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24 maggio 2015

ARTE A GUALTIERI: MARIO BOTTA E ANTONIO LIGABUE


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GUALTIERI (RE)

MARIO BOTTA e ANTONIO LIGABUE

“Ho accettato di allestire l’esposizione per saldare, almeno in parte, un debito morale di riconoscenza verso un personaggio che non ho mai incontrato”

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Sarà Mario Botta a curare l’allestimento dell’antologica di Antonio Ligabue che si terrà a Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE), dal 31 maggio all’8 novembre 2015, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista.

L’architetto svizzero, tra i più noti e apprezzati a livello internazionale, si è lasciato coinvolgere dalle suggestioni create dalla magia di piazza Bentivoglio a Gualtieri, una delle più belle d’Italia, “chiara e semplice - ha dichiarato Mario Botta, che parla di un patrimonio che dal Rinascimento fino a De Chirico ha interpretato la “polis” nella luce mediterranea, dal cinquecentesco complesso architettonico e dal suo spazio più spettacolare, il Salone dei Giganti, “una meraviglia architettonica per la dimensione dello spazio, per le pitture degli affreschi alle pareti e per la carpenteria lignea del tetto”.

Mario Botta sente di avere un legame speciale con Antonio Ligabue, “artista selvaggio e primitivo, vissuto nei decenni scorsi ai margini di questa città, che ora viene riconosciuto per la profondità del suo essere e per la sapienza del suo fare”.

È con la consapevolezza del suo lavoro - continua - che ho accettato di allestire l’esposizione; un’occasione per saldare, almeno in parte, un debito morale di riconoscenza verso un personaggio che non ho mai incontrato”.
L’allestimento prevede un tappeto nero a copertura del pavimento del Salone dei Giganti per evidenziare la cromaticità delle pareti mettendone in risalto sfumature, toni, ripristini e lacune. Al visitatore sarà offerto un confronto tra la solennità di uno spazio aulico con la precarietà del vivere di Ligabue.

È nell’intento di un dialogo feriale, semplice e diretto - conclude Mario Botta - che risiede l’idea dell’allestimento, sottolineato dalla diagonale del muro espositivo nero che attraversa la pianta del Salone”.

L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani e Sergio Negri, col patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, del Comune di Gualtieri, è la prima iniziativa organizzata dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue, nata per volere del Comune di Gualtieri, del Banco Emiliano e di Girefin SpA, con lo scopo di istituire, gestire e promuovere il Museo Antonio Ligabue e di valorizzare la figura dell’artista e propone oltre 180 opere, alcune mai presentate prima, tra dipinti, disegni, incisioni e sculture in terracotta.

La rassegna costituisce un punto fermo da cui partire per una corretta valutazione critica e storica del lavoro di Ligabue; un’occasione per riaffermare, al di là delle fuorvianti definizioni di naïf o di artista segnato dalla follia, il fascino di questo “espressionista tragico” di valore europeo che fonde esasperazione visionaria e gusto decorativo.
Il percorso si snoda attraverso alcuni dei massimi capolavori di Ligabue, suddivisi nei tre periodi nei quali si è soliti ripartire la sua opera (1928-1939; 1939-1952; 1952-1962), coprendo tutti i motivi della sua ricerca, dagli animali domestici e feroci ai paesaggi svizzeri e padani, dagli interni ai ritratti, fino ai celebri autoritratti.
Catalogo Skira.
Gualtieri (RE), maggio 2015

ANTONIO LIGABUE. Gualtieri
Gualtieri (RE), Palazzo Bentivoglio (piazza Bentivoglio, 36)
fino al 8 novembre 2015
Orari
dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 13.00; dalle 15.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperto tutti i festivi infrasettimanali
Biglietti
Intero: € 8,00; Ridotto: € 6,00; Studenti: € 4,00 (dai 6 ai 18 anni)
Informazioni: tel 0522 221869 | p.vergnani@comune.gualtieri.re.it
Catalogo Skira (pp. 224; € 28,00 in mostra; € 39,00 in libreria)

CIBO E INCONTRI A ROMA: "RICETTE UMORALI IL BIS "






Alle 19.00 di mercoledì 27 maggio 2015  Isabella Pedicini presenterà in anteprima il suo libro “Ricette umorali. Il bis”, ( Fazi) a Spazio5, la galleria culturale animata da Maurizio Riccardi, direttore dell’agenzia fotografica Agr, in via Crescenzio 99d a Roma (metro Ottaviano), sorseggiando sei etichette del Casale del Giglio di bianchi, rossi e rosati .

Un’occasione  per discutere di quello che mangiamo e di quello che il sottotitolo evidenzia: “Palati in fuga, apericene e altre catastrofi”. Dopo le questioni esistenziali  tra mestoli e fornelli, affrontate nel primo volume di “Ricette umorali”, la Pedicini torna a parlare di cibo come base della nostra cultura, custode della memoria in senso proustiano e cartina di tornasole delle nostre inclinazioni momentanee  .

Con Giuseppina Torregrossa il dialogo in programma a Spazio5 si annuncia già ricco di spunti, perchè con lei il piacere della tavola ha una  sua carica speciale: tra le pubblicazioni ricordiamo  “Il conto delle minne” e “La miscela segreta di casa Olivares” (entrambi di Mondadori).

Isabella Pedicini è una storica dell'arte  che dice di non credere nella minestra riscaldata e odia piangere sul latte versato: fra i suoi titoli “Francesca Woodman. Gli anni romani tra pelle e pellicola” (Contrasto).Tra il drammatico risucchio di escargot sulla Senna  e gli aperitivi da telefilm, l'autrice ripercorre ricette italiane ed europee arricchendole di stati d'animo, suoni, colori, battute sul way of life inevitabilmente connesso al cibo e così la soupe à l'oignon diventa un simbolo politico di riscatto sociale e le Braci di Sandor Marai una lettura indispensabile per il buon barbecue. 

Ogni capitolo esamina un solido della geometria euclidea: si alternano ricette da cubo, da prisma e da parallelepipedo  che raccontano letture, esperienze, umori e spigoli del carattere di chi si mette a tavola o ai fornelli. 

22 maggio 2015

ARTE A REGGIO EMILIA: PIETRO IORI "RISORTA"

Galleria Bonioni Arte
FINO AL 14 giugno 2015

PIETRO IORI
Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

A cura di Federico Bonioni, testo di Raffaella A. Caruso

Pietro Iori, Casa blindata, 2011



La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, fino al 14 giugno 2015, la mostra di Pietro Iori  in occasione di “Fotografia Europea”, curata da Federico Bonioni con un testo di Raffaella Caruso.
Il progetto “Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” trae il titolo dall’opera “Risorta” (2007), in cui una scultura lieve di garza e gesso fa eco alla fotografia sovrastante, richiamando la ricerca dell’autore incentrata da anni sul tema del territorio e della memoria.
«Una fotografia plastica – scrive Raffaella A. Caruso – fatta di pieni e di vuoti […], un paesaggio in cui l’artista fa sentire la propria presenza non solo come osservatore esterno ma anche come soggetto che agisce con l’opera e nell’opera».

Pietro Iori, Natura in città, 2010

In esposizione, una quindicina di lavori realizzati dal 2002 al 2015, in cui l’oggetto pittorico o scultoreo si relaziona con la fotografia.
Il progetto inedito – “Raccolti”  (2015) – che analizza le fratture e i cambiamenti del paesaggio nel corso delle stagioni, si affianca alle opere tratte dalle serie “Red blood line”, “Un cuscino per sognare”, “Casa blindata”, “Risorta”, “Natura in città”, “Uno sguardo ascoltava” e “Paesaggio romantico”

Pietro Iori, Risorta, 2007

La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-20.00. Per informazioni: tel. 0522 435765 - www.bonioniarte.it - info@bonioniarte.it.

Pietro Iori, Uno sguardo ascoltava, 2009


Pietro Iori nasce nel 1973 a Reggio Emilia, dove vive e lavora. Diplomato nel 1998 all’Accademia di Belle Arti di Bologna, prende parte ad esposizioni personali e collettive, collaborando con enti pubblici e privati. Nei suoi lavori ogni materiale utilizzato – grafica, fotografia, video, scultura – viene decontestualizzato per acquisire nuove connotazioni concettuali. Tra il 1997 e il 1998 partecipa ad un progetto interculturale a Berlino. Sempre in Germania, nel 2004, partecipa ad una collettiva presso White Box di Monaco. Nel 1998 espone all’istituto di Cultura Germanica di Bologna e nel 2004 all’Istituto di Cultura Francese di Torino, a cura di Mario Bertoni e Dispari&Dispari. È tra gli assistenti di Sol LeWitt per la realizzazione dell’opera “Whirls and Twirls 1”, wall drawing presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Gallerie di riferimento: Bonioni di Reggio Emilia ed Eidos Immagini Contemporanee di Asti, con cui partecipa a fiere nazionali ed internazionali (MIA, Milano ed Art Paris, Parigi). Tra le principali mostre si segnalano: “Contro-e-vento” (Museo del Mare, Genova, 2006), “Fotografia europea: la città e l’Europa” (Centro Internazionale Malaguzzi, Reggio Emilia, 2007, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei), “Il pittore e il pesce” (Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2008), “53esimo Premio Termoli” (Galleria Civica, Termoli, 2008, a cura di Valerio Dehò), “Il viaggiatore assente” (Bonioni Arte, Reggio Emilia, 2009), “Intimate Travel” (Scavi Scaligeri, Verona, 2010), “Passo dopo Passo (Capri, 2010, a cura di Archivio Pari&Dispari, Rosanna Chiessi ed Anna Maria Boniello), “Dentro di sé, fuori da sé” (II Biennale di Video e Fotografia Contemporanea, Alessandria, 2011, a cura di Raffaella A. Caruso), “Dans l’atelier du photographe: La photographie mise en scène”(Musée Bourdelle, Parigi, 2012, a cura di Anne Cartier- Bresson), “Obbligatoriamente transitori” (Colorno Photo Life, Reggia di Colorno, Parma, 2013). Nel 2013 è presente alla “54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia”. Nel 2014 partecipa alla mostra “I have a dream” (Palazzo Reale, Milano, a cura di Melissa Proietti e Raffaella A. Caruso).

PIETRO IORI
Risorta. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
A cura di Federico Bonioni, testo di Raffaella A. Caruso
15 maggio - 14 giugno 2015
Inaugurazione: venerdì 15 maggio 2015, ore 18.00-22.00.
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00.





Per informazioni:
Galleria Bonioni Arte
Corso Garibaldi, 43
42121 Reggio Emilia
Tel/Fax 0522 435765
42121 Reggio Emilia

Tel/Fax 0522 1715142

ARTE A VENEZIA:Frontiers Reimagined

Tagore Foundation International e Polo Museale del Veneto
Presentano
Frontiers Reimagined

Venezia, Museo di Palazzo Grimani
Apertura al pubblico: fino al 22 novembre 2015
Evento Collaterale ufficiale della 56. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

Alfredo e Isabel Aquilizan, Wings III, 2009, used slippers and metal stand, 8.9 x 6.4 feet2.7 x 2 meters

 
Frontiers Reimagined è un'importante mostra aperta al pubblico nel Museo di Palazzo Grimani dal 9 maggio 2015 in concomitanza con l'inaugurazione della Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Curata da Sundaram Tagore e da Marius Kwint , la mostra esplora il tema dei confini culturali attraverso le opere nuove e recenti, alcune realizzate specificamente per la presentazione, create da artisti provenienti da varie parti del mondo.

Palazzo Grimani è un palazzo del Cinquecento trasformato in museo statale, che occupa un posto unico nella storia e nella architettura di Venezi: recentemente restaurato, ospita una raccolta storica di opere di Hieronimus Bosch, Giorgione, Vasari e alcuni dei più importanti affreschi della città, eseguiti dai pittori Manieristi Francesco Salviati, Federico Zuccari e Camillo Mantovano.

Frontiers Reimagined comprende più di sessantacinque opere eseguite su supporti diversi da quarantaquattro artisti impegnati nel dialogo interculturale. Sundaram Tagore e Marius Kwint li hanno scelti in base alla loro prospettiva globale. Gli artisti presenti alla mostra sono: Miya Ando, Alfredo e Isabel Aquilizan, Osi Audu, Frances Barth, Edward Burtynsky, Kamolpan Chotvichai, Christo, Tom Doyle, Golnaz Fathi, Olivia Fraser, April Gornik, Denise Green, Sasha Huber, Georges Fikry Ibrahim, Fré Ilgen, Kenro Izu, Kim Joon, Nathan Slate, Joseph Aaron, Taylor Kuffner, Jane Lee, Tayeba Begum Lipi, Hassan Massoudy, Vittorio Matino, Ricardo Mazal, Vik Muniz, Judith Murray, Michael Petry, Robert Polidori, Eddi Prabandono, Chatchai Puipia, Sohan Qadri, Robert Rauschenberg, Sebastião Salgado, Nino Sarabutra, Hiroshi Senju, Donald Sultan, Rabindranath Tagore, Jack Tworkov, Lee Waisler, Susan Weil, Morgan Wong, Robert Yasuda, Chun Kwang Young.

Frontiers Reimagined è stata concepita – ha affermato Sundaram Tagore - per informare e sensibilizzare i visitatori sui problemi concettuali e formali che emergono in ambito artistico dallo scambio interculturale. Speriamo che il pubblico capisca che questo scambio non è soltanto un aspetto legato alla contemporaneità, ma rappresenta la realtà del futuro”.

Frontiers Reimagined “vuole annullare le barriere del nazionalismo predominante, dell’etno-centrismo e della politica identitaria. - ha aggiunto Marius Kwint - In questa fase della storia, con persone nel mondo sempre più rinchiuse in ideologie intransigenti, la fusione di idee oltre i confini, non è mai stata più vitale”.

Sundaram Tagore è il Direttore della Sundaram Tagore Gallery, che ha sedi a New York, Hong Kong e Singapore e Direttore della Tagore Foundation International. Il suo impegno con la Galleria e la Fondazione vuole fornire una piattaforma per un dialogo approfondito sulle arti e le culture nel mondo. Marius Kwint è uno storico dell'arte di origine americana, che insegna Visual Culture presso l'Università di Portsmouth, Regno Unito.

“Siamo lieti di collaborare con la Tagore Foundation International alla realizzazione di Frontiers Reimagined e di poter condividere queste importanti opere internazionali con un pubblico locale ed internazionale”, ha affermato Giovanna Damiani, già Soprintendente, Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. Secondo Giulio Manieri Elia, Direttore del Museo di Palazzo Grimani, “ il Museo è una cornice perfetta per le mostre di arte contemporanea, è infatti il secondo anno che ospita eventi collaterali della Biennale Arte. La famiglia dei Grimani, del resto, si è distinta in età di Rinascimento per il collezionismo di antichità, ma anche per il mecenatismo e collezionismo di artisti all'avanguardia”.

Frontiers Reimagined ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il catalogo della mostra con copertura rigida, di 112 pagine a colori, sarà pubblicato da Marsilio Editori e sarà in vendita nel museo.

Tagore Foundation International
Fondata da Sundaram Tagore nel 2006, Tagore Foundation International 501(c)(3) ha sede a New York. È impegnata nella promozione del dialogo interculturale ed incoraggia il dialogo sociale, spirituale ed estetico tra l’Asia ed altre zone del mondo. La Fondazione promuove la protezione e la conservazione di opere d’arte e di architetture indigene; vuole attirare l'attenzione verso espressioni artistiche che sono o ignorate o poco rappresentate nel più ampio contesto culturale; promuove la realizzazione di mostre internazionali d'arte di alto rigore intellettuale, con artisti
asiatici e africani, inoltre fornisce una piattaforma per il dialogo sulle arti e la cultura nel mondo. Gli ideali che hanno ispirato e che sono profondamente radicati nella Tagore Foundation, si rifanno a Rabindranath Tagore, prozio di Sundaram Tagore, la cui poesia, narativa, musica ed arte hanno toccato il cuore di molte persone in
tutto il mondo. Rabindranath Tagore ha lavorato incessantemente per tutta la vita per incoraggiare il suo prossimo a liberarsi dalle “ristrette mura domestiche” per mezzo della giustizia sociale ed un universalismo che fondeva i migliori ideali dell'Oriente e dell’Occidente. Nel 1913, fu il primo non europeo ad essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura.

Commissario e curatore: Sundaram Tagore
Co-curatore: Marius Kwint
Coordinatore generale: Nathalie Vernizzi
Sede espositiva: Museo di Palazzo Grimani
Catalogo: Marsilio Editori
Indirizzo: Ramo Grimani, Castello 4858
Apertura per il pubblico: 9 maggio-22 novembre 2015
Orario: dalle 10.00 alle 18.00 dal martedì alla domenica.
Chiuso il lunedì
Biglietti: accesso gratuito alla mostra Frontiers Reimagined
Tel. della sede espositiva: +39 - 041 241 1507
Website: frontiersreimagined.org

19 maggio 2015

LIBRI A ROMA: NAWAL l'angelo dei profughi

  
 Presentazione del libro

NAWAL - L’angelo dei profughi
giovedì 21 maggio 2015, alle ore 18.30 - Libreria Paoline Multimedia di Via del Mascherino, 94 - ROMA

Intervengono
NAWAL SOUFI, Protagonista del libro
DANIELE BIELLA, Giornalista, autore del libro
MONS. GIAN CARLO PEREGO, Dir. Generale Fondazione Migrantes
Modera ELISA STORACE, Giornalista di TV2000
Introduce Romano Cappelletto, Ufficio Stampa Paoline



Il giorno prima, mercoledì 20 maggio, alle ore 18, Nawal e Daniele Biella saranno alla Casa internazionale delle donne (Roma, via della Lungara, 19), per un incontro a cui interverranno anche Mauro Biani, vignettista e blogger, e Fouad Roueiha, blogger italo-siriano. Modererà Joshua Evangelista, resp. editoriale Frontiere News.

IL LIBRO
Nawal è l’angelo dei siriani in fuga dalla guerra. Ventisette anni, di origini marocchine, è arrivata a Catania da piccola: da lì aiuta in modo volontario migliaia di migranti a sopravvivere al viaggio della disperazione nel Mediterraneo e a non cedere al racket degli “scafisti di terra”. Vive con il cellulare sempre all’orecchio. E a Catania, ma anche lungo tutto lo Stivale, col tempo molti si sono uniti a lei in quest’opera di soccorso e di sostegno.
Con alle spalle una vita di impegno civico e solidarietà, nonostante la giovane età, oggi è un punto di riferimento per quegli sfortunati e le loro famiglie, ma anche per le autorità che si occupano degli immigrati (sebbene non l’abbiano mai incontrata ufficialmente) e per molti media - locali, nazionali e internazionali – che, occupandosi degli sbarchi di profughi, la contattano, la intervistano, parlano di lei (ultimamente ne hanno parlato, tra gli altri, il Times, Al Jazeera, Repubblica, RaiTre).
Daniele Biella, sposato e padre di due figli, giornalista (fa parte del team della testata Vita), impegnato anche nell’educazione e nel sostegno di ragazzi in difficoltà, ce la fa conoscere più da vicino.
Il libro è arricchito dalla prefazione del cardinale Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento, presidente della Fondazione Migrantes, che scrive: “Mentre a livello politico si discute o si cambiano strategie, la povera gente – tra cui potrebbero esserci mio padre, mia madre o mio fratello – continua a morire ed essere trattata in modo disumano prima della partenza, durante la traversata e, qualche volta, anche dopo l’arrivo. Nawal ha deciso di entrare in questa storia. Ha deciso di farlo con le capacità che si ritrova. Sa di non essere né un politico né la responsabile di una organizzazione non governativa. È una cittadina che ha deciso di stare dalla parte dell’uomo. Le è bastato dare il numero del cellulare a qualcuno per dare inizio a una storia lunghissima di salvataggi, di salvezza. Le pagine del libro raccontano non una storia romanzata ma una storia vera: una vicenda di solidarietà che nasce da una  profonda compassione”.

LIBRI A ROMA:Caffè filosofico


Alla Biblioteca Valle Aurelia
Caffè filosofico
a cura di Federico Capitoni
sabato 16, 23, 30 maggio ore 10 – 12,30

Si è soliti pensare alla filosofia come a una disciplina complessa, per alcuni persino inutile, riservata a pochi eruditi spesso chiusi nelle accademie. Ma la filosofia, che si interroga sul mondo, non è soltanto una materia di studio, è anche quella modalità con la quale noi, anche inconsapevolmente, indaghiamo l’esistenza.
La pratica filosofica collettiva è proprio lo strumento per rimettere il pensiero in gioco attraverso lo scambio libero delle idee tra più persone, in un confronto dialettico che porta spontaneamente a un dibattito. Il caffè filosofico vuole trattare i temi più diversi, e che toccano tutti noi da vicino, animando una discussione che accende il pensiero, apre prospettive, illumina lì dove prima non si riusciva a vedere. Semplicemente nel dire la propria su un argomento, stimolati l’uno dall’opinione dell’altro, si innesca un processo dialogico che è filosofico per sua natura: ascoltando e parlando si fa cioè filosofia, senza che si debba averla studiata all’università.

Federico Capitoni, giornalista culturale, è critico musicale del quotidiano “la Repubblica”. Scrive inoltre per il “Sole 24 Ore” e per le maggiori testate musicali italiane. Ha ideato e condotto programmi radiofonici per diverse emittenti, tra cui “Radio Rai” e insegna Storia della musica al Conservatorio “F. Torrefranca”. Parallelamente svolge diverse attività riguardanti le pratiche filosofiche (individuali e di gruppo). Tra le sue ultime pubblicazioni: Guida ai musicisti che rompono. Da Beethoven a Lady Gaga (Torino 2011); La verità che si sente. La musica come strumento di conoscenza (Trieste 2013); La critica musicale (Roma 2015).
Iscrizioni ancora aperte, max 15 partecipanti 


Viale di Valle Aurelia, 129 00167 Roma

17 maggio 2015

CINEMA A PARABIAGO: INIZIATE LE RIPRESE DI "RESPIRI" THRILLER CON ALESSIO BONI

CINEMA: AL VIA A PARABIAGO LE RIPRESE DEL THRILLER “RESPIRI” DI ALFREDO FIORILLO CON ALESSIO BONI


Nel cast Lidiya Liberman, Milena Vukotic, Pino Calabrese e un’inedita Eva Grimaldi

Primo Ciak a Parabiago per gli interni del film Respiri, un thriller psicologico che per la maggior parte sarà però ambientato sul Lago d’Iseo, opera prima di Alfredo Fiorillo scritta da Angela Prudenzi insieme al regista.

Con Alessio Boni, protagonista già annunciato mesi fa, si aggiungono al cast l'attrice ucraina Lidiya Liberman, giovane promessa del cinema internazionale, Milena Vukotic, Pino Calabrese e un’inedita Eva Grimaldi.


Respiri segna il debutto de L’Age d’Or, società di produzione indipendente fondata nel 2012 da Alfredo Fiorillo e Angela Prudenzi. Due soci con esperienze diverse - regista, sceneggiatore e copywriter l’uno, giornalista con un passato nel campo della distribuzione cinematografica, l’altra – ma con lo scopo comune di dedicarsi alla produzione di film dal carattere innovativo.

Il film - produzione indipendente de L’Age d’or in associazione con la società italiana Inthelfilm di Giampietro Preziosa e Marco Puccioni e la polacca Agresywna Banda - è realizzato anche con il contributo della Lombardia Film Cimmssion e dei finanziatori privati Carrara S.p.a. (Adro, BS), Cmodonutti di Alex Modonutti (Cividale del Friuli, UD), Croce del Sud per Tous (Arezzo) e Polini Group (Paratico, BS) in base alle norme sul Tax Credit.

Il Sindaco di Parabiago dottor Franco Borghi si è detto molto felice dell'iniziativa che coinvolge direttamente il Comune.

MUSICA A ROMA: MARIO BIONDI

MARIO BIONDI
TOUR TEATRALE


MERCOLEDI 20 MAGGIO SALA SANTA CECILIA ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti da 35 a 65 euro

Dopo il grande successo del "Sun Tour", che ha toccato le principali città italiane e i palchi più prestigiosi d'Europaa maggio Mario Biondi tornerà a esibirsi dal vivo nella Sala Santa Cecilia in un nuovo live teatrale. Il suo ultimo album “Beyond”, appena uscito, è entrato direttamente al primo posto nella classifica dei dischi più venduti. Una voce calda, profonda, sensuale, eppure limpida e sicura: Mario Biondi, all'anagrafe Mario Ranno, ha coltivato con cura e pazienza la sua passione musicale, a partire dagli ascolti fatti già in tenerissima età accanto al padre cantante, Stefano Biondi, in ricordo del quale Mario ha assunto l'attuale nome d'arte. Tante diversissime esperienze sono valse a formare il grande artista d'oggi: dai cori in chiesa ai turni nelle sale di registrazione per etichette di nicchia, senza trascurare lo studio e il perfezionamento della lingua inglese, lui, catanese per nascita e per indole. Appassionato di musica soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti e autori del panorama internazionale, primo tra tutti Ray Charles. Ma l'opportunità più grande gli si prospetta con la pubblicazione in Giappone del singolo “This is what you are”, che rimbalza sulla consolle di Norman Jay, celebre dj della BBC1, che - innamorato del pezzo lo rilancia per tutta Europa. Da quel momento in poi la carriera di Mario Biondi è una serie inarrestabile di successi discografici e di concerti sold out.

Info 06-80241281
www.auditorium.com

LEGA ITALIANA FIBROSI CISTICA

16 maggio 2015

LIBRI A TORINO: FANUCCI RENDE OMAGGIO A PHILIP K. DICK

Domenica 17 maggio 2015 

 Omaggio a Philip K. Dick

 


 
 
 al Salone Internazionale del Libro di Torino, domenica 17 maggio, ricordiamo che alle ore 13.30 si terrà l'incontro:
OMAGGIO A PHILIP K. DICK - GRANDI OSPITI

A 60 anni dalla pubblicazione di Solar Lottery (Lotteria dello spazio), primo romanzo di Philip K. Dick, la casa editrice Fanucci rende omaggio all’ultimo grande visionario della fantascienza moderna, che ha anticipato i temi portanti della contemporaneità. Ne parlano un lettore appassionato e due esperti conoscitori dell’opera dickiana. Accompagnati dalle letture dell’attrice Sara D’Amario.
Partecipanti:
- Sergio Cofferati
- Sara D'Amario
- Carlo Pagetti
- Umberto Rossi



 

LIBRI A TORINO: PAOLO DI PAOLO E ALESSANDRO MARI

PAOLO DI PAOLO e ALESSANDRO MARI al SALONE DEL LIBRO - Torino 17 e 18 maggio / BOMPIANI

Mari_radicequadrata

SPAZIO BOOKSTOCK VILLAGE
Domenica 17 maggio ore 16.45 
SCRIVERE AD ALTEZZA DI BAMBINO
Incontro conPAOLO DI PAOLO
La mucca volante (Bompiani)
Laboratorio di arte illustrazione (da 10 anni)

DiPaolo_muccavolante

SPAZIO BOOKSTOCK VILLAGE
Lunedì 18 maggio ore 11.30 
UN PICCOLO TALISMANO
Incontro con ALESSANDRO MARI
L'anonima fine di radice quadrata (Bompiani)

SALONE OFF /Incontro con l’autore
Lunedì 18 maggio, ore 15
Incontro con ALESSANDRO MARI
Presentazione del libro 
L'anonima fine di radice quadrata (Bompiani)
I.P.I.A. Plana, piazza Robilant 5

RISERVATO STUDENTI
Paolo Di Paolo LA MUCCA VOLANTE Bompiani, AsSaggi di Narrativa, pag. 94 • Euro 9,00 Con illustrazioni dell'autore
Nel cortile della scuola compare un giorno una lunga striscia rossa e bianca per tenere lontani i bambini da qualcosa che non devono vedere: una mucca gonfia come un pallone, immobile, silenziosa. Il giorno dopo la mucca non c’è più. Nessuno ne parla. L’indagine sembra archiviata quando Leo si ritrova con sei alleati curiosi quanto lui decisi a saperne di più. Contro le bugie dei grandi, contro i loro divieti,  per sapere la verità. Una storia semplice e limpida sul valore dell’onestà e sull’importanza degli addii.
PAOLO DI PAOLO è nato a Roma nel 1983. Finalista appena ventenne al Premio Calvino e al Campiello Giovani. È autore tra l’altro di Dove eravate tutti (Feltrinelli 2011, Premio Mondello e Premio Vittorini), Mandami tanta vita (Feltrinelli 2013, finalista Premio Strega) e Tutte le speranze. Montanelli raccontato da chi non c’era (Rizzoli 2014). Questo è il suo primo libro per bambini.

Alessandro Mari L’ANONIMA FINE DI RADICE QUADRATA Bompiani, Narratori Italiani, pp. 320 • Euro 18,00
Due adolescenti si fronteggiano, si ignorano, si cercano: lei blogger pungente, digitale e anche lievemente superficiale, lui quello che vive in un mondo di silenzi e taccuini chiusi con l’elastico. Lei lo pedina tra i casermoni di una periferia sotto la pioggia fino a scoprire il suo segreto. Intorno a loro una scuola che crolla, non solo metaforicamente. Una rilettura di Cuore di De Amicis nella scuola di oggi. Con nuovi eroi. Un romanzo che parla di adolescenti con una lingua mai gergale, tutta immersa nelle radici della grande letteratura italiana.

ALESSANDRO MARI è nato nel 1980 a Busto Arsizio. È narratore, editor e traduttore. Si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Ha pubblicato Troppo umana speranza (Feltrinelli, 2011, premio Viareggio-Rèpaci), il romanzo digitale a puntate Banduna (Feltrinelli, 2012) e Gli alberi hanno il tuo nome (Feltrinelli, 2013), finalista al Premio Bottari Lattes Grinzane 2014.

ARTE A TORINO: PAROLE SOSPESE AL MAO DI TORINO



Patrizia Asproni
Presidente Fondazione Torino Musei
Marco Biscione
Direttore MAO Museo d'Arte Orientale
INAUGURANO  L'INSTALLAZIONE





MAO Museo d'Arte Orientale
Via San Domenico, 11
10122 Torino
tel.+39 0114436927
www.maotorino.it

ARTE A ROMA: MICHAEL RYAN ALLA GALLERIA ANNA MARRA CONTEMPORANEA


15 maggio 2015

TELEVISIONE: MARTINA NAVRATILOVA

DIVA COME TE
Presenta in Prima TV
DONNE NEL MITO – MARTINA NAVRATILOVA

Martina Navratilova


In occasione degli Internazionali di Tennis d’Italia (Roma Foro Italico, 7 – 17 maggio 2015) Diva Universal (Sky – Canale 133) dedica, domenica 17 maggio alle 20.45, lo speciale Donne nel mito ad una delle più grandi tenniste di tutti i tempi, Martina Navratilova.
Il documentario ripercorre, attraverso le interviste esclusive a Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli, ex tennisti e giornalisti, e con materiali tratti dagli archivi NBC, la vita e la carriera di una sportiva ineguagliabile ma anche una donna speciale impegnata nel sociale, dal sostegno alle minoranze alle opere di beneficenza a favore dei bambini, dei poveri e degli animali.

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DONNE NEL MITO – MARTINA NAVRATILOVA
E’ il 1973 quando fa il suo esordio nei circuiti professionali del tennis una ragazzina talentuosa proveniente dalla Cecoslovacchia. E’ Martina Navratilova che, allora appena sedicenne, attira su di sé lo sguardo del pubblico mondiale. Martina nasce a Praga il 18 ottobre 1956 in una famiglia di sportivi: la madre Jana è una tennista, ginnasta e maestra di sci, anche il padre Mirek è insegnante di sci e il suo patrigno Miroslav Navratil, che la cresce a partire dai 3 anni d’età e da cui Martina prenderà il cognome, è il suo primo insegnante di tennis. “Io avevo finito di giocare da un po’ e Martina Navratilova aveva appena cominciato. La vedevo già con gli occhi da giornalista. Lei aveva un tennis pieno di magia, diverso dalle sue rivali.” È Lea Pericoli che parla nell’intervista esclusiva rilasciata alle telecamere del Canale. Nel 1975 Martina si trasferisce negli Stati Uniti, dove prende la cittadinanza nell'81. Sono anni di trasformazioni e anche di duro allenamento e i successi non tardano ad arrivare: vince il suo primo titolo di singolare in un torneo del Grande Slam a Wimbledon nel 1978, dove sconfigge la sua rivale di sempre, Chris Evert. E’ in quell’occasione che Martina raggiunge il numero uno della classifica mondiale per la prima volta. L. Pericoli racconta: “Chris Evert e Martina Navratilova rappresentavano veramente i due opposti. La Evert tutta pettinatina e per benino, molto scolastica nel tennis. Martina, invece, era sempre all’assalto, aggrediva la rete, affascinava tutti con le sue magie, con delle volèe che allora si usavano poco.”
Gli anni Ottanta la vedono protagonista della scena del tennis femminile e il suo successo è confermato da un record assoluto da lei stabilito nel 1984: 74 vittorie consecutive e soltanto due sconfitte. “Non sono contenta necessariamente se gioco bene, ma anche soltanto sapere che sto dando il massimo mi fa sentire felice e soddisfatta.” Dichiara la Navratilova in un’intervista. I riflettori sono però puntati su di lei anche per altre ragioni. Martina, infatti, decide di rivelare il suo orientamento sessuale, divenendo una delle prime atlete ad annunciare di essere gay. “Martina Navratilova ebbe dei problemi con questo suo outing perché ai tempi non si parlava come oggi di omosessualità…Ai tempi lavoravo per Il Giornale e il mio direttore era Indro Montanelli e io volli fare un’intera pagina sull’omosessualità nel tennis. Martina mi disse con molta naturalezza che l’amore va al di là del sesso.” Dice L. Pericoli. La sua lunga relazione con la scrittrice Judy Nelson culmina nella separazione nel 1991 e la battaglia legale che ne segue riceve un’incredibile attenzione mediatica. Ancora oggi l’argomento stimola commenti opposti. La carriera di Martina sembra inarrestabile. Dopo l’annuncio del suo ritiro nel 1994, torna nuovamente sul campo negli anni 2000 arrivando a collezionare nuovi risultati da record: detiene, infatti, quello di vittorie nei singoli a Wimbledon, con 9 successi, quello del maggior numero di match disputati e vinti e quello del maggior numero di titoli vinti sia nel singolare che nel doppio. E’, inoltre, l’atleta più anziana, sia a livello femminile che maschile, ad aver vinto uno Slam: il doppio misto degli US Open nel 2006 all’età di 50 anni. Nicola Pietrangeli in un’intervista esclusiva contenuta nel documentario, dice: “Un giorno proprio qui a Roma, lei giocava ancora e io le chiesi: «Martina è vero che smetti di giocare?» Lei disse di sì e allora le risposi: «Sai che c’è, allora smetto di guardare giocare a tennis.» Perché come ha giocato Martina a tennis non ha giocato mai nessuno.”. Nel 2000 la Navratilova viene inserita nella International Tennis Hall of Fame. Dal 2014 è l'allenatrice della tennista polacca Agnieszka Radwańska, attuale numero 6 del mondo. “Martina aveva questo tennis meraviglioso, un tennis che piaceva al pubblico perché era abbastanza mascolino. Era una giocatrice senza paura. Personaggio magnifico…Una donna straordinaria che ha saputo giocare conquistando il cuore di tutti.” E’, inoltre, impegnata sul sociale, effettuando opere di beneficenza a favore dei diritti dei bambini, dei gay e degli animali. In particolare, ha sostenuto la campagna animalista attraverso l’organizzazione no-profit PETA, di cui è stata testimonial. La sua vita privata ha, inoltre, attirato nuovamente gli sguardi del pubblico nel dicembre del 2014, anno in cui Martina sposa la sua compagna Julia Lemigova. Martina Navratilova è dunque una donna coraggiosa, determinata e impegnata e un’atleta che ha marcato in modo indelebile la storia del tennis mondiale, mettendo a segno colpi importanti anche per la libertà e i diritti della persona.

APPELLO PER SALVARE CIVITA DI BAGNOREGIO


FOTOGRAFIA A MILANO: SYMPOSIUM


Ugo La Pietra, Jacopo Benassi, Persefone Zubcic, Alberto Garcia-Alix, Irina Ionesco, Paolo Ventura 
SYMPOSIUM
a cura di Carlo Madesani
Inaugurazione: venerdì 15 maggio 2015, ore 18.00


Jacopo Benassi
Jacopo Benassi 
















Per la decima edizione di “Fotografia Europea”, la galleria camera16 contemporary art di Milano presenta, dal 15 al 17 maggio 2015, presso la sede dell'Ex Aci (Via Secchi 11) a Reggio Emilia, “Symposium”, esposizione collettiva curata da Carlo Madesani con opere di Ugo La Pietra (1938), Jacopo Benassi (1970), Persefone Zubcic (1982), Alberto Garcia-Alix (1956), Irina Ionesco (1935) e Paolo Ventura (1968).
Un progetto volto alla rappresentazione di iconografie legate alla corporalità, intesa come campo architettonico, nel rapporto con lo spazio e nella tematica individuale del proprio teatro interiore.
Il concetto teorico “Abitare la città” di Ugo La Pietra serve da spunto anche per considerare l'idea di abitare il proprio corpo, il proprio pensiero, sviluppando quel rapporto intimista nel quale si prende coscienza della propria condizione, si confronta con il sistema condiviso (e accomodante), lo si accetta/accontenta, oppure si cambia qualcosa proponendo nuovi percorsi che propongono una nuova diversa realtà.
Non è questione di provocazione, è volontà di indicare una nuova possibilità, una nuova suggestione.
In “Symposium” ciascuno dei fotografi funge da interlocutore, come gli intellettuali ateniesi di Platone è inviato ad esporre, con un ampio discorso, la propria teoria sul tema del rapporto tra corpo e spazio, nudo e architettura, corporalità e paesaggio. Il corpo, il paesaggio, è oggetto o soggetto?
Nel dialogo di ciascuno, espresso in maniera autonoma e personale, il confronto è auspicio di miglioramento, segno di apertura ed innovamento. La mostra ha come finalità di porre in evidenza, attraverso il “Linguaggio” della fotografia, quesiti e stimoli nei suoi rapporti con arte, cultura, storia e società.

La mostra, che verrà inaugurata venerdì 15 maggio alle ore 18.00, sarà visitabile di venerdì ore 18.00-23.00, sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-21.00. Ingresso libero. 

ECONOMIA A LUCCA: ALBERTO QUADRIO CURZIO ANALIZZA SOCIETA' CIVILE ED ECONOMIA REALE

“Incontri con le eccellenze” all'auditorium della Fondazione Banca del Monte Lucca
Sabato 16 maggio protagonista l'economista Alberto Quadrio Curzio
analizza il rapporto società civile ed economia reale
A Lucca il ciclo a cura dell’Accademia Nazionale dei Lincei

Alberto Quadrio Curzio


Nuovo appuntamento di eccezione per il ciclo di conferenze dal titolo “Incontri con le eccellenze”, organizzate da Accademia Nazionale dei Lincei, Comune di Lucca e Fondazione Banca del Monte di Lucca. Dopo l'appuntamento con il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, e l'ex premier Giuliano Amato, ad essere protagonista sabato 16 aggio è il l'economista Alberto Quadrio Curzio.
Le conferenze che si avviano alla chiusura prevedono un totale di sei appuntamenti, ad ingresso gratuito, di sicuro interesse culturale e scientifico pensati per un vasto pubblico, che si terranno fino a maggio nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca in piazza San Martino. Grandi nomi di livello nazionale che proporranno spunti di riflessione su molti aspetti di attualità: dall’ambiente all’istruzione, all’economia.

A presentare l'intervento di Alberto Curzio, alle 17.30, Alberto Del Carlo, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca e Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca e il presidente dell'Accademia Lamberto Maffei.
Aquadrio Curzio, professore emerito di economia politica all'università Cattolica, dove è stato ordinario di economia politica dal 1976 al 2010 e preside dal 1989 al 2010, tratterà il tema: “Italia tra società civile ed economia reale”.

Alberto Quadrio Curzio è stato rappresentante degli economisti italiani al CNR, presidente della società Italiana degli economisti ed è membro di varie accademie internazionali ed nazionali tra le quali la Royal Economic Society (Uk), l’Academia Europaea nella sezione Economia e Scienze Economiche Aziendali e manageriali, l’Accademia delle Scienze.
A chiudere il ciclo di conferenze, il 13 giungo, alle 17,30, sarà il presidente dell'Accademia dei Lincei, Lamberto Maffei, con un interessante appuntamento dal titolo: “L’ambiente, l’uomo e il cervello”.

L’Accademia dei Lincei è la più antica accademia scientifica al mondo - annovera tra i suoi primi Soci Galileo Galilei - a cui è stato accordato, dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’Alto Patronato permanente. Fine istituzionale dell’Accademia è "promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura". A tale scopo organizza congressi, conferenze, convegni e seminari nazionali e internazionali e partecipa, con i propri soci, ad analoghe manifestazioni italiane e straniere, oltre a promuove e realizzare attività e missioni di ricerca.

ARTE A REGGIO EMILIA: PATRICK TUTTOFUOCO



DISPARI&DISPARI PROJECT
Via Vincenzo Monti 25 - Reggio Emilia . Italia
www.dispariedispari.org


ARTE A MILANO: OMAGGIO A ROBERTO PAOLINI

Ha inaugurato il 12 maggio scorso negli spazi della Galleria Bianconi di Milano (via Lecco, 20) la mostra  

Omaggio a Roberto Paolini
organizzata da Archivio Paolini in occasione di Expo 2015 e visibile sino al 16 giugno 2015. 


Come scrive Adriana Polveroni nel testo di presentazione della mostra intitolato “Le mani e le cose”:  “Roberto Paolini è stato un ‘artista del fare’, che con le mani creava autentici capolavori. Che fossero piatti ingegnosi, quando ancora non si parlava di food, ma il cibo poteva essere comunque un gesto inventivo […] E sia che fossero gioielli, più simili a sculture da indossare. Elaborate, imprevedibili, preziose. Opere uniche. E Paolini era abile con le mani anche quando realizzava oggetti di arredamento, oggi rubricabili sotto l'egida del design, dove la semplice gamba di un tavolo è essa stessa una scultura, rivelatrice di un pensiero preciso dell'abitare quello spazio”.


“Tutto aveva origine nelle mani” prosegue Adriana Polveroni “un'abilità che da tempo l'arte che frequentiamo ha messo in secondo piano a favore dell'idea. […] Quasi una sfida, un insulto, verso qualcosa che evidentemente si ama molto: un materiale sgualcito, piegato, deformato e poi restituito in una forma nuova. Che racconta, quasi fosse un libro spaginato, il complesso corpo a corpo ingaggiato con esso dall'artista. […] i materiali per Roberto Paolini erano importanti, andavano rispettati ma soprattutto esplorati, fino a tirarne fuori le potenzialità, le soluzioni meno ovvie che trattenevano al loro interno".

Ne sono  espressione la serie di inedite sculture in edizione limitata realizzate per volontà, disegno e secondo le istruzioni del Maestro Roberto Paolini, presentate il giorno dell'inaugurazione nella Galleria Bianconi e, in contemporanea, presso il bookshop di Palazzo Fortuny, in occasione dell’apertura della 56 Biennale di Venezia.

Creature minerali in cui alita il soffio della vita, scontrosamente discrete, nelle quali la diversità dei loro tagli e l’ordine delle loro dimensioni si apprezzano, sia nello schema installativo triangolare, capace di rintracciare nel simbolismo una componente umana e molteplice, sia nell’opera singolarmente considerata: la forma perfetta dell’uovo primigenio, modellato come un golem dalla terra, diviene, per mezzo di uno squarcio netto eseguito dalla mano dell’uomo, ritratto, volto dell’artista e del singolo, nell’individualità e moltitudine ad un tempo.
Un gesto che rivive oggi dotandosi della stessa volontà esploratrice Uomo/opera che fu propria dell’Artista. Un nucleo che si dischiude grazie alla mano del Maestro, solitario sensibile plasmatore e indica poeticamente sull’argilla i modi d’accesso alla sua opera, portando l’universo interiore della poetica alla sua Rivelazione.

Roberto Paolini (1934 – 2012) è stato artista poliedrico e duttile, capace di comunicare l’arte attraverso molte delle sue risultanti: artista, designer originale e pragmatico, chef dagli arditi accostamenti.
Stile e geometria, pattern seriali e cromatismi ripetuti denotano la produzione del Maestro Roberto Paolini. Le sue creazioni -  frutto della sua instancabile ricerca personale svolta all'interno del suo atelier - svelano un ritmo nella composizione quasi contrappuntistico. Quest’anima vibrante ebbe nel costruttivismo stilistico e nel rigoroso geometrismo la sua chiave di lettura più pregnante, che insistette sempre sul primato della sue intuizioni rispetto al gusto contemporaneo.