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27 luglio 2015

OMAGGIO A ROBIN WILLIAMS - FOCUS IN PRIMA TV



Presenta
 
OMAGGIO A ROBIN WILLIAMSUNA RASSEGNA E UN FOCUS ESCLUSIVO IN PRIMA TV


Un anno fa (11 agosto 2014) il mondo del cinema perdeva uno degli attori più istrionici di tutti i tempi: Robin Williams. Il Canale lo ricorda con un Focus in esclusiva Prima TV e una rassegna di alcune tra le sue più celebri interpretazioni. Interviste allo stesso Robin Williams, al regista Barry Levinson e a Ben Stiller tratte dagli archivi della NBC e di Getty, foto e clip di film raccontano una delle star più complete del panorama hollywoodiano.

L’appuntamento è a partire dal 4 agosto ogni martedì alle ore 21:15.

Titoli in ordine di trasmissione:

·        04/08: Risvegli (1990) di Penny Marshall con Robert De Niro
·        11/08: La leggenda del re pescatore (1991) di Terry Gilliam con Jeff Bridges
·        18/08: Al di là dei sogni (1998) di Vincent Ward con Cuba Gooding Jr. e Annabella Sciorra
·        25/08: L'uomo bicentenario (1999) di Chris Columbus

FOCUS – ROBIN WILLIAMS

Interprete eccellente di ruoli drammatici e oscuri e, allo stesso tempo, genio dalla comicità travolgente, Robin Williams viene ricordato nel Focus esclusivo realizzato dal Canale attraverso interviste allo stesso Robin Williams e a coloro che hanno lavorato con lui e preziosi materiali di archivio, oltre a clip tratte dai suoi film più famosi e foto di Contrasto. Nato a Chicago il 21 luglio 1951 da una famiglia benestante, Robin ha origini inglesi, irlandesi, scozzesi, tedesche e francesi. Nel 1967 si trasferisce con la famiglia in California e negli anni del College nasce la sua passione per il teatro. “Mio padre era un uomo molto elegante e quando gli dissi che volevo fare l’attore lui rispose: «Bene, ma cercati una professionale alternativa come la saldatura». Così andai a lezione di saldatura ma l’insegnante aveva un occhio solo e così dissi «devo andare».” Dice Robin Williams in una delle interviste tratte dagli archivi della NBC e contenute nel Focus. La prima importante interpretazione per cui il pubblico ricorda Robin Williams è per il ruolo di Mork, un simpatico alieno protagonista della serie televisiva Mork & Mindy, in onda dal 1978 al 1982. Negli stessi anni, Robin interpreta numerose stand-up comedy, che in futuro gli varranno il 13° posto nella lista della Comedy Central's tra i 100 più grandi stand-up di tutti i tempi. “Non hai scelta devi essere così convincente agli occhi di qualcun altro da riuscire a essere irriconoscibile anche per tua moglie.” Al cinema, il suo primo ruolo di rilievo è Braccio di Ferro in Popeye di Robert Altman del 1980, e la vera consacrazione a Hollywood è con Good Morning, Vietnam di Barry Levinson del 1987, che gli vale la prima nomination agli Oscar e la vittoria di un Golden Globe. Di lui racconta Barry Levinson: “Sapeva essere comico in tanti modi diversi tirando fuori cose dalla sua testa all’improvviso. Come durante le riprese di Good Morning Vietnam in cui dovevamo girare delle scene con i vietnamiti. Il suo interesse nei confronti della gente era tale che riusciva a tirar fuori  il loro comportamento, il modo in cui pensavano e lavoravano. Questo ha davvero vitalizzato il film più della storia in sé. “ Seguono altri film di successo: L’attimo fuggente di Peter Weir e La leggenda del re pescatore di Terry Gilliam, per i quali riceve due nomination agli Oscar nel ’90 e nel ’92. E’ grazie a Will Hunting – Genio ribelle che nel 1997 Robin Williams ottiene la statuetta come miglior attore non protagonista. “È un grande onore..mi sembra di volare…ed è molto più economico del Prozac!” Il successo raggiunto da Robin Williams durante la sua carriera è oscurato, però, da momenti difficili nell’ambito della vita privata: negli anni Ottanta l’attore fa uso di cocaina ed è presente alla tragica serata in cui il suo collega e amico John Belushi perde la vita per overdose. Anche la vita sentimentale di Williams è piuttosto turbolenta: dopo dieci anni di matrimonio, nel 1988 divorzia dalla prima moglie, la ballerina Valerie Velardi, madre del figlio Zachary, quando i giornali rivelano una sua relazione con Marsha Garces, la bambinaia del figlio. Nel 1989 sposa Marsha, dalla quale ha due figli: Zelda e Cody Allan. Nel 2008 i due annunciano di non essere più sposati e nel 2011 l'attore sposa Susan Schneider, una graphic designer conosciuta due anni prima. Anche negli anni successivi le incredibili doti istrioniche consentono a Robin Williams di destreggiarsi tra parti serie e drammatiche, come in Patch Adams del 1998, e ruoli comici, come in Una notte al museo del 2006 dove recita a fianco di Ben Stiller che dice di lui: “Ogni volta che ho lavorato con Robin ho sempre cercato di dare il meglio proprio perché ero un suo grande fan. Ha interpretato una tale quantità di film, di performance dal vivo, di parti comiche, ha così tanto lavoro alle spalle che rimarrà vivo per sempre.” Gli ultimi anni della sua vita sono caratterizzati da molte difficoltà personali. L’attore si ammala prima di Parkinson e poi di una malattia neurodegenerativa, chiamata demenza da corpi di Lewy, che si manifesta soprattutto con frequenti allucinazioni visive. E’ probabilmente a causa di un’allucinazione che l’11 agosto del 2014 Robin Williams si toglie la vita nella sua abitazione a Tiburon, in California.

AUTORITRATTO DI LEONARDO | fino al 3 agosto ai Musei Capitolini

Fino al 3 agosto
L'AUTORITRATTO di LEONARDO DA VINCIai Musei Capitolini di Roma




Ancora pochissimi giorni per ammirare l'Autoritratto di Leonardo, capolavoro assoluto del maestro toscano esposto ai Musei Capitolini di Roma. Il protagonista della mostra Leonardo da Vinci. L'autoritratto, che per la prima volta ha portato della Capitale il disegno realizzato a sanguigna dall'artista, rimarrà infatti esposto fino a lunedì 3 agosto.
Nei giorni successivi tornerà a Torino, per essere nuovamente ricondotto nel bunker della Biblioteca Reale che lo custodisce insieme agli altri 12 disegni autografi di Leonardo da Vinci, parte della ricca collezione grafica italiana e straniera dei secoli XV-XIX, di proprietà dell'istituzione culturale torinese e acquistata da re Carlo Alberto nel 1839.

L’esposizione romana, posta sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, dal MiBACT, dalla Fondazione Enzo Hruby, dalla Fondazione Guglielmo Giordano e dal Comune di Vinci.  La produzione e l’organizzazione sono dell’Associazione Culturale MetaMorfosi con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il percorso espositivo ripercorre gli avvenimenti più importanti della vita di Leonardo, le vicende controverse e affascinanti che accompagnarono l'opera nei secoli e le caratteristiche della tecnica a sanguigna utilizzata per realizzare l'autoritratto. Grazie alla presenza di supporti multimediali, inoltre, l'Autoritratto viene raccontato anche da tre preziosi documenti audiovisivi messi a disposizione da Rai Teche e dall'Istituto Luce.

Al termine del percorso, nel cuore di Palazzo Caffarelli, il visitatore si ritrova infine a pochi passi dal più enigmatico, affascinante e misterioso ritratto che ci sia mai giunto dall'antichità. Lo sguardo ipnotico e senza tempo di Leonardo appare infatti come il traguardo finale di viaggio a ritroso nella straordinaria sua capacità di autocelebrarsi, attraverso i tratti del viso di un uomo canuto, con lunghi capelli e lunga barba, calvo ma affascinante grazie ad un'espressione seria e leggermente severa che ha contraddistinto, nei secoli a venire, i tratti dell'artista stesso nell'immaginario collettivo. 

Non ci saranno per molti anni altre esposizioni dell'Autoritratto di Leonardo da Vinci. Per motivi di conservazione e di sicurezza, l'opera tornerà al buio del caveau torinese. Proprio per sfruttare al meglio questa sua rarissima “uscita pubblica”, il disegno, prima di essere esposto ai Musei Capitolini, è stato sottoposto ad una nuova campagna diagnostica e ad un intervento "non invasivo" realizzato dai tecnici restauratori dell'ICRCPAL, Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma, diretto da Maria Cristina Misiti.


Paul Jenkins. I colori dell'invisibile Pinacoteca Comunale di Gaeta 26 luglio - 26 settembre 2015

Paul Jenkins. I colori dell’invisibile.
Pinacoteca Comunale di Gaeta
26 luglio – 26 settembre 2015




Dal 26 luglio al 26 settembre 2015 la Pinacoteca Comunale di Gaeta ospiterà, dopo Martha Cooper, un altro famoso artista statunitense: Paul Jenkins (1923-2012). La mostra, promossa dal Comune di Gaeta, dall’Associazione Culturale Novecento, da Monte-Carlo International Art e da Antonio e Paola Sapone, riveste un particolare interesse in quanto Jenkins, nel suo girovagare per il mondo, ha soggiornato negli anni Cinquanta anche in Italia, a Taormina, e recentemente è stata allestita una delle sue prime mostre postume in Italia, a Prato.

Le opere provengono da collezioni private e dalla Montecarlo Interrnational Art di Antonio Sapone che ha conosciuto direttamente l’Artista a Parigi, negli anni conclusivi della sua lunga carriera, quando ormai aveva scelto di vivere e lavorare alternativamente tra Francia e Stati Uniti, New York, dove si spense nel 2012. La mostra presenterà un’articolata esposizione di opere chiamate “Phenomena”, titolo generale attribuito dal Maestro alle sue opere dopo aver letto gli scritti di Kant e le teorie del colore di Goethe, a cui segue una frase o un riferimento al luogo di ispirazione.

Jenkins è stato definito un espressionista astratto o ancora un “fenomenista” astratto; ha studiato presso la Art Students League di New York con Yasuo Kuniyoshi e Morris Kantor dove ha conosciuto Mar Rothko, Jackson Pollock, Lee Krasner e Barnet Newman. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni e sono patrimonio di musei di tutto il mondo.

La cura scientifica è affidata al Prof. Giorgio Agnisola e il catalogo, curato dall’Associazione Culturale Novecento, si avvale del contributo del Prof. Marcello Carlino.

Paul Jenkins. I colori dell’invisibile.
26 luglio – 26 settembre 2015
Pinacoteca Comunale di Gaeta. Palazzo San Giacomo, Via De Lieto n. 2, Gaeta

Biglietto
Intero: 5 euro


Orari di apertura
Giugno, Luglio e Agosto
Tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 17 alle 22
Chiuso il lunedì
Settembre
Venerdì 16 -19 / Sabato e Domenica 11-13/16-19

È possibile prenotare la visita in altri giorni ed altre ore telefonando al 3392776173 o inviando una e-mail con attesa di conferma a pinacotecagaeta@gmail.com


L'improvvisa scomparsa di Sebastiano Vassalli

La morte improvvisa di Sebastiano Vassalli di recente candidato al NobelLo scrittore novarese ha raccontato la storia italiana e la pianura



È stato stroncato da un male incurabile. La chimera del 1990 è il suo capolavoro tradotto nel mondo e adottato a scuola accanto ai Promessi sposi. Aveva appena terminato un nuovo romanzo, Io, Partenope, in uscita il 12 settembre, quando avrebbe ritirato il premio Campiello alla carriera. Nelle sue opere, pubblicate da Einaudi, Interlinea e Rizzoli, viaggi nel tempo e metafore della società contemporanea alla ricerca del carattere nazionale degli italiani. Mercoledì dalle ore 10 camera ardente alla Biblioteca civica negroni di Novara e funerali civili alle ore 17,30 al Broletto di Novara, con una lettura no stop dei suoi testi a cura della sua casa editrice novarese.


È mancato improvvisamente per un male inguaribile lo scrittore novarese Sebastiano Vassalli che di recente aveva ricevuto notizia della candidatura ufficiale dell’accademia svedese al premio Nobel 2015 per la Letteratura. L’autore della Chimera



romanzo nel 1990 premio Strega da poco riedito nella “Bur”, tradotto in tutto il mondo e molto adottato nelle scuole superiori accanto ai Promessi sposi, è nato a Genova nel 1941 ma fin da piccolo ha vissuto a Novara; viveva da anni in un’antica casa in mezzo alle risaie in località Marangana dove conduceva un’esistenza sobria e riservata, quasi eremitica, dedicandosi alla scrittura. L’annuncio è stato dato dalla moglie e dal Centro Novarese di Studi Letterari. I suoi libri sono pubblicati da Einaudi, Rizzoli e Interlinea. Aveva appena terminato un nuovo romanzo, Io, Partenope, in uscita il 12 settembre, quando avrebbe ritirato il premio Campiello alla carriera.
Mercoledì dalle ore 10 camera ardente alla Biblioteca civica negroni di Novara e funerali civili alle ore 17,30 nell’antico al Broletto di Novara, luogo di memoria storica e letteraria dove trascorse l’ultima notte di dolore la giovane Antonia protagonista della Chimera. Nell’occasione Interlinea ricorderà l’autore invitando a un reading no stop del suo capolavoro durante l’apertura della camera ardente in biblioteca, di cui vassalli è stato testimonial.
I maggiori dati biografici di Vassalli sono raccolti nel sito dello scrittore www.letteratura.it/vassalli. Negli anni anni ’60 e ’70, dopo la laurea in Lettere con una tesi sull’arte contemporanea e la psicanalisi discussa con Cesare Musatti e durante un primo periodo di insegnamento, spicca l’attività di pittore ed esponente della neoavanguardia nell’ambito del Gruppo 63. Ha infatti esordito con testi poetici affermandosi con alcune prose sperimentali (tra cui Narcisso

del 1968 e Tempo di màssacro

da Einaudi) travasando nella pagina, attraverso un furore linguistico e una satira culturale, le inquietudini politico-sociali di quegli anni. Rispetto a queste esperienze giovanili, Abitare il vento

del 1980 segna il primo tentativo di un distacco e di una svolta. Il protagonista, come nel successivo Mareblù,

si sente incapace di cambiare il mondo con metodi trasgressivi e rivoluzionari (e poi si chiede: contro chi?). Vassalli cerca quindi nuovi personaggi o, meglio, una letteratura pura (in questo senso è per lui emblematico il poeta Dino Campana, la cui vicenda è ripercorsa nella Notte della cometa,

la prima opera della stagione narrativa matura) e una dimensione esistenziale anch’essa pura, come la fanciullezza, che è al centro della ricerca delle origini della società odierna nel romanzo L’oro del mondo,

ambientato nel dopoguerra. Intanto Vassalli non smette di indagare il mondo con eclettismo intellettuale (si pensi ai pamphlet Sangue e suolo

e Il neoitaliano
). L’investigazione letteraria delle radici e dei segni di un passato che illumini l’inquietudine del presente e ricostruisca il carattere nazionale degli italiani è quindi approdata prima al Seicento con La chimera, un successo editoriale del 1990, poi al Settecento di Marco e Mattio,

uscito l’anno dopo, quindi all’Ottocento e agli inizi del Novecento prima con Il Cigno nel 1993 e successivamente con Cuore di pietra,

dove ricrea un’epopea della storia democratica dell’unità d’Italia fissando come protagonista una grande casa di Novara. Nei libri a cavallo del Duemila lo scrittore si è avvicinato al presente riscoprendo anche il genere del racconto, soprattutto con La morte di Marx e altri racconti del 2006 e L'italiano dell'anno successivo, prima del ritorno al romanzo fondato sulla storia con Le due chiese, del 2010, anno in cui, alla vigilia dei settant'anni, ha dato alle stampe un'autobiografia in forma di intervista, Un nulla pieno di storie, presso Interlinea, la casa editrice dove è uscita anche la raccolta di saggi e letture Maestri e no e vari testi.


Attenzione privilegiata ha sempre dedicato al territorio novarese ricevendo anche il premio alla carriera Dante Graziosi/Terra degli aironi per la narrativa di pianura. Tra i suoi atti d’amore per i suoi luoghi vanno ricordati almeno Il mio Piemonte, con fotografie di Carlo Pessina, e Terra d'acque. Novara, la pianura, il riso, con presentazione di Roberto Cicala, con fotografie a colori, editi da Interlinea, come Il robot di Natale e altri racconti, Natale a Marradi. L'ultimo Natale di Dino Campana e di recente Il supermaschio da Alfred Jarry. Interventi militanti di Vassalli sono stati pubblicati sui quotidiani "La Repubblica", “La Stampa” e "Corriere della Sera", negli ultimi anni con la rubrica “Improvvisi”. Nel 2014 con Terre selvagge è passato a Rizzoli, che a fine primavera ha pubblicato Il confine. È del maggio 2015 la candidatura ufficiale dall'accademia svedese al premio Nobel per la Letteratura.

23 luglio 2015

Chef Cannavacciuolo lancia il primo corso per cuochi in modalità e-learning a distanza

Cannavacciuolo testimonial del primo corso e-learning e a distanza

per cuochi professionisti del Centro Europeo di Formazione
Lo chef pluristellato prossimo giudice di MasterChef lancia il progetto 
“Chef fuoriclasse”:
Antonino Cannavacciuolo

una sfida 2.0 per formare i nuovi cuochi con metodi innovativi


Antonino Cannavacciuolo, il protagonista di Cucine da incubo e prossimo nuovo giudice di MasterChef, lancia il primo corso a distanza con e-learning per cuochi professionisti: ha accettato di essere testimonial del progetto innovativo Chef fuoriclasse del Centro Europeo di Formazione a partire da quest’estate 2015. Per lo chef pluristellato di Villa Crespi a Orta
chef Cannavacciuolo in sala blu 2 - Villa Crespi, Orta
è un modo originale per rispondere alla domanda che fa da titolo al suo ultimo libro edito da Mondadori: «Pure tu vuoi fare lo chef?»
Il CEF-Centro Europeo di Formazione è società editrice leader nel panorama innovativo della formazione professionale a distanza (FAD), anche con metodi di apprendimento on line grazie alle tecnologie multimediali e all’approccio social, con l’appoggio scientifico di Renaia, la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri con cui realizza stage pratici, grazie a docenti e specialisti a disposizione per consulti a distanza e un apposito ufficio stage e placement per l’assistenza nella ricerca dell’impiego. Il corso di cuoco

Chef Cannavacciuolo in veranda

“Chef fuoriclasse” punta all’eccellenza professionale e a un percorso formativo atipico appunto fuori dalla tradizionale classe scolastica.
In attesa di unirsi al trio Cracco-Bastianich-Barbieri nella prossima stagione del talent tv di cucina più seguito, Cannavacciuolo lancia così una nuova sfida: diventare cuochi professionisti si può anche a una certa età e anche senza il percorso scolastico tradizionale. Agli aspiranti cuochi che gli chiedono informazioni sul percorso di studio da seguire risponde nel suo libro che «una scuola è utile quando hai dei professori validi, altrimenti, forse, perdi tempo». Da qui prende il via questo nuovo e originale progetto dedicato a chi vuole trasformare nel proprio lavoro la passione per la cucina. Lo chef di Vico Equense ha raggiunto il successo grazie al sudore della fronte in turni interminabili dentro grandi cucine al seguito di grandi maestri: primo fra tutti il padre, all'inizio contrario che il figlio seguisse la sua strada: «Quando seppe che volevo fare il cuoco mi disse: "Prendi un calendario e cancella tutte le date in rosso"». Perché, egli ricorda, «la vita di un vero chef non ha orari, non ha vacanze né feste comandate; bisogna sporcarsi le mani, darsi da fare, imparare, crescere e non dormire mai sugli allori».
Nel nuovo corso editoriale con metodo FAD il Centro Europeo di Formazione, come spiega l’amministratore delegato Guido Galimberti, «si propone l’unica modalità formativa capace di liberare allievi e docenti dai limiti posti dalla compresenza fisica offrendo un metodo innovativo per l’acquisizione delle competenze professionali attraverso sussidi didattici mirati e avanzate tecnologie di comunicazione. È una formazione ideata su misura con un percorso personalizzato di qualificazione unico nel suo genere». Infatti si tratta di una formazione completa e certificata senza essere vincolati a orari e luoghi ma organizzando il carico di studio e le tempistiche dell'apprendimento in completa autonomia. E ora il CEF intende rivoluzionare ancor più l’esperienza dell’apprendimento con un progetto di e-learning e social learning. Il corso per Cuoco professionista prevede sedici volumi-unità didattiche con esercizi e test di valutazione a distanza, 3 dvd video pratici, 3 volumi con il meglio delle ricette della grande tradizione regionale italiana e altri strumenti, anche su piattaforme pc, tablet e smartphone.
Nato in Italia nel 2007 in seno al Gruppo De Agostini con l’obiettivo di farne un leader europeo nel settore della formazione professionale erogata con il metodo della Formazione a distanza (FAD), il Centro Europeo di Formazione è oggi all’interno del Gruppo Ebano di Novara presieduto da Carlo Robiglio, che assicura: «abbiamo raggiunto l’obiettivo di avere oltre 22 000 allievi soddisfatti e fieri di appartenere alla nostra scuola al punto da voler condividere pubblicamente, numerosi, la propria esperienza sul sito www.centro-europeo-formazione.it». Robiglio nel dare ufficialmente il benvenuto al testimonial del corso Chef fuoriclasse ha dichiarato: «Antonino Cannavacciuolo ha avuto fiducia nel metodo in cui crediamo. Questa fiducia ci spinge oggi ad aumentare ancor più il nostro impegno per offrire una formazione professionale innovativa valida che dia risultati concreti nel mondo del lavoro a chiunque accetti questa grande sfida. Come dice Cannavacciulo, "Bisogna sempre avere dei sogni, anche ambiziosi, sennò non vai da nessuna parte"».
In autunno è previsto un evento in cui lo chef Cannavacciuolo presenterà pubblicamente il progetto nell’idea che «la prima cosa che deve fare un cuoco è trovare la propria strada».

Il centralino del Centro Europeo di Formazione risponde al numero 199 168 168 o e-mail info@corsicef.it. Il sito internet è www.corsicef.it.

EVOCAZIONI. ARTE E DESIGN NEL MARMO al MuSA di Pietrasanta | 24 luglio - 30 agosto 2015

MuSAMUSEO VIRTUALE DELLA SCULTURA E DELL’ARCHITETTURAPietrasanta LEGGERA MATERIAEventi 2015 

EvocazioniArte e design nel marmo


Paolo Ulian & Moreno Ratti_Little Gerla 


24 luglio – 30 agosto 2014



Da venerdì 24 luglio la mostra Evocazioni – Arte e design nel marmo porterà artigiani, artisti e designer al MuSA di Pietrasanta, il Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura voluto dalla Camera di Commercio di Lucca e da Lucca InTec. L’esposizione,  organizzata da CNA Lucca, si inaugurerà alle ore 18.30 all'interno del programma Leggera Materia e della IV edizione di Le Mani. Eccellenze in Versilia, proponendo sino al 30 agosto una serie di opere realizzate dalle maestranze artigiane versiliesi, in collaborazione con artisti e design di tutto il mondo.

GUM Design proporrà Cumuli,
GUM DESIGN_cumuli
una collezione di vasi in pietra basaltina e vetro soffiato a bocca che fa parte della serie Casa di Pietra, premiata con il Best Coomunicator Aword 2014, mentre Architettura sonora presenterà i suoi splendidi Moduli scultorei,

Architettura sonora
dei diffusori acustici impeccabili sia dal punto di vista del design, sia, soprattutto, da quello della qualità acustica, insigniti di prestigiosi premi quali l’A + Architizer a New York. Ancora: la designer francese Sophie Lafont proporrà un classico della sua collezione, i vasi da champagne in marmo, mentre grazie alla collaborazione con Carrara Design Factory, la mostra ospiterà Ago, la serie di piatti in marmo della designer Victoria Wuilmotte, che unisce la perfezione delle forme alle imperfezioni della materiale: le naturali screziature del marmo.  

Nell’ottica del recupero del materiale più nobile del territorio apuo-versiliese, Evocazioni presenta i pezzi della collezione 40x40 di Paolo Ulian e Moreno Ratti. Le piastrelle di marmo che ogni anno vengono scartate, perché il loro colore non è giusto o a causa di minimi danni ai bordi, sono veramente tantissime. Il modello più comune, abbandonato a scatole intere, ha il formato 40X40 e con la serie intitolata appunto così, i due progettisti decidono di dare a queste piastrelle una “seconda possibilità”, trasformandole in opere di design vere e propie: un porta frutta, un vaso, un orologio a parete, addirittura un tavolino.

La rinomata capacità e competenza nella lavorazione artistica degli artigiani di Pietrasanta sarà invece proposta al pubblico mediante le opere realizzate da laboratori artigianali del luogo, come Josafat Cardini & F., Studio Franco Cervietti,  Massimo Galleni , DAM & Apuomarg, Bacci Marmi, Bertozzi Felice, Studio Giorgio Angeli e ElleArte  per conto di artisti quali John Bizas, Massimo Bertolini, Arturo Carmassi, Robert Courtright, Bruno Romeda e Jean-Gabriel Coignet.

Attraverso un esercizio di intelligenza collettiva con i vari partner del progetto poi, anche per questa edizione saranno presentati diversi metodi di collaborazione che riescono a generare risultati davvero straordinari, quali ad esempio i prototipi realizzati dai designer Davide Aquini, Elisabetta Coccioni, Sofia Crescioli, Ambra Pisati, Maria Laura Sala,  coordinati da SOURCE – Self Made Design e ZP STUDIO. Citiamo tra gli altri il porta mestolo Iceberg Tree, il fermaporta LightHouse e la chiavetta USB Marmory Pen.

Infine, come nelle passate edizioni, ci saranno le opere di artisti di fama internazionale che lavorano e vivono a Pietrasanta, dalla norvegese Julia Vance al polacco Szymon Oltarzewski, da Cynthia Sah e Nicolas Bertoux della fondazione Arkad, alle giovanissime artistei argentine Flavia Robalo e Veronica Fonzo dell’associazione La Polveriera.

Design e scultura, oggettistica e opere d’arte, andranno a suscitare nei visitatori della rassegna le emozioni che Michelangelo descriveva mediante una delle sue frasi più celebri  “….Tu vedi un blocco, pensa all’immagine:  l’immagine è dentro, basta soltanto spogliarla….”



Ideazione e realizzazione CNA Lucca  in collaborazione con Artex
Partner Source, Cosmave, Marmofluido
Grazie a Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Con la partecipazione di Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, Camera di Commercio di Lucca, Lucca InTec, BCCV Banca di Credito Cooperativo della Versilia Lunigiana e Garfagnana

Progetto grafico Studio METADV
Segreteria organizzativa CNA Lucca



Apertura mostra
24 luglio – 30 agosto, dal martedì alla domenica ore 18.30 – 23.30
Ingresso libero

MuSA - Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura
via Sant’Agostino 61 – angolo via Giuseppe Garibaldi
55045 Pietrasanta (Lucca)
Tel. +39 0584 791475

20 luglio 2015

Su sellerio.it disponibili 50 copie autografate del nuovo romanzo di Antonio Manzini «Era di maggio» in libreria dal 23 luglio

IL PASTORE 2.0 UNA PROFESSIONE HI-TECH

Tradizione e innovazione si fondono in Maremma ad Albinia (Gr). Controllo della qualità della filiera, sostenibilità e analisi dei contaminanti affidati al Bioscience Research Center di Fonteblanda (Gr)


Pascolo 2.0, pecore col chip e ovile computerizzato per il pastore più hi-tech d'Italia

Luifi Farina pastore hi-tech


Luigi Farina: «È un approccio non usuale per le pecore, mentre è molto usato negli allevamenti di mucche. Rispetto dalla tradizione e minor stress per gli animali. Adesso spinta "ultrabiologica” alla produzione»

Pecore con il chip, sensori, controlli continui del foraggio e dei processi di produzione. Nasce così, con la tecnologia che guarda al futuro, il formaggio che sa di storia e di tradizione. La tecnologia, dunque, per fare cibo più sano e naturale.
Pastore hi-tech. Il pastore più hi-tech d'Italia, che alleva le proprie pecore all'aperto, le pascola per far mangiare loro erba tutto l'anno, e le munge con il computer si chiama Luigi Farina e il suo allevamento si trova ad Albinia (Gr), in quella Maremma dove è ancora forte il legame con la tradizione. E dove in mezzo a campi e aria incontaminati, si trovano le stalle e gli animali di Luigi Farina dotati di una tecnologia che, almeno in Italia, non si trova negli ovili, ma negli allevamenti di bovini e raramente in qualche allevamento di bufale.
Pecore con il chip e ovile computerizzato. Ogni pecora di Farina, famiglia sarda ma da generazioni trapiantata nel grossetano, è dotata di un microchip attraverso il quale è possibile conoscere lo stato di salute dell'animale, la sua vita, quanti parti ha effettuato e se deve e può essere munta. Un percorso gestito da computer conta le pecore, le divide secondo le necessità, le guida verso la mungitura se sane, o verso una zona di quarantena se presentano qualche problema, come, ad esempio, la mastite.
Tradizione e ricerca universitaria. «Si tratta di un approccio non usuale per le pecore, mentre è molto impiegato per le mucche», spiega Luigi Farina, convinto sostenitore del principio che si possano valorizzare al meglio le produzioni tradizionali solo applicando i principi più innovativi di scienza e tecnologia e con  un’attenzione massima all’ambiente. «La realizzazione dei software e della tecnologia di gestione dell'allevamento è importata da Israele, dove è diffusa negli allevamenti più grandi e consente risparmi in termini di risorse ambientali ed economiche, nonché livelli estremamente più bassi di stress agli animali».
Produzione bio con controlli continui. Erba, integrazione con foraggio fresco, fieno, sono tutti quanti prodotti in azienda e seguono i dettami della produzione biologica fino dal 1995 per arrivare nel 2001 alla certificazione bio. Ma Luigi Farina vuole andare ancora oltre il certificato e recentemente ha affidato a BsRC Bioscience Research Center (http://www.bsrc.it), centro ricerche con sede a Fonteblanda (Gr), il controllo della filiera produttiva, per implementare ulteriormente la qualità dei prodotti e diminuire gli impatti ambientali dei processi.
Foraggio e ambienti puliti. «Farina produce formaggio biologico con il minimo impatto ambientale, con basso consumo di acqua e con l'impiego di risorse ed energie da fonti rinnovabili, come i pannelli solari. Insomma ha una grande attenzione all'ambiente e al risparmio di risorse. Il nostro lavoro è di selezionare erbe per il foraggio che abbiano una ancor più bassa water foot print, e che abbiano ricadute positive sulla qualità del latte e del formaggio prodotto», spiega Monia Renzi, amministratore di BsRC. «Uno dei nostri obiettivi principali è selezionare il foraggio che porti ai migliori risultati dal punto di vista della produzione di latte, della sua composizione in nutrienti e dell’implementazione della presenza di sostanze benefiche», commenta Cristiana Guerranti, esperta in sicurezza alimentare e direttore scientifico del centro ricerche.

Una produzione che va verso l'ultrabiologico. «Vogliamo arrivare - continua Guerranti - a ottimizzare il latte per produrre un formaggio migliore in termini di salubrità, di rispetto per l’ambiente e di costi. Stiamo valutando la qualità degli ambienti di vita degli animali, degli ambienti di stoccaggio del foraggio e del latte e di produzione del formaggio, per monitorare i contaminanti che normalmente sono presenti in ogni ambiente, anche quelli non previsti dalla legge sul biologico, e intervenire per abbassarne drasticamente i livelli. Con questo approccio otterremo un prodotto ancora più pulito e salubre, che ci piace definire “ultrabiologico”».

RARE PHOTO OF PABLO PICASSO PAINTING WITH LIGHT


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19 luglio 2015

"IL VENTO PRIMA CHE SOFFI" Gli orizzonti dell`inconscio nel Sacre du printemps di Igor Stravinskij


Il vento prima che soffi


Gli orizzonti dell`inconscio nel Sacre du printemps di Igor Stravinskij

Autore:Gianluigi Passaro
ISBN:9788865141076
ISNN:
Argomento:Psicologia analitica
Pagine:152
Anno:2015 -
Prezzo di Copertina:€ 9,00
Prezzo di Promozione:€ 9,00
Disponibilità:Disponibile
Collana:

15x21


Attraverso l'analisi della famosa opera di Stravinskij, Gianluigi Passaro evoca i miti e gli archetipi che
la complessità dell'opera contiene,  fino a tracciare  parallelismi con il testo biblico e dei Vangeli.
L'intreccio interpretativo richiede conoscenze già acquisite e consolidate, ma la forza e l'entusiasmo dell'Autore possono sopperire ad eventuali lacune del lettore impreparato .
Straordinarie sono le citazioni dei commenti dello stesso Stravinskij a proposito della sua opera : veramente illuminanti su eventuali equivoci interpretativi che si sono perpetrati.
Chi se ne intende di musica potrà anche apprezzare  delle analisi minute sull'esecuzione di alcune parti della Sagra della Primavera.


18 luglio 2015

Felicia Bongiovanni e' la prima voce lirica premiata al My Way Festival dedicato a Frank Sinatra

Felicia Bongiovanni è la prima voce lirica premiata al
My Way Festival, il Festival della voce dedicato a Frank Sinatra “The Voice”

26 luglio 2015


Lercara Friddi, Palermo

Il 26 luglio 2015 in occasione di My Way Festival, il Festival della voce dedicato a Frank Sinatra, il soprano Felicia Bongiovanni sarà la prima voce lirica ad essere premiata nell’ambito di questa iniziativa che riconosce i meriti dei lercaresi che si siano distinti nel mondo seguendo l’esempio di Sinatra, originario di Lercara Friddi (PA) e diventato negli Stati Uniti 'The Voice' per antonomasia.
Quale miglior inizio, quindi, che assegnare il Premio "Lercarese nel mondo" a colei che si è distinta proprio per la vocalità nelle sue più alte espressioni, di cui il canto lirico rappresenta la massima eccellenza. Felicia Bongiovanni, lercarese d’origine, è famosa nel mondo per la sua attività internazionale di soprano che l’ha portata nei più prestigiosi teatri italiani, come La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il ROF (Rossini Opera Festival) e il Politeama di Palermo, e all’estero, scelta dall’associazione dedicata a Maria Callas per interpretare la Divina negli Stati Uniti e come testimonial del bel canto e di pace in Africa, al Teatro Nazionale Cha de Caxide di Luanda e sulla portaerei Cavour della Marina Militare in Angola, al Teatro Nazionale e alla Basilica di Notre Dame d’Afrique di Algeri, all’Auditorium dell’Istituto di Cultura Italiano di Addis Abeba in Etiopia. A questa attività concertistica strettamente lirica, Felicia Bongiovanni affianca da molti anni la divulgazione del repertorio operistico in contesti di generi diversi, dal jazz al pop, dal soul al rock, come Umbria Jazz Winter e Porretta Soul Festival. Questa sua poliedricità l'ha portata a collaborare con gli artisti internazionali più diversi come Eros Ramazzotti, Giò Di Tonno, i Nomadi, Andrea Mingardi, tra gli altri. Molte le sue apparizioni televisive, al Concerto di Natale di Rai 2 (nel 2006 e nel 2012), e su Rai 1 in occasione del Premio Braille 2014 e del Concerto dell’Epifania del gennaio 2015.
Nella storia della musica e del canto, nulla più dell'impostazione lirica, che Felicia Bongiovanni ha sempre rigorosamente mantenuto anche nelle sue varie collaborazioni, ha saputo esprimere in maniera ineguagliabile la varietà e la profondità delle emozioni umane, riuscendo sempre a coinvolgere e a toccare possentemente i cuori e le menti. La voce rappresenta l'espressione più diretta dello spirito, da cui direttamente promana e che immediatamente raggiunge. La voce mediterranea, inoltre, è universalmente riconosciuta come unica e patrimonio raro e inestimabile della nostra cultura.
La meravigliosa voce di Felicia Bongiovanni (già insignita lo scorso anno del Premio Sergio Bruni - La Voce di Napoli per la canzone napoletana e del Premio "Ombre della sera" Bruno Landi per la Lirica 2014), dotata di un bellissimo timbro naturale, esaltato da una tecnica impeccabile, e accompagnata da una rara versatilità e da una straordinaria vis interpretativa, perfettamente incarna questo ideale, tanto da poter essere definita le stessa “La Voce”, degna erede, nel suo campo artistico dell'opera lirica, di Frank Sinatra “The Voice”.




Reggia di Venaria | I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI | Mostra prorogata al 29 novembre


Gianmaria BuccellatiL’arte della bellezza.

I gioielli di Gianmaria Buccellati
REGGIA DI VENARIA (Torino)
Prorogata al 29 novembre 2015


Il fascino e l’eleganza delle creazioni di alta oreficeria e di gioielleria di Gianmaria Buccellati trovano la loro ideale collocazione nell’incanto della Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architettura e del paesaggio europeo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Nelle Sale delle Arti della Reggia sabauda, è stata prorogata fino al 29 novembre 2015 la mostra “L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati” che presenta oltre 90 preziosi esemplari, molti dei quali inediti, in grado di testimoniare come la creatività, la tradizione e l’eccellenza artigianale siano diventati gli elementi costitutivi del successo di Gianmaria Buccellati nel mondo.
L’esposizione, che conta già 34.000 visitatori, è curata da Chiara Tinonin con Gianmaria e Rosie Buccellati, ed è frutto della collaborazione fra il “Consorzio La Venaria Reale”, la “Fondazione Gianmaria Buccellati” e la “Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi Protagonisti”, con il coordinamento della Swiss Luxury Culture Management. La mostra ricostruisce l’affascinante storia artistica e imprenditoriale di Gianmaria Buccellati e le ambizioni della sua genialità, anche attraverso i suoi stessi ricordi e gli scatti del fotografo Giò Martorana che restituiscono in un originale itinerario visivo i propositi estetici dello stile Buccellati.
Il percorso si articola in tre sezioni e racconta quella straordinaria capacità di Gianmaria Buccellati di intendere ed elaborare la materia preziosa, che ha portato alla nascita di creazioni innovative in dialogo con il passato. Gianmaria ha infatti saputo guardare con estremo interesse alle diverse espressioni artistiche dell’Antichità, del Rinascimento e del Rococò, come fonte d’ispirazione inesauribile cui attingere motivi e temi da rielaborare e applicare alle diverse tipologie di manufatti preziosi.
La prima sezione propone un viaggio nell’infanzia di Gianmaria nella Milano a cavallo tra le due guerre mondiali, che vede l’affermazione del padre Mario quale primo gioielliere italiano sensibile al recupero di antiche tecniche orafe rinascimentali, vicino all’alta società meneghina e agli ambienti culturali della Scala, nonché grande amico di Gabriele D’Annunzio. Con il contributo della storica dell’arte Paola Goretti, è esposta per la prima volta l'intera serie delle targhe che il Vate gli commissionò per ricordare le sue imprese e i motti che aveva coniato per celebrare alcune delle sue azioni più celebri.
Esemplari magnifici e inediti della gioielleria di Mario Buccellati degli anni ’30 e ’40 introducono alla seconda sezione “Un italiano nel mondo”, che ripercorre le tappe più significative della carriera di Gianmaria dopo aver raccolto l’eredità del padre, scomparso nel 1965.
Dopo aver diretto per due anni i laboratori creati dal padre, Gianmaria, spinto dall’ampia visione del mercato internazionale, apre numerosi negozi in Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone, e in Europa. Il suo successo è sancito dall’inaugurazione, nel 1979, di una boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La crescita della sua azienda è andata di pari passo alla consacrazione artistica. Gli sono tributati riconoscimenti e mostre dai più importanti musei mondiali, come la Smithsonian Institution di Washington D.C., il Museo del Cremlino a Mosca e, recentemente, il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze. In mostra è presentata una selezione di creazioni eseguite nel corso di oltre settant’anni di lavoro che hanno reso il suo stile unico e inconfondibile nella storia del gioiello contemporaneo. Ne è esempio la spilla Gran Dama, disegnata per omaggiare la maternità, utilizzando una rarissima perla Melo-Melo, dei mari del Vietnam, tredicesima per colore e dimensioni su circa cento esemplari esistenti.
Il percorso si chiude idealmente con la celebrazione della maestria creativa, progettuale ed esecutiva di Gianmaria Buccellati attraverso oggetti unici, intesi come vere opere d’arte (terza sezione della mostra): tra cui le Coppe di Boscoreale, che Mario e Gianmaria hanno eseguito ispirandosi al Tesoro di Boscoreale rinvenuto nel 1895 nella villa romana della Pisanella; e gli Oggetti Preziosi, coppe di grande pregio, nate dallo studio e dalla passione per le collezioni orafe rinascimentali fiorentine, che non furono concepite per fini commerciali.
L’ispirazione di questa raccolta nacque durante una visita al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze dove sono conservati i capolavori di gioielleria dei Medici. Profondamente affascinato da questi manufatti, Gianmaria decise di misurarsi nella realizzazione di opere che potessero competere, per tecnica esecutiva, splendore e ricchezza, con quelle medicee.
In esposizione alla Venaria si possono anche ammirare la Coppa della regina, realizzata nel 2008 per la mostra al Museo del Cremlino, la Coppa dell’arcobaleno del 2012, concepita come omaggio a Venere dea dell’amore e della bellezza, la cui immagine in oro è il fulcro dell’intera struttura, la Coppa del Sacro Graal del 2013, personale interpretazione del calice con il quale Gesù celebrò l’Ultima Cena, e la Coppa Florentia, presentata per la prima volta in occasione della recente mostra al Museo degli Argenti a Firenze, come riconoscimento alla città che più di ogni altra ha saputo stimolare attraverso i suoi tesori d’arte l’immaginazione dell’orafo milanese.
Catalogo Skira
Gianmaria Buccellati (Milano 1929 – 2015) quarto di cinque fratelli, è il primo a seguire la carriera del padre, Mario, iniziando all’età di 16 anni a lavorare nel negozio e nei laboratori di Milano. In qualità di semplice apprendista, impara l’arte orafa, affiancando gli artigiani, mentre affina le sue doti innate di disegnatore e creatore. All’età di 19 anni, il padre gli affida la direzione del negozio di Milano. Il giovane Gianmaria ha così modo di conoscere personalmente i maggiori esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario milanese, traendone esperienze e conoscenze determinanti per la sua formazione. Contemporaneamente, collabora alla gestione dei laboratori e della produzione.
Alla scomparsa del padre nel 1965, l'ampia visione internazionale porta Gianmaria a sviluppare il suo proprio marchio “Gianmaria Buccellati” in Europa e soprattutto sui mercati del’Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone. Questa prima espansione viene coronata nel 1979 dall'apertura della grande boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La genialità dell'arte di Gianmaria Buccellati è stata celebrata da prestigiosi musei in importanti mostre. Celebri e dall’enorme successo di pubblico quella presso la Smithsonian Institution di Washington D.C. nel 2000, presso il Museo del Cremlino di Mosca nel 2008 e lo scorso anno presso Palazzo Pitti di Firenze.
Per salvaguardare il tesoro di conoscenze, oggetti e disegni di Mario, e soprattutto di Gianmaria, nel 2008 è nata la Fondazione Gianmaria Buccellati che sta intraprendendo un importante percorso di divulgazione dell'arte orafa nazionale nel mondo.
In parallelo, si è costituita la Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi protagonisti, fondata da Rosa Maria e Gianmaria Buccellati, per diffondere, insegnare e valorizzare gli studi e la conoscenza delle tecniche dell’arte orafa.
Venaria Reale, luglio 2015
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L’ARTE DELLA BELLEZZA.
I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI
Reggia di Venaria (Torino), Sale delle Arti
Prorogata fino al 29 novembre 2015
Orari (Mostra e Reggia):
Da martedì a venerdì: dalle ore 9 alle 17
Sabato, domenica e festivi: dalle ore 9.30 alle 19.30
Lunedì: giorno di chiusura (tranne eventuali giorni Festivi, che hanno gli stessi orari della domenica)
L'ultimo accesso è sempre 1 ora prima della chiusura.
Ingresso:
Intero: 12 euro
Ridotto (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): 10 euro
Ridotto over 6 under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni): 6 euro
Scuole (classi minimo di 18 studenti, ingresso gratuito per 2 accompagnatori ogni 27 studenti): 3 euro
Minori di 6 anni (e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): gratuito
Sono previsti biglietti cumulativi con la Reggia e altre mostre in corso