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19 aprile 2017

DANZA E MUSICA A TORINO "SOLARIS"


SOLARIS
una coproduzione Rivolimusica - Balletto Teatro di Torino
Musica eseguita dal vivo di Giorgio Li Calzi (Tromba, live electronics) e Manuel Zigante (Violoncello)


costumi di Maria Teresa Grilli Atelier
coreografia a cura dei danzatori del BTT
credito Roberto Poli


Dopo il Castello di Rivoli, il secondo appuntamento previsto per la Stagione 2016/2017 sarà dedicato alla commistione tra le arti e alla sperimentazione: in programma Solaris, ispirato per atmosfere e sonorità all’omonimo film del regista russo Andrej Tarkovskij (1972).


Manuel Zigante al violoncello e Giorgio Li Calzi alla tromba e live electronics mostrano come due percorsi musicali apparentemente distanti possano convergere in un astratto e materico territorio comune, antico e futuribile, reale e immaginario tanto quanto gli spazi atemporali e rarefatti del Soljaris sovietico. L'incontro tra il violoncello di Zigante e i suoni elettroacustici della tromba di Li Calzi


rappresenta un progetto pensato nel 1986, anno in cui Manuel e Giorgio si conoscono, e realizzato infine con una performance che si sviluppa tra improvvisazioni digitalizzate e riscrittura contemporanea del classicismo, da J.S. Bach ad Eduard Artemyev, passando per Jobim, Radiohead, Stills, Bălănescu. 
I corpi danzanti del BTT diventano un nuovo alfabeto sperimentale e dinamico così che musica e movimento coreutico dialoghino tra loro in un perfetto connubio basato anche sull’improvvisazione.

Durante la serata verrà presentato l'album omonimo, Solaris (CD, digitale) in uscita per Machiavelli Music.

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credito fotografico Roberto Poli

Per informazioni
Biglietti acquistabili sul sito vivaticket
Presso il Teatro Astra - TPE Teatro Piemonte Europa di Torino (via Rosolino Pilo, 6 Torino) e InfoPiemonte (p.zza Castello, Torino)
Oppure un'ora prima degli spettacoli presso la biglietteria della Lavanderia a Vapore
LAVANDERIA A VAPORE, Corso Pastrengo 51 10093 COLLEGNO (TO)
TEL. +39.011.4033800
(LUN- VEN 11.00/18.00)
MM Fermi + BUS 33-C01-37 fermata PASTRENGO NORD
E’ previsto un servizio navetta gratuito per la Lavanderia a Vapore in partenza dalla stazione “Fermi” della linea metropolitana nelle serate di spettacolo.
oppure

18 aprile 2017

ARTE A ROMA "SPARTACO . SCHIAVI E PADRONI A ROMA"


SPARTACO.SCHIAVI E PADRONI A ROMA


Museo dell’Ara Pacis

31 marzo - 17 settembre 2017

250 reperti archeologici, 10 fotografie e installazioni audio-video per un racconto immersivo.
Il complesso mondo degli schiavi nell’antica Roma a partire dall’ultima grande rivolta guidata da Spartaco tra il 73 e il 71 a.C. 
Il più grande sistema schiavistico che la storia abbia mai conosciuto è quello di Roma antica.



Un’intera economia era basata sullo sfruttamento dell'essere umano: una “merce” tanto cara e redditizia quanto deperibile. Milioni di individui privi di libertà, diritti e proprietà: stime recenti hanno calcolato presenti  tra i 6 e i 10 milioni di schiavi su una popolazione di 50/60 milioni di individui.
Spartaco. Schiavi e padroni a Roma, è ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 31 marzo al 17 settembre 2017.




Grazie a un team di archeologi, scenografi, registi e architetti la mostra restituisce la complessità del mondo degli schiavi nell’antica Roma a partire dall’ultima grande rivolta guidata da Spartaco tra il 73 e il 71 a.C. Divenuto gladiatore, Spartaco fu protagonista della celebre ribellione della scuola di gladiatori di Capua. Raccolse intorno a sé una moltitudine di schiavi, ma anche di poveri e di disperati, che trasformò in un vero esercito, tenendo testa per ben tre anni all’esercito romano.



Terrorizzò Roma e il suo establishment, che gli inviò contro le legioni di Crasso, quelle di Pompeo e quelle di Lucullo. Finalmente fu sconfitto e cadde combattendo in armi. Il suo corpo non fu mai trovato, ma 6000 dei suoi compagni di ribellione furono crocefissi sulla via Appia, lungo tutta la strada tra Roma e Capua.



I diversi ambiti della schiavitù ai tempi di Spartaco sono raccontati attraverso 11 sezioni che raccolgono circa 250 reperti archeologici affiancati da una selezione di 10 fotografie. Le opere sono inserite in un racconto immersivo composto da installazioni audio e video che riportano in vita suoni, voci e ambientazioni del contesto storico. Chiudono il percorso i contributi forniti dalla Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO, International Labour Organization), Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite nei temi del lavoro e della politica sociale, impegnata nell’eliminazione del lavoro forzato e altre forme di schiavitù legate al mondo del lavoro.
I reperti archeologici provengono da 5 musei della Sovrintendenza Capitolina, da molti musei italiani (Museo Civico di Castel Nuovo - Maschio Angioino, Napoli; Fondazione Brescia Musei - Museo di Santa Giulia; Museo Archeologico dei Campi Flegrei, Baia (NA); Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Servizio Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Messina; Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli; Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps, Terme di Diocleziano e Palazzo Massimo; Soprintendenza Archeologica di Pompei; Gallerie Estensi, Modena; Accademia di S. Luca, Roma e


alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Galleria Tretyakov, Mosca; Museo del Louvre, Parigi; Museo Archeologico Nazionale, Madrid; Museo Romano - Germanico, Colonia).
Le 10 fotografie – di Lewis Hine, Philip Jones Griffith, Patrick Zachmann, Gordon Parks, Fulvio Roiter, Francesco Cocco, Peter Magubane, Mark Peterson, Selvaprakash Lakshmanan – che affiancano il percorso espositivo, rappresentano altrettante forti denunce visive, realizzate da maestri della fotografia di documentazione, che in tempi recenti hanno voluto osservare con il proprio sguardo e la propria macchina fotografica alcune forme di schiavismo dell’epoca post-industriale e contemporanea. Ancora oggi, infatti, sono circa 21 milioni gli esseri umani che, secondo stime ufficiali, possono essere definiti vittime della new slavery.
LE SEZIONI
Benché la schiavitù sia esistita da tempi remoti in tutte le civiltà, sono stati i romani a dare vita all’organizzazione di un sistema schiavistico capillare sorto a seguito della conquista di intere popolazioni e territori immensi, che funzionarono come bacino di rifornimento di manodopera schiavile. Senza gli schiavi, motore silenzioso e quasi invisibile dell’impero, difficilmente si sarebbe sviluppato il latifondo a cultura intensiva, il commercio non avrebbe potuto distribuire merci su scala globale solcando numerose rotte, così come l’industria tessile, le fabbriche dei laterizi, la produzione industriale della ceramica e le imprese estrattive di cava e di miniera non avrebbero potuto far fronte ai consumi delle grandi concentrazioni urbane sorte intorno al Mediterraneo. Persino il settore divertimento e tempo libero – teatro, circo e terme – non avrebbe potuto sopravvivere senza una larga percentuale di lavoro schiavile.
Il percorso si snoda attraverso undici sezioni, a partire da Vincitori e vinti, in cui si racconta l’età delle conquiste e la riduzione in schiavitù di decine di migliaia di vinti in ogni campagna militare; Il sangue di Spartaco, ossia la sconfitta a opera delle legioni di Crasso dei circa 70.000 ribelli guidati, appunto, da Spartaco, episodio che segna la fine sanguinosa delle guerre sociali e sancisce l’ineluttabilità dell’economia schiavile.
La terza sezione è dedicata al Mercato degli schiavi, fiorente in tutto il Mediterraneo e presente nella stessa Roma.
La condizione degli Schiavi domestici è l’argomento della quarta sezione che evidenzia il privilegio, rispetto agli addetti ai lavori pesanti, di chi condivideva quotidianamente la vita negli spazi domestici, godendo, talvolta, addirittura della stima e dell’affetto del padrone.
Nella quinta sezione, Schiavi nei campi, si tratta dell’agricoltura, contesto sicuramente più svantaggiato, per la fatica quotidiana, la presenza di un sorvegliante plenipotenziario e a volte per l’uso delle catene nei campi.
Ancora peggiore poteva essere la situazione delle schiave, esaminata nella sesta sezione Schiavitù femminile e sfruttamento sessuale, per le quali la prostituzione era così frequente da renderne necessaria la proibizione per legge. Ciò nonostante, talvolta le schiave-amanti potevano acquisire ruoli di rilievo nella vita familiare.
Esistevano poi i Mestieri da schiavi (settima sezione), alcuni dei quali conferivano ulteriore marchio di infamia, come le prostitute, i gladiatori, gli aurighi e gli attori. Accanto a questi, però, altri mestieri – oggi stimati, come quello del medico e del chirurgo – erano esercitati da schiavi, molto spesso greci, di particolare cultura e abilità.
L’ottava sezione è dedicata agli Schiavi bambini, del cui impiego nell’economia domestica padronale restano molte testimonianze archeologiche. Il loro numero cresce al termine delle grandi conquiste con l’aumento delle nascite tra gli schiavi che vivono stabilmente nelle case dei padroni.
La nona sezione, Schiavi nelle cave e miniere, descrive la condizione di lavoro e di vita cui erano costretti coloro che rifornivano di marmi e metalli preziosi la capitale e gli altri centri dell’impero.
La decima sezione, Una strada verso la libertà, è dedicata alla manumissio, vera e propria occasione offerta dal diritto romano agli schiavi più meritevoli e a quelli che erano riusciti, arricchendosi, a comprare la propria libertà. Si trattava comunque di una pratica diffusa e unica nella storia della schiavitù tanto che gli schiavi liberati, i liberti, potevano divenire a pieno titolo cittadini romani, con tutti i diritti connessi e poche limitazioni, che peraltro scomparivano per la generazione successiva. Con questa logica, paradossale, il sistema schiavistico romano metteva in moto un vero e proprio ascensore sociale su base, almeno teoricamente, meritocratica.
L’ultima sezione, Schiavitù e religione, esplora il rapporto della schiavitù con alcuni aspetti del culto ufficiale romano, per poi soffermarsi sugli effetti dell’affermazione del Cristianesimo in età costantiniana.





L’esposizione è ideata da Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini. La curatela scientifica è di Claudio Parisi PresicceOrietta Rossini Lucia Spagnuolo. Ideazione, regia e curatela dell’allestimento visivo e sonoro sono di Roberto AndòGiovanni CarluccioAngelo PasquiniLuca Scarzella Hubert Westkemper. La curatela della sezione fotografica è di Alessandra Mauro. Produzione audio e video sono a cura di NEO narrative environment operas. Catalogo De Luca Editore.

ARTE A NAPOLI "TOTO' GENIO"


13 aprile – 9 luglio 2017
Napoli
Palazzo Reale
Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino)
Convento di San Domenico Maggiore


A 50 anni dalla scomparsa di Antonio de Curtis, in arte Totò, avvenuta il 15 aprile 1967, la città di Napoli ospita la mostra monumentale Totò Genio, voluta dall’Associazione Antonio de Curtis.


Curata da Alessandro Nicosia, che ha coordinato anche la direzione generale del progetto, insieme a Vincenzo Mollica.
Il catalogo ufficiale, realizzato da Skira, è introdotto da una prefazione di Goffredo Fofi.
E' la prima grande antologica dedicata a Totò e mette in luce la grandezza di uno dei maggiori interpreti italiani del Novecento.
Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi De Curtis Di Bisanzio, più brevemente Antonio de Curtis e conosciuto al grande pubblico come Totò, è stato uno dei maggiori artisti italiani, simbolo dello spettacolo comico in Italia, attore di teatro e cinema (sono 97 i film da lui interpretati) anche poeta e autore di canzoni.
Tre luoghi prescelti: il Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino), Palazzo Reale e il Convento di San Domenico Maggiore. Il percorso delle mostre nella mostra ripercorrono e raccontano attraverso centinaia di documenti tra fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste e giornali d’epoca, spezzoni cinematografici e televisivi, manoscritti personali, lettere, cimeli e materiale inedito, la vita, l’arte e la grandezza del Principe Antonio de Curtis.

Le mostre nella mostra:
“Genio tra i geni”
Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino)- Cappella Palatina
La mostra ospitata nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo ripercorre e racconta il rapporto tra Totò e i grandi della cultura del Novecento.
Aprono l’esposizione le interviste a personaggi di spicco della cultura e dello spettacolo italiani, tra i quali Dario Fo, Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Mina, Fiorello che raccontano il loro legame con Totò e quello che il grande attore ha rappresentato per loro.
In questa sezione sono esposti i disegni che Federico Fellini dedicò a Totò. In lui vedeva un artista senza tempo. E ancora quelli realizzati negli anni ’50 da Ettore Scola per la rivista satirica Marc’Aurelio e gli oltre trenta schizzi di Pasolini per La terra vista dalla luna, episodio del film Le streghe (1967) interpretato da Totò.
E ancora si potranno ammirare i disegni di fumettisti celebri come Crepax, Pratt, Manara, Onorato e Pazienza, oltre ai lavori di giovani artisti ispirati dalla sua figura.
Una parte della mostra espone documenti e carteggi, come quelli di Pasolini e Zavattini.



“Totò, che spettacolo!”
La vita, il varietà, la poesia, le canzoni, la biblioteca, le cose di Totò (il famoso baule). L’Istituto Luce e la Rai per Totò.
Palazzo Reale – Sala Dorica
Nella sala Dorica di Palazzo Reale viene analizzato il rapporto tra Totò e le arti: costumi di scena originali, filmati e installazioni multimediali saranno al centro di questa sezione, in cui Totò sarà nuovamente in scena con la sue voce e le sue inconfondibili “smorfie”. Al centro il baule di scena, che Totò portava sempre con se nei teatri e nei set cinematografici. Il baule di scena, affidato, custodito e successivamente donato da Totò a suo cugino e segretario Eduardo Clemente attualmente è custodito dal figlio Federico, che lo ha messo a disposizione per l’esposizione. Saranno esposte anche quattro poesie inedite che mettono in luce il Totò più intimo e lontano dai riflettori e dall’immagine di Principe della risata, quello che rifugiava sentimenti e sensazioni nella poesia o nelle canzoni.

“Dentro Totò”
Convento di San Domenico Maggiore (Grande Refettorio e Piccolo Refettorio)
La mostra ospitata all’interno del Convento di San Domenico Maggiore permetterà di scoprire nuovi importanti aspetti della figura del grande artista, attraverso diverse sezioni. In questa parte dell’esposizione verrà raccontato un Totò più “privato” attraverso 250 fotografie che lo ritraggono nei fuoriscena dei suoi film, nei momenti di vita quotidiana, nelle serate mondane e che mostrano le sue passioni, come quella per gli animali.
Totò e la pubblicità racconta un aspetto meno noto della sua carriera; come molti altri personaggi del cinema e della televisione, ha fornito la propria testimonianza diretta sulla qualità dei prodotti italiani. Negli anni è stato testimonial di diversi prodotti, come nel 1957, quando insieme a Franca Faldini è stato protagonista della pubblicità della Lambretta, oppure ancora nel caso della Perugina, che lo scelse come volto per pubblicizzare il famoso Bacio.
Nessuno mi ricorderà disse  pochi giorni prima della sua scomparsa, Totò a chiusura di un'intervista. In questa parte della mostra vengono raccontati i suoi funerali, che furono tre, il primo a Roma, il secondo a Napoli e il terzo nel Rione Sanità a Napoli, in cui era nato. Attraverso fotografie, filmati storici provenienti dall’Archivio Luce e dalla Rai, giornali e ricordi, viene data testimonianza del sentito e meraviglioso addio che Napoli ha rivolto al suo più grande artista.


#arte
#mostre
#totogenio

LIBRI "NOVITA' DI MARCOS Y MARCOS EDITORE"

L'editore Marcos Y parcos propone tre ultimi pubblicazioni



Dall’Acqua all’Aria: la seconda avventura di Erasmo tra i cinque elementi.
Dopo Elogio dell’Acqua, che riceverà il premio Marincovich Cultura del mare Junior proprio il 20 aprile, un nuovo libro degli Scarabocchi, la collana Marcos y Marcos per giovani lettori.
Daniela Maddalena
LE AVVENTURE DI ERASMO
ELOGIO DELL’ARIA

Illustrato da Laura Fanelli

in libreria dal 20 aprile

Tredici anni, orecchie mobili, passione sfrenata per la musica: abbiamo conosciuto Erasmo tra le onde, nell’avventura in Acqua, e qui lo ritroviamo per Aria, a bordo di una mongolfiera.
Spunta un’altra testolina, capelli lunghi, fronte sognante. È Lara! Si erano conosciuti nella pancia di un pescecane e sono diventati amici, forse fidanzati.
Sono partiti in cerca della zia, rapita da un misterioso dirigibile.
Un merlo psico-mago li aiuterà a trovarla, prigioniera di un castello in aria.
Per liberarla, però, dovranno sconfiggere i perfidi Stantuffi, nuvole incattivite dall’inquinamento degli uomini.
Ci riusciranno solo con l’aiuto delle stelle… e del lettore.

Una splendida storia tra le nuvole piena di incontri, amicizia, musica e amore (forse).
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La più bella storia d'amore del mondo”. Luis Aragon
MELODIA DELLA TERRA
di Tschingis Aitmatov

Traduzione di Andrea Zanzotto
collana miniMarcos

in libreria il 20 aprile

Un romanzo pieno di echi rurali, di sapori medio-orientali, permeato dalla potenza e dalla purezza del canto, dell’amore, della bellezza che strega chi lo legge.

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POESIA CONTEMPORANEA
Tredicesimo quaderno italiano 

A cura di Franco Buffoni

Sette giovani autori di poesia italiana contemporanea – Agostino Cornali, Claudia Crocco, Antonio Lanza, Franca Mancinelli, Daniele Orso, Stefano Pini, Jacopo Ramonda – ciascuno presente con una raccolta autonoma preceduta da esauriente introduzione critica.
Sette piccoli libri di poesia racchiusi in un unico volume a illustrare le nuove scuole o tendenze della giovane poesia italiana.
Prefazioni di Antonella Anedda, Milo De Angelis,
Umberto Fiori, Massimo Gezzi, Fabio Pusterla, Flavio Santi, Niccolò Scaffai.

 




Gli scarabocchi
144 pagine, 14 euro
 


 
Daniela Maddalena

 

miniMarcos
112 pagine, 10 euro


Testo a fronte
320 pagine, 25 euro


15 aprile 2017

In Galleria Nazionale a Roma

Voglio vedere il nuovo percorso museale della Sprintendente Dott.ssa Cristiana Collu.
Dicono che sia un percorso per i fruitori cioè per i visitatori e non per addetti ai lavori.
Le opere non hanno una sequenza cronologica .Voglio scoprire il nesso.
Più mi avventuroso negli spazi e mi addentro nelle opere più avverto un respiro che arriva immediato : per colori, tempi , temi e forme. Ma avverto che gli strati di lettura sono molti di più  e che l'ultimo, quello intimo e personalissimo della dottoressa Collu resta imperscrutabile.
Nel nostro percorso a ritroso entrando dalla caffetteria del Museo resta un senso di ricchezza e di vastità.

Steno

Telefoni bianchi chiamate  così  da lui le commedie dei salotti borghesi

Steno giovane prodigio

Diario futile di Marcello Marchesi dal 42 al 43

Alla Galleria Nazionale di Roma

14 aprile 2017

VIDEO POESIA "GIANNI CONVERSANO RECITA CARDARELLI"


 
Ho conosciuto Gianni Conversano un po' casualmente e mi ha immediatamente colpito la sua voce intensa e nitida. Parlava con un'intonazione così chiara che non posso dire recitasse, perché sarebbe una critica, ma che leggesse meditando sempre le parole.
Il suo canale Youtube Infinitiversi pubblica la sua videopoesia: una sintesi per immagini suoni e voce della sua arte recitativa.
 
 
#poesia
#gianniconversano

10 aprile 2017

ARTE A ROMA "Pasqua: Aperte le Gallerie Nazionali di Arte Antica"

Cari Lettori,
vi segnalo le date di apertura e le mostre in corso alle Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Palazzo Barberini in Roma.



Pasqua: Aperte le Gallerie Nazionali di Arte Antica

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma Palazzo Barberini e Galleria Corsini rimarranno aperte nei giorni di Pasqua, domenica 16, e Lunedì dell’Angelo, lunedì 17 aprile 2017.
Osserveranno il riposo martedì 18 aprile.

Mostre in corso a Palazzo Barberini:
· DARIO FO E FRANCA RAME: IL MESTIERE DEL NARRATORE
(apertura ore 10.00-18.00)
· VENEZIA SCARLATTA. LOTTO, SAVOLDO, CARIANI
· IL PITTORE E IL GRAN SIGNORE. BATONI, I REZZONICO E IL RITRATTO D’OCCASIONE
· MEDITERRANEO IN CHIAROSCURO. RIBERA, STOMER E MATTIA PRETI DA MALTA A ROMA
Mostra in corso a Galleria Corsini
· DANIELE DA VOLTERRA. I DIPINTI D’ELCI

INFORMAZIONI:
PALAZZO BARBERINI, via delle Quattro Fontane 13, Roma, Italia
ORARI: martedì/domenica 8.30 - 19.00 | La biglietteria chiude alle 18.00
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GALLERIA CORSINI, via della Lungara 10, Roma, Italia 
ORARI: mercoledì-lunedì: 8.30 - 19.00 | La biglietteria chiude alle 18.30
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BIGLIETTO BARBERINI CORSINI: Intero 10 € - Ridotto 5 € | Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.



#BarberiniCorsini

8 aprile 2017

LIBRI "Francesca Manfredi/Un buon posto dove stare/In libreria il 20 aprile LA NAVE DI TESEO !


 
Francesca Manfredi
UN BUON POSTO DOVE STARE
Oceani Narrativa Italiana, pag. 160 - € 16.00
 

In libreria il 20 aprile
L’autrice sarà a Tempo di Libri domenica 23 aprile 
Un folgorante debutto di una promessa della nuova letteratura italiana

Tra gli allievi migliori della Scuola Holden, rappresentata da Andrew Wylie, il più importante agente letterario al mondo

I protagonisti di questi undici racconti sono persone comuni immerse in situazioni all’apparenza ordinarie ma che, all’interno, nascondono inquietudine, mistero e ambiguità. Al centro, l’ambiente domestico: l’ultima notte di una coppia nell’appartamento che sta per lasciare e uno sconosciuto, fuori, che osserva; la prima giornata di una famiglia nella casa nuova, alle prese con vicini, barbecue e piscine gonfiabili; un anziano senza memoria che si presenta alla porta; un padre che esce per un’escursione coi figli e scompare. Che sia la casa d’infanzia o un luogo sconosciuto, una casetta sull’albero o un corridoio buio, gli spazi di questi racconti rappresentano un punto cruciale, una soglia verso l’ignoto che, una volta varcata, rivela dettagli e situazioni incognite. Come una porta chiusa da sempre che spalancandosi  mostra qualcosa che non si conosceva o  qualcosa che si e scelto di non conoscere.
Francesca Manfredi è nata a Reggio Emilia nel 1988 e vive a Torino. Ha pubblicato alcuni racconti su Linus. È tra gli autori di 6Bianca, serie teatrale in sei episodi ideata da Stephen Amidon e realizzata dal Teatro Stabile di Torino nel 2015. Tiene corsi di narrazione presso la Scuola Holden. Un buon posto dove stare è il suo primo libro.
 

 
#LIBRI

SUPERARE SE STESSI

https://youtu.be/e5TtBFuv7mI