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18 luglio 2015

Reggia di Venaria | I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI | Mostra prorogata al 29 novembre


Gianmaria BuccellatiL’arte della bellezza.

I gioielli di Gianmaria Buccellati
REGGIA DI VENARIA (Torino)
Prorogata al 29 novembre 2015


Il fascino e l’eleganza delle creazioni di alta oreficeria e di gioielleria di Gianmaria Buccellati trovano la loro ideale collocazione nell’incanto della Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architettura e del paesaggio europeo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Nelle Sale delle Arti della Reggia sabauda, è stata prorogata fino al 29 novembre 2015 la mostra “L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati” che presenta oltre 90 preziosi esemplari, molti dei quali inediti, in grado di testimoniare come la creatività, la tradizione e l’eccellenza artigianale siano diventati gli elementi costitutivi del successo di Gianmaria Buccellati nel mondo.
L’esposizione, che conta già 34.000 visitatori, è curata da Chiara Tinonin con Gianmaria e Rosie Buccellati, ed è frutto della collaborazione fra il “Consorzio La Venaria Reale”, la “Fondazione Gianmaria Buccellati” e la “Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi Protagonisti”, con il coordinamento della Swiss Luxury Culture Management. La mostra ricostruisce l’affascinante storia artistica e imprenditoriale di Gianmaria Buccellati e le ambizioni della sua genialità, anche attraverso i suoi stessi ricordi e gli scatti del fotografo Giò Martorana che restituiscono in un originale itinerario visivo i propositi estetici dello stile Buccellati.
Il percorso si articola in tre sezioni e racconta quella straordinaria capacità di Gianmaria Buccellati di intendere ed elaborare la materia preziosa, che ha portato alla nascita di creazioni innovative in dialogo con il passato. Gianmaria ha infatti saputo guardare con estremo interesse alle diverse espressioni artistiche dell’Antichità, del Rinascimento e del Rococò, come fonte d’ispirazione inesauribile cui attingere motivi e temi da rielaborare e applicare alle diverse tipologie di manufatti preziosi.
La prima sezione propone un viaggio nell’infanzia di Gianmaria nella Milano a cavallo tra le due guerre mondiali, che vede l’affermazione del padre Mario quale primo gioielliere italiano sensibile al recupero di antiche tecniche orafe rinascimentali, vicino all’alta società meneghina e agli ambienti culturali della Scala, nonché grande amico di Gabriele D’Annunzio. Con il contributo della storica dell’arte Paola Goretti, è esposta per la prima volta l'intera serie delle targhe che il Vate gli commissionò per ricordare le sue imprese e i motti che aveva coniato per celebrare alcune delle sue azioni più celebri.
Esemplari magnifici e inediti della gioielleria di Mario Buccellati degli anni ’30 e ’40 introducono alla seconda sezione “Un italiano nel mondo”, che ripercorre le tappe più significative della carriera di Gianmaria dopo aver raccolto l’eredità del padre, scomparso nel 1965.
Dopo aver diretto per due anni i laboratori creati dal padre, Gianmaria, spinto dall’ampia visione del mercato internazionale, apre numerosi negozi in Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone, e in Europa. Il suo successo è sancito dall’inaugurazione, nel 1979, di una boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La crescita della sua azienda è andata di pari passo alla consacrazione artistica. Gli sono tributati riconoscimenti e mostre dai più importanti musei mondiali, come la Smithsonian Institution di Washington D.C., il Museo del Cremlino a Mosca e, recentemente, il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze. In mostra è presentata una selezione di creazioni eseguite nel corso di oltre settant’anni di lavoro che hanno reso il suo stile unico e inconfondibile nella storia del gioiello contemporaneo. Ne è esempio la spilla Gran Dama, disegnata per omaggiare la maternità, utilizzando una rarissima perla Melo-Melo, dei mari del Vietnam, tredicesima per colore e dimensioni su circa cento esemplari esistenti.
Il percorso si chiude idealmente con la celebrazione della maestria creativa, progettuale ed esecutiva di Gianmaria Buccellati attraverso oggetti unici, intesi come vere opere d’arte (terza sezione della mostra): tra cui le Coppe di Boscoreale, che Mario e Gianmaria hanno eseguito ispirandosi al Tesoro di Boscoreale rinvenuto nel 1895 nella villa romana della Pisanella; e gli Oggetti Preziosi, coppe di grande pregio, nate dallo studio e dalla passione per le collezioni orafe rinascimentali fiorentine, che non furono concepite per fini commerciali.
L’ispirazione di questa raccolta nacque durante una visita al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze dove sono conservati i capolavori di gioielleria dei Medici. Profondamente affascinato da questi manufatti, Gianmaria decise di misurarsi nella realizzazione di opere che potessero competere, per tecnica esecutiva, splendore e ricchezza, con quelle medicee.
In esposizione alla Venaria si possono anche ammirare la Coppa della regina, realizzata nel 2008 per la mostra al Museo del Cremlino, la Coppa dell’arcobaleno del 2012, concepita come omaggio a Venere dea dell’amore e della bellezza, la cui immagine in oro è il fulcro dell’intera struttura, la Coppa del Sacro Graal del 2013, personale interpretazione del calice con il quale Gesù celebrò l’Ultima Cena, e la Coppa Florentia, presentata per la prima volta in occasione della recente mostra al Museo degli Argenti a Firenze, come riconoscimento alla città che più di ogni altra ha saputo stimolare attraverso i suoi tesori d’arte l’immaginazione dell’orafo milanese.
Catalogo Skira
Gianmaria Buccellati (Milano 1929 – 2015) quarto di cinque fratelli, è il primo a seguire la carriera del padre, Mario, iniziando all’età di 16 anni a lavorare nel negozio e nei laboratori di Milano. In qualità di semplice apprendista, impara l’arte orafa, affiancando gli artigiani, mentre affina le sue doti innate di disegnatore e creatore. All’età di 19 anni, il padre gli affida la direzione del negozio di Milano. Il giovane Gianmaria ha così modo di conoscere personalmente i maggiori esponenti del mondo imprenditoriale e finanziario milanese, traendone esperienze e conoscenze determinanti per la sua formazione. Contemporaneamente, collabora alla gestione dei laboratori e della produzione.
Alla scomparsa del padre nel 1965, l'ampia visione internazionale porta Gianmaria a sviluppare il suo proprio marchio “Gianmaria Buccellati” in Europa e soprattutto sui mercati del’Estremo Oriente, in particolare a Hong Kong e in Giappone. Questa prima espansione viene coronata nel 1979 dall'apertura della grande boutique a Parigi nella prestigiosa Place Vendôme, santuario mondiale dell’haute joaillerie.
La genialità dell'arte di Gianmaria Buccellati è stata celebrata da prestigiosi musei in importanti mostre. Celebri e dall’enorme successo di pubblico quella presso la Smithsonian Institution di Washington D.C. nel 2000, presso il Museo del Cremlino di Mosca nel 2008 e lo scorso anno presso Palazzo Pitti di Firenze.
Per salvaguardare il tesoro di conoscenze, oggetti e disegni di Mario, e soprattutto di Gianmaria, nel 2008 è nata la Fondazione Gianmaria Buccellati che sta intraprendendo un importante percorso di divulgazione dell'arte orafa nazionale nel mondo.
In parallelo, si è costituita la Fondazione di Studi dell’Arte Orafa e dei suoi protagonisti, fondata da Rosa Maria e Gianmaria Buccellati, per diffondere, insegnare e valorizzare gli studi e la conoscenza delle tecniche dell’arte orafa.
Venaria Reale, luglio 2015
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L’ARTE DELLA BELLEZZA.
I GIOIELLI DI GIANMARIA BUCCELLATI
Reggia di Venaria (Torino), Sale delle Arti
Prorogata fino al 29 novembre 2015
Orari (Mostra e Reggia):
Da martedì a venerdì: dalle ore 9 alle 17
Sabato, domenica e festivi: dalle ore 9.30 alle 19.30
Lunedì: giorno di chiusura (tranne eventuali giorni Festivi, che hanno gli stessi orari della domenica)
L'ultimo accesso è sempre 1 ora prima della chiusura.
Ingresso:
Intero: 12 euro
Ridotto (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): 10 euro
Ridotto over 6 under 21 (ragazzi dai 6 ai 20 anni): 6 euro
Scuole (classi minimo di 18 studenti, ingresso gratuito per 2 accompagnatori ogni 27 studenti): 3 euro
Minori di 6 anni (e quanti previsti da Gratuiti e Ridotti): gratuito
Sono previsti biglietti cumulativi con la Reggia e altre mostre in corso

ALMA MATER di YUVAL AVITAL alla Fabbrica del Vapore di Milano |

IL TERZO PARADISO di MICHELANGELO PISTOLETTO

FINO AL  29 AGOSTO 2015
installazione luminosa di ENZO CATELLANI
sound space design di ARCHITETTURA SONORA
video installazione con LILIANA COSI e ORIELLA DORELLA

alma mater © r.sanzone 

 
ALMA MATER è un’opera di forte impatto sensoriale in cui Yuval realizza un’elaborata e potente partitura sonora e dà vita a una stupefacente foresta di 140 altoparlanti in pietra e terracotta da cui si diffondono voci di nonne di tutto il mondo intrecciate a suoni della natura. Alma mater dialogherà con on un'inedita versione de IL TERZO PARADISO di Michelangelo Pistoletto.
alma mater © r.sanzone 
Alle suggestioni viscerali e primordiali si accostano la delicatezza di leggendarie étoiles del Teatro alla Scala, come Llliana Così e Oriella Dorella, in eteree apparizioni videoproiettate e la presenza evocatrice delle merlettaie di Cantù, che si alterneranno al tombolo per intrecciare un merletto unico e irripetibile, generato durante i giorni dell’esposizione e dedicato all’interpretazione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.

Paolo_Chinazzi_Alma_Mater
ALMA MATER è inoltre catalizzatore di vari appuntamenti che avranno luogo nell’arco dei due mesi: incontri col pubblico, laboratori creativi e performance. 

alma mater © r.sanzone 


I primi eventi in programma
agora
sabato 11 luglio h 18 
Liliana Cosi e Oriella Dorella
Incontro con le prime ballerine del Teatro alla Scala protagoniste della video-installazione di Alma Mater. La loro esperienza col regista Yuval Avital, l’ispirazione e le suggestioni dell’opera sul femminile.

INGRESSO LIBERO
after mater
domenica 12 luglio h 21.30
Delilah Gutman con Rephael Negri

_Gutman-Negri
e Roberto Paci Dalò
De sidera
Una narrazione musicale che viaggia dall’antichità al presente. Dai timbri arcaici delle antiche tradizioni musicali trasmesse oralmente nella culla del mondo – il Medioriente alle porte dell’Oriente – ai timbri di sintesi dell’elaborazione elettronica e delle sue pulsazioni in dialogo con gli strumenti. De sidera è fatto di voce, clarinetti e violino che invitano l’ascoltatore ad osservare la profondità del cielo riflesso tra le trame della natura, della Storia e delle storie.
10 € + 2 € (quota associativa Magà Global Arts)

after mater
lunedì 13 luglio h 21.30
Farzaneh Joorabchi

Farzaneh Joorabchi
Musica e canti della Persia antica. La tradizione millenaria dei suoni e delle poesie Melodie intime e canti struggenti della musica classica persiana, ritmi danzanti modellati sui versi dei poeti mistici persiani, musiche popolari dell’anima colorata e multiforme dell’Iran. La cantante e musicista iraniana Farzaneh Joorabchi suona il setar, liuto persiano, si distingue a livello internazionale per la poliedricità timbrica del suo canto, ed offre un ricco programma musicale della sua tradizione al contempo ritmico e meditativo.
10 € + 2 € (quota associativa Magà Global Arts)

Le porte di Cittadellarte installazione interattiva a cura di: Cittadellarte – Fondazione Pistoletto in collaborazione con Studio Azzurro 
8-29 agosto - h 10.00 - 20.00 | Fabbrica del vapore 

I visitatori di ALMA MATER hanno inoltre accesso attiguo e gratuito alla collaterale installazione interattiva Le Porte di Cittadellarte, curata dalla Fondazione Pistoletto in collaborazione con Studio Azzurro, dove ognuno si troverà autoritratto e avrà la sensazione di abitare gli spazi di Cittadellarte dedicati all’educazione, allo sviluppo sostenibile, all’architettura abitabile e all’ alimentazione consapevole.
Il programma verrà periodicamente aggiornato sul sito www.almamater.info.

Al seguente link è possibile vedere una preview dell’opera  https://youtu.be/UetD3CxYplQ

 (crediti: Allievi del corso di fotografia di scena dell’Accademia Teatro alla Scala)

16 luglio 2015

Chiusura straordinaria della Rocca Borromea per il matrimonio Borromeo - Casiraghi


ISOLE E ROCCA BORROMEA SUL LAGO MAGGIORE


4 giorni di chiusura straordinaria per la Rocca Borromea
Dal 30 luglio al 2 agosto, per il matrimonio Borromeo - Casiraghi




Dal 30 luglio al 2 agosto, la Rocca Borromeo di Angera, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, resterà preclusa alle visite. Riaprirà regolarmente il 3 agosto, con il consueto orario. Naturalmente resterà chiuso anche il Museo delle Bambole, ospitato in alcuni saloni della Rocca.
I quattro giorni di chiusura sono stati decisi dai Principi Borromeo per poter riservare l’affascinante castello al matrimonio di Beatrice Borromeo e Pierre Casiragh
i.

14 luglio 2015

Tre ruoli per Pino Insegno nella Storia del Soldato al Festival Tra Musica e Danza

Associazione Culturale
Gruppo Strumentale
“Musica d’Oggi”                                                                



Festival "Tra Musica e Danza"
15 luglio 2015 ore 21.30
VULCI, Castello della Badia

Tre ruoli per Pino Insegno 
nella "Storia del soldato" di Stravinsky:
il narratore, il soldato e il diavolo

Pino Insegno


Pino Insegno sarà il narratore della Storia del soldato, la fiaba russa messa in musica da Igor Stravinsky, per il Festival "Tra Musica e Danza", mercoledì 15 luglio alle 21.30 nel Castello della Badia di Vulci, un luogo d'incredibile suggestione per le sue memorie storiche e le sue bellezze paesaggistiche. Con Insegno suona l'Ensemble Musica d'Oggi diretto da Marcello Panni.

Vulci Castello della Badia

Pino Insegno non è nuovo a questi incontri con la grande musica, perché ha già prestato la sua simpaticissima voce ad un'altra popolarissimo fiaba musicale, Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev. Mentre quella di Prokofiev è pensata per un pubblico infantile, la fiaba musicale di Stravinsky si rivolge a un pubblico adulto, pur non mancando mai di afascinare i più piccoli, che sono divertiti dai aspetti più buffi e giocosi. Stravinsky la scrisse durante la prima guerra mondiale, con la collaborazione del poeta Ramuz per il testo, rielaborando due antiche fiabe russe, che aveva trovato nelle celebre raccolta di Afanasiev.
Il protagonista è un soldatino e cede al diavolo il suo violino, che rappresenta la sua anima, in cambio di un libro magico, in grado di fargli ottenere fama e ricchezza. Troppo tardi il giovane si accorge di essere stato ingannato e che quello che ha dato al diavolo vale molto di più di quello che ne ha ricevuto in cambio: alla fine, dopo varie peripezie, il diavolo trascinerà il soldatino all'inferno, al suono di una diabolica marcia trionfale. Vi si può leggere tra le righe un'amara allegoria del destino dei milioni dei soldati che combattevano nei diversi schieramenti in quegli anni.
Pino Insegno non solo sarà il narratore ma presterà la propria voce anche ai due protagonisti, il soldato e il diavolo.
Attore di cinema, teatro e teelvisione, regista, doppiatore, Pino Insegno non ha bisogno di presentazioni, come non ne ha bisogno Marcello Panni, che sarà accanto a lui sul podio dell'Ensemble Musica d'Oggi. Panni è una delle più note e apprezzate bacchette italiane ed  è  stato direttore dei teatri di Bonn, Nizza e Napoli, è salito sul podio dei principali teatri lirici, tra cui il Metropolitan di New York, l'Opera di Vienna e l'Opera di Roma, e di grandi orchestre, come quella dell'Accademia di Santa Cecilia.


Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro

Flavio Favelli | PALMI RA, Fatto come piace a noi italiani. Un'opera al Mercato Civico di Iglesias



Flavio Favelli
PALMI RA
Fatto come piace a noi italiani
Immagine:
Flavio Favelli, Palmira – Fatto come piace a noi italiani (2015)
acrilico su muro, 2,20 x 24 mt.
opera permanente realizzata sulla facciata del Mercato Civico di Iglesias (lato di via Oristano)
Photo credits: Roberto Casti


Era dal 1950 che un artista di fama non realizzava un’opera nella città di Iglesias. All’epoca, Aligi Sassu, (milanese di nascita ma di origini sarde), dipingeva un murales sul tema della miniera (in passato Iglesias è stata uno dei maggiori centri a livello europeo per l’estrazione dei minerali). Un lavoro importante ma in netto ritardo sulle vicende che in quegli anni si riconoscevano nell’Arte Informale.
Oggi è la volta di Flavio Favelli (Firenze, 1967), che da diverso tempo porta avanti una ricerca perfettamente inserita nei linguaggi più attuali dell’arte contemporanea.

Invitato come visiting professor a tenere un workshop alla Scuola Civica d’Arte Contemporanea, Favelli ha pensato di realizzare, insieme agli studenti del Summer Program, un’opera permanente su un muro pubblico della città. L’artista ha scelto la grande parete esterna del Mercato Civico di Iglesias (edificio realizzato diversi anni fa da Ettore Sottsass), sul lato di via Oristano, incontrando il favore e i desideri del Consorzio che gestisce la struttura, interessato al progetto e speranzoso di riuscire a riqualificare, attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea, un luogo che soffre non solo la spietata concorrenza di altri centri commerciali ma anche l’inarrestabile degrado urbano.

Flavio Favelli è quindi partito dal “luogo” scegliendo il tema iconografico del logo del tonno Palmera – fino a poco tempo fa prodotto proprio in Sardegna –, riproducendone sul muro l’etichetta ridotta ai soli elementi essenziali: il logo e lo “slogan”, la bizzarra ed estrosa frase: “Fatto come piace a noi italiani” (che ancora campeggia sulle confezioni in vendita nei supermercati).

Dopo una giornata di studio e di discussione, l’opera si è così “concretizzata” nell’idea di una lunghissima striscia di pittura acrilica di colore rosso vivo alta 2 metri e 20 cm. e lunga 24 metri, progettata e dipinta in tempi da record (3 giorni) dall’artista e dai 15 volontari che lo hanno aiutato. Sono i ragazzi della Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias, coordinati dal collettivo Giuseppefraugallery. Un gruppo di persone motivate di tutte le età (alcune di Iglesias, altre provenienti da diverse località dell’isola). Studenti dell’accademia di belle arti, disoccupati, casalinghe, artigiani. Tutti animati da una grande passione per l’arte e dal desiderio di contribuire alla realizzazione di un’opera per la comunità.
In Palmira – Fatto come piace a noi italiani (2015) Flavio Favelli ha trasformato il marchio “Palmera” in “Palmira”, una parola che ci conduce al flusso di coscienza di immagini, visioni e ricordi personali dell’artista. Emerge il riferimento alla città siriana di Palmira, della quale gli occidentali scoprono ora l’esistenza perché minacciata dai terroristi del presunto Stato Islamico. D’altra parte, un senso di drammatica incertezza, evocato dallo slittamento di una sillaba che genera così una nuova parola (e tutt’altro senso), è mitigato dell’ironica dichiarazione, poco a lato, che il prodotto è “Fatto come piace a noi italiani”.
Lo spettatore si trova quindi di fronte ad un cambio di prospettiva, ad una sovrapposizione di piani di realtà, ad un rovesciamento dal tragico al banale per mezzo di un frase che assomiglia quasi ad un motto di spirito. I tempi però sono drammatici e chi guarda (sia che guardi la realtà, una réclame televisiva, o anche solo la scritta sulla confezione di un’innocua scatoletta di tonno) vede simultaneamente diversi significati. Un’avvincente, colorata, fittizia ma rassicurante idea di quotidiano e il suo diabolico cortocircuito.
L’opera di Favelli è stata accolta con favore ed entusiasmo dal consorzio degli operatori del Mercato Civico, attivando, con l’Amministrazione Comunale e la Scuola Civica d’Arte Contemporanea un processo che dovrebbe portare, già dal prossimo appuntamento/workshop, a ripensare tutto l’edificio come contenitore di opere site specific realizzate dai maggiori artisti internazionali.

Flavio Favelli
è nato a Firenze nel 1967. Vive e lavora a Savigno-Valsamoggia (Bologna).
Con una formazione letteraria e filosofica significativa, in un percorso estetico che sembra recuperare suggestioni dall'arte concettuale e di comportamento, la sua ricerca si è andata costituendo come indagine sui flussi di esistenza, come memoria soggettiva condensata in oggetti e spazi. Ha esposto in importanti spazi e musei d’arte contemporanea in Italia e all’estero, tra cui Maison Particulière (Bruxelles), MAXXI (Roma), Castello di Rivoli (Torino), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), GAMEC (Bergamo), MAMbo (Bologna), MACRO (Roma), Peggy Guggenheim Collection (Venezia), Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro), Museo Marino Marini (Firenze), Museo del 900 (Milano), centro Arte Luigi Pecci (Prato), Palazzo delle Papesse (Siena), Fondazione Arnaldo Pomodoro (Milano), Anita Zabludowicz Collection (Londra), MOCA (Chicago), ICC (New York e Los Angeles). Ha partecipato a due Biennali Internazionali d’Arte di Venezia: la 50°edizione in "Clandestini", a cura di Francesco Bonami, la 55° edizione in "Vice Versa", Padiglione Italia a cura di Bartolomeo Pietromarchi e alla Biennale dell’Avana nel 2012. Nel 2014 ha svolto una residenza d’artista all’Ambasciata d'Italia a Istanbul, invitato dall’associazione AlbumArte di Roma realizzando una mostra personale presso la Galata Rum Okulu, mentre nel 2015 ha trascorso 3 mesi di residenza-studio presso la NARS Foundation di New York.
La Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias è un’opera d’arte pubblica e sociale del collettivo Giuseppefraugallery (Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Roberto Casti, Riccardo Oi, Davide Porcedda), realizzata con la collaborazione del Comune di Iglesias. La sua mission è di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici espressivi, le opere, gli artisti e le dinamiche dell’arte contemporanea.
Completamente gratuita, non riceve finanziamenti pubblici e si occupa di ricerca e formazione attraverso una serie di corsi trimestrali articolati su tre livelli, con docenti e relatori di primissimo piano nel panorama dell’arte contemporanea regionale, nazionale ed internazionale, organizzando, a cadenza mensile, incontri con la comunità, elaborando progetti d’arte pubblica e sociale, e contribuendo a disegnare il futuro del territorio più povero d’Italia ospitando in residenza alcuni tra i più importanti artisti contemporanei.








"Tracce di contemporaneo. Collezioni di Arte italiana da Lucio Fontana alla contemporaneità nelle ville della Brianza"


Tracce di contemporaneo
Collezioni di Arte italiana da Lucio Fontana alla contemporaneità nelle ville della Brianza

Villa Filippini, Besana in Brianza
Villa Tittoni, Desio
Villa Brivio, Nova Milanese
Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno
Museo dArte Contemporaneo, Lissone


www.traccedicontemporaneo.it

A partire dall’11 luglio 2015, il percorso espositivo “Tracce di contemporaneo. Collezioni di Arte italiana da Lucio Fontana alla contemporaneità nelle ville della Brianza” - promosso dal Comune di Nova Milanese e realizzato grazie al Bice Bugatti Club, in collaborazione con Heart Pulsazioni culturali  proseguirà in altre tre straordinarie sedi storiche della Brianza: Villa Tittoni di Desio, Villa Brivio di Nova MilanesePalazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno.

“Tracce di contemporaneo. Collezioni di Arte italiana da Lucio Fontana alla contemporaneità nelle ville della Brianza”, a cura di Simona Bartolena, presenta una serie di mostre di arte contemporanea allestite nelle splendide cornici di alcune delle più suggestive ville di delizia e sedi storiche della Brianza. 

Le opere, capolavori selezionati dalle raccolte private della provincia di Monza e Brianza, verranno esposte nelle varie sedi per nuclei omogenei. Il percorso partirà simbolicamente da Fontana per arrivare fino alla generazione di artisti formatisi negli anni Ottanta. Da Manzoni a Dadamaino, da Bonalumi a Castellani, da Tancredi a Scanavino, da Uncini a Crippa, da Colombo a Grazia Varisco: un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte italiana dagli anni Sessanta agli anni Novanta, alla scoperta dei gioielli nascosti delle collezioni private. 

Le mostre possono essere visitate come mostra “diffusa”, fruibile come unico percorso, ma anche per singole sedi. Per tutta la durata delle esposizioni saranno organizzati una serie di eventi collaterali che valorizzeranno ulteriormente le sedi coinvolte come luoghi di incontri culturali. Un racconto corale, tra arte e società, culturale ma anche umanissimo, per scoprire una Brianza fuori dai luoghi comuni.

Il progetto “Tracce di contemporaneo. Collezioni di Arte italiana da Lucio Fontana alla contemporaneità nelle ville della Brianza”, è stato realizzata in collaborazione con i Comuni di Nova Milanese, Cesano Maderno, Besana in Brianza, Desio e Lissone.

Informazioni
www.traccedicontemporaneo.it

Prezzi
Biglietto cumulativo: 12,00 euro per tutte le sedi (utilizzabile in più giorni)
Biglietto singolo: 5,00 euro 

Sedi, date e orari di apertura:

> Villa Filippini, Besana in Brianza
Indirizzo: Via Viarana, 14 - Besana in Brianza
Date: 28 giugno – 6 settembre 2015 (chiusa dal 10 al 23 agosto)
Giorni e orari di apertura: mercoledì, sabato 10.00-12.00 / 15.00-18.00 | domenica 10.00-12.30 / 15.00-18.00
Aperture serali: 1, 2, 3, 4, 10 e 17 luglio > 20.00-22.00

> Museo dArte Contemporanea, Lissone
Indirizzo: Viale Padania, 6 - Lissone
Date: 3 luglio – 20 settembre 2015 (chiusa dal 10 al 23 agosto)
Giorni e orari di apertura: mercoledì 10.00-13.00, giovedì 16.00-23.00, venerdì 10.00-13.00, sabato e domenica 10.00-12.00 / 15.00-19.00
Eventi speciali con ingresso gratuito: 16 luglio visita guidata ore 21.00, 18 luglio inaugurazione del seconda fase del Premio Lissone ore 18,30, 30 luglio dalle ore 18 visite guidate alle mostre in corso e concerto alle ore 19.00, 17 settembre visita guidata ore 21.00.

> Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno
Indirizzo: Via Borromeo, 41 - Cesano Maderno
Date: 11 luglio – 4 ottobre 2015 (Chiusa per tutto il mese di agosto)
Giorni e orari di apertura: da giovedì a domenica 10.00-18.00
Ogni domenica visite guidate nei seguenti orari : 11.00 - 15.30 – 16.00 – 16.30 – 17.00
Aperture serali: 10 - 18 e 24 luglio 20.30-24.00

> Villa Tittoni, Desio
Indirizzo: Via Giovanni Maria Lampugnani 62 – Desio
Date: 11 luglio – 30 agosto 2015 (chiusa dal 14 al 16 agosto)
Giorni e orari di apertura: per il mese di luglio da martedì a domenica 15.00-18.00, per il mese di agosto da venerdì a domenica 15.00-18.00

> Villa Brivio, Nova Milanese
Indirizzo: Via Giussani, 9, Nova Milanese
Date: 12 luglio – 30 agosto (chiusa dal 10 al 23 agosto) 
Giorni e orari di apertura: da martedì a sabato 9.00-18.00, domenica 9.30-12.30 / 15.00-18.00


12 luglio 2015

LUNEDI' AL VIA GUERRE E PACE FILM FEST dal 13 al 19 luglio a Nettuno (Roma)

GUERRE E PACE FILMFEST13/19 luglio a Nettuno (Roma)La tredicesima edizione a ingresso gratuito con lungometraggi, libri e documentari dell'Istituto Luce per raccontare il tema Scontro di civiltà?




Si tiene a Nettuno (Roma) dal 13 al 19 luglio 2015 – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti - presso il complesso di Forte Sangallo, la tredicesima edizione del Guerre & Pace Filmfest, vetrina unica dedicata al cinema di guerra e di pace, organizzata dall’Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi e la consulenza artistica di Filippo Soldi. Una settimana con proiezioni di lungometraggi, documentari - in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, ma anche, libri - in collaborazione con le principali case editrici e cortometraggi. Il tema di questa edizione è: Scontro di civiltà?. Un tema ampio e molto attuale che consente di realizzare un percorso per raccontare le linee di frattura tra le civiltà, la convivenza tra la cultura Occidentale e quella Islamica.
L'apertura del festival è dedicata ai 100 anni dell'entrata dell'Italia nella Grande Guerra, un evento realizzato in collaborazione con l'Istituto Luce Cinecittà con la proiezione, lunedì 13 luglio alle ore 21:00, del film Fango e Gloria di Leonardo Tiberi, con Valentina Corti ed Eugenio Franceschini, che narra le vicende dei milioni di giovani coinvolti in quel tragico evento, utilizzando come simbolo proprio colui che sarà prescelto per rappresentare l’enorme schiera dei caduti anonimi: il Milite Ignoto. Il film ha vinto il Premio speciale Nastri d’Argento Docufilm e Storia 2015.
Tra gli altri lungometraggi proiettati, Uomini di Dio, di Xavier Beauvois, un monastero in mezzo ai monti del Maghreb, negli anni Novanta. Otto monaci cistercensi francesi vivono serenamente in mezzo alla popolazione musulmana di un vicino villaggio, aiutando le persone con la medicina e dando loro ciò che manca e di cui hanno bisogno. Quindi, il pluripremiato Timbuktu, di Abderrahmane Sissako, ambientato nell'antica città del Mali, ora governata dai fondamentalisti islamici, dove vive pacificamente Kidane, con la moglie Satima, la figlia Toya e il pastore dodicenne Issan. In città, la gente soffre impotente per il regime di terrore imposto dagli jihadisti, determinati a controllare la loro fede... Gli attentati del luglio 2005 nella capitale inglese sono al centro di London River, di Rachid Bouchareb, interpretato da Brenda Blethyn. Il regista Rachid Benhadj ci porta i Profumi di Algeri, con Monica Guerritore, storia di una fotografa algerina che vive in Francia e un giorno riceve una chiamata d’aiuto della madre che la porta a fare ritorno in patria. La vera storia di quattro Navy Seals impegnati in una missione segreta militare americana in Afghanistan per neutralizzare un gruppo di al-Qaeda è al centro di Lone Survivor, di Peter Berg, con un cast che comprende Mark Wahlberg ed Emile Hirsch. Quindi, domenica 19 luglio, Pitza e datteri, di Fariborz Kamkari, con Giuseppe Battiston, sulla pacifica comunità musulmana di Venezia sfrattata dalla sua moschea da un’avvenente parrucchiera che la trasforma in un salone di bellezza.
La sezione Documentari realizzata in collaborazione con l'Istituto Luce Cinecittà, presenta lavori che raccontano svariati argomenti, dalla storia delle rivolte arabe del 2011, in Terre d'Islam, di Italo Spinelli e Alberto Negri all'immigrazione di Terra di transito, diretto da Paolo Martino che racconta di Rahell, fuggito bambino dall’Iraq per rifugiarsi in Siria, fuggito dalla Siria per unirsi ad alcuni componenti della sua famiglia che vivono in Svezia ed entrato in Italia senza visto né passaporto. Il regista Roland Sejko in Anjia – La nave ritrova, 20 anni dopo, i protagonisti dell'esodo dall'Albania all'Italia del marzo 1991. In Profezia. L'Africa di Pasolini, di Gianni Borgna e Enrico Menduni si racconta di come, dopo Accattone, Pasolini cercò in Africa la genuinità contadina e quella forza rivoluzionaria che invano aveva cercato nel suo Friuli e poi nel sottoproletariato romano. Renato Besana in Italia e Islam – Dalla guerra di Libia a Nassirya descrive le radici lontane del rapporto tra Italia e Islam, dalle annessioni coloniali in Africa orientale alla fine dell’Ottocento e dal conflitto italo-libico fino all'attentato di Nassirya in Iraq. Infine, 9 X 10 Novanta, nove registi, tra cui Costanza Quatriglio e Alice Rohrwacher, chiamati a festeggiare i 90 anni dell'Istituto Luce con 9 piccoli film di 10 minuti, con immagini scelte fra le migliaia di ore di filmati dell’Archivio Luce.
Ma Guerre&Pace FilmFest vuol dire anche presentazioni di libri: sei sono le presentazioni che si terranno durante il festival sempre alle ore 20:30, prima delle proiezioni dei lungometraggi. Sei libri che raccontano gli scontri di natura ideologica, economica, culturale, religiosa, politica, storica da cui spesso derivano i conflitti. Cosa lega la morte di Carlo Giuliani avvenuta a Genova nel luglio 2001 a quella di Ilaria Alpi in Somalia nel 1994, si chiede Giulio Laurenti nel suo La madre dell'uovo. Ma lo spinoso argomento de La guerra al tempo dei droni, di Gianfranco Bangone. Quindi, le storie vere di tre ragazzi che, negli anni del Fascismo, fronteggiarono le leggi razziali, in Adele, Celeste e Giorgio, realizzato dall'Associazione La Tamerice. Antonio Riccio racconta le Violenze dei Goumiers, memorie traumatiche della Seconda Guerra Mondiale sui monti Aurunci, mentre il giornalista Alfredo Macchi racconta con emozionanti fotografie, in War Landscapes, quindici anni di lavoro giornalistico in zone di conflitto con immagini colme di gente, dolore, urla e frastuono. Infine, domenica 19 luglio, Bruno Ballardini racconta in Isis Il marketing dell'Apocalisse quanto si sia spostato sui media il terreno di scontro principale di ogni conflitto.


Il Guerre & Pace FilmFest è un’iniziativa realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; con il patrocinio e contributo della Regione Lazio e della Città di Nettuno; con il supporto e la collaborazione di Luce Cinecittà, Comitato Atlantico Italiano, Università Civica di Nettuno Andrea Sacchi, Pro Loco Nettuno e Libreria Fahrenheit 451; la partnership di Nero Digitale, Ciprari Legnami&Prefabbricati S.r.l. e Trattoria Romolo e la media partnership di Cinecittà News.

Milano | Pinacoteca Ambrosiana | Presentato il nuovo allestimento illuminotecnico








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MILANO, VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA

10 LUGLIO 2015

PRESENTATO IL NUOVO ALLESTIMENTO ILLUMINOTECNICO
DELLA PINACOTECA AMBROSIANA

 
Conclusa la prima fase del progetto ha coinvolto le sale 2 e 7, oltre ai disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci in Sala Federiciana.

Dall’analisi dei pigmenti di ciascun capolavoro, un team di esperti ha studiato la migliore illuminazione per ognuno di essi.




Una nuova luce si diffonde sulla Pinacoteca Ambrosiana; una luce che riporterà all’antico splendore i capolavori in essa conservati.
Dall’11 luglio 2015 sarà in funzione il nuovo allestimento illuminotecnico in grado di consentire ai visitatori una nuova e migliore fruizione delle sale e delle opere d’arte.
Il progetto, giunto alla sua prima fase di realizzazione, è stato ideato e curato dall’architetto e lighting designer Alessandro Colombini, sviluppato da Lumen Center Italia (www.lumencenteritalia.com), col sostegno di Banca Centropadana e di E.ON.
I lavori hanno interessato l’illuminazione dello scalone dell’Ambrosiana, dei disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci in Sala Federiciana, oltre che dei dipinti conservati nelle sale 2 e 7 e sono il preludio all’intervento che vedrà la riqualificazione illuminotecnica dell’intera Pinacoteca, in un’ottica di risparmio energetico e di riduzione dei costi di esercizio, nonché di massima valorizzazione delle opere esposte.
Secondo Monsignor Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, “I nuovi interventi illuminotecnici si sono dimostrati capaci di rinnovare la percezione dei capolavori conservati in Ambrosiana. Ogni opera è resa più fruibile e immediatamente intuibile nella forza ispiratrice che l’ha generata. Le calibratissime miscele di luce fredda e calda consentono un’ineguagliabile esaltazione del valore cromatico, garantendo al tempo stesso una perfetta conservazione delle opere pittoriche”.
Dal canto suo, Augusto Grillo, presidente di Lumen Center Italia, afferma che “La continua ricerca di un migliore comfort visivo nella fruizione dei grandi capolavori dell'arte e dell'ingegno umano ha costituito la motivazione principale della decisione di Lumen Center Italia di produrre apparecchi di illuminazione di nuova generazione”.
“Nuove sorgenti luminose LED, ottiche e apparecchiature d'avanguardia - continua Augusto Grillo - ci hanno consentito di illuminare i grandi capolavori del passato presso la Pinacoteca Ambrosiana. Leonardo, Botticelli, Tiziano.... correttamente illuminati trovano così il loro originario splendore e ci restituiscono gli invisibili dettagli e le emozioni perdute a causa di una insufficiente illuminazione. La passione e la professionalità che profondiamo nel nostro lavoro ci viene ripagata dall'apprezzamento dei nostri committenti e fruitori”.
“Il coinvolgimento di Banca Centropadana - sottolinea Serafino Bassanetti, presidente Banca Centropadana - alla realizzazione del nuovo sistema illuminotecnico della Sala 2 denominata anche ‘Sala del Botticelli’ della Veneranda Biblioteca Ambrosiana dove sono esposti capolavori artistici della pittura italiana del XV e XVI° secolo del calibro di Filipepi Sandro Botticelli e Bernardino di Betto Betti, più noto come Pinturicchio, deriva dalla volontà con cui l'istituto da sempre ha voluto riservare una grande attenzione al sostegno della cultura; da anni, infatti, vengono realizzate importanti pubblicazioni che riguardano il nostro territorio, la sua storia e la sue tradizioni”.
“E.ON è da tempo impegnata nella messa a punto di strumenti e soluzioni in grado di migliorare la gestione energetica delle aziende – dichiara Stefano Triglione, responsabile tecnico Soluzioni Efficienza Energetica di E.ON Energia – e ha stretto una collaborazione attiva con la Biblioteca Ambrosiana, volta a rappresentare una “best practice” che evidenzi e illustri come agire per il miglioramento dell’efficienza. In particolare, la partecipazione di E.ON al percorso di efficientamento e di eco-sostenibilità della Biblioteca Ambrosiana si è articolata con un impegno progressivo a partire dal 2009 con la fornitura di “100%  energia rinnovabile E.ON” ed è proseguita con la sponsorizzazione di un nuovo sistema di illuminazione con tecnologia a LED ad alta efficienza per le Sale dalla 2 alla 6 e per la Sala del Vespino dove sono presenti il famoso “Musico” di Leonardo da Vinci e l’ “Ultima Cena” del Vespino. Oggi si è rinnovata la collaborazione attraverso il sostegno per il nuovo progetto di illuminazione della Sala 7 dei “Fiamminghi”. E.ON è molto onorata di continuare a fornire il proprio supporto economico e tecnico/energetico alla Biblioteca Ambrosiana che, sapientemente, ha deciso di progredire nel percorso verso una migliore efficienza e sostenibilità delle proprie attività espositive.
“Elaborato con un duplice approccio, quello dedicato alla statuaria e quello pensato per le opere pittoriche - spiega Alessandro Colombini, progettista dell’allestimento illuminotecnico -, il progetto pone in rilievo la plasticità delle sculture - tra cui i calchi in gesso del Laocoonte e della Pietà posizionati sullo scalone – cui sono stati dedicati fasci di luce “liberi” che nel riflettere la loro ombra sulle pareti creano una sorta di scenografia di fondo la cui funzione è far intuire ancora meglio la dinamicità e il pathos di queste preziose, antiche repliche di opere celeberrime; la soluzione adottata per i dipinti delle sale 2 e 7, che sarà progressivamente realizzata in tutta la Pinacoteca, si basa invece su riquadrature che circoscrivono la dimensione delle opere, poste in evidenza rispetto alle pareti lasciate in ombra”.
L’impianto esistente è stato sostituito da 105 sorgenti LED luum® (su 185 totali previste a fine progetto), ovvero sorgenti luminose di altissima qualità e di ultima generazione, studiate in collaborazione con i maggiori produttori mondiali del settore, realizzate da Lumen Center Italia e inserite in corpi illuminanti appositamente realizzati per questo progetto.
Per valorizzare al meglio i capolavori e consentirne una corretta e migliore lettura, un team di esperti ha compiuto uno studio approfondito della pigmentazione dei dipinti, con l’obiettivo di tarare la regolazione di precisione dello spettro degli apparecchi LED. In questo modo, attraverso il dosaggio della luce fornita, si è giunti a ottenere la migliore illuminazione per ogni opera esposta.
Il pubblico tornerà così ad apprezzare l’impianto, la forma e la luce di capolavori antichi, così come erano stati creati, secoli addietro. Tra questi, nella Sala 2, si potranno ammirare La Madonna del padiglione di Sandro Botticelli, il Polittico di San Cristoforo di Bartolomeo Vivarini o i dipinti del Bergognone e di Bernardino Zenale. Mentre, nella Sala 7, consacrata all’arte fiamminga di autori quali Jan Brueghel e Paul Brill, collezionati dal cardinal Federico Borromeo, la nuova illuminazione sarà capace di porre in evidenza la reale componente luministica di ogni opera.
Milano, 10 luglio 2015
 
NUOVO ALLESTIMENTO ILLUMINOTECNICO DELLA PINACOTECA AMBROSIANA
Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana (piazza Pio XI, 2)
 
Orari:     tutti giorni, dalle 10.00 alle 18.00;
                martedì, dalle 10.00 alle 22.00 (dal 19 maggio al 31 ottobre 2015)
 
Ingresso: Intero: 15 €; Ridotto: 10 €; Scuole: 5 €; Universitari: 10 €
Il biglietto consente la visita alla Pinacoteca Ambrosiana e alla mostra temporanea La mente di Leonardo. Disegni di Leonardo dal Codice Atlantico (fino al 31 ottobre)

9 luglio 2015

Wunderkammer: Patterns of Trade



Wunderkammer | Patterns of Trade
Ludovica Gioscia and Jebila Okongwu
21st July 2015, h. 6.30 pm
Wunderkammer | Patterns of Trade
Ludovica Gioscia | Jebila Okongwu
preview 21 luglio 2015 | h 18.30