Primo Piano LivinGallery
Progetti & Servizi interdisciplinari
per l’Arte Contemporanea
BLU ZAFFIRO a blue collection of
contemporary art
Online dal 3 Febbraio al 14 Marzo 2015
Parte il 3 Febbraio il secondo
appuntamento con Project Room, un ciclo di mostre in real-time in 3D, ideate e
curate da Dores Sacquegna, per rendere omaggio al colore e ai
protagonisti dell’arte, e che ripercorre – attraverso riferimenti, simbologie e
alchimie - la storia dell’arte dalle origini ai giorni nostri. Attraverso la
fruizione delle opere di artisti contemporanei (che di volta in volta si
susseguono tra una cromia e l’altra) , passato, presente e futuro perdono le
loro coordinate temporali lasciando il posto alla visione tridimensionale e
all'immersione totale in ambienti creati al computer,
Gerard Frances |
celebrando l’incontro tra
letteratura, poesia, storia, filosofia, musica e alchimia. Un progetto inedito e
allestito esclusivamente online e che trasforma la Primo Piano
LivinGallery, da galleria fisica a galleria virtuale, continuando la sua
mission divulgativa e in queste edizioni anche esplorativa, proponendo una
visione globale dell’attività svolta dalla sua fondazione ad oggi.
Giulio De Mitri |
Questo secondo appuntamento con il
colore omaggia il BLU, amato nelle fiabe e nell’arte: da Giotto a Orazio
Gentileschi, da Vasilij Kandinskij a Marc Chagall, da Picasso a Matisse e ha
ispirato artisti e studiosi di ogni generazione. Definito da Goethe nella sua
Teoria dei Colori come l'armonia cromatica assoluta, per i romantici il
blu, era associato alla poesia, al sogno e alla melanconia. Arthur
Rimbaud, attratto dall’alchimia attribuiva al blu la lettera O, quale figura
rotonda, piena e materna. Nell’arte contemporanea il colore blu viene usato per
le sue qualità spaziali, per il suo essere indice di vuoto, di solitudine, di
lontananza e per la sua profondità prospettica. Punti di contatto con
l’espressionismo tedesco si ritrovano nell’opera di Kohlene Hendrickson,
che rappresenta il senso del malessere tipico del nostro tempo. Tendente
al surrealismo e alla deformazione prospettica sono le opere di Oronzo De
Stradis, mentre un senso di metafisica lontananza che ripercorre l’opera di
De Chirico, alberga nell’opera di Maya Nival Borgia.
Dal paesaggio alla maniera di Gaspar D.
Friedrich con l’opera fotografica di Andria Santarelli al romanticismo
visionario di Hyemi Cho e Fie Tanderup, mentre l’angoscia di un
mondo decadente pervade l’atmosfera dell’opera fotografica di Xavi De
Juan-Creix che preannuncia che solo i forti sopravvivono. In un’epoca
come quella attuale, in cui trasformazioni architettoniche ed urbanistiche si
susseguono con grande rapidità le opere di Giulio De Mitri, si
inseriscono in quel filone estetico e razionalista del Bauhaus che predilige
superfici nude e luminose, qualificate dal nostro artista dall’uso predominante
del colore blu che accentua la Mediterraneità di tutta la sua produzione. Al
Post human e al rapporto tra identità, citazione e metamorfosi di Jeffrey
Deitch, la ricerca stilistica di Massimo Festi orientato alla social
identity. Questo ciclo di mostre in 3D, rappresentano per l’artista una
palestra sperimentale e per il pubblico un nuovo modo di interagire con l’arte
contemporanea, con un accesso 24h/24h no stop per tutta la durata di ogni
singola rassegna.
La mostra è accompagnata dal catalogo in pdf. Istruzioni per
l’uso su http://primopianoatelier.com/?p=2198
ARTISTI: Kohlene Hendrickson
(Svizzera), Sofi Basseghi (Australia), Xavi De Juan-Creix (Spagna), Andria
Santarelli (Francia), Cor Fafiani (Olanda), Gerard Frances (Francia), Isidora
Ficovic (Serbia), Kadie Schmidt Hackenberg (Germania), Maya Nival Borgia
(Francia), Nicole Gaulier (Francia), Fie Tanderup (Danimarca), Steve Lewis
(Usa), Hyemi Cho (South Corea), Christel Sobke (Germany), Giulio De Mitri
(Taranto), Andrea Mattiello (Pieve a Nievole/PT), Mirta De Simoni (Volano/TN),
Maria Irene Vairo (Salerno), Massimo Festi (Ferrara), De Stradis Oronzo
(Mesagne/BR).
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