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22 febbraio 2017

EVENTI A ROMA "RIFORMA E RIFORME :UNA RICCHEZZA PER LA CHIESA"

 


Riforma e Riforme: una ricchezza per la Chiesa
Ciclo di 4 incontri in occasione del 500° Anniversario della Riforma di Lutero
Febbraio-Maggio 2017
Pontificia Università Antonianum - Sala S. Bernardino da Siena
Viale Manzoni, 1 - Roma

Quello della riforma e delle riforme è un tema caro alla Chiesa nella misura si riconosca   popolo in cammino e non come realtà immutabile.
Da sempre i “riformatori” abitano la storia del cristianesimo muovendosi su un terreno difficile, tra obbedienza alla gerarchia e riconoscimento della verità teologica della Chiesa; denuncia del peccato al suo interno e testimonianza di un anelito spirituale non tacitabile. Un terreno difficile lungo il quale è possibile tracciare i sentieri di un sempre rinnovato dialogo.
In occasione del quinto centenario dell’episodio che ha dato avvio alla Riforma luterana, la Casa editrice Paoline e la Pontificia Università Antonianum mettono al centro della riflessione il tema della Riforma e delle Riforme, la loro articolazione dentro e fuori la Chiesa cattolica e il loro apporto positivo nella riflessione teologica e spirituale.
I quattro incontri si articolano su quattro “luoghi” della storia del cristianesimo.
I incontro - 22 febbraio 2017, ore 17            
Francesco e i suoi: una riforma sempre in atto?
Relatore: p. Marco Guida (Docente presso l’Antonianum)
II incontro - 20 marzo 2017, ore 17
Charles de Foucauld: la radicalità del vangelo per la Chiesa del Novecento
Relatrice: ps Paola Francesca (Piccole Sorelle di Gesù)
III incontro - 4 aprile 2017, ore 17
La Riforma di Lutero e le Chiese riformate: il nuovo volto dell’Europa cristiana
Relatore: prof. Stefano Cavallotto (già Docente presso l’Università di Roma Tor Vergata)
IV incontro - 16 maggio 2017, ore 17
Il mondo russo e orientale. Monaci, eremiti, laici: una ricchezza spirituale da scoprire
Relatore: p. Adalberto Piovano (Esperto di monachesimo e spiritualità russa)
Saluto di sr Mary Melone, Rettore Magnifico della Pontificia Università Antonianum
Introducono sr Gianfranca Zancanaro e dott. Romano Cappelletto, Paoline


 

20 febbraio 2017

LIBRI "LA DURA LEGGE DI BAYWATCH"

Sopravvissuti agli anni ’90. Come?
Ce lo racconta Mattia Bertoldi in La dura legge di Baywatch

Da marzo 2017 in libreria






Chi si ricorda, degli anni ’90, i mini e i floppy disc, i primi videoclip di Videomusic, le serie televisive di Friends, Baywatch, e ancora, le sale giochi, le schede telefoniche o le boy band? Se a questi soli pensieri si prova un mix tra nostalgia e sollievo, allora questo è il libro giusto – anzi il librogame giusto – per ritrovare lo spirito dei sopravvissuti alla grande transizione analogico-digitale, quando per “scaricare una fotografia da Internet ci voleva mezz’ora”.

Mattia Bertoldi, lui che è nato nel 1986 e in quegli anni era adolescente, con La dura legge di Baywatch. Tutto quello che avete amato negli anni ’90, (Booksalad, marzo 2017, isbn 9788898067510), ha raccolto i suggerimenti di decine di suoi coetanei e ci racconta con sorprendente ironia e un pizzico di rimpianto la musica, la tv, l’intrattenimento, le letture, le mode e le tecnologie degli anni ’90.
In un percorso strutturato come un librogame, soppiantato in quegli anni dai giochi di ruolo elettronici, si chiede come sia stato possibile divertirsi, amare, studiare, comunicare senza Wikipedia, Google, Netflix e gli smartphone. E, senza prendersi troppo sul serio, rivendica con orgoglio di avercela fatta, di essere uscito indenne da quel decennio, nonostante tutto.
Noi degli anni ’90 siamo stati gli ultimi esemplari della nostra specie a provare i limiti della tecnologia digitale, gli ultimi ad aver assaggiato musicassette e mini disc, in un’epoca in cui gli MP3 erano ancora un miraggio per i più; ad aver seguito delle serie televisive senza l’aiuto di Internet, pronti a spaccare il videoregistratore se solo ci fossimo dimenticati di puntarlo per catturare su VHS l’ultimo episodio della stagione perché... esatto, niente streaming e niente riassunti su Wikipedia. Siamo anche stati gli ultimi a subire la maledizione di Baywatch, e questo è un segno che ci porteremo dietro per tanto, tanto tempo. E nessun remake potrà toglierci questo.

Mattia Bertoldi, nato nel 1986 a Lugano, ha vissuto più o meno alla grande tutti gli anni Novanta. Sognava il chiodo di pelle di Max Pezzali ed era innamorato di Xena e Buffy. Ancora oggi tifa per i Chicago Bulls, ascolta Gigi D’Agostino e ha paura dei vermi giganti del sottosuolo per colpa di Tremors. Finalista al Premio Chiara Giovani nel 2011, ha esordito con il romanzo Ti sogno, California, edito da Booksalad nel 2012, e dal 2016 è membro di comitato dell’ASSI, Associazione Scrittori della Svizzera italiana. 

MUSICA A ROMA "MAHLER, FAURE' E BRAHMS QUARTETTI"

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione 2016-2017

Stagione di Musica da Camera
Sala Sinopoli – mercoledì 22 febbraio ore 20,30

Mahler, Fauré e Brahms
QUARTETTI
con pianoforte

Quattro solisti: Gabriele Geminiani,

Gabriele Geminiani

Primo violoncello dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, il pianista Enrico Pace,

Enrico Pace - credit Marco Borggreve

la violinista Alexandra Conunova

Alexandra Comunova

e la violista Beatrice Muthelet, soliste della Mahler Chamber Orchestra, in tre meravigliosi quartetti con pianoforte.
In apertura il Quartetto per pianoforte e archi di Gustav Mahler. A seguire il Quartetto per pianoforte e archi n. op. 15 di Gabriel Fauré. Il concerto si conclude con il Quartetto per pianoforte e archi n. 1 op. 25 di Johannes Brahms, iniziato forse nel 1860 e completato l’anno seguente.


Alexandra Conunova ha focalizzato su di sé le attenzioni della critica musicale internazionale e del pubblico a seguito della vittoria del Primo premio al Concorso Internazionale di violino “Joseph Joachim” di Hannover nell’autunno 2012. La giuria del concorso in quell’occasione ne elogiò il calore del suono e l’arte altamente drammatica del suo virtuosismo. L’Hannover Allgemeine Zeitung ha rilevato altresì con quale splendore di suono l’interprete è in grado di far vivere il suo modo di interpretare il pensiero musicale.  Il successo ottenuto in questo concorso, che è universalmente considerato come uno dei più importanti dedicati oggi al violino, gli è valso il suo debutto con la casa discografica Naxos. L’interprete è stata ospite al Settembre musicale di Montreux, al Beethoven Festival di Bonn, allo Schloss Elmau, al Festival di Aix en Provence, con le orchestre di Saarbrücken, Nuremberg Symphony Orchestra, l’orchestra da Camera di Stoccarda ed ha realizzato varie tournée in Giappone e Corea del Sud. Alexandra Conunova è stata premiata ai Concorsi Tchaikovsky (2015), George Enescu di Bucarest (2011), Tibor Varga di Sion nel 2010, Ion Voicu (2009) ed Henri Marteau (2008). Solista di altro profilo, Alexandra Conunova si è esibita con le orchestre Münchener Kammerorchester, NDR Radiophilarmonie, l’Orchestra di Stato della Bileorussia, la Norddeutsche Philarmonie di Rostok, l’Orchestra dell’Hermitage di San Pietroburgo, l’Orchestra da Camera del Festival di Verbier, con la Camerata Bern, con i direttori Gabor Takacs Nagy, Hannu Lintu, Patrick Strub, Johannes Wildner, Juhanni Numminenm, Niklas Willen. Nel 2013 ha ricevuto il premio Julius Bär come miglior talento presente al Festival di Verbier, riconoscimento che le ha offerto l’opportunità di esibirsi ufficialmente nel programma 2014/15 del Festival. Nel corso del 2016 Alexandra è stata ospite del Festival di Aix en Provence con il direttore Gianandrea Noseda, con Valeriy Ghergiev a Monaco, a Tolosa con il direttore Manacorda e l’orchestra du Capitol, al Festival di San Pietroburgo. Violinista di origine moldava, nata nel 1988, la Conunova ha studiato con Krzysztof Wegrzyn all’Università della Musica di Hannover e ha partecipato a master class con Igor Oistrakh, Mihaela Martin, Ivry Gitlis, Boris Kuschnir. Suona un violino Santo Serafino del 1735, costruito a Venezia e gentilmente messo a sua disposizione dalla “Deutsche Stiftung Musikleben”.

L’artista franco-tedesca Béatrice Muthelet trascorre la sua infanzia a Düsseldorf, dove inizia a suonare il violino all’età di sette anni con il georgiano Alexij Burduli.
Nel 1987 la sua famiglia si trasferisce in Israele dove Béatrice frequenta la Thelma Yelin High School of Arts e continua lo studio del violino con Haim Taub.
Riceve la borsa di studio dell’American Israel Cultural Foundation e partecipa a masterclasses di Isaac Stern, Shlomo Mintz e Itzhak Perlman, che avranno una grande influenza sulla sua crescita musicale.
A diciannove anni decide di dedicarsi alla viola e su invito di Pinchas Zukermann diventa l’unica allieva di viola della Manhattan School of Music.
A ventidue anni entra alla Karajan Akademie e poi nell’Orchestra Filarmonica di Berlino, all’interno della quale conosce gli elementi con cui fonderà il Breuninger Quartett, di cui farà parte dal 1995 al 2000 prima di essere nominata viola solista della Mahler Chamber Orchestra.
È tra i membri fondatori dell’Orchestra del Festival di Lucerna creata da Claudio Abbado. Sempre a Berlino ha incontrato quelli che sono i membri del Quartuor Capuçon, che viene regolarmente invitato nelle sale da concerto più prestigiose d’Europa. Ma Muthelet continua la sua passione per la musica da camera anche al fianco di altri prestigiosi musicisti in tutto il mondo.
Nel 2013 ha anche contribuito come solista ad una creazione della compagnia di Sasha Waltz.

Gabriele Geminiani, Primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia è nato a Pesaro, si è diplomato in violoncello con il massimo dei voti, lode e menzione d' onore; ha studiato con Di Stefano, Cazacu, Grimmer, Scano ed ha seguito i corsi di perfezionamento presso l' Accademia "Chigiana" di Siena con Maisky e Meneses e per la Musica da Camera con il Trio di Trieste, corsi di Musica da Camera presso l'Accademia "Incontri col Maestro" di Imola  con Masi, all' ccademia "Angelica Costantiniana" con Bogino e ancora corsi con Vernikov e  Meunier.
Ha suonato in veste di solista con diverse orchestre tra le quali l' O. R. T. e l' Orchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguendo gran parte del repertorio solistico con direttori quali Ferro, Petracchi, Nelsson, Chung nella doppia veste di direttore e pianista con il quale ha eseguito il Triplo Concerto di Beethoven, con Nagano nel Doppio Concerto di Brahms e con Sir Antonio Pappano nella Sinfonia Concertante di Haydn.
Ha inoltre eseguito in prima esecuzione italiana il Concerto per violoncello e orchestra di H.K. Gruber sotto la guida del compositore stesso e per la prima volta nella storia dell' Orchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia il Concerto di Gulda sotto la direzione di Jarvi.
Nel 1997, a Parigi, al concorso internazionale "Rostropovich", ha conseguito il premio speciale per la migliore esecuzione del brano Spins and Spells di Saariaho e nell' ottobre del 2002 è stato invitato ad esibirsi sempre a Parigi in occasione del venticinquennale dell' istituzione del concorso in compagnia dei premiati delle edizioni precedenti sotto la direzione dello stesso Rostropovich.
Nel 1998 vince il concorso per Primo Violoncello presso l' O. R. T. di Firenze e nel 1999 si afferma al concorso per Primo Violoncello presso l'Orchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, posto che tuttora ricopre.
Ha collaborato come Primo Violoncello con Orchestra Filarmonica della Scala, Symphonica d'Italia, Orchestra Mozart, Mahler Chamber Orchestra e Orchestra del Festival di Lucerna. Collabora da alcuni anni con la Human Rights Orchestra, creata in difesa dei diritti umani.
Ha effettuato in qualità di Primo Violoncello tournée in tutto il mondo suonando in alcune delle più prestigiose sale da concerto, come la Philarmonie di Berlino; Suntory Hall di Tokyo; Sala delle Colonne, Tchaikovsky Concert Hall, The Great Hall of Conservatory di Mosca; Teatro Mariinsky di San Pietroburgo; Auditorio Nacional di Madrid; Palau de la Musica e Auditorium di Barcellona; Salle Pleyel di Parigi; Royal Albert Hall di Londra; Concertgebouw di Amsterdam; Musikverein di Vienna; KKL di Lucerna e nei più prestigiosi teatri italiani.
Alla sua attività strumentale affianca quella didattica in qualità di docente di Violoncello in vari corsi di perfezionamento in tutta Italia.
Ha tenuto masterclass presso il Conservatorio "Pedrollo" di Vicenza ed è stato titolare della cattedra di violoncello per la laurea di secondo livello presso il Conservatorio di musica "S. Cecilia" di Roma.
Suona nel trio d'archi " Le Architetture" insieme al violinista Pieranunzi e al violista Fiore con i quali ha inciso musiche di Pizzetti per La Bottega Discantica insieme ad Alda Caiello e un CD in prima assoluta dei quartetti di Mendelssohn con Prosseda per Decca.
Suona un violoncello "Carlo Giuseppe Oddone" del 1903.

Nato a Rimini, Enrico Pace ha studiato con Franco Scala al Conservatorio di Pesaro, dove si e' diplomato anche in composizione e direzione d'orchestra. Si è perfezionato all'Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro” di Imola. Suo prezioso mentore in seguito è stato il didatta belga Jacques de Tiège.
Dopo la vittoria del primo premio al Concorso Internazionale Franz Liszt di Utrecht nel 1989, Enrico Pace si è esibito in tutta Europa in rinomate sale da concerto: Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, Herkulessaal di Monaco di Baviera, Philharmonie di Berlino. E’ stato invitato a suonare in numerosi Festival internazionali, tra cui Lucerna, Salisburgo, Edimburgo, La Roque d’Anthéron, Rheingau e il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo.
Molto apprezzato come solista, si esibisce con orchestre prestigiose, come la Royal Orchestra del Concertgebouw, la Filarmonica di Monaco, la BBC Philharmonic Orchestra, l'Orchestra Nazionale di Santa Cecilia di Roma, la MDR-Sinfonieorchester di Lipsia, la Camerata Salzburg, l’Orchestra Filarmonica di Varsavia.
Ha suonato con numerosi direttori d’orchestra fra cui spiccano Roberto Benzi, Gianandrea Noseda, Zoltan Kocsis, Kazimirz Kord, Mark Elder, Lawrence Foster, Janos Fürst, David Robertson, Vassily Sinaisky, Stanislav Skrowaczewski, Bruno Weil, Walter Weller e Antoni Wit.
Agli impegni solistici affianca un’intensa attività cameristica; ha collaborato fra gli altri con il Quartetto Prometeo, il Quartetto Keller, la cornista Marie Luise Neunecker, la violinista Liza Fertschman, la clarinettista Sharon Kam, il violoncellista Daniel Müller Schott e il baritono Matthias Goerne. Ha preso parte a diversi Festival di Musica da Camera tra cui quelli di Delft, Risør, Kuhmo, Stresa e Moritzburg. Forma stabilmente un duo pianistico con Igor Roma.
Enrico Pace ha instaurato una fruttuosa collaborazione con il violinista Frank Peter Zimmermann, con il quale suona in Europa, Estremo Oriente e Sud America. Assieme hanno inciso la Sonata N. 2 di Busoni e le sei Sonate per violino e tastiera BWV 1014-1019 di Bach. Nel 2013 è uscito un nuovo cd dedicato ad Hindemith.
Si esibisce regolarmente in recital anche con il violinista Leonidas Kavakos. Il loro recente progetto dedicato alle sonate di Beethoven per violino e pianoforte si è concretizzato in un'incisione integrale per Decca e nell'assegnazione del Premio Abbiati della critica italiana.


Stagione di Musica da Camera
Sala Sinopoli - mercoledì 22 febbraio ore 20,30
Alexandra Conunova violino
Beatrice Muthelet viola
Gabriele Geminiani violoncello
Enrico Pace pianoforte

Mahler Quartetto per pianoforte in la min.
Fauré Quartetto per pianoforte n. 1 op. 15
Brahms Quartetto per pianoforte n. 1 op. 25
Biglietti da 18 a 38 euro
I biglietti possono essere acquistati anche presso:
Botteghino Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin - Infoline: tel. 068082058

Prevendita telefonica con carta di credito:
Call Center TicketOne Tel. 892.101

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