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9 febbraio 2015

  














Mariana Ferratto
Esercizi per occhi pigri
(Exercises for lazy eyes)

Opening: February 13, 2015 h.18.00
14.02.2015 – 11.04.2015
The Gallery Apart


Via Francesco Negri 43, Rome

The Gallery Apart è orgogliosa di presentare l’ultimo progetto di Mariana Ferratto, artista italo-argentina legata alla galleria fin dai suoi esordi. Esercizi per occhi pigri inserisce un ulteriore tassello alla ricerca di Ferratto, da sempre vocata, anche per motivi biografici, alla definizione dell’identità personale quale strumento di relazione sociale, una ricerca che affonda le sue motivazioni profonde nell’appartenenza a quelle seconde generazioni che in tutte le comunità statuali europee risultano spesso condizionate da vicende personali e fattori ambientali che rendono complessi i processi di integrazione.
Esercizi per occhi pigri si presenta come una architettura concettuale che chiede allo spettatore una partecipazione attiva, sollecitata dapprima mediante meccanismi di spaesamento percettivo per poi transitare attraverso un vero e proprio sforzo fisico e mentale, seppure in termini giocosi.

The Gallery Apart is proud to present the latest project by Mariana Ferratto, an Italian-Argentine artist who has forged a long-standing and important relationship with the gallery since its beginnings. Esercizi per occhi pigri (Exercises for lazy eyes) represents a further step in the research conducted by Ferratto, which has always been dedicated, also on grounds relating to her biography, to the definition of the personal identity as an instrument of social relationship, a research that takes its roots in her belonging to those second generations that in every European community are frequently affected by personal stories and environmental factors, thus making integration more challenging.
Esercizi per occhi pigri represents a conceptual architecture that involves the viewer's active participation, encouraged first through some mechanisms of perceptive displacement to pass then through a real physical and mental effort, although in playful terms.

Via Francesco Negri, 43 - 00154 Roma
tel/fax  +39 (0)6 68809863
mar-sab 15-19 o su appuntamento
info@thegalleryapart.it
www.thegalleryapart.it
Copyright © 2014 The Gallery Apart srl, All rights reserved.

5 febbraio 2015

ARTE: ANTONIO MAZZOTTI



ANTONIO MAZZOTTI
Mostra retrospettiva nel centenario della nascita
a cura di Renato Barilli14 febbraio - 12 marzo 2015vernice sabato 14 febbraio ore 16Sala d’Ercole, Palazzo d’AccursioPiazza Maggiore 6, Bologna



 
Inaugura sabato 14 febbraio alle ore 16 nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio la mostra ANTONIO MAZZOTTI, a cura di Renato Barilli e organizzata in occasione del centenario della nascita dell’artista bolognese, scomparso prematuramente nel 1985. 
Antonio Mazzotti, il quale negli anni della ricostruzione post-bellica aveva messo il proprio rigore nel disegno geometrico a disposizione di alcuni importanti architetti bolognesi, primo fra tutti Alberto Legnani (stringendo rapporti di amicizia anche con Luigi Vignali e Enzo Zacchiroli, suo mentore e collezionista), si avvicina successivamente alla pittura, prima post-impressionista, poi post-cubista, cominciando a creare quel suo “mondo immaginario” di labirinti fantastici, percorsi incantati a metà tra l’optical e l’astratto-architettonico, in cui perdersi. Nasce qui l’idea di concepire un mondo diversamente strutturato, forse per un bisogno congenito dell’artista di scavarsi tunnel, vie di fuga, uscite di sicurezza, in una serie di innumerevoli varianti di linee e costellazioni.



Forme immobilizzate sulla tela, associate ad un cangiantismo cromatico, ad un succedersi ritmico di perfette campiture di colori brillanti ora caldi e solari, ora freddi e notturni. Quello di Mazzotti è un astrattismo geometrico sereno e meditato, libero e allo stesso tempo calibratissimo, debitore alla figura di Mondrian, non tanto per la scansione degli spazi troppo rarefatta di quest’ultimo ma piuttosto per la produzione più tarda dell’artista olandese, maggiormente libera e sciolta.



Accanto alle linee artificiali e alle figure inorganiche, ossessivamente costruite, agglomerate, incastrate le une nelle altre, è pure largamente presente la componente iconica: corpi di donne, o di altri oggetti preziosi, da collezione, forse residui passivi di cui Antonio Mazzotti non sapeva, o non voleva, disfarsi.
Intenso è l’interesse di Mazzotti anche per i sistemi di scrittura: segni, simboli, monogrammi, intrecci semantici, che ricordano quella che sarà la produzione dei graffitisti newyorkesi, i cosiddetti Writers.
Alla produzione di opere pittoriche Mazzotti affianca una vivace attività grafica. I suoi dipinti a olio, infatti, sono spesso il risultato finale di idee che trovano il loro sviluppo iniziale in lavori di formato più ridotto ma del tutto autonomi.
Il legame fortissimo con Bologna, da cui raramente si allontanava, e la sua indole riservata hanno portato l’artista a tenersi volutamente lontano dai riflettori della scena artistica sua contemporanea, senza però mai interrompere i rapporti intensi e costanti con i molti amici artisti e intellettuali come Giuseppe Raimondi, Marcello Venturoli, Renzo Biasion, Giovanni Ciangottini.
In occasione della mostra sarà pubblicato il catalogo ANTONIO MAZZOTTI (Editrice Zona, Arezzo, 2015).

Breve nota biografica
Dopo una lunga carriera di insegnante di disegno ed educazione artistica, con incarichi a Venezia e Bologna dal 1934 al 1972, Antonio Mazzotti inaugura la sua prima mostra personale nel novembre 1972 presso la Galleria Forni di Bologna, con la presentazione di Francesco Arcangeli. Dal 1973 espone in mostre personali e collettive in varie città italiane ed europee.
Nel settembre 1979 viene organizzata presso il Palazzo dei Diamanti a Ferrara la prima retrospettiva in uno spazio istituzionale, intitolata “Dalla figura alle forme inventate”, dove sono raccolte 31 opere dipinte da Mazzotti fra il 1963 e il 1979. Il testo critico è firmato da Franco Solmi, dal  1972 al 1987 direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Fra l’aprile e il maggio 1983 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna ospita la prima grande mostra antologica: la più importante per dimensioni e per ampiezza del progetto espositivo, a cura di Marilena Pasquali, autrice anche della presentazione. Gli ampi spazi della G.A.M. accolgono circa 80 dipinti e circa 20 disegni dell’autore.
Dopo la sua scomparsa vengono organizzate mostre personali e collettive a Bologna e provincia, Udine, L’Aquila.

ANTONIO MAZZOTTI
Mostra retrospettiva nel centenario della nascita
a cura di Renato Barilli

14 febbraio - 12 marzo 2015vernice 14 febbraio ore 16
Sala d’Ercole, Palazzo d’AccursioPiazza Maggiore 6, Bologna
Ingresso liberoAperta tutti i giorni dalle 10 alle 18,30
Con il patrocinio del Comune di Bologna e di Alma Mater Studiorum Università di Bologna
 

MUSICA . CAROLINA BUBBICO DIRIGE A SANREMO IL VOLO E SERENA BRACALE

Al Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2015
La venticinquenne CAROLINA BUBBICO
Direttrice d’Orchestra al Festival di Sanremo 2015
per Il Volo e Serena Brancale

Carolina Bubbico

Arriva un prestigioso incarico per la venticinquenne pianista, cantante, compositrice e arrangiatrice salentina Carolina Bubbico che la vedrà impegnata al Festival di Sanremo 2015 in veste di arrangiatrice e direttrice d’orchestra.
La Bubbico riceve l’ingaggio per ben due artisti: Il Volo, trio vocale composto da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto partecipanti al festival nella sezione dei Big con il brano “Grande amore” e la cantautrice Serena Brancale che sarà presente tra le giovani proposte con la canzone “Galleggiare”.
 
Carolina Bubbico@Ricci -L'urlo


Classe 1990 e laureata in Pianoforte Jazz con il massimo dei voti, Carolina Bubbico raccoglie nel corso degli anni diverse esperienze di scrittura e direzione; ha diretto la Swing big band e scritto arrangiamenti orchestrali in più occasioni, dal concepimento del suo primo disco da solista “Controvento” (© Workin’ Label 2013), agli archi composti per il brano “Giulio” contenuto nel cd “Acustronica” del batterista Mimmo Campanale, alla collaborazione con l’Ensemble 05 con ospite la cantante Cristina Zavalloni, fino alla recente collaborazione in una produzione dell’Orchestra della Provincia di Bari per la quale ha arrangiato il brano “La mia anima” di Serena Brancale che sarà contenuto nel suo disco d’esordio di imminente pubblicazione.

Carolina Bubbico inizia il suo percorso nel 2010 con un originale progetto in solo “One girl band” che la vede impegnata nell’uso di più strumenti musicali, una loop machine, le percussioni, il basso elettrico, oltre alla voce e al pianoforte, con i quali costruisce e interpreta la musica mettendo a frutto il suo intuito e la sua creatività trasformando suoni, parole e musica. La sua voce evocativa, frutto di qualità naturali, ma anche di studi serissimi rende la sua musica pulsante e capace di emozionare l’ascoltatore, in una sola parola, carismatica.

In agosto 2011 il Premio "Best instrumentalist" nella sezione New Generation del Jazz Up Festival di Viterbo. Dopo una prima fase di lavoro in solo, Carolina allarga l’organico al trio chiamando al suo fianco due apprezzati musicisti pugliesi, Luca Alemanno al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria e con loro progetta e realizza il suo primo disco “Controvento”.

4 febbraio 2015


ARTE E BENEFICIENZA: RISE UP! La citta che non dorme > MUBA, Milano 5 febbraio 2015

C I S O M
Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta
 Gruppo di Milano
invita a
RISE UP!
La città che non dorme
Asta di beneficenza
delle opere di FLYCAT e OZMO

in collaborazione con Christie's
5 febbraio 2015, ore 20.00
MUBA - Museo dei bambini di MilanoMilano, via Enrico Besana 12www.muba.it

Special event:
OZMOLive painting
5 febbraio 2015, dalle ore 18.00
ingresso libero
***
Le opere di FLYCAT
sono in mostra al MUBA - Museo dei Bambini Milano
dal 20 gennaio al 5 febbraio 2015
Orari di visita per il pubblico:http://www.muba.it/la-rotonda/orari/
Le opere di OZMO, con il dipinto realizzato dal vivo,
saranno presentate la sera dell’asta

3 febbraio 2015

ARTE: ISTITUTO VENETO - Venezia - Mostra "Within Light / Inside Glass" - 6 e 7 febbraio 2015


ISTITUTO VENETO - Venezia - 
Mostra "Within Light / Inside Glass" - 6 e 7 febbraio 2015
MIka Aoki

Alan Jaras Refractograph



Aggiungi didascalia




2 febbraio 2015

ARTE: BLU ZAFFIRO

Primo Piano LivinGallery
Progetti & Servizi interdisciplinari per l’Arte Contemporanea
BLU ZAFFIRO a blue collection of contemporary art
Online dal 3 Febbraio al 14 Marzo 2015





Parte il 3 Febbraio il secondo appuntamento con Project Room, un ciclo di mostre in real-time in 3D, ideate e curate da Dores Sacquegna, per rendere omaggio al colore e ai protagonisti dell’arte, e che ripercorre – attraverso riferimenti, simbologie e alchimie - la storia dell’arte dalle origini ai giorni nostri. Attraverso la fruizione delle opere di artisti contemporanei (che di volta in volta si susseguono tra una cromia e l’altra) , passato, presente e futuro perdono le loro coordinate temporali lasciando il posto alla visione tridimensionale e all'immersione totale in ambienti creati al computer, 

Gerard Frances


celebrando l’incontro tra letteratura, poesia, storia, filosofia, musica e alchimia. Un progetto inedito e allestito esclusivamente online e che trasforma la Primo Piano LivinGallery, da galleria fisica a galleria virtuale, continuando la sua mission divulgativa e in queste edizioni anche esplorativa, proponendo una visione globale dell’attività svolta dalla sua fondazione ad oggi.

Giulio De Mitri

Questo secondo appuntamento con il colore omaggia il BLU, amato nelle fiabe e nell’arte: da Giotto a Orazio Gentileschi, da Vasilij Kandinskij a Marc Chagall, da Picasso a Matisse e ha ispirato artisti e studiosi di ogni generazione. Definito da Goethe nella sua Teoria dei Colori come l'armonia cromatica assoluta, per i romantici il blu, era associato alla poesia, al sogno e alla melanconia. Arthur Rimbaud, attratto dall’alchimia attribuiva al blu la lettera O, quale figura rotonda, piena e materna. Nell’arte contemporanea il colore blu viene usato per le sue qualità spaziali, per il suo essere indice di vuoto, di solitudine, di lontananza e per la sua profondità prospettica. Punti di contatto con l’espressionismo tedesco si ritrovano nell’opera di Kohlene Hendrickson, che rappresenta il senso del malessere tipico del nostro tempo. Tendente al surrealismo e alla deformazione prospettica sono le opere di Oronzo De Stradis, mentre un senso di metafisica lontananza che ripercorre l’opera di De Chirico, alberga nell’opera di Maya Nival Borgia.

Dal paesaggio alla maniera di Gaspar D. Friedrich con l’opera fotografica di Andria Santarelli al romanticismo visionario di Hyemi Cho e Fie Tanderup, mentre l’angoscia di un mondo decadente pervade l’atmosfera dell’opera fotografica di Xavi De Juan-Creix che preannuncia che solo i forti sopravvivono. In un’epoca come quella attuale, in cui trasformazioni architettoniche ed urbanistiche si susseguono con grande rapidità le opere di Giulio De Mitri, si inseriscono in quel filone estetico e razionalista del Bauhaus che predilige superfici nude e luminose, qualificate dal nostro artista dall’uso predominante del colore blu che accentua la Mediterraneità di tutta la sua produzione. Al Post human e al rapporto tra identità, citazione e metamorfosi di Jeffrey Deitch, la ricerca stilistica di Massimo Festi orientato alla social identity. Questo ciclo di mostre in 3D, rappresentano per l’artista una palestra sperimentale e per il pubblico un nuovo modo di interagire con l’arte contemporanea, con un accesso 24h/24h no stop per tutta la durata di ogni singola rassegna. 
La mostra è accompagnata dal catalogo in pdf. Istruzioni per l’uso su http://primopianoatelier.com/?p=2198

ARTISTI: Kohlene Hendrickson (Svizzera), Sofi Basseghi (Australia), Xavi De Juan-Creix (Spagna), Andria Santarelli (Francia), Cor Fafiani (Olanda), Gerard Frances (Francia), Isidora Ficovic (Serbia), Kadie Schmidt Hackenberg (Germania), Maya Nival Borgia (Francia), Nicole Gaulier (Francia), Fie Tanderup (Danimarca), Steve Lewis (Usa), Hyemi Cho (South Corea), Christel Sobke (Germany), Giulio De Mitri (Taranto), Andrea Mattiello (Pieve a Nievole/PT), Mirta De Simoni (Volano/TN), Maria Irene Vairo (Salerno), Massimo Festi (Ferrara), De Stradis Oronzo (Mesagne/BR).

LIBRI: "ABUSIVI" DI ROBERTO IPPOLITO DISCUSSO CON ILARIA BORLETTI BUITONI

“Abusivi”, parola al governo

Il libro di Ippolito discusso dal sottosegretario Borletti Buitoni
mercoledì 4 febbraio alla Biblioteca Nicolini a Corviale, Roma

Dal decoro cittadino offeso agli scempi del territorio, dalla sicurezza dei consumatori non garantita fino all’evasione fiscale: la parola al governo su tutti i danni provocati dalle regole violate e aggirate. Il libro di Roberto Ippolito “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, viene discusso dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni 

alle 17.00 di mercoledì 4 febbraio 2015 nella Biblioteca comunale Renato Nicolini, ex Corviale, in via Marino Mazzacurati 76, a Roma. Modera Serena Bortone, autrice di “Agorà” in onda su Rai3 e conduttrice dell’edizione estiva. Al termine dell’incontro viene offerto un aperitivo.

Nella capitale segnata dall’abusivismo su tutti i fronti, come denunciato in modo circostanziato dal libro che comunque non fa sconti a nessuna parte dell’Italia, la scelta del luogo della presentazione di “Abusivi” di Ippolito con Borletti Buitoni per ragionare di regole e cultura è estremamente particolare. Corviale è una sorta di simbolo della periferia romana, con i suoi malesseri ma anche con una spinta culturale. Da due anni la Biblioteca è intestata a Renato Nicolini, l’assessore alla cultura creatore dell’Estate Romana nella seconda metà degli anni settanta: si trova accanto al Serpentone, i due palazzi abbinati lunghi un chilometro di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, teatro di occupazioni abusive subito dopo le prime consegne di appartamenti nel 1982 e oggi al centro di un progetto di riqualificazione che interessa 1.300 famiglie.

Stimolata da Serena Bortone, con l’incontro alla Biblioteca Nicolini di mercoledì 4 febbraio, Ilaria Borletti Buitoni, che opera in un ministero chiave per la vivibilità e l’identità da affermare a Roma e in tutto il paese ed è stata presidente del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, può dare le proprie valutazioni sull’incredibile varietà di casi svelati da Ippolito.
Dalle sue pagine emerge come l’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi (quattro appena scoperti a Lariano, in provincia di Roma), macelli abusivi, studi medici abusivi (un’infinità nella capitale), meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti anche senza patente abusivi (e Roma ne sa qualcosa), perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza, a Roma ripetutamente e non solo. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

Roberto Ippolito è scrittore e giornalista. Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). Organizzatore di eventi culturali, lega il suo nome alla direzione di festival letterari a Cinecittà (il primo di una settimana mai realizzato in un centro commerciale), al Maxxi a Roma e a Ragusa. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

29 gennaio 2015

FOTOGRAFIA: VALERIO BISPURI ENCERRADOS

   
Valerio Bispuri
ENCERRADOS
Introduzione di Roberto Saviano
Commento di Eduardo Galeano


Formato: 21x29 cm

Pagine:144
Fotografie: 75 in b/n
Confezione: cartonato
Prezzo: 35 Euro
Testi in inglese, spagnolo e italiano


Encerrados non è un libro sulle carceri; è un libro sulla libertà perduta, sulla libertà mai avuta. Bispuri ha mostrato l’orma umana in quelle persone.”
Roberto Saviano
Questa opera illumina con luce dolente la realtà delle carceri nella nostra terra latinoamericana, ed è a sua volta una metafora della vita di milioni di persone colpevoli di povertà e abbandono. Le fotografie penetrano tanto profondamente da sembrare rardiografie. Grazie, Valerio, per aiutarci a vedere la nostra realtà più nascosta.”
Eduardo Galeano

© Valerio Bispuri
Contrasto pubblica per la prima volta in volume Encerrados, il lavoro di Valerio Bispuri, fotoreporter professionista che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Si tratta delle impressionanti immagini in bianco e nero realizzate dall’autore durante il suo lungo viaggio durato dieci anni in 74 carceri di tutti i paesi del Sudamerica.
Un percorso nato dal desiderio di raccontare un continente attraverso il mondo dei detenuti. Dall’Ecuador al Perù, della Bolivia all’Argentina, dal Cile all’Uruguay passando per il Brasile, la Colombia e il Venezuela, la macchina fotografica di Bispuri ha immortalato la vita nelle carceri più pericolose del Sudamerica, come se fossero il riflesso della società, lo specchio di quello che succede nel Sudamerica: dai piccoli drammi alle grandi crisi economiche e sociali. Come sottolinea anche Roberto Saviano nell’introduzione al volume, “quelle di Bispuri sono fotografie di città, carceri formicai, carceri dove chiunque è condannato, poliziotti e detenuti”. Così, immagine dopo immagine, sfogliando le pagine del libro si guarda alla prigione come se fosse una comunità, un non-luogo in cui si vive ogni giorno con ritmi e spazi precisi, in condizioni spesso al limite dell’umano, come quando si dorme in 18 in una cella per 4 persone e il bagno è solo un buco in un corridoio.
Nel corso degli anni Encerrados ha avuto un forte impatto sociale. Dopo la pubblicazione delle foto e la sensibilizzazione ottenuta attraverso varie mostre internazionali, il padiglione 5 del carcere di Mendoza dove erano reclusi i detenuti argentini più pericolosi è stato chiuso. Ogni carcere visitato dall’autore rappresenta l’immagine di un mondo visto da dentro e da fuori, e Bispuri ha trovato le luci anche lì dove tutto sembrava spento e dove il riflesso della violenza e dalla vitalità si contrappongono in un unico segmento che è poi la storia del Sudamerica.
© Valerio Bispuri
“Ho sempre pensato che la difficoltà ma anche la forza della fotografia sia nella capacità di bilanciare il proprio sentire con la realtà. E solo riuscendo a calibrare le proprie emozioni profonde in un concetto reale senza che una prevalga sull’altra si arriva a poter raccontare una storia. Solo nel momento in cui riesco a toccare quello che sento, scatto.”
Valerio Bispuri

A questo link una presentazione video del progetto:http://www.youtube.com/watch?v=MGpnB49sXy0&feature=youtu.be
Valerio Bispuri nasce a Roma nel 1971 e dopo la laurea in Lettere, decide di dedicarsi alla fotografia. Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere, tra cui L’Espresso, Il Venerdì, Internazionale, Le Monde, Stern. Ha realizzato reportage in Africa, Asia e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio lavora più a lungo, mentre vive per 11 anni a Buenos Aires. Per 10 anni si è occupato di “Encerrados”, un lungo progetto fotografico sulle condizioni di vita in 74 carceri di tutti i paesi del continente sudamericano. Raccontando in maniera antropologica e giornalistica la realtà dei detenuti. Il lavoro è stato esposto al Visa pour l’Image a Perpignan, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all’Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino e a ottobre 2014 al Bronx Documentary Center di New York. Nel 2013 Valerio ha terminato un altro grande progetto fotografico durato 8 anni per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo chiamata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. Il lavoro sul “Paco” è stato esposto oltre che a Roma e a Milano anche a Istanbul (catalogo edito dalla Croce Verde Internazionale). Ha ricevuto numerosi premi a livello internazionale: il Poy America Latina 2011 (menzione speciale), il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, e il POY 2014 (2° posto, Feature Story Editing – Magazine).

25 gennaio 2015

"IMBIZZARRITI": il libro che racconta "ARTISTI 7607" con fotografie di FABIO LOVINO

La libertà è partecipazione 
Storia di una piccola rivoluzione
Martedì 3 febbraio alle ore 19
Roma, Fandango Incontro
Incontro in occasione dell’uscita del libro Imbizzarriti
“La cattiva politica ha perso e, oggi, sui diritti degli artisti siamo primi in Europa.”
Francesco Schlitzer

Martedì 3 febbraio alle 19 Francesco Schlitzer, autore del libro Imbizzarriti, incontrerà il pubblico presso Fandango Incontro a Roma (in via dei Prefetti 22) in occasione dell’uscita del suo libro pubblicato da Contrasto. All’evento La libertà è partecipazione. Storia di una piccola rivoluzione, moderato da Neri Marcorè, parteciperà anche Gian Antonio Stella e Fabio Lovino, autore delle fotografie del libro. Nell’ambito della serata ci saranno interventi di Gianluigi Chiodaroli, Paola De Micheli,  Cinzia Mascoli e Simona Vicari.
L’incontro sarà l’opportunità per raccontare per la prima volta le positive conseguenze che la liberalizzazione ha prodotto sul lavoro degli artisti che hanno aderito ad Artisti 7607. Come racconta Schlitzer in Imbizzarriti, infatti, mille attori italiani (Artisti 7607) si sono battuti per potersi rendere autonomi nella gestione dei diritti economici maturati dalle repliche delle opere (diritti connessi al diritto d’autore) e costruire un progetto che fosse in grado di sostenere e difendere con indipendenza e coraggio gli artisti: Paolo Calabresi, Carolina Crescentini, Elio Germano, Valeria Golino, Cinzia Mascoli, Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio, Neri Marcorè solo per citarne alcuni, ma i protagonisti di questa storia sono anche Emma Bonino e Paola De Micheli, Simona Vicari e molti altri ancora. Tutti immortalati dalle fotografie di Lovino.
Un gruppo di attori scopre che l’Istituto che li avrebbe dovuti rappresentare e che operava come monopolio di fatto era incapace di amministrare i loro diritti, tanto da tenere bloccati oltre 118 milioni di euro.
Francesco Schlitzer, esperto di relazioni istituzionali, viene coinvolto e “travolto” dagli “Imbizzarriti” che altro non chiedono di essere aiutati a trovare un varco nella selva della burocrazia e di far arrivare la loro voce a chi nelle istituzioni dovrebbe ascoltarli. Invece di recitare, gli “Imbizzarriti”, con Francesco, iniziano a dedicare del tempo prezioso a leggere carte, incontrare burocrati e frequentare palazzi e a battersi per la liberalizzazione.

© Fabio Lovino/Contrasto

“Racconto una vicenda che racchiude tutti gli atavici difetti, le perversioni e le inefficienze di cui è piena l’Italia. Una storia di conservazione, di un sistema di potere incancrenito fondato su un meccanismo che stava bene a tutti, tranne alla maggioranza che dovrebbe beneficiarne: gli artisti. Un vero e proprio esproprio a danno di un’intera categoria di lavoratori. Gli ingredienti ci sono veramente tutti: scarsa trasparenza, violazione di diritti elementari, occupazione da parte dei partiti (tutti o quasi), cattiva politica, leggi scritte male e, non manca mai, banale incapacità. Ingredienti di una frittata che è durata circa trent’anni, con una vasta complicità anche del settore privato. Racconto com’è stata ottenuta una liberalizzazione. Quella della remunerazione degli artisti interpreti ed esecutori che viaggia sotto il nome di diritti connessi al diritto d’autore. Si tratta di una vera liberalizzazione nel senso di rendere liberi. Prima gli artisti non potevano sapere quanto e perché ricevessero occasionalmente quel “salario” che arrivava nelle loro tasche. Lo faccio perché anche queste vicende possono raccontare i mali in cui noi italiani siamo precipitati.”
Francesco Schlitzer
© Fabio Lovino/Contrasto


Dopo aver ottenuto la liberalizzazione, oggi Artisti 7607 è una Società Cooperativa fatta di “mille attori imbizzarriti” che hanno una sede provvisoria nel quartiere Flaminio. Hanno incassato i primi diritti e hanno distribuito a tutti gli iscritti, in parti uguali tutto ciò che la legge prevede. Il Consiglio di Amministrazione è fatto quasi interamente da attori; si fanno assistere da un manager e uno staff legale. Ricevono continue adesioni e adesso le istituzioni non possono più ignorarli. Non hanno timore di affrontare lunghi ricorsi amministrativi o cause civili: hanno le competenze, il tempo e le risorse per combattere. Hanno avviato le trattative con i principali utilizzatori e stavolta state certi che sapranno difendere al meglio i propri interessi.

MUSICA: LE MUSICHE DELLA GRANDE GUERRA E DELLA SHOAH

Le musiche della Grande Guerra e della Shoah
Per il Giorno della Memoria
con Antonio Ballista, Lorna Windsor,
Peppe Servillo e i solisti dei Berliner Philharmoniker

Antonio Ballista



"Musica sull'abisso" è il titolo del concerto per il Giorno della Memoria di lunedì 26 gennaio alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza per la stagione della IUC, che affianca al ricordo della Shoah quello di un'altra inenarrabile tragedia del ventesimo secolo, la Grande Guerra, perché proprio cent'anni fa l'Italia entrava in questo conflitto di dimensioni mai viste prima di allora. Anche gli artisti ne furono profondamente colpiti e quegli eventi non restarono senza riflesso nelle loro opere, come dimostrano le musiche in programma, composte al fronte, in trincea e in campo di concentramento o anche solo ispirate a quelle immani tragedie che hanno travolto l'Europa e il mondo. Siano musiche di autori poco noti o capolavori famosi, tutte possiedono una particolare rappresentatività documentaria e sono espressive di una umanità prostrata: pathos, sconforto e talvolta evasione come estrema volontà di sopravvivenza.

Numerosi celebri artisti sono impegnati nella realizzazione di questo programma ricco e formato da musiche che richiedono diversi organici. Peppe Servillo è un artista multiforme - cantante, attore, compositore, sceneggiatore - e questa volta sarà la voce recitante nell' "Histoire du soldat" di Stravinskij. Antonio Ballista - che a quasi ottant'anni ha ancora l'entusiasmo, la vivacità d'idee e la voglia di mettersi alla prova di un giovane - si presenta nelle vesti di pianista e direttore. Lorna Windsor è una cantante straordinariamente versatile, così da poter interpretare le diversissime musiche in programma. L'Ensemble Berlin è costituito da un gruppo di solisti degli impareggiabili Berliner Philharmoniker, probabilmente la migliore orchestra del mondo.

ARTE: USCITA D'EMERGENZA


USCITA D'EMERGENZA
a cura di Whart
Inaugurazione: 27 gennaio 2015 ore 18.00
Apertura al pubblico: 28 gennaio 2015 – 8 febbraio 2015
MACRO Testaccio
Padiglione 9B
Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma

L’Accademia di Belle Arti di Roma presenta al MACRO Testaccio, dal 28 gennaio all’8 febbraio 2015, Uscita d’Emergenza, una mostra di 14 giovani artisti curata da Whart e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Saranno esposte le opere selezionate da Valeriana Berchicci, Chiara Caramazza, Roberta Ianniti e Francesca Lilli, giovani curatrici della Scuola curatori dell’Accademia che hanno formato il gruppo Whart.
Il progetto, sviluppatosi durante l’ultimo anno, prende spunto da una frase contenuta nel libro Non per profitto della filosofa americana Martha Nussbam: “Se non insistiamo sul valore fondamentale delle lettere e delle arti, queste saranno accantonate perché non producono denaro. Ma esse servono a qualcosa di ben più prezioso, servono cioè a costruire un mondo degno di essere vissuto, con persone che siano in grado di vedere gli altri esseri umani come persone a tutto tondo, con pensieri e sentimenti propri che meritano rispetto e considerazione, e con nazioni che siano in grado di vincere la paura e il sospetto a favore del confronto simpatetico e improntato alla ragione”.
Uscita d’Emergenza intende riflettere, attraverso il lavoro di quattordici giovani artisti e quattro curatori in erba, sul significato della cultura umanistica nell’era ipertecnologica e sul valore dei luoghi della sua formazione, offrendo una visione ampia e articolata della produzione artistica e “di pensiero” delle giovani generazioni.
La mostra è anche l’occasione per degli artisti emergenti di misurarsi con lo spazio pubblico e, cosa più importante, con gli attori e gli spettatori della scena artistica romana.
La mostra è stata realizzata con l’apporto congiunto di diverse scuole dell’Accademia, che hanno dato il loro contributo all’organizzazione e all’allestimento dell’evento. Hanno partecipato studenti dei corsi di Comunicazione e Didattica dell’arte, di Grafica Editoriale, di Allestimento degli Spazi Espositivi e di Arti Multimediali e Tecnologiche.
USCITA D'EMERGENZA
Gli artisti: Dario Agati, Giulio Bensasson, Lucia Bricco, Milica Cirovic, Ola Czuba, Lele D’Alò, Lorenzo Modica, Claudio Pantò, Matteo Pisapia, Sofia Ricciardi, David Ferro Salge, Paolo Scarfone, Spentriu, Jianchao Xue
INFO STAMPA
Ufficio Stampa MACRO
Patrizia Morici / T. +39 06 82 07 73 71 / M. +39 348 54 86 548 / p.morici@zetema.it; stampa.macro@comune.roma.it
INFO PUBBLICO
MACRO
via Nizza 138, Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00 / sabato: ore 11.00-22.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).
MACRO Testaccio
Piazza O. Giustiniani 4, Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 16.00-22.00 (la biglietteria chiude 30 minuti prima)
INGRESSO
MACRO via Nizza
Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €.
MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 8,50 €, residenti 7,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 7,50 €, residenti 6,50 €.
MACRO via Nizza + MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 14,50 €, residenti 12,50 €
Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €
Informazioni sugli aventi diritto alle riduzioni: www.museomacro.org
INFO: +39 06 67 10 70 400
www.museomacro.org
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CONCORSI E LIBRI: FESTIVAL DEGLI SCRITTORI\PREMIO GREGOR VON REZZORI - Lectio di Jhumpa Lahiri - Ritorna il Premio alla Traduzione



Festival degli Scrittori giugno 2015
LECTIO MAGISTRALIS di JHUMPA LAHIRI
Premio Gregor von Rezzori 2015
Ritorna il "Premio alla Traduzione" con una nuova giuria:
Martina Testa, Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro  

Jhumpa-Lahiri


L'edizione 2015 del Festival degli Scrittori, che include il Premio Gregor von Rezzori, e che si svolgerà a Firenze nel mese di giugno, si apre con una festosa novità: il ritorno del Premio alla migliore traduzione italiana di opera straniera. Il Premio, che era stato sospeso nell'ultima edizione del Festival, ha sempre  affiancato il Premio alla migliore opera straniera. La giuria del Premio alla traduzione è rinnovata: è presieduta da Martina Testatraduttrice di Lethem, McCarthy, Foster Wallace e Zadie Smith e accanto a lei Ilide Carmignani, traduttrice di Bolaño, Sepúlveda, García Marquez, Borges, Onetti e Leonardo Marcello Pignataro, traduttore di Tolstoj e Naipul. La giuria del Premio Gregor von Rezzori  per la migliore opera di narrativa straniera è invece confermata, composta da Beatrice Monti della Corte, Ernesto Ferrero (presidente), Alberto Manguel, Andrea Bajani e Edmund White.

Il Festival degli Scrittori - nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte, moglie dello scrittore mitteleuropeo Gregor von Rezzori – si aprirà,  come ogni anno, con la lectio magistralis di un grande scrittore. Dopo John Banville, Michael Cunningham, Zadie Smith, e, tra gli altri,  Emmanuel Carrère, sarà la volta del Premio PulitzerJhumpa Lahiri, già vincitrice nel 2009 del Premio  Rezzori con Una nuova terra edito da Guanda.  Jhumpa Lahiri, nata a Londra da genitori bengalesi e cresciuta negli Stati Uniti, sin dalla sua prima raccolta di racconti L'interprete dei malanni ha immediatamente colpito l'attenzione della critica. L'omonimo, il suo primo romanzo apparso nel 2003, è stato per varie settimane nella “bestseller list” del New York Times.Dal suo libro The Namesake, Mira Nair ha tratto il film, “Il destino nel nome”, uscito in Italia nel 2007. Grande appassionata della lingua italiana, Jhumpa Lahiri ha vissuto a Roma dal 2012 al 2014 per meglio studiarla e comprenderla. Lo scorso anno è stata chiamata a far parte della giuria alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Il Festival si avvale della consulenza di Volker Schlöndorf e di Alba Donati. E' sostenuto  dal Comune di Firenze, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e si avvale della collaborazione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, della Regione Toscana, della Fondazione Sistema Toscana e di Repubblica Firenze come media partner.

MUSICA: IL MIRACOLO DELLA MUSICA COMPOSTA NEI LAGER

TUTTO CIO’ CHE MI RESTA
Il miracolo della musica composta nei lager
Concerto per il Giorno della Memoria
MARCO BALIANI E FRANCESCO LOTORO
CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI
UTE LEMPER
In collaborazione con Musica per Roma
LUNEDI’ 26 GENNAIO SALA SANTA CECILIA ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
IN DIRETTA SU RAI 5 E SU RAI RADIO TRE

Ingresso gratuito. I biglietti saranno distribuiti presso l’Info Point dell’Auditorium, a partire dal 18 gennaio, fino a esaurimento dei posti disponibili
Una serata straordinaria dedicata al Giorno della Memoria, organizzata dalla Fondazione Musica per Roma, in coproduzione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
I documenti e le partiture musicali recuperate e archiviate da Francesco Lotoro – testi e musiche composte dai prigionieri nei lager nazisti – verranno interpretate da un cast di grandi artisti internazionali. Marco Baliani e Francesco Lotoro racconteranno le incredibili storie legate a queste opere, realizzate da musicisti spesso dimenticati dalla storia.
Interpreti
Francesca Dego, Roby Lakatos violini
Marian Serban cymbalon
Myriam Fuks voce yiddish
Marian Balog voce rom
Paolo Candido cantante
Angelo De Leonardis baritono
Leonardo Gallucci chitarra
Vana Gierig, Francesca Leonardi pianoforte
Con la partecipazione di Andrea Satta e Carlo Amato alla chitarra
Solisti dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia
Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Maestro del Coro Ciro Visco
Coro Ha Kol
PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble
Paolo Fratini flauto
Francesco Gesualdi fisarmonica
Paolo Ravaglia clarinetto
Giancarlo Ciminelli tromba
Enzo Filippetti sassofono
Francesco Peverini Filippo Fattorini violini
Luca Sanzò viola
Anna Armatys violoncello
Massimo Ceccarelli contrabbasso
Gianluca Ruggeri percussioni
Tonino Battista direttore
Video e regia Marco Visalberghi

22 gennaio 2015

FOTOGRAFIA E CINEMA: PAIS DEL CINEMA


PAIS del Cinema
Gli anni d’oro del cinema italiano nel racconto per immagini di un grande fotografo
Museo di Roma in Trastevere
23 gennaio – 8 marzo 2015
inaugurazione 22 gennaio ore 18.00



Un vero Paese del cinema. Non si teme di sbagliare definendo così l’Italia del decennio che inizia nel 1960, quando Federico Fellini vince la Palma d’oro al festival di Cannes con La dolce vita e Michelangelo Antonioni il Premio della Giuria con L’avventura. La produzione cinematografica di quegli anni costituisce un insieme complesso e di grande interesse, che non solo riflette nelle sue immagini la società del tempo, ma talora contribuisce ad anticipare i cambiamenti, modificando mentalità, morale e memoria collettiva.
Giocando nel titolo col nome del protagonista, la mostra Pais del Cinema - promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Guido Gambetta e Salvatore Mirabella con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura - documenta molto bene questa fortunata epoca del cinema con le immagini del grande fotoreporter e fotografo Rodrigo Pais (1930 – 2007).

ARTE: IDILL'IO ELISABETTA CATALANO PIO MONTI

IDILL’IO n° 8
Elisabetta Catalano
Ritratti di famiglia
Enzo, Laura, Pio e Gino
OPENING 24 GENNAIO 2015 ore 18
24 GENNAIO – 28 FEBBRAIO 2015



IDILL’IO giunge al suo ottavo appuntamento e sceglie di inaugurare con un omaggio a Elisabetta Catalano.

A più di cinque anni dal progetto espositivo “Ogni sera con Elisabetta” a Roma (dicembre 2009), nella galleria IDILL’IO a Recanati si presentano le fotografie di Elisabetta Catalano nella mostra Ritratti di famiglia. Enzo, Laura, Pio e Gino.
Si tratta di una selezione di tre fotografie realizzate espressamente per Pio Monti dalla fotografa recentemente scomparsa e nota per i suoi ritratti ai personaggi del cinema e dell’arte.

Laura e Pio

Sono ritratti di Enzo Cucchi, Laura Cherubini insieme a Pio Monti e, in ultimo, un ritratto di Gino De Dominicis; un piccolo estratto del grande album della famiglia dell’Arte della fotografa e del gallerista, ma al tempo stesso costituiscono un documento pubblico, uno spaccato della scena culturale contemporanea in Italia.
La mostra è accompagnata da un testo di Nikla Cingolani

Gino De Dominicis

Elisabetta Catalano iniziò la sua attività collaborando a Il Mondo, L'Espresso, L' Almanacco Letterario Bompiani e Vogue Italia, lavorando anche a New York e Parigi per Vogue America, e per l'edizione francese e inglese. Negli anni '70 collaborò con artisti concettuali, del comportamento e performers, come Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Fabio Mauri, Sandro Chia, Minimo Rotella, Cesare Tacchi, Gino De Dominicis, per la realizzazione di loro opere legate alla fotografia. Tra le sue mostre più importanti si ricorda la retrospettiva alla GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma nel 1992.
Elisabetta Catalano è scomparsa a Roma nel gennaio 2015.

Enzo Cucchi


Ritratti di famiglia. Enzo, Laura, Pio e Gino
Dal 24 gennaio al 28 febbraio 2015
Inaugurazione: 24 gennaio ore 18
Piazza Giacomo Leopardi 14, Recanati (Macerata)
Info: idillio11@gmail.com / tel. +39.339.8777521