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19 settembre 2015

Symphony of Hunger. Opening in Four Movements: settembre 24-27 alla A plus A Gallery, Venezia

School for Curatorial Studies Venice
18.09.2015
SYMPHONY OF HUNGER
FLUXUS DIGERITO IN QUATTRO MOVIMENTI

Venezia, 24 settembre – 31 ottobre, 2015/ 
A plus A Gallery, San Marco 3073
Kensuke Koike, Natura Morta, 2014.

Primo Movimento: Giovedì 24 Settembre alle ore 18:00.
Secondo Movimento: Venerdì 25 Settembre alle ore 18:00.
Terzo Movimento: Sabato 26 Settembre alle ore14:00.
Quarto Movimento: Domenica 27 Settembre alle ore 18:00


La SCHOOL FOR CURATORIAL STUDIES VENICE (SCSV) e la GALLERIA APLUSA hanno il piacere di annunciare la prossima mostra dal titolo: A SYMPHONY OF HUNGER. NATA DALLA COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE BONOTTO, la mostra cerca di stimolare nuove connessioni e relazioni attraverso una serie di opere di artisti affermati ed emergenti in dialogo tra loro. I temi esaminati si susseguono partendo dal desiderio, gusto, digestione e scarto, orchestrati attraverso un modello curatoriale sperimentale in cui l’esplorazione organica di fame corporale si evolve in un’indagine socio-politica ed estetica. Le opere presentate nella mostra sono riunite attorno a una selezione di opere chiave PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE LUIGI BONOTTO DI: DEMOSTHENES AGRAFIOTIS, JOSEPH BEUYS, ROBERT FILLIOU, JUAN HIDALGO, DICK HIGGINS, ARRIGO LORA TOTINO, GEORGE MACIUNAS, WALTER MARCHETTI, e CLAES OLDENBURG. Nato negli anni Sessanta, il movimento Fluxus è stato parte integrante nella sfida a espandere la definizione di Arte, operando una rottura con le pratiche artistiche preesistenti. Prendendo il nome dalla parola latina che significa “fluire” o “flusso”, il movimento è stato guidato da artisti che desideravano connessioni, azioni e scambi a livello umano, e credevano profondamente che l’arte avesse origine nella pancia piuttosto che nella testa. Ispirati da queste intenzioni e dalla musica sperimentale del compositore John Cage, gli artisti Fluxus hanno esplorato nozioni di inclusione democratica, associazione interattiva e indeterminatezza nell’arte.

La mostra cerca di risvegliare lo spirito del movimento Fluxus attraverso una convergenza nella contemporaneità. Infatti, nonostante i principali sforzi del movimento si possono considerare superati, le linee di pensiero alla base delle sue rivoluzionarie intenzioni continuano a sopravvivere all’interno dell’ambito creativo odierno, pur assumendo delle forme e delle espressioni diverse. Molti artisti oggi sono ispirati dalla medesima fame di esprimere questioni sociali, culturali, e politiche attraverso la fisicità e l’interazione con le loro opere. Unendo le storiche selezioni DELLA COLLEZIONE LUIGI BONOTTO a una rosa di artisti contemporanei, la mostra cerca di creare un dialogo armonioso tra autori che hanno sviluppato il proprio lavoro attraverso cinque decenni e dieci nazioni diverse, condividendo un desiderio comune.

I dodici artisti provenienti da diverse parti del mondo con il proprio lavoro cercano di testimoniare la fluida continuità di un atteggiamento, nato negli anni sessanta e che continua a perdurare anche nel nostro tempo. Alcuni lavori site-specific sono realizzati espressamente per l’occasione, tra cui un’installazione del sound artist CHRISTIAN SKJØDT [Danimarca], così come: un pezzo poetico di BARBARA ROCKMAN [USA], una performance di TIZIAN BALDINGER [Svizzera], e un’installazione interattiva di DAVIDE SGAMBARO [Italia]. Nella mostra saranno presenti inoltre opere audio e video di CHRISTOF MIGONE [Canada], PIL & GALIA KOLLECTIV [Grecia], e MARK SALVATUS [Filippine]. Un lavoro fotografico di KENSUKE KOIKE [Giappone], due opere di MANO PENALVA [Brasile] e una scultura di HOPE GINSBURG [USA].

La sinfonia concettuale di opere verrà presentata attraverso un modello sperimentale: in quattro giorni in un susseguirsi di “movimenti” curatoriali. La sinfonia si svilupperà in un crescendo sino a quando sarà completata il quarto giorno. I lavori non rimarranno statici: molti dei pezzi saranno in costante movimento ed evoluzione.
La mostra sarà accompagnata da una nuova pubblicazione intitolata A SYMPHONY OF HUNGER: THE FIFTH MOVEMENT, un libro complementare che aggiungerà profondità e rilevanza alle riflessioni concettuali e alle discussioni relazionali presentate nello spazio della galleria. La pubblicazione realizzata in collaborazione con i TANKBOYS DESIGN STUDIO e stampata dalla casa editrice AUTOMATIC BOOKS, presenterà numerosi testi inediti, tra cui un saggio introduttivo di PATRIZIO PETERLINI direttore della Fondazione Bonotto.
A SYMPHONY OF HUNGER si inaugura la sera del 24 SETTEMBRE 2015 con un vernissage presso l’A PLUS A GALLERY, con una nuova performance sperimentale a cura del sound artist GRAHAM DUNNING [UK]. Nel corso dei tre giorni successivi la mostra presenterà una variegata e stimolante serie di eventi di artisti locali e internazionali tra cui ANNA ELISABETTA BENUCCI [Italia] e THE COYOTE COLLECTIVE [Italia].
La mostra rimarrà aperta fino il 31 OTTOBRE 2015.
IL SEPTEMBER COLLECTIVE:
La mostra e la pubblicazione sono a cura del gruppo di diciassette curatori internazionali che fanno parte del SEPTEMBER COLLECTIVE. Studiando alla School for Curatorial Studies Venice SCSV e vivendo attualmente in Italia, i membri del collettivo provengono da dodici nazioni diverse rappresentano una sezione trasversale di una prospettiva globale. In concomitanza della 56ESIMA BIENNALE D’ARTE DI VENEZIA, la sessione estiva del SCSV (2015) si contrassegna come la prima incursione internazionale del corso, creando una piattaforma innovativa per l’analisi di quesiti globali e aprendo la strada ai prossimi studenti.
SEPTEMBER COLLECTIVE: Aliki Chatziangeli, Cynthia Fusillo, Aly Grimes, Colin Groenewald, Sacha Guedj-Cohen, Kerem Güman, Nicki Jiang, Bruna João, Julie Jane Nissen, Salima Otaru, Kenneth Paranada, Alexine Rodenhuis, Amanda Shore, Fernanda Thomazi, Stine Tobiasen, Jason van Eyk, Yurun Xia.
A PROPOSITO DELLA SCHOOL FOR CURATORIAL STUDIES VENICE:
La SCSV è stata fondata nel 2004 dalla GALLERIA APLUSA ed è diretta da Aurora Fonda e Sandro Pignotti, giunta alla sua ventitreesima edizione. La missione è diffondere la conoscenza nel campo delle arti visive attraverso un programma accademico di sperimentazione e di pensiero interdisciplinare. La  SCSV presenta agli studenti una precisa piattaforma per approfondire la conoscenza critica migliorando le  conoscenze pratiche dell’organizzazione e allestimento di una mostra. Il corso è condotto da un corpo docente internazionale . Attraverso visite di studi di artisti, analisi di mostre, conferenze, eventi e workshop gli studenti si confrontano con una varietà di progetti curatoriali, osservando le tendenze dello sviluppo e della messa in scena dell’arte contemporanea.
SULLA FONDAZIONE BONOTTO:
Una collaborazione tra la SCSV e la FONDAZIONE BONOTTO che ha sede Molvena, Italia. Fondata nel Giugno 2013 per promuovere la COLLEZIONE LUIGI BONOTTO che ha raccolto numerosissime testimonianze (oltre 12.000) tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppatesi dalla fine degli anni Cinquanta.
L’archivio, interamente consultabile on-line (www.fondazionebonotto.org) della FONDAZIONE BONOTTO  promuove e sviluppa  UN NUOVO RAGIONAMENTO TRA ARTE, IMPRESA E CULTURA CONTEMPORANEA.

A plus A Gallery
E press@aplusa.it
T 00 39 041 277 04 66
www.aplusa.it

The School for Curatorial
Studies Venice
E press@corsocuratori.com
www.corsocuratori.com

I vincitori del Premio Faenza a Officine Saffi | Dal 1 ottobre



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MILANO | OFFICINE SAFFI
1 OTTOBRE – 30 OTTOBRE 2015

 
DAL PREMIO FAENZA ALLE OFFICINE SAFFI
IN MOSTRA A MILANO LE CERAMICHE DI
PÄIVI RINTANIEMI,
LJUBICA JOCIĆ KNEŽEVIĆ E
NERO / ALESSANDRO NERETTI
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È il maggiore riconoscimento internazionale per chi lavora nella ceramica d’arte: istituito formalmente nel 1932, il Premio Faenza è un punto di riferimento su scala globale, cresciuto negli ultimi anni grazie al lavoro del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Un lavoro che si è recentemente amplificato nella collaborazione con Officine Saffi, l’unico spazio che a Milano tratta in modo esclusivo proprio la ceramica d’arte. Un rapporto che conduce, dal 1 al 30 ottobre 2015, alla mostra Artist in Residence: ad essere esposto è il frutto del periodo di residenza che i tre vincitori della 58esima edizione del premio (nel 2014) hanno passato nei laboratori milanesi.
 
In mostra i lavori di Päivi Rintaniemi (Finlandia, 1956), vincitrice nella sezione Over 40; di Nero, al secolo Alessandro Neretti (Italia, 1980), a cui è andato il riconoscimento nella sezione Under 40; e di Ljubica Jocić Knežević (Serbia, 1973), insignita del Premio CERSAIE, riservato a progetti che trattano in modo originale e innovativo l’elemento base della piastrella.
 
Nelle settimane di lavoro negli spazi di Officine Saffi i tre artisti hanno elaborato progetti inediti, partendo dal segno che contraddistingue i rispettivi percorsi creativi e che ha trovato riconoscimento da parte della giuria del Premio Faenza. Rintaniemi si muove nel solco di una sintesi poetica tra forme arcaiche e design minimalista: i suoi contenitori, quasi ampolle di natura uterina, spezzano la propria sinuosa e armonica presenza nello spazio con increspature dinamiche di grande forza espressiva.
 
Nero / Alessandro Neretti conduce un coerente percorso nel campo di quella che lui stesso definisce arte post-reale, affrontando un articolato processo che lo porta ad analizzare e visualizzare attraverso l’arte fenomeni socio-economici di portata locale e globale. Jocić Knežević rivolge invece la propria attenzione al controllo della forma e dei materiali, lavorando nel campo di un’astrazione che sembra alludere a elementi biodinamici, evoluti in soluzioni di raffinata eleganza.
 
 
OS Project, Milano
OS Project comprende la Galleria di Arte Ceramica, Officine Saffi, che si propone di promuovere la ceramica nella sua forma più evoluta e raffinata, l’opera d’arte, sia di artisti emergenti che di affermati artisti italiani e stranieri. Il laboratorio, OS Lab, completo di forni, torni e tutta l’attrezzatura necessaria per la ceramica, che viene utilizzato per workshop e seminari tenuti da importanti artisti, e La Ceramica in Italia e nel Mondo, una rivista cosmopolita con uno sguardo sia alla ceramica tradizionale che contemporanea e all’arte in generale in tutte le sue forme ed espressioni.
 
Milano, settembre 2015
 
Artist in Residence
Päivi Rintaniemi | Nero /Alessandro Neretti | Ljubica Jocić Knežević

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)
1 ottobre – 30 ottobre 2015
Inaugurazione :  1 ottobre ore 18.30

Orari: dal lunedì al venerdì 10,00 -18,30. Sabato 11,00 – 18,00.  Domenica su appuntamento.

Ingresso libero

Info per il pubblico
Tel.: +39 02 36 68 56 96
e-mail: info@officinesaffi.com
www.officinesaffi.com

“Dipingere l'incantesimo” - In mostra un'opera di Magri che non viene esposta da 20 anni



Prosegue il programma espositivo del 2015
“Dipingere l'incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio '900”
In mostra un'opera di Magri che non viene esposta da 20 anni
26 settembre – 25 ottobre nel Palazzo delle esposizioni

Alberto Magri - La Sementa

 
Dopo  quasi 20 anni torna “La sementa”, di Alberto Magri, nella mostra “Dipingere l'incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio '900”, che aprirà il 26 settembre, organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca nel suo Palazzo delle esposizioni (piazza San Martino, 7 - Lucca). L'iniziativa rientra nell'ambito del calendario delle mostre espositive della Fondazione organizza de è  compresa nel calendario degli eventi “Toscana '900” della Regione Toscana .

La mostra, ad ingresso gratuito, riunisce una settantina di dipinti di pittori che hanno dedicato attenzione al paesaggio lucchese distribuita sui tre piani .

Fra queste rientra l'opera di Alberto MagriLa sementa”: un quadro di grandi dimensioni,  al quale il pittore lavorò per circa dieci anni; presentato nel 1928 alla Biennale di Venezia, uno dei pochi che l'artista riuscì a vendere e che dopo diverse vicissitudini in anni recenti è stato affidato al Comune di Barga. Il dipinto, conservato nel municipio, da quasi 20 anni  non viene esposto al grande pubblico, ma lascerà Barga proprio per entrare a far parte della grande mostra in allestimento al palazzo espositivo della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Il grande critico d'arte Ragghianti annoverò Magri fra i pittori italiani che dettero vita al rinnovamento dell'arte di inizio '900. Basterà ricordare che di Alberto Magri, al tempo della sua mostra milanese del 1916, scrisse  un impegnativo giudizio Umberto Boccioni.

La mostra è curata da Umberto Sereni, con il coordinamento del comitato gestione eventi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, di Maria Stuarda Varetti, mentre l'allestimento è di Alessandra Guidi. Il catalogo è edito da Maria Pacini Fazzi editore.
La mostra ha tutti i requisiti per  rappresentare un vero e proprio capitolo di storia della sensibilità italiana ed europea e si impone nel panorama delle offerte lucchese la straordinaria  rassegna di artisti  che nei primi anni del Novecento trovarono nel paesaggio lucchese quella autenticità e quella purezza  che la modernità stava distruggendo. Il filo conduttore è rappresentato proprio dal paesaggio lucchese: dalla Versilia, alla Piana, alla Garfagnana, che in quel periodo storico entrò da protagonista nei dipinti di autori lucchesi e stranieri.  Sarà questa l’occasione per rintracciare i  legami di sensibilità e di esperienze che congiunsero in quegli anni  personaggi della statura di Puccini, D’Annunzio , Pascoli , Rilke, Thomas Mann  alle terre di Lucchesia  che  attraverso  le opere dei pittori coevi entrarono a fare parte della Grande Arte  Novecentesca. Da questo punto di vista la mostra promossa dalla Fondazione Banca del Monte  si incarica di sottrarre la lucchesia a quella  marginalità rispetto alle grandi aree dell’arte nella quale è stata ingiustamente confinata.

La campagna lucchese, le montagne della Garfagnana, il lago di Massaciuccoli e le spiagge della Versilia, sono tutte vissute, interpretate e rappresentate da questi artisti come un Eden ancora presente sulla terra, catturato prima che la modernità lo deturpi.
Fra le opere in mostra, oltre a quella di Magri, sono esposti dipinti di artisti quali Moses Levy, Alfredo Meschi, Nino Carrara, Giovan Battista Santini, Plinio Nomellini e Lorenzo Viani, che hanno fatto la storia dell’arte della Toscana.


L’esposizione, a ingresso libero, sarà aperta fino al 25 ottobre con il seguente orario: dal lunedì al venerdì 15,30-19,30; sabato e domenica 10-13 e 15,30-19,30.
Info: www.fondazionebmlucca.it

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17 settembre 2015

Galleria Civica di Modena | FRANCO GUERZONI. Fueros | 18-20 settembre 2015

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FRANCO GUERZONI. FUEROS

GALLERIA CIVICA DI MODENA, IN OCCASIONE DEL FESTIVALFILOSOFIA 2015
18-20 settembre 2015
Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Modena


Inaugura venerdi 18 settembre 2015 alle 18.30 presso le sale superiori di Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103 a Modena la mostra "Franco Guerzoni. Fueros".
Promossa e organizzata dalla Galleria civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena è progettata da Franco Guerzoni su invito di Marco Pierini  – già direttore della Galleria civica di Modena –  e del festivalfilosofia con il sostegno di Gruppo Hera.
Pittore per antonomasia del tempo, di cui ha portato nello spazio dell’arte la tensione tra costruzione e cancellazione, permanenza e lacuna, ricordo e oblìo, Franco Guerzoni propone il lavoro della memoria all’interno del proprio itinerario creativo.
L’ordine delle opere attesta questa curvatura, riflessiva e inconsapevole: grandi lavori recenti sono accostati ad alcuni appartenenti a cicli dei primi anni Settanta, una stagione quasi dimenticata.
Riportati alla luce dall’attenzione critica di Pier Giovanni Castagnoli e commentati da Marc Augé (Paesaggi in polvere, 2006), questi esiti “irrisolti” documentano una ricerca errabonda condotta con l’amico Luigi Ghirri: rovine quotidiane, pietre di abbattimenti, affreschi abbandonati e sfiniti sono colti col mezzo fotografico un attimo prima della loro scomparsa.
Relitti fossili sopravvissuti in uno degli strati della memoria, come i fueros freudiani, questi lavori improvvisamente si mescolano al presente, attivando nuove traduzioni e anomale tensioni temporali.
La mostra, allestita fino a domenica 20 settembre sarà visibile ad ingresso gratuito nei seguenti orari:
venerdì 18 settembre dalle 9.00 alle 23.00, sabato 19 settembre dalle 9.00 all'1.00, domenica 20 settembre dalle 9.00 alle 21.00.
Note biografiche
Franco Guerzoni Nasce nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Esordisce nel clima concettuale dei primi anni ’70, con una personale ricerca sui sistemi di rappresentazione dell’immagine e la restituzione fotografica del mondo archeologico. Dai primi anni ’80 realizza grandi opere parietali gessose, Carte di viaggio e Grotte, dove indecifrabili memorie di stili lontani convivono con le loro lacune, scavate dall’azione del tempo. La successiva ricerca sulla profondità della superficie dà luogo a grandi cicli di opere come Decorazioni e Rovine (presentate alla Biennale di Venezia del ’90) e Restauri provvisori (1994), che fanno affiorare nella materia infiniti strati di memoria e di esperienza pittorica.  In una direzione più intensamente cromatica, Orienti (1999) e Pompei-Bombay (2001), proseguono l’esplorazione sull’apparire dell’immagine all’interno della tensione tra costruzione e cancellazione. Con Antichi Tracciati (2007), Powder Landscapes (2008), Impossibili restauri (2010 e alla Biennale di Venezia 2011), Museo ideale (2012) e La parete dimenticata (Firenze, Palazzo Pitti, 2013), memorie invisibili e sembianze di reperti si fondono sulla parete suggerendo l’idea del bassorilievo. Più di recente, dopo la riscoperta di un fondo di immagini dei suoi esordi sperimentali, ne rielabora i motivi e le visioni in mostre come Nessun luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri (a Milano, Triennale, 2014) e Archeologie senza restauro (a Bologna, MAMbo, 2014).
Pier Giovanni Castagnoli Nato a Parma nel 1946, Pier Giovanni Castagnoli ha insegnato nelle Università di Bologna, Venezia, Padova e parallelamente si è dedicato all’ordinamento e alla conduzione di musei, dirigendo tra il 1982 e il 2008: la Galleria Civica di Modena, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Nel 2002 è stato insignito dal Ministero della Cultura e Comunicazione di Francia del titolo di Chevalier de l’Ordre des Artes e des Lettres.
mostra Franco Guerzoni. Fueros
a cura di Pier Giovanni Castagnoli
sede sale superiori di Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, Modena
periodo 18-20 settembre 2015
organizzazione e produzione
Galleria Civica di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con il sostegno di Gruppo Hera
nell'ambito del festivalfilosofia 2015 "ereditare"
inaugurazione alla presenza dell'artista venerdì 18 settembre ore 18.30
orari venerdì 18 settembre apertura dalle 9.00 alle 23.00, sabato 19 dalle 9.00 all'1.00, domenica 20 dalle 9.00 alle 21.00
ingresso gratuito
informazioni Galleria civica di Modena, corso Canalgrande 103, 41121 Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932 www.galleriacivicadimodena.it
Museo Associato AMACI

           

novità editoriale: La straordinaria storia di Two-Gun Hart, il fratello di Al Capone.

La straordinaria storia di Vincenzo James Capone.
Two-Gun il fratello di Al Capone.

Il leggendario agente-cowboy del Proibizionismo nelle riserve dei nativi americani degli anni ruggenti.



L’Altro ItaloAmericano
ISBN 978-88-940330-5-2
In quarta di copertina:
Mentre a Chicago prende vita e si estende il mito malavitoso di Al e dei suoi fratelli; più a ovest, nel Nebraska, Vincenzo alimenta il suo personale mito. Quello di Two-Gun  Hart, il coraggioso, indomito e a volte brutale agente del Proibizionismo, sceriffo di Homer e poi agente del Bureau of Indian Affairs nelle riserve dei nativi americani.
Al Capone, Vincenzo Capone: schizofrenia del popolo italiano all’ennesima potenza, esplosa nel crogiolo ribollente d’immigrati che è stata Brooklyn all’inizio del Novecento.
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"I MACCHIAIOLI. Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo" > PAVIA, Scuderie del Castello Visconteo

I MACCHIAIOLI
Una rivoluzione darte al Caffè Michelangelo

19 settembre  20 dicembre
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo




La stagione espositiva autunnale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia aprirà con una mostra dedicata al movimento artistico che rivoluzionò la pittura italiana dell’Ottocento: i Macchiaioli.
Dal 19 settembre al 20 dicembre 2015, le suggestive sale delle Scuderie ospiteranno “I Macchiaioli. Una rivoluzione d’arte al Caffè Michelangelo”, un progetto espositivo ideato, prodotto e organizzato da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia e curato da Simona Bartolena insieme a Susanna Zatti, direttore dei Musei Civici di Pavia.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiose sedi - Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti di Firenze, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’arte Moderna di Milano, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza, Istituto Matteucci di Viareggio e molti altri - e collezioni private, firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega, Adriano Cecioni, Vito d’Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Un racconto suggestivo porterà il visitatore a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. La mostra si concluderà con le nuove generazioni che frequentarono il Michelangelo negli anni successivi a quelli vissuti dal gruppo storico, indagando il Caffè fino alle fasi più tarde della sua storia per arrivare all’eredità della macchia con opere di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini.

Le sezioni della mostra non presenteranno quindi solo la pittura di macchia, ma offriranno uno sguardo più ampio sulla straordinaria rivoluzione artistica che ha preso avvio tra i tavoli di questo celebre caffè fiorentino.

Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e visite guidate gratuite per bambini e adulti permetteranno di approfondire le tematiche e le opere esposte nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo.

Titolo
I Macchiaoli
Una rivoluzione darte al Caffè Michelangelo

Date
19 settembre  20 dicembre 2015

Sede
Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Orari
Dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00
Mercoledì: 10.00 – 22.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
(La biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 10,00 euro
Audioguida inclusa nel prezzo
Scuole: 5,00 euro

Informazioni e prenotazioni
www.scuderiepavia.com | info@scuderiepavia.com
Tel: +39 0382 33676