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8 giugno 2016

VITE CORAGGIOSE | GIUSEPPE FIORELLO per FONDAZIONE BAMBINO GESù

  Sabato 11 giugno 

alla Casa del Cinema 
proiezione in anteprima del video con l’attore 
Giuseppe Fiorello 
che dà il via alla campagna di 
Musei in Comune 
a supporto della 
Fondazione Bambino Gesù 
per la raccolta fondi destinati alla ricerca su malattie rare ed orfane di diagnosi.

In programma anche una rassegna cinematografica sul tema del coraggio nell’arte ideata dalla Casa del Cinemae letture ad alta voce ospitate dalla Casina di Raffaello


“Vite Coraggiose” 



è la campagna della Fondazione Bambino Gesù centrata sulla lotta alle malattie rare, ultrarare e orfane di diagnosi. I Musei in Comune di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura sostengono questa campagna con Vite Coraggiose nell’Arte perché, anche attraverso i capolavori del nostro patrimonio artistico, si può raccontare l’importanza del coraggio nell’affrontare la vita. Quel coraggio che appartiene a tutti i bambini/pazienti del Bambino Gesù e alle loro famiglie e che li accompagna durante e dopo la degenza.

Vite coraggiose nell’arte partirà sabato 11 giugno alla Casa del Cinema con la proiezione in anteprima del video che vede la straordinaria partecipazione dell’attore Giuseppe Fiorello e del giovane Lorenzo, paziente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Lo spot, con la regia di Francesco Martinotti, prodotto da Iterfilm, ha un “testimonial” d’eccezione: la statua d’oro di Ercole dei Musei Capitolini, vero e proprio simbolo di coraggio.

Dall’11 giugno il video sarà anche diffuso online, nei principali musei del sistema, presso il PIT di Fiumicino, a Technotown e alla Casa del Cinema per sensibilizzare il pubblico alla grande attività di ricerca della Fondazione Bambino Gesù e moltiplicare le possibilità di raccolta fondi attraverso il sito www.donaora.it.

Dopo la proiezione in anteprima del video, la giornata della Casa del Cinema proseguirà con una rassegna cinematografica dedicata al coraggio nell’arte:
· Sala Deluxe ore 17.00 Cave Of Forgotten Dreams, di Werner Herzog, 2010, 90’
· Sala Deluxe ore 19.00 Caravaggio, di Derek Jarman, 1986, 97’
· Sala Deluxe ore 21.00 Il Tormento E L’estasi di Carol Reed, 1965, 137’

Anche la Casina di Raffaello, a pochi passi dalla Casa del Cinema, offre il suo contributo alla campagna con la sua programmazione dell’11 giugno: alle 12.30 e alle 17.30 i bambini potranno ascoltare le letture ad alta voce “Per essere bambini ci vuole coraggio”: una raccolta di storie dedicate alla forza e alle paure dei piccoli, tra mostri, streghe e gorilla (attività libera e gratuita con prenotazione sul posto fino ad esaurimento posti).

Inoltre, la campagna Vite coraggiose nell’arte si arricchirà con tante altre storie di coraggio, scelte tra le opere del sistema museale. Per scoprirle si potrà visitare il sito www.museiincomuneroma.it e i canali social dei MiC con l’hashtag #coraggionellarte dove saranno diffuse delle cartoline digitali delle opere scelte e dove ognuno potrà contribuire all’ampliamento della galleria, individuando nuove storie di coraggio tra i capolavori dei musei.

#coraggionellarte

MIRCEA CARTARESCU vince il PREMIO GREGOR VON REZZORI | X edizione Firenze


Firenze, 8 Giugno 2016 

VINCE  

MIRCEA CĂRTĂRESCU 

conAbbacinante. Il corpotraduzione di Bruno MazzoniVoland


Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi_


È Mircea Cărtărescu   con Abbacinante. Il corpo - Voland, traduzione di Bruno Mazzoni –  il vincitore della decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia.
Lo scrittore romeno è stato premiato oggi alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Ad annunciare il vincitore, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la giuria composta da Ernesto Ferrero, Beatrice Monti della Corte, Edmund White, Alberto Manguel, Paolo Giordano e Andrea Bajani.

Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a Mircea Cărtărescu
"Uno dei libri più travolgenti e originali della nostra epoca, Abbacinante brulica di insetti che sembrano il prodotto di allucinazioni, esseri semi-umani, bachi e farfalle, come nel Pasto nudo di Burroughs. Si tratta di un’autobiografia mitica, come il Paradiso di José Lezama Lima. Opera originale e inventiva come Cent’anni di solitudine; come quella, sarà di ispirazione per innumerevoli altri scrittori in una miriade di lingue. Ma fare paragoni di questo genere è un esercizio senza senso, perché Abbacinante. Il corpo è assolutamente originale. Unico. È un libro caratterizzato da un tema conduttore medico che ci accompagna nelle tante visite alle cliniche – assolutamente inadeguate — di Bucarest, dove il narratore si frigge il cervello quando si auto somministra degli elettrochoc. Condivide il reparto con due ragazze psicopatiche e sadiche che, ogni qualvolta siano presenti infermieri o medici, ostentano un comportamento normale, mentre invece complottano tra loro per riuscire a umiliarlo e ferirlo. Il narratore ha un attaccamento morboso per sua madre nei cui confronti ha fantasie grottesche. Viene spesso spinto giù per misteriosi scivoli (ai piedi di un albero, nel sottosuolo dell’ospedale), per finire in mondi abbaglianti abitati da migliaia di mostri ibridi. La storia della Romania e la vita insignificante di Mircea si svolgono in sequenza e si intrecciano, sempre in versioni da incubo. Tutto obbedisce a una logica onirica – con improvvisi salti di scala, di probabilità, di luogo e di generi. Un momento ci troviamo in un grattacielo che sembra un condominio in architettura di stile sovietico, una struttura servita da un inquietante ascensore (un incubatoio di farfalle) che attraversa piani misteriosi e senza inquilini; e subito dopo siamo in un parco pubblico, a osservare le statue degli eroi nazionali. La scrittura è talmente elettrica e imprevedibile che il lettore non riesce a voltar pagina con sufficiente rapidità. Il libro che stiamo leggendo viene spesso evocato, mentre viene scritto. Si contrasta la vita cittadina della Romania con quella rurale.  Il narratore bambino possiede una sua percezione mitica del bombardamento di Bucarest nella seconda guerra mondiale. Sacrifici umani, fantasie su New Orleans, eresie religiose, urla senza fine – questo libro si pone sull’orlo della follia, come Les Chants de Maldoror. Forse è tenuto insieme dal suo narratore, innocente, alla ricerca, giovanile, che tutto teme, tutto accetta, tutto studia. È un libro delle meraviglie, un circo popolato da belle e da bestie, un testo che sfonda le porte della percezione e ci stupisce con prodigi dell’invenzione e dell’immaginario. Con la sua perenne alternanza tra malvagità e incantesimo, risulta sempre nuovo e imprevedibile. Cartarescu è il moderno Hieronymus Bosch in prosa, e Abbacinante è il suo Giardino delle Delizie".




Gli altri finalisti erano: Dany Laferrière, Tutto si muove intorno a me, 66thand2nd (traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala), Yiyun Li, Più gentile della solitudine, Einaudi (traduzione di Laura Noulian), Dinaw MengestuTutti i nostri nomi,  Frassinelli (traduzione di Mariagiulia Castagnone) e Lorrie Moore, Bark, Bompiani (traduzione di Alberto Pezzotta).


Nel corso della cerimonia è stato conferito il premio per la migliore traduzione di opera straniera. La giuria composta da Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro,  presieduta da Martina Testa, ha attribuito il premio per la traduzione a Fulvio Ferrari 

Fulvio Ferrari

per L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, edito da Iperborea

Questa la motivazione con cui la giuria gli ha assegnato il Premio:
"L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, uscito originariamente in Svezia nel 2004, tradotto in una decina di lingue e accolto da unanime consenso critico e successo di pubblico, è stato un inatteso caso letterario. È merito di Iperborea, casa editrice indipendente che da più di vent’anni svolge un prezioso lavoro di mediazione culturale rispetto all’ambito letterario del Nord Europa, aver pubblicato quest’opera in Italia affidandola alle mani sapienti di Fulvio Ferrari, scandinavista di profonda esperienza che affianca all’attività accademica quella di traduttore (dalle lingue nordiche, ma anche dal fiammingo e dal tedesco) e ha al suo attivo decine di titoli, fra cui testi di autori ormai classici come Cees Noteboom e Knut Hamsun. Nelle pagine de L’arte di collezionare mosche l’autore parla della sua esperienza di entomologo dilettante e rievoca la storia di un suo illustre predecessore, lo scienziato svedese René Malaise, dando vita a un’opera ibrida che intesse aneddoti, dati, riflessioni: un affascinante esempio di narrative non-fiction in cui la tematica autobiografica si mescola a quella scientifica e storico-biografica in un racconto disteso e suggestivo. La traduzione di Ferrari unisce la scorrevolezza e la spontaneità richieste dal tono discorsivo della prosa all’estrema precisione imposta dai punti in cui prevalgono i dettagli storici e scientifici. In mancanza di una vera trama, la forza del libro si concentra nella voce narrante, autorevole e confidenziale al tempo stesso, che riesce a rendere appassionante un argomento a prima vista peregrino e forse addirittura noioso. Ferrari ha saputo restituire questa voce nella nostra lingua con magistrale grazia ed efficacia, conquistando il lettore fin dalle prime pagine. La giuria è lieta di premiare un libro significativo di questa stagione editoriale, un traduttore di indiscussa competenza, un lavoro di mediazione linguistica tanto delicato quanto brillante".




Biografie dei vincitori

MIRCEA CĂRTĂRESCU 
Mircea Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956, è uno dei più interessanti e raffinati scrittori dell’Est Europa, e sicuramente il più importante autore romeno contemporaneo. Tradotto in tutte le maggiori lingue europee e acclamato dalla critica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 2012 gli è stato conferito a Berlino l’Internationalen Literaturpreis- Haus der Kulturen der Welt, l’anno successivo, in Svizzera, lo Spycher-Literaturpreis Leuk, e più di recente il Premio di Stato per la Letteratura Europea 2015 da parte della Repubblica Austriaca. Di Mircea Cărtărescu Voland ha già pubblicato Travesti (2000), Abbacinante. L’ala sinistra (2008), Perché amiamo le donne (2009) e Nostalgia, di cui è uscita una nuova edizione completa nel 2012 e con il quale l’autore si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Acerbi, e a maggio 2016 Abbacinante. L’ala destra.
Abbacinante. Il corpo - Voland – traduzione di Bruno Mazzoni
Nel pieno incubo della Romania degli anni ’50-’60, la storia di Vasile – il bambino senza ombra nella pittoresca Bucarest del XIX secolo – si fonde e si congiunge, come in un nastro di Möbius, con quella dell’autore stesso, Mircea, e con il ritratto poderoso di un’infanzia densa di figure, sogni, suggestioni, angosce. Dagli uomini-statua che popolano le viscere di una Amsterdam grottesca e stupefacente, agli artisti di un circo che trovano nello strabiliante Uomo Serpente un’incarnazione dell’anima meravigliosa dell’antica India, questo secondo volume della trilogia cominciata con Abbacinante. L’ala sinistra (Voland 2008) è una instancabile invenzione di creature, incubi, allucinazioni, alchimie, tratte in parte da una sconfinata realtà caleidoscopica, in parte da una fantasia intellettuale ed eversiva che è stata accostata spesso ad autori quali Kafka e Borges.


FULVIO FERRARI
Fulvio Ferrari è nato a Milano nel 1955. Ha studiato presso le università di Torino, Milano e Stoccolma. Dal 1981 svolge l’attività di traduttore letterario, traducendo prima dal tedesco (Hölderlin, Klaus Mann), poi dallo svedese (Sven Delblanc, August Strindberg, Göran Tunström, Stig Dagerman, Fredrik Sjöberg), dal norvegese (Knut Hamsun) e dal nederlandese (Cees Nooteboom, Adriaan van Dis). Sempre nell’ambito dell’attività di traduzione ha curato le versioni italiane di alcuni testi medievali di area nordica (Saga di Oddr l’arciere, Saga di Egill il monco) e nederlandese (Storia di re Carlo e di Elegast, La meravigliosa e veritiera storia di Mariken di Nimega). Nel 1992 ha preso servizio come ricercatore di Filologia germanica presso l’Università di Trento, dove ha poi lavorato come professore associato dal 1998 e come professore ordinario dal 2005. I suoi studi di filologia germanica si sono principalmente incentrati sulle saghe leggendarie islandesi, sulla letteratura svedese medievale e sulla ricezione della leggenda nibelungica nella cultura moderna e contemporanea. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica dal 2009 al 2014 e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Italiano di Studi Germanici dal 2012 al 2016. È membro dell’accademia Kungliga Humanistiska Vetenskaps-Samfund di Uppsala. È attualmente direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.



Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della corte, moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux ed è realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

7 giugno 2016

VIAGGI: GUIDA VERDE DI MALTA AL TOURING

Mentre si stanno pianificando i prossimi viaggi estivi la presentazione di una guida su Malta approfondita e curata, mi sembra un'ottima idea.
Il Touring garantisce la qualità delle informazioni e il viaggio è pressoché di sicuro  successo.
Eccovi il post


Il Punto Touring di Roma presenta


“Guida Verde di Malta”

 

GIOVEDI' 9 GIUGNO

  

E' uno dei microstati d'Europa e offre moltissime ragioni per una visita: forse una vacanza  potrebbe non bastare per esplorarla tutta.  Malta, l'arcipelago al centro del Mediterrane è protagonista della presentazione della nuova Guida Verde dedicata.  Malta, Gozo e Comino, chi sogna di andarci, chi è incuriosito dalle mille e una anima dell'isola principale e di quelle minori.

A raccontare Malta sarà Fabrizio Ardito, autore di molte guide Touring, che ha aggiornato il volume nelle sue parti di itinerari, e Claude Zammit-Trevisan, Direttore dell’Ente del Turismo Maltese.

 

Appuntamento: ore 17:30 al Punto Touring (Piazza Santi Apostoli, 62/65) Ingresso libero. E' gradita la prenotazione. Non è garantito il posto a sedere.


In occasione della presentazione il libro sarà disponibile con uno
sconto speciale del 30% (per i Soci) e del 15% (per i non Soci)



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PUNTO TOURING ROMA
Piazza Ss. Apostoli, 62/65 - 00187 Roma
tel. 06 36005281
fax 06 36005342
libreria.ptroma@touringclub.it


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6 giugno 2016

DESIGN: CEDIT




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Giorgio Griffa, Franco Guerzoni

Barbara Brondi & Marco Rainò | BRH+, Marco Casamonti | Archea Associati,

Matteo Nunziati, Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto | Studio Zanellato Bortotto

 

collaborano con Florim Ceramiche per il rilancio dello storico marchio

Cedit - Ceramiche d’Italia
 
Due artisti e quattro designer per il progetto di una produzione di alta gamma che darà vita ad originali dialoghi espressivi con il mondo dell’arte e del design contemporaneo
 

In occasione della Milano Design Week 2016 si è svolta l’anteprima assoluta delle sei collezioni che rilanceranno l’attività del marchio Cedit - Ceramiche d’Italia, una produzione di alta gamma di Florim Ceramiche, che in questa prima fase vede coinvolti due artisti visivi, Giorgio Griffa e Franco Guerzoni, e i designer Barbara Brondi & Marco Rainò | BRH+, Marco Casamonti | Archea Associati, Matteo Nunziati, Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto | Studio Zanellato Bortotto.
 
Lo storico marchio Cedit riprende la sua avventura nel mondo dell’arte e del design d’autore inaugurando un nuovo capitolo della storia che lo ha reso grande nei decenni passati. Sinonimo per oltre cinquant’anni di sperimentazione materiale e ricerca stilistica in ambito ceramico, Cedit è stato nel Novecento un punto di riferimento unico nel suo genere, proponendo di volta in volta soluzioni di decoro e di resa cromatica del tutto inedite nell’architettura d’interni, sviluppate mediante la lunga e fruttuosa collaborazione con alcuni tra i più importanti artisti, architetti e designers della propria generazione.
 
Le storiche collezioni Cedit portano orgogliosamente la firma di figure di spicco del mondo del design, dell’architettura e dell’arte come Marco Zanuso, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Sergio Asti, Emilio Scanavino, Mimmo Rotella, Gino Marotta – artefici di un vero e proprio standard creativo di altissimo livello – affiancate da preziose realizzazioni di singoli complementi d’arredo ceramici disegnati da grandi maestri, quali Achille e Pier Giacomo Castiglioni, dal Gruppo Dam e, ancora, da Ettore Sottsass.
 
Agli artisti visivi e ai designer contemporanei oggi coinvolti nel progetto di rilancio, Cedit ha chiesto di ideare una composizione che fosse una sintesi del loro lavoro, che ne riassumesse la poeticità, e che al contempo si facesse interprete della peculiarità della superficie ceramica, sulla quale intervenire liberamente e sperimentare. Da questi studi sono nate sei originalissime interpretazioni d’autore.
 
Libere da costrizioni di formato, le nuove composizioni degli artisti e dei designer propongono lastre ceramiche declinate in vari tagli dimensionali e traggono ispirazione tanto da una sofisticata interpretazione della materia, quanto da specifiche modalità espressive di tipo pittorico. Ogni composizione è concepita per connotare gli ambienti interni ed esterni con una personalità definita, innovando l’idea di spazio architettonico, il senso del luogo e del tempo, dell’abitare. Ideate e realizzate riassumendo il meglio dell’espressione, del gusto e della creatività, testimoniano l’evoluzione di altissima gamma della migliore tradizione manifatturiera italiana.
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Giorgio Griffa “Euridice”
 
Ampie e delicate pennellate dai colori pastello diventano il motivo chiave della composizione che Giorgio Griffa ha appositamente concepito per il marchio. Muovendo dalla sua poetica intima e personale, l’artista compie un viaggio attraverso i simboli e le metafore che contraddistinguono il suo inconfondibile segno. Le lastre fungono da tela per la creatività dell’Artista il quale, disvelandone gli strati, si muove verso l’ineffabile. Il potere creativo si esprime nel suo essere presente, nei gesti, nell’attenzione al momento, nel rapporto con l’intelligenza intrinseca della materia. Colori e superfici divengono simboli di questa evidenza non intelligibile con la parola orale ma esperibile attraverso l’arte.
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Franco Guerzoni “Archeologie”
 
Conosciuto fin dagli anni ’70 per le sue celebri Archeologie, Franco Guerzoni parte da questo importante ciclo di lavori per realizzare una composizione che trasferisce su grandi superfici la sua ben nota cifra pittorica. L’Artista ha concepito delle lastre caratterizzate da fondi articolati, mossi da sovrapposizioni e sottrazioni di materie fragili e da pigmentazioni dense e frammentate poi strappate con la tecnica dello “strappo d’affresco”. Un’immagine vissuta, sottoposta ad un viaggio accelerato nel tempo, con le sue abrasioni, i distaccamenti e le sue narrazioni.
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Barbara Brondi & Marco Rainò | BRH+ “Matrice”
 
Matrice, del duo Barbara Brondi & Marco Rainò | BRH+, è una composizione espressiva che esplora la consistenza del cemento, decorato con finiture superficiali di pregio. Caratterizzata da un ampio spettro di combinazioni modulari, la serie di lastre è arricchita da una trama di incisioni lineari, poi stuccabili in tinte forti, secondo geometrie derivate dal disegno di ricami manuali della tradizione italiana.
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Marco Casamonti | Archea Associati “Metamorfosi”
 
Metamorfosi, di Marco Casamonti, nasce dall’esigenza di fissare la bellezza dei processi ossidativi dei metalli in un momento specifico grazie ad un materiale che resti inalterato nel tempo.
Le superfici generose, resistenti ed indeformabili stimolano ingegno e creatività verso sfide avvincenti che l’Autore ha raccolto apportando la sua profonda conoscenza sui materiali. Utilizzando le più evolute tecnologie, come in una fotografia la ricerca è stata finalizzata ad eternare un particolare punto di equilibrio estetico di materiali come ottone, ferro e acciaio, fermandone la patina del tempo.
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Matteo Nunziati “Tesori”
 
Ispirata da tessuti e decori secondo due orizzonti di senso: uno geografico, l’altro temporale. È Tesori, la composizione ideata da Matteo Nunziati.
I numerosi viaggi in tutto il mondo hanno permesso all’Autore di assaporare diversi linguaggi che in questa collezione si sovrappongono creando opere innovative. In Tesori influenze stilistiche e culturali provenienti da epoche lontane e Paesi di tutto il mondo riemergono attraverso le suggestioni offerte da tessuti e decori reinterpretati attraverso l’italianità.
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Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto | Studio Zanellato Bortotto “Storie”
 
In linea con i precedenti lavori di ricerca sulle erosioni e le tracce, Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto presentano Storie, una rappresentazione di diverse serie di muri, ognuno dei quali segnato dall’incessante scorrere del tempo: screpolature, umidità, incrostazioni. Alla base di questa ricerca c’è una storia tipicamente italiana, fatta di interni e dimore. Ville, palazzi nobiliari, case contadine, vecchie fabbriche diventano una fonte illimitata di motivi e ispirazione. Colori e materie che portano il sapore di ambienti domestici fatti di tonalità e atmosfere differenti.
 
 
Un viaggio tra tessuti, simboli, erosioni, materie e memorie raccontato attraverso lo sguardo e la creatività di artisti e designer, eccellenze italiane nel mondo appartenenti a generazioni differenti. Universi nascosti che emergono in letture e reinterpretazioni personali innovando l’idea di spazio architettonico, il senso del luogo e del tempo, dell’abitare.
 
Cedit è stato recentemente premiato a New York con il NYCxDESIGN Award, nella categoria building products. Il prestigioso riconoscimento è stato promosso dalla rivista statunitense Interior Design e dalla fira ICFF per celebrare i migliori talenti nei principali settori del design.

CONFERENZE: GRISELDA POLLOCK


 

ATTI DISCORSIVI
Ciclo di conferenze 


In parallelo alla grande mostra Organismi recentemente inaugurata che propone una visione di rinnovata alleanza tra arte e ambiente, la GAM propone un ciclo interdisciplinare di incontri serali nella Sala Conferenze del Museo con protagonisti internazionali dell’Arte, dell’Architettura e della Cultura in generale. 
Mercoledì 8 giugno, ore 21.00

GRISELDA POLLOCK

Effetti femministi nel pensiero, nell'arte e nella cultura: un approccio organico

Sala Conferenze GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea


C.so Galileo Ferraris, 30 Torino
Il quarto appuntamento di Atti discorsivi vede protagonista Griselda Pollock, tra le pioniere della Storia dell’Arte femminista negli anni Settanta e oggi attenta studiosa del trauma nell'arte e nel cinema, oltreché dei modelli organici di pensiero radicale.



GRISELDA POLLOCK è Professore di Storia Critica e Sociale dell’Arte e Direttore del Centre for Cultural Analysis, Theory and History (CENTRECATH) dell’Università di Leeds. Si dedica all’analisi internazionale, postcoloniale, femminista nelle arti visive e nella cultura. Attualmente svolge ricerche sul concetto di Trauma ed Estetica, secondo l’eredità di Aby Warbur, e sulla memoria dei campi di concentramento. Ha fondato gli studi femministi della Storia dell’Arte e ha collaborato con Rozsika Parker alla scrittura di Old Mistresses: Women, art and Ideology (1981 e 2013) e anche  Vision and Difference (1988),  Differencing the Canon: Feminist Desire and the Writing of Art’s Histories (1999). Si occupa del Virtual Feminist Museum, e le sue più recenti pubblicazioni includono After-affects I After-images: Trauma and Aesthetic Transformation (Manchester, 2013); Bracha Ettinger: Art as Compassion (con Catherine de Zegher, ASA 2011); Concentrationary Memories: Totalitarian Terror and Cultural Resistance (con Max Silverman, I B Tauris, 2013); Art in the Time-Space of Memory and Migration  (Freud Museum and Wild Pansy Press, 2013) e ha curato la raccolta Visual Politics of Psychoanalysis: Art & the Image in Post-traumatic Cultures (I B Tauris, 2013). Tra le sue prossime pubblicazioni: The Nameless Artist in the Theatre of Memory: Charlotte Salomon's Life? or Theatre? (Yale, 2017),  e The Memory Politics of Feminism (Verso, 2018)


Traduzione simultanea di Paolo Noseda
Ingresso libero fino ad esaurimento posti





Il prossimo appuntamento:
Mercoledì 22 giugno 2016
VALÉRIE THOMAS E VIRGINIA BERTONE

ore 18.00 – ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Gli incontri si svolgono in sala Conferenze GAM
Corso Galileo Ferraris, 30 – Torino

Info 011 4429518/95
www.gamtorino.it

#Organismi
GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31
10128 Torino
tel. +39 0114429518/95
www.gamtorino.it