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22 novembre 2017

VINO E CIBO.Tokyo: capitale mondiale del food genera nuovi stili e tendenze


Nell’attesa della presentazione della nuova guida Michelin ai ristoranti di Tokyo, la città attende la riconferma di capitale mondiale del Food anche per il 2018. Nel 2017 Tokyo si è infatti guadagnata la vetta della classifica con centinaia ristoranti segnalati dalla guida, di cui oltre 220 valutati da una a tre stelle, e per questa ragione è stata nominata una delle migliori destinazioni gastronomiche del mondo sia per la cucina locale sia per la cucina internazionale.
A Tokyo, è interessante esplorare il mondo della gastronomia non solo agli alti livelli, ma anche su tradizione e innovazione, alto livello e street food.


Tokyo  ha saputo reinventare piatti della tradizione, proponendoli in versioni innovative oppure inserendoli sul mercato in versione fast food.
Nella stagione che porta i primi freddi, a #Tokyo è possibile trovare numerose pietanze per scaldare il corpo e l’anima. Ad esempio, la zuppa di Soup Stock Tokyo ha inserito un nuovo concept nel mondo del fast food: la zuppa, senza aggiunta di aromi artificiali, con un ampio menù che varia in base alle stagioni. Soup Stock Tokyo è una catena diffusa in tutto il Giappone, nata sull’isola artificiale di Odaiba, nella baia di Tokyo, che ora conta una trentina di ristoranti nella sola a Tokyo. Anche il punto vendita dell’aeroporto di Narita è popolare, ed è molto frequentato anche dai turisti stranieri in arrivo o in partenza dalla città.
Dal nuovo concept di zuppa fast food, è nato da poco anche il ristorante Odashi Tokyo, che nella sua sede nel quartiere di Shinagawa, propone salutari zuppe calde della tradizione giapponese, a base di otto tipi di #dashi, il brodo che è fondamento della tradizione alimentare giapponese.


Per gli amanti del ramen, che in Italia è ormai di gran moda, perché non provare qualcosa di speciale ma meno conosciuto, in occasione del proprio viaggio a Tokyo? Tsurutontan è un ristorante, da poco espansosi anche negli Stati Uniti e specializzato in udon, la varietà di noodles più spessa e liscia rispetto al ramen, preparati con farina di grano duro e senza uova. Questo piatto gustoso è offerto da Tsurutontan 


in quasi 50 versioni di cui alcune rivisitate in chiave innovativa, come le celebri e apprezzate versioni di #udon con salsa cremosa, che sono molto apprezzate dai locali ma in Italia non sono ancora conosciute.


Tokyo offre anche molte varietà di cibo di strada, pronto da portar via e facile da consumare, ma comunque gustosissimo. L’#onigiri, la famosa polpetta di riso triangolare ripiena che ora è disponibile persino nei supermercati italiani, è il take-away più tradizionale in Giappone, alla stregua del nostro panino. A Tokyo, all’interno del centro commerciale Laforet di Harajuku, Onigiri Stand Gyu 


offre onigiri sia in versione tradizionale sia in una nuova versione gourmet. Quest’ultima è un concept nuovissimo, costituito da onigiri mignon con una innovativa forma sferica 



e con gusti peculiari: al granchio e coriandolo, al prosciutto cotto, al roastbeef ma anche dolci al tè verde matcha o al miso dolce con Kumquat.


Un altro esempio di street food, diffuso in tutto il Giappone, è il #nikuman, un delizioso panino al vapore con ripieno fumante di carne di maiale che si può trovare in alcune catene di conbini, i convenience store aperti 24 ore su 24. Tra questi, ad esempio, Ministop


che solo a Tokyo ha quasi 300 punti vendita, offre oltre ad una versione speciale del nikuman, anche altre versioni ognuna con il suo nome proprio, come quello alla pizza “pizaman” o quello alla marmellata di fagioli rossi “anman”. Il nikuman è talmente amato dai giapponesi, in particolare nella stagione invernale, che per loro è impensabile trascorrere l’inverno senza mangiarne almeno uno.


Soup Stock Tokyo
Suggeriamo tra i punti vendita:
Soup Stock Tokyo Hiroo Shop - 5-15-12 Minamiazabu, Minato-ku
Narita Airport - Terminal 1 Central Building 4F
Odashi Tokyo
Shinagawa Station Ecute Shinagawa South, 3-26-27 Takanawa, Minato-ku
Tsurutontan
Suggeriamo tra i punti vendita:
Roppongi Shop - Roppongi 3-chome Building, 3-12-12 Roppongi, Minato-ku
Haneda Aiport - International Passenger Terminal 4F
Onigiri Stand Gyu!
Laforet Harajuku 2F, 1-11-6 Jingu-mae, Shibuya-ku
Ministop


#cucinagiapponese #food #mycultureinblog

























27 febbraio 2017

ARTE A TORINO "SHODO L'INCANTO DEL SEGNO"

2 – 19 marzo 2017
SHODO - L’INCANTO DEL SEGNO.
Maestri contemporanei di calligrafia giapponese.


INAUGURAZIONE aperta al pubblico
mercoledì 1 marzo, ore 18
MAO Museo d'Arte Orientale
via San Domenico 11 – Torino

Mostra realizzata in collaborazione con Viaggio in Giappone by J&W Travel sostenuta da AIACC (Association for International Advancement of Calligraphic Culture) con il Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.

Assorto nell'esercizio di scrittura
finchè l'acqua del laghetto non sarà diventata nera di inchiostro
Dall’opera del maestro Ishitobi Hakko

La mostra espone per la prima volta in Italia 95 opere di 95 artisti calligrafi giapponesi, 62 sho – calligrafie vere e proprie - e 21 ventagli, 11 opere intagliate su legno, una grande opera di sette metri raccolta a libro. Sono lavori dei più autorevoli artisti giapponesi di calligrafia contemporanea.
Usuda Tosen

Usuda Tosen

è stato insignito del premio più importante in questa forma d’arte, il “Mainichi Shodo Kensho”, considerato un luminare per la tecnica dell’intaglio sul legno.
Accanto a lui, Yanagisawa Kaishu, ideatore e disegnatore del logo del campionato mondiale di calcio Corea/Giappone del 2002, Nagai Oshu, maestro di calligrafia, di cerimonia del tè e di ikebana, Inoue Kyoen, importante maestra di calligrafia e tra le poche donne ad aver avuto riconoscimenti a livello nazionale, nota soprattutto per la sua opera ispirata al Monte Fuji.
In Occidente dove adesso le parole non si scrivono quasi più ma si digitano, parlare di calligrafia ha il valore di una riscoperta, di un piacere del segno scritto.
In Oriente la calligrafia - shodō,

Shodo

“via della scrittura” - è considerata una forma d’arte vera e propria; anzi, è Arte per eccellenza insieme a pittura e poesia, in quanto le tre forme espressive non possono essere completamente disgiunte l’una dalle altre. Tradizionalmente sono i mezzi attraverso cui l’artista (letterato, colto, elitario) dà voce al proprio sentire o annulla il proprio io e lascia che la Natura trovi espressione sulla carta o sulla seta attraverso il suo cuore e la sua mano, il pennello e l’inchiostro.

Shodo

Il carattere dō viene usato in numerose occasioni per contraddistinguere la pratica di un’arte che richiede un impegno costante e che può assumere le caratteristiche di un “percorso” che conduce, tramite un perfezionamento tecnico, a un affinamento interiore dell’individuo.
Questa mostra rivela come la “via della scrittura” sia viva e vitale in Giappone, rivisitando la tradizione in senso contemporaneo, accessibile a un pubblico occidentale.
La sera dell’inaugurazione, mercoledì 1 marzo alle 18, si potrà assistere alla performance dei maestri calligrafi, potendo così apprezzare dal vivo il fascino e l’intensità di tale arte.
Giovedì 2 marzo, ore 16.30
Workshop di calligrafia giapponese
Con i maestri Usuda Tosen e Yanagisawa Kaishu
In occasione del primo giorno di mostra SHODO - L’INCANTO DEL SEGNO, il MAO e ViaggioinGiappone presentano un workshop dedicato a neofiti ed esperti, tenuto da due dei maggiori artisti calligrafi giapponesi, un appuntamento straordinario realizzato per la prima volta in Italia.



L’appuntamento è a ingresso gratuito.
Dato il numero ristretto di posti a disposizione,
la prenotazione obbligatoria.
INFO e prenotazioni 0114436927/8
MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it - sito www.maotorino.it
Facebook MAO. Museo d’Arte Orientale | Twitter @maotorino
Il Museo Un viaggio in Oriente. Oltre 2200 opere provenienti da diversi Paesi dell’Asia, dal IV millennio a.C. fino al XX d.C., raccontano cinque diversi percorsi per cinque diverse aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Paesi Islamici dell’Asia. Culture millenarie distanti e poco conosciute si avvicinano al pubblico. Il MAO, invita ad un viaggio affascinante di scambio, scoperta e conoscenza.
Orario martedì-venerdì h10 -18; sabato-domenica h11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Fondazione Torino Musei. 150.000 opere d’arte, 5000 anni di storia, 4 musei.
Nata nel 2002, ne fanno parte GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica, Borgo Medievale e MAO Museo d'Arte Orientale. www.fondazionetorinomusei.it

#maotorino
#calligrafiagiapponese
#shodo

9 dicembre 2016

OLIVETTI E IL GIAPPONE A TORINO

Giovedì 15 dicembre 2016, ore 18

OLIVETTI E IL GIAPPONE

Proiezione del film Kyoto di Kon Ichikawa
e proiezione di un mediometraggio e di spot giapponesi della Olivetti.

MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11, Torino


Nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dei rapporti diplomatici tra Giappone e Italia, il MAO Museo d’Arte Orientale dedica una serata speciale al grande cinema Giapponese con la proiezione del film Kyoto di Kon Ichikawa, film prodotto da Olivetti Arte nel 1969 e da poco restaurato a 2.3K grazie alla collaborazione tra dall'Archivio Nazionale del Cinema Impresa in collaborazione con Marty Gross Film Productions, National Film Center di Tokyo e Associazione Archivio Storico Olivetti.


Giovedì 15 dicembre, alle ore 18, la proiezione sarà presentata da Marco Biscione, direttore del MAO, Beniamino de’ Liguori Carino, Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti, Elena Testa, Archivio Nazionale Cinema d'Impresa, ed Enrico Bandiera, Associazione Archivio Storico Olivetti.

Kon #Ichikawa è uno dei più grandi maestri del cinema giapponese.
Il film #Kyoto, girato in 18 mesi tra il 1968 e il 1969, è una bellissima meditazione sulla storia e sulla cultura giapponese.
 
La proiezione sarà anticipata da quattro spot Olivetti realizzati tra il 1969 e il 1973 per il mercato giapponese.

Durata totale proiezioni #Olivetti e il # Giappone 56’
 
#MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino
Info t. 011.4436927 – e-mail mao@fondazionetorinomusei.it - sito www.maotorino.it
 
Il Museo Un viaggio in Oriente. Oltre 2200 opere provenienti da diversi Paesi dell’Asia, dal IV millennio a.C. fino al XX d.C., raccontano cinque diversi percorsi per cinque diverse aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, Regione Himalayana, Paesi Islamici dell’Asia. Culture millenarie distanti e poco conosciute si avvicinano al pubblico. Il MAO, invita ad un viaggio affascinante di scambio, scoperta e conoscenza.
Orario mar-ven h 10 -18; sab-dom h 11 – 19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.

Fondazione Torino Musei. 150.000 opere d’arte, 5000 anni di storia, 4 musei.
Nata nel 2002, ne fanno parte GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica, Borgo Medievale e MAO Museo d'Arte Orientale. www.fondazionetorinomusei.it
 



 

17 agosto 2016

ITALIA E GIAPPONE: ETERNE STAGIONI_Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei_Il Vittoriale degli Italiani , fino al 25 settembre 2016



Eterne StagioniCorrispondenze tra antichi byobu giapponesi e artisti contemporanei



Fino al 25 settembre 2016a cura di Matteo Galbiati
idea e progetto di Matteo Galbiati e Raffaella Nobiliorganizzazione, direzione e coordinamento Rosanna Padrini Dolcini
produzione Fondazione Raffaele Cominelli 


Museo d’Annunzio SegretoVittoriale degli ItalianiGardone Riviera (BS)


La Fondazione Cominelli negli spazi del Museo d’Annunzio Segreto realizza un inusuale dialogo e confronto tra una collezione di antichi paraventi giapponesi e le opere di alcuni artisti contemporanei italiani e giapponesi.

Questa mostra, inserita nel 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia con il sostegno dell’Ambasciata del Giappone in Italia e del Consolato Generale del Giappone a Milano, rientra nel programma espositivo della Fondazione Raffaele Cominelli per l’estate 2016, dedicato interamente al rapporto tra Giappone e Italia e si aggiunge ad altri due eventi dedicati alla cultura del gioiello contemporaneo e alla figura dello studioso Fosco Maraini.



I Byobu (i paraventi tradizionali giapponesi) capolavori degli artigiani del passato, fragili e allo stesso tempo robusti, essenziali e  preziosamente poetici, sono parte della cultura quotidiana tradizionale giapponese, popolano da secoli le abitazioni, suddividendo spazi, creando ambienti. La loro effimera delicatezza si sposa con la rarefatta perfezione formale delle loro realizzazioni.

Attengono all'estetica giapponese i caratteri specifici e legati al mondo della comunicazione, dell’inespresso e dell’allusività (Haragei), caratteristiche che hanno determinato nei secoli la semplificazione delle forme e dei mezzi espressivi, carichi di densità simbolica.


La mostra ha come presupposto un’idea del Tempo diversa dalla nostra. Il termine Enkan suru kisetsu, sottende l’idea buddista della circolarità della Storiaun insieme di nfiniti momenti presenti. Il passato e il presente coabitano lo stesso spazio nello stesso intervallo temporale. 

Il progetto nasce da un correlato interesse di artisti contemporanei verso questo tipo di arte e, non solo, anche da una proposta critica di verifica delle motivazioni interne che generano e stimolano questi collegamenti e connessioni artistico-culturali. L’allestimento, pensato da Matteo Galbiati e Rosanna Padrini Dolcini, vede susseguirsi nelle sale del museo dannunziano le opere di Sonia Costantini, Domenico D’Oora, Cesare Galluzzo, Asako Hishiki, Kaori Miyayama, Elena Modorati, Ayako Nakamiya, Claudio Olivieri, Tetsuro Shimizu, Lee Ufan, Valentino Vago, e Arturo Vermi. Si crea così un percorso dinamico e sorprendente dove antico e contemporaneo, oriente e occidente creano collisioni armoniche e poetiche; la mostra quindi non separa ambiti e contesti, ma unisce e avvicina, tanto la sfera culturale, quanto quella dell’esperienza umana.




Questa mostra si avvale, per la sede del Vittoriale, del patrocinio della Fondazione Italia Giappone di Roma, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, della Città di Salò – Assessorato alla Cultura, del Comune di Gardone Riviera, del Comune di San Felice del Benaco e di Garda Musei, del FAI Fondo Ambiente Italiano – Delegazione di Brescia e del CARG, Consorzio Alberghi Riviera del Garda Gardone e Salò.

In questa occasione verrà pubblicato un catalogo edito da vanillaedizioni.

Eterne Stagioni
Corrispondenze tra antichi byobu giapponesi e artisti contemporanei

a cura di Matteo Galbiati
idea e progetto di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili
organizzazione, direzione e coordinamento Rosanna Padrini Dolcini
produzione Fondazione Raffaele Cominelli

10 luglio – 25 settembre 2016
inaugurazione domenica 10 luglio ore 18.00

Museo d’Annunzio Segreto
Fondazione Vittoriale degli Italiani
via del Vittoriale 12, Gardone Riviera, Brescia

Orari: dal lunedì alla domenica 9.00-19.00 (chiusura ore 20.00)

Ingresso: €8.00 intero; €6.00 ridotto riservato a visitatori oltre 65 anni, ragazzi dai 7 ai 18 anni; Ingresso gratuito  per bambini fino a 6 anni e invitati alla mostra solo ed esclusivamente per il giorno dell’inaugurazione (muniti di stampa mail invito valida per due persone). L’ingresso dà diritto anche alla visita al Parco monumentale



1 agosto 2016

IL GIAPPONE DI FOSCO MARAINI

IL GIAPPONE DI FOSCO MARAINI

Immagini, appunti, progettiA cura di Rosanna Padrini Dolcini e Nicola Rocchi

Fosco Maraini_Festa del fuoco a Kyoto Kusama 1953-54_Courtesy Fondo F. Maraini- ACGV

Fondazione Raffaele CominelliCisano di San Felice del Benaco30 luglio – 2 ottobre 2016


In occasione del 150mo Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la Fondazione Raffaele Cominelli ospiterà una mostra dedicata al celebre orientalista ed etnologo italiano Fosco Maraini.

Fosco Maraini_Il monte Fuji_Fondo F. Maraini- ACGV

Negli spazi del palazzo benacense si svilupperà un percorso che metterà in risalto la complessa e poliedrica figura di Fosco Maraini: etnologo, antropologo, orientalista, alpinista, fotografo, scrittore, esplo ratore e poeta. La mostra, a cura di Rosanna Padrini Dolcini e Nicola Rocchi, si focalizzerà sul legame profondo di Maraini con il Giappone, legame che ha inciso in maniera determinante su tutto il suo percorso esistenziale e culturale.

Fosco Maraini_Torii del santuario Shinto del villaggio di Shirakawa. Ghifu-ken_1953-54_Fondo F. Maraini- ACGV

Il rapporto di Fosco Maraini con il Giappone ha inizio alla fine degli anni ’30, quando si trasferisce nell’isola di Hokkaido per studiare l’arte, la religione tradizionale e la cultura del popolo degli Ainu. Da quel momento la sua vita professionale e privata si intreccerà profondamente con il Giappone, che sarà fonte inesauribile di ispirazione per documenti di vario tipo (libri, appunti, fotografie, etc).

Fosco Maraini_Ama di Hekura_1954_courtesy Fondo F. Maraini- ACGV

La mostra sarà realizzata grazie al consenso delle eredi di Fosco Maraini e alla collaborazione del Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux di Firenze, cui lo stesso Maraini affidò