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23 luglio 2015

Chef Cannavacciuolo lancia il primo corso per cuochi in modalità e-learning a distanza

Cannavacciuolo testimonial del primo corso e-learning e a distanza

per cuochi professionisti del Centro Europeo di Formazione
Lo chef pluristellato prossimo giudice di MasterChef lancia il progetto 
“Chef fuoriclasse”:
Antonino Cannavacciuolo

una sfida 2.0 per formare i nuovi cuochi con metodi innovativi


Antonino Cannavacciuolo, il protagonista di Cucine da incubo e prossimo nuovo giudice di MasterChef, lancia il primo corso a distanza con e-learning per cuochi professionisti: ha accettato di essere testimonial del progetto innovativo Chef fuoriclasse del Centro Europeo di Formazione a partire da quest’estate 2015. Per lo chef pluristellato di Villa Crespi a Orta
chef Cannavacciuolo in sala blu 2 - Villa Crespi, Orta
è un modo originale per rispondere alla domanda che fa da titolo al suo ultimo libro edito da Mondadori: «Pure tu vuoi fare lo chef?»
Il CEF-Centro Europeo di Formazione è società editrice leader nel panorama innovativo della formazione professionale a distanza (FAD), anche con metodi di apprendimento on line grazie alle tecnologie multimediali e all’approccio social, con l’appoggio scientifico di Renaia, la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri con cui realizza stage pratici, grazie a docenti e specialisti a disposizione per consulti a distanza e un apposito ufficio stage e placement per l’assistenza nella ricerca dell’impiego. Il corso di cuoco

Chef Cannavacciuolo in veranda

“Chef fuoriclasse” punta all’eccellenza professionale e a un percorso formativo atipico appunto fuori dalla tradizionale classe scolastica.
In attesa di unirsi al trio Cracco-Bastianich-Barbieri nella prossima stagione del talent tv di cucina più seguito, Cannavacciuolo lancia così una nuova sfida: diventare cuochi professionisti si può anche a una certa età e anche senza il percorso scolastico tradizionale. Agli aspiranti cuochi che gli chiedono informazioni sul percorso di studio da seguire risponde nel suo libro che «una scuola è utile quando hai dei professori validi, altrimenti, forse, perdi tempo». Da qui prende il via questo nuovo e originale progetto dedicato a chi vuole trasformare nel proprio lavoro la passione per la cucina. Lo chef di Vico Equense ha raggiunto il successo grazie al sudore della fronte in turni interminabili dentro grandi cucine al seguito di grandi maestri: primo fra tutti il padre, all'inizio contrario che il figlio seguisse la sua strada: «Quando seppe che volevo fare il cuoco mi disse: "Prendi un calendario e cancella tutte le date in rosso"». Perché, egli ricorda, «la vita di un vero chef non ha orari, non ha vacanze né feste comandate; bisogna sporcarsi le mani, darsi da fare, imparare, crescere e non dormire mai sugli allori».
Nel nuovo corso editoriale con metodo FAD il Centro Europeo di Formazione, come spiega l’amministratore delegato Guido Galimberti, «si propone l’unica modalità formativa capace di liberare allievi e docenti dai limiti posti dalla compresenza fisica offrendo un metodo innovativo per l’acquisizione delle competenze professionali attraverso sussidi didattici mirati e avanzate tecnologie di comunicazione. È una formazione ideata su misura con un percorso personalizzato di qualificazione unico nel suo genere». Infatti si tratta di una formazione completa e certificata senza essere vincolati a orari e luoghi ma organizzando il carico di studio e le tempistiche dell'apprendimento in completa autonomia. E ora il CEF intende rivoluzionare ancor più l’esperienza dell’apprendimento con un progetto di e-learning e social learning. Il corso per Cuoco professionista prevede sedici volumi-unità didattiche con esercizi e test di valutazione a distanza, 3 dvd video pratici, 3 volumi con il meglio delle ricette della grande tradizione regionale italiana e altri strumenti, anche su piattaforme pc, tablet e smartphone.
Nato in Italia nel 2007 in seno al Gruppo De Agostini con l’obiettivo di farne un leader europeo nel settore della formazione professionale erogata con il metodo della Formazione a distanza (FAD), il Centro Europeo di Formazione è oggi all’interno del Gruppo Ebano di Novara presieduto da Carlo Robiglio, che assicura: «abbiamo raggiunto l’obiettivo di avere oltre 22 000 allievi soddisfatti e fieri di appartenere alla nostra scuola al punto da voler condividere pubblicamente, numerosi, la propria esperienza sul sito www.centro-europeo-formazione.it». Robiglio nel dare ufficialmente il benvenuto al testimonial del corso Chef fuoriclasse ha dichiarato: «Antonino Cannavacciuolo ha avuto fiducia nel metodo in cui crediamo. Questa fiducia ci spinge oggi ad aumentare ancor più il nostro impegno per offrire una formazione professionale innovativa valida che dia risultati concreti nel mondo del lavoro a chiunque accetti questa grande sfida. Come dice Cannavacciulo, "Bisogna sempre avere dei sogni, anche ambiziosi, sennò non vai da nessuna parte"».
In autunno è previsto un evento in cui lo chef Cannavacciuolo presenterà pubblicamente il progetto nell’idea che «la prima cosa che deve fare un cuoco è trovare la propria strada».

Il centralino del Centro Europeo di Formazione risponde al numero 199 168 168 o e-mail info@corsicef.it. Il sito internet è www.corsicef.it.

EVOCAZIONI. ARTE E DESIGN NEL MARMO al MuSA di Pietrasanta | 24 luglio - 30 agosto 2015

MuSAMUSEO VIRTUALE DELLA SCULTURA E DELL’ARCHITETTURAPietrasanta LEGGERA MATERIAEventi 2015 

EvocazioniArte e design nel marmo


Paolo Ulian & Moreno Ratti_Little Gerla 


24 luglio – 30 agosto 2014



Da venerdì 24 luglio la mostra Evocazioni – Arte e design nel marmo porterà artigiani, artisti e designer al MuSA di Pietrasanta, il Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura voluto dalla Camera di Commercio di Lucca e da Lucca InTec. L’esposizione,  organizzata da CNA Lucca, si inaugurerà alle ore 18.30 all'interno del programma Leggera Materia e della IV edizione di Le Mani. Eccellenze in Versilia, proponendo sino al 30 agosto una serie di opere realizzate dalle maestranze artigiane versiliesi, in collaborazione con artisti e design di tutto il mondo.

GUM Design proporrà Cumuli,
GUM DESIGN_cumuli
una collezione di vasi in pietra basaltina e vetro soffiato a bocca che fa parte della serie Casa di Pietra, premiata con il Best Coomunicator Aword 2014, mentre Architettura sonora presenterà i suoi splendidi Moduli scultorei,

Architettura sonora
dei diffusori acustici impeccabili sia dal punto di vista del design, sia, soprattutto, da quello della qualità acustica, insigniti di prestigiosi premi quali l’A + Architizer a New York. Ancora: la designer francese Sophie Lafont proporrà un classico della sua collezione, i vasi da champagne in marmo, mentre grazie alla collaborazione con Carrara Design Factory, la mostra ospiterà Ago, la serie di piatti in marmo della designer Victoria Wuilmotte, che unisce la perfezione delle forme alle imperfezioni della materiale: le naturali screziature del marmo.  

Nell’ottica del recupero del materiale più nobile del territorio apuo-versiliese, Evocazioni presenta i pezzi della collezione 40x40 di Paolo Ulian e Moreno Ratti. Le piastrelle di marmo che ogni anno vengono scartate, perché il loro colore non è giusto o a causa di minimi danni ai bordi, sono veramente tantissime. Il modello più comune, abbandonato a scatole intere, ha il formato 40X40 e con la serie intitolata appunto così, i due progettisti decidono di dare a queste piastrelle una “seconda possibilità”, trasformandole in opere di design vere e propie: un porta frutta, un vaso, un orologio a parete, addirittura un tavolino.

La rinomata capacità e competenza nella lavorazione artistica degli artigiani di Pietrasanta sarà invece proposta al pubblico mediante le opere realizzate da laboratori artigianali del luogo, come Josafat Cardini & F., Studio Franco Cervietti,  Massimo Galleni , DAM & Apuomarg, Bacci Marmi, Bertozzi Felice, Studio Giorgio Angeli e ElleArte  per conto di artisti quali John Bizas, Massimo Bertolini, Arturo Carmassi, Robert Courtright, Bruno Romeda e Jean-Gabriel Coignet.

Attraverso un esercizio di intelligenza collettiva con i vari partner del progetto poi, anche per questa edizione saranno presentati diversi metodi di collaborazione che riescono a generare risultati davvero straordinari, quali ad esempio i prototipi realizzati dai designer Davide Aquini, Elisabetta Coccioni, Sofia Crescioli, Ambra Pisati, Maria Laura Sala,  coordinati da SOURCE – Self Made Design e ZP STUDIO. Citiamo tra gli altri il porta mestolo Iceberg Tree, il fermaporta LightHouse e la chiavetta USB Marmory Pen.

Infine, come nelle passate edizioni, ci saranno le opere di artisti di fama internazionale che lavorano e vivono a Pietrasanta, dalla norvegese Julia Vance al polacco Szymon Oltarzewski, da Cynthia Sah e Nicolas Bertoux della fondazione Arkad, alle giovanissime artistei argentine Flavia Robalo e Veronica Fonzo dell’associazione La Polveriera.

Design e scultura, oggettistica e opere d’arte, andranno a suscitare nei visitatori della rassegna le emozioni che Michelangelo descriveva mediante una delle sue frasi più celebri  “….Tu vedi un blocco, pensa all’immagine:  l’immagine è dentro, basta soltanto spogliarla….”



Ideazione e realizzazione CNA Lucca  in collaborazione con Artex
Partner Source, Cosmave, Marmofluido
Grazie a Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Con la partecipazione di Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, Camera di Commercio di Lucca, Lucca InTec, BCCV Banca di Credito Cooperativo della Versilia Lunigiana e Garfagnana

Progetto grafico Studio METADV
Segreteria organizzativa CNA Lucca



Apertura mostra
24 luglio – 30 agosto, dal martedì alla domenica ore 18.30 – 23.30
Ingresso libero

MuSA - Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura
via Sant’Agostino 61 – angolo via Giuseppe Garibaldi
55045 Pietrasanta (Lucca)
Tel. +39 0584 791475

20 luglio 2015

Su sellerio.it disponibili 50 copie autografate del nuovo romanzo di Antonio Manzini «Era di maggio» in libreria dal 23 luglio

IL PASTORE 2.0 UNA PROFESSIONE HI-TECH

Tradizione e innovazione si fondono in Maremma ad Albinia (Gr). Controllo della qualità della filiera, sostenibilità e analisi dei contaminanti affidati al Bioscience Research Center di Fonteblanda (Gr)


Pascolo 2.0, pecore col chip e ovile computerizzato per il pastore più hi-tech d'Italia

Luifi Farina pastore hi-tech


Luigi Farina: «È un approccio non usuale per le pecore, mentre è molto usato negli allevamenti di mucche. Rispetto dalla tradizione e minor stress per gli animali. Adesso spinta "ultrabiologica” alla produzione»

Pecore con il chip, sensori, controlli continui del foraggio e dei processi di produzione. Nasce così, con la tecnologia che guarda al futuro, il formaggio che sa di storia e di tradizione. La tecnologia, dunque, per fare cibo più sano e naturale.
Pastore hi-tech. Il pastore più hi-tech d'Italia, che alleva le proprie pecore all'aperto, le pascola per far mangiare loro erba tutto l'anno, e le munge con il computer si chiama Luigi Farina e il suo allevamento si trova ad Albinia (Gr), in quella Maremma dove è ancora forte il legame con la tradizione. E dove in mezzo a campi e aria incontaminati, si trovano le stalle e gli animali di Luigi Farina dotati di una tecnologia che, almeno in Italia, non si trova negli ovili, ma negli allevamenti di bovini e raramente in qualche allevamento di bufale.
Pecore con il chip e ovile computerizzato. Ogni pecora di Farina, famiglia sarda ma da generazioni trapiantata nel grossetano, è dotata di un microchip attraverso il quale è possibile conoscere lo stato di salute dell'animale, la sua vita, quanti parti ha effettuato e se deve e può essere munta. Un percorso gestito da computer conta le pecore, le divide secondo le necessità, le guida verso la mungitura se sane, o verso una zona di quarantena se presentano qualche problema, come, ad esempio, la mastite.
Tradizione e ricerca universitaria. «Si tratta di un approccio non usuale per le pecore, mentre è molto impiegato per le mucche», spiega Luigi Farina, convinto sostenitore del principio che si possano valorizzare al meglio le produzioni tradizionali solo applicando i principi più innovativi di scienza e tecnologia e con  un’attenzione massima all’ambiente. «La realizzazione dei software e della tecnologia di gestione dell'allevamento è importata da Israele, dove è diffusa negli allevamenti più grandi e consente risparmi in termini di risorse ambientali ed economiche, nonché livelli estremamente più bassi di stress agli animali».
Produzione bio con controlli continui. Erba, integrazione con foraggio fresco, fieno, sono tutti quanti prodotti in azienda e seguono i dettami della produzione biologica fino dal 1995 per arrivare nel 2001 alla certificazione bio. Ma Luigi Farina vuole andare ancora oltre il certificato e recentemente ha affidato a BsRC Bioscience Research Center (http://www.bsrc.it), centro ricerche con sede a Fonteblanda (Gr), il controllo della filiera produttiva, per implementare ulteriormente la qualità dei prodotti e diminuire gli impatti ambientali dei processi.
Foraggio e ambienti puliti. «Farina produce formaggio biologico con il minimo impatto ambientale, con basso consumo di acqua e con l'impiego di risorse ed energie da fonti rinnovabili, come i pannelli solari. Insomma ha una grande attenzione all'ambiente e al risparmio di risorse. Il nostro lavoro è di selezionare erbe per il foraggio che abbiano una ancor più bassa water foot print, e che abbiano ricadute positive sulla qualità del latte e del formaggio prodotto», spiega Monia Renzi, amministratore di BsRC. «Uno dei nostri obiettivi principali è selezionare il foraggio che porti ai migliori risultati dal punto di vista della produzione di latte, della sua composizione in nutrienti e dell’implementazione della presenza di sostanze benefiche», commenta Cristiana Guerranti, esperta in sicurezza alimentare e direttore scientifico del centro ricerche.

Una produzione che va verso l'ultrabiologico. «Vogliamo arrivare - continua Guerranti - a ottimizzare il latte per produrre un formaggio migliore in termini di salubrità, di rispetto per l’ambiente e di costi. Stiamo valutando la qualità degli ambienti di vita degli animali, degli ambienti di stoccaggio del foraggio e del latte e di produzione del formaggio, per monitorare i contaminanti che normalmente sono presenti in ogni ambiente, anche quelli non previsti dalla legge sul biologico, e intervenire per abbassarne drasticamente i livelli. Con questo approccio otterremo un prodotto ancora più pulito e salubre, che ci piace definire “ultrabiologico”».

RARE PHOTO OF PABLO PICASSO PAINTING WITH LIGHT


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19 luglio 2015

"IL VENTO PRIMA CHE SOFFI" Gli orizzonti dell`inconscio nel Sacre du printemps di Igor Stravinskij


Il vento prima che soffi


Gli orizzonti dell`inconscio nel Sacre du printemps di Igor Stravinskij

Autore:Gianluigi Passaro
ISBN:9788865141076
ISNN:
Argomento:Psicologia analitica
Pagine:152
Anno:2015 -
Prezzo di Copertina:€ 9,00
Prezzo di Promozione:€ 9,00
Disponibilità:Disponibile
Collana:

15x21


Attraverso l'analisi della famosa opera di Stravinskij, Gianluigi Passaro evoca i miti e gli archetipi che
la complessità dell'opera contiene,  fino a tracciare  parallelismi con il testo biblico e dei Vangeli.
L'intreccio interpretativo richiede conoscenze già acquisite e consolidate, ma la forza e l'entusiasmo dell'Autore possono sopperire ad eventuali lacune del lettore impreparato .
Straordinarie sono le citazioni dei commenti dello stesso Stravinskij a proposito della sua opera : veramente illuminanti su eventuali equivoci interpretativi che si sono perpetrati.
Chi se ne intende di musica potrà anche apprezzare  delle analisi minute sull'esecuzione di alcune parti della Sagra della Primavera.


18 luglio 2015

Felicia Bongiovanni e' la prima voce lirica premiata al My Way Festival dedicato a Frank Sinatra

Felicia Bongiovanni è la prima voce lirica premiata al
My Way Festival, il Festival della voce dedicato a Frank Sinatra “The Voice”

26 luglio 2015


Lercara Friddi, Palermo

Il 26 luglio 2015 in occasione di My Way Festival, il Festival della voce dedicato a Frank Sinatra, il soprano Felicia Bongiovanni sarà la prima voce lirica ad essere premiata nell’ambito di questa iniziativa che riconosce i meriti dei lercaresi che si siano distinti nel mondo seguendo l’esempio di Sinatra, originario di Lercara Friddi (PA) e diventato negli Stati Uniti 'The Voice' per antonomasia.
Quale miglior inizio, quindi, che assegnare il Premio "Lercarese nel mondo" a colei che si è distinta proprio per la vocalità nelle sue più alte espressioni, di cui il canto lirico rappresenta la massima eccellenza. Felicia Bongiovanni, lercarese d’origine, è famosa nel mondo per la sua attività internazionale di soprano che l’ha portata nei più prestigiosi teatri italiani, come La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il ROF (Rossini Opera Festival) e il Politeama di Palermo, e all’estero, scelta dall’associazione dedicata a Maria Callas per interpretare la Divina negli Stati Uniti e come testimonial del bel canto e di pace in Africa, al Teatro Nazionale Cha de Caxide di Luanda e sulla portaerei Cavour della Marina Militare in Angola, al Teatro Nazionale e alla Basilica di Notre Dame d’Afrique di Algeri, all’Auditorium dell’Istituto di Cultura Italiano di Addis Abeba in Etiopia. A questa attività concertistica strettamente lirica, Felicia Bongiovanni affianca da molti anni la divulgazione del repertorio operistico in contesti di generi diversi, dal jazz al pop, dal soul al rock, come Umbria Jazz Winter e Porretta Soul Festival. Questa sua poliedricità l'ha portata a collaborare con gli artisti internazionali più diversi come Eros Ramazzotti, Giò Di Tonno, i Nomadi, Andrea Mingardi, tra gli altri. Molte le sue apparizioni televisive, al Concerto di Natale di Rai 2 (nel 2006 e nel 2012), e su Rai 1 in occasione del Premio Braille 2014 e del Concerto dell’Epifania del gennaio 2015.
Nella storia della musica e del canto, nulla più dell'impostazione lirica, che Felicia Bongiovanni ha sempre rigorosamente mantenuto anche nelle sue varie collaborazioni, ha saputo esprimere in maniera ineguagliabile la varietà e la profondità delle emozioni umane, riuscendo sempre a coinvolgere e a toccare possentemente i cuori e le menti. La voce rappresenta l'espressione più diretta dello spirito, da cui direttamente promana e che immediatamente raggiunge. La voce mediterranea, inoltre, è universalmente riconosciuta come unica e patrimonio raro e inestimabile della nostra cultura.
La meravigliosa voce di Felicia Bongiovanni (già insignita lo scorso anno del Premio Sergio Bruni - La Voce di Napoli per la canzone napoletana e del Premio "Ombre della sera" Bruno Landi per la Lirica 2014), dotata di un bellissimo timbro naturale, esaltato da una tecnica impeccabile, e accompagnata da una rara versatilità e da una straordinaria vis interpretativa, perfettamente incarna questo ideale, tanto da poter essere definita le stessa “La Voce”, degna erede, nel suo campo artistico dell'opera lirica, di Frank Sinatra “The Voice”.




Reggia di Venaria | I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI | Mostra prorogata al 29 novembre


Gianmaria BuccellatiL’arte della bellezza.

I gioielli di Gianmaria Buccellati
REGGIA DI VENARIA (Torino)
Prorogata al 29 novembre 2015


Il fascino e l’eleganza delle creazioni di alta oreficeria e di gioielleria di Gianmaria Buccellati trovano la loro ideale collocazione nell’incanto della Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architettura e del paesaggio europeo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Nelle Sale delle Arti della Reggia sabauda, è stata prorogata fino al 29 novembre 2015 la mostra “L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati” che presenta oltre 90 preziosi esemplari, molti dei quali inediti, in grado di testimoniare come la creatività, la tradizione e l’eccellenza artigianale siano diventati gli elementi costitutivi del successo di Gianmaria Buccellati nel mondo.
L’esposizione, che conta già 34.000 visitatori, è curata da Chiara Tinonin con Gianmaria e Rosie Buccellati, ed è frutto della collaborazione fra il “Consorzio La Venaria Reale”, la “Fondazione Gianmaria Buccellati” e la “Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi Protagonisti”, con il coordinamento della Swiss Luxury Culture Management. La mostra ricostruisce l’affascinante storia artistica e imprenditoriale di Gianmaria Buccellati e le ambizioni della sua genialità, anche attraverso i suoi stessi ricordi e gli scatti del fotografo Giò Martorana che restituiscono in un originale itinerario visivo i propositi estetici dello stile Buccellati.
Il percorso si articola in tre sezioni e racconta quella straordinaria capacità di Gianmaria Buccellati di intendere ed elaborare la materia preziosa, che ha portato alla nascita di creazioni innovative in dialogo con il passato. Gianmaria ha infatti saputo guardare con estremo interesse alle diverse espressioni artistiche dell’Antichità, del Rinascimento e del Rococò, come fonte d’ispirazione inesauribile cui attingere motivi e temi da rielaborare e applicare alle diverse tipologie di manufatti preziosi.
La prima sezione propone un viaggio nell’infanzia di Gianmaria nella Milano a cavallo tra le due guerre mondiali, che vede l’affermazione del padre Mario quale primo gioielliere italiano sensibile al recupero di antiche tecniche orafe rinascimentali, vicino all’alta società meneghina e agli ambienti culturali della Scala, nonché grande amico di Gabriele D’Annunzio. Con il contributo della storica dell’arte Paola Goretti, è esposta per la prima volta l'intera serie delle targhe che il Vate gli commissionò per ricordare le sue imprese e i motti che aveva coniato per celebrare alcune delle sue azioni più celebri.
Esemplari magnifici e inediti della gioielleria di Mario Buccellati degli anni ’30 e ’40 introducono alla seconda sezione “Un italiano nel mondo”, che ripercorre le tappe più significative della carriera di Gianmaria dopo aver raccolto l’eredità del padre, scomparso nel 1965.
Dopo aver diretto per due anni i laboratori creati dal padre, Gianmaria, spinto dall’ampia visione del mercato internazionale, apre numerosi negozi in Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone, e in Europa. Il suo successo è sancito dall’inaugurazione, nel 1979, di una boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La crescita della sua azienda è andata di pari passo alla consacrazione artistica. Gli sono tributati riconoscimenti e mostre dai più importanti musei mondiali, come la Smithsonian Institution di Washington D.C., il Museo del Cremlino a Mosca e, recentemente, il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze. In mostra è presentata una selezione di creazioni eseguite nel corso di oltre settant’anni di lavoro che hanno reso il suo stile unico e inconfondibile nella storia del gioiello contemporaneo. Ne è esempio la spilla Gran Dama, disegnata per omaggiare la maternità, utilizzando una rarissima perla Melo-Melo, dei mari del Vietnam, tredicesima per colore e dimensioni su circa cento esemplari esistenti.
Il percorso si chiude idealmente con la celebrazione della maestria creativa, progettuale ed esecutiva di Gianmaria Buccellati attraverso oggetti unici, intesi come vere opere d’arte (terza sezione della mostra): tra cui le Coppe di Boscoreale, che Mario e Gianmaria hanno eseguito ispirandosi al Tesoro di Boscoreale rinvenuto nel 1895 nella villa romana della Pisanella; e gli Oggetti Preziosi, coppe di grande pregio, nate dallo studio e dalla passione per le collezioni orafe rinascimentali fiorentine, che non furono concepite per fini commerciali.
L’ispirazione di questa raccolta nacque durante una visita al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze dove sono conservati i capolavori di gioielleria dei Medici. Profondamente affascinato da questi manufatti, Gianmaria decise di misurarsi nella realizzazione di opere che potessero competere, per tecnica esecutiva, splendore e ricchezza, con quelle medicee.
In esposizione alla Venaria si possono anche ammirare la Coppa della regina, realizzata nel 2008 per la mostra al Museo del Cremlino, la Coppa dell’arcobaleno del 2012, concepita come omaggio a Venere dea dell’amore e della bellezza, la cui immagine in oro è il fulcro dell’intera struttura, la Coppa del Sacro Graal del 2013, personale interpretazione del calice con il quale Gesù celebrò l’Ultima Cena, e la Coppa Florentia, presentata per la prima volta in occasione della recente mostra al Museo degli Argenti a Firenze, come riconoscimento alla città che più di ogni altra ha saputo stimolare attraverso i suoi tesori d’arte l’immaginazione dell’orafo milanese.
Catalogo Skira
Gianmaria Buccellati (Milano 1929 – 2015) quarto di cinque fratelli, è il primo a seguire la carriera del padre, Mario, iniziando all’età di 16 anni a lavorare nel negozio e nei laboratori di Milano. In qualità di semplice apprendista, impara l’arte orafa, affiancando gli artigiani, mentre affina le sue doti innate di disegnatore e creatore. All’età di 19 anni, il padre gli affida la direzione del negozio di Milano. Il giovane Gianmaria ha così modo di conoscere personalmente i maggiori esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario milanese, traendone esperienze e conoscenze determinanti per la sua formazione. Contemporaneamente, collabora alla gestione dei laboratori e della produzione.
Alla scomparsa del padre nel 1965, l'ampia visione internazionale porta Gianmaria a sviluppare il suo proprio marchio “Gianmaria Buccellati” in Europa e soprattutto sui mercati del’Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone. Questa prima espansione viene coronata nel 1979 dall'apertura della grande boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La genialità dell'arte di Gianmaria Buccellati è stata celebrata da prestigiosi musei in importanti mostre. Celebri e dall’enorme successo di pubblico quella presso la Smithsonian Institution di Washington D.C. nel 2000, presso il Museo del Cremlino di Mosca nel 2008 e lo scorso anno presso Palazzo Pitti di Firenze.
Per salvaguardare il tesoro di conoscenze, oggetti e disegni di Mario, e soprattutto di Gianmaria, nel 2008 è nata la Fondazione Gianmaria Buccellati che sta intraprendendo un importante percorso di divulgazione dell'arte orafa nazionale nel mondo.
In parallelo, si è costituita la Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi protagonisti, fondata da Rosa Maria e Gianmaria Buccellati, per diffondere, insegnare e valorizzare gli studi e la conoscenza delle tecniche dell’arte orafa.
Venaria Reale, luglio 2015
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L’ARTE DELLA BELLEZZA.
I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI
Reggia di Venaria (Torino), Sale delle Arti
Prorogata fino al 29 novembre 2015
Orari (Mostra e Reggia):
Da martedì a venerdì: dalle ore 9 alle 17
Sabato, domenica e festivi: dalle ore 9.30 alle 19.30
Lunedì: giorno di chiusura (tranne eventuali giorni Festivi, che hanno gli stessi orari della domenica)
L'ultimo accesso è sempre 1 ora prima della chiusura.
Ingresso:
Intero: 12 euro
Ridotto (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): 10 euro
Ridotto over 6 under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni): 6 euro
Scuole (classi minimo di 18 studenti, ingresso gratuito per 2 accompagnatori ogni 27 studenti): 3 euro
Minori di 6 anni (e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): gratuito
Sono previsti biglietti cumulativi con la Reggia e altre mostre in corso

ALMA MATER di YUVAL AVITAL alla Fabbrica del Vapore di Milano |

IL TERZO PARADISO di MICHELANGELO PISTOLETTO

FINO AL  29 AGOSTO 2015
installazione luminosa di ENZO CATELLANI
sound space design di ARCHITETTURA SONORA
video installazione con LILIANA COSI e ORIELLA DORELLA

alma mater © r.sanzone 

 
ALMA MATER è un’opera di forte impatto sensoriale in cui Yuval realizza un’elaborata e potente partitura sonora e dà vita a una stupefacente foresta di 140 altoparlanti in pietra e terracotta da cui si diffondono voci di nonne di tutto il mondo intrecciate a suoni della natura. Alma mater dialogherà con on un'inedita versione de IL TERZO PARADISO di Michelangelo Pistoletto.
alma mater © r.sanzone 
Alle suggestioni viscerali e primordiali si accostano la delicatezza di leggendarie étoiles del Teatro alla Scala, come Llliana Così e Oriella Dorella, in eteree apparizioni videoproiettate e la presenza evocatrice delle merlettaie di Cantù, che si alterneranno al tombolo per intrecciare un merletto unico e irripetibile, generato durante i giorni dell’esposizione e dedicato all’interpretazione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.

Paolo_Chinazzi_Alma_Mater
ALMA MATER è inoltre catalizzatore di vari appuntamenti che avranno luogo nell’arco dei due mesi: incontri col pubblico, laboratori creativi e performance. 

alma mater © r.sanzone 


I primi eventi in programma
agora
sabato 11 luglio h 18 
Liliana Cosi e Oriella Dorella
Incontro con le prime ballerine del Teatro alla Scala protagoniste della video-installazione di Alma Mater. La loro esperienza col regista Yuval Avital, l’ispirazione e le suggestioni dell’opera sul femminile.

INGRESSO LIBERO
after mater
domenica 12 luglio h 21.30
Delilah Gutman con Rephael Negri

_Gutman-Negri
e Roberto Paci Dalò
De sidera
Una narrazione musicale che viaggia dall’antichità al presente. Dai timbri arcaici delle antiche tradizioni musicali trasmesse oralmente nella culla del mondo – il Medioriente alle porte dell’Oriente – ai timbri di sintesi dell’elaborazione elettronica e delle sue pulsazioni in dialogo con gli strumenti. De sidera è fatto di voce, clarinetti e violino che invitano l’ascoltatore ad osservare la profondità del cielo riflesso tra le trame della natura, della Storia e delle storie.
10 € + 2 € (quota associativa Magà Global Arts)

after mater
lunedì 13 luglio h 21.30
Farzaneh Joorabchi

Farzaneh Joorabchi
Musica e canti della Persia antica. La tradizione millenaria dei suoni e delle poesie Melodie intime e canti struggenti della musica classica persiana, ritmi danzanti modellati sui versi dei poeti mistici persiani, musiche popolari dell’anima colorata e multiforme dell’Iran. La cantante e musicista iraniana Farzaneh Joorabchi suona il setar, liuto persiano, si distingue a livello internazionale per la poliedricità timbrica del suo canto, ed offre un ricco programma musicale della sua tradizione al contempo ritmico e meditativo.
10 € + 2 € (quota associativa Magà Global Arts)

Le porte di Cittadellarte installazione interattiva a cura di: Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Studio Azzurro 
8-29 agosto - h 10.00 - 20.00 | Fabbrica del vapore 

I visitatori di ALMA MATER hanno inoltre accesso attiguo e gratuito alla collaterale installazione interattiva Le Porte di Cittadellarte, curata dalla Fondazione Pistoletto in collaborazione con Studio Azzurro, dove ognuno si troverà autoritratto e avrà la sensazione di abitare gli spazi di Cittadellarte dedicati all’educazione, allo sviluppo sostenibile, all’architettura abitabile e all’ alimentazione consapevole.
Il programma verrà periodicamente aggiornato sul sito www.almamater.info.

Al seguente link è possibile vedere una preview dell’opera  https://youtu.be/UetD3CxYplQ

 (crediti: Allievi del corso di fotografia di scena dell’Accademia Teatro alla Scala)

16 luglio 2015

Chiusura straordinaria della Rocca Borromea per il matrimonio Borromeo - Casiraghi


ISOLE E ROCCA BORROMEA SUL LAGO MAGGIORE


4 giorni di chiusura straordinaria per la Rocca Borromea
Dal 30 luglio al 2 agosto, per il matrimonio Borromeo - Casiraghi




Dal 30 luglio al 2 agosto, la Rocca Borromeo di Angera, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, resterà preclusa alle visite. Riaprirà regolarmente il 3 agosto, con il consueto orario. Naturalmente resterà chiuso anche il Museo delle Bambole, ospitato in alcuni saloni della Rocca.
I quattro giorni di chiusura sono stati decisi dai Principi Borromeo per poter riservare l’affascinante castello al matrimonio di Beatrice Borromeo e Pierre Casiragh
i.

14 luglio 2015

Tre ruoli per Pino Insegno nella Storia del Soldato al Festival Tra Musica e Danza

Associazione Culturale
Gruppo Strumentale
“Musica d’Oggi”                                                                



Festival "Tra Musica e Danza"
15 luglio 2015 ore 21.30
VULCI, Castello della Badia

Tre ruoli per Pino Insegno 
nella "Storia del soldato" di Stravinsky:
il narratore, il soldato e il diavolo

Pino Insegno


Pino Insegno sarà il narratore della Storia del soldato, la fiaba russa messa in musica da Igor Stravinsky, per il Festival "Tra Musica e Danza", mercoledì 15 luglio alle 21.30 nel Castello della Badia di Vulci, un luogo d'incredibile suggestione per le sue memorie storiche e le sue bellezze paesaggistiche. Con Insegno suona l'Ensemble Musica d'Oggi diretto da Marcello Panni.

Vulci Castello della Badia

Pino Insegno non è nuovo a questi incontri con la grande musica, perché ha già prestato la sua simpaticissima voce ad un'altra popolarissimo fiaba musicale, Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev. Mentre quella di Prokofiev è pensata per un pubblico infantile, la fiaba musicale di Stravinsky si rivolge a un pubblico adulto, pur non mancando mai di afascinare i più piccoli, che sono divertiti dai aspetti più buffi e giocosi. Stravinsky la scrisse durante la prima guerra mondiale, con la collaborazione del poeta Ramuz per il testo, rielaborando due antiche fiabe russe, che aveva trovato nelle celebre raccolta di Afanasiev.
Il protagonista è un soldatino e cede al diavolo il suo violino, che rappresenta la sua anima, in cambio di un libro magico, in grado di fargli ottenere fama e ricchezza. Troppo tardi il giovane si accorge di essere stato ingannato e che quello che ha dato al diavolo vale molto di più di quello che ne ha ricevuto in cambio: alla fine, dopo varie peripezie, il diavolo trascinerà il soldatino all'inferno, al suono di una diabolica marcia trionfale. Vi si può leggere tra le righe un'amara allegoria del destino dei milioni dei soldati che combattevano nei diversi schieramenti in quegli anni.
Pino Insegno non solo sarà il narratore ma presterà la propria voce anche ai due protagonisti, il soldato e il diavolo.
Attore di cinema, teatro e teelvisione, regista, doppiatore, Pino Insegno non ha bisogno di presentazioni, come non ne ha bisogno Marcello Panni, che sarà accanto a lui sul podio dell'Ensemble Musica d'Oggi. Panni è una delle più note e apprezzate bacchette italiane ed  è  stato direttore dei teatri di Bonn, Nizza e Napoli, è salito sul podio dei principali teatri lirici, tra cui il Metropolitan di New York, l'Opera di Vienna e l'Opera di Roma, e di grandi orchestre, come quella dell'Accademia di Santa Cecilia.


Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro

Flavio Favelli | PALMI RA, Fatto come piace a noi italiani. Un'opera al Mercato Civico di Iglesias



Flavio Favelli
PALMI RA
Fatto come piace a noi italiani
Immagine:
Flavio Favelli, Palmira – Fatto come piace a noi italiani (2015)
acrilico su muro, 2,20 x 24 mt.
opera permanente realizzata sulla facciata del Mercato Civico di Iglesias (lato di via Oristano)
Photo credits: Roberto Casti


Era dal 1950 che un artista di fama non realizzava un’opera nella città di Iglesias. All’epoca, Aligi Sassu, (milanese di nascita ma di origini sarde), dipingeva un murales sul tema della miniera (in passato Iglesias è stata uno dei maggiori centri a livello europeo per l’estrazione dei minerali). Un lavoro importante ma in netto ritardo sulle vicende che in quegli anni si riconoscevano nell’Arte Informale.
Oggi è la volta di Flavio Favelli (Firenze, 1967), che da diverso tempo porta avanti una ricerca perfettamente inserita nei linguaggi più attuali dell’arte contemporanea.

Invitato come visiting professor a tenere un workshop alla Scuola Civica d’Arte Contemporanea, Favelli ha pensato di realizzare, insieme agli studenti del Summer Program, un’opera permanente su un muro pubblico della città. L’artista ha scelto la grande parete esterna del Mercato Civico di Iglesias (edificio realizzato diversi anni fa da Ettore Sottsass), sul lato di via Oristano, incontrando il favore e i desideri del Consorzio che gestisce la struttura, interessato al progetto e speranzoso di riuscire a riqualificare, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, un luogo che soffre non solo la spietata concorrenza di altri centri commerciali ma anche l’inarrestabile degrado urbano.

Flavio Favelli è quindi partito dal “luogo” scegliendo il tema iconografico del logo del tonno Palmera – fino a poco tempo fa prodotto proprio in Sardegna –, riproducendone sul muro l’etichetta ridotta ai soli elementi essenziali: il logo e lo “slogan”, la bizzarra ed estrosa frase: “Fatto come piace a noi italiani” (che ancora campeggia sulle confezioni in vendita nei supermercati).

Dopo una giornata di studio e di discussione, l’opera si è così “concretizzata” nell’idea di una lunghissima striscia di pittura acrilica di colore rosso vivo alta 2 metri e 20 cm. e lunga 24 metri, progettata e dipinta in tempi da record (3 giorni) dall’artista e dai 15 volontari che lo hanno aiutato. Sono i ragazzi della Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias, coordinati dal collettivo Giuseppefraugallery. Un gruppo di persone motivate di tutte le età (alcune di Iglesias, altre provenienti da diverse località dell’isola). Studenti dell’accademia di belle arti, disoccupati, casalinghe, artigiani. Tutti animati da una grande passione per l’arte e dal desiderio di contribuire alla realizzazione di un’opera per la comunità.
In Palmira – Fatto come piace a noi italiani (2015) Flavio Favelli ha trasformato il marchio “Palmera” in “Palmira”, una parola che ci conduce al flusso di coscienza di immagini, visioni e ricordi personali dell’artista. Emerge il riferimento alla città siriana di Palmira, della quale gli occidentali scoprono ora l’esistenza perché minacciata dai terroristi del presunto Stato Islamico. D’altra parte, un senso di drammatica incertezza, evocato dallo slittamento di una sillaba che genera così una nuova parola (e tutt’altro senso), è mitigato dell’ironica dichiarazione, poco a lato, che il prodotto è “Fatto come piace a noi italiani”.
Lo spettatore si trova quindi di fronte ad un cambio di prospettiva, ad una sovrapposizione di piani di realtà, ad un rovesciamento dal tragico al banale per mezzo di un frase che assomiglia quasi ad un motto di spirito. I tempi però sono drammatici e chi guarda (sia che guardi la realtà, una réclame televisiva, o anche solo la scritta sulla confezione di un’innocua scatoletta di tonno) vede simultaneamente diversi significati. Un’avvincente, colorata, fittizia ma rassicurante idea di quotidiano e il suo diabolico cortocircuito.
L’opera di Favelli è stata accolta con favore ed entusiasmo dal consorzio degli operatori del Mercato Civico, attivando, con l’Amministrazione Comunale e la Scuola Civica d’Arte Contemporanea un processo che dovrebbe portare, già dal prossimo appuntamento/workshop, a ripensare tutto l’edificio come contenitore di opere site specific realizzate dai maggiori artisti internazionali.

Flavio Favelli
è nato a Firenze nel 1967. Vive e lavora a Savigno-Valsamoggia (Bologna).
Con una formazione letteraria e filosofica significativa, in un percorso estetico che sembra recuperare suggestioni dall'arte concettuale e di comportamento, la sua ricerca si è andata costituendo come indagine sui flussi di esistenza, come memoria soggettiva condensata in oggetti e spazi. Ha esposto in importanti spazi e musei d’arte contemporanea in Italia e all’estero, tra cui Maison Particulière (Bruxelles), MAXXI (Roma), Castello di Rivoli (Torino), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), GAMEC (Bergamo), MAMbo (Bologna), MACRO (Roma), Peggy Guggenheim Collection (Venezia), Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro), Museo Marino Marini (Firenze), Museo del 900 (Milano), centro Arte Luigi Pecci (Prato), Palazzo delle Papesse (Siena), Fondazione Arnaldo Pomodoro (Milano), Anita Zabludowicz Collection (Londra), MOCA (Chicago), ICC (New York e Los Angeles). Ha partecipato a due Biennali Internazionali d’Arte di Venezia: la 50°edizione in "Clandestini", a cura di Francesco Bonami, la 55° edizione in "Vice Versa", Padiglione Italia a cura di Bartolomeo Pietromarchi e alla Biennale dell’Avana nel 2012. Nel 2014 ha svolto una residenza d’artista all’Ambasciata d'Italia a Istanbul, invitato dall’associazione AlbumArte di Roma realizzando una mostra personale presso la Galata Rum Okulu, mentre nel 2015 ha trascorso 3 mesi di residenza-studio presso la NARS Foundation di New York.
La Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias è un’opera d’arte pubblica e sociale del collettivo Giuseppefraugallery (Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Roberto Casti, Riccardo Oi, Davide Porcedda), realizzata con la collaborazione del Comune di Iglesias. La sua mission è di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici espressivi, le opere, gli artisti e le dinamiche dell’arte contemporanea.
Completamente gratuita, non riceve finanziamenti pubblici e si occupa di ricerca e formazione attraverso una serie di corsi trimestrali articolati su tre livelli, con docenti e relatori di primissimo piano nel panorama dell’arte contemporanea regionale, nazionale ed internazionale, organizzando, a cadenza mensile, incontri con la comunità, elaborando progetti d’arte pubblica e sociale, e contribuendo a disegnare il futuro del territorio più povero d’Italia ospitando in residenza alcuni tra i più importanti artisti contemporanei.