drawing Restraint esplora la resistenza e la creatività, in particolare come il corpo risponde al potenziamento della resistenza. Drawing Restraint 9, probabilmente la chiave di volta dell’intera serie, è una pellicola da 143 minuti girata in digitale e trasferita su pellicola da 35mm, dove si esibisce lo stesso Barney. Il film fonde la storia e la cultura giapponese con l’interesse di Matthew Barney per la metamorfosi e gli stati di passaggio.

Jonathan Bepler
E' nato a Philadelphia ed era già uno studente autodidatta in molti strumenti quando si iscrisse al Bennington College nel 1982. In seguito si è specializzato in Composizione con Louis Calabro, in Improvvisazione con Bill Dixon, in Percussioni con Milford Graves, e in Studi Performativi con diversi artisti e coreografi, tra cui Lisa Nelson e Min Tanaka. Il suo interesse per la contaminazione tra le discipline è proseguito a New York; il suo lavoro lo ha visto spesso unire gli elementi in apparenza più disparati, spinto dall’amore per il caos e il desiderio della riappacificazione. Tra i coreografi con cui ha lavorato ci sono John Jasperse, Sasha Waltz, Jennifer Lacey e Wally Cardona. In qualità di multistrumentista ha guidato ensemble sia con lavori di improvvisazione sia su partiture, esibendosi spesso a New York e in Europa.
Tra le commissioni che gli sono state assegnate ricordiamo quelle per l’Ensemble Modern, la Glenn Branca Ensemble e la Basel Synfonietta. Ha collaborato inoltre con l’artista Ann-Sofi Siden per il Royal Dramatic Theatre of Sweden e il suo lavoro è stato poi visto e ascoltato a Stoccolma e Berlino.
La sua collaborazione con Matthew Barney dura da vent’anni e comprende 7 film e 9 performance. Jonathan Bepler vive e lavora a Berlino.

La visione del film “River of Fundament” è vietata ai minori di 18 anni.

Info e prenotazioni
T. +39 051 282111


#artefiera
#matthewbarney
#riverofundament
#bolognafiere

SULLA MATERIALITA' DELLA FOTOGRAFIA


The Cameras Blind Spot III


LA CAMERA
Sulla materialità della fotografia


Foto: Attila Csörgő, 'Semi-Space', 2001, in 'The Camera Blind Spot II', veduta dell'installazione. Extra City Kunsthal, Anversa 2015 © We Document Art

Palazzo De’ Toschi
Piazza Minghetti 4/D Bologna

29 gennaio - 28 febbraio 2016
inaugurazione: 29 gennaio 2016, ore 18.30


LA CAMERA. Sulla materialità della fotografia è il terzo episodio di un progetto espositivo , a cura di Simone Menegoi, che indaga il rapporto fra scultura e fotografia, intitolato The Cameras Blind Spot. 

La mostra realizzata in collaborazione con Banca di Bologna, inaugurerà venerdì 29 gennaio alle 18.30 presso Palazzo deToschi (piazza Minghetti, 4/D) a Bologna, e sarà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2016. Presenterà opere di un folto gruppo di artisti internazionali: Dove Allouche, Paul Caffell, Elia Cantori, Attila Csörgő, Linda Fregni Nagler, Paolo Gioli, Franco Guerzoni, Raphael Hefti, Marie Lund, Ives Maes, Justin Matherly, Lisa Oppenheim, Johan Österholm, Anna Lena Radlmeier, Evariste Richer, Fabio Sandri, Simon Starling, Luca Trevisani, Carlos Vela-Prado.

Sarà uno degli appuntamenti espositivi della 4° edizione di ART CITY Bologna, iniziativa promossa dal Comune di Bologna e da Bologna Fiere per affiancare l'annuale  Arte Fiera, istituendo così un collegamento tra il grande evento fieristico e il tessuto culturale della città.

Il terzo episodio della serie, intitolato LA CAMERA. Sulla materialità della fotografia sposta il baricentro della ricerca verso il medium fotografico. 


                      
The Cameras Blind Spot IIILA CAMERASulla materialità della fotografia
Lista degli artisti:
Dove Allouche

Paul Caffell
Elia Cantori
Attila Csörgő Linda Fregni Nagler
Paolo Gioli
Franco Guerzoni
Raphael Hefti
Marie Lund
Ives Maes
Justin Matherly
Lisa Oppenheim
Johan Österholm

Anna Lena Radlmeier
Evariste Richer
Fabio Sandri
Simon Starling
Luca Trevisani
Carlos Vela-Prado
Sede:                                  
Palazzo DeToschi
piazza Minghetti 4/D Bologna
Inaugurazione:
29 gennaio 2016, ore 18.30
Date:                                    
29 gennaio-28 febbraio 2016
Orari di apertura:(durante ART CITY Bologna):venerdì 29 gennaio, 12.00-20.00
sabato 30 gennaio, 12.00-24.00
domenica 31 gennaio, 12.00-20.00
ingresso libero
1-28 febbraio 2016da martedì a domenica
10.00-13.00 / 16.00-19.00. Chiuso il lunedì
ingresso libero
Mostra a cura di:                            
Simone Menegoi
Assistente curatrice:          
Barbara Meneghel
Intern:                      
Eleonora Milani

Partner del progetto:

In collaborazione con:

#artefiera
#bologna
#fotografia

ARTE IN FINISSAGE CON BROWN EFFERVESCENCE

ARTE in finissage 
Primo Piano LivinGallery
BROWN EFFERVESCENCE

Dal 19 Dicembre 2015 al 19 Gennaio 2016

VIII Edizione Project Room
A cura di Dores Sacquegna

Virtual Gallery|Catalogo online

LARA ANDROVANDI 

E' un esperimento virtuale questo di PRIMO PIANO LIVINGALLERY| Progetti & Servizi interdisciplinari per l’Arte Contemporanea (Lecce, Italia), che ogni mese propone un colore.
La VIII edizione di Project Room è curata  da Dores Sacquegna, con la mostra “Brown Effervescence: i colori della terra”.

NATHAN BRUSOVANI 


Dalla combinazione del colore rosso e del giallo e del blu, il colore Marrone è simbolo di soddisfazione a livello fisico. Il marrone esprime emotività e sensualità, ma anche, equilibrio, buona salute e bisogno di soddisfazioni sensuali. E’ il colore della terra, del tronco degli alberi, della sicurezza, dell’amore per le proprie origini, della prudenza, della pazienza e tenacia. Protagonisti 20 artisti nazionali e internazionali: Sarah Girner|Usa;Doug Baird|Usa; D&S|Italia;Giovanni Lamorgese|Italia, Pina Della Rossa|Italia; Silvia Spedicato|Italia; Monique Ariello Laugier|Francia; Caterina Annovazzi|Francia; Cor Fafiani|Olanda; Nathan Brusovani|Israele; Oscar Gillespie|Illinois; Ricardo Villagran|Messico;Lara Androvandi|Italia;Glenn Moust|Danimarca; Lale Altinkurt|Turchia; Andria Santarelli|Francia; Eugenio Alazio|Italia; Shilpa Joglekar|India; Stefan Havadi-Nagy|Germania; Kamalky Laureano|Messico. 

MONIQUE ARIELLO

PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "VIOLA, VERTIGINI E VANIGLIA "



#alessiacoppola
#circololettori
#libri

10 gennaio 2016

ORCHESTRA TUTTA AL FEMMINILE: DEL 41° PARALLELO

TEATRO VASCELLO ROMA
SPECIALE PROMOZIONE VALIDA 
lunedì 11 gennaio h 21: biglietti speciali a 10€
 prenota a promozione@teatrovascello.it 065898031-065881021
per IL CONCERTO

Ass. LSD  e Controchiave
COSE 8
ORCHESTRA DEL 41° PARALLELO



E' tutto al femminile, Un progetto della Provincia di Roma nel 2009, che propone un viaggio musicale ideale attraverso diverse tradizioni popolari del mondo.
Le musiche sono arrangiate dal direttore Stefano Scatozza, e da alcune musiciste dell'orchestra. 
Il repertorio prende spunto dalle tradizioni musicali di alcuni Paesi situati sul 41° parallelo tra cui: Italia Centro-Meridionale, Turchia, Stati Uniti, Grecia, Albania, Armenia, Bulgaria, Macedonia, Portogallo, Spagna.
L'orchestra collabora la coreografa specialista di danze etniche Paola Stella. "L'Orchestra del 41 parallelo" è anche il titolo di un film documentario di Camilla Tomsich dedicato all'esperienza formativa e ai percorsi individuali delle singole musiciste di questo particolare organico.



#teatrovascello
#musica
#41parallelo

LECTIO MAGISTRALIS DI FOTOGRAFIA CON ULIANO LUCAS

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AFIP INTERNATIONAL
GIOVEDÍ 14 GENNAIO, ORE 19.00
ULIANO LUCAS
ALLA TRIENNALE DI MILANO PER LE LECTIO MAGISTALIS
DEI PIÙ IMPORTANTI FOTOGRAFI ITALIANI
Una serie di eventi organizzati dall’AFIP International - Associazione Fotografi Italiani Professionisti in collaborazione con CNA Professioni

Dalle condizioni degli immigrati meridionali arrivati a Milano e a Torino negli Anni Sessanta fino all’assedio di Sarajevo da parte dei Serbi nel 1991; passando per la contestazione studentesca e operaia e la decolonizzazione di molti Paesi africani. Uliano Lucas (Milano, 1942) è tra i fotoreporter che hanno saputo raccontare, con puntualità e straordinaria efficacia, gli episodi che hanno fatto la Storia degli ultimi quarant’anni: le sue riflessioni sul tema del fare notizia attraverso l’immagine sono oggetto di un nuovo appuntamento delle Lectio Magistralis promosse da AFIP International – l’Associazione Fotografi Italiani Professionisti, in programma alla Triennale di Milano giovedì 14 gennaio, alle ore 19.
Lectio Magistralis di Fotografia e dintorni
Triennale di Milano (viale Alemagna 6)
Giovedì 14 gennaio, ore 19.00
Ingresso gratuito (fino esaurimento dei posti)
AFIP INTERNATIONAL - ASSOCIAZIONE FOTOGRAFI ITALIANI PROFESSIONISTI

Sito internet: www.afipinternational.com

UNA LUCE PER L'EMILIA ROMAGNA

  
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UNA LUCE PER L’EMILIA ROMAGNA
23 GENNAIO - 28 FEBBRAIO 2016
AL MUSEO DEL VETRO DI MURANO (VE)
UNA MOSTRA PRESENTA
I LAMPADARI DEL COMUNE FERRARESE DI SANT’AGOSTINO (FE)
DANNEGGIATI DAL TERREMOTO DEL 2012
E RESTAURATI DAL CONSORZIO
PROMOVETRO MURANO

Il Consorzio Promovetro Murano è il motore di Una luce per l’Emilia Romagna che combina solidarietà e salvaguardia artistica, a sostegno del patrimonio dell’Emilia Romagna, ferito dal terremoto del 2012.
Il Consorzio Promovetro Murano ha  accolto l’invito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a recuperare e restaurare alcuni capolavori in vetro colpiti dal sisma, come i lampadari che si trovavano all’interno del palazzo che ospitava gli uffici e la sala consiliare del Comune di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara.
Il risultato dell’intervento verrà presentato in una mostra dal 23 gennaio al 28 febbraio 2016, al Museo del Vetro di Murano.
L’esposizione, il cui allestimento è curato dal Teatro La Fenice, ruoterà attorno all’imponente lampadario in cristallo-ambra oro di quasi 5 metri di altezza per 4 piani, con una circonferenza di circa 3 metri, realizzato alla metà degli anni venti del Novecento, il cui stile ricalcava la grande tradizione veneziana del Settecento di lampadari monumentali.
Inoltre verrà proposto il restauro di altri tre lampadari, di dimensioni più ridotte, che si trovavano nella stessa sala.
Accompagna la mostra, un libro  diBaraldi Editore, curato dallo scrittore e giornalista Alberto Toso Fei, che ripercorrerà la storia dei lampadari di Sant’Agostino e l’attività di restauro.
 
Una luce per l’Emilia Romagna.
I LAMPADARI DI SANT’AGOSTINO
Murano, Museo del Vetro (Fondamenta Giustinian, 8)
23 gennaio - 28 febbraio 2016
Orari: tutti i giorni, 10.00-18.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti: intero, € 10,00; ridotto, € 7,50
Informazioni: Tel. +39 0415274718 | email: museo.vetro@fmcvenezia.it | http://museovetro.visitmuve.it

Catalogo: Baraldi Editore

#restauro
#vetro
#lampadario 

7 gennaio 2016

ROCKY IN TELEVISIONE

  
OMAGGIO A ROCKY IN OCCASIONE DEI 40 ANNI DALL’USCITA NELLE SALE

Creed


In occasione dei 40 anni dall’uscita americana di #Rocky e a supporto di quella italiana di #Creed - Nato per combattere di Ryan Coogler (nelle sale dal prossimo 14 gennaio), Studio Universal (Mediaset Premium DT) presenta l’intera saga (Rocky, Rocky II, Rocky III, Rocky IV, Rocky V, Rocky Balboa), una clip esclusiva di 3 minuti del nuovo film e in Prima TV il Documentario “Da Rocky a Creed, la leggenda continua”.

L’appuntamento è a gennaio ogni venerdì alle ore 21.15.

“Da Rocky a Creed, la leggenda continua”  - in onda venerdì 8 gennaio alle 23.20

Documentario narrato da Michael B. Jordan, #SylvesterStallone, i registi e membri del cast del passato che condividono il loro ricordi, aneddoti e la storia di Rocky, dal primo film che vinse il premio Oscar fino al sesto Rocky Balboa . Il regista Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson e il produttore Irwin Winkler, racconterano inoltre agli spettatori come è nata l’idea di un nuovo film su Rocky dal titolo #Creed – Nato per combattere, scritto e diretto da Ryan Coogler ed interpretato da Michael B. Jordan e Sylvester Stallone distibuito nelle sale da #WarnerBros a partire dal 14 gennaio.

L'ARTE DI ALESSANDRO CANNISTRA' : APPUNTAMENTO IL 15/1 NEL SUO LABORATORIO


Alessandro Cannistrà


Lab. Via Gianfranco Zuretti 23 - 20125 - Milano

6 gennaio 2016

Arte Fiera 2016


La 40° edizione di Arte Fiera torna a Bologna

29 gennaio - 1 febbraio 2016




ph. di @Cecile De Montparnasse


Tra Gallerie e artisti sempre in aumento, la 40° edizione della Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea apre le porte di BolognaFiere al grande pubblico dal 29 gennaio all’1 febbraio 2016.

Arte Fiera 2016 si prepara a celebrare i suoi primi 40 anni.



Il ruolo di Arte Fiera è sempre più affermato e questa edizione servirà non solo per ribadire un primato, ma anche per interrogarsi sul futuro, attraverso un modello espositivo forte e suggestivo, ma anche solido e scientificamente altissimo.
Il progetto prevede oltre la classica esposizione in Fiera delle più note Gallerie d’Italia e del mondo, anche una mostra celebrativa che ripercorre i primi 40 anni del Salone d’arte più grande d’Italia per raccontare cosa ha significato Arte Fiera capace negli ultimi quattro decenni di intuire e scoprire lo “stato dell’arte” del nostro Paese.



Ma non solo, Arte Fiera 2016 oltre ai grandi Maestri della scena contemporanea e moderna esposti dalle Gallerie dalla nascita del Salone fino a oggi, offrirà ai visitatori uno sguardo verso il domani: cosa ci riserva il futuro dell’Arte?


#arte
#artefiera

TRILOGIA AL TEATRO DELL'OROLOGIO

Teatro dell’Orologio
stagione 2015 – 2016
CAMBIAMENTO REALE

 TRILOGIANIENTE DI NUOVO SOTTO IL SUOLOdi DOPPIOSENSO UNICO





SALA GASSMAN
dal 12 al 17 gennaio 2016
dal martedì al sabato ore 20:00 | domenica ore 17:00

LA VARIANTE E.K. – 12 e 15 gennaio
gU.F.O – 13 e 16 gennaio
OPERAMOLLA – 14 e 17 gennaio

di e con Luca Ruocco e Ivan Talarico
maschere e oggetti Stefania Onofrio, Tiziana Tassinari, Antonio Guarino
scene Stefania Onofrio, Fiammetta Mandich
disegno luci Martin Emanuel Palma
tecnico di scena Francesco Rita
produzione DoppioSenso Unico, Teatro dell’Orologio, Progetto Goldstein

Dal 12 al 17 gennaio torna al Teatro dell’Orologio il duo DoppioSenso Unico, compagnia tra le più apprezzate e innovative del panorama teatrale romano contemporaneo.
Nell’ambito dei percorsi monografici dedicati alle più interessanti compagnie emergenti italiane, DoppioSenso Unico e Teatro dell’Orologio propongono la trilogia Niente di nuovo sotto il suolo
, composta dagli ultimi tre lavori scritti, diretti e interpretati da Luca Ruocco e Ivan Talarico. La Trilogia comprende i tre spettacoli cult della compagnia: La variante E.K. (12 e 15 gennaio)

fumetto variante E.K.
, gU.F.O (13 e 16 gennaio) 

fumetto gUFO
e infine Operamolla (14 e 17 gennaio)

fumetto Opermolla
, che ha debuttato nella scorsa stagione 2014 – 2015 proprio al Teatro dell’Orologio.
I tre spettacoli rappresentano al meglio lo stile originale del duo DoppioSenso Unico, in particolare l’abilità di trarre ironia e umorismo disarmanti da situazioni surreali, di far ridere trattando con spiazzante leggerezza tematiche particolarmente cupe, di sconvolgere con disinvoltura argomenti spinosi. Tutto ciò è realizzato attraverso un continuo e audace esperimento sulle possibilità del linguaggio, giocando con paradosso, doppi sensi e freddure, e coinvolgendo in modo radicale il pubblico, che diventa parte integrante e insostituibile della costruzione drammaturgica.

Gli spettacoli sono stati ideati e prodotti tra il 2013 e il 2015 partendo da un momento di forte disagio artistico e umano e lavorando su tre tematiche molto serie e delicate: il suicidio, l’alienazione e la malattia.
Ancora oggi non riusciamo a spiegarci bene perché questi spettacoli facciano molto ridere. Forse questa trilogia ci aiuterà a capirlo. Nostro malgrado.
DoppioSenso Unico

SINOSSI
La variante E.K.
Un uomo alle corde aspira alla corda, ma necessita metodo. Si sottopone a un duro allenamento ma nel momento cruciale non coglie il nodo. Ricondotto sulla diritta via si dà la fine. Strani figuri ne portano le spoglie. La sua vita è dibattuta in giusta causa, ripercorsa nei punti salienti, nei consigli di chi non disse giusta parola. La sua passione per il west apre lo spettacolo sull’inquietante e straordinario mondo dei cavalli. Tramutato anch’esso in cavallo troverà all’inferno la giusta pena.
gU.F.O
Continuando a giocare con gli stili e le variazioni DoppioSenso Unico fa incontrare Gufi e Alieni: chiusi nel loro piccolo spazio vitale i primi, dominatori dell’universo i secondi. I Gufi nicchiano, non essendo predisposti al dialogo. Gli Alieni incalzano, con atteggiamento gerarchico. Riusciranno nel contempo Hitler, Marx e Darwin a sviluppare idee autonome? L’attesa è snervante. E se i gufi non esistessero? E se gli alieni fossero dio? E se noi fossimo alienati?

Operamolla
Tre fratelli chiusi in casa. Due vivi, uno vegeto. Il divertimento non è molto, l’unico svago sono le malattie. La speranza è quella di morire, perché la certezza è che la carne risorgerà subito. Ma il fratello che vegeta, sarà morto? Sarà risorto senza dir niente agli altri due?
Il Guaritore, mistico figuro che manda all’aria ogni malanno, ha le risposte. Ma dimentica le domande.




INFO E PRENOTAZIONI
La prenotazione è vivamente consigliata
le prenotazioni possono essere effettuate dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 19:00
intero 15 euro
ridotto 12 euro

ingresso consentito ai soli soci: tessera associativa annuale 3 euro

#teatrorologio
#teatro

5 gennaio 2016

Giotto, un violento pugno in pieno petto - ArtsLife | ArtsLife

Giotto, un violento pugno in pieno petto - ArtsLife | ArtsLife

FASHION: ZARA SALE

http://www.zara.com/it/it/saldi/donna/giacche-c436097.html

QUANDO ROMA PARLAVA FRANCESE

QUANDO ROMA PARLAVA FRANCESE
Feste e monumenti della prima Repubblica Romana (1798-1799)
nelle collezioni del Museo Napoleonico
Roma, Museo Napoleonico
Fino al 13 marzo 2016

Pendenti repubblicani (micromosaico)


I 20 mesi della Repubblica Romana del 1798-99, pur contrassegnati da molte contraddizioni, rappresentarono per la città un momento di netta cesura rispetto al passato, dando vita a strutture politiche e amministrative del tutto inedite nella capitale pontificia.
In particolare, il governo repubblicano ebbe la necessità di inventare nuove cerimonie pubbliche. Per le feste rivoluzionarie, trasposizione capitolina di quelle francesi, furono stilati dettagliati programmi, ricchi di simboli e di richiami ai secoli repubblicani dell’antica Roma, e furono realizzati imponenti apparati effimeri, a cui collaborarono architetti, pittori e scultori.

La memoria visiva di questi avvenimenti è proposta al pubblico nella mostra “QUANDO ROMA PARLAVA FRANCESE. Feste e monumenti della prima Repubblica Romana (1798-1799) nelle collezioni del Museo Napoleonico”, dall’11 dicembre 2015 al 13 marzo 2016 - promossa da Roma Capitale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Marco Pupillo, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Si tratta di una collezione unica nel panorama collezionistico pubblico o privato, in cui la grande quantità di materiale preparatorio contenuto offre l’occasione straordinaria di assistere ad una sorta di visita virtuale nella bottega dell’incisore, seguendo il processo ideativo di alcune opere dal disegno preliminare alle successive prove d’autore fino alla stampa definitiva. La grande rarità di queste illustrazioni di forte connotazione politica è probabilmente conseguenza della loro distruzione nel corso della successiva Restaurazione.
Il fondo, sinora solo parzialmente edito, comprende, tra le altre, opere di convinti giacobini come David-Pierre Humbert de Superville, Giuseppe Ceracchi, Sebastiano Ittar e Paolo Bargigli, costretti all’emigrazione dopo la fine della Repubblica, nonché di artisti che invece continuarono a lavorare nella città del papa come l’architetto Giuseppe Camporese e l’incisore Tommaso Piroli.
Il percorso espositivo si articola in due sale. Accanto alle testimonianze grafiche in mostra si vedrà una rarissima serie di pendenti con emblemi rivoluzionari, sinora mai esposti in Italia, realizzati con la peculiare tecnica romana del micromosaico.
Con questa mostra il Museo Napoleonico prosegue la politica di valorizzazione del materiale conservato nei depositi, normalmente non fruibile dal pubblico dei visitatori. L’esposizione è parte di un più ampio progetto dedicato agli anni di influenza francese sulla Città Eterna (1798-99, 1809-14), cui saranno dedicate altre mostre nei prossimi anni.
L’itinerario segue lo svolgimento delle feste in ordine cronologico: una sezione è dedicata ai progetti di monumenti (nessuno dei quali fu effettivamente realizzato); un’altra presenta le successive fasi di realizzazione delle illustrazioni a stampa.
La mostra è corredata da un catalogo, curato da Marco Pupillo; il volume ospiterà la schedatura completa del fondo museale e uno studio di Maria Grazia Branchetti, nota esperta di micromosaico.

Mostra QUANDO ROMA PARLAVA FRANCESE
Feste e monumenti della prima Repubblica Romana (1798-1799)
nelle collezioni del Museo Napoleonico
Dove
Inaugurazione
Museo Napoleonico
Piazza di Ponte Umberto I, 1 – 00186 Roma
10 dicembre ore 18.00
Quando
Biglietti
11 dicembre 2015 – 13 marzo 2016
martedì - domenica 10.00-18.00;
24 e 31 dicembre ore 10.00 - 14.00
La biglietteria chiude mezz'ora prima
Chiuso: lunedì 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio
Ingresso gratuito
Informazioni Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)

GIO PONTI E LA RICHARD-GINORI. L’eleganza della modernità


GIO PONTI E LA RICHARD-GINORI

L’eleganza della modernitàMostra a cura di Livia Frescobaldi Malenchini, Oliva Rucellaie Associazione Amici di Docciacon la collaborazione di Cristina Maritano, Palazzo MadamaPalazzo Madama - Sala AtelierPiazza Castello – Torino4 dicembre 2015 - 29 febbraio 2016Inaugurazione: giovedì 3 dicembre, ore 18.00



Coppa Funéraille de Thais, 1925 (decoro),  1923 (forma)
porcellana decorata a cromo e dipinta a mano, h 19 cm 
©Associazione Amici di Doccia/Arrigo Coppitz

Palazzo Madama presenta una mostra dedicata a Gio Ponti e alla Richard Ginori realizzata grazie alla collaborazione tra il museo e l'Associazione Amici di Doccia.
La mostra, dopo due fortunate tappe a Palazzo Marini di Firenze e alla Triennale di Milano, approda ora a Torino consentendo al pubblico torinese di ammirare per la prima volta da vicino le straordinarie invenzioni che Gio Ponti creò nel decennio 1923-1933 per Richard-Ginori, la fabbrica di Sesto Fiorentino di cui divenne direttore artistico all'età di 32 anni, chiamato da Augusto Richard.
In mostra settantacinque opere in porcellana e maiolica e un’ampia selezione di lettere e disegni di Ponti, tutti provenienti dal Museo Richard-Ginori di Sesto Fiorentino.

Vaso Donatella su corde, 1927 (decoro)
maiolica dipinta a mano, h 15,4 cm 
©Associazione Amici di Doccia/Arrigo Coppitz

Tra le opere esposte a Palazzo Madama alcuni dei più alti capolavori creati da Gio Ponti come il vaso Delle donne e delle architetture, la bomboniera Omaggio agli snob, il vaso L'Edile, la Mano della Fattucchiera, il disco Esorcismo, la Cista con il Trionfo dell'Amore e della Morte, nonché le porcellane celadon, gli oggetti con decoro Labirintesca, Circo e Jungla, che evidenziano la profondità del linguaggio pontiano e la complessità delle sue rielaborazioni, le sue riflessioni sulla classicità e sul contemporaneo, i riferimenti al movimento futurista e all'art decò.

Urna Archi e corde, 1926 (decoro)
1924 (forma), porcellana dipinta a mano, h 49,9 cm 
©Associazione Amici di Doccia/Arrigo Coppitz

Rispetto alle precedenti tappe della mostra, a Torino vengono presentate alcune prestigiose novità come le urne Grottesca e Archi e corde, la coppa Funérailles de Thaïs (riprodotta sul manifesto), il piatto Pontesca, l'alzata con le Attività Gentili, il Bolo Ostiense, la Coppa Fantini e il Grande Vaso con reticolo in rilievo.
Il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, attualmente chiuso al pubblico, documenta quasi tre secoli di storia di una delle manifatture più longeve d’Europa grazie a un cospicuo archivio cartaceo, a una straordinaria raccolta di più di diecimila opere tra ceramiche e modelli in gesso, terracotta, piombo e cera e a un corpus di più di 460 opere di Gio Ponti: un insieme unico al mondo per qualità e consistenza. In attesa dell’auspicata riapertura del museo, l’Associazione Amici di Doccia ha promosso la mostra itinerante dedicata a Gio Ponti con il duplice obiettivo di far conoscere una realtà museale di rilievo internazionale e di rendere omaggio a un maestro del design italiano.
Convinto che il legame fra Arte e Industria fosse una condizione imprescindibile per la creazione di uno stile e di un gusto veramente moderni, Gio Ponti rinnovò profondamente la produzione della manifattura Richard-Ginori, fino a quel momento ancorata ad un gusto storicistico legato alle forme e ai decori in uso nella manifattura nel Settecento e nell'Ottocento. Ponti, con un’intelligente scelta di modernità, impose temi nuovi che riportarono nuovamente la fabbrica all'attenzione del mercato internazionale.
Di grande interesse quanto emerge dalla corrispondenza con cui Ponti, dalla sua residenza milanese, seguiva a distanza ogni fase del processo produttivo della Richard Ginori. Le lettere scambiate con Luigi Tazzini, direttore esecutivo, getta luce sulla genesi di opere, forme e decori e sul modo di operare del geniale architetto: dalla prima idea, spesso presentata sotto forma di schizzo, al suo sviluppo. Il suo intervento si spingeva fino a progettare gli annunci pubblicitari, le confezioni, le etichette per i prezzi da applicare agli oggetti, i marchi da apporvi. La rete delle sue committenze e i legami con i critici Ugo Ojetti e Margherita Sarfatti, con esponenti dell’alta borghesia finanziaria e industriale milanese, ci restituiscono inoltre uno spaccato dell'élite intellettuale ed economica italiana del tempo.
Ad arricchire il percorso in mostra anche la proiezione di “Amare Gio Ponti”, il primo film documentario sul maestro del ‘900. Presentato in anteprima quest’anno al Milano Design Film Festival, il film si basa sulla ricerca di materiali storici, le fonti iconografiche degli Archivi Ponti e delle Teche Rai, con un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza, le architetture e gli arredi progettati ad hoc, da Villa Planchart al Palazzo Montecatini, fino al grattacielo Pirelli.
“Amare Gio Ponti” raccoglie le testimonianze degli eredi e le interviste ai protagonisti di oggi: Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Enzo Mari, Giovanna e Maria Grazia Mazzocchi, Sandro Mendini, Nanda Vigo, Bob Wilson.
Il film è curato da Francesca Molteni e prodotto da Muse, in collaborazione con Gio Ponti Archives e promosso da Molteni&C.
 
GIO PONTI E LA RICHARD-GINORI. L’eleganza della modernità
4 dicembre – 29 febbraio 2016
Palazzo Madama - Sala Atelier
Piazza Castello – Torino
Orario: lunedì 10-18; giovedì-sabato 10-18; domenica 10-19. Martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso: intero € 10, ridotto € 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte