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22 gennaio 2015

ARCHITETTURA: SPAZIO A | MARCO CIARLO ospite del ciclo di incontri COSTRUIRE L'ARCHITETTURA | Domani, venerdì 23 gennaio, ore 17.15

SPaZIO A
FIRENZE | ITALIA
Venerdì 23 gennaio, ore 17.15
Costruire l’Architettura
Marco Ciarlo

Marco Ciarlo, Passeggiata e Galleria Espositiva, Celle Ligure, Savona, 2009


Nuovo appuntamento, allo Spazio A, in lungarno Benvenuto Cellini 13a, per “Costruire l’Architettura”, il ciclo di incontri organizzato dalla casa editrice Forma che ogni settimana invita singoli architetti o studi di architettura a confrontarsi su esperienze di progettazione e realizzazione delle più varie opere architettoniche. Protagonista di questo venerdì, il 23 gennaio alle ore 17.15, sarà Marco Ciarlo con un incontro dal titolo “L’esperienza fisica dell’Architettura”.

Marco Ciarlo, Biblioteca Comunale, Loano, Savona, 2006

Marco Ciarlo (Savona 1961) si è laureato presso la Facoltà di architettura di Genova ed ha iniziato l'attività di architetto nel 1988. Dal 1993 collabora con gli architetti Fabrizio Melano (Savona 1968) e Giampiero Negro (Savona 1968), con i quali fonda, nel 2004, lo studio marcociarloassociati. Marcociarloassociati sviluppa progetti di architettura pubblici e privati e si occupa di interni, allestimenti e design. Spesso diventano determinanti l’accostamento di materiali nobili e poveri, le lavorazioni artigianali e industriali o le variazioni di tessiture e cromatismi delle superfici che a volte tendono alla rarefazione.

Marco Ciarlo, Cimitero Ipogeo, Borghetto Santo Spirito, Savona, 2002



Da una citazione del professor Brunetto De Battè “I loro lavori sono fortemente caratterizzati da percorsi, camminamenti, passeggiate… che propongono sempre uno spazio dinamico con pluralità di prospettive, tendendo inciampi ottici di percorso volutamente generati per generare sorprese, distrazioni ed ancora emozioni… nella forza dell’esatta semplicità evocano molteplici figure, moltiplicano in rimbalzi citazioni e metafore… ma non scontate… sempre levigate come immagini già consumate dal tempo…”.

Di alcuni di questi lavori si parlerà allo Spazio A. Se l’architettura è sempre la risoluzione di un problema di spazio, che trova concretezza nella materia, gli interventi progettuali di Marco Ciarlo, come nel caso della passeggiata e galleria Espositiva a Celle Ligure (SV) del 2009 o dell’ampliamento del cimitero Ipogeo di Borghetto Santo Spirito (SV) del 2002, rispondono alla volontà di far dialogare in modo armonioso l’oggetto architettonico rigorosamente contemporaneo con il contesto che lo accoglie.
Quest’idea di valorizzazione dell’esistente vale anche per il progetto del 2011 di trasformazione della piscina Olimpionica Comunale di Savona a impianto coperto, che, attraverso l’ampia parete interamente vetrata rivolta verso la spiaggia, proietta lo spazio interno dell’impianto sportivo verso il mare. 

Anche per questo incontro Forma Edizioni, ha avviato la procedura, presso il CNAPPC, per il riconoscimento ai partecipanti di 2 Crediti Formativi CFP. I posti disponibili sono 50. Le iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo. Per iscriversi è necessario inviare una mail all’indirizzo info@spazioafirenze.it, specificando oltre ai dati anagrafici, l’ordine di appartenenza e il numero di matricola. Al fine del riconoscimento dei crediti formativi, l’iscritto dovrà essere presente dall’inizio del convegno fino alla sua effettiva conclusione attestando la presenza con le firme di entrata ed uscita su apposito registro.
Informazioni

Spazio A
lungarno Benvenuto Cellini 13a, 50125 Firenze
Tel. + 39 366 8605159 - e.mail info@spazioafirenze.it

Giorno della Memoria: esce TRIESTE di Elisabetta Sgarbi \ libro+dvd

GIORNO DELLA MEMORIA 27 gennaio 2015
Esce Libro + 2 film in Dvd 
«Trieste multiculturale crocevia delle anime»
Paolo Foschini, Corriere della Sera



«Pura invenzione di rapporto fra immagini e parole»
Furio Colombo, Il Fatto Quotidiano

«Questa Trieste ha il raro pregio di abbandonarsi alla sospensione»
Silvio Danese, QN

«Elisabetta Sgarbi è riuscita nella non facile impresa di restituire l'intuizione di una città eccentricamente irripetibile»
Cristina Battocletti, Il Sole 24 Ore – La Domenica

Elisabetta-Sgarbi © Julian Hargreaves

Due film che raccontano una città piena di ferite, di storia e di genio e un libro che raccoglie le interviste integrali di chi l'ha amata e vissuta, da Claudio Magris a Gillo Dorfles, da Mauro Covacich a Luciana Castellina, a Susanna Tamaro a Boris Pahor. Il viaggio della signorina Vila diElisabetta Sgarbi,ispirato al Il mio Carso di Scipio Slataper, ha nella giovinetta selvaggia di cui si innamora Slataper undicenne, il fil rouge che attraversa Trieste: da città porto franco, all’occupazione tedesca e poi jugoslava, alle sue profonde radici ebraiche. In concorso al Festival Internazionale del Film di Roma del 2012  il film, attraverso le voci narranti di Toni Servillo e di Lucka Pockaj, racconta la grande anima europea e balcanica, di Trieste.  Luogo di transiti, soggetto e teatro di snodi storici, religiosi e culturali i cui segni permangono ancora e con evidenza nelle strade, nella lingua, nella letteratura di questa città, costantemente posta al confine.

E i suoi abitanti, sono i protagonisti del secondo film, Trieste la contesa, interpreti di un’identità mitteleuropea e insieme fortemente italiana, che accosta alla vocazione intellettuale quella imprenditoriale. Le interviste, realizzate da Eugenio Lio, sono rivolte a persone che vivono e lavorano nella città: marinai, bagnanti, psichiatri, architetti, pescatori, marinai, guardie forestali che contornano i confini di Trieste, immigrati da latitudini lontane che hanno scelto Trieste come luogo per vivere. Una città contemporanea, ‘picaresca’ e levantina, oltre che mitteleuropea, dove l’imprevedibilità del presente si intreccia alla straordinarietà del suo passato. Il cofanetto, prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema, contenente i due film e il libro con le interviste integrali, sarà disponibile su Amazon dal 27 gennaio (24,00 euro).

Elisabetta Sgarbi è Direttore Editoriale della casa editrice Bompiani. Ha esordito alla regia nel 1999. I suoi film sono stati selezionati nei più importanti festival cinematografici internazionali. Ha ideato, e da quindici anni ne è Direttore Artistico, il festival La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza.  (Info: www.elisabettasgarbi.it / www.bettywrong.com
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Il viaggio della signorina Vila
Regia di Elisabetta Sgarbi
Con Claudio Magris, Angelo Ara, Luciana Castellina, Mauro Covacich, Giuseppe Dell’Acqua, Gillo Dorfles, Igo Gruden, Srecko Kosovel, Diego Marani, Ace Mermolja, Boris Pahor, Alice Psacaropulo, Giorgio Pressburger, Raul Pupo, Primo Rovis, Giorgio Rossetti, Pino Roveredo, Andrea Segrè, Scipio Slataper, Vittorio Sgarbi, Susanna Tamaro, Livio Vasieri, Angelo Vivante e molti altri
Voci Toni Servillo, Lucka Pockaj Musiche Franco Battiato ProduzioneRai Cinema, Betty Wrong SceneggiaturaElisabetta Sgarbi, Eugenio Lio FotografiaElio Bisignani, Andrés Arce Maldonado MontaggioElisabetta Sgarbi, Andrés Arce Maldonado SoundPino Pinaxa Pischetola ScenografiaLuca Volpatti
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Trieste la contesa
Regia di Elisabetta Sgarbi
Interviste di Eugenio Lio
Con Paolo Rossi, Giorgio Rossetti, Andrea Segré, Mauro Covacich, Giuseppe dell’Acqua, Mauro Tabor, Maria Mitrovic, Raoul Pupo, Barbara Fornasir, don Ugo Bastiani, Miran Kosuta, Lucio Ulian, e molti altri

Produzione Rai Cinema, Betty Wrong Sceneggiatura Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio Fotografia Elio Bisignani, Andrés Arce Maldonado Montaggio Elisabetta Sgarbi, Andrés Arce Maldonado Sound Pino Pinaxa Pischetola Scenografia Luca Volpatti

LIBRI: DIZIONARIO DELLA GRANDE GUERRA

Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria entrando così nella Prima Guerra Mondiale.
Il Dizionario curato da Gustavo Corni e Enzo Fimiani è uno strumento nuovo, e unico nel nostro panorama editoriale, per conoscere le idee, gli avvenimenti e i protagonisti del conflitto che ha segnato la storia del mondo.

a cura di Gustavo Corni - Enzo Fimiani
DIZIONARIO della GRANDE GUERRA
Cronologia, stati, personaggi, eventi, eserciti, simboli, culture, eredità



Textus Edizioni
Collana I Dizionari Textus, diretta da Enzo Fimiani
(dicembre 2014 - pp. 424 - € 29,00)

Il Dizionario della Grande guerra è un unicum nel panorama editoriale italiano, il primo in Italia con un taglio sia scientifico sia divulgativo, con un approccio meno convenzionale nella grafica e nel contenuto che si discosta dagli schemi classici di tipo dizionaristico. 

Rispecchiando le intenzioni dell’Editore, del direttore della collana e dei curatori, il Dizionario della Grande guerra è un libro che permette di viaggiare tra nomi, luoghi, immagini, eventi, di perdersi e ritrovarsi fra le molte eredità materiali e simboliche che nell’ultimo secolo hanno segnato in profondità la storia delle nazioni e la vita delle persone. 

Truppe italiane sulla strada per Gorizia


Il lettore che si avventura in queste pagine scoprirà con stupore che non c’è stato un solo giorno della propria vita nel quale non si sia trovato a confrontarsi, in modo diretto o indiretto, con l’immenso patrimonio di esperienze individuali e collettive il cui seme è stato gettato nel 1914. 
Soldati austro-ungarici con maschere antigas sul fronte italiano



In questo dedalo di informazioni si è liberi di scegliere il proprio itinerario e seguirlo fino in fondo, oppure lasciarsi guidare da rimandi e intuizioni; in ogni caso, l’approdo sarà la consapevolezza che la Grande guerra fu un evento generale e totalizzante, fino al punto di avere ravvisato in se stesso il proprio opposto: è nella ferocia del conflitto, infatti, che si possono leggere i primi segni per una cultura della pace. 
Lungi dal ripercorrere la classica indicizzazione in ordine alfabetico delle voci biografiche dei protagonisti della Grande guerra, il libro è un nuovo strumento che propone una lettura della Prima Guerra Mondiale organizzata in modo innovativo. L'opera si compone di una cronologia sistematica accompagnata da una serie di schede di approfondimento, un apparato iconografico e un lemmario suddiviso in sei grandi aree tematiche: gli stati coinvolti, i personaggi chiave, gli eventi e le azioni, le tipologie di eserciti e le armi usate, i simboli e le culture, le eredità. Il volume contiene inoltre una bibliografia tematica, indicazioni sul cinema, sui siti utili e una guida ai musei e ai luoghi della Grande guerra.

Gustavo Corni è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Trento, dopo avere ricoperto incarichi di docenza a Venezia, Pescara e Trieste. Studioso di storia del nazionalsocialismo, di storia e storiografia comparata delle dittature nel Novecento e di storia sociale delle due guerre mondiali. Alcuni suoi libri sono stati tradotti in inglese e in tedesco. Fra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano La memoria organizzata, Bruno Mondadori, 2012, e Fascismo. Condanne e revisioni, Salerno, 2011. Attualmente sta coordinando il calendario digitale della grande guerra www.lagrandeguerrapiu100.it

Enzo Fimiani ha diretto la Biblioteca centrale dell’Università “G. D’Annunzio”, sede di Pescara, e oggi è direttore della Biblioteca provinciale di Pescara. È stato docente di Storia moderna e contemporanea e di Storia dei partiti politici nell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti- Pescara, e di Ricerca e documentazione storica online nell’Università telematica “L. da Vinci” di Chieti. Fra i suoi lavori: Guerra e fame. Il secondo conflitto mondiale e le memorie popolari, Itinerari, 1997 e la curatela di Vox populi? Pratiche plebiscitarie in Francia, Italia, Germania (secoli XVIII-XX), Clueb, 2010.


Immagini e foto per gentile concessione dell'Associazione Arte nella Grande Guerra ©  -  www.artegrandeguerra.it

19 gennaio 2015

DESIGN : ANTIA DI FORMABILIO

ANTIA DI FORMABILIO 
LA SEDIA DALLE LINEE GRAFICHE ED ESSENZIALI




Antia, progettato per Formabilio da Alpestudio Architetti Associati , è una sedia, dalla cifra pulita e rigorosa, dove la stabilità del tondino di acciaio incontra le linee grafiche ed essenziali del design.



La ritmica del tondino disegna schienale e seduta conferendo leggerezza visiva all’estetica complessiva. Le gambe a struttura partecipano a definire un volume compatto ma arioso al tempo stesso, dove l’accoppiamento a terra risulta una firma inequivocabile. L’importanza delle finiture variano dalla verniciatura all’acqua in bianco ghiaccio e verde laguna alla classica cromatura a specchio sino all’esclusiva ramatura dai riflessi dorati.


Ogni opzione descrive il giusto accento contemporaneo in qualsiasi ambiente venga collocata. Di pregio la versione con cuscino capace di dialogare sottovoce con le rigorose forme di una sedia senza tempo.EndFragment  

18 gennaio 2015

RAFFAELLA GIORDANI LE METAMORFOSI


RAFFAELLA GIORDANILE METAMORFOSI
22 - 24 gennaio 2015
vernice giovedì 22 gennaio, 18.30
Spazio Menomale
via De’ Pepoli, Bologna



La natura rinnova tutto e sostituisce incessantemente
una forma con un’altra. […] Ma attraverso queste mutazioni perpetue
di forma e luogo, la sostanza dell’essere rimane la medesima.
da Le Metamorfosi di Ovidio, Libro XV, II parte
Giovedì 22 gennaio alle 18.30, in occasione di Arte Fiera 2015, inaugura la mostra Le Metamorfosi di Raffaella Giordani, che sarà visitabile fino a domenica 24 gennaio presso Spazio Menomale a Bologna. 
Le opere scultoree di Raffaella Giordani rivelano un’attenzione autentica verso il mondo animale, e più in generale verso quello naturale, attraverso uno sguardo che si mantiene però sempre ironico e surreale. Quella della Giordani è un’arte plastica che racconta storie di mutazioni, da esseri arborei a creature animali e viceversa. Qui la coscienza di “divenire altro” è metafora dell’universo stesso, dove “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
I lavori in cartapesta, sapientemente costruiti da Raffaella Giordani, si integrano ai legni dalle forme più stravaganti, trovati dall’artista sulle spiagge adriatiche, nei boschi oppure sulle rive del lago di Suviana, nel bolognese. Residui della natura, spesso corrosi, poi completamente restaurati che costituiscono il vero e proprio scheletro di figure che sembrano fare parte di un mondo leggendario e fantastico, metà vegetale e metà animale, esplicitamente ispirato al poema epico Le Metamorfosi di Ovidio.
Come nell’opera del celebre poeta romano, dove ogni episodio sembra scaturire dall'altro, sia per analogia che per identità di contenuto, in una dimensione che si dilata potenzialmente all’infinito, così Raffaella Giordani sembra costruire una “mitologia per immagini”, dove queste sono strettamente connesse le une alle altre, e dove la trasformazione dei materiali diventa anche una riflessione sulla possibilità di recupero e riutilizzo, a favore del bello, di qualsiasi elemento naturale.
Attraverso l’associazione tra l’elemento ligneo e la sua derivazione cellulosa ossia cartacea, l’artista ha riscoperto la nobile e antica tecnica della cartapesta, che fin dal Rinascimento a Firenze era utilizzata per pitture a rilievo e sculture anche di grandi dimensioni, trovando poi nel Sud d’Italia la sua manifestazione più tradizionale.
Raffaella Giordani traduce con maestria la cartapesta in parti anatomiche di animali diversissimi tra loro: dal tucano all’alce, dal cane al polipo, dal bufalo fino al serpente, ognuno dei quali risulta quasi cristallizzato in una posa plastica derivata anche dalla morfologia dei legni che li definiscono. Creature sospese nel tempo, fino alla prossima metamorfosi.
Sabato 24 gennaio, nell’ambito di Art City White Night, la mostra resterà aperta fino alle ore 23.30.
RAFFAELLA GIORDANI
LE METAMORFOSI

Spazio Menomalevia De' Pepoli 1/a40125 Bolognagiovedì 22 gennaio 18.30-21.00venerdì 23 gennaio 16.00-20.00
sabato 24 gennaio 10.00-12.30 | 16.00-23.30


Fragile Show con debiti e gratitudine a Il soccombente di T. Bernhard

Teatro dell’Orologio
Stagione teatrale 2014|2015
What’s the Time?
dal 20 gennaio al 1 febbraio 2015
SALA GASSMAN
Fragile Show


con debiti e gratitudine a Il soccombente di T. Bernhard
 con Andrea Trapani
scritto e diretto da Francesca Macrì e Andrea Trapani
costumi Isabella Faggiano
disegno luci Mirco Maria Coletti
dal martedì al sabato ore 21.15 | domenica ore 17:45
prezzo unico: 10 euro


Fragile Show chiude la trilogia della Compagnia Biancofango sul tema dell'inettitudine, cominciata nel 2006 con In punta di piedi, e proseguita nel 2007 con La Spallata. Fragile Show debutta nel 2009: si tratta di una drammaturgia originale liberamente ispirata a Il soccombente di T. Bernhard.
Il testo inizia proprio dove le pagine di Thomas Bernhard terminano. In preda ad una febbrile eccitazione, Mastino-Werthaimer decide di organizzare una festa con i suoi vecchi compagni di conservatorio, quella che più banalmente e più comunemente si definirebbe: una festa d’artisti. Seduto su una panchina, ai bordi della festa come ai bordi della vita, Mastino osserva, ragiona, si dilania. Sente gli odori di tutto quello che lo circonda. I rumori, le voci amplificate si mescolano, forse mostruosamente, alle risate, alle grida eccitate, al chiacchiericcio inutile. I volti dei suoi ex-compagni, nel corso di una lunga, lunghissima notte, assumono forme curiosamente grottesche, straniati e stranianti guardano di tanto in tanto ‘l’uomo della panchina’ come una singolarità, un’anomalia.
Due atmosfere, quasi due tempi s’incrociano in questa notte: d’un lato il tempo rapido, eccitante e frivolo della festa, dall’altro quello lento, quasi immobile, e straziante della panchina da cui Mastino guarda lo spettacolo. Se fosse per lui, questi due tempi non s’incontrerebbero mai.
Fragile Show nasce da quest’esigenza e dalla lettura appassionata, costante e carnivora di Thomas Bernhard. Un’operazione che per noi ha significato la rielaborazione di una commozione e la creazione di un percorso, drammaturgico e scenico, che se da un lato sente, intimamente, il debito e la gratitudine a Bernhard, dall’altro ha avvertito, sin da subito, l’urgenza di allontanarsene e di camminare con le proprie gambe.

FOTOGRAFIA: I quattro vincitori della sesta edizione del Concorso Internazionale Federculture per Giovani Artisti, Centro-Periferia:


CENTRO-PERIFERIA VI edizione - I VINCITORI
In mostra al Corner D del MAXXI dal 15 gennaio 2015 le opere dei quattro vincitori della sesta edizione del Concorso Internazionale Federculture per Giovani Artisti, Centro-Periferia:
Yael Duval, Riccardo Giacconi, Ovidiu Leuce, Ekaterina Maximova

Riccardo Giacconi


CENTRO-PERIFERIA
Concorso Internazionale Federculture per Giovani Artisti
MOSTRA DEI VINCITORI DELLA VI EDIZIONE
Dal 15 al 22 gennaio 2015
Corner D - MAXXI
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 19
Opening: giovedì 15 gennaio 2015 ore 18.30-21.30

Ekaterina Maximova


Yael Duval (Repubblica Dominicana), Riccardo Giacconi (Italia), Ovidiu Leuce (Romania), e Ekaterina Maximova (Russia), sono i quattro vincitori della sesta edizione di Centro-Periferia, il concorso internazionale per giovani artisti promosso da Federculture, che ha l’obiettivo di scoprire e promuovere nuovi talenti dell’arte contemporanea.

Riccardo Giacconi


Oltre 500 giovani artisti da tutto il mondo hanno inviato le loro opere. 28 sono stati selezionati come finalisti e, tra questi, solo 4 sono stati selezionati come vincitori dal Comitato Scientifico e dalla Giuria Popolare, aggiudicandosi la possibilità di esporre in mostre personali.

Yael Duval


Il Comitato Scientifico - Maria Grazia Bellisario, Zhang Hongbin, Matteo Lafranconi, Anna Mattirolo, Ivan Novelli, Michelangelo Pistoletto, Ludovico Pratesi, Luigi Ratclif, Oliviero Toscani, Maurizio Vanni, Marcello Smarrelli, Andrea Viliani, Emma Zanella - ha scelto:
  • L’altra faccia della spirale, il video dell’artista italiano Riccardo Giacconi, promosso dalla Fondazione Ermanno Casoli;
  • Cloister on the lake Kenozero in Archengelsk Region, l’opera fotografica dell’artista russa Ekaterina Maximova, promossa da Creativirus e dal Consolato Onorario della Federazione Russa nelle Marche.
La Giuria Popolare, composta dal pubblico accorso a visitare la mostra dei 28 finalisti che si è svolta tra maggio e giugno 2014 presso il Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano , ha invece scelto:
  • Señora ensacada (Bagged lady), la fotografia digitale realizzata dall’artista dominicana Yael Duval, promossa dal Museo de Arte Moderno di Santo Domingo;
  • Postcards, la serie di opere su carta realizzate dall’artista rumeno Ovidiu Leuce, promosso da Roma Capitale.
A testimonianza del raggiungimento dell’obiettivo principale del concorso, ossia la scoperta e la promozione dei giovani talenti, segnaliamo i successi ottenuti da alcuni artisti della scorsa edizione di Centro-Periferia: il duo artistico formato da Lazlo Passi Norberto e Tania Brassesco ha preso parte alla mostra statunitense “In Tandem” curata da John T. Spike per il Muscarelle Museum of Art di Williamsburgh, dove le opere sono entrate a far parte della collezione permanente ed esposte al fianco di artisti come Cindy Sherman e David Hockney. Ha partecipato anche alla mostra “Under influences” curata da Antoine Perpère per la Maison Rouge di Parigi, assieme ad artisti del calibro di Jean-Michel Basquiat, Yayoi Kusama e Damien Hirst.
Dopo la mostra di Roma, Rori Palazzo ha vinto il concorso indetto da BNL per il suo centenario e ha partecipato alla mostra “The sea is on my land”, al MAXXI, curata da Francesco Bonami e Emanuela Mazzonis. Un’esperienza di successo anche quella di Andrey Abramov che, dopo aver vinto la V edizione di Centro-Periferia, ha conquistato una personale all’interno della Moscow Photobiennale 2014.

GLI ARTISTI E LE OPERE

16 gennaio 2015

Manuela Bedeschi, 30 gennaio-28 febbraio, PIOMONTI arte contemporanea, Roma

MANUELA BEDESCHI
OPENING 30 GENNAIO ore 18
30 GENNAIO – 20 FEBBRAIO 2015

      Manuela Bedeschi
Casarancio, 2014
neon e  plexiglass
cm 25.5x50x35


La galleria PIOMONTI ARTE CONTEMPORANEA apre l’Anno Internazionale della Luce, proclamato dall’UNESCO, con la mostra L2U0C1E5 di Manuela Bedeschi.

       Manuela Bedeschi
Cubo colorato, 2014
neon e  plexiglass
cm30x30x30


L’artista veronese, in linea con la sua ricerca incentrata sulla relazione tra l’inconscio e la formalizzazione visiva della luce – espressa attraverso l’uso di led e neon –, propone opere realizzate appositamente per lo spazio romano.
La luce nelle istallazioni e opere parietali - idealmente legate al minimalismo americano - appare come sintesi di una stratificazione identitaria fatta di memorie intime e collettive, ricordi familiari e suggestioni culturali.

  Manuela Bedeschi
Rettangolo arancioverde, 2008
tubi al neon
cm200x235

La luce è utilizzata in modo da cadenzare il ritmo alternante tra opera e ambiente e renderlo parte integrante del lavoro, in un rapporto di continuità spazio temporale.
Francesca Valente, nel presentare il lavoro di Manuela Bedeschi, afferma: “Si realizza così un percorso di efficace sintesi emotiva in cui confluiscono a un tempo evocazioni bibliche (Genesi 1,3) e storiche (Dan Flavin, James Turrell, Mario Merz), per approdare a una identità personale stratificata, composita, simultaneamente laica e religiosa […]”.
Simonetta Lux illuminerà con la sua luce critica i lavori in mostra, sottolineando come Manuela Bedeschi “gentilmente entra nella grande trama di luce dell’arte”.

MANUELA BEDESCHI
L2U0C1E5
a cura di Francesca Valente
con un testo di Simonetta Lux
Dal 30 gennaio – 28 febbraio 2015
Inaugurazione: 30 gennaio ore 18
Info: permariemonti@gmail.com / tel. 06.68210744
www.piomonti.com
Lun: dalle 15 alle 20 / dal Mart. al Sab. dalle 11 alle 20

Il film documentario PROSPETTIVA VEGETALE di Francesco Fei selezionato per il FESTIVAL OF FILM ON ART di Montreal

Il film documentario “Prospettiva Vegetale” di Francesco Fei selezionato per il Festival of Films on Art di Montreal



Il Comune di Firenze, la Soprintendenza per il Polo museale fiorentino,  i curatori e gli organizzatori della mostra Giuseppe Penone, Prospettiva Vegetale hanno il piacere di condividere la notizia che il film documentario “Prospettiva Vegetale” del regista e filmaker Francesco Fei è stato selezionato per il  33rd International Festival of Films on Art (FIFA) di  Montreal  2015. Considerato il più importantefestival al mondo dedicato ai film sull'arte,  la rassegna si svolgerà nella città canadese dal 19 al 29 marzo.



Ecco quanto riportato dalla giuria che ha selezionato il documentario:  


“We are please to announce that the Selection Committee has chosen the film mentioned above to be screened in the HORIZONS section of the 33rd International Festival of Films on Art (FIFA), to be held in Montreal, March 19-29, 2015”

Una  menzione che riempie d’orgoglio la città di Firenze  che ha ospitato, riscuotendo un successo internazionale di pubblico e di critica,  la grande mostra monografica di Giuseppe Penone nelle due prestigiose sedi del Forte di Belvedere e del Giardino di Boboli

11 gennaio 2015

LIBRI: TRIESTE



Daša Drndić
TRIESTE
Traduzione di Ljiljana Avirović
Bompiani, Narratori Stranieri, pp. 520 • Euro 19,00
 



In libreria il 15 gennaio 2015

"Una frontiera è una terra di spettri che si lamentano, in cerca di una forma"
"Ogni nome nasconde una storia"

Trieste è stato accolto ovunque, in Inghilterra, in Francia – dove è tradotto da Gallimard - come un capolavoro, e posizionato sulla stessa strada di Sebald e Don DeLillo. Troviamo la protagonista, Haya Tedeschi,  seduta da sola a Gorizia, circondata da una cesta di fotografie e ritagli di giornali. E' una donna anziana, che dopo 62 anni aspetta di ricongiungersi a suo figlio, avuto da un ufficiale delle SS e rapito dalle autorità tedesche per far parte del programma segreto di Himmler: il progetto Lebensborn. Il figlio che sta cercando disperatamente era nato nel  1915 da una relazione con Kurt Franz, giovane ufficiale tedesco alto e biondo di cui si era innamorata,  senza sapere che era già a capo del campo di lavoro di Treblinka. Haya riflette sulle esperienze della sua famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, e sul massacro spietato degli ebrei italiani nella Risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Trieste. La ricerca ossessiva di suo figlio la conduce verso fotografie, mappe, frammenti di versi, verso le deposizioni durante i processi di Norimberga e le interviste con gli ebrei di seconda generazione, e ai racconti dei testimoni oculari delle atrocità avvenute sulla sua porta di casa. Da questo ampio collage di materiale e memoria emerge la sconcertante cronaca dell’occupazione nazista nel nord Italia. Ci sono 9000 nomi elencati nel libro, sono i nomi degli ebrei italiani che hanno trovato la morte nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Costruito attraverso micro-racconti di singoli destini, il susseguirsi di nomi e nomi compone un inaudito memoriale delle vittime. Con Trieste, Daša Drndic  scrive un grande romanzo sulle conseguenze del male piuttosto che sulla sua pretesa banalità. Scritto con un linguaggio di immensa forza e utilizzando una gamma di incredibili dispositivi concettuali, Trieste è un romanzo come nessun altro. Daša Drndić ha realizzato uno sconvolgente contributo alla letteratura del XX secolo.

Daša Drndic è nata in Croazia. Laureata all'Università di Belgrado – Facoltà di Filologia presso il Dipartimento di lingua e letteratura inglese, con una borsa di studio Fullbright, continua il suo corso di studi in Teatro e Comunicazione negli Stati Uniti, conseguendo infine il dottorato con una ricerca su Sinistra e Protofemminismo, presso la Facoltà di discipline umanistiche e Scienze sociali all'Università di Reika (Fiume), Croazia. Ha scritto una trentina di sceneggiati radiofonici, pubblicato prose e poesie. E' scrittrice di romanzi tradotti in inglese, francese, polacco, sloveno, tedesco, slovacco.

ARTE: FOSCO GRISENDI STAND YOUR GROUND

Officina delle Arti, Reggio Emilia
10 gennaio - 1 febbraio 2015

FOSCO GRISENDI
Stand your ground

A cura di Chiara Serri

Inaugurazione: sabato 10 gennaio, ore 18.00

Fosco Grisendi foto di Federico Donato



Fosco Grisendi presenta, dal 10 gennaio al 1 febbraio 2015, all’Officina delle Arti di Reggio Emilia, “Stand your ground”, progetto artistico che nasce da fatti di cronaca e si traduce nel mondo del wrestling. Curata da Chiara Serri, l’esposizione è promossa dal Comune di Reggio Emilia con il sostegno di RezArte Contemporanea e 1.1_Zenonecontemporanea.


Il titolo della mostra – “Stand your ground” – fa riferimento alla legge americana che consente ad una persona armata di uccidere un presunto aggressore in base alla mera percezione di pericolo per la sua incolumità. Da una riflessione sull’uso eccessivo della forza e l’abuso di potere nella società contemporanea, all’analogia con il mondo del wrestling, per indagare il confine sottile tra verità e menzogna, tra realtà e fiction.
In esposizione, dieci grandi dipinti ad acrilico su tela di juta e numerosi disegni su carta, opere autonome che costituiscono, tuttavia, il punto di partenza per la produzione pittorica.


Per la prima volta, l’attenzione di Grisendi non si concentra sui singoli quadri, ma sulla serie, dando vita ad un progetto di più ampio respiro. Rispetto alle opere del passato, generalmente ripartite su più livelli, il soggetto conquista il centro della scena, lasciando in sospeso i particolari non funzionali alla narrazione.
Manovre di sottomissione, tecniche aeree, calci volanti e, allo stesso tempo, scene di vita quotidiana, dominate da un senso di perdurante attesa. La continuità cromatica e formale genera il parallelismo tra queste ultime opere ed il wrestling, dove s’intrecciano realtà e finzione, dove gli atleti sono atleti, ma la performance è soprattutto spettacolo.
«Poche linee – scrive la curatrice – toni selezionati, aree di colore piatte e uniformi che sembrano guardare al mondo della grafica pubblicitaria e del fumetto. Una pittura pop, volutamente sintetica, che allude anziché descrivere, mettendo in secondo piano la verità anatomica a favore del pathos, del gesto e del movimento».
La personale, che sarà inaugurata sabato 10 gennaio alle ore 18.00, con una performance di Wiva Wrestling (www.wivawrestling.com), federazione italiana di wrestling con sede a Reggio Emilia, sarà visitabile fino al 1 febbraio 2015, sabato e domenica con orario 18.00-20.00, oppure su appuntamento. Catalogo Vanillaedizioni, Collana PageNotFound, con testi di Chiara Serri, Emanuele Baistrocchi, Maria Cristina Robuschi, Sebastiano Simonini. Per informazioni: cell. 339 8833796, fosco.grisendi@libero.it, www.csart.it/foscogrisendi.
Le opere della serie “Stand your ground” saranno successivamente esposte presso Spazio Inangolo (Penne, Pescara, marzo 2015), Scaramuzza Arte Contemporanea (Lecce, giugno 2015) e RezArte Contemporanea (Reggio Emilia, settembre 2015).
Fosco Grisendi nasce a Parma nel 1976, vive e lavora a Reggio Emilia. Si avvicina alla pittura nel 2004, prendendo parte ad esposizioni e fiere d’arte. Fa parte del gruppo Bee live, al quale è stato assegnato tramite selezione pubblica un atelier presso l’Officina delle Arti a Reggio Emilia.


FOSCO GRISENDI
Stand your ground
A cura di Chiara Serri
10 gennaio - 1 febbraio 2015
Officina delle Arti
Via Brigata Reggio, 29
42124 Reggio Emilia
Orari: sabato e domenica ore 18.00-20.00, oppure su appuntamento.
Catalogo Vanillaedizioni, Collana PageNotFound, numero 08.


TEATRO DEL LIDO DI OSTIA



TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
Programma gennaio – marzo 2015


 
 
Prosegue la stagione 2014-5 del Teatro del Lido di Ostia all’insegna di teatro, danza, musica, arti visive e formazione. In corso le rassegne tematiche avviate nel primo trimestre di programmazione tra cui No more – Storie di Donne pensata per focalizzare l’attenzione sulle tematiche di genere attraverso incontri, spettacoli di danza e teatro (in calendario: “Le Beatrici” di Stefano Benni, “Il II Sesso #2” con coreografia e regia di Simona Miraglia, “La Semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne” di e con Marta Cuscunà, “Sleep Elevation. Le mille e una donna” di Mariella Celia e Sosta Palmizi) e TDL Contro le Mafie con incontri gratuiti e una mostra in collaborazione con daSud Onlus e lo spettacolo “Donne e Mafia” di Simonetta de Nichilo, spettacolo  premiato al Festival Antimafie e Diritti Umani Dirittinscena 2013.


In programma anche “Fratelli Di Sangue” di Ingvar Ambjørnsen con l’adattamento teatrale di Axel Hellstenius, un nuovo appuntamento con la rassegna ArteOltre, dedicata al tema della relazione con l'universo della disabilità e Urban Area una mostra accompagnata da diversi laboratori dedicati alla street art.


Si aggiunge, inoltre, la rassegna gratuita Il Territorio Narrante, che propone incontri letterari di grande qualità, con il reading ideato e condotto da Dario Morgante: “1915-2015. Cento anni al fronte. Scrittori ricordano la Grande Guerra”
Tanti appuntamenti in programma anche per la stagione di Teatro Ragazzi, Emergenze Teatro, Musica, Arti Visive e Formazione con una ricca offerta di laboratori condotti dagli artisti in calendario.