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10 giugno 2016
ARTE E LIBRI: OGGETTO LIBRO
ARTE E PERFORMANCE: IL NANO BAJOCCO...VA IN SCENA | ispirato alla mostra 'L'ARTE DEL SORRISO'
L’ARTE DEL SORRISO.
LA CARICATURA A ROMA DAL SEICENTO AL
1849
Museo di Roma Palazzo Braschi9 giugno - 2 ottobre 2016
DOMENICA 12 GIUGNO
2016, ore 16.00
MUSEO DI ROMA
PALAZZO BRASCHI
Prendendo spunto
dalla mostra
L’ARTE
DEL SORRISO. LA
CARICATURA A ROMA DAL SEICENTO AL 1849
IL
NANO BAJOCCO.. VA IN SCENA
Storytelling
al Museo di Roma
La storia del nano
Bajocco raccontata con l’animazione
teatrale di Dodo Gagliarde, Monica Carpanese, Edoardo Terzo.
Testo e regia
Alberto Macchi
Sarti, cappellaie e rammendatrici di calze,
accanto a soffiatori di vetro, burattinai e musicisti. Ma anche servitori gobbi
che fanno bella mostra di sé, sono le 120 opere esposte nella mostra
L’Arte del sorriso. La caricatura a Roma dal Seicento al
1849, al Museo di Roma dal 9 giugno al 2 ottobre 2016, e
provenienti da diverse istituzioni culturali (Palazzo Chigi di Ariccia,
Accademia Nazionale di San Luca, Archivio Storico Capitolino, Galleria Nazionale
d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Istituto Centrale per la Grafica di Roma,
Museo del Risorgimento di Roma e la Collezione d’Arte della Fondazione
Cassa di Risparmio di Lucca) oltre che dal Gabinetto delle Stampe di Palazzo
Braschi.
L’esposizione, promossa da Roma
Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di
Angela Maria D’Amelio, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò,
Simonetta Tozzi, con i servizi museali di Zètema Progetto
Cultura. Catalogo a cura di Campisano Editore.
A lungo ritenuta un genere minore, la
caricatura è tuttavia presente nella produzione di molti grandi artisti, da
Leonardo ad Annibale Carracci, a Gian Lorenzo Bernini che per molti aspetti è
considerato il vero iniziatore di questo peculiare tipo di ritratto irriverente.
Ma è solo nel Settecento che l’arte della caricatura ha iniziato ad affermarsi acquisendo
una maggiore impostazione intellettualistica.
Come già nel secolo precedente, la
caricatura a Roma nel XVIII secolo mirava a ‘colpire’ non la collettività ma
il singolo personaggio, com’è evidente nella prolifica produzione di Pier
Leone Ghezzi (1674-1755), protagonista indiscusso di questo genere,
soprannominato il ‘Cavaliere delle caricature’ per la sua abilità nel ritrarre
con arguzia natura e costumi degli uomini di ogni ceto sociale.
Altro magnifico interprete fu l’architetto
pontificio Carlo Marchionni (1702-1786) che, con la sua penna bonaria, si
dedicò alla caricatura per svago e diletto ma con grande qualità grafica e
profondità d’introspezione psicologica. Anche un suo allievo, Giuseppe
Barberi (1746-1809), coltiverà assiduamente questo genere parallelamente
alla quotidiana attività di architetto raffigurando, oltre i membri della
propria famiglia, molteplici personaggi tra nobili, intellettuali, diplomatici,
collezionisti, prelati, artigiani e venditori ambulanti.
Con differente stile i tre artisti ci
offrono una capillare e sagace cronaca della loro epoca non solo attraverso le
caricature ma anche, e soprattutto, con le annotazioni manoscritte poste a
margine dei disegni, relative alla vita pubblica e privata dei personaggi
ritratti. Una sorta di “diari figurati” che, con le loro microstorie, ci
regalano uno spaccato sociale assolutamente inconsueto e
affascinante.
Con la fine del Settecento si conclude la
fortunata stagione della caricatura a Roma, gradualmente soppiantata dalla
vignetta satirica quale illustrazione di una stampa politica e strumento di
critica sociale. Sull’esempio dei primi due giornali satirici francesi La
Caricature (1830-35) e Le Chiarivari (1832-93) - entrambi fondati a
Parigi da Charles Philipon e aperti alla collaborazione di disegnatori quali
Honoré Daumier, Grandville, Paul Gavarni - a Roma ne nascono molti simili, tra i
quali spicca il notissimo Don Pirlone. Di stampo socialista e
anticlericale, esso abbandona definitivamente il tono indulgente della
caricatura settecentesca per uno assai più immediato e incisivo, di forte
impegno civile.
ARTE E DOCUMENTARIO: LECTIO MAGISTRALIS DEL PROF. PAOLUCCI CHE RACCONTA LA CAPPELLA PAOLINA
Il Prof. Antonio Paolucci a Foligno sabato 11 giugno
"Michelangelo sconosciuto. Gli affreschi della Cappella Paolina"
sala conferenze di Palazzo Trinci
ingresso libero
Il Prof. Antonio Paolucci |
Nella 35a Stagione
Concertistica degli Amici della Musica di Foligno, sabato 11 giugno 2016, alle ore 17, nella sala conferenze di Palazzo Trinci, con
ingresso libero, si terrà una Lectio Magistralis su "l’ultimo
Michelangelo pittore" del Prof. Antonio
Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.
Verrà in seguito proiettato "Michelangelo sconosciuto. Gli affreschi
della Cappella Paolina", un racconto in video di
Antonio Paolucci, per la regia di Nino Criscenti,, Land Comunicazioni, 2014.
Un particolare della Cappella Paolina |
Per la prima volta si entra nella
Cappella Paolina, attigua alla Sistina ma non aperta al
pubblico poichè cappella privata del Papa e della famiglia pontificia.
Sei metri e sessanta per sei e
venticinque misurano ciascuno dei due “quadroni” dipinti ad affresco sulle pareti: un’impresa sofferta che Michelangelo inizia a 67
anni e finisce a 75. Nel documentario Antonio Paolucci
racconta la storia di questa tormentata e sconosciuta opera ,
portata a termine nell'arco di otto anni, un tempo doppio rispetto a quello della
Sistina.
L'iniziativa è in collaborazione con
Associazione Orfini Numeister.
#cappellapaolina
#antoniopaolucci
#michelangelo
9 giugno 2016
Archivio e Fondo dell’Opera di Duilio Cambellotti
Duilio Cambellotti
Dopo una collaborazione più che ventennale
la Galleria Russo, in collaborazione con gli eredi Cambellotti, è la nuova
responsabile e custode dell’intero Archivio e Fondo dell’Opera di Duilio
Cambellotti.
A seguito della sua riorganizzazione l’Archivio è a disposizione di collezionisti privati, case d’asta e galleristi per procedere al rilascio del certificato di autenticità delle opere dell’artista in previsione della pubblicazione del Catalogo Generale dell’Artista.
Bertozzi e Casoni in mostra alla GAM
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI
PALERMO
10 GIUGNO - 4 SETTEMBRE
2016
BERTOZZI & CASONI
La mostra presenta 12 sculture recenti- alcune inedite - realizzate da due tra i più riconosciuti maestri della scultura ceramica contemporanea.
Dal 10 giugno al 4 settembre 2016,
la Galleria d’Arte Moderna di Palermo presenta 12 sculture di Bertozzi & Casoni, maestri della
scultura ceramica contemporanea.
La rassegna fa parte del progetto “Sicilia Contemporanea” ideato dalla GAM Galleria d’Arte Moderna di Palermo in collaborazione con l’associazione Ars Mediterranea per offrire uno sguardo sui linguaggi della contemporaneità.
Le opere in mostra sono la produzione recente dei due artisti e rivelano una riflessione sui temi più rilevanti del contemporaneo. Tra queste, si segnala Non ricordo
(2015), in cui un Pinocchio burattino, malinconico e invecchiato, col viso umano
e il naso allungato, è seduto su una pila di libri, le innumerevoli edizioni del capolavoro di Collodi.
Non mancano le tipiche ‘sparecchiature’ di
Bertozzi & Casoni, ovvero rifiuti e resti di cibo, come Sparecchiatura
di maggio, Mai più, Che cos’è la vita, o come
Disgrazia con tulipani rossi (2012), dove la spazzatura funge da zolla
dalla quale nasce un rigoglioso mazzo di tulipani popolati di farfalle. Bertozzi & Casoni indagano da anni i rifiuti della società contemporanea in
una messa in scena dove si alternano degrado e bellezza.
Tra gli altri lavori, ecco le
vanitas contemporanee di Auguri e 23 dicembre,
entrambe del 2015, in cui un teschio e un bucranio (lo scheletro di una testa di
bue) sono posti alla sommità di torte di compleanno, o ancora di
Ossobello (2002), un ordinato accumulo di ossa.
Tra le opere inedite spicca l’imponente
Brillo box con pappagalli, una composizione alla Warhol di scatole del detersivo Brillo, da dove spuntano coloratissimi pappagalli.
Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dal Monte
Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961)
Il catalogo della mostra e di Afa edizioni .
BERTOZZI &
CASONI
Palermo, Galleria d'Arte Moderna (via
Sant'Anna, 21)
10 giugno - 4 settembre
2016
Progetto di ArsMediterranea e
Galleria Giovanni Bonelli, Milano
Orari: da martedì a
domenica 9.30 - 18.30 (La biglietteria chiude un'ora prima). Lunedì
chiuso
Ingresso: Intero: 7,00
euro; Ridotto: 5,00 euro riservato ai gruppi (minimo 15 persone), ai visitatori
tra i 19 e i 25 anni, ai maggiori di 65 anni, agli studenti universitari in
corso (esibire il libretto)
Informazioni: tel.
091.8431605; info@gampalermo.it
Informazioni e prenotazioni visite
guidate: tel. 091.8431605; didattica@gampalermo.it
ARTE: LE IDENTITA' ALTERATE DI EMANUELE GIANNELLI
EMANUELE GIANNELLI, Identità alterate
Villa Argentina, Viareggio (LU)11 giugno – 31 luglio 2016A cura di Niccolò Bonechi
Inaugurazione: sabato 11 giugno, ore 17.30
Le “Identità alterate” dello scultore Emanuele Giannelli dall'11 giugno al
31 luglio 2016 nella storica sede di Villa Argentina a Viareggio (LU). Curata da
Niccolò Bonechi, la mostra sarà inaugurata sabato 11 giugno alle ore 17.30. e
contiene una ventina di opere in resina, oltre ad alcune sculture in bronzo e
terracotta, realizzate tra il 2009 e il 2016.
“Identità alterate” – fa
riferimento alla ricerca dell'artista che rappresenta esseri dalle sembianze
umane, ma appartenenti ad una realtà aliena e futuribile. Le figure
presentano delle dissonanze che sono le difficoltà dell'uomo nell’ affrontare
la propria contemporaneità.
Il percorso espositivo si sviluppa al primo ed al secondo piano della
villa liberty, recentemente restaurata ed adibita a sede espositiva. Dai lavori
museali (“Mr Kiribaty”, 2016), allestiti nelle prime sale, ad “Haida” (2009), “I
visionari” (2012), “Sospesi” (2014), “Dizzy two” (2014) e “Polaroid” (2015).
Opere caratterizzate da un'anatomia mutante, gruppi scultorei in cui la figura
umana viene replicata perché, dichiara l'autore, «l'uomo è produttore ed allo
stesso tempo consumatore, oggetto che fa mostra di sé all'interno dello scaffale
di un supermercato».
La mostra sarà visitabile fino al 31 luglio 2016, da
martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-24.00, domenica orario
16.00-24.00 chiuso lunedì. Ingresso libero.
La presentazione del catalogo
bilingue italiano / inglese con un testo di Niccolò Bonechi si terrà domenica 3
luglio con una performance di danza del gruppo Keos Dance Project.
LIBRI: TUTTO IN ROSA IL GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI.
Giovani Lettori e ottimi recensori crescono e prosperano: quest'anno tutto in rosa. Giovanissime ragazze liceali si cimentano e vincono recensendo i colossi stranieri del Gregor Von Rezzori.
Le proclama Alba Donati.
FESTIVAL DEGLI SCRITTORI
Firenze, 6\8 giugno 2016
PREMIO GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI
Premio
offerto da Giunti al Punto Librerie
Sono cinque le vincitrici del Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori:
Federica Nicosia e Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi. |
Federica Nicosia 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet” per la
recensione al libro di Mircea Cartarescu, Margherita Riccieri 4^D Liceo Classico Galileo per la recensione al libro
di Yuyun Li
Margherita Riccieri e Yiyun Li ph Alessandro Moggi |
, Carolina Mischi del Liceo Scientifico Rodolico per la recensione al
libro di Lorrie Moore
Carolina Mischi e Lorrie Moore ph Alessandro Moggi |
, Alma Bossi 4^M Liceo Lingustico Internazionale
Machiavelli Capponi
e
Alma Bossi e Dany Laferrière ph Alessandro Moggi |
Dinaw Mengestu |
Virginia Toccafondi IV^N, Liceo Liceo
Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi” per la recensione al libro di
Dinaw Mengestu.
L'annuncio è stato dato da Alba Donati, presidente
della giuria del Premio von Rezzori Giovani Lettori composta
da Simone Fortuna, Olga Mugnaini, Susanna Nirenstein, Raffaele Palumbo
e Vanni Santoni. Ai premiati un buono di 250 Euro da spendere nelle libreria
Giunti al punto.
Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza
della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte,
moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze
nell’ambito delle attività del Gabinetto G.P. Vieusseux ed è realizzato
con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E’
sostenuto inoltre dal Centro per il libro e la lettura del Mibact.
I VINCITORI
Abbacinante. Il corpo, Mircea Cartarescu (Voland)
Federica Nicosia
4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”
Recensione di particolare brillantezza per la capacità che ha l'autrice di
inquadrare, attraverso un ragionamento di ordine anzitutto intuitivo, l'opera
di Cartarescu all'interno di un più ampio e transmediale filone psichedelico,
nonché di sottolineare le modalità con cui Abbacinante realizza
un viaggio nei recessi dell'animo e della psiche umana capace di andare oltre
la dimensione dell'esperienza e fare dell'anima un vettore aperto alla
conoscenza gnostica dell'universale.
Segnalazioni
per Orlando
Santucci: recensione
ben strutturata che trasmette al lettore i punti salienti dell'esperienza che
la lettura di Abbacinante e il confronto con la sua dimensione
visionaria può fornire al lettore; Diego
d'Anna: inquadra con efficacia l'approccio, anche spirituale, che deve
avere il lettore nell'affrontare un'opera fortemente atipica narrativamente e
intensa simbolicamente. (entrambi 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”)
Più gentile della
solitudine, Yiyun Li (Einaudi)
Margherita Riccieri
4^D Liceo Classico Galileo
Giusto equilibrio fra commento e ricostruzione
narrativa. La recensione riesce a restituire il sapore, gli stati d'animo e le
atmosfere di un intreccio che si snoda tra più livelli temporali e geografici, e
fra i diversi co-protagonisti. Si coglie il doppio piano su cui Yiyung Li
ambienta il suo romanzo, con la macro-storia _ a cominciare dai fatti di
Tienanmen _ che fa da fondale alle micro-vicende di tre cinesi sorpresi in
bilico fra XX e XXI secolo.
Segnalazione per Cosimo Recchi (4 Liceo
Classico Galileo) per l’ efficace ricostruzione della trama e dei personaggi e
per aver ben articolato anche le critiche e gli aspetti che non hanno convinto
dell'opera della Yiyun Li e per Fiammetta Tesi (4^B liceo classico
galileo) per la convincente analisi
sociologica del romanzo.
Bark, Lorrie Moore (Bompiani)
Carolina Mischi
Liceo Scientifico Rodolico
La migliore, perché con un linguaggio
libero e scorrevole ha saputo cogliere la diversità e l’unità dei contenuti nei
racconti della Moore, e in modo molto poco scolastico, ne ha apprezzato la
crudezza, l’umorismo, la tragicità, vedendone la lezione ultima: l’inutilità di
piangersi addosso.
Segnalazione per Matilde Zoppi (Liceo Scientifico
Rodolico) Perché la sua immaginazione è capace di creare molteplici
similitudini, e di svolgerle con musicalità; e a Michela Caliari, (Liceo Scientifico Gramsci) perché coinvolta nella
lettura, ne ha compreso ogni particolare, e ha notato, per poi citarle con
sapienza e divertimento alcune frasi significative e
calzanti.
Tutto si muove intorno a me, Dany Laferrière (66thand2nd)
Alma Bossi
4^M
Liceo Lingustico Internazionale Machiavelli Capponi
"Con uno stile efficace e di sapore
giornalistico, molto comunicativo, riesce a fornire accanto alle proprie
osservazioni sul libro, una serie di informazioni utili sia sull'autore che
sulla catastrofe del terremoto di Haiti. Il tutto con garbo e buona padronanza
dell'italiano".
Segnalazioni speciali per Chiara
Brogi
(4^M Liceo linguistico Internazionale Machiavelli Capponi) intelligente e forse la più originale
nell'uso della lingua; e Fiammetta Terzani (4^M liceo linguistico
Internazionale Machiavelli Capponi) che ha un approccio più scientifico con
schede dettagliate a precedere le proprie valutazioni.
Tutti i nostri nomi, Dinaw Mengestu (Frassinelli)
Virginia
Toccafondi
IV^N,
Liceo Liceo Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi"
Per aver scritto una recensione capace di parlare al
cuore usandano gli argomenti che fanno del libro di Mengestu un libro
strarodinario. Poche righe efficaci, in grado di restituire al lettore
l'affresco di storie contenute nel libro, senza nessuna banalizzazione né
retorica.
Una segnalazione va anche a Raymond El Asmar (IV° N, Liceo linguistico internazionale
"Machiavelli-Capponi" per aver scritto una recensione capace di
raccontare le connessioni e la complessità contenute nel libro di Mengestu e a Bianca Susini (IV° N, Liceo linguistico
internazionale “Machiavelli-Capponi”) per aver scritto una recensione capace di raccontarci, attraverso
una corretta analisi del linguaggio, le intenzioni narrative dell’autore.
#premiogregorvonrezzori
#libri
#firenze
CONVENZIONI: MAXXI E BIBLIOCARD
Il Museo MAXXI entra a far parte delle convenzioni Bibliocard
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo - Via Guido Reni 4A
Biblioteche di Roma e la Fondazione MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con un Protocollo d'intesa consentono a chi possieda la Bibliocard delle agevolazioni per le attività a pagamento del MAXXI: mostre, workshop, convegni, laboratori, spettacoli, proiezioni, progetti formativi .
I possessori Bibliocard potranno acquistare con la riduzione del 10% la card MY MAXXi Individual, la tessera individuale per adulti di € 50,00, per avere un accesso illimitato e preferenziale e partecipare, a condizioni agevolate, a tutti i programmi culturali, alle attività didattiche e agli eventi speciali.
Convenzione Bibliocard:
Riduzione a € 8,00 per gli ingressi al museo dal martedì alla domenica, presentando la Bibliocard alla cassa .
Riduzione del 10% sul prezzo di acquisto della card My Maxxi Individual (€ 50 tessera individuale per adulti) presentando la Bibliocard alla cassa e compilando il modulo di registrazione nuovo utente.
#bibliocard
#maxxi
#roma
Riduzione del 10% sul prezzo di acquisto della card My Maxxi Individual (€ 50 tessera individuale per adulti) presentando la Bibliocard alla cassa e compilando il modulo di registrazione nuovo utente.
#bibliocard
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Roma
8 giugno 2016
VITE CORAGGIOSE | GIUSEPPE FIORELLO per FONDAZIONE BAMBINO GESù
Sabato 11 giugno
alla Casa del
Cinema
proiezione in anteprima del video con l’attore
Giuseppe
Fiorello
che dà il via alla campagna di
Musei in Comune
a supporto della
Fondazione Bambino Gesù
per la raccolta fondi destinati alla ricerca su
malattie rare ed orfane di diagnosi.
In programma anche una rassegna
cinematografica sul tema del coraggio nell’arte ideata dalla Casa del Cinemae letture ad alta voce ospitate dalla
Casina di Raffaello
“Vite Coraggiose”
è la
campagna della Fondazione Bambino Gesù centrata sulla lotta alle malattie
rare, ultrarare e orfane di diagnosi. I Musei in Comune di Roma Capitale –
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zètema
Progetto Cultura sostengono questa campagna con Vite Coraggiose
nell’Arte perché, anche attraverso i capolavori del nostro patrimonio
artistico, si può raccontare l’importanza del coraggio nell’affrontare la vita.
Quel coraggio che appartiene a tutti i bambini/pazienti del Bambino Gesù e alle
loro famiglie e che li accompagna durante e dopo la degenza.
Vite coraggiose nell’arte partirà
sabato 11 giugno alla Casa del Cinema con la proiezione in anteprima del
video che vede la straordinaria partecipazione dell’attore Giuseppe
Fiorello e del giovane Lorenzo, paziente dell’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù. Lo spot, con la regia di Francesco Martinotti, prodotto da
Iterfilm, ha un “testimonial” d’eccezione: la statua d’oro di Ercole dei Musei
Capitolini, vero e proprio simbolo di coraggio.
Dall’11 giugno il video sarà anche diffuso
online, nei principali musei del sistema, presso il PIT di Fiumicino, a
Technotown e alla Casa del Cinema per sensibilizzare il pubblico alla grande
attività di ricerca della Fondazione Bambino Gesù e moltiplicare le possibilità
di raccolta fondi attraverso il sito www.donaora.it.
Dopo la proiezione in anteprima del video,
la giornata della Casa del Cinema proseguirà con una rassegna
cinematografica dedicata al coraggio nell’arte:
· Sala Deluxe ore 17.00 Cave Of Forgotten
Dreams, di Werner Herzog, 2010, 90’
· Sala Deluxe ore 19.00 Caravaggio,
di Derek Jarman, 1986, 97’
Anche la Casina di Raffaello, a pochi
passi dalla Casa del Cinema, offre il suo contributo alla campagna con la sua
programmazione dell’11 giugno: alle 12.30 e alle 17.30 i bambini potranno
ascoltare le letture ad alta voce “Per essere bambini ci vuole coraggio”:
una raccolta di storie dedicate alla forza e alle paure dei piccoli, tra mostri,
streghe e gorilla (attività libera e gratuita con prenotazione sul posto fino ad
esaurimento posti).
Inoltre, la campagna Vite coraggiose
nell’arte si arricchirà con tante altre storie di
coraggio, scelte tra le opere del sistema museale. Per scoprirle si potrà
visitare il sito www.museiincomuneroma.it e i canali
social dei MiC con l’hashtag #coraggionellarte dove saranno diffuse delle
cartoline digitali delle opere scelte e dove ognuno potrà contribuire
all’ampliamento della galleria, individuando nuove storie di coraggio tra i
capolavori dei musei.
#coraggionellarte
MIRCEA CARTARESCU vince il PREMIO GREGOR VON REZZORI | X edizione Firenze
Firenze, 8 Giugno 2016
VINCE
MIRCEA CĂRTĂRESCU
conAbbacinante. Il corpotraduzione di Bruno MazzoniVoland
Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi_ |
È Mircea Cărtărescu con Abbacinante. Il corpo - Voland, traduzione di Bruno Mazzoni – il vincitore della decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore
opera di narrativa straniera tradotta in Italia.
Lo
scrittore romeno è stato premiato oggi alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Ad annunciare il vincitore,
nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in
Palazzo Vecchio, la giuria composta da Ernesto
Ferrero, Beatrice Monti della Corte,
Edmund White, Alberto Manguel, Paolo Giordano e Andrea Bajani.
Questa
la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a Mircea Cărtărescu:
"Uno dei libri più travolgenti e originali della nostra
epoca, Abbacinante brulica di insetti che sembrano il prodotto di
allucinazioni, esseri semi-umani, bachi e farfalle, come nel Pasto nudo
di Burroughs. Si tratta di un’autobiografia mitica, come il Paradiso di
José Lezama Lima. Opera originale e inventiva come Cent’anni di solitudine;
come quella, sarà di ispirazione per innumerevoli altri scrittori in una
miriade di lingue. Ma fare paragoni di questo genere è un esercizio senza senso,
perché Abbacinante. Il corpo è assolutamente originale. Unico. È un
libro caratterizzato da un tema conduttore medico che ci accompagna nelle tante
visite alle cliniche – assolutamente inadeguate — di Bucarest, dove il
narratore si frigge il cervello quando si auto somministra degli elettrochoc.
Condivide il reparto con due ragazze psicopatiche e sadiche che, ogni qualvolta
siano presenti infermieri o medici, ostentano un comportamento normale, mentre
invece complottano tra loro per riuscire a umiliarlo e ferirlo. Il narratore ha
un attaccamento morboso per sua madre nei cui confronti ha fantasie grottesche.
Viene spesso spinto giù per misteriosi scivoli (ai piedi di un albero, nel
sottosuolo dell’ospedale), per finire in mondi abbaglianti abitati da migliaia
di mostri ibridi. La storia della Romania e la vita insignificante di Mircea si
svolgono in sequenza e si intrecciano, sempre in versioni da incubo. Tutto
obbedisce a una logica onirica – con improvvisi salti di scala, di probabilità,
di luogo e di generi. Un momento ci troviamo in un grattacielo che sembra un
condominio in architettura di stile sovietico, una struttura servita da un
inquietante ascensore (un incubatoio di farfalle) che attraversa piani
misteriosi e senza inquilini; e subito dopo siamo in un parco pubblico, a
osservare le statue degli eroi nazionali. La scrittura è talmente elettrica e
imprevedibile che il lettore non riesce a voltar pagina con sufficiente
rapidità. Il libro che stiamo leggendo viene spesso evocato, mentre viene scritto.
Si contrasta la vita cittadina della Romania con quella rurale. Il
narratore bambino possiede una sua percezione mitica del bombardamento di
Bucarest nella seconda guerra mondiale. Sacrifici umani, fantasie su New
Orleans, eresie religiose, urla senza fine – questo libro si pone sull’orlo
della follia, come Les Chants de Maldoror. Forse è tenuto insieme dal
suo narratore, innocente, alla ricerca, giovanile, che tutto teme, tutto
accetta, tutto studia. È un libro delle meraviglie, un circo popolato da belle
e da bestie, un testo che sfonda le porte della percezione e ci stupisce con
prodigi dell’invenzione e dell’immaginario. Con la sua perenne alternanza tra
malvagità e incantesimo, risulta sempre nuovo e imprevedibile. Cartarescu è il
moderno Hieronymus Bosch in prosa, e Abbacinante è il suo Giardino delle
Delizie".
Gli altri finalisti erano: Dany Laferrière, Tutto
si muove intorno a me, 66thand2nd
(traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala), Yiyun Li, Più gentile della solitudine, Einaudi (traduzione di Laura Noulian), Dinaw Mengestu, Tutti i nostri nomi,
Frassinelli (traduzione di Mariagiulia Castagnone) e Lorrie Moore, Bark, Bompiani (traduzione di Alberto Pezzotta).
Nel corso della cerimonia è stato conferito il premio per la
migliore traduzione di opera straniera. La giuria
composta da Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro, presieduta
da Martina Testa, ha attribuito il premio per la traduzione a Fulvio Ferrari
per L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, edito
da Iperborea
Questa la motivazione con cui la giuria gli ha assegnato
il Premio:
"L’arte
di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, uscito originariamente in
Svezia nel 2004, tradotto in una decina di lingue e accolto da unanime consenso
critico e successo di pubblico, è stato un inatteso caso letterario. È merito
di Iperborea, casa editrice indipendente che da più di vent’anni svolge un
prezioso lavoro di mediazione culturale rispetto all’ambito letterario del Nord
Europa, aver pubblicato quest’opera in Italia affidandola alle mani sapienti di
Fulvio Ferrari, scandinavista di profonda esperienza che affianca all’attività
accademica quella di traduttore (dalle lingue nordiche, ma anche dal fiammingo
e dal tedesco) e ha al suo attivo decine di titoli, fra cui testi di autori
ormai classici come Cees Noteboom e Knut Hamsun. Nelle pagine de L’arte
di collezionare mosche l’autore parla della sua esperienza di entomologo
dilettante e rievoca la storia di un suo illustre predecessore, lo scienziato
svedese René Malaise, dando vita a un’opera ibrida che intesse aneddoti, dati,
riflessioni: un affascinante esempio di narrative non-fiction in cui la
tematica autobiografica si mescola a quella scientifica e storico-biografica in
un racconto disteso e suggestivo. La traduzione di Ferrari unisce la
scorrevolezza e la spontaneità richieste dal tono discorsivo della prosa
all’estrema precisione imposta dai punti in cui prevalgono i dettagli storici e
scientifici. In mancanza di una vera trama, la forza del libro si concentra nella
voce narrante, autorevole e confidenziale al tempo stesso, che riesce a rendere
appassionante un argomento a prima vista peregrino e forse addirittura noioso.
Ferrari ha saputo restituire questa voce nella nostra lingua con magistrale
grazia ed efficacia, conquistando il lettore fin dalle prime pagine. La giuria
è lieta di premiare un libro significativo di questa stagione editoriale, un
traduttore di indiscussa competenza, un lavoro di mediazione linguistica tanto
delicato quanto brillante".
Biografie dei vincitori
MIRCEA CĂRTĂRESCU
Mircea Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956, è uno dei
più interessanti e raffinati scrittori dell’Est Europa, e sicuramente il più
importante autore romeno contemporaneo. Tradotto in tutte le maggiori lingue
europee e acclamato dalla critica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel
2012 gli è stato conferito a Berlino l’Internationalen Literaturpreis- Haus der
Kulturen der Welt, l’anno successivo, in Svizzera, lo Spycher-Literaturpreis
Leuk, e più di recente il Premio di Stato per la Letteratura Europea 2015 da
parte della Repubblica Austriaca. Di Mircea Cărtărescu Voland ha già
pubblicato Travesti (2000), Abbacinante. L’ala sinistra (2008), Perché
amiamo le donne (2009) e Nostalgia, di cui è uscita una nuova
edizione completa nel 2012 e con il quale l’autore si è aggiudicato anche il
prestigioso Premio Acerbi, e a maggio 2016 Abbacinante. L’ala destra.
Abbacinante. Il corpo - Voland – traduzione di Bruno Mazzoni
Nel
pieno incubo della Romania degli anni ’50-’60, la storia di Vasile – il bambino
senza ombra nella pittoresca Bucarest del XIX secolo – si fonde e si congiunge,
come in un nastro di Möbius, con quella dell’autore stesso, Mircea, e con il
ritratto poderoso di un’infanzia densa di figure, sogni, suggestioni, angosce.
Dagli uomini-statua che popolano le viscere di una Amsterdam grottesca e
stupefacente, agli artisti di un circo che trovano nello strabiliante Uomo
Serpente un’incarnazione dell’anima meravigliosa dell’antica India, questo
secondo volume della trilogia cominciata con Abbacinante. L’ala sinistra (Voland
2008) è una instancabile invenzione di creature, incubi, allucinazioni,
alchimie, tratte in parte da una sconfinata realtà caleidoscopica, in parte da
una fantasia intellettuale ed eversiva che è stata accostata spesso ad autori
quali Kafka e Borges.
FULVIO FERRARI
Fulvio
Ferrari è nato a Milano nel 1955. Ha studiato presso le università di Torino,
Milano e Stoccolma. Dal 1981 svolge l’attività di traduttore letterario,
traducendo prima dal tedesco (Hölderlin, Klaus Mann), poi dallo svedese (Sven
Delblanc, August Strindberg, Göran Tunström, Stig Dagerman, Fredrik Sjöberg),
dal norvegese (Knut Hamsun) e dal nederlandese (Cees Nooteboom, Adriaan van
Dis). Sempre nell’ambito dell’attività di traduzione ha curato le versioni
italiane di alcuni testi medievali di area nordica (Saga di Oddr l’arciere,
Saga di Egill il monco) e nederlandese (Storia di re Carlo e di Elegast, La
meravigliosa e veritiera storia di Mariken di Nimega). Nel 1992 ha preso
servizio come ricercatore di Filologia germanica presso l’Università di Trento,
dove ha poi lavorato come professore associato dal 1998 e come professore
ordinario dal 2005. I suoi studi di filologia germanica si sono principalmente
incentrati sulle saghe leggendarie islandesi, sulla letteratura svedese
medievale e sulla ricezione della leggenda nibelungica nella cultura moderna e
contemporanea. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Filologia
Germanica dal 2009 al 2014 e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Italiano
di Studi Germanici dal 2012 al 2016. È membro dell’accademia Kungliga
Humanistiska Vetenskaps-Samfund di Uppsala. È attualmente direttore del
Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.
Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della
Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della corte, moglie di
Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito
delle attività del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux ed è
realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di
Firenze.
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