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16 giugno 2015

AMMAZZA UN AMICO con Lisa Gardner


Randi e Jackie, le mie due più care amiche assassinate il 21 gennaio, a un anno esatto di distanza una dall’altra.
‘Coincidenze’ mi ha detto un agente ‘coincidenze sfortunate’.
Oggi è il 17 gennaio dell’anno successivo. Quante sfortunate coincidenze pensate possano capitarmi, il 21?
 
Marcos y Marcos a Letti di notte 
lancia per l’estate un’occasione da non perdere!
 
Dal 20 giugno AMMAZZA UN AMICO 
con LISA GARDNER



Nelle librerie più coraggiose un evento notturno e un concorso dedicato a PRENDIMI, il romanzo più pericoloso della regina del thriller americano, appena uscito in libreria.
Vuoi rendere immortale (in senso letterario, s’intende) il marito, la mamma o il tuo capo?
Corri in libreria per Ammazza un amico e dopo aver ascoltato le letture da brivido di Prendimi, candida come vittima il tuo migliore amico o il tuo peggior nemico, scrivendo il suo nome e un valido movente, sulla cartolina di Ammazza un amico che si trova in libreria. 
La motivazione più convincente vince la serata e concorre per l’immortalità (letteraria, s’intende). 

Lisa Gardner entro fine estate sceglierà tra i nomi vincitori di ogni libreria la vittima del suo prossimo romanzo, in uscita per Marcos y Marcos nel 2016.
 



Merano Arte | FRANCESCA WOODMAN & BIRGIT JÜRGENSSEN | dal 27 giugno 2015




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A MERANO ARTEDAL 27 GIUGNO AL 20 SETTEMBRE 2015Una doppia personale celebra due tra le più importanti esponenti femminilidell’arte contemporanea
FRANCESCA WOODMAN & BIRGIT JÜRGENSSENOpere dalla COLLEZIONE VERBUNDA cura di Gabriele Schor


Inaugurazione: venerdì 26 giugno 2015
Dal 27 giugno al 20 settembre 2015, Merano Arte presenta un'ampia selezione di opere di due tra le più importanti esponenti femminili dell'arte contemporanea: Francesca Woodman (1958–1981) e Birgit Jürgenssen (1949-2003).
In collaborazione con la prestigiosa COLLEZIONE VERBUND di Vienna e a cura di Gabriele Schor, le due mostre confermano la vocazione di Merano Arte quale centro espositivo attivo nel fronte della valorizzazione della fotografia contemporanea.
Dopo le personali dedicate negli scorsi anni a grandi maestri internazionali quali Man Ray, Boris Mikhailov, Urs Lüthi, Eliott Erwitt, Ugo Mulas e Cindy Sherman, gli spazi di Merano Arte accostano l'opera di due grandi artiste venute a mancare repentinamente, a soli 22 anni nel caso della Woodman, a 54 anni in quello della Jürgenssen. I loro lavori, oltre che a livello estetico e concettuale, dialogano felicemente anche in senso storico, poiché rappresentano due degli esempi più alti dell'arte femminile degli anni Settanta. Entrambe hanno infatti utilizzato il proprio corpo come strumento formale per interrogare e mettere in discussione il proprio essere e la propria identità.
Birgit Jürgenssen ha sempre manifestato un'inclinazione dichiaratamente femminista, mentre le opere della Woodman sono state interpretate in quanto tali da una lettura critica più recente. Mosse da un'urgenza espressiva che le ha spinte a sperimentare mettendosi in gioco e ritraendosi in prima persona, spesso nude, altre volte travestite, le due artiste hanno interrogato i tratti più reconditi della psiche umana, tentando di cogliere non una testimonianza "esterna", ma di rendere visibile uno stato d'animo complesso e tutto interiore, dalla forza e delicatezza tipicamente femminile.

Se in passato i soggetti delle fotografie di Francesca Woodman sono stati spesso interpretati quale preludio estetico del suo suicidio, i recenti studi di Gabriele Schor, Elizabeth Bronfen, John Mariz, Abigail Solomon-Godeau e Beate Söntgen, iscrivono la sua opera nella tradizione del tableau vivant.
La rassegna a Merano Arte proporrà una serie di fotografie in versione originale, in bianco e nero, ma anche alcune rare diapositive a colori e un video, che approfondiranno la poesia e l'ambito metaforico che caratterizza il singolare linguaggio espressivo dell’artista americana.
Francesca Woodman ha utilizzato il proprio corpo come strumento e contemporaneamente come oggetto, includendolo in una messa in scena attentamente studiata, dove le leggi della geometria sembrano non valere più. L'inquadratura coglie una scena orchestrata mediante l'utilizzo di oggetti da posa che raccontano suggestioni sospese, accadimenti dai tratti surreali.

Birgit Jürgenssen, una delle più importanti esponenti dell’avanguardia femminista degli anni Settanta, ha lasciato un corpus davvero eterogeneo e complesso. Le circa 3.000 opere realizzate dall’autrice austriaca nel corso della sua vita comprendono stampe, disegni, acquerelli, collage, dipinti, fotografie e sculture, lavori custoditi, come quelle di Francesca Woodman, da alcuni tra i più importanti musei del mondo, tra i quali il MoMa di New York.
Le sue creazioni esplorano un corpo femminile che appare mascherato, frammentato, antropomorfo, riflettono con ironia e spirito surrealista sugli stereotipi sessuali e di genere, sui pregiudizi e malintesi della vita quotidiana.

Accompagnano le iniziative da due importanti monografie realizzate dalla COLLEZIONE VERBUND.

Merano (BZ), giugno 2015


FRANCESCA WOODMAN & BIRGIT JÜRGENSSEN
Opere dalla COLLEZIONE VERBUND

Conferenza stampa:      venerdì 26 giugno 2015, ore 11.00

Inaugurazione:                                venerdì 26 giugno 2015, ore 19.00

Durata della mostra:     27 giugno - 20 settembre 2015

Catalogo:                            La mostra è accompagnata da due monografie Edizioni Collezione Verbund

Orari:                                   10.00 – 18.00, lunedì chiuso

Biglietti:                             intero 6,00
                                               ridotto per over 65/guestcard/gruppi/persone diversamente abili Euro 5,00
                                               gratuito per under 14, stampa, soci Amaci

Info:                                     Merano Arte - Edificio Cassa di Risparmio
                                               Portici 163, 39012 Merano (BZ)

                                               www.kunstmeranoarte.org

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15 giugno 2015

CHICFASHION: MUGLER RESORT 2016


Bi-Color Fitted Cady Jumpsuit by MUGLER 

https://www.modaoperandi.com/mugler-r16/bi-color-fitted-cady-jumpsuit


14 giugno 2015

TIME TABLE. A TAVOLA NEI SECOLI






Time Table
A tavola nei secoli
24 giugno / 18 ottobre 2015
Palazzo Madama
Piazza Castello, Torino
 

| martedì 16 giugno 2015 | L'ARTISTA IMPAGINATO. Dialoghi intorno ai cataloghi d'arte | BOTTO E BRUNO INCONTRANO RICCARDO PASSONI



Dialoghi intorno ai cataloghi d'artea cura della Biblioteca d'Arte Fondazione Torino Musei
3 giugno - 7 luglio 2015 | ore 18

Sala 1 GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31 - Torino
Che cos'è oggi un catalogo d'arte? Il prodotto editoriale di una mostra? Uno strumento di marketing? Uno studio analitico del lavoro di un artista? E che cos'è, invece, un libro d'artista? A questi interrogativi si propone di rispondere il ciclo di 6 incontri a ingresso libero organizzato dalla Biblioteca d'Arte della Fondazione Torino Musei.
Ciascun appuntamento affianca all'artista coinvolto il curatore del volume in oggetto, oppure un relatore esperto dell'artista stesso.
Il progetto è curato da Stefania Audisio, sotto la direzione di Riccardo Passoni, direttore della Biblioteca d'Arte della Fondazione Torino Musei e vicedirettore della GAM di Torino.
Martedì 16 giugno ore 18
Botto & Bruno
incontrano Riccardo Passoni
Punto di partenza della discussione fra i due artisti torinesi e il direttore della Biblioteca d’Arte della Fondazione Torino Musei è il catalogo Botto & Bruno: low, Madrid, Istituto italiano de Cultura, (2012-13).


Prossimo appuntamento: Martedì 23 giugno ore 18
Stefano Arienti
incontra Giovanni Ferrario
Arricchito dalla presenza dei lavori su carta di Arienti, il confronto nasce dal Libro d’artista La danza delle polveri, Mantova, Corraini, (2009), realizzato da Arienti insieme a Ferrario e dalla monografia di Ferrario Quasi, Mantova, Corraini, (2015).

Gli incontri si svolgono in Sala 1 GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31 - Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

MuSA - Museo Virtuale della Scultura e dell'Architettura di Pietrasanta | Al via il 13 giugno la rassegna LEGGERA MATERIA 2015

MuSA
MUSEO VIRTUALE DELLA SCULTURA E DELL’ARCHITETTURA
Pietrasanta

Leggera Materia
Eventi 2015

Scolpire il tempo. L’artigianato, l’arte e la conoscenza
Giorgio Brogi. Rumore bianco
Le mani – Eccellenze in Versilia 2015 – Evocazioni – Arte e design nel marmo





Al MuSA, il Museo virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, il 13 giugno prende il via la terza edizione di Leggera Materia, il ricorrente ciclo di appuntamenti estivo, che sino a settembre proporrà mostre e proiezioni nei bellissimi locali dell’ex laboratorio di artigiani del marmo. Il museo della Camera di Commercio di Lucca, diretto da Massimo Marsili, presenta dunque anche quest’anno attraverso l'accostamento tra la dimensione fisica e virtuale l'arte, la scultura, l'architettura e il design.

Forte dei Marmi | Galleria Spirale Milano | PERCEZIONI VISIVE | dal 13 giugno




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FORTE DEI MARMI (LU)
ALLA GALLERIA SPIRALE MILANO
DAL 13 GIUGNO AL 15 SETTEMBRE 2015
LA MOSTRA
PERCEZIONI VISIVE

La rassegna presenta 36 opere di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Paolo Scheggi, Giuseppe Amadio.

 
 
Dal 13 giugno al 15 settembre 2015, la Galleria Spirale Milano apre una sede temporanea sul litorale lucchese a Forte dei Marmi (via Giosuè Carducci 45) e ospita la mostra Percezioni visive. Integrazione tra spazi reali e spazi virtuali che propone 36 opere di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Paolo Scheggi, esponenti storici di quella corrente definita da Gillo Dorfles, Arte oggettuale, cui si affianca una corposa sezione dedicata a Giuseppe Amadio, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Amadio.

Forte dei Marmi (LU), giugno 2015
 
PERCEZIONI VISIVE. Integrazione tra spazi reali e spazi virtuali
Forte dei Marmi (LU), Galleria Spirale Milano (via Giosuè Carducci 45)
13 giugno - 15 settembre 2015

Orari:    tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.30
Mercoledì chiuso

Ingresso libero

LETTERATURE Festival Internazionale di Roma

LETTERATURE
 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA
Martedì 16 giugno ore 21.00
Piazza del Campidoglio

#RELAZIONI

con gli autori
EDMUND WHITE - DAŠA DRNDIĆ - NICOLA LAGIOIA - LOLA SHONEYIN

Accompagnamento musicale di Pasquale Laino (sax) Riccardo Manzi (chitarra) e Vittorino Naso (percussioni).



Il Festival è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Dipartimento Cultura, con l’ideazione e direzione artistica di MARIA IDA GAETA, responsabile della Casa delle Letterature di Roma, la regia di FABRIZIO ARCURI e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

La serata di martedì 16 giugno ore 21.00 in PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, dal titolo #RELAZIONI, vedrà protagonisti gli autori stranieri EDMUND WHITE, DAŠA DRNDIĆ, LOLA SHONEYIN, e l’autore italiano NICOLA LAGIOIA.
Gli autori leggeranno testi inediti ispirati al tema scelto per questa edizione COSA RESTA DA FARE ALLA LETTERATURA.

L’accompagnamento musicale della serata sarà eseguito da Pasquale Laino (sax) Riccardo Manzi (chitarra) e Vittorino Naso (percussioni).
Coordinamento musicale del festival a cura di Franco Piersanti.


Gli autori:

Daša Drndić nasce a Zagabria nel 1946.
Si laurea in Filologia all'Università di Belgrado, presso la Facoltà di Lingua e Letteratura Inglese, e completa poi la sua formazione conseguendo un Master in Teatro e Comunicazione, con una borsa di studio Fullbright, all'Università dell'Illinois, Stati Uniti. Infine ottiene un dottorato (con una ricerca su Sinistra e Protofemminismo) presso la Facoltà di Discipline umanistiche e Scienze sociali all'Università di Fiume (Rijeka).
Oltre ad essere docente universitaria, Drndić lavora per anni come editor e produttrice a Radio Belgrado, realizzando oltre trenta sceneggiati radiofonici, venduti anche all'estero.
Ha pubblicato saggi, testi teatrali, poesie ed è scrittrice di romanzi tradotti in inglese, francese, polacco, sloveno, tedesco, slovacco. Ha vissuto in Canada e negli Stati Uniti.
I sui lavori, non in traduzione italiana, includono: Put do subote (1982); Kamen s neba (1984); Totenwande (2000); Leica format (2003); Sonnenschein (2007); April u Berlinu (2009); Belladonna (2012).
In Italia è stato pubblicato nel 2015, per i tipi Bompiani, Trieste. Un romanzo documentario, in cui l’autrice racconta attraverso un dramma personale la tragedia del mondo. Il libro si apre con la  protagonista Haya, a Gorizia, sola e circondata da fotografie e ritagli di giornali. È una donna anziana, che dopo più di sessant’anni aspetta di ricongiungersi a suo figlio, avuto da un ufficiale delle SS (Kurt Franz, realmente esistito) e rapito dalle autorità tedesche per far parte del programma segreto di Himmler: il progetto “Lebensborn”. In Trieste, Haya, attraverso la ricerca di suo figlio, riflette sulle esperienze della sua famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, e sul massacro degli ebrei italiani nella Risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Trieste.
Daša Drndić con questo libro racconta la sconcertante cronaca dell'occupazione nazista nel nord Italia: riporta tutti i nomi dei novemila ebrei italiani morti nei lager e ci conduce al processo di Norimberga, tra vittime e carnefici, in una ballata sul male, al cui centro c'è forte il tema della responsabilità.
Bibliografia
Trieste. Un romanzo documentario, Bompiani, 2015

Nicola Lagioia nasce a Bari nel 1973. Esordisce nel 2001 con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da minimum fax, con cui vince il premio Lo Straniero. Nel 2004 pubblica per Einaudi il romanzo Occidente per principianti (vincitore premio Scanno, finalista Premio Bergamo, finalista Premio Napoli).
Nel 2005, insieme a Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo, scrive 2005 dopo Cristo (Einaudi Stile Libero), firmato con il nome collettivo di Babette Factory, in cui si raccontano le rocambolesche vicende di un gruppo di giovani rivoltosi, un killer improvvisato, un conduttore di successo e due registe underground su uno sfondo di missioni in Estremo Oriente, feste vorticose e raduni massonici. Con il romanzo Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009), un romanzo di formazione ambientato nella Bari degli anni Ottanta, si aggiudica diversi premi tra cui il premio SIAE-Sindacato Scrittori, il premio Volponi e il premio Vittorini. Del 2013 è il libro I miei genitori (Einaudi), un racconto sulla giovinezza, la fortuna e l’impossibilità di essere felici. Ancora per Einaudi, nel 2014, pubblica La ferocia, candidato al Premio Strega 2015. Un romanzo che è insieme un noir, un racconto familiare e un ritratto della società attuale, in cui l’autore mette in scena, con ritmo serrato, misteri, segreti e rivelazioni.
Acclamato dalla critica (“I Buddenbrook pugliesi” lo ha definito Paolo di Paolo), conteso da diversi registi per realizzarne un film, molto amato dal pubblico, è andato in ristampa a solo un mese dalla prima pubblicazione.
Ha pubblicato racconti in varie antologie, tra cui Patrie impure (Rizzoli, 2003), La qualità dell'aria (minimum fax, 2004), Periferie (Laterza, 2006), Deandreide, un omaggio a Fabrizio De André (Biblioteca Universale Rizzoli, 2006), La storia siamo noi (Neri Pozza, 2008).
Nel 2013 e nel 2014 è tra i selezionatori della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Dirige nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax. Scrive per diversi quotidiani, settimanali e riviste, tra cui  La Repubblica, Lo Straniero, Repubblica XL ed è una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa culturale di Radio3.
Bibliografia
Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi), minimum fax, 2001
Occidente per principianti, Einaudi, 2004
2005 Dopo Cristo, Einaudi, 2005
Babbo Natale. Dove si racconta come la Coca-Cola ha plasmato il nostro immaginario, Fazi, 2005
Riportando tutto a casa, Einaudi, 2009
Fine della violenza, :duepunti edizioni, 2010
Un altro nuotatore, Feltrinelli, 2012
I miei genitori, Einaudi, 2013
La ferocia, Einaudi, 2014

Lola Shoneyin
Vitale, agguerrita, fiera sostenitrice dei diritti delle donne, Lola Shoneyin è nata nel 1974 a Ibadan, in Nigeria, da una famiglia di religione cristiana. Durante l’infanzia ha studiato in diversi college del Regno Unito, per poi tornare nel suo paese e laurearsi in Letteratura inglese. Appassionata lettrice di Toni Morrison e Isabel Allende, amante della grande poesia americana (da Allen Ginsberg a Sylvia Plath a Alice Walker), ha pubblicato vari racconti su riviste letterarie, un libro per bambini e tre raccolte di poesie. Prudenti come serpenti, il suo primo romanzo, è stato inserito nel 2010 nella longlist dell’Orange Prize for Fiction. Dopo aver insegnato per molti anni del Nord della Nigeria, oggi vive a Lagos, e organizza l’Aké Arts and Book Festival. Collabora con numerose riviste internazionali.
Bibliografia
Prudenti come serpenti, 66thand2nd, 2012

Edmund White nato nel 1940 a Cincinnati, Ohio, è cresciuto a Chicago dove si è laureato nel 1962. Trasferitosi a New York ha lavorato  come membro dello staff a Time Life Books e freelance per Newsweek. Ha vissuto poi per un periodo a Roma e successivamente in Francia per poi tornare a New York e continuare la sua carriera di giornalista per diverse testate, scrittore e saggista. Esordisce nella letteratura nel 1973 con il romanzo Forgetting Elena ma ha conseguito un enorme successo di pubblico e critica con la tetralogia, di ispirazione autobiografica, che comprende i romanzi Un giovane americano, La bella stanza è vuota, La sinfonia dell'addio e L’uomo sposato. Nella teatralogia  descrive le fasi della vita di un giovane omosessuale dalla fanciullezza alla mezza età. Un indimenticabile ritratto degli Stati Uniti che a partire dal Midwest degli anni Cinquanta nei diversi volumi descrive le grandi trasformazioni sociali degli anni successivi.
Agli inizi degli anni Ottanta White vive in Francia ed è tra i fondatori della prima organizzazione mondiale che si occupa della lotta all’Aids. Dopo il ritorno in America White mantiene il suo interesse per la letteratura francese e pubblica una biografia su Jean Genet, in Italia pubblicata con il titolo Ladro di stile (Il Saggiatore, 1997) con cui vince nel 1994 il  prestigioso National Book Critics Circle Award. Pubblica poi i saggi  ll flâneur. Vagabondando tra i paradossi di Parigi ( Guanda, 2005) Ritratto di Marcel Proust, (Lindau, 2010) e La doppia vita di Rimbaud (minimum fax,  2009)
Nel 2005 pubblica la sua autobiografia non fiction, My Lives (Playground, 2007) in cui Edmund White racconta gli Stati Uniti "sedati" e omofobi dell'era Eisenhower, gli anni della rivoluzione sessuale, ma anche l'oggi attraverso una storia d'amore inconsueta e toccante.
Sempre l’editore Playground ha pubblicato negli ultimi anni Hotel de Dream (2008), Caos (2009) e Ragazzo di città (2010) Un giovane americano con una nuova traduzione (2011) Jack Holmes e il suo amico (2012). Il suo più recente libro, Inside a Pearl: My Years in Paris, è stato scritto nel 2014.
Considerato uno dei più grandi scrittori americani viventi è membro della American Academy of Arts and Letters ed è ufficiale dell'Ordine Francese delle Arti e delle Lettere ed è stato vincitore nel 2013 del Premio France-Amériques pere la sua opera Rimbaud.
Nel 2007 Tiziano Sossi ha realizzato il film intervista Edmund White. A conversation in New York.
 Narrativa
E la bella stanza è vuota, Einaudi, 1992/ Playground 2013
Stati del desiderio. Guida alle città e agli uomini americani, Zoe, 1999
L'uomo sposato, Baldini e Castoldi, 2001
Scorticato vivo, introduzione di David Leavitt, DeriveApprodi, 2002
My lives, Playground, 2007
Hotel de Dream, Playground, 2008
Caos, Playground, 2009
Ragazzo di città, Playground, 2010
Un giovane americano, Playground, 2011, nuova traduzione
Jack Holmes e il suo amico, Playground, 2012
Saggistica
Le gioie dell'omosessualità, Ed. Centro Studi Terapie Sessuali, 1985
Altars, Leonardo 1995
Ladro di stile. Le diverse vite di Jean Genet, Il Saggiatore, 1997
ll flâneur. Vagabondando tra i paradossi di Parigi, Guanda, 2005
Ritratto di Marcel Proust, Lindau, 2010

I musicisti:

Franco Piersanti
Assistente di Nino Rota all’inizio della carriera, Franco Piersanti, compositore poliedrico, ha composto dal ’75 ad oggi oltre 100 partiture per il cinema lavorando con Nanni Moretti, Gianni Amelio, Daniele Luchetti, Ermanno Olmi, Margarethe von Trotta, Carlo Mazzacurati, Emanuele Crialese, Cristina Comencini, Carlo Lizzani, Alberto Sironi, Paolo Virzì, Gianfranco Cabiddu.

Pasquale Laino
Il sassofonista Pasquale Laino ha esperienza a 360 gradi dalla musica sinfonica alla musica leggera, dal jazz alla musica contemporanea, fa parte del quartetto di saxofoni “Arundo donax”, del gruppo di world music “Klezroym”, dell’ensemble “Open Trios”. Come compositore e arrangiatore ha collaborato alla produzione di diverse colonne sonore per il cinema e la televisione. Nel 2010 incide per la Cni il disco “The river will carry me“ con Alessandro Gwis e Andrea Avena.

Riccardo Manzi
Chitarrista, cantante, compositore e autore ha sempre cercato di mescolare differenti linguaggi creando un suo stile personale.Ha fondato con Gabriele Coen i KlezRoym e ha suonato tra gli altri con Max Manfredi, Nada, Mango, Marcello Murru, Badara’ Seck e Mauro Pagani, Agricantus, Sidh, Alessandro Gwis, Michele Rabbia, Marco Siniscalco, Raul Scebba, Andrea Marcelli, Frank London, Kocani Orkestar, Vieux Farka Toure, Cheick Tidiane Seck.
In teatro ha lavorato con Ascanio Celestini, Marco Presta, Giancarlo Ratti, Ulderico Pesce, Olek Mincer, Anna Ammirati, Sara Modigliani.

Vittorino Naso
Diplomato in Strumenti a Percussione presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma, le sue collaborazioni orchestrali includono: Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Sinfonica della Rai di Roma, etc.
Collabora abitualmente con alcuni fra i più importanti compositori italiani di musiche per film, televisione e teatro, tra cui Franco Piersanti, Nicola Piovani, Ennio Morricone.

Tra le moltissime colonne sonore cinematografiche nelle quali ha suonato, si possono ricordare: “La Vita è Bella”, “Malena”, “La Stanza del Figlio”, “Tutta la Vita Davanti”. 

Il FAI svela altri segreti del Castello di Masino

  
   

Il FAI svela altri segreti del Castello di MasinoA Torino in anteprima il nuovo volume del Catalogo della Biblioteca

Mercoledì 17 giugno in Accademia delle Scienze di Torino, ore 17,30, Giovanni Romano presenta il secondo volume del Catalogo della Biblioteca dello Scalone con autorità



Dalla ricca storia di uno dei castelli più importanti del Piemonte e dell'Italia vengono a galla nuovi segreti. Il Comitato per la Biblioteca e l’Archivio Valperga del Castello di Masino, bene tutelato dal FAI-Fondo Ambiente Italiano, pubblica con Interlinea il secondo dei quattro volumi che compongono il Catalogo della Biblioteca dello Scalone che sarà presentato mercoledì 17 giugno 2015 alle ore 17,30 a Torino nella Sala dei Mappamondi dell'Accademia delle Scienze in via Maria Vittoria 3. L'incontro sarà presieduto dal professore emerito dell'Università degli Studi di Torino Giovanni Romano con interventi di Paolo Emilio Ferreri presidente del Comitato per la Biblioteca e l’Archivio Valperga di Masino, Paola Candiani responsabile Restauri e Conservazione del Fondo Ambiente Italiano, l'assessore alla Cultura e al Turismo di Regione Piemonte Antonella Parigi e il presidente del Consiglio di Amministrazione RGI Group Paolo Benini. Parleranno del volume anche Orietta Rossi Pinelli, già ordinario di Storia della Critica d’Arte dell'Università La Sapienza di Roma, e Gian Paolo Romagnani ordinario di Storia Moderna all'Università di Verona. A causa del numero limitato di sposti disponibili nella Sala dei Mappamondi è richiesta l’adesione entro il 15 giugno telefonando al numero 0125778616 oppure via mail scrivendo a bibliotecamasino@fondoambiente.it

I quattro volumi del Catalogo della Biblioteca dello Scalonea cura di Lucetta Levi Momigliano e Laura Tos sono realizzati in veste editoriale prestigiosa con copertina cartonata in tela pregiata e impressioni dei titoli in oro con sovraccoperta di protezione trasparente. Il Catalogo ordina la raccolta di 25 000 volumi della Biblioteca definita dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, con Decreto del 28 maggio 1988, «di eccezionale interesse artistico, storico, culturale» poiché frutto di un collezionismo di alto livello rappresentato sin dall’inizio del XVII secolo dai personaggi più importanti della famiglia Valperga, sempre aggiornati sulla cultura scientifica e letteraria del loro tempo e in contatto con l’intellettualità della corte sabauda e delle altre corti europee. La raccolta è stata quindi sottoposta a tutte le disposizioni di tutela stabilite dalla legge. Nel 2013, dopo il riordinamento e la catalogazione informatizzata iniziata nel 1988, è uscito il primo volume del Catalogo, uno strumento importante per la diffusione della conoscenza delle memorie di una tra le più prestigiose famiglie aristocratiche subalpine e per l’approfondimento delle ricerche sulla storia del Piemonte. La schedatura dei singoli volumi è stata condotta dalla bibliotecaria del Castello che ha prestato attenzione ai singoli esemplari individuando ex libris, firme di possesso, dediche e ogni possibile notazione utile a ripercorrere il filo delle collezioni, il gusto e la cultura dei singoli committenti.



Castello di Masino. Catalogo della Biblioteca dello Scalone, vol. II: D-K, a cura di Lucetta Levi Momigliano e Laura Tos, Interlinea, pp. 440 + XXXII, euro 40, isbn 978-88-8212-851-7

12 giugno 2015

Gli Amici degli Uffizi donano il dipinto "Scena di sacrificio" di Bor alla Galleria






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Scena di sacrificio di Bor:

gli Amici degli Uffizi
donano il dipinto alla Galleria


L’insieme dei dipinti di Paulus Bor, pittore originario di Amersfoort (Paesi Bassi) e vissuto nel XVII secolo, comprende meno di 30 opere. Da oggi un olio su tela dal titolo Scena di sacrificio entra a far parte delle collezioni della Galleria degli Uffizi, grazie alla donazione dell’Associazione Amici degli Uffizi.
Dopo l’odierna presentazione nell’Aula di San Pier Scheraggio, il dipinto sarà visibile nella Sala 54 degli Uffizi (dedicata dei Pittori olandesi di Haarlem, Utrecht  del XVII secolo), al Piano Nobile dell’edificio vasariano. 
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Da quando la Galleria degli Uffizi ricade ad interim negli Istituti del Segretariato Regionale – scrive Paola Grifoni, Segretario regionale del MiBACT per la Toscana - ho potuto verificarne l’intensa programmazione di eventi relativi a tutto l'arco cronologico delle collezioni del museo, dall’antichità a giorni nostri: mostre, riallestimenti, convegni, donazioni. Proprio fra queste mi pare particolarmente ragguardevole quella - generosamente offerta dagli Amici degli Uffizi - di questo prezioso quadro di Paulus Bor, rarissimo artista di alta qualità poetica, che va ad arricchire le nuove sale dei pittori stranieri, inaugurate nel dicembre del 2011”.

La tela di Bor, di tema inusuale (per non dire stravagante) e d’eccentrica impaginazione – aggiunge Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi - coniuga una visione di paese tipicamente nordica a memorie delle antichità romane, conosciute e amate dal pittore in un soggiorno romano fra il 1623 e il 1626. Anche lui, al pari di tanti suoi conterranei, si sarà spostato nell’Urbe per studiare proprio i reperti d’un passato eroico appreso sui libri e per conoscere i capi d’opera dei grandi maestri di primo Cinquecento; ma poi, lui pure, sarà rimasto abbagliato dalle novità luministiche del Caravaggio e dei suoi numerosi discepoli. Tuttavia la peculiarità dello stile di Bor risulterà lampante quando la sua tela sarà esposta nella stanza dei pittori olandesi di Utrecht, dove s’è pensato potesse trovar luogo conveniente”.

È con particolare piacere che gli Amici degli Uffizi presentano questa ulteriore e importante acquisizione, che permette di arricchire la collezione del nostro museo con un raro dipinto di Paulus Bor, Scena di sacrificio – ha sottolineato Maria Vittoria Rimbotti, Presidente degli Amici degli Uffizi -. L’artista olandese poco conosciuto ai non addetti lavori, visse a Roma e si dice che la sua pittura denoti uno stile tipico dei caravaggisti con spunti rembrandtiani, con rappresentazioni di soggetti insoliti ed enigmatici. Oltre ad essere vicini agli Uffizi come mecenati per restauri e interventi necessari a tutelare le necessità della Galleria, i nostri sforzi in questi tempi non facili, sono da sempre aperti alle esigenze di completezza e documentazione che contraddistinguono appunto la crescita delle collezioni degli Uffizi”.

Da segnalare che per l’occasione è stato realizzato dal CentroDi una pubblicazione della serie “Studi e ricerche. I pieghevoli” dedicato all’opera di Bor donata alla Galleria.

BREVI NOTE SULL’OPERA

Paulus Bor (Amersfoort, Paesi Bassi, c. 1601-1669)
Scena di sacrificio1635-1640
Olio su tela, cm 89,5 x 67,7

La presente opera mostra una figura femminile avvolta in un manto coperto di fiori, che sta per mettere in atto il sacrificio di un uccello, adagiato su un altare. Ad assistere la donna è un giovane uomo dal torso nudo, che soffia la piccola fiamma che si sta sviluppando tra le foglie. Il soggetto non appare riconducibile a una fonte letteraria precisa ed è da qualificarsi piuttosto come una rivisitazione personalissima di una scena di sacrificio classico in ambiente naturale. Il giovane uomo con la testa cinta di una corona di alloro quasi sicuramente rappresenta un pastore, così come il volatile dovrebbe essere una colomba, cara a Venere e simbolo dell’amore. Nell’invenzione, la protagonista principale rimane la figura della maga: col suo viso assorto e pensoso, e la sua gestualità pacata, riesce ad imprimere un’atmosfera intimamente solenne al rituale. La fisionomia della donna è in tutto tipica di Bor: un viso pieno e soffice, un collo corto, cappelli lunghi sciolti e una espressione sognante.
La tela degli Uffizi rappresenta un’importante aggiunta al corpus ristretto di dipinti di Paulus Bor. Nel mettere insieme gli elementi della composizione l’artista presta particolare attenzione alla distribuzione delle forme in superficie – ampie e meno ampie, lisce e meno lisce -  anziché preoccuparsi della costruzione spaziale. Colpisce soprattutto il lieve tono argenteo del dipinto, che distingue quasi tutte le opere del pittore. La vocazione più propriamente pittorica di Bor determina la resa felicemente trasparente del manto della maga, ma anche quella più precisa del teschio di montone. L’applicazione della materia pittorica diventa più pastosa sul volto carnoso del giovane pastore che soffia sul fuoco. In questo particolare troviamo un’eco dello stile dei pittori caravaggeschi della scuola di Utrecht.

10 giugno 2015

LETTERATURE FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA

LETTERATURE FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMAVenerdì 12 giugno ore 21.00Piazza del Campidoglio #DESTINI con gli autoriROBERT McLIAM  WILSON - MARCO MISSIROLI - MIA COUTO




Lucrezia Lante della Rovere introduce gli autori stranieri

Coordinamento musicale di Franco Piersanti (pianoforte) con Pasquale Laino (sax), Adriano Martino (chitarra elettrica) e Vittorino Naso (percussioni)



Il Festival è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Dipartimento Cultura, con l’ ideazione e direzione artistica di MARIA IDA GAETA, responsabile della Casa delle Letterature di Roma, la regia di FABRIZIO ARCURI e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

La prima serata in piazza del CAMPIDOGLIO di LETTERATURE Festival Internazionale di Roma, dal titolo #DESTINI, avrà luogo VENERDÌ 12 GIUGNO ORE 21 con gli autori stranieri MIA COUTO e ROBERT McLIAM WILSON e l’autore italiano MARCO MISSIROLI, che leggeranno testi inediti ispirati al tema scelto per questa edizione COSA RESTA DA FARE ALLA LETTERATURA.


Gli autori stranieri saranno introdotti dall’attrice Lucrezia Lante della Rovere.
Coordinamento musicale a cura di Franco Piersanti (pianoforte) con Pasquale Laino (sax) Adriano Martino (chitarra elettrica) e Vittorino Naso (percussioni).