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1 aprile 2018

BOOK IN PROGRESS "PER TUTTI I GUSTI La cultura nell'era dei consumi" #5

Zygmunt Bauman con il saggio "Per tutti i gusti. La cultura nell'età dei consumi" al capitolo #5 prosegue con "La cultura in un'Europa che si unisce".


L'Unione Europea svolge un ruolo tutto suo di fronte allo "spazio dei flussi" che arrivano dal cyberspazio, e di fronte alle pressioni della globalizzazione non assume una posizione scontata; anzi sembrerebbe assumere una posizione complessa e frutto di una raffinata riflessione storica.
Bauman ritorna ancora sulla costruzione delle nazioni in quegli aspetti che non finisce di richiamare e approfondire, ormai quasi in ogni capitolo; la ragione è che se non si capiscono bene i passaggi storici recenti (quelli che hanno portato alla costruzione degli stati moderni) è inutile ragione sul presente, perchè non si capirebbe!
La storia è sempre stata così: per quanto sia rivoluzionario e stravolto il presente, non lo si può capire né si può guardare al futuro con un minimo discernimento, senza conoscerla, la storia.
Zygmunt Bauman non si stanca di focalizzare gli aspetti dello stato nazione moderno, dalle sue origini ai meccanismi che lo hanno fatto funzionare, così come lo conosciamo e lo abbiamo vissuto pochi decenni fa.
Ma l'Europa! L'Europa ha una storia sua, non troppo recente né troppo lontana, non ancora del tutto formata, e si trova a fare i conti con delle pressioni così forti e così nuove: è il nuovo che si innesta su qualcosa di non completato.
Le minoranze e i gruppi, e tutto quello che non si identifica nello stato nazione, pone dei problemi, soprattutto culturali. Sì, perchè parlare di convivenza significa parlare di cultura e di reciproco riconoscimento.
Cosa fa da contraltare alla globalizzazione? Di aspetti positivi ne esistono in questa osmosi umana, culturale e sociopolitica.
Il bello del saggio di Bauman "Per tutti i gusti" è che indica soluzioni; individua i punti di forza mitigandoli con gli inevitabili punti deboli che ne conseguono, perchè ogni soluzione porta con sé anche implicazioni meno efficaci.

Zygmunt Bauman citando George Steiner dice quello che è il principale compito di fronte all'Europa, che cosa essa sappia custodire in modo esclusivo. Mentre cita Hans-Georg Gadamer dice quale sia il tesoro più prezioso dell'Europa, il suo valore, facendola diventare un modello, un esempio e una chiave interpretativa per tutta la questione della globalizzazione.
L'ispirazione della gestione di tutta la complessa questione dei riconoscimenti e delle convivenze a livello mondiale troverebbe delle soluzioni e degli esempi proprio nei meccanismi del funzionamento dell'Europa, la giovane Unione Europea; ma ancora le risposte più sagge Bauman sono nella filosofia degli antichi greci per come hanno codificato le categorie etiche cui ancora sentiamo la necessità fare riferimento.
Paragoni, cambiamenti, rinunce, viaggi verso l'ignoto, forme senza contenuto e "modernità senza modernismo": il tutto, le parti e l'individuo sono le tre categorie che si battono per trovare un equilibrio, e il senso dell'equilibrio mi pare proprio che Bauman lo trovi nell'idea di Cornelius Castoriadis  quando spiega i due fronti sui quali difendere la cultura.

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#zygmuntbauman #cultura 

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