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5 settembre 2016

SETTEMBRE IN PIAZZA DELLA PASSERA 2016 | Domani POETRY SLAM e PARLA CON I MURI


SETTEMBRE IN PIAZZA DELLA PASSERA 
XVI edizione
6 - 9 settembre 2016
Martedì 6 settembre, ore 21.00
ingresso gratuito
PPPP_LaPasseraPoesia/PerformanceInPiazza
Primo festival di poesia&performance, anno terzo
a cura di Rosaria Lo Russo
POETRY SLAM

PARLA COI MURI


Gara poetica con giuria estratta dal pubblico, valida per il campionato L.I.P.S. Lega Italiana Poetry Slam 2016/17
MC (Maestro di cerimonia, conduttore della gara): Lello Voce
Partecipano: Paolo Gentiluomo (Genova-Milano), Marcello Frixione (Genova), Francesca Genti (Torino-Milano), Marthia Carrozzo (Lecce-Firenze), Lidia Riviello (Roma), Simone Savogin (Como), Tiziana Cera Rosco (Milano), Julian Zhara (Venezia)
La rassegna Settembre in Piazza della Passera si apre per il terzo anno consecutivo con un’accesa gara di Poetry Slam. Genere di competizione il cui successo in Europa e in America è noto e ormai sempre più diffuso anche in



29 agosto 2016

INCONTRI LETTERARI : FEDERICO COLUCCI "IL BATTITO DELLA PENDOLA"


IL BATTITO DELLA PENDOLA

Federico Colucci




Angelo Pontecorboli editore-Firenze

Ediz.Luglio 2016


Pagine 89

Euro 7,80



di Emanuela Dottorini

Federico Colucci è uno scrittore che assorbe i suoi pensieri nella filosofia, sua prima materia di studi e di professione.
Se fosse un artista lo assimilerei a Dalì perché i sogni e il tempo lui li discioglie e li deforma con frasi e dialoghi asciutti come passi affrettati che si susseguono lineari e brevi . 
E’ come se traducesse all’istante i pensieri che gli attraversano la mente e li colorasse con le sue visioni oniriche e per far questo non ci fosse modo di interrompere le frasi con capoversi o inserire punti interrogativi. E’ un atto di ribellione e di libertà da scrittore indisciplinato, una sfida a seguirlo nei dialoghi e nei rapidi spostamenti di tempo e di luogo con personaggi che appaiono e scompaiono, che rinascono dai suoi libri precedenti e di nuovo vengono inghiottiti.
Tutte le ossessioni dell’uomo e del filosofo emergono inesorabili e alla fine conoscere i propri personaggi è conoscere se stessi.



Professor Colucci il battito della pendola scandisce il tempo; ci spiega il suo sentimento del tempo come espresso in questo libro?
Nell'epoca dell'assoluta presenza sia spaziale che temporale solo la scrittura può ritornare a vivere il mistero della lontananza. Il fascino della distanza. L'enigma dell'intervallo quando si è sospesi tra un  già e un non ancora. Scrittura come fluire della fantasia, dei ricordi, delle immagini sovrapposte nella confusione dei ricordi. La scrittura, così, apre percorsi tortuosi, incogniti, pericolosi, inaffidabili che si intraprendono nell'ansia di morte libertà, evanescenti, inesistenti. La penna scava sentieri fatti di insidie, nella polvere della memoria - che sempre ci guida mentre ci illudiamo di andare verso il futuro. Infinite combinazioni del presente. Infinite variazioni del passato. Infinite notti separate da infiniti giorni. Lagune ardenti. Boscaglia notturna su cui la luce del giorno stende un troppo sottile velo di rassicurante  oblio. Solo la scrittura può accompagnare la condizione di spaesamento in cui vive l'uomo contemporaneo. Accompagnare e non contrastare o curare. Attraverso la scrittura ci si può perdere in lidi confusi, non ordinati dallo spazio e dal tempo. Porte che si aprono su quadri il cui legame è costituito soltanto dal movimento dello spettatore come nel percorso di un museo dove le immagini apparentemente esterne si mescolano a quelle interne in un puzzle che ogni istante si compone e si scompone in combinazioni e modi diversi. La scrittura può essere spaesante come la dodecafonia e l'arte astratta. Può essere polisemica rimanendo sempre comunque equivoca. E così la scrittura mostra quella che chiamiamo realtà in tutta la sua equivocità che è poi la libertà fantastica dell'immaginazione dei bambini. Quella che tutti cercano di diluire nella razionalità.

Dopo l’ allusione esplicita a Pirandello, le chiedo: che ne sarà dei suoi personaggi?
Forse i miei personaggi si sperdono poi ritornano nella platea della fantasia e della memoria da cui sono venuti. Forse.

La parte più dolce e poetica è riservata alla musica: che parte ha nella sua vita?
La musica è prima di tutto il ritmo della memoria e della fantasia che poi si trasforma nel ritmo della scrittura. Perché la scrittura prima ancora di essere contenuto è ritmo.

Cosa la lega a Venezia che è il luogo, non luogo, in cui ambienta le sue opere?
Venezia è il non luogo dello spaesamento.

Chi è la donna con cui spesso dialoga nel libro e che critica con gentile asprezza la sua opera ?
La presenza femminile sempre presente nei miei scritti che, secondo quanto ebbe a dire Gioachino Chiarini durante la presentazione di un mio libro, è Diotima, forse è l'autoironia che mi affianca inesorabile quando scrivo.


Lo scrittore vuole prima di tutto essere letto ed è tra le pagine del libro che disvela se stesso.









#libri
#federicocolucci
#mycultureinblog

15 giugno 2016

SCIENZA E CULTURA: Luigi DEI ospite del ciclo di incontri 'CONTAMINAZIONI'

SPaZIO A
FIRENZE | ITALIA



Venerdì 17 giugno, ore 17.30


‘CONTAMINAZIONI’

Il Prof. Lugi Dei


Luigi DeiPer una nuova Rina-scienza



Ultimo appuntamento di "Contaminazioni" prima dell'estate allo Spazio A di Lungarno Benvenuto Cellini 13a. A chiudere questa prima parte della rassegna, alle ore 17.30 ci sarà il Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei con la conferenza ‘Per una nuova Rina-scienza. Conoscenza, creatività, cultura: un acrobatico equilibrio’. 

Dante Alighieri

“Cos’è la cultura nel mondo contemporaneo delle conoscenze iper-specialistiche cos'è la cultura?” si chiede Luigi Dei in questa conferenza. Le due culture teorizzate da Clarles Percy Snow nel suo omonimo libro - quella scientifica e quella umanistica - sono oggi ancor più distanti di ieri? O forse sta prendendo corpo un'insopprimibile esigenza di unitarietà? È possibile una nuova alleanza fra questi due mondi? Attraverso un viaggio fiabesco, un po’ scientifico e un po’ artistico, che fonde in un caleidoscopio scienza, letteratura, arte, musica, danza, poesia, cinema, fotografia si mostrerà che la cultura non è altro che un acrobatico equilibrio di conoscenza e creatività in cui convivono in armonia Pinocchio, l’allotropia grafite-diamante,
Diamante e grafite
Mozart, Dante, Van Gogh, Visconti, il valzer col tango e molto altro ... E, alla fine, si potrà forse scoprire che gli acrobatici equilibri di conoscenza e creatività sono una “Sagra della primavera” di una nuova idea unitaria di cultura.


Luigi Dei
Rettore dell’Università di Firenze dal primo novembre del 2015, Luigi Dei è nato a Firenze nel 1956. Laureato in Chimica nel 1980 presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Dei è pggi Professore Ordinario in Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali presso il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell'Università degli Studi di Firenze.


Informazioni
Spazio A
lungarno Benveuto Cellini 13a, 50125 Firenze

Le avventure di Pinocchio

9 giugno 2016

LIBRI: TUTTO IN ROSA IL GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI.

Giovani Lettori e ottimi recensori crescono e prosperano: quest'anno tutto in rosa. Giovanissime ragazze liceali si cimentano e vincono recensendo i colossi stranieri del Gregor Von Rezzori. 

Le proclama Alba Donati.

FESTIVAL DEGLI SCRITTORI

Firenze, 6\8 giugno 2016

PREMIO GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI

Premio offerto da Giunti al Punto Librerie


Sono cinque le vincitrici del Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori: 

Federica Nicosia e Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi.
Federica Nicosia 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet” per la recensione al libro di Mircea Cartarescu, Margherita Riccieri 4^D Liceo Classico Galileo per la recensione al libro di Yuyun Li
Margherita Riccieri e Yiyun Li ph Alessandro Moggi
Carolina Mischi del Liceo Scientifico Rodolico per la recensione al libro di Lorrie Moore

Carolina Mischi e Lorrie Moore ph Alessandro Moggi
Alma Bossi 4^M Liceo Lingustico Internazionale Machiavelli Capponi 
Alma Bossi e Dany Laferrière ph Alessandro Moggi
Dinaw Mengestu 
Virginia Toccafondi IV^N, Liceo Liceo Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi” per la recensione al libro di Dinaw Mengestu.
L'annuncio è stato dato da Alba Donati, presidente della giuria del Premio von Rezzori Giovani Lettori composta da Simone Fortuna, Olga Mugnaini, Susanna Nirenstein, Raffaele Palumbo e Vanni Santoni. Ai premiati un buono di 250 Euro da spendere nelle libreria Giunti al punto.


Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte, moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto G.P. Vieusseux ed è realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E’ sostenuto inoltre dal Centro per il libro e la lettura del Mibact.

I VINCITORI
Abbacinante. Il corpo, Mircea Cartarescu (Voland)

Federica Nicosia
4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”

Recensione di particolare brillantezza per la capacità che ha l'autrice di inquadrare, attraverso un ragionamento di ordine anzitutto intuitivo, l'opera di Cartarescu all'interno di un più ampio e transmediale filone psichedelico, nonché di sottolineare le modalità con cui Abbacinante realizza un viaggio nei recessi dell'animo e della psiche umana capace di andare oltre la dimensione dell'esperienza e fare dell'anima un vettore aperto alla conoscenza gnostica dell'universale.

Segnalazioni per  Orlando Santucci: recensione ben strutturata che trasmette al lettore i punti salienti dell'esperienza che la lettura di Abbacinante e il confronto con la sua dimensione visionaria può fornire al lettore; Diego d'Anna: inquadra con efficacia l'approccio, anche spirituale, che deve avere il lettore nell'affrontare un'opera fortemente atipica narrativamente e intensa simbolicamente. (entrambi 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”)


Più gentile della solitudine, Yiyun Li (Einaudi)
Margherita Riccieri
4^D Liceo Classico Galileo

Giusto equilibrio fra commento e ricostruzione narrativa. La recensione riesce a restituire il sapore, gli stati d'animo e le atmosfere di un intreccio che si snoda tra più livelli temporali e geografici, e fra i  diversi co-protagonisti.  Si coglie il doppio piano su cui Yiyung Li ambienta il suo romanzo, con la macro-storia _ a cominciare dai fatti di Tienanmen _ che fa da fondale alle micro-vicende di tre cinesi sorpresi in bilico fra  XX e XXI secolo.
Segnalazione per Cosimo Recchi (4 Liceo Classico Galileo) per l’ efficace ricostruzione della trama e dei personaggi e per aver ben articolato anche le critiche e gli aspetti che non hanno convinto dell'opera della Yiyun Li e per Fiammetta Tesi (4^B liceo classico galileo)  per la convincente analisi sociologica del romanzo. 


Bark, Lorrie Moore (Bompiani)
 Carolina Mischi
Liceo Scientifico Rodolico

La migliore, perché con un linguaggio libero e scorrevole ha saputo cogliere la diversità e l’unità dei contenuti nei racconti della Moore, e in modo molto poco scolastico, ne ha apprezzato la crudezza, l’umorismo, la tragicità, vedendone la lezione ultima: l’inutilità di piangersi addosso.

 Segnalazione per Matilde Zoppi (Liceo Scientifico Rodolico) Perché la sua immaginazione è capace di creare molteplici similitudini, e di svolgerle con musicalità; e a Michela Caliari, (Liceo Scientifico Gramsci) perché coinvolta nella lettura, ne ha compreso ogni particolare, e ha notato, per poi citarle con sapienza e divertimento alcune frasi significative e calzanti.   


Tutto si muove intorno a me, Dany Laferrière (66thand2nd)
Alma Bossi
4^M Liceo Lingustico Internazionale Machiavelli Capponi

"Con uno stile efficace e di sapore giornalistico, molto comunicativo, riesce a fornire accanto alle proprie osservazioni sul libro, una serie di informazioni utili sia sull'autore che sulla catastrofe del terremoto di Haiti. Il tutto con garbo e buona padronanza dell'italiano".

Segnalazioni speciali per Chiara Brogi (4^M Liceo linguistico Internazionale Machiavelli Capponi)  intelligente e forse la più originale nell'uso della lingua; e Fiammetta Terzani (4^M liceo linguistico Internazionale Machiavelli Capponi) che ha un approccio più scientifico con schede dettagliate a precedere le proprie valutazioni. 



Tutti i nostri nomi, Dinaw Mengestu  (Frassinelli)
Virginia Toccafondi
IV^N, Liceo Liceo Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi"
Per aver scritto una recensione capace di parlare al cuore usandano gli argomenti che fanno del libro di Mengestu un libro strarodinario. Poche righe efficaci, in grado di restituire al lettore l'affresco di storie contenute nel libro, senza nessuna banalizzazione né retorica.
Una segnalazione va anche a Raymond El Asmar (IV° N, Liceo linguistico internazionale "Machiavelli-Capponi" per aver scritto una recensione capace di raccontare le connessioni e la complessità contenute nel libro di Mengestu e a Bianca Susini (IV° N, Liceo linguistico internazionale “Machiavelli-Capponi”) per aver scritto una recensione capace di raccontarci, attraverso una corretta analisi del linguaggio, le intenzioni narrative dell’autore.


#premiogregorvonrezzori
#libri
#firenze

8 giugno 2016

MIRCEA CARTARESCU vince il PREMIO GREGOR VON REZZORI | X edizione Firenze


Firenze, 8 Giugno 2016 

VINCE  

MIRCEA CĂRTĂRESCU 

conAbbacinante. Il corpotraduzione di Bruno MazzoniVoland


Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi_


È Mircea Cărtărescu   con Abbacinante. Il corpo - Voland, traduzione di Bruno Mazzoni –  il vincitore della decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia.
Lo scrittore romeno è stato premiato oggi alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Ad annunciare il vincitore, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la giuria composta da Ernesto Ferrero, Beatrice Monti della Corte, Edmund White, Alberto Manguel, Paolo Giordano e Andrea Bajani.

Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a Mircea Cărtărescu
"Uno dei libri più travolgenti e originali della nostra epoca, Abbacinante brulica di insetti che sembrano il prodotto di allucinazioni, esseri semi-umani, bachi e farfalle, come nel Pasto nudo di Burroughs. Si tratta di un’autobiografia mitica, come il Paradiso di José Lezama Lima. Opera originale e inventiva come Cent’anni di solitudine; come quella, sarà di ispirazione per innumerevoli altri scrittori in una miriade di lingue. Ma fare paragoni di questo genere è un esercizio senza senso, perché Abbacinante. Il corpo è assolutamente originale. Unico. È un libro caratterizzato da un tema conduttore medico che ci accompagna nelle tante visite alle cliniche – assolutamente inadeguate — di Bucarest, dove il narratore si frigge il cervello quando si auto somministra degli elettrochoc. Condivide il reparto con due ragazze psicopatiche e sadiche che, ogni qualvolta siano presenti infermieri o medici, ostentano un comportamento normale, mentre invece complottano tra loro per riuscire a umiliarlo e ferirlo. Il narratore ha un attaccamento morboso per sua madre nei cui confronti ha fantasie grottesche. Viene spesso spinto giù per misteriosi scivoli (ai piedi di un albero, nel sottosuolo dell’ospedale), per finire in mondi abbaglianti abitati da migliaia di mostri ibridi. La storia della Romania e la vita insignificante di Mircea si svolgono in sequenza e si intrecciano, sempre in versioni da incubo. Tutto obbedisce a una logica onirica – con improvvisi salti di scala, di probabilità, di luogo e di generi. Un momento ci troviamo in un grattacielo che sembra un condominio in architettura di stile sovietico, una struttura servita da un inquietante ascensore (un incubatoio di farfalle) che attraversa piani misteriosi e senza inquilini; e subito dopo siamo in un parco pubblico, a osservare le statue degli eroi nazionali. La scrittura è talmente elettrica e imprevedibile che il lettore non riesce a voltar pagina con sufficiente rapidità. Il libro che stiamo leggendo viene spesso evocato, mentre viene scritto. Si contrasta la vita cittadina della Romania con quella rurale.  Il narratore bambino possiede una sua percezione mitica del bombardamento di Bucarest nella seconda guerra mondiale. Sacrifici umani, fantasie su New Orleans, eresie religiose, urla senza fine – questo libro si pone sull’orlo della follia, come Les Chants de Maldoror. Forse è tenuto insieme dal suo narratore, innocente, alla ricerca, giovanile, che tutto teme, tutto accetta, tutto studia. È un libro delle meraviglie, un circo popolato da belle e da bestie, un testo che sfonda le porte della percezione e ci stupisce con prodigi dell’invenzione e dell’immaginario. Con la sua perenne alternanza tra malvagità e incantesimo, risulta sempre nuovo e imprevedibile. Cartarescu è il moderno Hieronymus Bosch in prosa, e Abbacinante è il suo Giardino delle Delizie".




Gli altri finalisti erano: Dany Laferrière, Tutto si muove intorno a me, 66thand2nd (traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala), Yiyun Li, Più gentile della solitudine, Einaudi (traduzione di Laura Noulian), Dinaw MengestuTutti i nostri nomi,  Frassinelli (traduzione di Mariagiulia Castagnone) e Lorrie Moore, Bark, Bompiani (traduzione di Alberto Pezzotta).


Nel corso della cerimonia è stato conferito il premio per la migliore traduzione di opera straniera. La giuria composta da Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro,  presieduta da Martina Testa, ha attribuito il premio per la traduzione a Fulvio Ferrari 

Fulvio Ferrari

per L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, edito da Iperborea

Questa la motivazione con cui la giuria gli ha assegnato il Premio:
"L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, uscito originariamente in Svezia nel 2004, tradotto in una decina di lingue e accolto da unanime consenso critico e successo di pubblico, è stato un inatteso caso letterario. È merito di Iperborea, casa editrice indipendente che da più di vent’anni svolge un prezioso lavoro di mediazione culturale rispetto all’ambito letterario del Nord Europa, aver pubblicato quest’opera in Italia affidandola alle mani sapienti di Fulvio Ferrari, scandinavista di profonda esperienza che affianca all’attività accademica quella di traduttore (dalle lingue nordiche, ma anche dal fiammingo e dal tedesco) e ha al suo attivo decine di titoli, fra cui testi di autori ormai classici come Cees Noteboom e Knut Hamsun. Nelle pagine de L’arte di collezionare mosche l’autore parla della sua esperienza di entomologo dilettante e rievoca la storia di un suo illustre predecessore, lo scienziato svedese René Malaise, dando vita a un’opera ibrida che intesse aneddoti, dati, riflessioni: un affascinante esempio di narrative non-fiction in cui la tematica autobiografica si mescola a quella scientifica e storico-biografica in un racconto disteso e suggestivo. La traduzione di Ferrari unisce la scorrevolezza e la spontaneità richieste dal tono discorsivo della prosa all’estrema precisione imposta dai punti in cui prevalgono i dettagli storici e scientifici. In mancanza di una vera trama, la forza del libro si concentra nella voce narrante, autorevole e confidenziale al tempo stesso, che riesce a rendere appassionante un argomento a prima vista peregrino e forse addirittura noioso. Ferrari ha saputo restituire questa voce nella nostra lingua con magistrale grazia ed efficacia, conquistando il lettore fin dalle prime pagine. La giuria è lieta di premiare un libro significativo di questa stagione editoriale, un traduttore di indiscussa competenza, un lavoro di mediazione linguistica tanto delicato quanto brillante".




Biografie dei vincitori

MIRCEA CĂRTĂRESCU 
Mircea Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956, è uno dei più interessanti e raffinati scrittori dell’Est Europa, e sicuramente il più importante autore romeno contemporaneo. Tradotto in tutte le maggiori lingue europee e acclamato dalla critica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 2012 gli è stato conferito a Berlino l’Internationalen Literaturpreis- Haus der Kulturen der Welt, l’anno successivo, in Svizzera, lo Spycher-Literaturpreis Leuk, e più di recente il Premio di Stato per la Letteratura Europea 2015 da parte della Repubblica Austriaca. Di Mircea Cărtărescu Voland ha già pubblicato Travesti (2000), Abbacinante. L’ala sinistra (2008), Perché amiamo le donne (2009) e Nostalgia, di cui è uscita una nuova edizione completa nel 2012 e con il quale l’autore si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Acerbi, e a maggio 2016 Abbacinante. L’ala destra.
Abbacinante. Il corpo - Voland – traduzione di Bruno Mazzoni
Nel pieno incubo della Romania degli anni ’50-’60, la storia di Vasile – il bambino senza ombra nella pittoresca Bucarest del XIX secolo – si fonde e si congiunge, come in un nastro di Möbius, con quella dell’autore stesso, Mircea, e con il ritratto poderoso di un’infanzia densa di figure, sogni, suggestioni, angosce. Dagli uomini-statua che popolano le viscere di una Amsterdam grottesca e stupefacente, agli artisti di un circo che trovano nello strabiliante Uomo Serpente un’incarnazione dell’anima meravigliosa dell’antica India, questo secondo volume della trilogia cominciata con Abbacinante. L’ala sinistra (Voland 2008) è una instancabile invenzione di creature, incubi, allucinazioni, alchimie, tratte in parte da una sconfinata realtà caleidoscopica, in parte da una fantasia intellettuale ed eversiva che è stata accostata spesso ad autori quali Kafka e Borges.


FULVIO FERRARI
Fulvio Ferrari è nato a Milano nel 1955. Ha studiato presso le università di Torino, Milano e Stoccolma. Dal 1981 svolge l’attività di traduttore letterario, traducendo prima dal tedesco (Hölderlin, Klaus Mann), poi dallo svedese (Sven Delblanc, August Strindberg, Göran Tunström, Stig Dagerman, Fredrik Sjöberg), dal norvegese (Knut Hamsun) e dal nederlandese (Cees Nooteboom, Adriaan van Dis). Sempre nell’ambito dell’attività di traduzione ha curato le versioni italiane di alcuni testi medievali di area nordica (Saga di Oddr l’arciere, Saga di Egill il monco) e nederlandese (Storia di re Carlo e di Elegast, La meravigliosa e veritiera storia di Mariken di Nimega). Nel 1992 ha preso servizio come ricercatore di Filologia germanica presso l’Università di Trento, dove ha poi lavorato come professore associato dal 1998 e come professore ordinario dal 2005. I suoi studi di filologia germanica si sono principalmente incentrati sulle saghe leggendarie islandesi, sulla letteratura svedese medievale e sulla ricezione della leggenda nibelungica nella cultura moderna e contemporanea. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica dal 2009 al 2014 e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Italiano di Studi Germanici dal 2012 al 2016. È membro dell’accademia Kungliga Humanistiska Vetenskaps-Samfund di Uppsala. È attualmente direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.



Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della corte, moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux ed è realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

16 aprile 2016

FESTIVAL DEGLI SCRITTORI - PREMIO VON REZZORI - ECCO LA LONGLIST DEGLI AUTORI SELEZIONATI

 X Edizione - Firenze – 6, 7, 8 giugno 2016



Longlist del Premio von Rezzori narrativa straniera e traduzione
Lectio Magistralis di ETGAR KERET
Paolo Giordano entra in giuria

La giuria del Premio Gregor von Rezzori - Città di Firenze per la migliore opera di narrativa straniera – decima edizione – annuncia la longlist degli autori selezionati:
Andrés Barba, Ha smesso di piovere, Einaudi – traduzione di Federica Niola
Mircea Cărtărescu, Abbacinante. Il corpo, Voland – traduzione di Bruno Mazzoni
Francisco Goldman, Chiamala per nome, Il Saggiatore – traduzione di Lucia Fochi e Isabella Zani
Phil Klay, Fine missione, Einaudi – traduzione di Silvia Pareschi
Dany Laferrière, Tutto si muove intorno a me, 66thand2nd – traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala
Yiyun Li, Più gentile della solitudine, Einaudi – traduzione di Laura Noulian
Dinaw Mengestu, Tutti i nostri nomi, Frassinelli – traduzione di Mariagiulia Castagnone
Lorrie Moore, Bark, Bompiani – traduzione di Alberto Pezzotta

La giuria del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera è composta da Beatrice Monti della Corte, Ernesto Ferrero (presidente), Andrea Bajani, Paolo Giordano, Alberto Manguel  e Edmund White.

La giuria del Premio Gregor von Rezzori - Città di Firenze per la migliore traduzione annuncia la longlist dei traduttori selezionati:

Bruno Arpaia per L’impostore di Javier Cercas, Guanda
Susanna Basso per Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro, Einaudi
Fulvio Ferrari per L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, Iperborea
Lorenzo Flabbi per Gli anni di Annie Ernaux, L'Orma
Yasmina Melaouah per Il caso Meursault di Kamel Daoud, Bompiani
Laura Sgarioto per Epepe di Ferenc Karinthy, Adelphi

La giuria del Premio Gregor von Rezzori per la migliore traduzione è composta da Martina Testa (presidente), Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro. 

Il Festival degli Scrittori - nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte, moglie di Gregor von Rezzori ­ si aprirà,  come ogni anno, con la lectio magistralis di un grande scrittore. Dopo John Banville, Michael Cunningham, Zadie Smith, Emmanuel Carrère e Jhumpa Lahiri, sarà la volta di uno dei più popolari scrittori israeliani della nuova generazione:  Etgar Keret. I suoi libri, tradotti in 35 paesi e 31 lingue, gli hanno valso molti premi prestigiosi e un riconoscimento unanime a livello internazionale. Più di quaranta cortometraggi sono nati dalle sue storie, uno dei quali ha vinto il MTV Prize negli Stati Uniti (1998).  Il suo primo lungometraggio, Meduse, girato insieme alla moglie Shira Gefen, ha vinto a Cannes il premio “Caméra d’Or” nel 2007. Keret insegna attualmente all’Università Ben Gurion del Negev a Beer Sheva e all’Università di Tel Aviv. Il suo ultimo libro è Sette anni di felicità (Feltrinelli, 2015).

La cerimonia di premiazione avrà luogo mercoledì 8 giugno, nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio a Firenze. Il Premio è uno degli eventi del Festival degli Scrittori che si svolge a Firenze il 6, 7 e 8 giugno 2016, appuntamento dedicato agli autori internazionali e ai talenti più originali della letteratura del mondo.


Il Festival è sostenuto dal Comune di Firenze ed è promosso dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux. Si avvale della collaborazione del Centro per il libro e la lettura del MiBAC e di Repubblica Firenze come media partner.

#festivalscrittori
#premiovonrezzori
#libri
#firenze

17 marzo 2016

SPAZIO A | Francesco GURRIERI ospite del ciclo CONTAMINAZIONI

SPaZIO A
FIRENZE | ITALIA
Venerdì 18 marzo, ore 17.30
‘CONTAMINAZIONI’
Francesco Gurrieri
Arch. Francesco Guerrieri

Le stazioni a Firenze prima di Santa Maria Novella

L’incontro di questa settimana sarà la l’inaugurazione della Biblioteca Nazionale e della nuova Stazione ferroviaria, entrambe nel 1935. Alle ore 17.30 l’architetto Francesco Gurrieri terrà la conferenza “Le stazioni di Firenze prima di Santa Maria Novella”.
Stazioni di Firenze

Nella seconda meta dell'Ottocento le stazioni costituivano il simbolo più evidente del proficuo rapporto fra scienza, tecnologia e arte. Presentavano un aspetto architettonico molto curato, che talvolta richiamava nell'insieme la struttura delle basiliche, ma molto spesso costituirono anche un notevole problema urbanistico, sia per la loro novità sia per la loro ubicazione nel tessuto urbano. La stazione Maria Antonia, per esempio, intitolata alla granduchessa e inaugurata il 3 febbraio 1848, era situata all'interno delle mura cittadine, alle spalle della chiesa di Santa Maria Novella, rappresentando dunque una "nuova porta" della citta. Era costituita da vari corpi separati dei quali quello centrale, con struttura a capanna, presentava sulla facciata quattro grandi archi a tutto sesto, che consentivano la veduta dall'interno all'esterno e viceversa, quasi per indicare lo stretto rapporto fra la stazione e la citta. Dotata di quattro binari, era il punto di partenza della Strada Ferrata Firenze-Prato-Pistoia. Nello stesso anno fu inaugurata anche l'altra stazione fiorentina, la "Leopolda", fortemente voluta dal granduca per collegare Firenze con l’importante porto di Livorno. E di poco più tarda è la stazione “Ferdinanda”, che univa Firenze con Arezzo (e in seguito con lo Stato Pontificio) e che si trovava subito fuori le mura, in prossimità di Porta alla Croce, oggi piazza Beccaria.
Dopo l'Unita d'Italia la Stazione Maria Antonia 
Stazione Maria Antonia
fu chiamata più semplicemente Santa Maria Novella e nel 1930 fu abbattuta per far posto all'attuale stazione.

Francesco Gurrieri è professore ordinario di Restauro dei Monumenti dell’Università di Firenze, Architetto, è fra i più attenti protagonisti del dibattito nazionale e internazionale sui non facili problemi della conservazione dei beni culturali e ambientali. La sua preparazione tecnica ed umanistica, con alle spalle un esercizio operativo di grande stimolo culturale nell’Amministrazione delle Belle Arti, ne fanno un interlocutore primario delle discipline e della ricerca tecnologica applicata nel campo della conservazione. È il caposcuola delle tecniche di microconsolidamento nell’edilizia e nel restauro (1973). È stato Preside della Facoltà di Architettura di Firenze negli anni 1995-2000 e Preside dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze nel 2006.

CONTAMINAZIONI
Gli appuntamenti del mese prossimo
venerdì 25 marzo
chiusura
venerdì 1 aprile
ore 17.30
incontro con Manuel Gausa
architetto
venerdì 8 aprile
ore 17.30
incontro con Martino Marangoni e Giovanni Hanninen

Informazioni
Spazio A
lungarno Benveuto Cellini 13a, 50125 Firenze
Tel. + 39 366 8605159 - e.mail info@spazioafirenze.it - www.spazioafirenze.it

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#stazionesantamarianovella