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30 marzo 2015

CINEMA: MEDFILM FESTIVAL

IL CINEMA ITALIANO IN MAROCCO
MEDFILM Festival
riprende il viaggio verso Sud
FESTIVAL del CINEMA MEDITERRANEO DI TÉTOUAN
(28 MARZO - 4 APRILE 2015)
Aperte le iscrizioni al MEDFILMfestival – 21° ed.


Il Mediterraneo ribolle e i mutamenti geopolitici che si vanno determinando richiedono un’Europa vicina ai popoli della sponda Sud, offrendo riconoscimento e forza al mondo arabo che respinge l’avanzata dell’Isis e di ogni forma di estremismo religioso e politico. In tal senso il MedFilm, che opera da 21 anni nell’area mediterranea e mediorientale, prosegue con accresciuta forza e convinzione il lavoro di scambio e conoscenza tra i paesi delle due sponde, attraverso attività di internazionalizzazione che, nel corso del 2015, porteranno il festival in Marocco (Tétouan, Rabat) e in Tunisia (Tunisi).
In attesa della prossima edizione, che quest’anno tornerà alle sue date storiche: 6 / 13 novembre, MedFilm riprende il cammino verso Sud partecipando, per il 7° anno consecutivo, al Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan, con una bella e significativa selezione di cinema italiano.
Giunto come il MedFilmfestival alla 21°edizione, il Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan che si svolgerà dal 28 marzo al 4 aprile, è tra le più importanti e vitali manifestazioni di cinema del Maghreb. Sapientemente guidato dallo storico direttore artistico Ahmed Elhousni, il festival è dedicato esclusivamente alla promozione del cinema mediterraneo ed è realizzato sotto l’egida del Presidente della Fondazione Città di Tétouan,Nabil Benabdallah, attuale Ministro per l’Ambiente e delle Municipalità del governo marocchino. La promozione del cinema italiano in Marocco, si inserisce nel quadro del Protocollo di Intenti siglato nel 2009 tra il Presidente del MedFilmfestival Ginella Vocca e il Segretario Generale del Ministero della Comunicazione marocchino Belardi Redouane, finalizzato a rafforzare le relazioni culturali e commerciali tra i due paesi.
> IN CONCORSO
Il MedFilm ha selezionato per l’evento marocchino alcuni tra migliori film italiani della stagione cinematografica 2014. Partecipano infatti al Concorso Ufficiale: Il giovane favoloso di Mario Martone e I nostri ragazzi di Ivano De Matteo.
Il primo, presentato in competizione al Festival di Venezia e accolto con entusiasmo dal pubblico italiano, racconta la vita di Giacomo Leopardi. Una storia potente e delicata in cui la vita e le opere del poeta di Recanati si fanno materia viva e incandescente che arde di amore per il mondo. «Affrontare la vita di Leopardi significa svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca nelle sue varie forme, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. Dopo Noi credevamo, ho voluto insistere con questo film nel tentativo di riportare alla luce pezzi del nostro passato a mio avviso preziosi per il presente, ma questa volta non si tratta di un film storico. Il giovane favoloso vuole essere la storia di un’anima, che ho provato a raccontare, con tutta libertà, con gli strumenti del cinema» (Mario Martone).
Sempre in concorso troviamo I Nostri ragazzi di Ivano De Matteo. Presentato alle Giornate degli Autori e fresco vincitore del Premio del Pubblico al Festival International du film d’amour de Mons, il film rappresenta un nuovo capitolo nel percorso di radiografia della borghesia italiana che il regista sta portando avanti da 6 anni. «Sono sempre stato affascinato dalle famiglie intese come riproduzioni in miniatura della società che le circonda. Io vengo da una di queste. Una famiglia numerosa che mi ha sedotto con le sue grandi contraddizioni. Con La bella gente e poi con Gli equilibristi, ho voluto indagare su ciò che accade quando un elemento esterno incrina la vita tranquilla e sicura di un normalissimo e, almeno apparentemente, nucleo felice. Con i nostri ragazzi invece volevo andare oltre, tentare di mostrare cosa accade quando l’esplosione parte direttamente dal nucleo stesso» (Ivano De Matteo).
Nel Concorso Documentari troviamo Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, importante esperimento ibrido doc/politico, nel segno della solidarietà e della vicinanza tra i popoli mediterranei, che accompagna la fuga verso la Svezia di cinque clandestini palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa.
Per il Concorso Cortometraggi spiccano i pluripremiati ReCuiem di Valentina Carnelutti, che ruota attorno ad un microcosmo familiare sconvolto dal lutto materno, e Stella Maris di Giacomo Abbruzzese, ambientato in un piccolo villaggio sulle sponde del Mediterraneo, nel giorno della processione della Madonna Stella Maris.
>EVENTI SPECIALI
Ai film in concorso si aggiungono, nella sezione Séances Spèciales, due opere belle e importanti che in modo diverso, coniugando in modo mirabile impegno ed intrattenimento, raccontano la presenza pervasiva delle “mafie” nei territori: Anime nere di Francesco Munzi e La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto. Il primo, ambientato ad Africo, piccolo paese dell’Aspromonte, mette in scena la storia di una famiglia criminale calabrese che, come in una tragedia greca, è condannata al sangue e alla morte. «Sono arrivato in Calabria carico di pregiudizi e paure. Ho scoperto una realtà molto complessa e variegata. Ho visto la diffidenza trasformarsi in curiosità e le case aprirsi a noi. Ho mescolato i miei attori con gli africesi, che hanno recitato e lavorato con la troupe. Senza di loro questo film sarebbe stato più povero. Africo ha avuto una storia di criminalità molto dura che però può aiutare a comprendere tante cose del nostro paese. Da Africo si può vedere meglio l’Italia» (Francesco Munzi).
La mafia uccide solo d’estate, opera d’esordio del conduttore e autore televisivo Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, propone lo stesso tema con un registro più lieve, attraverso l’educazione sentimentale e civile di un bambino che cresce a Palermo negli anni di Vito Ciancimino. «Un giorno mi sono fermato e mi sono guardato indietro. E lì, è nata la domanda: ma com’è possibile che a Palermo la mafia entrasse così prepotentemente nella vita delle persone e che in pochi dicessero qualcosa?» (Pierfrancesco Diliberto)
>LA GIURIA
Giona A. Nazzaro, giornalista, scrittore e critico cinematografico, sarà Membro della Giuria del Concorso Ufficiale della 21° edizione del Festival di Tétouan. Tra le sue pubblicazioni: Action! Forme di un transgenere cinematografico (menzione speciale al Premio Barbaro/Filmcritica); A Mon Dragone c’è il diavolo; Il conflitto delle idee - Al cinema con MicroMega. Ha scritto, insieme ad Andrea Tagliacozzo, Il cinema di Hong Kong: spade, kung-fu, pistole e fantasmi, John Woo - La nuova leggenda del cinema d’azione e Il dizionario del cinema di Hong Kong. È inoltre autore di saggi dedicati al mondo della musica, ha curato libri su Abel Ferrara, Spike Lee e Gus Van Sant. Collabora con Il manifesto e con prestigiose riviste tra cui MicroMega, Filmcritica, Filmtv, Nocturno. Già programmer del Festival di Roma e del Festival di Torino, attualmente fa parte del comitato di selezione del Festival Visions du Réel di Nyon e del Festival dei Popoli di Firenze. É inoltre direttore artistico del Gender DocuFilm Festival.
>INCONTRI DI APPROFONDIMENTO
L’1 e il 3 aprile, sempre nell’ambito della XXI edizione del Festival di Tétouan, si terranno i convegni: Cinéma et Médias Audiovisuels, che rifletterà sulle nuove tecnologie connesse al futuro dell’audiovisivo, e Cinéma, Cité et Environnement, sull’importante tema dell’educazione allo sviluppo eco-sostenibile e al rispetto dell’ambiente attraverso il cinema. L’incontro su cinema e ambiente riunirà registi e professionisti del settore esperti in materia, tra i quali: Jorge Urruita (Spagna), Mounatassir Abdelwahid (Marocco), Farid Zahi (Marocco), e Jilles Coudert (Francia). In rappresentanza dell’Italia interverrà Luciano Sovena, Presidente di Roma Lazio Film Commission. Presiederà l’incontro Nabil Benabdellah, Presidente della Fondazione Città di Tétouan e Ministro dell’ambiente e delle municipalità del Marocco.
Progetto "Torno subito" a Rabat
Da sempre impegnato a mantenere vivi i rapporti tra i paesi delle due Sponde del Mediterraneo, Luciano Sovena è tra i fautori dell’accordo, siglato il 19 febbraio 2015 a Rabat, tra Regione Lazio, Roma Lazio Film Commission e il Ministero della Comunicazione del Marocco. L'accordo prevede la collaborazione tra Regione Lazio e ISMAC - Istituto Superiore dei Mestieri dell'Audiovisivo e del Cinema di Rabat, per la formazione nel settore cinema e audiovisivo. Gli studenti italiani vincitori del bando del progetto "Torno subito", realizzato in collaborazione con Ass.For.SEO, parteciperanno ai corsi di studio dedicati alle tecniche di postproduzione e ripresa cinematografica e audiovisiva che si terranno presso l’ISMAC in Marocco.
APERTE LE ISCRIZIONI al Medfilm festival 2015, SCADENZA 15/07/2015
Il MedFilmfestival - Cinema del Mediterraneo a Roma tornerà a novembre, dal 6 al 13, con un ricco programma di film, anteprime e focus. In particolare, in questo delicato contesto storico, verrà dato ampio risalto al rapporto artistico e produttivo tra l’Europa e i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, offrendo alla Germania il ruolo di rappresentanza della Sponda Nord, suffragato dalla sua forte connotazione multiculturale e dalle numerose coproduzioni cinematografiche con i paesi della Sponda Sud, e la rappresentanza della Sponda Sud al Marocco, tra i paesi culturalmente più attivi e vitali del Maghreb, con il quale il Medfilm festival collabora regolarmente da sette anni. Un’occasione preziosa per dare visibilità ad una delle cinematografie più interessanti del Nord Africa e riconoscimento internazionale ad un paese che, ad oggi, è riuscito a mantenere un forte equilibrio interno. Insieme a Germania e Marocco saranno presenti film e ospiti provenienti da: Tunisia, Algeria, Egitto, Libano, Siria, Iraq, Giordania, Arabia Saudita, Palestina e Turchia, insieme a tanto cinema europeo di qualità.

Per l’evento di Tétouan SI RINGRAZIANO : RAI Com, Bellissima Films, I Film Good.

27 marzo 2015

TEATRO: LA VITA IN ATTESA DI E CON PINO GROSSI

La vita inattesa

Uno spettacolo di e con

Pino Grossi
“le voci sono come i ricordi, la loro assenza ci lascia vuoti”
Un uomo si racconta, racconta della sua vita in…attesa, ha con se poche cose
“troppi oggetti…troppi ingombri” le trasporta in una scena spoglia che si popolerà via via dei suoi ricordi, quelli che ha voluto e dovuto fermarsi, ma è proprio nel “fermarsi” che ha trovato il suo senso,“mi fermo e basta allora riesco a non oscillare più”
in quello spazio mentale e sentimentale che l’ha condotto a riordinare la sua vita scandendola in alcuni dei grandi avvenimenti intimi che appartengono ad ogni individuo.
Mentre vive dei giorni che passano “la sua vita in attesa” inattesi alcuni temi si affacciano alla mente e lui li percorre ritrovando i suoi giochi bambini che si interrompevano perché i corpi restavano immobili “se ne stava lì ferma senza muoversi e aspettavo aspettavo che da un momento all’altro si alzasse” ma quei giochi bambini si interrompevano anche perché la vita che cresceva reclamava il suo spazio “una giovane ragazza sempre in volo come una freccia” e lui è li che osserva trattiene a sé i gesti e i profumi, li fa scorrere nel tempo “un tempo che non è più un tempo che consuma” e nel sangue quello che resterà sconosciuto
non avrebbe conosciuto il tempo del sangue che non sgorga da ferite”
E lui è li che scompone e ricompone, cercando l’armonia, come in una partitura musicale fatta di tanti intervalli..indossa vari abiti con cui adorna la sua “vita…inattesa”, invoca un padre che potrebbe anche non essere suo padre.
Come un personaggio di Gogol, parla di scarpe da comprare come fosse un’ esigenza primaria che non è solo fisica, ma filosofica.
Ri-costruisce la sua vita attraverso le voci che riecheggiano mute…
“Le parole non avevano più suono e non ce n’era bisogno”
e le libera in un ritmo a volte disordinato che somiglia a una danza che non soggiace a regole imposte “ritmo che incalza nello spasimo di una attimo che vive..rivela”
La vita, la sua vita In Attesa è fatta di foto mai scattate, di lettere mai scritte, perché lui non sa che farsene, i ricordi li ha registrati in un nastro che solo le sue orecchie possono ascoltare, sono i suoi “intervalli” sono il suo “sangue necessario”, ma anche lui, tra un intervallo e un altro, ha “vissuto” così come fanno tutti gli esseri umani “ho avuto amici e nemici, ho avuto ambizioni e delusioni
e ho fatto anche promesse” e come uno spettatore ignaro che pur non volendo diventa protagonista, sa ancora “calzare” quella vita fatta di piccoli passi che inattesi continuano a muoverlo.


Pino Grossi

25 marzo 2015

LIBRI: A SPASSO PER ROMA COL COMMISSARIO PONZETTI


Alla Biblioteca Valle Aurelia 
venerdì 27 marzo alle 17,30

A spasso per Roma col commissario Ponzetti


Incontro con Giovanni Ricciardi, autore della fortunata serie di romanzi che hanno per protagonista il commissario Ponzetti.
Dialogo-intervista con Riccardo D'Anna.


Giovanni Ricciardi, 49 anni, è professore di greco e latino in un liceo romano. Per Fazi editore ha pubblicato cinque romanzi: I gatti lo sapranno (2008), Ci saranno altre voci (2009), Il silenzio degli occhi (2011), Portami a ballare (2012), Il dono delle lacrime.

Riccardo D'Anna, 50 anni, è italianista, collaboratore del dizionario biografico degli italiani e scrittore. Il suo ultimo romanzo è del 2014, Compro fallimenti, Memori editore.

ARCHITETTURA: COSTRUIRE L'ARCHITETTURA GIANANDREA BARRECA

SPaZIO A
FIRENZE | ITALIA

Venerdì 27 marzo, ore 17.15
Costruire l’Architettura

Gianandrea Barreca

Gher - abitazione tipica mongola



Nuovo appuntamento, venerdì 27 marzo allo Spazio A, in lungarno Benvenuto Cellini 13a, per “Costruire l’Architettura”, la rassegna organizzata dalla Federazione Architetti PPC Toscani, in collaborazione con la casa editrice Forma, che sviluppa, attraverso appuntamenti settimanali, il tema della costruzione dell’architettura nella pratica professionale contemporanea. L’ospite di questa settimana, alle ore 17.15 come sempre, sarà Gianandrea Barreca, titolo dell’incontro “Architecture as Exploration -  A Travel to Mongolia”.

Masterplan Italian Living Culture - Mongolia bassa


Durante il suo intervento Barreca racconterà, in sintesi, il lavoro di tre anni sviluppato con il proprio studio Barreca & La Varra, nel territorio estremo e nel paesaggio urbano rarefatto della Mongolia. Progetti architettonici e urbani, masterplan, ricerche sulle trasformazioni in corso e sulle forme dell’abitare. Un’analisi molto ampia, un’esperienza unica, ricca di temi, suggestioni e stimoli che ha permesso di tracciare un quadro su uno dei paesi che ha i massimi tassi di crescita al mondo e che sta, al contempo, riconfigurando radicalmente i suoi principi insediativi, ponendosi domande sul ruolo dell’architettura e del disegno urbano.

Misheel EXPO - edificio in Ulaanbaatar bassa


Tra i lavori che verranno presi in esame, anche l’Italian Living Culture, una new town interamente made in Italy che verrà realizzata a 25 km da Ulan Bator. L’idea del nuovo insediamento è caratterizzata dall’integrazione tra differenti paesaggi. In primo luogo, la parte più compatta della città, un'area intensamente abitata e progettata per edifici commerciali, residenze e spazi pubblici. In secondo luogo la parte a minore densità destinata a ospitare ville di diversa dimensione ognuna caratterizzata da uno spazio aperto privato. Tra le due parti un parco urbano di circa 10 ettari che diventerà lo snodo funzionale tra i due diversi ambienti, luogo di integrazione e, insieme, di distinzione tra la zona più urbana e quella suburbana.   

CINEMA : LA VERSILIA DEGLI ANNI SESSANTA


Da alcune sequenze di un film incompiuto l’operazione sostenuta dalla Fondazione BML
Noi, i giovani dell’appartamento, la Versilia degli anni Sessanta
Giovedì 26 marzo alle 21 proiezione del docufilm di Alessandro Tofanelli e presentazione del libro di Umberto Guidi. Ingresso libero



“Noi i giovani dell’appartamento”. Giovedì 26 marzo alle 21 al Cinema Centrale (Viareggio), la Fondazione Banca del Monte di Lucca in collaborazione con EuropaCinema e il Lucca Film Festival, organizza la proiezione del docufilm dedicato alla Versilia della seconda metà degli anni ’60.

Questa realizzazione è composta da alcune sequenze cinematografiche tratte dal romanzo di Franca Taylor “Noi i giovani dell’appartamento” (uscito nel giugno del 1966 da Guanda e ristampato dall’editrice “Il Cardo” nel 1991) custodite per quasi cinquant’anni dal figlio di Franca Taylor, John Gattai. Finché l’associazione Italia Nostra ha proposto il restauro della vecchia pellicola e la ricostruzione della storia di questo “film interrotto”, resa possibile dal contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Con questa operazione, Italia Nostra ha voluto onorare la memoria di Franca Taylor, che è stata fondatrice della sezione viareggina dell’associazione.

Il documentario che ne è nato, ideato da Tofanelli in collaborazione con Umberto Guidi, racconta la storia di questo tentativo di produzione cinematografica “autarchica” (per dirla alla Moretti), utilizzando i brani restaurati, che sono stati inseriti in un contesto narrativo che si avvale di riprese ex novo, interviste filmate ai protagonisti, foto d’epoca. Ne è uscito un ritratto della Viareggio della seconda metà degli anni ‘60 e della voglia di fare cinema che attraversava tanta gioventù di allora.
Umberto Guidi ha firmato il saggio “Cinema riscoperto”, che descrive questa complessa operazione di recupero: un libro che inquadra il fenomeno in un contesto storicizzato, raccontando anche di altri tentativi produttivi indipendenti, da “Pioggia d’estate” (1936) a “Le avventure di Pinocchio” (1946), fino a “Il buttero che vinse la morte – Giorni di sangue” (1967).

La proiezione del docufilm, già mostrato in anteprima a EuropaCinema nell’ambito delle “lezioni di cinema” riservate alle scuole, è a ingresso libero.

Il documentario
“Noi i giovani dell’appartamento”. Regia di Alessandro Tofanelli; sceneggiatura di Barbara Baroni. Produzione Un Fiorino cinema e arte per Fondazione Banca del Monte di Lucca e Italia Nostra Versilia. Durata 62 minuti.

Il libro
“Cinema riscoperto – Franca Taylor e il sogno interrotto del film ‘Noi i giovani dell’appartamento’” di Umberto Guidi. Edizioni L’Ancora per Fondazione Banca del Monte di Lucca e Italia Nostra Versilia.


ARTE: MICHELANGELO E LA PIETA' VATICANA


Venerdì 27 marzo 2015, ore 18.00
Biblioteca dell'Archiginnasio - Sala dello Stabat Mater
Piazza Galvani, 1 - Bologna
ARTELIBRO
Festival del libro e della storia dell'arte
presentaMICHELANGELO. LA PIETA' VATICANA
di Sergio Risaliti e Francesco Vossilla
Proiezione di scene da
"Il pianto della statua. Il compianto di Niccolò dell'Arca"
di Elisabetta Sgarbi

Intervengono
Sergio Risaliti e Francesco Vossilla, Autori del volume
Elisabetta Sgarbi, Direttore Editoriale Bompiani
Stefano Zuffi, Critico d'arte

Ingresso libero fino as esaurimento posti



Un miracolo da un sasso senza forma. La perfezione e la bellezza che tutto il mondo ci invidia. 

Nell’autunno del 1497 Michelangelo aveva appena terminato a Roma il Bacco con satiro, prima scultura moderna dedicata a Dioniso: dio di forma umana, morto e risorto secondo i miti dei greci e dei romani. Fu allora che il cardinale Jean Bilhères de Lagraulas chiese a Michelangelo di scolpire “una Vergine Maria vestita con Cristo morto, nudo in braccio” per abbellire l’antica rotonda di Santa Petronilla. Un salto di tema vertiginoso dalla mitologia pagana all’iconografia cristiana. In un anno appena, tra il 1498 e il 1499, Michelangelo vinse ‘la natura’ e si avvicinò a Dio, cavando dal marmo la Pietà. Come scrisse Giorgio Vasari nel 1568: “certo è un miracolo che un sasso, da principio senza forma nessuna, si sia mai ridotto a quella perfezione, che la natura a fatica suol formar nella carne”. Gli studi sull’arte di Michelangelo hanno poco affrontato i rapporti tra l’artista e i suoi committenti, per mettere in primo piano il fulgore geniale del maestro fiorentino. Sergio Risaliti e Francesco Vossilla affrontano invece la Pietà vaticana – opera tra le più ammirate di Michelangelo, già considerata nel Cinquecento uno dei vertici della statuaria di ogni tempo – concentrandosi in particolar modo sulla figura di Jean Bilhères de Lagraulas. L’indagine permette, inoltre, di approfondire alcuni degli aspetti più originali della raffigurazione: la ‘sospensione della morte’, la sublimazione degli aspetti più drammatici dell’evento attraverso la bellezza del nudo di Gesù e la grazia del volto di Maria, la studiata anatomia e l’arduo tema dell’incarnazione. Gli autori rispondono ad altri quesiti. Dove fu posizionata la scultura in Vaticano? Perché Maria appare così giovane? Cosa ha spinto Michelangelo a firmare l’opera?

Sergio Risaliti si è laureato in Storia dell’Arte modernae contemporanea a Firenze, è ideatore e curatore di mostre e grandi eventi, scrittore e giornalista. Ha diretto sedi espositive pubbliche e private tra cui Palazzo delle Papesse a Siena e Quarter Centro per l’Arte Contemporanea a Firenze. Nel 2012 ha ideato l’accostamento dei Crocifissi di Donatello, Brunelleschi e Michelangelo nel Battistero di Firenze. Con Cristina Acidini (ideatrice) ed Elena Capretti ha curato la mostra Michelangelo. Incontrare un artista universale, presso i Musei Capitolini di Roma. Collabora regolarmente con “Il Venerdì di Repubblica”, il “Corriere Fiorentino” e “Arte”. Da novembre 2014 è membro onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno.

Francesco Vossilla si è laureato in Museologia a Firenze, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Architettura. Ha insegnato e insegna per molte istituzioni italiane e straniere, tra cui l’Università di Firenze, i programmi italiani del Middlebury College e della Gonzaga University, l’Istituto per l’Arte e il Restauro di Palazzo Spinelli. Ha concentrato le sue ricerche sulla storia del collezionismo dei Medici e l’arte tardo-rinascimentale, e dedicato monografie a Michelangelo, Baccio Bandinelli, Benvenuto Cellini, Bartolomeo Ammannati e Giovanni Bologna. Da novembre 2014 è membro onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Dal 2007 Sergio Risaliti e Francesco Vossilla hanno avviato un’indagine non convenzionale sull’opera di Michelangelo. Ne sono nati una serie di volumi scritti a quattro mani dedicati al Bacco, alla Zuffa dei Centauri e al David.

Sergio Risaliti, Francesco VossillaMichelangelo. La pietà vaticanaSaggi Bompiani, pag. 126, prezzo 15,00 euro  

Per informazioni
NOEMA: tel. 051230385 - info@artelibro.it




 

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APPUNTAMENTI CON L'ARTE XI E ULTIMA LEZIONE

 







XI e ultima lezione – giovedì 26 marzo 2015, ore 18.00

Le avventure di Veronica. Cavalcata molto personale nella storia del ritratto fotografico
a cura di Ferdinando Scianna, Fotografo e Scrittore

TEATRO DELLA COMETA
Via del Teatro Marcello, 4 - Roma

Dal 6 novembre 2014 al 26 marzo 2015 il FAI – Fondo Ambiente Italiano, Delegazione di Roma, “mette in scena” al Teatro della Cometa, autentico gioiello nel cuore di Roma, una delle sue iniziative culturali più attese e più seguite: il corso di storia dell’arte, che quest’anno ha come tema e titolo “IL RITRATTO, SPECCHIO INDISCRETO DELL’ANIMA”, undici lezioni per raccontare la storia del ritratto dall’antichità alla Pop Art.
Per affrontare questo affascinante tema, la Delegazione romana del FAI propone un esclusivo viaggio nei secoli e negli stili artistici alla scoperta dei volti-capolavoro che hanno segnato la storia dell’arte, dagli albori alla grande ritrattistica greca e romana, dalle icone alla spiritualità di San Francesco, dalla regalità rinascimentale ai volti parlanti del barocco, dai ritratti borghesi alle immagini simbolo della cultura di massa. Con particolare attenzione alla fotografia e ai risvolti psicologici dell’autoritratto.
Per l’ultimo appuntamento, giovedì 26 marzo 2015, è previsto l’incontro con il fotografo e scrittore Ferdinando Scianna che presenta Le avventure di Veronica. Cavalcata molto personale nella storia del ritratto fotografico. Da sempre, la storia del ritratto accompagna la storia dell’umanità attraverso sculture, dipinti e, dalla metà dell’Ottocento, anche attraverso la fotografia. Da quel momento, per quasi due secoli, nasce e si sviluppa una storia nuova e diversa del ritratto e del nostro rapporto con noi stessi e gli altri. Secondo il celebre fotografo, la storia della fotografia di ritratto coincide, più che in ogni altra forma di rappresentazione, con la storia stessa della società moderna. Tale premessa è l’inizio di un affascinante viaggio, da Daguerre ai nostri giorni, dentro la vicenda culturale del nostro tempo.
Il corso IL RITRATTO, SPECCHIO INDISCRETO DELL’ANIMA è uno degli appuntamenti più importanti nel programma 2014-2015 della Delegazione FAI di Roma, che da oltre vent’anni promuove i corsi d’arte nella convinzione che conoscere sia il primo passo per imparare ad amare e proteggere il nostro straordinario patrimonio culturale.
marzo 2015

 Con il patrocinio di                                                                     Sede degli incontri






Iniziativa:       IL RITRATTO, SPECCHIO INDISCRETO DELL’ANIMA
                       11 lezioni per raccontare la storia del ritratto dall’antichità alla Pop Art”      

Sede:             Teatro della Cometa
Via del Teatro Marcello, 4 -  Roma

Ideazione e Organizzazione:
FAI – Fondo Ambiente Italiano, Delegazione di Roma

Durata:           dal 6 novembre 2014 al 26 marzo 2015
                       
Orario:           ore 18.00
Ogni incontro avrà la durata di circa 75 minuti.

Contributo di partecipazione per tutto il corso:            
150 euro per iscritti FAI, 180 euro per i non iscritti FAI per l’intero corso, fino ad esaurimento posti.
           
Iscrizioni:       bonifico (Unicredit Banca – Agenzia n.6 intestato a FAI COMITATO DI ROMA IBAN:IT75W0200805205000010281145)

Presso la Delegazione FAI di Roma, Piazza dell’Enciclopedia Italiana 50.  L’iscrizione alle singole lezioni è legata alla disponibilità dei posti e potrà essere effettuata direttamente al Teatro della Cometa prima di ogni incontro a partire dalle ore 17.30.

Informazioni:
Delegazione FAI di Roma
Piazza dell’Enciclopedia Italiana, 50 - 00186 Roma
tel. 06-6879376
fax. 06-6879149

23 marzo 2015

"LIBRI AL CENTRO" - DIRETTO DA ROBERTO IPPOLITO


SI AVVICINA IL BIS DI “LIBRI AL CENTRO”
PER STARE ANCORA IN MEZZO ALLA FOLLA

Dal 13 al 19 aprile a Cinecittàdue la seconda edizione dell’unico festival di una settimana intera
in un centro commerciale. Diretto da Ippolito con gli scrittori di grande richiamo di narrativa e saggistica.
Apre Iacona, poi Almerighi, Boncinelli, Carandini, Casadio, Damilano, De Cataldo, Gazzola, Giorgione,
Koch, Latella, Lillo, Marcellini, Marone, Marzano, Nisini, Presta, Pruzzo, Terranova e Vergassola.

Roberto Ippolito direttore editoriale 'Libri al centro'  Cinecittàdue


Roma, 23 marzo 2015 - È il momento del bis. La seconda edizione di “Libri al centro” a Cinecittàdue si avvicina. L’unico festival letterario che per una settimana intera si svolge in un centro commerciale (viale Palmiro Togliatti 2 Roma, metro A Subaugusta e Cinecittà) torna da lunedì 13 a domenica 19 aprile 2015. Forte dei risultati registrati lo scorso anno per affluenza di pubblico e interesse suscitato, ha l’obiettivo di stare ancora in mezzo alla folla con gli autori più prestigiosi.


I nomi scelti dal direttore editoriale Roberto Ippolito sono infatti di grande richiamo, per la narrativa come per la saggistica. L’apertura è affidata a Riccardo Iacona, seguito da Mario Almerighi, Edoardo Boncinelli, Andrea Carandini, Giovanna Casadio, Marco Damilano, Giancarlo De Cataldo, Alessia Gazzola, Giorgione, Roberto Koch, Maria Latella, Marco Lillo, Susanna Marcellini, Lorenzo Marone, Michela Marzano, Giorgio Nisini, Marco Presta, Roberto Pruzzo, Nadia Terranova e Dario Vergassola. E in più “I tanti Pasolini”, la mostra fotografica dell’Archivio Riccardi, curata da Giovanni Currado e Maurizio Riccardi, concepita appositamente per “Libri al centro” a 40 anni dalla morte.

L’evento, organizzato da Cinecittàdue con la collaborazione delle Librerie Arion e di Espressamente Illy, non ha pari. L’ambizione è forte e Ippolito lo dice apertamente: “Portare gli autori italiani più importanti all’interno di un centro commerciale per sette giorni di seguito a molti poteva sembrare una pazzia. Ma il successo ottenuto con la prima edizione ci ricorda, ammesso sia necessario, che scommettere sulla cultura non è mai una pazzia. Tuttavia non ci basta. Quest’anno vogliamo fare ancora di più, coinvolgendo ancora più persone e continuando a valorizzare la vitalità della cultura italiana in un luogo sinonimo di vitalità. A Cinecittàdue si viene per stare insieme e ricevere nuovi stimoli”.
La vitalità di cui parla il direttore editoriale si traduce in un programma ricchissimo, che spazia dai romanzi all’attualità passando per la politica, l’arte, la fotografia, lo sport, la cucina, con i libri pubblicati da Bur, Chiarelettere, Contrasto, Einaudi, Fazi, Feltrinelli, Gambero Rosso, Longanesi, Mondadori Electa, Rizzoli, Ultra e Utet. I diciotto incontri e la mostra si svolgono nella terrazza “Espressamente Illy”, al terzo livello, perfettamente integrata con tutti i negozi dei livelli inferiori e affacciata sulla “piazza” del centro commerciale, pertanto un punto strategico che gode della massima visibilità. Nei giorni del festival sono previste anche degustazioni a cura dell’Associazione Romana Sommelier.
Osserva Marcello Ciccaglioni, presidente dell’Associazione Commercianti di Cinecittàdue e del gruppo Arion: “La prima edizione di 'Libri al centro' è sembrata un miracolo, ma forse il vero miracolo è continuare sulla stessa strada, cosa per nulla scontata. L’impegno dei commercianti è un segnale importante per la valorizzazione dei nostri talenti e delle risorse intellettuali”.
Sono infatti i negozianti a finanziare completamente il festival. Ma è stretto il legame con le istituzioni. “Libri al centro” viene inaugurato alle 17.30 di lunedì 13 aprile dall’Assessore comunale alla cultura e al turismo, Giovanna Marinelli. La manifestazione si svolge con il patrocinio di Roma Capitale e delle Biblioteche di Roma. Inoltre l’evento è studiato dagli allievi del Master in Editoria, Giornalismo e Management Culturale della Sapienza accompagnati dalla coordinatrice didattica Maria Francesca Gagliardi.
Questa rassegna letteraria ha una particolare rilevanza sociale per l’occupazione, nel vero senso della parola, di un centro commerciale con la cultura. E anche per il fatto che Cinecittàdue si trova in un’area di Roma ad alta densità abitativa, ma estranea alle grandi manifestazioni che privilegiano il centro storico. La promozione della lettura avviene pertanto con caratteristiche originali in un paese che ha visto scendere in Italia il numero dei lettori di almeno un libro in un anno dal 46% del 2012 al 41% del 2014, in base ai dati Istat. Insomma con il festival, davvero “Libri al centro”.
Tanto che la rassegna, dal 13 al 19 aprile, condiziona completamente la vita del centro commerciale. Da prima dell’inizio degli incontri, 18 in tutto, vengono sospesi gli annunci commerciali. Parlano gli scrittori! La struttura si è già distinta per la sua sensibilità nel promuovere attività culturali, dall’organizzazione di mostre d’arte contemporanea alla recente iniziativa di solidarietà “Cinecittàdue sostiene le famiglie in difficoltà”. Ancora una volta quindi si conferma una realtà dinamica, capace di dialogare con le istituzioni locali e di farsi voce delle esigenze dei cittadini e del territorio.
Roberto Ippolito, direttore editoriale di “Libri al centro”, ha conosciuto un nuovo successo con “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller “Ignoranti” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Giornalista, è organizzatore culturale. Fra gli eventi ideati e diretti “Nel baule” al Maxxi, a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. È stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha anche insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.          
Libri al centro
@Librialcentro
Da lunedí 13 a domenica 19 aprile 2015
Con la collaborazione di Librerie Arion e Espressamente Illy
Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo e di Biblioteche di Roma
Evento studiato dal Master Editoria, Giornalismo e Management culturale dell'Università La Sapienza
Centro commerciale Cinecittàdue
Viale Palmiro Togliatti 2, Roma
Metro A fermata Subaugusta e Cinecittà
Direttore editoriale: Roberto Ippolito

TEATRO: DARIO CECCHINI EXPERIMENTAL TRIO

POLITEAMA IN PRIMO PIANO 2015

Ridotto
TEATRO POLITEAMA PRATESE
V Edizione

Martedì 24 Marzo, ore 21.15
DARIO CECCHINI EXPERIMENTAL TRIO
DARIO CECCHINI sax
GUIDO ZORN contrabbasso

BERNARDO GUERRA batteria

Apericena a partire dalle ore 20.00

Dario_Cecchini-Foto-Paolo-Soriani




Martedì 24 marzo a Politeama in Primo Piano 2015, la stagione del Ridotto del Teatro Politeama Pratese a cura di Mirko Guerrini, arriva Dario Cecchini Experimental Trio. Già dal nome del progetto si esplicita lo spirito del gruppo che, partendo da composizioni di Cecchini, sassofonista e compositore da anni attivo nella scena musicale nazionale e internazionale, sperimenta nel trio soluzioni e linguaggi per nuovi percorsi improvvisati e musicali.

Cecchini continua infatti a esplorare quei territori a cavallo fra jazz, funk, ritmi composti e sonorità moderne che da anni caratterizzano l’attività dei Funk Off e Jazzasonic, affidandosi in questa occasione anche alla creatività e all’imprevedibilità ritmica di due dei più affermati musicisti della nuova generazione, Guido Zorn al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria.

Tutti i concerti di POLITEAMA IN PRIMO PIANO si tengono nelle sale del Ridotto del Teatro Politeama Pratese alle ore 21.15, preceduti da un apericena alle ore 20. Il costo per l’apericena ed il concerto è di 15 € (occorre prenotarsi allo 0574 603758), per il solo concerto di 7 €.

Per informazioni e prevendita
Teatro Politeama Pratese
Via G. Garibaldi 33 – PRATO
tel. 0574/603758  - fax  0574/445580