PEZZI DA MUSEO
Perché alcuni oggetti durano per sempre
di Emanuela Dottorinidi Maria Vittoria Marini Clarelli (Carocci, Roma 2017)
Mercoledì 31 maggio nella sede della Galleria Corsini in Roma, è stato presentato il volume Pezzi da museo. Perché alcuni oggetti durano per sempre, di Maria Vittoria Marini Clarelli (Carocci, Roma 2017).
Il titolo incisivo è stato scelto per un libro agile e snello che nonostante il carattere divulgativo resta un saggio filosofico di teoria dell'arte. La copertina suggerisce e in parte anticipa l'importanza del concetto di icona anche nell'opera di Duchamp, così caro a Maria Vittoria Marini Clarelli, già Soprintendente alla Galleria Nazionale in Roma, che aveva trattato il tema del significato del museo in "Che cos'è un museo".
A presentare il libro sono intervenuti Massimo Carboni, Michela Di Macco e Michele Di Monte.
Michele Di Monte (curatore della Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini e docente di Teoria e tecniche della comunicazione estetica) |
Per Michele Di Monte questo saggio sottolinea la meraviglia che le opere evocano nei visitatori del museo, attivando una dinamica dell'attenzione tra oggetto e visitatore come relazione dialettica. Il museo è lo spazio dell'intelligenza delle cose e deve diventare presidio di verticalità.
Michela Di Macco (Professore ordinario di Storia dell'arte moderna presso la SapienzaUniversità di Roma) |
Michela Di Macco parla della rifondazione di un libro di museologia condensato in questo saggio breve e cristallino che procede per coppie di opposti senza fare asserzioni critiche. Il museo trasforma le cose e i pezzi da museo sono collegati al concetto di eternità.
Massimo Carboni (Docente di Estetica) |
Massimo Carboni invece ritiene che vi siano asserzioni critiche in questo saggio, che definisce di ampio respiro filosofico e letterario. Allestire è infatti un atto critico senza parole a cui gli storici e i critici rispondono con atti operativi verbali. Costruire un percorso museale significa fare un montaggio di materiali (anche in senso cinematografico) purchè coerentemente inventato, perchè il museo non può mai essere la semplice restituzione storicistica di materiali di archivio, ma il risultato di una corretta alternanza tra memoria e oblio.
Maria Vittoria Marini Clarelli
dirige l’Ufficio studi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. È stata soprintendente alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma e ha insegnato Museologia presso la Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma.
Pezzi da museo. Perché alcuni oggetti durano per sempre, di Maria Vittoria Marini Clarelli (Carocci, Roma 2017)
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