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1 aprile 2016

ACCADEMIA DI SANTA CECILIA - PAPPANO DIRIGE STRAVINSKIJ E CAJKOVSKIJ





Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione 2015-2016

Stagione Sinfonica
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 2 aprile ore 18 - Domenica 3 ore 18 - Lunedì 4 ore 20,30

Pappano saluta il pubblico
con l’Aurora di Panfili
in prima esecuzione nei concerti dell’Accademia
e Stravinskij per il Giubileo



Per l'ultimo concerto in abbonamento diretto da Antonio Pappano (Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia - Sabato 2 aprile ore 18, Domenica 3 ore 18, Lunedì 4 ore 20,30) il programma prevede due importanti composizioni del repertorio russo accanto ad una pagina di un giovane autore italiano.


La Sinfonia di Salmi di Stravinskij (dove il termine Sinfonia si riferisce alla unione armonica di suoni e canti) è una delle opere fondamentali del cosiddetto periodo neoclassico di Stravinskij; dedicata "alla gloria di Dio" l'autore vi esprime con novità di scrittura e concezione formale, il suo sentimento religioso. La Quinta Sinfonia di Čajkovskij è un classico del quale non si finisce mai di ammirare la felicità delle idee melodiche, lo splendore dell'orchestrazione, l'eleganza delle frasi e stupisce ogni volta la capacità dell'autore di trasportarci in una condizione emotiva avvincente.

Molto interessante è la composizione - che Pappano ha già diretto alla Scala e che presenta a Santa Cecilia per la prima volta - intitolata L'aurora probabilmente di Riccardo Panfili, classe 1979, considerato tra i più interessanti e apprezzati compositori della sua generazione: «“L’aurora, probabilmente” prende ispirazione da Friedrich Nietzsche, autore che ho scoperto durante l’estate dopo la terza media e del quale lessi Aurora: un’alba che illumina la notte dei feticci illusori, delle morali, delle convinzioni e delle fedi. Demoliti gli Idoli, rimane il deserto: “il grande meriggio”, l’ora in cui “le ombre sono più corte”, “il caos che danza su piedi leggeri”. Una danza su cui grava il più terribile dei dubbi: e se fosse anch’essa frutto illusorio di una fede, abbaglio di una nuova utopia? L’Aurora è sempre probabile e impossibile al contempo; speranza e fallimento, liberazione e violenza. Nei sogni secolari di una vita migliore l’umanità immagina incessantemente l’alba di un tempo nuovo: ogni uomo, da sempre, si ritaglia un piccolo raggio di speranza.  È la luce fioca dell’Aurora. Probabilmente».



Riccardo Panfili

Nato a Terni nel 1979, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore con Elio Maestosi. Sotto la guida di Ivan Vandor ha poi conseguito il diploma di composizione con il massimo dei voti e la lode. In seguito si è perfezionato con Azio Corghi all'Accademia Chigiana di Siena, all’Accademia Romanini di Brescia e all’Accademia Filarmonica di Bologna.

Nel 2006 è risultato vincitore del Primo premio del Concorso Internazionale di Composizione "Santa Cecilia" di Roma, con il brano per orchestra Danzario, che è stato eseguito, in prima mondiale, il 7 febbraio 2009 all’Auditorium-Parco della Musica di Roma dall’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, e poi eseguito in tournée al Festival di Musica delle Canarie.

Numerosi i premi internazionali vinti: il Primo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “A Camillo Togni” (114 partiture da tutto il mondo; presidente della giuria Mario Bortolotto); il Secondo Premio della sesta edizione del Concorso di Composizione “Henri Dutilleux” (2007), presidente della giuria lo stesso Henry Dutilleux (219 partecipanti da 41 paesi); il Terzo premio al Concorso internazionale di composizione “Egidio Carella” (presidente Ivan Fedele); il 7° Concorso internazionale Taukay di Udine (presidente della giuria Michele dall’Ongaro); terzo premio al Concorso internazionale di composizione “Ton de Leeuw” 2008 (seconda edizione, Tirana); Premio Nino Carloni 2011; Premio Play.it da parte dell’Orchestra Regionale della Toscana, per il pezzo Mappe immaginarie, commissionato dalla stessa Orchestra.

Nel 2010 RadioRai ha selezionato il suo pezzo Le Roi Bombance (commissione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, prima esecuzione al festival RaiNuovaMusica di Torino) per il prestigioso International Rostrum of Composers di Lisbona.

I suoi lavori sono stati eseguiti dall’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Filarmonica della Scala di Milano, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Human Rights Orchestra, Kammerakademie Potsdam, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra della Fondazione “A. Toscanini” di Parma, Orchestra Regionale della Toscana, Dedalo Ensemble, Ensemble InCanto, Tema Ensemble, Ensemble Dutilleux di Tours, Ton de Leuuw Ensemble di Tirana da direttori quali Antonio Pappano, Carlos Izcaray, Alessio Allegrini, Tito Ceccherini, Pietro Mianiti, Fabio Maestri, Vittorio Parisi e da celebri solisti quali Alessandro Carbonare, Alessio Allegrini, Alfonso Alberti.

Da alcuni anni collabora stabilmente con i Tetraktis percussioni e dal 2012 partecipa al progetto dei Musicians for Human Rights fondato da Alessio Allegrini (dedicatario del pezzo Out… per corno e orchestra, eseguito in prima assoluta a Potsdam dalla Kammerakademie Potsdam diretta da Antonello Manacorda nel 2013).

Nel 2013 è uscito il cd Decca con Alessandro Carbonare e i Tetraktis con il suo brano F for Fake.

Nel 2014 è stato eseguito in prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano il brano per grande orchestra, commissionato dalla Scala stessa, L’Aurora, probabilmente diretto da Antonio Pappano e all’Internationales Kammermusikfestival Nürnberg ha avuto luogo la prima esecuzione del quartetto per archi Januskopf.

Nel 2011 ha avuto l’onore di essere scelto da Hans Werner Henze come suo assistente musicale, e nel 2013 il Comitato Direttivo della Fondazione Hans Werner Henze lo ha nominato primo compositore in residence con Borsa di Studio biennale.

Tra i prossimi impegni una commissione del Maggio Musicale Fiorentino, un’opera da camera incentrata sulla rilettura moderna dell’Antigone (libretto del regista e drammaturgo Michael Kerstan), e un nuovo pezzo per orchestra commissionato dalla Filarmonica della Scala di Milano che sarà diretto nell'aprile 2016 da Fabio Luisi.

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Stagione Sinfonica

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia

Sabato 2 aprile ore 18 - Domenica 3 ore 18 - Lunedì 4 ore 20,30



Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappano direttore



Panfili             l’Aurora, probabilmente

Stravinskij      Sinfonia di salmi

Čajkovskij      Sinfonia n. 5



Biglietti da 19 a 52 euro - Infoline 068082058

#musica
#accademiasantacecilia
àantoniopappano
#riccardopanfili

31 marzo 2016

La Sarta con la più grande clown al mondo Gardi Hutter


Sabato 2 aprile 2016
LA SARTA


GARDI HUTTER, LA PIU' GRANDE CLOWN AL MONDO,
PORTA IN TEATRO L'ARTE DI FAR RIDERE SENZA USARE LE PAROLE,
ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ
a La Città del Teatro di Cascina (PI), in esclusiva per la Toscana

Perfino il destino può perdere il filo. Basandosi su questo principio, Gardi Hutter e Michael Vogel (direttore artistico di Familie Flöz) hanno dato vita ad uno spettacolo piacevole e divertente, riportando in scena l'antica arte della clowneria. Sabato 2 aprile, alle 21, La Città del Teatro di Cascina propone una nuova anteprima regionale: La Sarta, di e con Gardi Hutter e Michael Vogel con la musica di Franui, il suono di Dirk Schröder, e i video di Andreas Dihm. 


Gardi Hutter è considerata la più grande clown al mondo: un’artista unica, pluripremiata, che ha conquistato le platee internazionali di 29 Paesi e che dal 1981 gira il mondo (ha toccato le 3.000 repliche) con spettacoli quasi privi di parole, in cui crea piccoli universi paradossali fatti di personaggi che combattano con coraggio - ma invano - per la ricerca della felicità. La loro tragicomica situazione è esposta in modo spietato e crudele, offrendo così al pubblico il massimo di divertimento. Ne La Sarta il mondo è il tavolo della sartoria, dove, sbirciando tra gli occhielli, si intravede la stoffa di mille racconti. Tra bambole di pezza e manichini danzanti, Gardi Hutter cuce la trama dello spettacolo senza risparmiarci sforbiciate e cattiverie. Un pezzo teatrale sulla finitezza dell’essere e l’infinito del gioco. Al di fuori del tempo. Nella scatola da cucito si aprono abissi e con così tanti rocchetti...

Biglietti spettacolo: intero 15 euro – ridotto 13 euro – studenti/inoccupati 10 euro; sconti per i soci del cineclub Arsenale.

BIGLIETTERIA e PREVENDITA: telefono 345 8212494 dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e mercoledì anche dalle 17 alle 19. Info & approfondimenti: www.lacittadelteatro.it

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30 marzo 2016

In libreria il nuovo romanzo di Alessandro Toso: "A galla"

Scrittura & Scritture
           

 Novità in libreria - aprile


Renato Pappalardi, titolare di una importante azienda veneta, ha appena concluso un grosso affare con un cliente estero che potrebbe evitare la chiusura della fabbrica. L’incubo della cassa integrazione, già in essere per molti dei suoi dipendenti, sembra essere vicino alla fine.
Eppure qualcosa non quadra. Nonostante la commessa in arrivo, Pappalardi non recede dalla politica di taglio dei costi.
Franco Garritano, operaio esperto e dal carattere determinato, decide di giocarsi il tutto per tutto e avanzare richieste giuste, ma rischiose.
Al destino della fabbrica sono legate molte cose: la carriera; la salvaguardia del lavoro e dell’unità delle famiglie, loro malgrado coinvolte; persino un amore appena nato e una relazione dai contorni imprevedibili.
La vicenda si gonfia sempre più,  con i media pronti come pescecani a… [
Continua]

L'hanno letto in anteprima: Giancarlo De Cataldo:
"Sembra incredibile: quando prendono in mano la penna, anche i manager si accorgono di avere un cuore.
E come alcuni dei loro personaggi, riescono persino a diventare esseri umani."

Simonetta Agnello Hornby: "Una storia attuale, piena di suspense che avvince e fa meditare sui valori della società odierna."


Le altre novità in libreria

Un caffè con Robespierre
di Adriana Assini
Parigi 1793. Nella città sulla Senna sventola il tricolore della Repubblica, i Caffè brulicano di gente e di idee. E in autunno, mentre cadono le prime foglie, cade anche la testa di Marie-Antoinette, la regina straniera mai amata dai francesi. (
continua)

Straluna di Giuseppe Pompameo
Nel paese di Nuvàl, un puntino difficile da trovare sulle carte geografiche, il tempo trascorre appena più lento.
Octavio Serna, spinto laggiù dalla voglia di prendere il largo dal suo passato, vive tra il desiderio di avventura e la voglia di provare a essere felice… (
continua)

#agalla
#alessandrotoso
#libri
 

Novità in libreria da Fanucci editore: "Embassytown" di China Miéville.

  





dal 31 marzo in libreria:
Embassytown
di
China Miéville



“Un’opera d’arte pienamente riuscita.”  - Ursula K. Le Guin 
In un futuro remoto, gli esseri umani si sono spinti ai confini dell’universo, colonizzando il pianeta Areka. Qui, i rapporti tra gli uomini e il misterioso popolo degli Arekei, custode di una lingua misteriosa e inaccessibile, sono possibili solo grazie ai pochi ambasciatori terrestri in grado di comprenderne il linguaggio.

Avice Benner Cho, una colona umana, ha fatto ritorno sul pianeta, nella città di Embassytown, dopo anni di viaggio nello spazio più profondo. Non è in grado di parlare la lingua degli Arekei, eppure in qualche modo ne rappresenta una parte: lei, come altri esseri umani, è utilizzata dagli indigeni come una “similitudine vivente”, necessaria alla formulazione di concetti altrimenti inesprimibili. A causa di oscuri intrighi politici, sul pianeta è stato inviato un nuovo ambasciatore e il fragile equilibrio tra umani e alieni subisce una violenta scossa. 

Una catastrofe è all’orizzonte, mentre Avice si trova divisa tra un marito che non ama più, un sistema nel quale non ha più fiducia e una lingua che non può parlare ma che parla attraverso di lei, al di fuori della sua volontà.

Dalla vena immaginifica di uno dei nuovi maestri della fantascienza, un romanzo visionario e suggestivo che indaga il linguaggio e le sue possibilità. 

dal 31 marzo in libreria, €16.90
già disponibile in ebook, €4.99



#fanucci editore
#libri
#fantascienza

28 marzo 2016

FOTOGRAFIA . SENZA CONFINI . LE INCONE DI STEVE MCCURRY



Steve McCurry: Sharbat Gula, Afghan Girl, at Nasir Bagh refugee camp near Peshawar, Pakistan, 1984. Peshawar, Pakistan, 1984 ©Steve McCurry.
SENZA CONFINI.
Le Icone di Steve McCurry
Pordenone, Galleria Harry BertoiaDal 28 febbraio al 12 giugno 2016


Senza Confini è la nuova retrospettiva di Steve McCurry dedicata alla città di Pordenone.
La selezione di immagini dall'immenso archivio di McCurry,  offre  un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia per raccontarlo proprio come lo ha vissuto: Senza Confini, a costo della vita.
In Afghanistan nel '79 al seguito dei guerriglieri, primo a testimoniare l'importanza di quel paese per il fragile equilibrio del mondo; la conseguente odissea dei rifugiati che gli ha valso forse lo scatto più celebre di tutti i tempi: Sharbat Gula, la mitica bambina afgana in grado di esercitare per 30 anni la medesima forza magnetica.
Flash appassionanti di storia del mondo, lunghi appostamenti in cerca dell'inquadratura perfetta, o incontri fortuiti che lasciano il segno nei suoi ritratti unici.
La carriera di #McCurry è idealmente iniziata quando, vestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell’invasione russa.
Quando tornò indietro portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Metal of Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.
McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, a Beirut, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo.

 


Concentrandosi sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma, piuttosto, sul volto umano. Confini simbolici quindi, che McCurry nel tempo ha fatto svanire davanti ai nostri occhi, le etnie in via di estinzione, le diverse condizioni sociali, i modi più particolari di concepire i gesti più semplici: immagini che raccontano una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.
“Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te” afferma in un video l’artista.
Anche per questo, in ogni scatto di Steve McCurry è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e non è un caso se molte delle sue immagini, a partire dal ritratto di #SharbatGula, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo
Senza Confini, nella sua installazione espositiva, mescolando tempi e luoghi, lascia il visitatore libero di muoversi e creare un suo personale percorso, e ritrovare le 50 icone più amate e commentate personalmente da McCurry nel catalogo, ma anche i progetti più recenti dedicati all'Africa, al Giappone alla Birmania dal 27 febbraio al 12 giugno, nei due piani della Galleria Harry Bertoia.
Tra questi una sezione inedita che costituisce un corpo a sé, dedicata a quella unica e incredibile realtà che è Cuba per attraversare con McCurry una vera e propria frontiera culturale e temporale prima dell’inevitabile cambiamento storico.
Cuba è il progetto più recente di McCurry, presentato a Pordenone in una prima assoluta, grazie alla straordinaria collaborazione di Jacob Cohën che ne ha reso possibile la realizzazione.
L'esposizione, a cura di Biba Giacchetti, è promossa e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone su progetto di Sudest 57.


Orari mostra: mer - dom. 15.00 – 19.00
Info: Comune di Pordenone (+39) 0434 329916 attivitaculturali@comune.pordenone.it
www.comune.pordenone.it/galleriabertoia



#fotografia
#senzaconfini
#stevemccurry

TORNA A PISTOIA "LEGGERE LA CITTA'"


LEGGERE LA CITTA’
Pistoia 7-10 aprile 2016
#LA CITTA’ DEL DIALOGO



Torna a Pistoia LEGGERE LA CITTA’, la rassegna promossa e organizzata dal Comune, che in questa sua quarta edizione ha per tema #LA CITTÀ DEL DIALOGO. Nell’anno in cui si prepara ad essere Capitale della Cultura, dal 7 al 10 aprile 2016, Pistoia affronta con la sua manifestazione il tema del dialogo. E come sempre lo fa invitando personaggi dei più vari campi del sapere: architetti e filosofi, scrittori e sociologi, fotografi, giornalisti e tanti altri, per un totale di 60 ospiti e 40 appuntamenti, tra incontri, lezioni, mostre, passeggiate, concerti, spettacoli e laboratori. Il tutto, come sempre, coinvolgendo tantissimi luoghi della città.
Pistoia Piazza Duomo

Quattro giorni, questi, che faranno di Pistoia la casa del pensiero urbano, per riflettere sul tema del dialogo, come fondamentale strumento per lo sviluppo democratico di una comunità. La capillare estensione di internet e dei nuovi media ha reso più immediato e diffuso l’accesso all’informazione e più facile e veloce il confronto tra persone appartenenti anche a paesi e culture molto distanti tra loro; non sempre però a questo è seguito un miglioramento qualitativo del confronto, che - anzi – rischia sempre più di essere viziato dalla diffusione di sentimenti xenofobi e intolleranti, più o meno manifesti, e dal radicamento di nazionalismi e fondamentalismi, non soltanto religiosi.
Il programma di Leggere la città, realizzato con la consulenza del giornalista Francesco Erbani, proporrà occasioni di approfondimento sul dialogo, inteso sia come dialogo tra le diverse parti della città (i centri e le periferie, le aree urbanizzate e quelle rurali), sia tra le componenti sociali della città stessa (religiose, culturali, generazionali) e svilupperà il concetto di laicità, intimamente connesso al tema del dialogo, in quanto unico terreno sul quale è possibile sviluppare un confronto democratico, pieno e autentico.


Tantissimi gli ospiti in programma: il filosofo Remo Bodei, nel suo intervento “Se il senso del limite favorisce il dialogo”, svilupperà proprio il concetto di laicità; mentre lo storico Adriano Prosperi parlerà del rapporto tra il dialogo e la democrazia. Eligio Resta, membro laico del Consiglio superiore della Magistratura dal 1998 al 2002, sarà chiamato a riflettere sul rapporto con l’altro nell’incontro “Una scommessa sul codice della fraternità”, mentre Paolo Maddalena, già vice presidente della Corte Costituzionale, proporrà un approfondimento sul rischio della città di “diventare preda della finanza”. Il dialogo tra generi è affidato alla filosofa Michela Marzano, mentre quello religioso è al centro di un incontro tra i “figli di Abramo” (il Cristianesimo, l’Islam e l’Ebraismo) alla presenza, tra gli altri, del presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia Izzedein Elzir. Da segnalare poi l’incontro con lo storico Guido Crainz, che presenterà il suo libro “Storia della Repubblica. L’Italia dalla Liberazione ad oggi” (Donzelli) e quello con Gaetano Azzariti, professore di Diritto Costituzionale a Roma, “L’Italia dialoga. Multiculturalismo e Costituzione”.
Quest’anno, sotto il titolo “Storie di città”, la rassegna propone una serie di incontri dedicati a città simbolo del dialogo, a volte interrotto, a volte fecondo, in tutti i casi costitutivo dell’identità stessa di quelle comunità, come Gerusalemme, Venezia, Palermo e Istanbul, queste due ultime raccontate rispettivamente dal professor Giuseppe Barbera, ordinario a Palermo di Colture Arboree, e dal giornalista Siegmund Ginzberg.
Il ciclo “Testimoni”, invece, presenterà tre incontri su personaggi che hanno dedicato al dialogo parte importante della propria vita: Adriano Olivetti, Danilo Dolci e Angela Zucconi. Di quest’ultima parlerà Goffredo Fofi, col quale Leggere la Città rinnova il suo rapporto. Fofi e la sua rivista degli Asini, ripropongono infatti anche per questa edizione i seminari della “Università elementare”, dedicati stavolta al tema “Che cos’è l’arte. Di che arte oggi c’è bisogno” (tra le presenze Tomaso Montanari, Piergiorgio Giacché, Alfonso Berardinelli, Serena Vitale).
Due incontri affronteranno il tema del dialogo tra aree geografiche, nello specifico tra aree interne e zone costiere. A parlarne lo scrittore e regista Franco Arminio, l’economista Fabrizio Barca e lo storico Piero Bevilacqua.
Il rapporto tra le trasformazioni fisiche della città e lo sviluppo democratico della comunità è infine il tema intorno al quale rifletteranno i molti architetti e urbanisti invitati: la riacquisizione all’ambiente naturale di parte della città contemporanea è il tema della lectio magistralis di apertura affidata all’architetto urbanista e paesaggista tedesco Andreas Kipar; l’urbanista ed ex assessore regionale Anna Marson interviene sui temi della pianificazione del paesaggio; l’esperta di mobilità sostenibile Anna Donati indica la strada per una “mobilità nuova”; l’architetto svizzero Mario Botta, tra le più significative figure dell’architettura contemporanea, riflette sul dialogo nella “città pubblica”; infine i due urbanisti Vezio de Lucia, ormai ospite affezionato di Leggere la Città, e Carlo Cellamare sviluppano un ipotetico dialogo tra le diverse parti della città – ad esempio, il centro e la periferia.
La rassegna, con il suo titolo, rende omaggio al grande architetto pistoiese Giovanni Michelucci, richiamando il suo libro “Pistoia: leggere una città”: leggerla come fosse un libro di pietra, nel suo essere città variabile, città tenda, città del dialogo. Sono tra le pagine più belle del pensiero di Michelucci che, attento al disagio urbano, al tessuto degradato e a quello marginale, mise al centro delle sue architetture le persone e il loro vivere. Ad illustrare nel volume i pensieri di Michelucci, c’erano le immagini di un altro maestro pistoiese, il fotografo Aurelio Amendola, che renderà omaggio all’architetto, esponendone, per la prima volta, alcune delle più significative proprio nelle sale del Centro Michelucci. Domenica 10, in occasione dell’incontro con Amendola, le immagini saranno proiettate tutte su grande schermo.
La Biblioteca San Giorgio rende omaggio a un altro architetto pistoiese, Massimo Baldi, di cui ricorre quest’anno il trentennale della morte. La mostra a lui dedicata, La Pistoia di Massimo Baldi 1986-2016: l’eredità di un architetto urbanista, raccoglie i disegni per i progetti di molti edifici pistoiesi che tutt’oggi contribuiscono a caratterizzare la città.
Da segnalare poi Manifesto Urbano, una mostra fotografica atipica che invaderà tutti gli spazi dedicati alle affissioni all’interno della terza cerchia di mura. Al posto dei consueti manifesti pubblicitari, dal 29 marzo al 12 aprile, verranno ‘affisse’ le fotografie (100x140) dedicate a Pistoia di Filippo Basetti, Martina Bruni, Mario Carnicelli, Chiara Marraccini, Alessandra Repossi. Gli spazi che la città ha voluto concedere al pubblico, verranno restituiti in questo modo, attraverso le immagini della città, alla città stessa.
Il cuore della manifestazione, come tutti gli anni, sarà poi la Mostra del Libro gestita dalle librerie pistoiesi, che sarà allestita sotto al loggiato medievale del Palazzo Comunale.
La sera infine, a chiudere come sempre le giornate di Leggere la Città, saranno molti e qualificati appuntamenti spettacolari: da Paolo Rossi, che si esibirà al teatro Manzoni, insieme ai Solisti dell’orchestra Leonore, al musicologo Giovanni Bietti che, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, terrà la lezione “La città in musica: un dialogo tra parole, storie e suoni”, dal bassista Andrea D’Amelio dell’Accademia Santa Cecilia di Roma che, alla bottega del liutaio Andrea Gargini, proporrà un repertorio tutto novecentesco, a Massimiliano Civica che al centro culturale il Funaro proporrà una lezione-spettacolo dedicata a Eduardo De Filippo e alla clavicembalista Giulia Nuti che, nella chiesa di San’Ignazio, proporrà musiche di Giustini, Händel, Pasquini e Scarlatti.

Informazioni
Ufficio cultura del Comune di Pistoia
Tel. 0573.371690
Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito
 
#pistoia
#leggerelacittà
#cultura
#lacittàdeldialogo

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CONCORSO LETTERARIO "70 RIGHE - NASCE LA REPUBBLICA"

  
CONCORSO LETTERARIO
“70 RIGHE – NASCE LA REPUBBLICA”



In occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana, il Dipartimento Attività Culturali e Turismo di Roma Capitale – Direzione Programmazione e Regolamentazione Attività Culturali - Servizio Programmazione e Gestione Spazi Culturali, in collaborazione con le Associazioni residenti della Casa della Memoria e della Storia e la Biblioteca Casa della Memoria e della Storia, promuove il concorso letterario intitolato “70 righe – Nasce la Repubblica “.

Con questo concorso si vuole cogliere l’occasione per contribuire a rinnovare il senso di appartenenza al nostro Paese ricordando un passaggio storico fondativo come il referendum del 2 giugno 1946. Nasceva la Repubblica con il voto degli italiani, donne e uomini che scelsero la forma istituzionale dopo la fine del regime fascista, a lungo fiancheggiato dalla monarchia. Con i risultati di quel voto, che per la prima volta nella storia italiana avvenne a suffragio universale, la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana il 10 giugno 1946. Il concorso vuole porre l’accento sulla giovane Repubblica e le sue speranze, sui nuovi diritti e doveri di cittadini che sarebbero venuti a configurarsi nella nascitura società italiana ma, al contempo, intende tornare a quella straordinaria esperienza delle donne al voto per la prima volta. Il racconto e la poesia e il fumetto divengono allora strumenti per riannodare fili, immaginare le tensioni e portare in superficie le emozioni, ricostruire un contesto, un momento, un pensiero soggettivo.

In autunno si terrà una serata-evento presso la Casa della Memoria e della Storia, sita in via San Francesco di Sales 5, al termine della quale avverrà la cerimonia di premiazione dei vincitori per ciascuna sezione.
Il concorso è articolato in tre sezioni:
· Sezione Poesia: ogni partecipante può inviare non più di tre poesie, per un totale di massimo 70  versi complessivi, inedite e inerenti alle tematiche sopra riportate;
· Sezione Racconto breve: ogni partecipante può inviare un racconto breve (episodi storici, biografici, di fantasia), di massimo 70 righe complessive, inedito e inerente alle tematiche sopra riportate;
· Sezione Fumetto: ogni partecipante può inviare un fumetto (episodi storici, biografici, di fantasia) di massimo 7 tavole complessive, inedito e inerente alle tematiche sopra riportate.
Il bando, pubblicato il 24 marzo 2016 su www.comune.roma.it/cultura , scadrà il 10 giugno 2016. Il concorso letterario è alla sua seconda edizione, la prima edizione , nel 2015, era stata dedicata al 70° anniversario della Liberazione.

#70righe
#Roma
#concorsoletterario

24 marzo 2016

EDWARD HOPPER A BOLOGNA

Palazzo delle Esposizioni, Bologna ‏
 Edward Hopper
25 marzo - 24 luglio 2016

Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni
Bologna



Edward Hopper (1882 1967), Second Story Sunlight, 1960, Oil on canvas, 102,1x127,3 cm, Whitney Museum of American Art, New York; purchase, with funds from the Friends of the, Whitney Museum of American Art © Whitney Museum of American Art, N.Y.


“Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere”.
La mostra che apre dal 25 marzo al 24 luglio 2016 a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, unitamente a Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. Musei nella Città e con il Comune di Bologna e il Whitney Museum of American Art di New York, percorre l’intero arco temporale della produzione di Edward Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ‘50 e ‘60, attraverso circa 60 opere tra cui celebri capolavori South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921), Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore: un percorso che attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.
Prestito eccezionale è il grande quadro intitolato Soir Bleu (ha una lunghezza di circa due metri), simbolo della solitudine e dell’alienazione umana, opera realizzata da Hopper nel 1914 a Parigi.





Edward Hopper (1882 1967), New York Interior, c. 1921, Oil on canvas, 61,8x74,6 cm, Whitney Museum of American Art, New York;, Josephine N. Hopper Bequest, © Heirs of Josephine N. Hopper, Licensed by, Whitney Museum of American Art
L’esposizione è curata da Barbara Haskell - curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art - in collaborazione con Luca Beatrice. Il Whitney Museum ha ospitato varie mostre dell’artista, dalla prima nel 1920 al Whitney Studio Club a quelle memorabili del 1950, 1964 e 1980. Inoltre dal 1968, grazie al lascito della vedova Josephine, il Museo ospita tutta l’eredità dell’artista: oltre 3.000 opere tra dipinti, disegni e incisioni.
Durante il periodo di mostra, saranno proposte una serie di attività correlate per omaggiare l'opera e la poetica dell'autore. Dal 7 aprile al 26 giugno 2016 l'Istituzione Bologna Musei | Museo Morandi presenterà un focus di paesaggi morandiani che dialogheranno a distanza con i lavori dell'artista americano, mettendo in evidenza analogie e differenze e soffermandosi in particolare sullo studio della luce. Sarà esposta una selezione di lavori trasversale alle tecniche utilizzate da entrambi gli artisti: dipinti, acquerelli e incisioni. La Fondazione Cineteca di Bologna proporrà una rassegna che racconterà l'influenza di Hopper sul cinema, a partire dal cinema noir fino ad arrivare a "Shirley - Visions of Reality" di Gustav Deutsch (2013). La rassegna inizierà nel mese di maggio al Cinema Lumière e prevederà anche degli appuntamenti all'interno del programma delle arene estive. Infine, l'Istituzione Biblioteche di Bologna organizzerà alcune conferenze dedicate al rapporto fra la pittura di Hopper e la contemporanea letteratura americana.
Anche questo evento - contestuale alla mostra sulla street art in corso a Palazzo Pepoli (Street Art - Banksy & Co. L’arte allo stato urbano Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna fino al 26 giugno 2016) - vede realizzarsi la partnership culturale tra Fondazione Carisbo, Genus Bononiae. Musei nella Città e Arthemisia Group.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo Skira.






Edward Hopper (1882 1967), South Carolina Morning, 1955, Oil on canvas, 77,2x102,2 cm, Whitney Museum of American Art, New York; given in memory of Otto L. Spaeth by his Family, © Whitney Museum of American Art, N.Y.


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ALIENI ALLA GALLERIA PIO MONTI IN ROMA




GALLERIA PIO MONTI
Stairway to heaven
Tommaso Lisanti  | Maurizio Mochetti



OPENING 16 MARZO 2016 ore 18
16 marzo-16 aprile 2016

La galleria PIOMONTI arte contemporanea presenta Stairway to heaven con le opere di Tommaso Lisanti e Maurizio Mochetti  il 16 marzo 2016 alle ore 18.
In mostra l’opera F 104 Starfighter, 1985. L’aereo è il punto di origine di un cono prodotto dalla combustione solidificata del suo motore. 


Entrando in galleria sarà come entrare in una galassia di mondi sconosciuti, prodotti da questo  artista visionario, che ha scelto di vivere anel suo paese natale,Ferrandina dove forse ha incontrato i suoi alieni.

Stairway to heaven
Tommaso Lisanti  | Maurizio Mochetti
Testo in catalogo: Ignazio Licata
dal 16 marzo al 16 aprile 2016
PIOMONTI arte contemporanea
Piazza Mattei 18, Roma
Info: permariemonti@gmail.com / tel. 06.68210744 / www.piomonti.com
Lun: dalle 15 alle 20 / dal Mart. al Sab: dalle 12 alle 20