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4 marzo 2016

La settimana della scienza

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A GALLARATE (VA)
DALL’11 AL 18 MARZO 2016
LA DECIMA EDIZIONE DELLA
SETTIMANA DELLA SCIENZA
THAT’S THE FUTURE
www.settimanadellascienza.it
Dall’11 al 18 marzo 2016, a Gallarate torna La Settimana della Scienza, giunta alla sua decima edizione.

THAT’S THE FUTURE è il titolo scelto per quest’anno. Sarà proprio il futuro a caratterizzare gli eventi appositamente realizzati per gli studenti delle scuole primarie, secondarie e dell’infanzia degli istituti scolastici di Gallarate.
A spiegare questa tematica interverranno personalità illustri tra cui Luigi Nicolais, già Presidente del CNR, cui sarà dato il compito di inaugurare la Settimana della Scienza (venerdì 11 marzo, ore 18.00; Teatro del Popolo), Roberto Cingolani Direttore dell'IIT di Genova, docenti e ricercatori della LIUC Università Cattaneo, dell'Università degli Studi di Milano, di Milano-Bicocca di Pavia, di Bergamo e del Politecnico di Torino, dell’INFN di Pavia, del JRC di Ispra, di un astronauta e di artisti "scienziati" protagonisti di spettacoli.
Tra gli appuntamenti più attesi aperti al pubblico si segnalano due conferenze spettacolo; la prima, venerdì 11 marzo, alle ore 21.00, al Teatro del Popolo, Il TEMPO del nostro TEMPO ovvero l'Antropocene parte I & II, che vedrà Frank Raes, già ricercatore JRC e attore teatrale, trattare l’argomento del passato e del futuro dell'umanità, mentre venerdì 18 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Condominio, Federico Benuzzi, laureato in fisica teorica, giocoliere professionista e docente di matematica e fisica, sarà il protagonista de Il giocoliere della scienza.
Molto interessante sarà anche l’incontro in programma mercoledì 16 marzo, alle ore 21.00, al Teatro del Popolo. Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, parlerà di Nanotecnologie, robotica e nuovi progetti: quale futuro ci attende.
Tempo permettendo, imperdibile sarà la proposta serale Il CieLo dal LiCeo presso i Licei di viale dei Tigli, di giovedì 17 marzo, dalle ore 21.00. Nel rispetto dei cicli lunari, con i telescopi e l’assistenza degli esperti astrofili delle associazioni FOAM13 e GAT di Tradate sarà possibile osservare la Luna e conoscere i corpi celesti visibili.
La Settimana della Scienza, in collaborazione con il Comune di Gallarate, rientra all’interno del vasto programma di OFFICINA CONTEMPORANEA [OC] - Sistema Culturale Urbano, il progetto sostenuto da Fondazione Cariplo ed elaborato da undici istituzioni attive nella città di Gallarate nei diversi ambiti che contraddistinguono la cultura contemporanea.
Gli studenti della Rete degli Istituti scolastici di Gallarate, dai più piccoli della scuola dell'infanzia a quelli proiettati nel futuro universitario e lavorativo, saranno gli ambasciatori della cultura scientifica. Palazzo Minoletti sarà il loro quartier generale dove si terranno attività laboratoriali, mostre, exhibit, nell’ambito di Scienze in Piazza, tappa gallaratese del progetto Science on the Road, un modello di divulgazione delle conoscenze per fornire occasioni di approfondimento e novità agli studenti, alla cittadinanza di Gallarate e dei comuni limitrofi.
Gallarate, marzo 2016
LA SETTIMANA DELLA SCIENZA - THAT’S THE FUTURE
Gallarate, 11-18 marzo 2016
facebook.com/ReteScolasticaGallarate
 #settimanascienza16

L'ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA PARTNER DEI BERLINER PER L'ARCHIVIO ABBADO

BERLINO RICEVE L’ARCHIVIO DI CLAUDIO ABBADO
L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA E’ PARTNER DELLA DONAZIONE

L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diventa partner della donazione dell’Archivio di Claudio Abbado ai Berliner Philharmoniker.
Spartiti, appunti autografi, registrazioni audio e video, testi di carattere musicologico, lettere: l'intero patrimonio artistico e musicale di Claudio Abbado (1933-2014) sarà custodito a Berlino, presso la Staatsbibliothek. L'ente renderà l’archivio accessibile in una sala lettura dedicata al grande musicista. La Fondazione Berliner Philharmoniker curerà l'archivio e lo manterrà vivo dal punto di vista artistico: oltre al già esistente premio di composizione “Claudio Abbado”, saranno realizzate mostre, volte ad agevolare la conoscenza e lo studio delle partiture del Maestro, e incentivate nuove sponsorizzazioni per sostenere giovani direttori d'orchestra.
Il presidente della Fondazione Claudio Abbado, Paolo Lazzati, la direttrice generale della Staatsbibliothek di Berlino, Barbara Schneider-Kempf, e il direttore della Fondazione Berliner Philharmoniker, Martin Hoffmann, hanno firmato un accordo il 3 marzo 2016 nella Philharmonie di Berlino.

Il progetto prevede la catalogazione completa e la digitalizzazione di larga parte dell’Archivio. Una volta conclusi questi lavori la Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia avrà un accesso privilegiato all’archivio digitale.
“Per l’Accademia di Santa Cecilia  – afferma il Presidente-Sovrintendente dell’Accademia di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro - è un grande onore e un privilegio  essere  partner di questa straordinaria iniziativa. L’Accademia custodisce e valorizza da secoli un ingente patrimonio bibliografico e musicale.  Questa opportunità, per la quale ringraziamo  la Fondazione Abbado e le Istituzioni Berlinesi, ci dà modo di rinsaldare il legame artistico con la memoria di un grande Maestro che tanta importanza ha avuto anche nella storia dell’Accademia”.

La Fondazione Claudio Abbado è stata istituita alla fine del 2014 dagli eredi del Maestro, affinché il suo patrimonio musicale venisse preservato nella sua interezza e consegnato a un’istituzione che ne garantisse una conservazione e un'archiviazione professionale, rendendola disponibile al più vasto pubblico possibile. Inoltre, è sempre stato di primario interesse per gli eredi di Abbado mantenere artisticamente vivo il fondo.

DUE GRANDI MOSTRE A BOLOGNA > Street Art - Banksy & Co. ed Edward Hopper > marzo 2016


Due grandi mostre a Bologna

Street Art - Banksy ; dal 18 marzo


Sane Smith, Untitled, 1990 ca. Inchiostro su carta. Museum of the City of New York, Gift of Martin Wong
Edward Hopper ; dal 25 marzo
Edward Hopper (1882 1967), Two Trawlers, 1923/1924. Watercolor and graphite pencil on paper, 35,2x50,6 cm. Whitney Museum of American Art, New York; Josephine N. Hopper Bequest © Heirs of Josephine N. Hopper, Licensed by Whitney Museum of American Art


Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale, con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo, utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente innovative.
Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri.
Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art - Banksy & Co.
L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from the Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e fotografie del Museo.
Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring, e Lady Pink.
La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art.
Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art e del restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte.
Il progetto di “strappo” e restauro, una sperimentazione condotta dal laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri bolognesi di Blu - uno dei dieci street artists migliori al mondo come riporta una classifica del The Guardian del 2011 -, quali il grande murale delle ex Officine di Casaralta (Senza titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex Officine Cevolani (Senza titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è parso come un’occasione propizia per una mostra che vuole contribuire all’attuale dibattito internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica pone l’attenzione sul problema della salvaguardia di queste testimonianze dell’arte contemporanea e della loro eventuale e possibile “musealizzazione” a discapito dell’originaria collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri.
La mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città. Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il modo in cui sono state recepite dalla società.
Il patrimonio artistico è protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna.
Il fine utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
Edward Hopper > dal 25 marzo > Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni, Bologna

C’è chi lo ritiene un narratore di storie e chi, al contrario, l’unico che ha saputo fermare l’attimo - cristallizzato nel tempo - di un panorama, come di una persona. È stato lo stesso Edward Hopper (1882-1967) - il più popolare e noto artisti americano del XX secolo - uomo schivo e taciturno, amante degli orizzonti di mare e della luce chiara del suo grande studio, a chiarire la sua poetica: “Se potessi dirlo a parole, non ci sarebbe alcun motivo per dipingere”.
La mostra che apre dal 25 marzo al 24 luglio 2016 a Palazzo Fava - Palazzo delle Esposizioni di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia Group, unitamente a Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. Musei nella Città e con il Comune di Bologna e il Whitney Museum of American Art di New York, dà conto dell’intero arco temporale della produzione di Edward Hopper, dagli acquerelli parigini ai paesaggi e scorci cittadini degli anni ‘50 e ‘60, attraverso più di 60 opere tra cui celebri capolavori South Carolina Morning (1955), Second Story Sunlight (1960), New York Interior (1921), Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), interessantissimi studi (come lo studio per Girlie Show del 1941) che celebrano la mano di Hopper, superbo disegnatore: un percorso che attraversa la sua produzione e tutte le tecniche di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento.
Prestito eccezionale è il grande quadro intitolato Soir Bleu (ha una lunghezza di circa due metri), simbolo della solitudine e dell’alienazione umana, opera realizzata da Hopper nel 1914 a Parigi.
L’esposizione è curata da Barbara Haskell - curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art - in collaborazione con Luca Beatrice. Il Whitney Museum ha ospitato varie mostre dell’artista, dalla prima nel 1920 al Whitney Studio Club a quelle memorabili del 1960, 1964 e 1980. Inoltre dal 1968, grazie al lascito della vedova Josephine, il Museo ospita tutta l’eredità dell’artista: oltre 3.000 opere tra dipinti, disegni e incisioni.
Anche questo evento - contestuale alla mostra sulla street art in corso a Palazzo Pepoli (Street Art - Banksy & Co. L’arte allo stato urbano Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna fino al 26 giugno 2016) - vede realizzarsi la partnership culturale tra Fondazione Carsibo, Genus Bononiae. Musei nella Città e Arthemisia Group, all’insegna di una sinergia che vede coinvolto anche il Comune di Bologna.
La mostra vede come special partner Ricola e come sponsor tecnico il Monrif Hotels. Si ringrazia Gruppo HERA.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo Skira.

Educational Day promosso da AMACI | OSMOSIS di Valerio Rocco Orlando

Museo Marino Marini, Firenze
SECONDO EDUCATIONAL DAY
Promosso da AMACI
ASSOCIAZIONE DEI MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI
Valerio Rocco Orlando

OSMOSIS

DOMENICA 6 MARZO 2016

dalle ore 10.30 – 17.00

Valerio-Rocco-Orlando-Ph.-Angela-Improta

una giornata di attività gratuite interamente dedicata al dialogo 
con il pubblico dell’arte contemporanea
Domenica 6 marzo, il Museo Marino Marini, Firenze, aderisce al secondo Educational Day promosso da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, a cura dei Dipartimenti Educativi dei Musei associati e interamente dedicato ad avvicinare, conoscere e dialogare con il pubblico dell’arte contemporanea.
Per questa edizione i direttori dei musei della rete AMACI hanno deciso di affidare all’artista Valerio Rocco Orlando la realizzazione di un progetto che, partendo dal concetto stesso di rete, approfondisse i legami sia tra i dipartimenti educativi dei musei associati sia tra i singoli musei, il loro territorio di appartenenza e il loro pubblico. Nasce così OSMOSIS, un’opera d’arte partecipativa focalizzata sulla fruizione dei diversi e potenziali pubblici dei 25 musei AMACI, attraverso la loro relazione con l'istituzione culturale e i suoi spazi espositivi.
OSMOSIS rappresenta un momento di riflessione collettiva sulla responsabilità di un centro di produzione artistica oggi, per indagare il senso di ogni museo all’interno del contesto della propria città e, in generale, per verificare e analizzare la presenza di un sentimento di appartenenza rispetto all'arte contemporanea, i cui linguaggi vengono spesso percepiti con difficoltà nel nostro Paese. Da settembre a dicembre 2015 Valerio Rocco Orlando ha viaggiato su tutto il territorio italiano visitando i musei della rete AMACI e ha intervistato i responsabili e gli operatori dei Dipartimenti Educativi sulle loro pratiche, esperienze, difficoltà e sui rapporti con il pubblico, per capire come vengono percepiti i musei e quale sia la loro funzione sia all’esterno che all’interno delle loro mura. Da questi incontri è emersa una serie di domande che l’artista ha raccolto su un’unica tavola, dove si sono stratificate e sono entrate in relazione tra loro, e che saranno alla base delle attività che i Dipartimenti Educativi organizzeranno in occasione dell’Educational Day del 6 marzo. Come traccia di questo processo la tavola con tutte le domande sarà riprodotta nei diversi materiali di comunicazione della giornata, medium dell'incontro tra artista, musei e visitatori, che verranno quindi invitati dai mediatori a formulare una risposta personale a partire dalla propria esperienza di frequentatori del museo, partecipando attivamente alla creazione di un'opera d'arte. Con OSMOSIS, per la prima volta un artista attiva un dispositivo che si nutre del dialogo con tutti i Dipartimenti Educativi della rete AMACI, mettendo la loro voce al centro della propria produzione artistica, partendo dalla necessità di relazionarsi in maniera diretta con il pubblico del contemporaneo.
L’Educational Day al Museo Marino Marini di Firenze si caratterizza per l’eterogeneità del pubblico che vuole coinvolgere. La scelta del Dipartimento Educativo è infatti quella di offrire diverse proposte in modo da favorire anche in questa occasione la partecipazione delle varie tipologie di pubblico che abitualmente fruiscono delle attività educative ideate dal museo.
Famiglie, giovani, adulti e anziani sono coinvolti in un percorso nel museo che prende in considerazione sia le opere del grande scultore pistoiese, tra i massimi protagonisti dell’arte del Novecento, sia gli oggetti della mostra “Top Hundred”, un progetto di Maurizio Nannucci, appena inaugurato, che pervade gli ambienti del museo con un’inedita contaminazione di segno contemporaneo.
Al termine delle attività condotte dal personale del Dipartimento Educativo del museo, tutti i partecipanti saranno coinvolti nel progetto OSMOSIS che l'artista Valerio Rocco Orlando ha ideato appositamente per la giornata.
Sarà allestito un punto accoglienza nel museo, presidiato dal personale del Dipartimento Educativo, per spiegare OSMOSIS ai visitatori in autonomia e rendere anche loro protagonisti attivi del progetto.
PROGRAMMA
Lo potevo fare anch’io!
Laboratorio per famiglie con bambini dai 7 ai 12 anni e adulti accompagnatori
10.30-12.30
Questo percorso usa lo spazio museale e l’intensa programmazione dedicata all’arte contemporanea per offrire a bambini e adulti una riflessione sugli artisti che, in ogni epoca, hanno voluto farsi interpreti del proprio tempo. Per godersi un’opera d’arte, antica o moderna, non occorre essere intenditori, basta avere una mente aperta. Tutti i partecipanti sono stimolati ad aprire le loro menti per vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente nell’arte contemporanea, con momenti dedicati alla creatività e alle principali forme espressive della modernità: il collage, l’assemblaggio, la manipolazione della materia.
L’arte tra le mani
Visita per persone con Alzheimer e chi se ne prende cura
15.00-17.00
Nel progetto “L’arte tra le mani” del Museo Marino Marini, educatori museali e geriatrici insieme propongono ai partecipanti una visita in forma di dialogo attraverso la quale si intende favorire l’incontro con l’arte, la condivisione di idee e la comunicazione tra le persone.
Il museo è l’ambiente in cui vivere un’esperienza piacevole, stimolante, capace di focalizzare l’attenzione sul potere comunicativo ed emozionale dell’arte per favorire relazioni tra i partecipanti, proporre alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura attività piacevoli e adeguate alle loro esigenze, offrire loro opportunità di incontro, per restare quanto più a lungo possibile integrati nella vita della comunità.
Vieni a parlare di arte?
Visita in forma di dialogo per ragazzi della scuola secondaria di secondo grado e giovani adulti
15.00-17.00
L’Educational Day è l’occasione per coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con cui il Dipartimento Educativo collabora nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro, in una diversa modalità di visita al museo, che prevede il dialogo, il confronto e lo scambio di idee.
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10:00 - 17:00, chiuso il martedì e i giorni festivi - Biglietti: intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3
Tel. +39 055.219432 - e.mail: info@museomarinomarini.it - www.museomarinomarini.it

IL MIO AMICO MUSEO al Museo del Novecento e alle Gallerie d'Italia

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MILANO
ALLE GALLERIE D’ITALIA E AL MUSEO DEL NOVECENTO
SABATO 5 E DOMENICA 6 MARZO 2016
I LABORATORI PER BAMBINI
DE IL MIO AMICO MUSEO

Proseguono i laboratori de IL MIO AMICO MUSEO, il palinsesto di proposte culturali per bambini e genitori, promosso dal Museo Diocesano di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano, che si tengono nei fine settimana in una rete di 17 musei milanesi.
IL MIO AMICO MUSEO offre l’occasione di avvicinarsi all’arte e alla cultura grazie a un percorso che nel corso dell’anno conduce genitori e figli alla scoperta dei musei milanesi.
Gli appuntamenti di sabato 5 e domenica 6 marzo 2016, si terranno alle Gallerie d’Italia (piazza della Scala 6) e al Museo del Novecento (via Marconi 1).
Alle Gallerie d’Italia, sabato 5 marzo, alle ore 15.30, si terrà il laboratorio, in inglese, per bambini dai 3 agli 8 anni, Tutti a tavola... Alle Gallerie d'Italia, nel quale si offriranno ai ragazzi aneddoti e curiosità legati alle tradizioni culinarie che si sono consolidate nel corso dei secoli. Parteciperanno al grande simposio descritto da Antonio Canova, cucineranno con i frati in un convento medioevale, scopriranno le nuove tendenze venute da lontano per poi tornare alle tradizioni tipiche della città di Milano.
Sempre alle Gallerie d’Italia, domenica 6 marzo, alle ore 11.00, Alice in wonderland presenta un percorso - in inglese - per bambini dai 9 ai 12 anni, che prende spunto dalla lettura del testo di Lewis Carrol per trovare rimandi e confronti con opere d'arte ospitate nella sezione del Novecento delle Gallerie d'Italia. Ripercorrendo la storia di Alice e del suo itinerario fantastico si affiancano esperienze artistiche che permettono di attivare l'immaginazione. Il viaggio onirico descritto dal libro s’intreccia con il viaggio all'interno del mondo dell'arte, proponendo un percorso visionario e ricco di fantasia.
Al Museo del Novecento, domenica 6 marzo, alle ore 10.30, STOP MOTION cinetico-futurista proporrà una visita, per bambini dagli 11 ai 14 anni, come rappresentazione virtuale del movimento e della corsa nelle opere del futurismo e dell’arte cinetica. In laboratorio viene sperimentata la tecnica della Stop Motion, passando dall’animazione di singole fotografie ai contenuti base di un software per il montaggio dei video.
Alle ore 15.30, “Composizione” di Kandinsky è il punto di partenza del percorso, dal titolo Che forma ha il silenzio?, per bambini dai 6 ai 10 anni, che introduce in un mondo di segni, colori e musica. Le opere possono essere ascoltate? I lavori di Colombo e di Boriani sono pieni di rumore, mentre quelli della Pop art sono ricchi di suoni; attorno a Pistoletto e Zorio regna un grande silenzio, Novelli può essere cantato? Partendo da questi stimoli, in laboratorio, con l’ausilio di strumenti musicali e apparecchiature audio per l’ascolto di musica e rumori, i bambini provano  a dipingere suoni e ritmi cercando di dare loro segno, forma e colore per creare una personale partitura pittorica.
Milano, marzo 2016

IL MIO AMICO MUSEO
Per informazioni e prenotazioni
Tel. 02 92 800 918
dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alle 18:30

SALPA LA NAVE DI TESEO!

sabato 5 marzo 2016 | ore 17,30  Le voci dei libri all‘Archiginnasio
BOLOGNA | Biblioteca dell’Archiginnasio (Sala Stabat Mater Piazza Galvani, 1)
Salpa la “Nave di Teseo”!
Elisabetta Sgarbi, Direttore Generale e Direttore Editoriale, racconta come nasce, perché nasce una casa editrice
Intervengono Mario Andreose, Eugenio Lio eAldo Nove

Elisabetta Sgarbi - foto di Julian Hargreaves


La Nave di Teseo  è “una casa editrice di narrativa, saggistica, poesia, italiane e straniere, attenta alla valorizzazione dei classici”, come si legge nello statuto, “che guarda al futuro e dà futuro al passato”, che esprime la propria identità attraverso gli autori e i libri che pubblica, attraverso la loro qualità e coeren­za grafica, oltre a considerare “gli autori e gli editori il proprio patrimonio”.
Il nome è ispirato a un passo delle Vite Parallele di Plutarco, Teseo, 23.1:
“Fino ai tempi di Demetrio Falereo gli Ateniesi conservavano la nave su cui Teseo partì insieme coi giovani ostaggi, e poi ritornò salvo, una tri­reme. Toglievano le parti vecchie del legname e le sostituivano con al­tre robuste, saldamente connettendole tra loro, in modo che essa serviva di esempio anche ai filosofi quando discutevano il problema della crescen­za, sostenendo alcuni che era la stessa nave, altri che non era più la stessa”.
Elisabetta Sgarbi e tutti gli altri autori ed editori fondatori (Umberto Eco, Sandro Veronesi, Edoardo Nesi, Furio Colombo, Sergio Claudio Perroni, Mario An­dreose, Anna Maria Lorusso ed Eugenio Lio), con il supporto di un gruppo di imprenditori (fra cui Guido Maria Brera) e di editori (Nicky e Jean Clau­de Fasquelle), hanno fatto proprio questo: hanno deciso di togliere par­ti ormai usurate da tempo per fare spazio a quelle nuove, più vere ed autentiche.
E’ di questi giorni l’uscita del libro + film in dvd  Quando i tedeschi non sapevano nuotare di Elisabetta Sgarbi, girato fra Emilia e Veneto. Il cofanetto, prodotto da Betty Wrong con Rai Cinema, è disponibile su Ibis e Amazon (25,00 euro).
Elisabetta Sgarbi, fondatrice della casa editrice La Nave di Teseo, ne è Direttore Generale e Direttore Editoriale.  È stata Direttore Editoriale della Bompiani. Ha esordito alla regia nel 1999. Ha ideato, e ne è Direttore Artistico, il festival La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro. I suoi film hanno partecipato ai più importanti Festival cinematografici: Venezia, Locarno, Cannes, Torino, Roma, Londra, New York. 

#elisabettasgrabi
#lanavediteseo
#libri
#editoria
#albadonati

3 marzo 2016

Promo speciale DIONYSUS il dio nato due volte da Le Baccanti di Euripide dal 4 al 13 marzo

TEATRO VASCELLO ROMA
PRIMA NAZIONALE
SPECIALE PROMOZIONE VALIDA PER UN MINIMO DI DUE PERSONE
dal 4 al 13 MARZO dal martedì al sabato h 21 domenica h 18: 1 biglietto speciale a 5€ e 1 a 15€ prenotati subito a promozione@teatrovascello.it 065898031 - 065881021 per LO SPETTACOLO
La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello
da Le Baccanti di Euripide
regia Daniele Salvo
Dioniso Daniele Salvo
Agave Manuela Kustermann
Cadmo Paolo Bessegato
Tiresia Paolo Lorimer
Penteo Ivan Alovisio
Una guardia / Primo Messaggero Simone Ciampi
Secondo Messaggero Melania Giglio
Le Baccanti (o.a.)
Elena Aimone, Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Melania Giglio, Elena Polic Greco, Francesca Mària, Silvia Pietta, Alessandra Salamida
scene Michele Ciacciofera
costumi e maschere Daniele Gelsi
Musiche Marco Podda – Light designer Valerio Geroldi
Riproduzione anatomica Crea Fx effetti speciali di trucco
videoproiezioni Aqua-micans group
assistente alla regia Alessandro Gorgoni
prodotto da:
Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello - Roma
Centro di Produzione Teatrale TIEFFE teatro - Teatro Menotti - Milano
Teatrul de Stat Constanta (Romania)
si ringrazia:Lorella Borrelli
Ruggero Cecchi
Accademia Belle Arti di Roma
"Le Baccanti" rappresentano una finestra sull'irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi,un'esortazione a guardarci dentro in altri modi.
Nel frenetico vivere odierno noi affidiamo gli ultimi scampoli di irrazionalità e presenza fisica ai momenti dell'eros, della malattia, del sonno. Le Baccanti, invece, agiscono in stato di automatismo mentale, di sonno perenne, sono in qualche modo "agite" dal Dio, Dioniso opera attraverso di loro, attraverso i loro corpi e le loro voci, li trasforma e ne fa strumento di ebbrezza, sensualità, stordimento, morte, dolcezza infinita, ambiguità demoniaca.

Il Dio in qualche modo si fa corpo e plasma le loro voci. La febbre del nostro tempo ci porta a vivere in una realtà anestetizzata, un mondo fittizio in cui l'emozione è bandita, al servizio di un intellettualismo sterile e desolante. I nostri occhi sono quotidianamente accecati da immagini provenienti dai media. La legge del mercato non perdona: si vendono cadaveri, posizioni sociali, incarichi pubblici, armi, sesso, infanzia, organi. Restiamo indifferenti. La dimensione borghese soffoca i nostri migliori istinti, la nostra sensibilità (che brutta parola oggi, considerata quasi scandalosa), la nostra sincerità e si porta via ogni forma di creatività, ogni volo. La nostra dimensione irrazionale viene completamente annientata.

Il senso dell'affermazione dell'Io divora i nostri giorni. L'arte è svuotata della sua dimensione spirituale. I media, persuasori occulti, agiscono sui nostri cuori e sulle nostre menti addomesticando anche gli spiriti più ribelli, sigillando gli occhi più attenti. La dimensione spirituale è irrimediabilmente perduta. Il senso del tragico è ormai sconosciuto. Il corpo viene cancellato. Siamo ormai definitivamente trasformati in consumatori e, nel medesimo istante, in prodotti, sconvolti da una guerra mediatica senza precedenti nella storia. Illusi della nostra unicità, della nostra peculiarità, in realtà pensiamo tutti nello stesso modo, pronunciamo le stesse parole, abbiamo tutti le stesse esigenze, le stesse speranze, le stesse ansie, la stessa quotidianità fabbricata in serie. Ci illudiamo di essere liberi.

"Abbiamo bisogno di invocare ancora Dionysus
dagli alti clamori, che grida evoé, Protogono, dalla duplice natura,
generato tre volte, signore Bacchico,
selvaggio, indicibile, arcano, con due corna, due forme,
coperto di edera, dall'aspetto di toro, marziale, Evio, santo,
che mangia carne cruda, Trieterico,che produce grappoli,
dal manto di germogli, Eubuleo, dai molti consigli,
generato dalle unioni indicibili di Zeus e Persefone,
demone immortale"


Note di regia
Abbiamo deciso di creare uno spettacolo che indaghi nel profondo il mistero di Dioniso,
assaporandone l'essenza più pura, abbandonandoci alla vertigine delle Baccanti di Euripide, lasciandoci ipnotizzare dal dio dell' Irrazionale, dal dio del Mistero, dal dio del Teatro.
La prima domanda: dov'è Dioniso oggi? Dove si cela?
Da circa 25 anni continuo il lavoro sulla vocalità e sul suono nelle sue più diverse forme, in stretta collaborazione con il Dottor Marco Podda, medico foniatra e compositore.
Questo lavoro passa da tecniche foniatriche sofisticate, dall'analisi e riproduzione di canti etnici del mondo, dalle tecniche riabilitative e rieducative del linguaggio, dallo studio dell'espressione sonora nel periodo prenatale, nel parto e nei primi anni di vita, dall'analisi dei suoni prodotti nelle sedute di trance regressiva e nelle danze tribali, dall'indagine sugli effetti delle frequenze sonore sul cervello umano (Psicoacustica).
Nel Dionysus si è mirato ad un lavoro sul suono estremo, perturbante, utilizzando suoni privatissimi, poco utilizzati nel quotidiano ed altamente significanti, suoni di false corde, falsetti estremi, stimbrati, sgranati e vocalità ipercinetiche non usuali.
Si tenta quindi di utilizzare il mezzo vocale in modo non convenzionale, non solamente al servizio del linguaggio (soprattutto nei cori). Ma attenzione però: penso ad una recitazione non stilistica, senza elementi esibiti o innaturali. Questo lavoro sul suono non è fine a stesso, non ha intenti dimostrativi, anzi è celato all'interno della struttura linguistica.  Penso ad una recitazione senza tracce di elementi borghesi: le parole di Euripide sono radicate nel corpo e celate nella "macchina attoriale" più antica. Gli stati emotivi sono soprattutto stati vocali e fisici. Il coro, qui,  agisce in stato di trance perenne, come i protagonisti di "Cuore di vetro" di Werner Herzogh. Le Baccanti non comunicano solo attraverso il linguaggio ed i suoi significanti, ma attraverso un lavoro teso alla ricerca di una vocalità antica e di una fortissima emotività. L'emotività: ecco il punto focale di questo lavoro. Dal mio punto di vista, è proprio la tanto vituperata emotività il veicolo che rende possibile ancora oggi la fruizione del tragico e della catarsi.
E' profondamente necessario per un interprete della tragedia greca, lavorare al raggiungimento di temperature emotive elevatissime, compromettere la voce ed il corpo per raggiungere degli stati davvero perturbanti. Non troverete quindi in questo lavoro elementi spettacolari esibiti, soluzioni visive bizzarre o avanguardistiche tese a stupire l'uditorio. Credo fermamente che l'elemento della "ricerca" teatrale contemporanea sia da celare  all'interno di una struttura apparentemente lineare dello spettacolo, senza compiacimenti o citazioni visive e sonore del teatro di ricerca anni '70 - '80.  Nel mio lavoro, seguendo l'esempio di molti artisti europei contemporanei,  miro invece a ricostruire una possibile via ad un teatro di interpretazione, ad un teatro di attori/interpreti, che sappiano avvicinarsi con umiltà ad un testo, che lo possano decodificare e che possano indagare e ricostruire i meccanismi compositivi e di scrittura di quel testo, senza sovrapporre soluzioni gratuite od arbitrarie a buon mercato e soprattutto senza mettersi in competizione con l'autore.  Tutto ciò che vedrete dunque, parte dal testo e ritorna al testo, passando per una percezione visiva e sonora contemporanea. Non troverete sovrapposizioni intellettualistiche, esibizioni tecnologiche o meravigliose "idee del regista". Abbiamo deciso di creare uno spettacolo complesso, perturbante ed emozionante partendo da Euripide e ritornando ad Euripide.
Spero saremo in grado di raggiungere i nostri obiettivi. Daniele  Salvo
Trama
Dioniso, dio del vino, del teatro e del piacere fisico e mentale, era nato dall'unione tra Zeus e Semele, donna mortale. Tuttavia le sorelle della donna e il nipote Penteo (re di Tebe) per invidia sparsero la voce che Dioniso in realtà non era nato da Zeus, ma da una relazione tra Semele e un uomo mortale, e che la storia del rapporto con Zeus era solo uno stratagemma per mascherare la "scappatella". In sostanza, quindi, essi negavano la natura divina di Dioniso, considerandolo un comune mortale. Nel prologo della tragedia, Dioniso afferma di essere sceso tra gli uomini per convincere tutta Tebe di essere un dio e non un uomo. A tale scopo per prima cosa ha indotto un germe di follia in tutte le donne tebane, che sono dunque fuggite sul monte Citerone a celebrare riti in onore di Dioniso stesso (diventando quindi Baccanti, ossia donne che celebrano i riti di Bacco, altro nome di Dioniso). Questo fatto però non convince Penteo: egli rifiuta strenuamente di riconoscere un dio in Dioniso, e lo considera solo una sorta di demone che ha ideato una trappola per adescare le donne. Invano Cadmo (nonno di Penteo) e Tiresia (indovino cieco) tentano di dissuaderlo e di fargli riconoscere Dioniso come un dio. Il re di Tebe fa allora arrestare lo stesso Dioniso (che si lascia catturare volutamente) per imprigionarlo, il dio però scatena un terremoto che gli permette di liberarsi immediatamente. Nel frattempo dal monte Citerone giungono notizie inquietanti: le donne che compiono i riti sono in grado di far sgorgare vino, latte e miele dalla roccia, e in un momento di furore dionisiaco si sono avventate su una mandria di mucche, squartandole vive con forza sovrumana. Hanno poi invaso alcuni villaggi, devastando tutto, rapendo bambini e mettendo in fuga la popolazione. Dioniso, parlando con Penteo, riesce allora a convincerlo a mascherarsi da donna per poter spiare di nascosto le Baccanti. Una volta che i due sono giunti sul Citerone, però, il dio aizza le Baccanti contro Penteo. Esse sradicano l'albero sul quale il re si era nascosto, si avventano su di lui e lo fanno letteralmente a pezzi. Non solo, ma la prima ad infierire su Penteo, spezzandogli un braccio, è sua madre Agave. Questi fatti vengono narrati a Cadmo da un messaggero che è tornato a Tebe dopo aver assistito alla scena. Poco dopo arriva anche Agave, munita di un bastone sulla cui sommità è attaccata la testa di Penteo che lei, nel suo delirio di Baccante, crede essere una testa di leone. Cadmo, sconvolto di fronte a quello spettacolo, riesce pian piano a far rinsavire Agave, che infine si accorge con orrore di ciò che ha fatto. A quel punto riappare Dioniso ex machina, che spiega di aver architettato questo piano per punire chi non credeva nella sua natura divina, e condanna Cadmo e Agave a essere esiliati in terre lontane. Con l'immagine di Cadmo e Agave che, commossi, si dicono addio, si conclude la vicenda.
 

Info 065881021 Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Monteverde Roma

Il Teatro Vascello ha aperto un nuovo spazio Bar l'ART THEATRE BIO BISTRO' aperto dalle 11 alle 23 propone : aperitivi, vino, cibo veg, cucina crudista, estratti, centrifughe e smootie, tanti canapè veg, tisane, tè dal mondo, yoga, , musica, laboratori sensoriali miele/olio, etica, mostre d'arte; a questo riguardo si è aperta la nuova mostra di Opere di Maria Grazia Addari pittrice Monteverdina Ritrattista, che sarà godibile fino a metà marzo 2016 vi aspettiamo!

Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo.

Con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma tel 06 5815157


Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

Teatro Cantiere Florida | HAMLET TRAVESTIE di Punta Corsara apre MATERIA PRIMA

Giovedì 3 marzo, ore 21.00 | Rassegna MATERIA PRIMA
 Punta Corsara / 369GRADI presentano
HAMLET TRAVESTIE
da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare
Punta Corsara Hamlet travestie ph lucia baldini  


di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella
con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella
regia e spazio scenico Emanuele Valenti
aiuto regia Gianni Vastarella
disegno luci Giuseppe Di Lorenzo
collaborazione artistica Mirko Calemme
dramaturg e organizzazione Marina Dammacco
una produzione 369gradi in collaborazione con Teatro Franco Parenti
con il sostegno di Olinda, Armunia /Inequilibrio Festival, Fuori Luogo - La Spezia
Punta corsara ph lucia baldini 


Marzo al Teatro Cantiere Florida è il mese dedicato a MATERIA PRIMA. Visioni sul teatro contemporaneo Italiano, a cura di Murmuris Teatro. Ad inaugurare la rassegna, giovedì 3 marzo, alle ore 21.00, sarà una delle realtà più interessanti della scena italiana di questi  anni: Punta Corsara, con Hamlet Travestie, Emanuele Valenti e Gianni Vastarella. Lo spettacolo intreccia la riscrittura burlesque settecentesca di John Poole in cui la parodia ribadisce l’autorità dell’originale shakespeariano con il Don Fausto di Antonio Petito, per far deflagrare sulla scena le ordinarie miserie di una famiglia napoletana che molto ricordano i drammi vissuti dal principe di Danimarca.
L’Opera diventa vicenda matrice di altre vicende, immaginando una famiglia napoletana a noi contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli. Ognuno vincolato al legame con l'altro, in una stasi violenta in nome dell'unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda di Shakespeare diventa il canovaccio di un'improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto.
La rassegna Materia prima prosegue per tutto il mese di marzo con altri quattro appuntamenti. Giovedì 10 marzo  Reality” di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, uno spettacolo di atti quotidiani e di dettagli, di realtà, di reality senza show, senza pubblico. Essere anonimi e unici. Speciali e banali. Avere il quotidiano come orizzonte. Giovedì 17 marzo, sarà invece il momento del giocatore di Slot Machine”, l’ultima produzione del Teatro delle Albe: il racconto della caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare e nello specchio del gioco. Con “Scrooge” – in scena mercoledì 23 marzo - Fanny & Alexander compiono invece un percorso di avvicinamento a Discorso Verde, quarto capitolo dell’ambizioso progetto volto a indagare l’essenza e gli effetti delle diverse tipologie di discorso pubblico. Dopo il Grigio della politica e il Giallo dell’educazione, la compagnia ravennate con questo studio punta lo sguardo sull’economia, apparente chiave di volta del mondo di oggi, e sui controversi rapporti che essa intrattiene con l’arte e l’etica. Infine, la rassegna Materia Prima giovedì 31 marzo ospiterà “Gianni” di e con Caroline Baglioni, progetto vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015.

Punta Corsara nasce nel 2007 come progetto di impresa culturale della Fondazione Campania dei Festival per il Teatro Auditorium di Scampia e diventa nel 2010 associazione culturale indipendente. Marco Martinelli e Debora Pietrobono, direzione artistica e organizzativa fino al 2009, hanno affidato la guida del progetto a Emanuele Valenti e Marina Dammacco, loro assistenti sin dall’inizio del percorso che oggi vede il gruppo corsaro costituito dai giovani attori, organizzatori e tecnici che hanno preso parte al percorso triennale di formazione ai mestieri dello spettacolo.
Hamlet Travestie nasce nell'ambito del progetto Tfaddal promosso dal Teatro Franco Parenti per i 40 anni dall'Amleto di Testori; la compagnia è attualmente in tournée con “Il signor di Pourceaugnac” farsa minore da Molière, “PetitoBlok” (presentati anche assieme nella forma del MolièrePetitoBlok), “Il Convegno” e “Io, mia moglie e il miracolo”, spettacolo vincitore de I Teatri del Sacro 2015. Punta Corsara è tra i vincitori del Premio della Critica 2014; ha vinto il Premio IN-BOX 2013 per Il Convegno, il Premio Ubu Nuovo Attore Under 30 2012, il Premio Ubu Speciale e il premio Hystrio Altre Muse 2010.

Biglietti
Intero ............ € 15,00
Ridotto* ..........€ 12,00 
Ridotto*** ........€ 10,00
Ridotto*** ........€ 9,00
*Cral convenzionati, Unicoop Firenze, Carta Più/MultiPiù la Feltrinelli, Tessera Arci, Soci Aci, Over 65, Under 26, CTS, Università dell’Età Libera, SDIAF
** Possessori di Gender Bender Card
***Studenti delle scuole medie superiori, universitari muniti di tesserino, allievi della scuola di teatro LaboratorioNove

Info e prenotazioni


Teatro Cantiere Florida, Via Pisana 111r, 50143, Firenze (angolo Via Soffiano)

LA FORTUNA SI DIVERTE al TEATRO POLITEAMA PRATESE

TEATRO POLITEAMA PRATESE
Stagione teatrale 2015/2016

Sabato 5 marzo, ore 21.00 (Turno A)
Domenica 6 marzo, ore 16.00 (Turno B)

La Compagnia degli Onesti presenta

LA FORTUNA SI DIVERTE



di Athos Setti
con Daniela Morozzi e Emanuele Barresi
e con Fabrizio Brandi, Eleonora Zacchi, Riccardo De Francesca, Elisa Franchi, Erika Gori, Maurizio Canovaro, Alessandra Donati
elaborazione e regia Emanuele Barresi


Sabato 5 e domenica 6 marzo, a chiudere la stagione del Politeama Pratese sarà “La fortuna si diverte” con Daniela Morozzi e Emanuele Barresi. La commedia di Athos Setti, livornese, amico e collaboratore di Eduardo De Filippo, che tradusse in film la suddetta opera teatrale, ambientandola a Napoli anziché in Toscana e intitolandola “Sogno di una notte di mezza sbornia”. La Compagnia degli Onesti ha deciso di produrre una versione adattata del testo originale, in toscano e di celebrare questo importantissimo autore. La regia è affidata di Emanuele Barresi che sarà anche uno degli interpreti dello spettacolo insieme a Daniela Morozzi (attrice nota al grande pubblico nel ruolo di Vittoria, la poliziotta della serie “Distretto di polizia”).


Alfredo, che vive in un’umile dimora insieme alla famiglia, riceve in sogno la visita di Dante Alighieri, che gli suggerisce quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però, che essi rappresentano anche la data della sua morte. Alfredo gioca i numeri, vince e si trasferisce in un costoso appartamento e tutti i componenti della famiglia, in particolare la moglie, si comportano come gran signori. L’unico che non riesce a gioire è Alfredo, terrorizzato dalla sua “imminente” morte. Attraverso dialoghi e situazioni spassose, la vicenda si dipana, fino all’immancabile “colpo di scena” finale.




Prezzi biglietti
Poltrona I° Settore        € 20,00 + € 2,00 Dir. Prev.                    *Ridotto           € 18,00 + € 2,00 Dir. Prev.
Poltrona II° Settore       € 18,00 + € 2,00 Dir. Prev.                    *Ridotto           € 16,00 + € 2,00 Dir. Prev.
Galleria                        € 16,00 + € 2,00 Dir. Prev.                    *Ridotto           € 14,00 + € 2,00 Dir. Prev.



Orari della biglietteria:
dal martedì al sabato: dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30
30 minuti prima dell’orario d’inizio degli spettacoli (vedi programma)
chiuso il lunedì (salvo eccezioni che saranno comunicate).


Per informazioni e prevendita:
Circuito regionale box office  
Teatro Politeama Pratese
Via G. Garibaldi 33 – PRATO
Tel. 0574/603758 - Fax  0574/445580

 e-mail: teatro@politeamapratese.com - www.politeamapratese.com

#teatro
#lafortuna
#politeamapratese

LA CITTA' DEL TEATRO CASCINA - Katia Beni e Anna Meacci tornano con SCOOP! giovedì 3 marzo

3 marzo 2016
KATIA BENI E ANNA MEACCI TORNANO CON SCOOP!
a La Città del Teatro di Cascina (PI)
Beni e Meacci in SCOOP


Tutto esaurito per il graditissimo ritorno di Katia Beni e Anna Meacci con il loro “Scoop!”. Un evento eccezionale, quello di giovedì 3 marzo (Sala Piccola alle 21) perché Scoop viene riproposto a grande richiesta, dopo il sold out registrato nella messa in scena di fine d’anno. 
Katia Beni e Anna Meacci tornano a Cascina con il loro spettacolo campione di incassi  che sta riportando ovunque importanti risultati di pubblico e critica. Lo show, con il coordinamento drammaturgico di Donatella Diamanti e la regia di Letizia Pardi, fa parte della stagione TEATRO ON 2016 de La Città del Teatro di Cascina, che prosegue anche in marzo con grandi appuntamenti.
Beni e Meacci in SCOOP

Katia Beni e Anna Meacci, con Scoop, prodotto dalla Fondazione Sipario Toscana onlus in collaborazione con Unicoop Firenze, danno vita ad una incredibile galleria di personaggi: una donna molto sola e una molto circondata. Una snob col carrello vuoto e una barbona col carrello pieno. Uno strambo personaggio ossessionato dal marketing e il Dio del marketing in persona. Una cliente nervosa e una commessa paziente. E il supermercato come arena in cui questo spaccato di umanità dovrebbe transitare, come si conviene ai non luoghi, senza alcun tratto distintivo... Ma siamo sicuri che sia proprio così? Katia Beni e Anna Meacci, attraverso la loro dissacrante comicità, mettono in gioco e in scena loro stesse, a dimostrare che il mondo è vario sempre e comunque, ma perché possa essere anche bello serve un po’ di impegno. Ed è questo il loro Scoop.

Biglietti spettacolo: intero 15 euro – ridotto 13 euro – studenti/inoccupati 10 euro

BIGLIETTERIA e PREVENDITA: telefono 345 8212494 dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e mercoledì anche dalle 17 alle 19.

#teatro
#scoop!

2 marzo 2016

PRECISAZIONE DALL'UFFICIO STAMPA SU ENNIO MORRICONE



In merito agli articoli apparsi quest’oggi – 2 marzo 2016 – sui quotidiani La Repubblica e il Corriere della Sera e su alcuni siti internet, si precisa che i concerti del maestro Ennio Morricone, annunciati per il 21, 23 e 24 maggio nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, sono organizzati esclusivamente dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Fondazione Musica per Roma
Fondazione Cinema per Roma

SUONI RIFLESSI. INCONTRI DI CINEMA E MUSICA / TEATRO STUDIO KEIROS / 4 MARZO - 29 APRILE / ROMA

Suoni riflessi. Incontri di cinema e musica
A cura di Gina Annunziata
Marzo – Aprile 2016
Teatro Studio Keiros
Via Padova 38/a Roma



Da venerdì 4 marzo al Teatro Studio Keiros di Roma si terrà Suoni riflessi. Incontri di cinema e musica, a cura di Gina Annunziata. Con una cadenza quindicinale il teatro ospiterà cinque incontri con proiezioni di documentari, dove la musica sarà al centro della narrazione filmica.
Prima opera in programma alla presenza del regista è Quando dal cielo... Wenn aus dem Himmel... (2015) di Fabrizio Ferraro, un film sulle relazioni tra forma visiva e forma sonora, a partire dalla realizzazione di In Maggiore, album inciso da Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura con la supervisione di Manfred Eicher, storico produttore discografico fondatore dell’ECM.  Al centro della narrazione il processo creativo e di improvvisazione: la relazione tra musicisti e produttore, la ricerca dei suoni nello spazio, le registrazioni, i silenzi, gli ascolti.
Si prosegue giovedì 17 marzo con Indebito (2013) di Andrea Segre, girato tra Atene e Salonicco con Vinicio Capossela, raccontando il legame tra la Grecia economicamente indebitata e il rebetiko. Genere musicale nato a seguito dell'esilio del popolo greco dopo la sconfitta nella guerra guerra-turca degli anni Venti, il rebetiko oggi interpreta l’identità moderna della Grecia, trasportando con sé la ribellione alla violenza della storia.
Presentano il film, con un intervento musicale, Dimitris Kotsiouros (bouzouki), Georgios Strimpakos (voce, baglamas) e Valerio Mileto (chitarra), musicisti della band italo greca Evì Evàn.


Venerdì 1 aprile si continua con Crossing the bridge. The sound of Istanbul (2005) di Fatih Akin, regista tedesco di origini turche, che in questo film, accompagnato da Alex Hacke, bassista del gruppo tedesco Einstürzende Neubauten, va a Istanbul, alla ricerca dell’eterogenea scena musicale turca. Presenta il film Lea Nocera, docente di Lingua e Letteratura Turca dell’Università di Napoli «L’Orientale», esperta delle dinamiche sociali, culturali e di genere della Turchia contemporanea.
Completano il ciclo di incontri Mamma Africa (2011), in programma giovedì 14 aprile, documentario del regista finlandese Mika Kaurismäki consacrato a Miriam Makeba, nato da un’idea del co-produttore Don Edkins che inizialmente sviluppò il progetto insieme alla stessa Makeba, fino al giorno della sua morte e Il bacio di Tosca (1984), venerdì 29 aprile, del regista svizzero Daniel Schmid, documentario sulla vita nella Casa Verdi, casa di riposo per musicisti a Milano, fondata da Giuseppe Verdi nel 1896.