“Abusivi”, parola al governo
Il libro di Ippolito discusso dal
sottosegretario Borletti Buitoni
mercoledì 4 febbraio alla Biblioteca
Nicolini a Corviale, Roma
Dal decoro cittadino offeso agli scempi
del territorio, dalla sicurezza dei consumatori non garantita fino all’evasione
fiscale: la parola al governo su tutti i danni provocati dalle regole violate e
aggirate. Il libro di Roberto Ippolito “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere,
viene discusso dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni
alle 17.00 di
mercoledì 4 febbraio 2015 nella Biblioteca comunale Renato Nicolini, ex
Corviale, in via Marino Mazzacurati 76, a Roma. Modera Serena Bortone, autrice
di “Agorà” in onda su Rai3 e conduttrice dell’edizione estiva. Al termine
dell’incontro viene offerto un aperitivo.
Nella capitale segnata dall’abusivismo
su tutti i fronti, come denunciato in modo circostanziato dal libro che comunque
non fa sconti a nessuna parte dell’Italia, la scelta del luogo della
presentazione di “Abusivi” di Ippolito con Borletti Buitoni per ragionare di
regole e cultura è estremamente particolare. Corviale è una sorta di simbolo
della periferia romana, con i suoi malesseri ma anche con una spinta culturale.
Da due anni la Biblioteca è intestata a Renato Nicolini, l’assessore alla
cultura creatore dell’Estate Romana nella seconda metà degli anni settanta: si
trova accanto al Serpentone, i due palazzi abbinati lunghi un chilometro di
proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, teatro di occupazioni abusive
subito dopo le prime consegne di appartamenti nel 1982 e oggi al centro di un
progetto di riqualificazione che interessa 1.300 famiglie.
Stimolata da Serena Bortone, con
l’incontro alla Biblioteca Nicolini di mercoledì 4 febbraio, Ilaria Borletti
Buitoni, che opera in un ministero chiave per la vivibilità e l’identità da
affermare a Roma e in tutto il paese ed è stata presidente del Fai, il Fondo
Ambiente Italiano, può dare le proprie valutazioni sull’incredibile varietà di
casi svelati da Ippolito.
Dalle sue pagine emerge come
l’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia.
Panettieri abusivi (quattro appena scoperti a Lariano, in provincia di Roma),
macelli abusivi, studi medici abusivi (un’infinità nella capitale), meccanici
abusivi, benzinai abusivi, tassisti anche senza patente abusivi (e Roma ne sa
qualcosa), perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo
l’inchiesta di Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza
scrupoli degli italiani.
A Forlì e Cesena, estetisti e
parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un
quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un
musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa
pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi
falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e
l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono
sempre più al centro di episodi di violenza, a Roma ripetutamente e non solo. A
loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più
sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille
metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano:
al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto
illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata
cementata abusivamente una statua della Madonna.
Perché l’Italia è una lunga lista di
irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.
Roberto Ippolito è scrittore e
giornalista. Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese
maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). Organizzatore di eventi
culturali, lega il suo nome alla direzione di festival letterari a Cinecittà (il
primo di una settimana mai realizzato in un centro commerciale), al Maxxi a Roma
e a Ragusa. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è
stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne
dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola
superiore di giornalismo della stessa Luiss.
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