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17 ottobre 2015

ARTE: EGITTO .SPLENDORE MILLENARIO



Egitto. Splendore millenario

a cura di Paola Giovetti e Daniela Picchi

16 ottobre 2015 - 17 luglio 2016
Museo Civico Archeologico, Bologna



Gruppo statuario di Maya e Meryt. Statua della coppia. Calcare, 158x94x120. XVIII dinastia, regni di Tutankhamon (1333 – 1323 a.C.) e Horemheb (1319 – 1292 a.C.). Rijksmuseum van Ouheden, Leiden

Bologna diventa la capitale dell'Egitto antico.
Dal 16 ottobre 2015 al 17 luglio 2016 il Museo Civico Archeologico ospita Egitto. Splendore Millenario. La mostra, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è prodotta da Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico e da Arthemisia Group e curata da Paola Giovetti, responsabile del Museo e Daniela Picchi, curatore della sezione egiziana.

Sotto le due torri rivive lo splendore di una civiltà millenaria e unica che da sempre affascina tutto il mondo: l’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multiformi, ma anche l’Egitto delle scoperte sensazionali, dell’archeologia avvincente, del collezionismo più appassionato, dello studio più rigoroso. Il racconto di oltre quattro millenni di storia dell’Antico Egitto attraverso più di 500 opere d’inestimabile bellezza.

La mostra Egitto, che apre al Museo Civico Archeologico di Bologna, non è solo un’esposizione di fortissimo impatto visivo e scientifico, ma è anche un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale: la collezione egiziana del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda - una delle prime dieci al mondo - e quella di Bologna - tra le prime in Italia per numero, qualità e stato conservativo dei suoi oggetti, si uniranno integrandosi in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.
Saranno 500 i reperti,
databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda giungeranno al museo bolognese.
E assieme ai
capolavori di Leiden e Bologna, la mostra ospiterà importanti prestiti del Museo Egizio di Torino e del Museo Egizio di Firenze, all’insegna di un network che vede coinvolte le principali realtà museali italiane.
Per la prima volta saranno esposti l’uno accanto all’altro i capolavori delle due collezioni, opere quali: la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.), il “maggiordomo della divina offerta” la cui preghiera racconta l’esistenza ultraterrena del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba; gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane nel Vicino Oriente per il faraone Thutmose III (1479-1425 a.C.), il grande conquistatore; le statue di Maya, Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, che lasceranno per la prima volta l’Olanda; e infine, tra i numerosi oggetti che testimoniano il raffinatissimo stile di vita degli Egiziani più facoltosi, un Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sembianze di una eternamente giovane fanciulla che tiene un uccellino in mano.
Infine, per la prima volta dopo 200 anni dalla riscoperta a Saqqara della sua tomba, la mostra offre l’occasione unica e irripetibile di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseggono.
Una storia plurimillenaria - quella di una civiltà unica - svelata in una grande mostra che riunisce capolavori dal mondo e che racconta di Piramidi e di Faraoni, di grandi condottieri e sacerdoti, di dei e divinità, di personaggi che fecero il passato dell’Egitto e che grazie a scoperte, archeologia e collezionismo non smette mai di incantare, rivelarsi, incuriosire, affascinare e ammaliare generazione dopo generazione.
LE SETTE SEZIONI DELLA MOSTRA

Il predinastico e l’Età arcaica - alle origini della storia
Il passaggio dalla materia grezza alla forma, dalla tradizione orale a quella scritta, dalla preistoria alla storia, rappresenta il momento fondante della civiltà egiziana. La collezione di Leiden è ricchissima di materiali che documentano il ruolo centrale della natura in questa lunga evoluzione culturale e artistica. Molti di questi oggetti, di assoluta modernità stilistica, apriranno l’itinerario espositivo, tra cui un vaso del Periodo Naqada IID (dal nome di un sito dell’Alto Egitto e databile al 3375-3325 a.C.) decorato con struzzi, colline e acque. La scena raffigurata su questo vaso ci riporta a un Egitto caratterizzato da un paesaggio rigoglioso che i cambiamenti climatici hanno poi trasformato nel tempo. Struzzi, qui dipinti in rosso, assieme a elefanti, coccodrilli, rinoceronti e altri animali selvatici erano allora una presenza abituale del territorio nilotico.

L’Antico regno - un modello politico-religioso destinato al
successo e le sue fragilità
Il periodo storico dell’Antico Regno (dalla III alla VI dinastia, indicativamente compreso tra il 2700 e il 2192 a.C.) è noto per le piramidi e per il consolidarsi di una burocrazia che ha al suo vertice un sovrano assoluto, considerato un dio in terra e signore di tutto l’Egitto. Questo senso dello Stato e le sue regole terrene e ultraterrene, molto elitarie, sono ben documentati negli oggetti provenienti da contesto funerario di cui la collezione olandese è particolarmente ricca, tra cui una tavola per offerte in calcite (alabastro). L’offerta al defunto era parte fondamentale del rituale funerario per assicurare una vita oltre la morte. La particolarità di questa tavola appartenuta a un alto funzionario di stato di nome Defdj è data dalla forma circolare, insolita, e dal ripetersi del concetto di offerta come indicato dal testo scritto, dal vasellame scolpito in visione zenitale e, soprattutto, dalla raffigurazione centrale che corrisponde al geroglifico hotep (offerta), ovvero una tavola su cui poggia un pane.

Il Medio Regno - il dio Osiri e una nuova prospettiva di vita ultraterrena
La fine dell’Antico Regno e il periodo di disgregazione politica che ne segue determinano grandi cambiamenti nella società egiziana, che riconosce al singolo individuo una maggiore responsabilità del proprio destino, anche ultraterreno. Ogni egiziano, in grado di farsi costruire una tomba con adeguato corredo funerario, può ora aspirare a una vita eterna. Il dio Osiri, signore dell’oltretomba, diviene la divinità più popolare del Paese. Dal suo tempio ad Abido, uno dei più importanti luoghi di culto dell’Egitto, provengono molte stele ora a Leiden e a Bologna. Tra cui quella di Aku, maggiordomo della divina offerta che dedica questa stele a Min-Hor-Nekhet, la forma del dio itifallico Min adorata nella città di Abido. La preghiera che Aku rivolge al dio racconta di un’esistenza ultraterrena in un mondo concepito come tripartito: in cielo dove il defunto si trasfigura in stella, in terra dove la sepoltura è luogo fondamentale del passaggio dalla vita alla morte e in oltretomba dove Osiride concede al defunto la vita eterna.

Dal Medio al Nuovo Regno - il controllo del territorio in patria e all’estero
La sconfitta degli Hyksos, “i principi dei paesi stranieri” che invadono e governano l’Egitto settentrionale per alcune generazioni, dà origine al Nuovo Regno. Una politica estera molto aggressiva arricchisce il Paese che vive uno dei periodi di maggiore splendore. La classe sociale dei professionisti della guerra si afferma sino al punto da raggiungere il vertice dello stato e dare origine ad alcune dinastie regnanti. La ricchezza e il prestigio di questi militari si concretizzano anche nella produzione di oggetti raffinati, quali gli ori attribuiti a Djehuty, generale del faraone Tuthmosi III. L’arte orafa egiziana ci ha lasciato in eredità gioielli di grande pregio artistico e valore economico, come un elemento di pettorale presente in mostra. Questo monile, attribuito alla tomba del generale Djehuty, l’uomo al quale il sovrano Thutmosi III affidò il controllo delle terre straniere, ne rappresenta un raffinato esempio. Figurato a fiore di loto blu, simbolo di rinascita e rigenerazione, doveva fungere da elemento centrale di un elaborato pettorale a numerosi fili. Il cartiglio inciso sul lato posteriore suggerisce che il gioiello sia stato donato da Thutmosi III in persona.

La necropoli di Saqqara nel Nuovo Regno
I Musei di Leiden e di Bologna possono essere considerati “gemelli” perché conservano due nuclei importanti di antichità provenienti da Saqqara, una delle necropoli della città di Menfi. Durante il Nuovo Regno questa antica capitale dell’Egitto tornò a essere un centro strategico per la politica espansionistica dei sovrani di XVIII Dinastia. Lo dimostrano le monumentali sepolture degli alti funzionari di stato che vi ricoprirono incarichi amministrativi, religiosi e militari, tra le quali le tombe del Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon Maya e di sua moglie Meryt, cantrice di Amon, e di Horemheb, comandante in capo dell’esercito e principe ereditario di Tutankhamon.
Le statue di Maya e di sua moglie Meryt arrivarono in Olanda nel 1829 con la collezione di Giovanni d’Anastasi. Solo molti anni dopo, nel 1986, una missione archeologica anglo-olandese individuò la tomba di provenienza a sud-est della piramide di Djoser a Saqqara. Queste statue, che rappresentano i massimi capolavori egiziani del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, lasceranno per la prima volta il Museo olandese per essere esposte in mostra.
Va ricordato che l’obiettivo dell’Egypt Exploration Society di Londra e del Museo Nazionale di Antichità di Leiden quando intrapresero gli scavi a sud-est della piramide a gradoni di Djoser nel 1975, era quello di individuare la tomba di Maya e di Meryt. Grande fu la sorpresa nello scoprire, invece, la sepoltura del generale Horemheb che concluse una strepitosa carriera politica divenendo ultimo sovrano di XVIII Dinastia. La sua tomba, che ha una struttura a tempio, è caratterizzata da un ingresso a pilone, tre grandi corti e tre cappelle di culto che affacciano sulla corte a peristilio più interna. Da quest’ultima proviene la gran parte dei rilievi conservati a Leiden e a Bologna, che raccontano le più importanti imprese militari di Horemheb condotte contro Asiatici, Libici e Nubiani, le popolazioni confinanti con l’Egitto.

Il Nuovo Regno - il benessere dopo la conquista
Arredi raffinati, strumenti musicali, giochi da tavolo, gioielli: sono solo alcuni dei beni di lusso che testimoniano il benessere diffusosi in Egitto a seguito della politica espansionistica dei sovrani del Nuovo Regno. Grazie ai raffinati oggetti sarà possibile rivivere momenti di vita quotidiana, immaginando di essere all’interno di un palazzo regale o nella dimora di qualche alto funzionario. Come per il manico di specchio qui presente costituito dal corpo aggraziato e sensuale di una fanciulla, che tiene in mano un piccolo uccellino.

L’Egitto del primo millennio
L’Egitto del primo millennio a.C. è caratterizzato da una sempre più evidente debolezza del potere centrale a favore dei governatori locali che si attribuiscono il ruolo di dinasti regnanti. La perdita di unità politica e territoriale indebolisce la capacità di difesa dei confini del Paese, che è conquistato a più riprese da Nubiani, Assiri e Persiani. Centri forti di potere rimangono i templi, che gestiscono una parte importante dell’economia e la trasmissione del sapere, svolgendo un ruolo d’intermediazione politica tra potere regnante e popolazione devota. Molti dei capolavori in mostra appartengono a corredi funerari di sacerdoti e provengono da importanti aree templari. Tra questi il sarcofago di Peftjauneith che, nell’insieme di cassa e coperchio, riproduce le sembianze del dio Osiri, avvolto in un sudario di lino e con il volto verde che evoca il concetto di rinascita. La raffinata decorazione di questo sarcofago conferma l’alto rango in ambito templare del suo proprietario, sovrintendente ai possedimenti di un tempio del Basso Egitto. In particolare va segnalata la scena interna alla cassa che mostra la dea del cielo Nut inghiottire ogni sera (a Occidente) il disco del sole per poi partorirlo ogni mattina (a Oriente).
La conquista dell’Egitto da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C. chiude la fase “faraonica” della storia egiziana. Con i suoi successori, i Tolemei, ha inizio la dominazione greca del Paese che avrà come ultima sovrana la famosa Cleopatra VII.

Il dorato declino del Paese continuerà per molti altri secoli, oltre la conquista romana del 31 a.C., sino alla dominazione araba nel VI secolo dopo Cristo.
Il dialogo tra antico e nuovo, locale e straniero, che contraddistingue l’epoca greca-romana, permette ancora il raggiungimento di elevati livelli artistici, come testimoniano i celebri ritratti del Fayum, di cui il Museo di Leiden conserva pregevoli esemplari presenti in mostra.

Sponsor della mostra Generali Italia, special partner Ricola, partner dell'iniziativa Trenitalia.
Sponsor tecnico UNA Hotels & Resorts.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Catalogo edito da Skira.

16 ottobre 2015

FASHION :new classic from panchic

Chic and comfy by Pànchic, see all these shoes!

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DA PANCHIC UNA PROPOSTA UNISEX PER L'AUTUNNO/INVERNO


UOMO/DONNA?

modello Nosse basso
prezzo al pubblico 158 euro
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prezzo al pubblico 168 euro
THE IRONICAL OXFORD BY PANCHIC
 
L’archetipo della scarpa Oxford metabolizzato e rivisto e proposto in versione unisex, per uomo e per donna.

Una stringata di velour scamosciato con piccoli dots in gros grain a contrasto: salvia/lemon, pomice/off white, tabacco/red, lavagna/grigio, asfalto/blu elettrico, carta da zucchero/celeste.

Si chiama Nosse (Nozze, in veneto) la nuova icona urban dal guizzo irriverente.

Le stringhe, impronta del brand, sono in colori vividi. La suola è in tecnologia gumlite di Vibram, leggera e resistente.

La Panchic Oxford più cool è disponibile anche in versione Beatle, a polacchino, con banda elastica.

 
Panchic. Panchic è un marchio creato nel 2010 da Leonardo Dal Bello a Treviso. Scuotere i soliti schemi, portare avanti il design e la qualità italiane, rispettare l’etica. Questo è il sogno che il fondatore porta avanti insieme alle sorelle Rossella e Chiara dal maggio 2010, data in cui il primo prototipo ha preso vita. Il claim dell’azienda esprime in una sola frase la sua filosofia: “Quando creo penso al mondo. Se quello che creo lo migliora, lo chiamo Panchic”. Panchic è etico. “Facciamo lavorare gli artigiani e non i bambini di paesi emergenti; produciamo in fabbriche sicure e a norma; utilizziamo materiali italiani al 100%; diamo un valore commisurato al prezzo finale, senza esagerare” spiega Dal Bello.
 
www.panchic.it

MUSICA E MUSEO: CULTURAL MILE CARNET





CULTURAL MILE CARNET
Il MAXXI e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme per i giovani

Mostre, concerti, film in un unico carnet a prezzo ridotto
per il pubblico under 30
AccademiaNazionaleSantaCecilia_inaugurazione


dal 16 ottobre 2015 al 22 gennaio 2016
in vendita nelle biglietterie del MAXXI e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia


MAXXI e Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme per offrire al pubblico più giovane una esperienza culturale completa, unendo musica, arte e cinema.
A partire dal 16 ottobre 2015 fino al 22 gennaio 2016 nelle biglietterie delle due istituzioni sarà disponibile il Cultural Mile Carnet, una serie di biglietti speciali che consentiranno al pubblico degli under 30 di accedere all’offerta di due eccellenze, culturale e musicale.

MAXXI_fotoMusacchio&Ianniello


Separate da appena un miglio di distanza, MAXXI e Accademia Nazionale di Santa Cecilia, avviano così una politica di promozione congiunta, nell’ottica di avvicinare e facilitare ai giovani l’accesso a programmi culturali di qualità.

Con il Cultural Mile Carnet  sarà possibile accedere a tutte le mostre del MAXXI per un anno, assistere a due concerti dedicati al cinema che l’Accademia annovera nel proprio cartellone della Stagione Sinfonica (Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica), assistere a un film a scelta all’interno della rassegna Cinema al MAXXI che prenderà il via il prossimo gennaio 2016, e inoltre permetterà di accedere ai benefit e le agevolazioni dei partner del programma myMAXXI.

Il MAXXI attualmente ha in corso la mostra dedicata al maestro della fotografia italiana OLIVO BARBIERI. IMMAGINI 1978 – 2014, l’esposizione sugli aspetti sociali della nutrizione FOOD dal cucchiaio al mondo, i neon di MAURIZIO NANNUCCI Where to start from, e ancora la mostra dedicata all’architetto MAURIZIO SACRIPANTI Expo Osaka ’70 e il progetto THE INDEPENDENT FOOD che ha coinvolto gruppi indipendenti impegnati su questioni legate al cibo. Sulla piazza del museo Great Land la grande installazione vincitrice di YAP MAXXI 2015, La casa di Roma opera di Pedro Cabrita Reis per L’ALBERO DELLA CUCCAGNA progetto di Achille Bonito Oliva per Expo Milano 2015. A tutto questo si aggiunge l’opera di Sislej Xhafa Barka esposta nella hall del MAXXI e ispirata all’esodo migratorio e i conflitti contemporanei, e naturalmente la Collezione Permanente del museo in un nuovo coinvolgente allestimento che mette in dialogo opere di arte e di architettura.

Santa Cecilia, invece, il 22 gennaio 2016 alle ore 20.30 proporrà un concerto degli Archi di Santa Cecilia, diretti da Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra ceciliana. Cinema da Oscar con Rota, Morricone e Piovani, tre compositori che hanno ottenuto il massimo riconoscimento della Academy Awards americana per il loro contributo musicale al cinema. Ma in questo concerto c'è di più perché dei tre autori non si ascolteranno solamente le più note colonne sonore, pagine che ormai appartengono al patrimonio collettivo e dunque possono essere considerate dei classici, ma anche opere create per l'esecuzione in concerto. Sebbene abbiano dedicato la loro attività allo spettacolo e concentrato il loro lavoro sul cinema, Piovani, Morricone e Rota restano compositori di formazione, studi e attività che non escludono un versante creativo autonomo e impegnato.
Il secondo concerto proposto - lunedì 30 ore 20.30 o martedì 31 maggio ore 19.30 - è Il cinema di Williams e Prokof’ev con l’Orchestra e il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Stéphane Denève.
Musica da film, quindi, a partire dalla colonna sonora più nota ed eseguita di sempre, quella destinata al capolavoro cinematografico (nel quale il contributo di musicale di Prokof’ev  è decisivo) di Sergej Eisenstein Alexander Nevskij, spettacolare epopea della vittoria russa contro gli invasori teutonici.
Altrettanto celebri e spettacolari sono le colonne sonore di John Williams idiomatiche del favolistico e avventuroso cinema di Steven Spielberg. Il florilegio di composizioni dirette da Denève comprende alcuni titoli dei più noti e amati film che il regista americano ha dedicato ad avventure e storie provenienti dallo spazio e dal futuro, tra fantascienza e favola moderna, come le colonne sonore per E.T: l'extraterrestre, Guerre Stellari e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.


Cultural Mile Carnet
Costo: 50 € - Promozione per i primi 30 carnet: 45 €
Biglietteria dell’Accademia di Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica - viale Pietro De Coubertin) o su www.santacecilia.it

Biglietteria del MAXXI (Via Guido Reni 4A) o su www.fondazionemaxxi.it

LIBRI: "IN MOVIMENTO" DI OLIVER SACKS PER ADELPHI



“In movimento” di Oliver Sacks, in libreria e ebook
Oliver Sacks

L’autobiografia del «poeta laureato della scienza medica».
Biblioteca Adelphi (2015, pp. 411)
€ 22,00
ebook € 10,99

FASHION: SPAZIO IF "IDEE A MATRIOSCA"



Struttura sciarpe di tutti i tipi utilizzando stoffe, come con Kimono, una la sciarpa-cintura con la  fibbia in pelle chepermette di indossarla a varie altezze e fa parte di una serie  "idee a matriosca" perchè i prodotti nascono dai ritagli "puri" di altri prodotti. Scopri la matriosca di Kimono!
Chiaramente non mancano le classiche sciarpe e stole Anello, la cui chiusura è realizzata attraverso un ricamo di sfere e i Colli più sportivi pensati anche per l'uomo. Tutte realizzate con tessuti diversi, nel nostro laboratorio di Palermo.
E se avete desiderio di un colore speciale, possiamo realizzare una stola o una sciarpa appositamente per voi.


Irene, Carla e Annalisa

14 ottobre 2015

MUSICA: NOA INCONTRA LUCCA




Tra Sacro e Profano
CONVERSAZIONI IN SAN FRANCESCO
Seconda edizione

Sabato 17 ottobre 2015 - ore 21.00
Lucca, Chiesa di San Francesco
Noa incontra Lucca
Conversazione con Pierfrancesco De Robertis, direttore de “La Nazione”
Segue concerto di Noa
e Gil Dor Con Giovanni Tommaso trio
In collaborazione con Lucca Jazz Donna


L’artista israeliana Noa è la protagonista del secondo appuntamento delle Conversazioni in San Francesco, il ciclo di incontri organizzato per il secondo anno consecutivo dal Comitato Nuovi Eventi per Lucca, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e di Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno/Banco Popolare, dedicato a indagare e approfondire il tema del sacro e profano.
Artista profondamente impegnata nell'utilizzo della musica  come strumento di riavvicinamento fra popoli in conflitto, Noa ha sempre dimostrato un particolare riguardo alla tragica questione mediorientale. Le sue canzoni sono fortemente influenzate dall'ambiente israeliano, con le sue contraddizioni (come l'avere le radici ai due lati del mare, sia nel paese della diaspora sia in Israele), i suoi dolori e le speranze. Molti suoi testi sul tema dei conflitti e il valore dell’individuo testimoniano il suo impegno sociale e umanitario.

Noa è ospite per la prima volta della città di Lucca in un appuntamento speciale - voluto dal Comitato Nuovi Eventi e dal Circolo Lucca Jazz - che la vedrà sul palco della Chiesa di San Francesco sabato 17 ottobre ore 21.00 in conversazione con Pierfrancesco De Robertis, giornalista e Direttore de “La Nazione” per parlare di religione e dell’attuale situazione in Israele e sarà poi in concerto per la serata finale dell’undicesima edizione di Lucca Jazz Donna, il festival dedicato ai talenti jazz al femminile organizzato dal 2005 dal Circolo Lucca Jazz insieme al Comune di Lucca e alla provincia di Lucca, con il sostegno del Comune di Capannori, della Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca e la collaborazione di moltissimi soggetti ed associazioni.

“Avere Noa al termine del percorso musicale di Lucca Jazz Donna 2015 – sono le parole della direttrice artistica del festival, Patrizia Landi - non solo è prestigioso, ma è il coronamento di un sogno. Grande cantante, dalla voce particolarissima pura e cristallina, musicista superba, donna meravigliosa capace di entrare subito in sintonia con il pubblico, regala in ogni performance atmosfere musicali particolari che nascono da spinte musicali differenti e vissute:  tutto questo fa di lei una ambasciatrice autorevole, apprezzata e amata in tutto il mondo. È un’artista capace di infondere con la sua musica serenità, pace, armonia e gioia. È la prima volta che canta per Lucca ed è pertanto, all’interno di un Festival che guarda al femminile, la realizzazione di un sogno rincorso da tempo”.


Noa porta a Lucca un progetto originale, appositamente ideato per questa serata con il contrabbassista jazz dei Perigeo, membro del Quintetto di Lucca e direttore dei seminari di Umbria Jazz Clinics dal 1986, Giovanni Tommaso. La accompagna il chitarrista, direttore artistico, produttore e compositore israeliano Gil Dor, che la scoprì talento emergente nel 1990, e con il quale ha calcato i palchi più prestigiosi del mondo.

Questa la formazione della serata: Noa, alla voce e percussioni, Gil Dor alla chitarra, Giovanni Tommaso al contrabbasso, Claudio Filippini al pianoforte e Marco Valeri alla batteria.

L’ingresso è gratuito e i biglietti saranno ritirabili sabato 17 ottobre a partire dalle 16 alla chiesa di San Francesco fino a esaurimento posti. Sarà presente l’associazione Anffas.


Achinoam Nini – vero nome di Noa, che significa "portatrice di pace” – nasce a Tel Aviv nel 1969 da una famiglia di origini yemenite e si è trasferisce con la famiglia a New York, assieme ai suoi genitori, all'età di un anno.
Tornata da adolescente in Israele per finire le scuole assolve gli obblighi del servizio militare in qualità di "sergente cantante", intrattenendo le truppe e tenendo concerti per due anni all'interno dell'esercito. Capisce così che vuole fare della musica una professione e s’iscrive a una scuola di canto in cui incontra Gil Dor, suo futuro partner musicale.

Nel 1991, i due pubblicano ACHINOAM NINI AND GIL DOR LIVE, seguito nel 1993 da ACHINOAM NINI GIL DOR – un'antologia di poesie degli autori ebraici Leah Goldberg e Rachel arrangiate in musica – che riscuote in patria un enorme successo. Sempre nel 1993 Pat Metheny, già insegnante di musica di Gil Dor, porta il duo negli Stati Uniti, dove per la Geffen esce, l'anno successivo, NOA, debutto internazionale della cantante cui segue CALLING. Nel 1997 ACHINOAM NINI è il primo tentativo di scrivere testi in lingua ebraica. BLUES TOUCHES BLUE viene pubblicato nel febbraio del 2000. NOW esce a due anni di distanza, seguito da NOA LIVE (2005) e da NAPOLI-TEL AVIV (2006), entrambi realizzati in collaborazione con il Solis String Quartet di Napoli.
GENES & JEANS del 2008 è ispirato alle canzoni yemenite della sua giovinezza. Ambasciatrice della FAO e attivista per la pace in Medio Oriente, Noa duetta con l’arabo-israeliana Mira Awad nel disco a doppio nome THERE MUST BE ANOTHER WAY. Le due si presentano all’Eurovision Song Contest del 2009 cantando la title track in rappresentanza di Israele. Nel 2011 cantante riallaccia la collaborazione col Solis cantando brani della tradizione napoletana in NOAPOLIS e riprende canti ebraici in THE ISRAELI SONGBOOK. Torna con una nuova raccolta di canzoni inedite nel 2014: LOVE MEDICINE è stato finanziato tramite crowdfunding.


Le CONVERSAZIONI IN SAN FRANCESCO sono realizzate con la collaborazione e la consulenza di Davis & Franceschini.


MUSICA: ERRATA CORRIGE INDIRIZZO PAPPANOINWEB CONCERTO PAPPANO



Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione 2015-2016

Stagione Sinfonica
Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia
Sabato 17 ottobre ore 18 - Lunedì 19 ore 20,30 - Martedì 20 ore 19,30

Beethoven e Cherubini
Lunedì 19 ottobre secondo appuntamento “digitale” con PappanoinWeb - l’iniziativa organizzata da Accademia Nazionale di Santa Cecilia e TIM – con la diretta streaming del concerto sul sito telecomitalia.com/pappanoinweb

Prosegue l’esecuzione delle Nove Sinfonie beethoveniane dirette da Antonio Pappano alla testa delle compagini ceciliane per il ciclo "Beethoven e i contemporanei".
Per questo terzo concerto di sabato 17 ottobre (Sala Santa Cecilia ore 18; repliche lunedì 19 ore 20,30 e martedì 20 ore 19,30), il Direttore Musicale di Santa Cecilia ha impaginato un programma che comprende la Quarta e la Settima Sinfonia affiancate all’ouverture della Medea di Luigi Cherubini.
Beethoven era un grande ammiratore di Cherubini, per il carattere drammatico della sua musica e per quel colore orchestrale così evidente nella ouverture della Medea, un’opera severa con poche concessioni alla fluente melodia italiana e che godette dell’ammirazione di molti compositori stranieri (tedeschi in particolare) più che di quelli italiani.
La Sinfonia n. 4 op. 60 fu composta quasi all’ombra di altre opere beethoveniane come l’Eroica, il Quarto Concerto per pianoforte, il Concerto per violino. Fu nell'autunno del 1806 che Beethoven, in compagnia di uno dei suoi primi mecenati, il principe Lichnowsky, compì una visita al castello del conte Franz von Oppersdorf. Amante delle arti, Oppersdorf manteneva alle sue dipendenze un'orchestra che, in occasione della visita del maestro di Bonn, eseguì la Seconda Sinfonia; il padrone di casa chiese al compositore di scrivere per lui un'altra partitura sinfonica: di fatto, la Quarta nacque in un periodo di tempo realmente breve. Dedicata, ovviamente, a Oppersdorf, la Sinfonia fu eseguita il 5 marzo 1807 nel palazzo viennese del principe Lobkowitz, e fu pubblicata l'anno seguente.
Composta fra l'autunno del 1811 ed il giugno 1812, la Settima Sinfonia fu eseguita la prima volta l'8 dicembre 1813 nell'Aula Magna dell'Università di Vienna nel corso d'un concerto organizzato per raccogliere fondi a favore dei soldati austriaci feriti nella battaglia di Hanau. Nella medesima serata vennero eseguite due marce militari di Dussek e di Pleyel e, ancora di Beethoven, la Vittoria di Wellington o la battaglia di Vittoria, a celebrazione dei successi in terra di Spagna sulle truppe francesi da parte degli inglesi: opera che, come è stato tramandato non senza una punta di delusione, sconfisse risolutamente ogni altra pagina in quanto a considerazione e accoglienze da parte del pubblico.
Richard Wagner cosi la definì: “Questa sinfonia è l'apoteosi della danza. È la danza nella sua massima essenza, l'azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali”.

Il programma della sera sarà trasmesso in diretta streaming per il ciclo PappanoinWeb, l’iniziativa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e di TIM che, sfruttando le potenzialità offerte da Internet e dai social network, ha l’obiettivo di estendere al pubblico della Rete la partecipazione ai grandi concerti di musica classica e l’interazione con i protagonisti e gli esperti del settore. La novità di quest’anno è rappresentata dalla introduzione della tecnologia di ripresa “panoramica 360°” che arricchisce la visione con immagini ravvicinate dell’Orchestra, del Coro e del Direttore, dando così allo spettatore del web la sensazione di essere realmente presente in sala.
L’appuntamento live streaming sul sito telecomitalia.com/pappanoinweb. Il concerto rimarrà disponibile on demand fino al 31 dicembre 2016.

Stagione Sinfonica
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
Sabato 17 ottobre ore 18 – Lunedì 19 ore 20.30 – Martedì 20 ore 19.30
Orchestra dell’Accademia  Nazionale di Santa Cecilia
Antonio pappano Direttore
Cherubini Medea: Ouverture
Beethoven, Sinfonia n. 4
Beethoven, Sinfonia n. 7

Biglietti da 22 a 60 Euro - Infoline: tel. 068082058

CINEMA: SHOWBIZ




Festa del Cinema di Roma 
SHOWBIZ
Un film di Luca Ferrari
con: Massimo Marino, Riccardo Modesti,
Shultz e Stefano Natale

massimomarino e asha bliss in SHOWBIZ

Proiezione ufficiale: Martedì 20 ottobre h. 21:00 - Cinema Greenwich
 (ingresso gratuito)
alla presenza del regista, dei 4 protagonisti e di altri nomi dello spettacolo


Sarà presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, in una proiezione a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, martedì 20 ottobre alle ore 21:00 presso il Cinema Greenwich (Via Giovanni Battista Bodoni, 59) il documentario Showbiz, di Luca Ferrari, prodotto da Valerio Mastandrea, Simone Isola e Paolo Bogna per KimeraFilm, la squadra già alla base del successo di Non essere cattivo, film postumo di Claudio Caligari candidato italiano alle selezioni per il Premio Oscar come miglior film straniero.

Showbiz, scritto, diretto e fotografato dal regista e giornalista Luca Ferrari (che nel 2012 ha raccontato nel documentario Pezzi il quartiere romano del Laurentino 38) descrive il lato B della “Grande Bellezza”. Quattro personaggi, quattro storie: Massimo Marino, Riccardo Modesti, Stefano Natale e Schultz. I protagonisti sono gli epigoni di Jep Gambardella, quelli veri, che vivono e hanno vissuto il passato e il presente delle trasmissioni delle tv locali romane. 

Le loro vite si muovono tra le case, le strade, le feste e i locali notturni della Capitale. Sullo sfondo, la Roma degli appartamenti alla Magliana, delle feste eleganti in Centro, della Tangenziale Est, dei bar dei vip e di quelli che circondano il Raccordo anulare. La Roma delle serate di Miss intimo e Miss Tanga a Fiano Romano o a Ronciglione, delle feste al Diva Futura, dei karaoke stonati. Quattro protagonisti che ricordano quelli della commedia all’italiana. Piccole scintille di un passato lontano da cui echeggia il rumore degli anni Ottanta e Novanta.


ARCHITETTURA: MIGRANT GARDEN





Following the official opening at Politecnico di Milano's Piacenza campus, SPAZIOFMG PER L'ARCHITETTURA hosts the important first stop in Milan of the travelling exhibition
Migrant Garden. Untouchable Landscapes”, featuring 40 model houses designed by some of the world’s most intriguing architects and designers with an exclusive contribution by Bernard Khoury for the current edition only.

On October 15 the travelling exhibition "Migrant Garden. Untouchable Landscapes" opens at SPAZIOFMG: a non-profit project presented by seven young architects addressing
the theme of contemporary living with the aim of promoting a culture of architecture that demonstrates awareness of the importance of the landscape and protection of the
environment.

40 architects and designers from all over the world were asked to participate in the study, which, starting with the issue of forced migration of birds from the island of Pinedo, in the province of Piacenza, use the birdhouse as an architectural metaphor encouraging wider-ranging reflection on the theme of nomadism, interpreted in relation to the concept of dwelling. The result is an original exhibition bringing together 40 different interpretations of the home and the domestic sphere.

SPAZIOFMG is MIGRANT GARDEN’s first stop in Milan, after its official presentation to the public in Piacenza, enriched for this edition only with a new birds’ nest designed by
Bernard Khoury, a prominent Lebanese architect and head of the studio Bernard Khoury / DW5. Known as the designer of iconic underground nightclub B018 and the founder
of ACA – Arab Centre for Architecture, Bernard Khoury is a key figure on the Lebanese cultural scene. His contribution to the exhibition represents his critical, contradictory
vision of the home, characteristic of the Middle East today.

Participating architects:
A12, Altiplano, Amunt, Anna Barbara, Atelier Branco, Atelier Fala, Beniamino Servino, Bernard Khoury, Building Building, Bureau A, Camilo Rebelo, Eduardo Castillo, Emilio Marin, Fabio Alessandro Fusco, Filippo Orsini, Forma Fantasma, Fosbury Architecture, Francesco Librizzi, Franco Purini, Go Hasegawa, Gonzalo del Val, Juan Carlos Dall’Asta, Marcio Kogan, Matilde Cassani, Michele De Lucchi, Miniatura, MOBO Architects, MVRDV, Netwerch A.D.G., Nieto Sobejano, Perry Kulper, Pezo von Ellrichshausen, Point Supreme, Rudy Ricciotti, Sergio Crotti, Laura Thermes, Tsuneyama + No.

Special thanks to Acell and MOROSO

MIGRANT GARDEN
UNTOUCHABLE LANDSCAPES

Pierluigi Bardi, Stefano Madelli, Tommaso Maserati, Michel Molina, Claudia Saglimbeni, Filippo Sbalbi, Federico Zucchi

EXHIBITION
15th October – 20th November 2015
Thursday-Friday 4 – 7 pm or by appointment

VERNISSAGE:
15th October 2015 – 6.30 pm | Free Admission