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16 giugno 2016

E' morto lo scultore GIUSEPPE SPAGNULO | Tra i suoi ultimi progetti MATERIA PRIMA, ancora in corso a Montelupo Fiorentino

E’ scomparso ieri lo scultore Giuseppe Spagnulo


Alcuni dei suoi ultimi lavori sono in mostra a Montelupo

 Giuseppe Spagnulo, Amadigi I, 2015, terracotta 126x35x35 cm ph Aurelio Amendola 


Materia Prima
La ceramica dell’arte contemporanea
Montelupo Fiorentino
19 marzo – 30 giugno 2016
progetto a cura di Marco Tonelli

Palazzo Podestarile
Leoncillo Leonardi, Giuseppe Spagnulo, Luigi Mainolfi, Giacinto Cerone, Giuseppe Ducrot


E’ scomparso il 15 giugno, all’età di 80 anni, Giuseppe Spagnulo, uno dei grandi della scultura europea. Era nato nel 1936 a Grottaglie, in provincia di Taranto, uno dei centri storici della ceramica. 

 Giuseppe Spagnulo Allestimento Palazzo Podestarile ph Aurelio Amendola 


La sua prima formazione avviene nel laboratorio ceramico del padre, dove s’impadronisce della tecnica del tornio. Dopo aver compiuto i primi studi presso la Scuola d’Arte della sua città, si trasferisce all’Istituto della Ceramica di Faenza, dove sino al 1958 studia con Angelo Biancini. Alla scuola, grande crogiolo di incontri internazionali, ha l’occasione di conoscere il ceramista francese Albert Diato, che riesce a risvegliare nei giovani italiani l’interesse per i materiali ad “alta temperatura”, e diventa amico di Carlo Zauli e di Nanni Valentini, con il quale condivide l’interesse materico per la terra e instaura una forte affinità poetica.
Nel 1959 si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. Diventa assistente negli studi di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro. Il viaggio verso nord acquista per il giovane pugliese un carattere quasi iniziatico; costituisce l’avvio del percorso “di andata” verso la ricerca della propria identità artistica, politica, umana. E a Milano è rimasto legato tutta la vita.

Attivo sino all’ultimo, Giuseppe Spagnulo ha aderito con entusiasmo al progetto Materia Prima. La ceramica dell’arte contemporanea e, sino al 30 giugno, le sue opere, realizzate appositamente per questa occasione, sono in mostra nel palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino.
Scultore assoluto – scrive Marco Tonelli, curatore della mostra, nel bel testo in catalogo – potremmo definirlo “la” scultura incarnata in un artista, per lui la terracotta è nel vero senso della parola parte della sua carne, del suo sangue, del suo DNA. Basta rovistare tra i ricordi della sua autobiografia: “Mio padre faceva orci di quattro quintali al tornio. Questi grandi orci, questi lavori immani, quasi ciclopici, rappresentano l’origine e il destino del fare. Prima di mio padre, anche mio nonno produceva orci, erano tutti maestri, e così il padre di mio nonno. Questo sembrava essere il destino e al tempo stesso la natura del rapporto della mia famiglia con quella che ora possiamo chiamare «terra»”.


Il catalogo della mostra Materia Prima, a cura di Marco Tonelli, è edito da Gli Ori. 

CIBO DI STRADA: AL FESTIVAL DELLA MUSICA DI BRESCIA ARRIVA "4WHEELS"



Dal 18 al 21 giugno al Parco Venturini il grande evento di Streetfood sul cibo di strada

“4Wheels” : a Brescia arrivano i FoodTruck con la tendina

In occasione  della Festa della Musica l’evento di riferimento del cibo di strada con la “tendina” che dal 2016 ha lanciato il progetto legato ai cosiddetti “food truck”. Oltre 40 cibi di strada presenti per un evento nell’evento che si preannuncia già sold out




Alla Festa della Musica di Brescia è il cibo di strada il valore aggiunto. Dal 18 al 21 giugno infatti  l’Associazione nazionale Streetfood, quella con la tendina, porterà al Parco Venturini i cibi di strada su ruote con il nuovo progetto “4Wheels” che al suono della musica degli oltre 3.500 musicisti attesi nei giorni di festa allieteranno le decine di migliaia di visitatori previsti dagli organizzatori. «Una grande occasione nata dalla collaborazione con l’amministrazione comunale di Brescia e la sezione organizzatrice di questo grande evento – spiega Massimiliano Ricciarini, presidente dell’Associazione Streetfood – anche in questo caso è stata scelta l’offerta della nostra associazione ormai garanzia di qualità, di successo e di rispetto per la tradizione e la storia del cibo di strada».


I food truck presenti - Sarà un evento sul cibo di strada fuori dalle righe, diverso dal solito. Oltre a una rappresentanza di cibi della tradizione come gli evergreen arrosticini abruzzesi, arancine e pitone messinese dalla Sicilia e le mitiche Bombette di Alberobello (Ba) o il Lampredotto, si potranno trovare ricette gourmet di interpretazione della tradizione.

Il progetto “4Wheels”. I food truck con la tendina sono la grande novità delle attività 2016 promosse dall’Associazione Streetfood. Si tratta di un modo di interpretare in chiave moderna il cibo di strada, pur non perdendone i valori essenziali che sono poi quelli raccolti dal decalogo del cibo di strada che l’associazione porta avanti e con il quale seleziona i propri partner.

I numeri del 2015. Negli eventi del 2015 sono state raggiunte in tutta Italia quasi due milioni di persone che hanno consumato oltre 1 tonnellata di fritto di pesce e 600  quintali tra patate fritte tradizionali e tipo “tornado”. Oltre 50 mila piadine, poi ancora 100 mila arancine, 800 kg di Pane ca’ Meusa, 500 kg di panelle. Oltre una tonnellata di paella spagnola,  60 quintali di carne argentina e 40 quintali di lampredotto. Dalla Puglia sono arrivati più di 70 quintali di bombette e 600 sono i kg di lime per i cocktail “on the road”. Dall’Abruzzo 120 mila arrosticini e dalla Toscana 600 kg di carne Chianina per hamburger. Un successo non solo per gli organizzatori degli eventi, ma da condividere con gli operatori economici del settore e le realtà territoriali che hanno creduto in questo progetto. Anche decine di eventi collaterali, momenti di confronto e convegni, un concorso dedicato alla stampa nazionale e decine di concerti che hanno fatto da sfondo alle varie tappe.

L’Associazione Streetfood. Nata ad Arezzo nel 2004, è stato il primo progetto in Italia a promuovere il cibo come cultura e il cibo di strada come format vincente in quanto “riassume in un cartoccio” storia e tradizioni di ogni regione d’Italia da gustare con le mani.


CIBO DI STRADA: “4 Wheels” Festa della Musica Brescia 15 giugno 2016 C.s. 31



FESTA DELLA MUSICA & STREETFOOD PARCO VENTURINI/VIA ITALIA - BRESCIA 18-19-20-21 giugno 2016


La tradizione

Marche - Il fritto di pesce fresco nel cono di San Benedetto del Tronto (Ap), olive e fritto misto ascolano

Abruzzo - arrosticini di pecora
Puglia - bombetta e zampina di Alberobello (Ba)
Toscana - Hamburger di Chianina Igp, spalla di cinta senese cotti in metodo BBQ
Campania - Patata tornado e pasticceria napoletana, fritto misto napoletano
Piemonte - frittelle di mele
Lombardia - formaggio e salamella della Valcamonica
Calabriotto - Hamburger di suino nero

Tra gli stranieri:

Romania/Ungheria - Kurtos Kalacs

Bevande: 
Limebar - cocktail pestati di frutta fresca e lime con spremute di melograno

Beer Truck - birra artigianale friulana e toscana a marchio Streetfood®

oltre ad acqua, bibite analcoliche e vino dei territori di provenienza dei cibi di strada presenti

#streetfood
#cibodistrada

15 giugno 2016

MUSICA: ANTONIO PAPPANO miglior direttore dell’anno per l’International Opera Awards “Opera Star” (gli Oscar della Lirica)

PER ANTONIO PAPPANO I PREMI NON FINISCONO MAI


Ormai non si contano più i premi e i riconoscimenti tributati ad Antonio Pappano.
Il 23 settembre prossimo il maestro anglo-italiano riceverà a Verona, al Teatro Ristori,  l’International Opera Awards “Opera Star” (gli Oscar della Lirica) quale miglior direttore dell’anno.

Sul versante internazionale Sir Antonio Pappano ha ricevuto la “nomination” Artista dell’anno ai Gramophone Classical Music Awards (uno dei principali riconoscimenti tributati da parte dell'industria musicale classica, spesso definiti come gli Oscar per la musica classica)  quale  direttore e pianista per le produzioni discografiche di Aida di Verdi (Warner Classics), Nessun Dorma, The Puccini Album con Jonas Kaufmann (Sony Classical), i Concerti per violino di Brahms e Bartók con Janine Jansen (Decca) e come pianista per il CD ‘Joyce and Tony’ (Erato)

#InternationalOperaAwards 
#antoniopappano
#musica

SCIENZA E CULTURA: Luigi DEI ospite del ciclo di incontri 'CONTAMINAZIONI'

SPaZIO A
FIRENZE | ITALIA



Venerdì 17 giugno, ore 17.30


‘CONTAMINAZIONI’

Il Prof. Lugi Dei


Luigi DeiPer una nuova Rina-scienza



Ultimo appuntamento di "Contaminazioni" prima dell'estate allo Spazio A di Lungarno Benvenuto Cellini 13a. A chiudere questa prima parte della rassegna, alle ore 17.30 ci sarà il Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei con la conferenza ‘Per una nuova Rina-scienza. Conoscenza, creatività, cultura: un acrobatico equilibrio’. 

Dante Alighieri

“Cos’è la cultura nel mondo contemporaneo delle conoscenze iper-specialistiche cos'è la cultura?” si chiede Luigi Dei in questa conferenza. Le due culture teorizzate da Clarles Percy Snow nel suo omonimo libro - quella scientifica e quella umanistica - sono oggi ancor più distanti di ieri? O forse sta prendendo corpo un'insopprimibile esigenza di unitarietà? È possibile una nuova alleanza fra questi due mondi? Attraverso un viaggio fiabesco, un po’ scientifico e un po’ artistico, che fonde in un caleidoscopio scienza, letteratura, arte, musica, danza, poesia, cinema, fotografia si mostrerà che la cultura non è altro che un acrobatico equilibrio di conoscenza e creatività in cui convivono in armonia Pinocchio, l’allotropia grafite-diamante,
Diamante e grafite
Mozart, Dante, Van Gogh, Visconti, il valzer col tango e molto altro ... E, alla fine, si potrà forse scoprire che gli acrobatici equilibri di conoscenza e creatività sono una “Sagra della primavera” di una nuova idea unitaria di cultura.


Luigi Dei
Rettore dell’Università di Firenze dal primo novembre del 2015, Luigi Dei è nato a Firenze nel 1956. Laureato in Chimica nel 1980 presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Dei è pggi Professore Ordinario in Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali presso il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell'Università degli Studi di Firenze.


Informazioni
Spazio A
lungarno Benveuto Cellini 13a, 50125 Firenze

Le avventure di Pinocchio

14 giugno 2016

ARTE: "UN SOGNO FATTO A MANTOVA" RINASCIMENTO E CONTEMPORANEO.

UN SOGNO FATTO A MANTOVA

12.6 - 13.11/2016

 Palazzo Te, 12.6 - 13.11Teatro Bibiena, 11.6Palazzo d’Arco, 12.6 - 13.11


Palazzo Te - Fruttiere, 7.9 - 13.11Cinema del Carbone, 7.9 - 13.11


 
Stefano Baia Curioni, Mattia Palazzi, Cristiana Collu, Saretto Cincinelli


“La poesia è restituire alle cose, fra le quali viviamo, e agli esseri con cui viviamo, la pienezza della loro presenza a se stessi.”   Yves Bonnefoy


Nel programma di Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, “Un sogno fatto a Mantova” è un progetto espositivo ideato da Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e membro del Comitato scientifico del Centro Palazzo Te, e curato da Saretto Cincinelli.

Cristiana Collu


Il titolo cita un omonimo scritto del poeta Yves Bonnefoy -  l'idea della città che nella sua forma storica, sia una lunga “conversazione” che per Mantova consenta di congiungere l’alba rinascimentale della modernità con il contemporaneo.

Il progetto espositivo è concepito in due tempi: 
l’11 giugno
7 settembre, 
il percorso si concluderà il 13 novembre 2016 a Palazzo Te.

Un sogno fatto a Mantova - Palazzo Te, Opera di Giacometti


La prima stazione [12 giugno-13 novembre 2016 – Palazzo Te: Alberto Giacometti, Antony Gormley, Hans Op de Beeck, Davide Rivalta; Teatro Bibiena: Grazia Toderi; Palazzo D’Arco: Davide Rivalta] si realizza con l’installazione, nello straordinario scenario narrativo di Palazzo Te,


Un sogno fatto a Mantova - Palazzo Te, Opera di Rivalta
di opere di artisti storici protagonisti della scena internazionale e artisti emergenti sviluppando due itinerari contigui e asimmetrici: uno del progetto architettonico e artistico rinascimentale; l’altro più discontinuo e intermittente suggerito dalle domande  e dai sogni dell’arte contemporanea. 

Teatro Bibiena – sabato 11 giugno
Il video Luci per K222 di Grazia Toderi trascrive l’offertorio “Misericordia Domini. K222” trasformando il disegno lineare del pentagramma in cinque anelli luminosi concentrici in cui la scrittura musicale dello spartito appare come un pulsare di luci.

Grazia Toderi, Luci per K222
L’artista realizza così un canto formato non più dai suoni ma dalla luce. Il brano musicale ricorda il passaggio di Mozart a Mantova nel 1770, quando il giovane, appena quattordicenne, si esibì proprio al Bibiena.

Palazzo Te – dal 12 giugno
Nella Sala dei Cavalli sono esposte due opere di Alberto Giacometti, Figura (Femme de Venise VI, 1956) e Grande donna (Standing woman III, 1960), due figure mitiche, costruite per sottrazione, esplorando la dimensione inafferrabile della presenza umana. Come scrive Sartre: “Giacometti ha pensato per primo di scolpire l’uomo come lo si vede, cioè a distanza assoluta… mette la distanza a portata di mano, spinge sotto i nostri occhi la donna lontana – e che resta lontana anche quando la tocchiamo con la punta delle dita”.
Nelle altre sale sono esposte le opere di Antony Gormley, Hans Op de Beeck e Davide Rivalta.
Fall III (2015) di Antony Gormley dispiega una linea costante di riflessione dell’artista, che lavora sulla trasformazione del corpo (il corpo stesso dell’artista) in un volume statico, assoggettato al contesto, geometrizzato e tragico.

Un sogno fatto a Mantova - Palazzo Te, Opera di Gormeley 

I due video di Hans Op de Beeck, Parade (2012) e Dance (2013), mettono in mostra a passo di danza una sfilata di persone, una parade rallentata di passanti che impongono una riflessione sulla presenza, sulla quantità, sulla ricerca di equilibrio.
Le tre opere di Davide Rivalta, Cavallo, Rinoceronte, Ghepardo, a grandezza naturale, sottolineano con la loro presenza immobile, la vibrazione del miracolo della natura, l’istanza di fermare la vita senza toglierla.

Palazzo d’Arco - dal 12 giugno
Il giardino romantico di Palazzo d’Arco, dimora patrizia di architettura neoclassica, ospita la scultura Orso dell’artista Davide Rivalta.

Un sogno fatto a Mantova - Palazzo Te, Opera di Rivalta 



Palazzo Te - dal 7 settembre
Nel corso dell’estate si aggiungerà lo sguardo e l’opera di Ettore Spalletti che apre la seconda parte del progetto, che inaugura martedì 6 settembre e che avrà nello spazio delle Fruttiere di Palazzo Te il suo fulcro con le opere di: Paola Di Bello, Armin Linke, Paolo Meoni, Luca Pancrazzi, Barbara Probst, Luca Rento, Grazia Toderi, Eulalia Valldosera.


ORARI
lunedì 13.00 – 19.30
martedì – domenica 9.00 – 19.30

BIGLIETTERIA
INTERO                                             € 12,00
RIDOTTO                                          € 8,00
RIDOTTO SPECIALE                    € 4,00

INFORMAZIONI

#mantova
#palazzote
#cristianacollu
#arte

11 giugno 2016

ARTE: I LICEALI GUIDANO ALLA MOSTRA DI FRANCO FOSSA





Image

DOMENICA 12 GIUGNO 2016LEGNANO - PALAZZO LEONE DA PEREGOALLE ORE 11.00 e 16.00

VISITE GUIDATE GRATUITE


ALL’ANTOLOGICA 


Franco Fossa. La figura e i suoi luoghi



Saranno gli studenti del Classico Linguistico Galilei di Legnano ad accompagnare il pubblico tra le oltre cinquanta opere tra sculture in gesso, cera, legno, bronzo e disegni a pastello, realizzate da uno dei più significativi autori del secondo dopoguerra italiano.

Franco Fossa, Parcheggio, 1971, cemento ferro, 50x175 cm, Archivio Franco Fossa

Domenica 12 giugno 2016, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, a Palazzo Leone da Perego/MA*GA di Legnano (MI) si chiude il ciclo di visite guidate gratuite all’antologica dello scultore Franco Fossa (Milano 1924 – Rho 2010), uno degli interpreti del “realismo esistenziale” italiano nel secondo dopoguerra,  fino al 26 giugno.
Gli studenti del Classico Linguistico Galilei di Legnano che hanno seguito un percorso di formazione organizzato dallo stesso Museo, accompagneranno il pubblico tra le oltre cinquanta opere del maestro Fossa. 
L’esposizione Franco Fossa. La figura e i suoi luoghi, curata dall’Associazione Franco Fossa, con Emma Zanella, ripercorre la carriera dell’artista milanese che dopo gli studi con Marino Marini, Giacomo Manzù e Francesco Messina, si inserisce nella corrente del Realismo Esistenziale, movimento attivo a Milano nella seconda metà degli anni Cinquanta. 
Accompagna la mostra, il catalogo generale dell’opera di Franco Fossa, a cura di Massimo Bignardi (Nomos Edizioni).

Franco Fossa, Testa bambino, 1949, cera, 16x16x30 cm, Archivio Franco Fossa


FRANCO FOSSA. La figura e i suoi luoghi
A cura dell'Associazione Franco Fossa con Emma Zanella
Palazzo Leone da Perego, Legnano (MI), via Gilardelli 10
Fino al 26 giugno 2016
Orari:    venerdì, 15.00 - 19.00
            sabato e domenica, 10.00 - 12.30 | 15.00 - 19.00
Ingresso gratuito
Visite guidate per gruppi e scuole su prenotazione: tel. 0331706011/51/52

Domenica 2 giugno: Visite guidate gratuite a cura degli studenti del Liceo Classico e Linguistico Galileo Galilei di Legnano alle ore 11.00 e alle ore 16.00
http://www.clponline.it/sites/default/files/14-%20l%27Angelo_1959_legno

10 giugno 2016

ARTE E LIBRI: OGGETTO LIBRO

OGGETTO LIBRO

Inaugurazione 14 giugno ore 12.30Lunedì / giovedì dalle 10.00 alle 18.00 venerdì dalle 10.00 alle 17.00

Biblioteca Nazionale Braidense 


Un confronto tra libri di design, prodotti industrialmente  realizzati con soluzioni tecniche e libri d’artista, pezzi unici o a tiratura limitata.

La Cavallerizza,
Biblioteca Nazionale Braidense
Milano, Via Foldi 2
14 / 30 giugno 2016

 


ARTE E PERFORMANCE: IL NANO BAJOCCO...VA IN SCENA | ispirato alla mostra 'L'ARTE DEL SORRISO'

L’ARTE DEL SORRISO.
LA CARICATURA A ROMA DAL SEICENTO AL 1849

Museo di Roma Palazzo Braschi9 giugno - 2 ottobre 2016

DOMENICA 12 GIUGNO 2016, ore 16.00
MUSEO DI ROMA PALAZZO BRASCHI


Prendendo spunto dalla mostra
L’ARTE DEL SORRISO. LA CARICATURA A ROMA DAL SEICENTO AL 1849


IL NANO BAJOCCO.. VA IN SCENA
Storytelling al Museo di Roma

La storia del nano Bajocco raccontata con l’animazione teatrale di Dodo Gagliarde, Monica Carpanese, Edoardo Terzo.
Testo e regia Alberto Macchi




Sarti, cappellaie e rammendatrici di calze, accanto a soffiatori di vetro, burattinai e musicisti. Ma anche servitori gobbi che fanno bella mostra di sé, sono le 120 opere esposte nella mostra L’Arte del sorriso. La caricatura a Roma dal Seicento al 1849, al Museo di Roma dal 9 giugno al 2 ottobre 2016, e provenienti da diverse istituzioni culturali (Palazzo Chigi di Ariccia, Accademia Nazionale di San Luca, Archivio Storico Capitolino, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Istituto Centrale per la Grafica di Roma, Museo del Risorgimento di Roma e la Collezione d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca) oltre che dal Gabinetto delle Stampe di Palazzo Braschi.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Angela Maria D’Amelio, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, Simonetta Tozzi, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Catalogo a cura di Campisano Editore.
A lungo ritenuta un genere minore, la caricatura è tuttavia presente nella produzione di molti grandi artisti, da Leonardo ad Annibale Carracci, a Gian Lorenzo Bernini che per molti aspetti è considerato il vero iniziatore di questo peculiare tipo di ritratto irriverente. Ma è solo nel Settecento che l’arte della caricatura ha iniziato ad affermarsi acquisendo una  maggiore impostazione intellettualistica.
Come già nel secolo precedente, la caricatura a Roma nel XVIII secolo mirava a ‘colpire’ non la collettività ma il singolo personaggio, com’è evidente nella prolifica produzione di Pier Leone Ghezzi (1674-1755), protagonista indiscusso di questo genere, soprannominato il ‘Cavaliere delle caricature’ per la sua abilità nel ritrarre con arguzia natura e costumi degli uomini di ogni ceto sociale.
Altro magnifico interprete fu l’architetto pontificio Carlo Marchionni (1702-1786) che, con la sua penna bonaria, si dedicò alla caricatura per svago e diletto ma con grande qualità grafica e profondità d’introspezione psicologica. Anche un suo allievo, Giuseppe Barberi (1746-1809), coltiverà assiduamente questo genere parallelamente alla quotidiana attività di architetto raffigurando, oltre i membri della propria famiglia, molteplici personaggi tra nobili, intellettuali, diplomatici, collezionisti, prelati, artigiani e venditori ambulanti.
Con differente stile i tre artisti ci offrono una capillare e sagace cronaca della loro epoca non solo attraverso le caricature ma anche, e soprattutto, con le annotazioni manoscritte poste a margine dei disegni, relative alla vita pubblica e privata dei personaggi ritratti. Una sorta di “diari figurati” che, con le loro microstorie, ci regalano uno spaccato sociale assolutamente inconsueto e affascinante.
Con la fine del Settecento si conclude la fortunata stagione della caricatura a Roma, gradualmente soppiantata dalla vignetta satirica quale illustrazione di una stampa politica e strumento di critica sociale. Sull’esempio dei primi due giornali satirici francesi La Caricature (1830-35) e Le Chiarivari (1832-93) - entrambi fondati a Parigi da Charles Philipon e aperti alla collaborazione di disegnatori quali Honoré Daumier, Grandville, Paul Gavarni - a Roma ne nascono molti simili, tra i quali spicca il notissimo Don Pirlone. Di stampo socialista e anticlericale, esso abbandona definitivamente il tono indulgente della caricatura settecentesca per uno assai più immediato e incisivo, di forte impegno civile.