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22 settembre 2015

Un sottile filo di seta lucchese: via al progetto con eventi a INGRESSO LIBERO



Un sottile filo di seta lucchese
Al via questo sabato 26 settembre la scoperta della storia della seta a Lucca,
con visite guidate all’Archivio di Stato e a Palazzo Mansi

Palazzo Guidiccioni, sede Archivio di Stato di Lucca


Ingresso libero

“Un sottile filo di seta lucchese”. Dal baco ai telai, dal passato al presente, leggendo la nostra storia nelle nostre sete e nel loro intreccio. È questa la proposta dell’associazione culturale “L’eco dei tre campanili” di Lucca che, grazie al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca, darà a cittadini e visitatori, a ingresso libero, l’opportunità di riscoprire la seta lucchese e la storia della nostra città.

Telai Niemak Palazo Mansi


Triplo appuntamento per sabato 26 settembre.
Alle 10,30, visita guidata all’Archivio di Stato di Lucca (piazza Guidiccioni, 8 - Lucca), dove sarà possibile scoprire le ricchezze di seta qui conservate, insieme a documenti storici che ne raccontano fabbricazione e destinazioni, il tutto appositamente esposto al piano nobile di Palazzo Guidiccioni. Si tratta di una visita non consueta, dal momento che la consultazione dei documenti di archivio richiede tempo e competenze, e che l’esposizione di questo materiale viene realizzata appositamente per questa occasione.
Marco Mustaro

Alle 16 a Palazzo Mansi (via Galli Tassi, 43 - Lucca), nei locali dove si trovano i telai, sarà possibile vedere e toccare con mano il percorso di fabbricazione della seta, dal bozzolo alla tessitura, grazie all’azienda agricola Corte Gloria di Segromigno in Piano (Lucca). L’azienda porterà anche i bozzoli coltivati  per la fabbricazione della “seta non violenta”. Inoltre, l’associazione Tessiture Lucchesi presenterà l’attività del Laboratorio Niemack, che tiene in funzione gli antichi telai di Maria Niemack. Attraverso il racconto e la dimostrazione del funzionamento, sarà possibile apprezzare l’antico mestiere della tessitura, con particolare riferimento alla seta: una lavorazione che in epoca medievale ha reso noto il nome di Lucca in tutto il mondo, grazie all’esportazione di manufatti di grande pregio.
Alle 18 è previsto l’intervento musicale dell’ensemble “In aeternum cantabo”, composto da Valentina Vitolo (soprano), Marco Mustaro (alto), Hernan Godoy Martini (tenore), Federico Volpini (basso), che eseguirà la Messa a quattro voci da cappella, di Claudio Monteverdi.

Gli incontri proseguono sabato 10 ottobre, con un atteso ritorno di “Lucca insolita”. Questa edizione speciale della manifestazione, realizzata per il progetto “Un sottile filo di seta lucchese”, si tiene ancora a Palazzo Mansi (via Galli Tassi, 43 - Lucca): i visitatori potranno godere di un itinerario guidato con quadri teatrali e personaggi storici lucchesi, ideato da Gabriele Calabrese, storico dell’arte e presidente delle guide turistiche di Turislucca, con la collaborazione del Teatro Giovani di Nicola Fanucchi.

L’ingresso è libero a tutti gli appuntamenti. L’associazione ringrazia l’Archivio di Stato, la Soprintendenza BEAP per le province di Lucca e Massa Carrara, lo sponsor tecnico della manifestazione, la Cremeria Opera di viale Luporini a S. Anna, Lucca.


ACCADEMIA DI SANTA CECILIA - IGUDESMAN & JO E L'ORCHESTRA DI SANTA CECILIA SU RAI 5

IGUDESMAN & JOO CON L’ORCHESTRA DI SANTA CECILIA
A “PETRUSKA INCONTRI” – RAI 5

Rai5 giovedì 24 settembre alle 21.15

“Un concerto di musica classica non può sembrare un funerale, bisogna giocare…ciascuno è ancora un bambino dentro”. È questa l'idea di musica che ha il duo Igudesman & Joo, formato dal violinista russo Aleksey Igudesman e dal pianista anglo-coreano Richard Hyung-ki Joo, protagonisti della puntata di “Petruška incontri” che Rai Cultura trasmette su Rai5 giovedì 24 settembre alle 21.15. Michele dall'Ongaro incontra i due musicisti, noti per la capacità di combinare il repertorio classico e la cultura popolare, dando vita a spettacoli dallo spiccato contenuto umoristico.
A seguire la puntata di “Petruška”, intitolata “Il trasformismo in musica”, dedicata alla straordinaria capacità della musica di imitare sé stessa e la natura, trasformandosi e citandosi.


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Marcelo Moscheta, 218 a.C. | 23 September 2015, h. 18.30

http://mycultureinblog.blogspot.it/2015/09/marcelo-moscheta-218-ac-23-september.html
Marcelo Moscheta
218 a.C.

Marcelo Moscheta, Rivoluzione #3, 2015, gouache, acrylic, letraset and collage on mineral pigmented print on archival paper
La Galleria Riccardo Crespi presenta 218 a. C. la seconda mostra in Italia dell’artista brasiliano Marcelo Moscheta.

A differenza della sua precedente esperienza italiana, in cui il territorio era il pretesto per riannodare i fili di una remota origine familiare, l’artista si è servito qui di uno spunto più generale: a partire da una residenza-studio nel Piacentino, Moscheta ha indagato il territorio locale, dal paesaggio naturale fino a setacciare i musei locali, suggestionato da un avvenimento particolare della Storia. Nel 218 a.C., sulle rive del fiume Trebbia, nel corso della Seconda Guerra Punica, il cartaginese Annibale sconfisse i Romani, anche grazie al celebre passaggio dei 37 elefanti.  L’episodio specifico apre - come spesso accade in questo artista che opera di volta in volta con l’occhio dell’archeologo, del geografo o del biologo - ad una serie di considerazioni sul rapporto tra uomo e natura ma anche sulla percezione del tempo e la memoria.

La valle del Trebbia ha conservato le tracce di un passato tanto remoto quanto vivo: nei sassi della serie Trauma è possibile ipotizzare una memoria dei fatti della guerra romana. I ciottoli raccolti in loco, pazientemente levigati dal fiume, sono stati spezzati da Moscheta, mettendo in scena – e infatti la catalogazione è divisa in 5 veri e propri “atti” – la brutalità umana che irrompe nel processo naturale, sovvertendo il lento cambiamento in una violenta e immediata distruzione.

L’aspetto di catalogazione archeologica è presente anche nelle opere Fossile #1 e Fossile #2 composte da resti di alberi trovati sulle rive del Trebbia, a richiamare fossili zoomorfi intrappolati nell’ardesia, ma anche germogli vivi nella pietra, e in Trofeo, un disegno a grafite su pvc nero in cui la zanna di un elefante rievoca il bottino di guerra e la tassonomia linneana.

Completano la mostra alcune opere a tecnica mista dalla serie Rivoluzione. A partire da uno spunto fotografico, Moscheta ha utilizzato pittura e collage per alludere al rapporto tra caos e ordine: la natura selvaggia che si riappropria dello spazio prima abitato dall’uomo. L’intento classificatorio dell’artista si esprime attraverso l’inserimento di materiali spuri - riferimenti Pantone, carta millimetrata, ritagli di vecchi registri - e si riferisce direttamente al tentativo di normare e controllare la “rivoluzione” naturale.
 

Marcelo Moscheta, nato a São José do Rio Preto, Brasile, nel 1976, vive e lavora a Campinas, Brasile.
Alcune mostre: 2015 Sustainable Connections – the illy sustainArt world, La Triennale di Milano, Milano; Name It By Trying To Name It: Opens Session 2014-15, The Drawing Center, New York; Prêmio Marcantônio Vilaça CNI Sesi Senai de Artes Plásticas, Museum of Contemporary Art of São Paulo, São Paulo; Fictions, Caixa Cultural Rio de Janeiro - Galeria 3, Rio de Janeiro; 2014 Frestas Trienal de Arte Contemporânea, SESC, Sorocaba, Brasília; Oriente, 2 Bienal de Montevideo, Uruguay; Crossing Borders, Shipbuilder's Square, Vancouver Biennale - International Pavilion, Vancouver, Canada; Open Sessions Programme - artist in residence, The Drawing Center, New York, USA; Magnectic North, artists and the arctic circle, 1285 Avenue of the Americas Art Gallery, New York, USA 2013 Arctic, Louisiana Museum of Modern Art, Copenhagen; Fronteiras Incertas - Art and Photography in the MAC USP Collection, MAC USP, San Paolo 2012 Norte, Paço Imperial, Rio de Janeiro 2011 Atlas, Galeria LEME, San Paolo; 8a. Bienal do Mercosul . Cadernos de Viagem, CAIS A7, Porto Alegre, Brasile; Realidades: Desenho Contemporâneo Brasileiro, SESC Pinheiros, San Paolo; Memoria Variabile, Galeria Milano, Milano 2010 Mare Incognitum, Centro Universitário Mariantonia, San Paolo; Contra.Céu, Capela do Morumbi, San Paolo; Natura & Destino, Galleria Riccardo Crespi, Milano 2009 Terra Incognita, Galeria Riccardo Crespi; A New Method For Assisting The Invention In The Composition Of Clouds, British Council, San Paolo; XV Bienal de Cerveira, Vila Nova de Cerveira, Portogallo; 7éme Biennale international de gravure contemporaine de Liège, Museum of Modern and Contemporary art of Liège, Liegi, Belgio.

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Riccardo Crespi gallery presents 218 a. C., the second exhibition in Italy by the Brazilian artist Marcelo Moscheta.

Unlike in his previous Italian experience, where it was the land that provided the starting point for an attempt to retie the threads of a remote family origin, the artist made use of a more general cue here: beginning with a period of residence-study in the province of Piacenza, Moscheta has investigated the local territory, exploring the natural landscape and sifting through the region’s museums to find out everything he could about a particular event in history. In 218 BC, during the Second Punic War, the Carthaginian general Hannibal defeated the Romans on the banks of the river Trebbia, in part thanks to his celebrated crossing of the Alps with 37 elephants. The specific episode becomes – as often happens with this artist who operates at times with the eye of the archaeologist, at others with that of the geographer or the biologist – the point of departure for a series of considerations on the relationship between humanity and nature, as well as on the perception of time and memory.

The Trebbia Valley has preserved the traces of a past that is remote and yet still alive: in the stones of the Trauma series it is possible to hypothesize a memory of the events of that ancient war. The locally collected pebbles, patiently polished by the river, have been shattered by Moscheta, putting on stage – and in fact the cataloguing is divided into five “acts” – the eruption of human brutality into the natural process, disrupting the slow course of change through a violent and immediate destruction.

The aspect of archaeological cataloguing is also present in the works Fossil #1 and Fossil #2. Composed of the remains of trees found on the banks of the Trebbia, they recall fossils of animals trapped in slate, but also living shoots in the stone. And we find it too in Trophy, a drawing in graphite on black PVC in which the tusk of an elephant recalls the booty of war and Linnaean taxonomy.

The exhibition is completed by several mixed-media works from the Revolution series. Taking a photograph as his cue, Moscheta has used paint and collage to allude to the relationship between chaos and order: the wilderness that takes back the space once inhabited by human beings. The artist’s classificatory intent find expression through the insertion of spurious materials – Pantone cross-references, sheets of graph paper, cuttings from old registers – and refers directly to the attempt to regularise and control natural “revolution”.
 

Marcelo Moscheta, born in São José do Rio Preto, Brazil, in 1976, lives and works in Campinas, Brazil
Selected Exhibitions: 2015 Sustainable Connections – the illy sustainArt world, La Triennale di Milano, Milan; Name It By Trying To Name It: Opens Session 2014-15, The Drawing Center, New York; Prêmio Marcantônio Vilaça CNI Sesi Senai de Artes Plásticas, Museum of Contemporary Art of São Paulo, São Paulo; Fictions, Caixa Cultural Rio de Janeiro - Galeria 3, Rio de Janeiro; 2014 Frestas Trienal de Arte Contemporânea, SESC, Sorocaba, Brasília; Oriente, 2 Bienal de Montevideo, Uruguay; Crossing Borders, Shipbuilder's Square, Vancouver Biennale - International Pavilion, Vancouver, Canada; Open Sessions Programme - artist in residence, The Drawing Center, New York, USA; Magnectic North, artists and the artic circle, 1285 Avenue of the Americas Art Gallery, New York, USA 2013 Arctic, Louisiana Museum of Modern Art, Copenhagen; Fronteiras Incertas - Art and Photography in the MAC USP Collection, MAC USP, São Paulo2012 Norte, Paço Imperial, Rio de Janeiro 2011 Atlas, Galeria LEME, São Paulo; 8a. Bienal do Mercosul . Cadernos de Viagem, CAIS A7, Porto Alegre, Brazil; Realidades: Desenho Contemporâneo Brasileiro, SESC Pinheiros, São Paulo; Memoria Variabile, Galeria Milano, Milan 2010 Mare Incognitum, Centro Universitário Mariantonia, São Paulo; Contra.Céu, Capela do Morumbi, São Paulo; Natura & Destino, Galleria Riccardo Crespi, Milan 2009 Terra Incognita, Galeria Riccardo Crespi, MIlan; A New Method For Assisting The Invention In The Composition Of Clouds, British Council, São Paulo; XV Bienal de Cerveira, Vila Nova de Cerveira, Portugal; 7éme Biennale international de gravure contemporaine de Liège, Museum of Modern and Contemporary art of Liège, Liège, Belgium.
Copyright © 2015 Galleria Riccardo Crespi, All rights reserved.

Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio 1
Milano, MI 20123
Italy

In viaggio "conPasolini" dal 25 set a Roma



In viaggio “conPasolini” dal 25 settembre a Roma

Parole, immagini, canzoni e poi in pullman sui luoghi simbolo. Dal 25 settembre al 4 ottobre 2015,
dieci giorni a Roma per scoprire una vita con l’evento diretto da Roberto Ippolito e organizzato
dalla Libreria Nuova Europa I Granai. Con Filippo La Porta, Fulvio Abbate e Mario Desiati. 

 Parole, immagini, canzoni e persino luoghi da visitare in pullman. Un viaggio “conPasolini” ci aspetta a Roma da venerdì 25 settembre a domenica 4 ottobre 2015. L’evento con questo nome, diretto da Roberto Ippolito e organizzato dalla Libreria Nuova Europa I Granai, ha l’obiettivo di riscoprire le vicende artistiche e personali che hanno segnato la vita di Pier Paolo Pasolini.

Roberto Ippolito direttore editoriale 'conPasolini' 25  set - 4 ott 2015 


Afferma Ippolito, direttore editoriale della manifestazione: “Vivendo dieci giorni ‘conPasolini’ abbiamo l'ambizione di portarlo tra la gente. L’intento divulgativo si abbina all'impegno scientifico. È questa la nostra particolarità”.

Grazie alla qualità del progetto, l’iniziativa è stata inserita dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo nelle commemorazioni ufficiali per i 40 anni dalla morte con la concessione del logo ideato per la ricorrenza. Si svolge inoltre con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, dell’Ali, Associazione Librai Italiani, e del Cepell, Centro per il libro e la lettura.

Tutto il ricco calendario di “conPasolini. Dieci giorni alla scoperta di una vita”, a parte il giro in pullman, si svolge alla libreria Nuova Europa I Granai a Roma in via Mario Rigamonti 100, e prende il via venerdì 25 settembre alle 18.00 con Filippo La Porta che inaugura “I tanti Pasolini”, mostra fotografica realizzata dall’Archivio Riccardi e curata da Giovanni Currado e Maurizio Riccardi. Ventisei scatti, per la maggior parte inediti e visibili al pubblico per tutta la durata della manifestazione, che ritraggono espressioni, posture e perfino vestiti con eccezionale varietà, ma soprattutto svelano l’anima di un uomo: al Premio Strega in veste di candidato, in tribunale accusato di vilipendio alla Religione di Stato per il film “La Ricotta” o al Premio Viareggio con Ungaretti.

Sabato 26 settembre alle 18.00 Irene Toppetta propone al pubblico uno studio originale sulle canzoni scritte da Pasolini. Un repertorio importante ma poco visitato, che ricorda il contributo prezioso dell’artista in campo musicale. Accompagnati dalla chitarra di Fabio Micalizzi e dalla voce di Marta La Noce, si rivivono alcune fra le canzoni più belle scritte da lui: da “Che cosa sono le nuvole” a “Teresa Macrì detta Pazzia”.

Giovedì 1 ottobre alle 18.00 è la volta di Fulvio Abbate, autore di “Pasolini raccontato a tutti” (Baldini & Castoldi). Abbate ricostruisce le vicende di Pasolini e il suo impatto nella società di ieri e di oggi, ne delinea il profilo attraverso la testimonianza di chi l’ha conosciuto, frequentato, o soltanto incrociato.

In anteprima nazionale sabato 3 ottobre alle 12.00 Mario Desiati presenta “Comizi d’amore”, libro di Contrasto a cura di Graziella Chiarcossi e Maria D’Agostini. Era il 1963 quando Pasolini realizzò l’inchiesta sugli italiani e la sessualità e il volume omonimo raccoglie la trascrizione del film, i documenti, il materiale preparatorio e le fotografie di scena di Mario Dondero e Angelo Novi.

Fisicamente si va sulle tracce di Pasolini te domenica 4 ottobre. Con partenza alle 9.00 dalla Libreria Nuova Europa I Granai, è prevista la visita di una giornata intera in pullman “Le strade di Pasolini”, concepita per l’occasione da Ippolito. Uno dopo l’altro vengono toccati i luoghi simbolo che ne hanno segnato a Roma le vicende artistiche come quelle personali: da Monteverde a Ostia, dal Pigneto al Mandrione e non solo. Un tour da “tutto esaurito”, che ha raccolto la pronta adesione e partecipazione da parte del pubblico non solo della Capitale. In tutti gli appuntamenti letture di Elisa Ferrini e Matteo Francese.

Dieci giorni alla scoperta di una vita” si svolge grazie alla volontà e al sostegno della Libreria Nuova Europa I Granai a Roma, in via Mario Rigamonti 100, teatro di tutti gli appuntamenti. Fondata nel 1992  dalle sorelle Francesca e Barbara Pieralice, la libreria diventa sin da subito il punto di riferimento per lettori e appassionati e oggi vuole primeggiare ancora, distinguendosi per la sensibilità nel promuovere la cultura.

Roberto Ippolito, direttore editoriale di “conPasolini”, ha conosciuto un nuovo successo con “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller “Ignoranti” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Giornalista, è organizzatore culturale. Fra gli eventi ideati e diretti “Libri al centro”, l’unico festival letterario di una settimana in un centro commerciale e “Nel baule” al Maxxi, a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. È stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha anche insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.               

Il programma
venerdì 25 settembre alle 18.00
I tanti Pasolini
mostra fotografica a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado
inaugurazione con Filippo La Porta

sabato 26 settembre alle 18.00
Le canzoni di Pasolini
a cura di Irene Toppetta
voce di Marta La Noce e chitarra di Fabio Micalizzi

giovedì 1 ottobre alle 18.00
Pasolini raccontato a tutti
presentazione del libro di Fulvio Abbate (Baldini & Castoldi)

sabato 3 ottobre alle 12.00
Pasolini “Comizi d’amore”
presentazione del libro di Contrasto
con l’intervento di Mario Desiati

domenica 4 ottobre alle 9.00
“Le strade di Pasolini”
visita in pullman ai luoghi simbolo
guidata da Roberto Ippolito

Letture di Elisa Ferrini e Matteo Francese


“conPasolini”
@conpasolini2015

Libreria Nuova Europa I Granai
via Mario Rigamonti 100 - Roma

Direttore editoriale: Roberto Ippolito

21 settembre 2015

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I dipinti di Luigi Rossi per Les Ambassadeurs des Arts




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LUGANO (SVIZZERA)
DALL’8 al 15 OTTOBRE 2015


LES AMBASSADEURS
CELEBRA LUIGI ROSSI (1853-1923)
UN MAESTRO DEL
MANIERISMO OTTOCENTESCO ITALIANO


Il nuovo appuntamento con il progetto
Les Ambassadeurs des Arts,
presenta due capolavori dell’artista ticinese:
La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi

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Le atmosfere semplici di un grande esponente del manierismo ottocentesco italiano saranno le protagoniste del nuovo appuntamento di Les Ambassadeurs des Arts, il format che propone periodicamente opere particolarmente significative della storia dell’arte.

Nella sede luganese di Les Ambassadeurs, l’azienda svizzera sinonimo di lusso ed eleganza, posta nella centralissima via Nassa 5, a pochi passi dalla sede del LAC, si terrà la mostra che celebra Luigi Rossi (1853-1923).

L’esposizione, in programma dall’8 al 15 ottobre 2015, presenterà, per la prima volta a confronto diretto, in un ambiente di grande raffinatezza, due capolavori dell’artista ticinese: La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi.

L’iniziativa è curata da un comitato scientifico composto dai maggiori conoscitori del lavoro di Luigi Rossi: Matteo Bianchi, storico dell’arte, direttore della Casa Museo Luigi Rossi di Tesserete, Mariangela Agliati Ruggia, direttrice della Pinacoteca Züst di Rancate, e dallo storico del costume, Luigi Dessì.

La raccolta delle ostriche e La donna dei fichi sono due dipinti emblematici del gusto e della vita stessa di Luigi Rossi, che si esprime con sincerità e misura, com’ebbe modo di affermare lo stesso Matteo Bianchi.

La questione sulla sua identità artistica peraltro fu sollevata dal critico Felice Cameroni fin dal 1899 quando nell’Elvetico-Milanese-Parigino Rossi colse i tratti di un'identità speciale, il cui cammino soltanto ora si delinea con precisione, in considerazione della varietà delle motivazioni poetiche di un artista sincero, di forte coerenza interna, cui corrisponde uno stile individuale.

Le opere possono essere visitate tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00.
Ingresso gratuito.


Luigi Rossi. Note biografiche
Luigi Rossi nasce a Cassarate, quartiere di Lugano; ancora bambino, con la famiglia, si trasferisce a Milano, dove frequenterà l'Accademia di Brera.
Dai soggiorni nelle valli ticinesi e in Brianza trae lo spunto per alcuni paesaggi e scorci di vita contadina; da Milano alcuni dei suoi migliori ritratti.
Dal 1885 al 1889 è a Parigi, attivo nel campo dell'illustrazione del libro. In particolare illustra Sapho e l'intero ciclo di Tartarin, l'eroe tarasconese di Alphonse Daudet, cui farà anche il ritratto. La collaborazione con Pierre Loti, del quale illustra Madame Chrysanthème, lo porta a seguire lo scrittore nella Charente, teatro dei soggetti ispirati alla vita sulle coste dell'Atlantico.
Gli anni '90 segnano il passaggio dal realismo al simbolismo, con la partecipazione dell'artista alle mostre milanesi di Brera e della Permanente e alle mostre nazionali svizzere. Nel 1895 è invitato nella sezione italiana della prima Biennale di Venezia, dove il dipinto Scuola del dolore è acquistato dalla Casa reale italiana.
Negli stessi anni l'artista dipinge scene collettive di lavoro come L'Armée du travail (Confederazione svizzera), risentendo dell'influsso della pittura di Jules Breton e del simbolismo sociale che si conferma nelle successive raffigurazioni ideali della vita dei campi, fino al Canto dell'Aurora del 1912 (Lugano, Museo Civico di Belle Arti), pagina emblematica della pittura simbolista dell'arco alpino. L'assunzione di stilemi liberty, disegnati per le edizioni illustrate, appare delicata con misura nei dipinti di Rossi, a cominciare dal malinconico ritratto della nipote Antonietta sino alla figura stilizzata della Donna dei fichi. Ma ancora nella poetica di Rossi affiora la generosa vena umanitaria quando in Alveare dipinge la vita sofferta delle case di ringhiera a Milano.
Negli stessi anni la sua passione per la pittura di paesaggio e l'amore per la regione ticinese della Capriasca lo portano ad acquistare la casa di Biolda, oggi divenuta Museo.
 
Les Ambassadeurs
La storia di Les Ambassadeurs ha inizio nel 1964 a Ginevra in rue de Rhône. Il nome prende spunto dall’omonimo caffè che sorgeva nell’esatto luogo dove si trova ora la boutique, e che era punto d’incontro di diplomatici di tutto il mondo che risiedevano nella città elvetica.
Nato come primo corner monomarca Omega al mondo, Les Ambassadeurs ha in seguito ospitato brand prestigiosi come Tissot e Audemars Piguet, che l’hanno successivamente condotto alle distribuzioni multimarca di alta qualità. A fianco della sede ginevrina, nel 1971 apre la filiale di Zurigo, in Bahnhofstrasse, in un edificio di grande pregio architettonico.
Nel 1976, la fusione col gruppo DKSH Holding SA ha portato Les Ambassadeurs a St. Moritz, nel 1979, e a Lugano nel 1983.
Da allora, Les Ambassadeurs ha continuato a espandersi, offrendo il più vasto portafoglio di marche della Svizzera, punto d’incontro dei più importanti collezionisti e dei conoscitori di orologi di tutto il mondo.
 
 
LES AMBASSADEURS DES ARTS
LUIGI ROSSI 1853-1923
Lugano, Les Ambassadeurs (via Nassa 5)
8 - 15 ottobre 2015
 
Ingresso gratuito
 
Orari: 10.00 – 12.00; 15.00 – 17.00. Domenica chiuso

Mino Delle Site - mercoledì 23 settembre ore 18


 
 

La Galleria della Tartaruga    
inaugura la mostra    
"Mino Delle Site - Dopo il centenario"    
mercoledì 23 settembre 2015 alle ore 18      
     
     
 
Mino Delle Site - "Incursione aerea", 1932, oli su tavola, cm. 50x70