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12 febbraio 2015


Margana41 fuori dal comune
presenta
Sampietrini - Invasioni culturali in centro
Una rassegna di teatro, letteratura, musica e arti visive invade gli spazi di Sala Margana,
in un antico palazzo ai piedi del Campidoglio.
Una serata fuori dal comune, accompagnata da un aperitivo con degustazione di vini.
Il rifugio ideale contro il logorio della vita moderna.

Domenico Imperato

Il primo appuntamento:
Giovedì 12 febbraio ore 19.00 - Sala Margana, piazza Margana 41 - Roma.
Visti da Sud
Marco Marsullo legge Dio si è fermato a Buenos Aires (Laterza)
Domenico Imperato duo in 'Postura libera' (con Flavia Massimo, violoncello)
 …e poi conosci il Sudamerica. Il racconto di due viaggi, in un libro e in un disco nati oltre oceano.
Nel racconto di Marco Marsullo e Paolo Piccirillo  Dio si è fermato a Buenos Aires, l’intenso viaggio di due giovani scrittori italiani alla scoperta della capitale argentina, spinti dal desiderio di incontrare Javier, figlio di una desaparecida, tra serietà e leggerezza, ombre del passato, amori e tango. Il cantautore Domenico Imperato, vincitore del Premio De Andre' 2014, accompagnato dalla sua chitarra e dal violoncello di Flavia Massimo, presenta le canzoni del suo primo album, Postura libera, ideato e registrato durante un soggiorno in Brasile.
Il programma:
24 febbraio ore 19
Stand up
Mario Natangelo, Le vignette per Il Fatto Quotidiano
Giuseppe Rizzo legge Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia (Feltrinelli)
Ce l’hai un minuto?, corto di Luca Di Prospero e Alessandro Bardani, con Giorgio Colangeli e Francesco Montanari.
Claudio Morici, C’è uno scrittore inglese, uno cinese e uno italiano…
Daniele Parisi, Esperimenti in Loop
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10 marzo ore 19
L’isola delle storie
Tre anni di Gita al faro, il festival letterario di Ventotene. I racconti scritti sull’isola, le immagini, le musiche... aspettando l’estate 2015. Con le letture di Lidia Ravera, Loredana Lipperini, Antonella Lattanzi, Marco Lodoli, Francesco Pacifico e Rosella Postorino.
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31 marzo ore 19
Capolinea
Notturni, foto di Alessio Cupelli
Alessandro Pera legge In tempo di guerra (Lorusso)
Compagnia Blu Teatro, Portami a casa di qualcuno, corto teatrale di Massimo Odierna. Con Diletta Acquaviva, Viviana Altieri, Vincenzo D'Amato, Luca Mascolo, Alessandro Meringolo, Massimo Odierna, Sara Putignano
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16 aprile ore 19
RE(naissance) PLAY
TEss in concerto con il Trio Improvviso, con le foto di Matteo Casilli e le creazioni di Livia Risi in collaborazione con lo stylist Andrea Algieri
Ingresso (spettacolo + aperitivo): 10 euro
Tessera associazione: 2 euro
MARGANA 41
Ampliare le opportunità di fruizione culturale a Roma, attraverso l’incontro tra la scoperta e l’utilizzo di spazi fuori dal comune e non etichettabili, o di spazi completamente trasformati rispetto alla loro usuale destinazione, e la promozione di nuove idee e nuovi linguaggi artistici, in una libera contaminazione tra differenti mezzi di espressione, dal teatro alla musica, dalle arti visive al video e al cinema. È questo il progetto da cui nasce l’associazione Margana41. Una scommessa sulla forza evocativa e relazionale che può sprigionare dall’uso non convenzionale dei luoghi fisici e sulla forza della creatività come dimensione in cui le persone si incontrano, scoprono qualcosa di nuovo e di inatteso, e dove, ovviamente, si divertono stando insieme.
Info: Facebook: Margana41 / Twitter: @margana41 /margana41@gmail.com
food&wine Casa Mangiacotti

FOTOGRAFIA: WORLD PRESS PHOTO 2015

  

Fotografia e giornalismo:

le immagini premiate nel 2015
Annunciati oggi ad Amsterdam i vincitori del più
prestigioso premio di fotogiornalismo
La Foto dell’anno 2014 è del danese Mads Nissen



© Mads Nissen
La fotografia mostra Jon ed Alex, una coppia gay, durante un momento intimo a San Pietroburgo in Russia. La vita per le lesbiche, gli omosessuali e i transessuali sta diventando sempre più difficile in Russia. Le minoranze sessuali subiscono discriminazioni legali e sociali, molestie e anche attacchi di odio e crimine violenti da parte dei gruppi religiosi e nazionalistici conservatori. La foto dell'anno è parte di un più progetto più ampio di Nissen dal titolo "Homophobia in Russia" realizzato per Scanpix.
Il presidente della giuria, Michele McNally, direttore della fotografia e assistant managing editor del The New York Times ha così commentato: "è un momento storico per l'immagine... la foto vincitrice deve essere estetica, per avere l'impatto e la potenzialità per diventare iconica. Questa foto è esteticamente potente e ha umanità".

© Michele Palazzi/Contrasto

Contrasto si aggiudica due premi con Michele Palazzi (Primo Premio, Daily Life, Storie) e Gianfranco Tripodo (Terzo Premio, General News, Foto singole).
Dieci i fotografi italiani vincitori: Fulvio Bugani, Turi Calafato, Giulio Di Sturco, Paolo Marchetti, Michele Palazzi, Andy Rocchelli, Massimo Sestini, Gianfranco Tripodo, Giovanni Troilo e Paolo Verzone.
© Gianfranco Tripodo/Contrasto

L’atteso appuntamento con la mostra World Press Photo 2015 è previsto per il 29 aprile 2015 a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere. La mostra resterà aperta fino al 22 maggio 2015.
Il libro in Italia è pubblicato da Contrasto.

Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo. Ogni anno, da 58 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste. Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le foto premiate che costituiscono la mostra sono pubblicate nel libro che l’accompagna. Si tratta quindi di un'occasione per vedere le immagini più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato, documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto il mondo.
www.contrasto.it
www.contrastobooks.com
www.worldpressphoto.org

AMBIENTE : ITALIA LEGNO ENERGIA



Alla Fiera di Arezzo il nuovo salone dal 13 al 15 febbraio 2015
ITALIA LEGNO ENERGIA: “DAL BOSCO AL CAMINO”, AD AREZZO SI FARA’ IL PUNTO SULLE NOVITA’ PER SCALDARE L’ITALIA CON ENERGIE DA FONTI LEGNOSE

Il calore del futuro sarà dato dal legno e avvicinare l’utente finale a questa filiera è la sfida del settore. E’ da questa riflessione che nasce un nuovo salone professionale, Italia Legno Energia dal bosco al camino, in programma nel 2015 in Toscana alla Fiera di Arezzo. Un evento fieristico promosso dagli organizzatori di Progetto Fuoco, la mostra internazionale leader nel mondo tra le rassegne di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione della legna; e come Progetto Fuoco è organizzato da Piemmeti Spa, società partecipata di VeronaFiere, e ha come partner tecnico AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali).
Nei tre giorni della manifestazione (13/15 febbraio 2015 nel nuovo quartiere fieristico di Arezzo), cui hanno aderito fin d’ora i più importanti produttori italiani e stranieri del settore, saranno presentatati macchine e attrezzature per la produzione e il pre-trattamento dei biocombustibili legnosi (come legna, cippato e pellet), tecnologie innovative per il riscaldamento domestico, civile, industriale e per la mini cogenerazione, generatori di calore, caldaie, caminetti e stufe di ultima generazione.
Il target che hanno individuato gli organizzatori non sono solo agli agriturismi (la Toscana e la vicina Umbria sono leader in questo settore con oltre 8mila strutture, il 40% del totale nazionale), ma anche le aziende agricole e florovivaistiche, imprese del turismo rurale, enti locali, operatori del settore attivi nell’Italia centrale.
Tra gli obiettivi che si pone Italia Legno Energia, anche quello di avvicinare i consumatori finali ai benefici della filiera corta e delle energie da biomassa. Molte dunque le aziende che hanno prenotato spazi a Italia Legno Energia, spinte da un mercato che avverte l’urgenza di trovare valide alternative alla crisi di approvvigionamento di gas a seguito delle mutate relazioni russo- europee, migliorando nel contempo la qualità dell’aria.
Non è un caso che l’evento si svolga ad Arezzo, polo fieristico di riferimento per la Toscana che con 1,19 milioni di ettari di boschi e foreste segue di poco la Sardegna (leader nazionale per superficie forestale con 1,24 milioni di ettari) e si trova davanti al Piemonte (995.000 ettari). Lo dicono le stime 2015 dell’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio, inserite dal Ministero dell’Ambiente nella rendicontazione degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto. In questo quadro che ci porterà nel 2015 ad avere una superficie nazionale boschiva di oltre 10 milioni di ettari (600.000 in più rispetto al 2005) l’incremento più marcato si rileva proprio nel Centro- Sud con 461.000 ettari in eccesso sull’anno di riferimento. La Toscana inoltre, non va dimenticato, è il luogo più adatto dove avvicinare facilmente il mercato del Centro Sud Italia.
Ad Italia Legno Energia (ingresso libero per tutti dalle 9 alle 18,30 - previa registrazione) saranno effettuate dimostrazioni pratiche e visite guidate, una panoramica unica su macchine e attrezzature per il settore agroforestale e per la lavorazione del legno a fini energetici. Una filiera completa insomma, a partire dalla materia prima (legna, pellet, cippato e altri prodotti legnosi) a come trasformarla (caldaie, caminetti e stufe, tecnologie per il riscaldamento a legna, installazione e impiantistica, attrezzature e prodotti per la fumisteria).
Grazie alla preziosa partnership scientifica con Aiel, Italia Legno Energia darà inoltre l’opportunità di aggiornarsi sulle ultime novità attraverso incontri, convegni e workshop su svariati temi: dalle biomasse e relativi impianti, alla certificazione di prodotto e di processo, pellet, impianti fumari, mini cogenerazione, incentivi. Italia Legno Energia è patrocinata da Regione Toscana, Provincia e Comune di Arezzo e dalle Camere di Commercio toscane.
Ogni informazione al sito:www.italialegnoenergia.com
Programma Convegni
Venerdì 13 Febbraio
Sala Convegni A
Ore: 9.30 – 12.30

Gestione forestale e produzione di biomasse. Il mercato e gli operatori cambiano. Cambiano anche le istituzioni?
organizzato da Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana in collaborazione con Piemmeti ed AIEL
Sala Convegni A
Ore: 14.30 – 16.30

Polveri sottili ed emissioni nella combustione a biomassa: come non inquinare con l’installazione corretta
organizzato da Assocosma
Sala Convegni B
Ore: 9.30 – 15.30

Criteri di corretta progettazione degli impianti a biomasse legnose e applicazione dei sistemi incentivanti
Corsi di formazione organizzato da AIEL
Sala Convegni B
Ore: 16.00 - 18.30
Heat-resistant coatings • Verniciatura resistente al calore: qualità ed economicità
organizzato da ANVER e Verniciatura Industriale
Sala Workshop AIEL
Ore: 14.30 – 16.30

Guida all’acquisto di legna e pellet e al corretto uso della stufa di casa - Incontro con i consumatori organizzato da AIEL
Ore: 10.30 

Installazione generatori UNI10683 e dichiarazione di conformità
Stand Assocosma
Ore: 14.30 

Installazione camini UNI1443 e la targa fumi
Sabato 14 Febbraio
Sala Convegni A
Ore: 9.30 – 12.30

2ª Conferenza Nazionale delle Imprese Boschive (CONAIBO): azioni, risultati e proposte
organizzato da AIEL e CONAIBO
Sala Convegni A
Ore: 15.00 – 17.00

La stufa ad accumulo: caratteristiche di comfort; come scegliere la stufa giusta, il dimensionamento, la costruzione, i costi per l’acquisto e i vantaggi
organizzato da Assocosma
Sala Convegni B
Ore: 11.00 – 12.30

Workshop ANFUS
Seminario per rivenditori organizzato da ANFUS
Sala Workshop AIEL
Ore: 10.00 – 12.30

Riscaldarsi con la legna: gli incentivi del Conto Termico per stufe e caldaie nelle case e nelle imprese
Seminario organizzato da AIEL
Sala Workshop AIEL
Ore: 14.30 – 17.00

Legno energia per l’impresa agricola: vantaggi economici per agriturismi, cantine, serre, fabbricati rurali
organizzato da AIEL
Stand Assocosma
Ore: 10.30 

Installazione generatori UNI10683 e dichiarazione di conformità
Stand Assocosma
Ore: 14.30 

Installazione camini UNI1443 e la targa fumi
Domenica 15 Febbraio
Sala Workshop AIEL
Ore: 9.30 – 12.30

Installazione e manutenzione alla regola dell’arte dei generatori a biomasse
organizzato da AIEL
Ore: 14.30 – 16.30

Guida all’acquisto di legna e pellet e al corretto uso della stufa di casa
Incontro con i consumatori organizzato da AIEL
Sala Convegni A
Ore: 10.30 – 12.30

Ottimizzazione integrale della filiera dei i residui di potatura, dalla raccolta al controllo delle emissioni. Il progetto “AgRes"
A cura del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Università degli Studi di Udine
Sala Convegni A
Ore: 15.00 – 16.30

Workshop ANFUS
Seminario per manutentori ed installatori organizzato da ANFUS
Stand Assocosma
Ore: 10.30 

Il caminetto ad accumulo
Legno energia una filiera poco sfruttata – I numeri del settore
Umbria, Toscana, Lombardia, Veneto, Marche sono tra le prime regioni italiane ad aver strutturato una vera e propria filiera del legno, dal bosco al suo utilizzo come combustibile. Ma complessivamente in Italia è poca la quantità di legno sfruttata. Le foreste in Italia oggi occupano quasi 11 milioni di ettari, poco più di un terzo della totalità del territorio nazionale, e la superficie boscata cresce ogni anno al ritmo di migliaia di ettari. Anche il volume dei boschi nazionali cresce, mediamente di 32 milioni di metri cubi di legno all'anno, dei quali, sempre in media, ne vengono prelevati poco meno di 8 milioni di metri cubi.
Il capitale legnoso “depositato” nei boschi italiani, quindi, aumenta al ritmo annuale di circa 24 milioni di metri cubi. Senza contare che il legno da destinare alla produzione di calore può provenire anche dal cosiddetto “fuori foresta”, cioè dai campi: siepi e filari, tutta la vegetazione che cresce lungo i corsi d’acqua e a cui viene fatta periodicamente manutenzione, nonché le potature degli alberi da frutto, degli oliveti e dei vigneti.
Ma spesso quello che manca nella filiera sono strutture al livello di seconda lavorazione dal momento che i prodotti vengono venduti quasi grezzi (legna da ardere) o con livelli di lavorazione industriale molto limitati (legna cippata e pellets). Nonostante i dati disponibili sull'offerta interna di biomasse legnose degli ultimi anni siano scarsi e fortemente sottostimati, da elaborazioni del Ministero delle Politiche agricole emerge che il consumo domestico di legna da ardere è di circa 20 milioni di tonnellate/anno, con un controvalore di circa 2,1 miliardi di euro, e che il mercato italiano del pellet è il terzo in Europa, con oltre 1,2 milioni di tonnellate consumate annualmente, di cui circa il 60% prodotte internamente, con un controvalore pari a 250 milioni di euro.
L'Italia è il primo importatore mondiale di legna da ardere ed il quarto di cippato e scarti in legno. Negli ultimi anni sono state importate 500mila tonnellate di legna da ardere e carbone di legna e 700mila tonnellate di cippato e scarti in legno. I mercati di riferimento per le biomasse in Italia, spesso destinate alla sola produzione di energia elettrica e non anche a quella termica, sono le grandi centrali elettriche che consumano circa 2 milioni di tonnellate all’anno, di cui quasi il 50% importato; per il teleriscaldamento 500mila tonnellate e per uso domestico, 400mila tonnellate.
Le stima parlano di 80mila imprese coinvolte nella filiera del legno, per 500mila unità lavorative. La filiera produttiva nazionale risulta però dipendente dall’estero per l’approvvigionamento della materia prima e più di 2/3 del suo fabbisogno viene coperto dalle importazioni.
La possibilità di prelievo del legno dai boschi è di 37,2 milioni di metri cubi annui, ma la superficie annualmente sottoposta a utilizzazione è ufficialmente inferiore al 2% e dai nostri boschi vengono oggi prelevati tra i 7 e gli 8 milioni di metri cubi annui (più dell’85% proveniente da foresta e il resto da impianti produttivi fuori foresta), pari al 20% circa dell’incremento legnoso annuo, contro una media europea del 65%.
Dal punto di vista quantitativo, il livello di prelievo delle foreste italiane risulta comunque uno dei più bassi dell’UE, con un ammontare dei prelievi annui pari alla metà di quello di Francia, Spagna e Portogallo (4 m3/ettaro/anno) e notevolmente inferiore rispetto a Germania e Gran Bretagna (5,6 e 5,4 m3/ettaro/annui). Soltanto le piantagioni di pioppi della Pianura Padana rappresentano un'eccezione, con un tasso di produttività superiore ai 20 m3/anno/ettaro.
Stufe e pellet:
perché conviene investire in questa direzione
I numeri. Con circa 10 milioni di sistemi di riscaldamento installati, legna, pellet e cippato hanno in Italia un ruolo di primo piano per il riscaldamento degli ambienti. In particolare tra stufe, inserti per camini e caldaie a pellet ci sono circa 2 milioni di apparecchi installati. Le tecnologie si evolvono anno dopo anno e anche a livello economico i numeri sono importanti: oltre 700 milioni di euro di fatturato e 3.000 occupati solo nella produzione di stufe. Per le caldaie il giro d’affari è di oltre 150 milioni e gli occupati circa 2.500.
Il risparmio. Sono più di 20 milioni le tonnellate di legna da ardere consumate e gli italiani in tempi di crisi riscoprono il caminetto e la stufa come un’alternativa sempre più gettonata per risparmiare sui costi del riscaldamento visto il risparmio tra il 20 e il 50% che si ottiene rispetto ai combustibili tradizionali. In un momento difficile per l’economia, in generale, e per le famiglie nello specifico, il fattore prezzo incide molto sulla scelta del combustibile. La biomassa si colloca, per quanto riguarda il costo al chilowattora, decisamente nella fascia bassa di prezzi e non teme il confronto con altri combustibili ritenuti più “pregiati”.
La semplice reperibilità. Il mercato, dopo alcuni momenti di instabilità negli anni passati soprattutto per quanto riguarda il pellet, sembra essersi stabilizzato sia nei quantitativi di produzione che nei prezzi. Tranne possibili eccezioni locali, la produzione di pellet ha raggiunto livelli adeguati alla richiesta. Un’incognita potrebbe essere dovuta a massicce quantità di nuove installazioni di generatori di calore che potrebbero comportare una domanda temporaneamente eccessiva.
La semplicità di stoccaggio. Lo stoccaggio della biomassa, seppur necessario, non presenta grosse difficoltà. È necessario, comunque, valutare i volumi e le condizioni necessari al corretto stoccaggio, visto che è facilmente attaccabile da funghi, da insetti, ed è sensibile alle intemperie e all’umidità.
La parziale indipendenza energetica. La biomassa non è legata a giacimenti puntuali, ma è facilmente reperibile in quanto molto diffusa sul territorio. Quota di energia rinnovabile elevata Le leggi italiane, pur non riconoscendo la biomassa come fonte rinnovabile al 100%, ne riconoscono una percentuale molto elevata e pari al 70%. Tale quota permette agli impianti alimentati da biomassa di soddisfare i limiti di energia rinnovabile imposti dalle leggi italiane.
Inquinamento ambientale inferiore ad altri combustibili. Si può affermare che, tra i combustibili più utilizzati per il riscaldamento domestico (gas metano, gpl, gasolio), la biomassa è tra le meno inquinanti. È comunque importante sottolineare che i livello di inquinamento è influenzato da fattori quali l’efficienza del generatore di calore (stufa, caldaia, caminetto, ecc.), dal corretto utilizzo del dispositivo stesso, dalla qualità e provenienza della biomassa, dal corretto stoccaggio della stessa, ecc.
ITALIA LEGNO ENERGIA 2015:

9 febbraio 2015

  














Mariana Ferratto
Esercizi per occhi pigri
(Exercises for lazy eyes)

Opening: February 13, 2015 h.18.00
14.02.2015 – 11.04.2015
The Gallery Apart


Via Francesco Negri 43, Rome

The Gallery Apart è orgogliosa di presentare l’ultimo progetto di Mariana Ferratto, artista italo-argentina legata alla galleria fin dai suoi esordi. Esercizi per occhi pigri inserisce un ulteriore tassello alla ricerca di Ferratto, da sempre vocata, anche per motivi biografici, alla definizione dell’identità personale quale strumento di relazione sociale, una ricerca che affonda le sue motivazioni profonde nell’appartenenza a quelle seconde generazioni che in tutte le comunità statuali europee risultano spesso condizionate da vicende personali e fattori ambientali che rendono complessi i processi di integrazione.
Esercizi per occhi pigri si presenta come una architettura concettuale che chiede allo spettatore una partecipazione attiva, sollecitata dapprima mediante meccanismi di spaesamento percettivo per poi transitare attraverso un vero e proprio sforzo fisico e mentale, seppure in termini giocosi.

The Gallery Apart is proud to present the latest project by Mariana Ferratto, an Italian-Argentine artist who has forged a long-standing and important relationship with the gallery since its beginnings. Esercizi per occhi pigri (Exercises for lazy eyes) represents a further step in the research conducted by Ferratto, which has always been dedicated, also on grounds relating to her biography, to the definition of the personal identity as an instrument of social relationship, a research that takes its roots in her belonging to those second generations that in every European community are frequently affected by personal stories and environmental factors, thus making integration more challenging.
Esercizi per occhi pigri represents a conceptual architecture that involves the viewer's active participation, encouraged first through some mechanisms of perceptive displacement to pass then through a real physical and mental effort, although in playful terms.

Via Francesco Negri, 43 - 00154 Roma
tel/fax  +39 (0)6 68809863
mar-sab 15-19 o su appuntamento
info@thegalleryapart.it
www.thegalleryapart.it
Copyright © 2014 The Gallery Apart srl, All rights reserved.

5 febbraio 2015

ARTE: ANTONIO MAZZOTTI



ANTONIO MAZZOTTI
Mostra retrospettiva nel centenario della nascita
a cura di Renato Barilli14 febbraio - 12 marzo 2015vernice sabato 14 febbraio ore 16Sala d’Ercole, Palazzo d’AccursioPiazza Maggiore 6, Bologna



 
Inaugura sabato 14 febbraio alle ore 16 nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio la mostra ANTONIO MAZZOTTI, a cura di Renato Barilli e organizzata in occasione del centenario della nascita dell’artista bolognese, scomparso prematuramente nel 1985. 
Antonio Mazzotti, il quale negli anni della ricostruzione post-bellica aveva messo il proprio rigore nel disegno geometrico a disposizione di alcuni importanti architetti bolognesi, primo fra tutti Alberto Legnani (stringendo rapporti di amicizia anche con Luigi Vignali e Enzo Zacchiroli, suo mentore e collezionista), si avvicina successivamente alla pittura, prima post-impressionista, poi post-cubista, cominciando a creare quel suo “mondo immaginario” di labirinti fantastici, percorsi incantati a metà tra l’optical e l’astratto-architettonico, in cui perdersi. Nasce qui l’idea di concepire un mondo diversamente strutturato, forse per un bisogno congenito dell’artista di scavarsi tunnel, vie di fuga, uscite di sicurezza, in una serie di innumerevoli varianti di linee e costellazioni.



Forme immobilizzate sulla tela, associate ad un cangiantismo cromatico, ad un succedersi ritmico di perfette campiture di colori brillanti ora caldi e solari, ora freddi e notturni. Quello di Mazzotti è un astrattismo geometrico sereno e meditato, libero e allo stesso tempo calibratissimo, debitore alla figura di Mondrian, non tanto per la scansione degli spazi troppo rarefatta di quest’ultimo ma piuttosto per la produzione più tarda dell’artista olandese, maggiormente libera e sciolta.



Accanto alle linee artificiali e alle figure inorganiche, ossessivamente costruite, agglomerate, incastrate le une nelle altre, è pure largamente presente la componente iconica: corpi di donne, o di altri oggetti preziosi, da collezione, forse residui passivi di cui Antonio Mazzotti non sapeva, o non voleva, disfarsi.
Intenso è l’interesse di Mazzotti anche per i sistemi di scrittura: segni, simboli, monogrammi, intrecci semantici, che ricordano quella che sarà la produzione dei graffitisti newyorkesi, i cosiddetti Writers.
Alla produzione di opere pittoriche Mazzotti affianca una vivace attività grafica. I suoi dipinti a olio, infatti, sono spesso il risultato finale di idee che trovano il loro sviluppo iniziale in lavori di formato più ridotto ma del tutto autonomi.
Il legame fortissimo con Bologna, da cui raramente si allontanava, e la sua indole riservata hanno portato l’artista a tenersi volutamente lontano dai riflettori della scena artistica sua contemporanea, senza però mai interrompere i rapporti intensi e costanti con i molti amici artisti e intellettuali come Giuseppe Raimondi, Marcello Venturoli, Renzo Biasion, Giovanni Ciangottini.
In occasione della mostra sarà pubblicato il catalogo ANTONIO MAZZOTTI (Editrice Zona, Arezzo, 2015).

Breve nota biografica
Dopo una lunga carriera di insegnante di disegno ed educazione artistica, con incarichi a Venezia e Bologna dal 1934 al 1972, Antonio Mazzotti inaugura la sua prima mostra personale nel novembre 1972 presso la Galleria Forni di Bologna, con la presentazione di Francesco Arcangeli. Dal 1973 espone in mostre personali e collettive in varie città italiane ed europee.
Nel settembre 1979 viene organizzata presso il Palazzo dei Diamanti a Ferrara la prima retrospettiva in uno spazio istituzionale, intitolata “Dalla figura alle forme inventate”, dove sono raccolte 31 opere dipinte da Mazzotti fra il 1963 e il 1979. Il testo critico è firmato da Franco Solmi, dal  1972 al 1987 direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Fra l’aprile e il maggio 1983 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna ospita la prima grande mostra antologica: la più importante per dimensioni e per ampiezza del progetto espositivo, a cura di Marilena Pasquali, autrice anche della presentazione. Gli ampi spazi della G.A.M. accolgono circa 80 dipinti e circa 20 disegni dell’autore.
Dopo la sua scomparsa vengono organizzate mostre personali e collettive a Bologna e provincia, Udine, L’Aquila.

ANTONIO MAZZOTTI
Mostra retrospettiva nel centenario della nascita
a cura di Renato Barilli

14 febbraio - 12 marzo 2015vernice 14 febbraio ore 16
Sala d’Ercole, Palazzo d’AccursioPiazza Maggiore 6, Bologna
Ingresso liberoAperta tutti i giorni dalle 10 alle 18,30
Con il patrocinio del Comune di Bologna e di Alma Mater Studiorum Università di Bologna
 

MUSICA . CAROLINA BUBBICO DIRIGE A SANREMO IL VOLO E SERENA BRACALE

Al Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2015
La venticinquenne CAROLINA BUBBICO
Direttrice d’Orchestra al Festival di Sanremo 2015
per Il Volo e Serena Brancale

Carolina Bubbico

Arriva un prestigioso incarico per la venticinquenne pianista, cantante, compositrice e arrangiatrice salentina Carolina Bubbico che la vedrà impegnata al Festival di Sanremo 2015 in veste di arrangiatrice e direttrice d’orchestra.
La Bubbico riceve l’ingaggio per ben due artisti: Il Volo, trio vocale composto da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto partecipanti al festival nella sezione dei Big con il brano “Grande amore” e la cantautrice Serena Brancale che sarà presente tra le giovani proposte con la canzone “Galleggiare”.
 
Carolina Bubbico@Ricci -L'urlo


Classe 1990 e laureata in Pianoforte Jazz con il massimo dei voti, Carolina Bubbico raccoglie nel corso degli anni diverse esperienze di scrittura e direzione; ha diretto la Swing big band e scritto arrangiamenti orchestrali in più occasioni, dal concepimento del suo primo disco da solista “Controvento” (© Workin’ Label 2013), agli archi composti per il brano “Giulio” contenuto nel cd “Acustronica” del batterista Mimmo Campanale, alla collaborazione con l’Ensemble 05 con ospite la cantante Cristina Zavalloni, fino alla recente collaborazione in una produzione dell’Orchestra della Provincia di Bari per la quale ha arrangiato il brano “La mia anima” di Serena Brancale che sarà contenuto nel suo disco d’esordio di imminente pubblicazione.

Carolina Bubbico inizia il suo percorso nel 2010 con un originale progetto in solo “One girl band” che la vede impegnata nell’uso di più strumenti musicali, una loop machine, le percussioni, il basso elettrico, oltre alla voce e al pianoforte, con i quali costruisce e interpreta la musica mettendo a frutto il suo intuito e la sua creatività trasformando suoni, parole e musica. La sua voce evocativa, frutto di qualità naturali, ma anche di studi serissimi rende la sua musica pulsante e capace di emozionare l’ascoltatore, in una sola parola, carismatica.

In agosto 2011 il Premio "Best instrumentalist" nella sezione New Generation del Jazz Up Festival di Viterbo. Dopo una prima fase di lavoro in solo, Carolina allarga l’organico al trio chiamando al suo fianco due apprezzati musicisti pugliesi, Luca Alemanno al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria e con loro progetta e realizza il suo primo disco “Controvento”.

4 febbraio 2015


ARTE E BENEFICIENZA: RISE UP! La citta che non dorme > MUBA, Milano 5 febbraio 2015

C I S O M
Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta
 Gruppo di Milano
invita a
RISE UP!
La città che non dorme
Asta di beneficenza
delle opere di FLYCAT e OZMO

in collaborazione con Christie's
5 febbraio 2015, ore 20.00
MUBA - Museo dei bambini di MilanoMilano, via Enrico Besana 12www.muba.it

Special event:
OZMOLive painting
5 febbraio 2015, dalle ore 18.00
ingresso libero
***
Le opere di FLYCAT
sono in mostra al MUBA - Museo dei Bambini Milano
dal 20 gennaio al 5 febbraio 2015
Orari di visita per il pubblico:http://www.muba.it/la-rotonda/orari/
Le opere di OZMO, con il dipinto realizzato dal vivo,
saranno presentate la sera dell’asta

3 febbraio 2015

ARTE: ISTITUTO VENETO - Venezia - Mostra "Within Light / Inside Glass" - 6 e 7 febbraio 2015


ISTITUTO VENETO - Venezia - 
Mostra "Within Light / Inside Glass" - 6 e 7 febbraio 2015
MIka Aoki

Alan Jaras Refractograph



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2 febbraio 2015

ARTE: BLU ZAFFIRO

Primo Piano LivinGallery
Progetti & Servizi interdisciplinari per l’Arte Contemporanea
BLU ZAFFIRO a blue collection of contemporary art
Online dal 3 Febbraio al 14 Marzo 2015





Parte il 3 Febbraio il secondo appuntamento con Project Room, un ciclo di mostre in real-time in 3D, ideate e curate da Dores Sacquegna, per rendere omaggio al colore e ai protagonisti dell’arte, e che ripercorre – attraverso riferimenti, simbologie e alchimie - la storia dell’arte dalle origini ai giorni nostri. Attraverso la fruizione delle opere di artisti contemporanei (che di volta in volta si susseguono tra una cromia e l’altra) , passato, presente e futuro perdono le loro coordinate temporali lasciando il posto alla visione tridimensionale e all'immersione totale in ambienti creati al computer, 

Gerard Frances


celebrando l’incontro tra letteratura, poesia, storia, filosofia, musica e alchimia. Un progetto inedito e allestito esclusivamente online e che trasforma la Primo Piano LivinGallery, da galleria fisica a galleria virtuale, continuando la sua mission divulgativa e in queste edizioni anche esplorativa, proponendo una visione globale dell’attività svolta dalla sua fondazione ad oggi.

Giulio De Mitri

Questo secondo appuntamento con il colore omaggia il BLU, amato nelle fiabe e nell’arte: da Giotto a Orazio Gentileschi, da Vasilij Kandinskij a Marc Chagall, da Picasso a Matisse e ha ispirato artisti e studiosi di ogni generazione. Definito da Goethe nella sua Teoria dei Colori come l'armonia cromatica assoluta, per i romantici il blu, era associato alla poesia, al sogno e alla melanconia. Arthur Rimbaud, attratto dall’alchimia attribuiva al blu la lettera O, quale figura rotonda, piena e materna. Nell’arte contemporanea il colore blu viene usato per le sue qualità spaziali, per il suo essere indice di vuoto, di solitudine, di lontananza e per la sua profondità prospettica. Punti di contatto con l’espressionismo tedesco si ritrovano nell’opera di Kohlene Hendrickson, che rappresenta il senso del malessere tipico del nostro tempo. Tendente al surrealismo e alla deformazione prospettica sono le opere di Oronzo De Stradis, mentre un senso di metafisica lontananza che ripercorre l’opera di De Chirico, alberga nell’opera di Maya Nival Borgia.

Dal paesaggio alla maniera di Gaspar D. Friedrich con l’opera fotografica di Andria Santarelli al romanticismo visionario di Hyemi Cho e Fie Tanderup, mentre l’angoscia di un mondo decadente pervade l’atmosfera dell’opera fotografica di Xavi De Juan-Creix che preannuncia che solo i forti sopravvivono. In un’epoca come quella attuale, in cui trasformazioni architettoniche ed urbanistiche si susseguono con grande rapidità le opere di Giulio De Mitri, si inseriscono in quel filone estetico e razionalista del Bauhaus che predilige superfici nude e luminose, qualificate dal nostro artista dall’uso predominante del colore blu che accentua la Mediterraneità di tutta la sua produzione. Al Post human e al rapporto tra identità, citazione e metamorfosi di Jeffrey Deitch, la ricerca stilistica di Massimo Festi orientato alla social identity. Questo ciclo di mostre in 3D, rappresentano per l’artista una palestra sperimentale e per il pubblico un nuovo modo di interagire con l’arte contemporanea, con un accesso 24h/24h no stop per tutta la durata di ogni singola rassegna. 
La mostra è accompagnata dal catalogo in pdf. Istruzioni per l’uso su http://primopianoatelier.com/?p=2198

ARTISTI: Kohlene Hendrickson (Svizzera), Sofi Basseghi (Australia), Xavi De Juan-Creix (Spagna), Andria Santarelli (Francia), Cor Fafiani (Olanda), Gerard Frances (Francia), Isidora Ficovic (Serbia), Kadie Schmidt Hackenberg (Germania), Maya Nival Borgia (Francia), Nicole Gaulier (Francia), Fie Tanderup (Danimarca), Steve Lewis (Usa), Hyemi Cho (South Corea), Christel Sobke (Germany), Giulio De Mitri (Taranto), Andrea Mattiello (Pieve a Nievole/PT), Mirta De Simoni (Volano/TN), Maria Irene Vairo (Salerno), Massimo Festi (Ferrara), De Stradis Oronzo (Mesagne/BR).

LIBRI: "ABUSIVI" DI ROBERTO IPPOLITO DISCUSSO CON ILARIA BORLETTI BUITONI

“Abusivi”, parola al governo

Il libro di Ippolito discusso dal sottosegretario Borletti Buitoni
mercoledì 4 febbraio alla Biblioteca Nicolini a Corviale, Roma

Dal decoro cittadino offeso agli scempi del territorio, dalla sicurezza dei consumatori non garantita fino all’evasione fiscale: la parola al governo su tutti i danni provocati dalle regole violate e aggirate. Il libro di Roberto Ippolito “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, viene discusso dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni 

alle 17.00 di mercoledì 4 febbraio 2015 nella Biblioteca comunale Renato Nicolini, ex Corviale, in via Marino Mazzacurati 76, a Roma. Modera Serena Bortone, autrice di “Agorà” in onda su Rai3 e conduttrice dell’edizione estiva. Al termine dell’incontro viene offerto un aperitivo.

Nella capitale segnata dall’abusivismo su tutti i fronti, come denunciato in modo circostanziato dal libro che comunque non fa sconti a nessuna parte dell’Italia, la scelta del luogo della presentazione di “Abusivi” di Ippolito con Borletti Buitoni per ragionare di regole e cultura è estremamente particolare. Corviale è una sorta di simbolo della periferia romana, con i suoi malesseri ma anche con una spinta culturale. Da due anni la Biblioteca è intestata a Renato Nicolini, l’assessore alla cultura creatore dell’Estate Romana nella seconda metà degli anni settanta: si trova accanto al Serpentone, i due palazzi abbinati lunghi un chilometro di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, teatro di occupazioni abusive subito dopo le prime consegne di appartamenti nel 1982 e oggi al centro di un progetto di riqualificazione che interessa 1.300 famiglie.

Stimolata da Serena Bortone, con l’incontro alla Biblioteca Nicolini di mercoledì 4 febbraio, Ilaria Borletti Buitoni, che opera in un ministero chiave per la vivibilità e l’identità da affermare a Roma e in tutto il paese ed è stata presidente del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, può dare le proprie valutazioni sull’incredibile varietà di casi svelati da Ippolito.
Dalle sue pagine emerge come l’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi (quattro appena scoperti a Lariano, in provincia di Roma), macelli abusivi, studi medici abusivi (un’infinità nella capitale), meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti anche senza patente abusivi (e Roma ne sa qualcosa), perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza, a Roma ripetutamente e non solo. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

Roberto Ippolito è scrittore e giornalista. Autore dei best seller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). Organizzatore di eventi culturali, lega il suo nome alla direzione di festival letterari a Cinecittà (il primo di una settimana mai realizzato in un centro commerciale), al Maxxi a Roma e a Ragusa. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

29 gennaio 2015

FOTOGRAFIA: VALERIO BISPURI ENCERRADOS

   
Valerio Bispuri
ENCERRADOS
Introduzione di Roberto Saviano
Commento di Eduardo Galeano


Formato: 21x29 cm

Pagine:144
Fotografie: 75 in b/n
Confezione: cartonato
Prezzo: 35 Euro
Testi in inglese, spagnolo e italiano


Encerrados non è un libro sulle carceri; è un libro sulla libertà perduta, sulla libertà mai avuta. Bispuri ha mostrato l’orma umana in quelle persone.”
Roberto Saviano
Questa opera illumina con luce dolente la realtà delle carceri nella nostra terra latinoamericana, ed è a sua volta una metafora della vita di milioni di persone colpevoli di povertà e abbandono. Le fotografie penetrano tanto profondamente da sembrare rardiografie. Grazie, Valerio, per aiutarci a vedere la nostra realtà più nascosta.”
Eduardo Galeano

© Valerio Bispuri
Contrasto pubblica per la prima volta in volume Encerrados, il lavoro di Valerio Bispuri, fotoreporter professionista che ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Si tratta delle impressionanti immagini in bianco e nero realizzate dall’autore durante il suo lungo viaggio durato dieci anni in 74 carceri di tutti i paesi del Sudamerica.
Un percorso nato dal desiderio di raccontare un continente attraverso il mondo dei detenuti. Dall’Ecuador al Perù, della Bolivia all’Argentina, dal Cile all’Uruguay passando per il Brasile, la Colombia e il Venezuela, la macchina fotografica di Bispuri ha immortalato la vita nelle carceri più pericolose del Sudamerica, come se fossero il riflesso della società, lo specchio di quello che succede nel Sudamerica: dai piccoli drammi alle grandi crisi economiche e sociali. Come sottolinea anche Roberto Saviano nell’introduzione al volume, “quelle di Bispuri sono fotografie di città, carceri formicai, carceri dove chiunque è condannato, poliziotti e detenuti”. Così, immagine dopo immagine, sfogliando le pagine del libro si guarda alla prigione come se fosse una comunità, un non-luogo in cui si vive ogni giorno con ritmi e spazi precisi, in condizioni spesso al limite dell’umano, come quando si dorme in 18 in una cella per 4 persone e il bagno è solo un buco in un corridoio.
Nel corso degli anni Encerrados ha avuto un forte impatto sociale. Dopo la pubblicazione delle foto e la sensibilizzazione ottenuta attraverso varie mostre internazionali, il padiglione 5 del carcere di Mendoza dove erano reclusi i detenuti argentini più pericolosi è stato chiuso. Ogni carcere visitato dall’autore rappresenta l’immagine di un mondo visto da dentro e da fuori, e Bispuri ha trovato le luci anche lì dove tutto sembrava spento e dove il riflesso della violenza e dalla vitalità si contrappongono in un unico segmento che è poi la storia del Sudamerica.
© Valerio Bispuri
“Ho sempre pensato che la difficoltà ma anche la forza della fotografia sia nella capacità di bilanciare il proprio sentire con la realtà. E solo riuscendo a calibrare le proprie emozioni profonde in un concetto reale senza che una prevalga sull’altra si arriva a poter raccontare una storia. Solo nel momento in cui riesco a toccare quello che sento, scatto.”
Valerio Bispuri

A questo link una presentazione video del progetto:http://www.youtube.com/watch?v=MGpnB49sXy0&feature=youtu.be
Valerio Bispuri nasce a Roma nel 1971 e dopo la laurea in Lettere, decide di dedicarsi alla fotografia. Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere, tra cui L’Espresso, Il Venerdì, Internazionale, Le Monde, Stern. Ha realizzato reportage in Africa, Asia e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio lavora più a lungo, mentre vive per 11 anni a Buenos Aires. Per 10 anni si è occupato di “Encerrados”, un lungo progetto fotografico sulle condizioni di vita in 74 carceri di tutti i paesi del continente sudamericano. Raccontando in maniera antropologica e giornalistica la realtà dei detenuti. Il lavoro è stato esposto al Visa pour l’Image a Perpignan, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all’Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino e a ottobre 2014 al Bronx Documentary Center di New York. Nel 2013 Valerio ha terminato un altro grande progetto fotografico durato 8 anni per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo chiamata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. Il lavoro sul “Paco” è stato esposto oltre che a Roma e a Milano anche a Istanbul (catalogo edito dalla Croce Verde Internazionale). Ha ricevuto numerosi premi a livello internazionale: il Poy America Latina 2011 (menzione speciale), il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, e il POY 2014 (2° posto, Feature Story Editing – Magazine).

25 gennaio 2015

"IMBIZZARRITI": il libro che racconta "ARTISTI 7607" con fotografie di FABIO LOVINO

La libertà è partecipazione 
Storia di una piccola rivoluzione
Martedì 3 febbraio alle ore 19
Roma, Fandango Incontro
Incontro in occasione dell’uscita del libro Imbizzarriti
“La cattiva politica ha perso e, oggi, sui diritti degli artisti siamo primi in Europa.”
Francesco Schlitzer

Martedì 3 febbraio alle 19 Francesco Schlitzer, autore del libro Imbizzarriti, incontrerà il pubblico presso Fandango Incontro a Roma (in via dei Prefetti 22) in occasione dell’uscita del suo libro pubblicato da Contrasto. All’evento La libertà è partecipazione. Storia di una piccola rivoluzione, moderato da Neri Marcorè, parteciperà anche Gian Antonio Stella e Fabio Lovino, autore delle fotografie del libro. Nell’ambito della serata ci saranno interventi di Gianluigi Chiodaroli, Paola De Micheli,  Cinzia Mascoli e Simona Vicari.
L’incontro sarà l’opportunità per raccontare per la prima volta le positive conseguenze che la liberalizzazione ha prodotto sul lavoro degli artisti che hanno aderito ad Artisti 7607. Come racconta Schlitzer in Imbizzarriti, infatti, mille attori italiani (Artisti 7607) si sono battuti per potersi rendere autonomi nella gestione dei diritti economici maturati dalle repliche delle opere (diritti connessi al diritto d’autore) e costruire un progetto che fosse in grado di sostenere e difendere con indipendenza e coraggio gli artisti: Paolo Calabresi, Carolina Crescentini, Elio Germano, Valeria Golino, Cinzia Mascoli, Claudio Santamaria, Riccardo Scamarcio, Neri Marcorè solo per citarne alcuni, ma i protagonisti di questa storia sono anche Emma Bonino e Paola De Micheli, Simona Vicari e molti altri ancora. Tutti immortalati dalle fotografie di Lovino.
Un gruppo di attori scopre che l’Istituto che li avrebbe dovuti rappresentare e che operava come monopolio di fatto era incapace di amministrare i loro diritti, tanto da tenere bloccati oltre 118 milioni di euro.
Francesco Schlitzer, esperto di relazioni istituzionali, viene coinvolto e “travolto” dagli “Imbizzarriti” che altro non chiedono di essere aiutati a trovare un varco nella selva della burocrazia e di far arrivare la loro voce a chi nelle istituzioni dovrebbe ascoltarli. Invece di recitare, gli “Imbizzarriti”, con Francesco, iniziano a dedicare del tempo prezioso a leggere carte, incontrare burocrati e frequentare palazzi e a battersi per la liberalizzazione.

© Fabio Lovino/Contrasto

“Racconto una vicenda che racchiude tutti gli atavici difetti, le perversioni e le inefficienze di cui è piena l’Italia. Una storia di conservazione, di un sistema di potere incancrenito fondato su un meccanismo che stava bene a tutti, tranne alla maggioranza che dovrebbe beneficiarne: gli artisti. Un vero e proprio esproprio a danno di un’intera categoria di lavoratori. Gli ingredienti ci sono veramente tutti: scarsa trasparenza, violazione di diritti elementari, occupazione da parte dei partiti (tutti o quasi), cattiva politica, leggi scritte male e, non manca mai, banale incapacità. Ingredienti di una frittata che è durata circa trent’anni, con una vasta complicità anche del settore privato. Racconto com’è stata ottenuta una liberalizzazione. Quella della remunerazione degli artisti interpreti ed esecutori che viaggia sotto il nome di diritti connessi al diritto d’autore. Si tratta di una vera liberalizzazione nel senso di rendere liberi. Prima gli artisti non potevano sapere quanto e perché ricevessero occasionalmente quel “salario” che arrivava nelle loro tasche. Lo faccio perché anche queste vicende possono raccontare i mali in cui noi italiani siamo precipitati.”
Francesco Schlitzer
© Fabio Lovino/Contrasto


Dopo aver ottenuto la liberalizzazione, oggi Artisti 7607 è una Società Cooperativa fatta di “mille attori imbizzarriti” che hanno una sede provvisoria nel quartiere Flaminio. Hanno incassato i primi diritti e hanno distribuito a tutti gli iscritti, in parti uguali tutto ciò che la legge prevede. Il Consiglio di Amministrazione è fatto quasi interamente da attori; si fanno assistere da un manager e uno staff legale. Ricevono continue adesioni e adesso le istituzioni non possono più ignorarli. Non hanno timore di affrontare lunghi ricorsi amministrativi o cause civili: hanno le competenze, il tempo e le risorse per combattere. Hanno avviato le trattative con i principali utilizzatori e stavolta state certi che sapranno difendere al meglio i propri interessi.

MUSICA: LE MUSICHE DELLA GRANDE GUERRA E DELLA SHOAH

Le musiche della Grande Guerra e della Shoah
Per il Giorno della Memoria
con Antonio Ballista, Lorna Windsor,
Peppe Servillo e i solisti dei Berliner Philharmoniker

Antonio Ballista



"Musica sull'abisso" è il titolo del concerto per il Giorno della Memoria di lunedì 26 gennaio alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza per la stagione della IUC, che affianca al ricordo della Shoah quello di un'altra inenarrabile tragedia del ventesimo secolo, la Grande Guerra, perché proprio cent'anni fa l'Italia entrava in questo conflitto di dimensioni mai viste prima di allora. Anche gli artisti ne furono profondamente colpiti e quegli eventi non restarono senza riflesso nelle loro opere, come dimostrano le musiche in programma, composte al fronte, in trincea e in campo di concentramento o anche solo ispirate a quelle immani tragedie che hanno travolto l'Europa e il mondo. Siano musiche di autori poco noti o capolavori famosi, tutte possiedono una particolare rappresentatività documentaria e sono espressive di una umanità prostrata: pathos, sconforto e talvolta evasione come estrema volontà di sopravvivenza.

Numerosi celebri artisti sono impegnati nella realizzazione di questo programma ricco e formato da musiche che richiedono diversi organici. Peppe Servillo è un artista multiforme - cantante, attore, compositore, sceneggiatore - e questa volta sarà la voce recitante nell' "Histoire du soldat" di Stravinskij. Antonio Ballista - che a quasi ottant'anni ha ancora l'entusiasmo, la vivacità d'idee e la voglia di mettersi alla prova di un giovane - si presenta nelle vesti di pianista e direttore. Lorna Windsor è una cantante straordinariamente versatile, così da poter interpretare le diversissime musiche in programma. L'Ensemble Berlin è costituito da un gruppo di solisti degli impareggiabili Berliner Philharmoniker, probabilmente la migliore orchestra del mondo.