Il racconto degli anni d’oro del
Premio Stregacon le fotografie di Carlo Riccardi alla Biblioteca
Rispoli
Alle 18.00 di giovedì
7 luglio 2016, vigilia della proclamazione del vincitore della settantesima
edizione, Paola Gaglianone e Roberto Ippolito inaugurano la mostra curata da
Maurizio Riccardi e Giovanni Currado
Settanta anni di emozioni. E ora la storia
del Premio Strega, simbolo della cultura italiana, rivive con la mostra “Vita da
Strega”. Davanti agli occhi scorrono, come dice il sottotitolo, “gli anni d’oro
del Premio raccontati con le foto di Carlo Riccardi”. Alle 18.00 di
giovedì 7 luglio 2016, vigilia della proclamazione del vincitore della
settantesima edizione, Paola Gaglianone, commissario delle Biblioteche di Roma,
e Roberto Ippolito, scrittore e giurato in qualità di Amico della domenica,
inaugurano la mostra curata da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado allestita
nella Biblioteca Rispoli, in Piazza Grazioli 4 a Roma (aperta
fino a sabato 30 luglio).
Con la suggestione delle immagini del maestro Carlo
Riccardi, 90 anni il prossimo 3 ottobre, è possibile ripercorrere il cammino del
Premio che ha accompagnato il cammino del paese. A partire dal sorriso pungente
del primo vincitore Ennio Flaiano, le fotografie esposte alla Biblioteca Rispoli
sembrano svelare l’anima dei protagonisti di tante battaglie letterarie. Ed ecco
così il volto annoiato di Alberto Moravia, lo stile di Pier Paolo Pasolini, il
fascino particolare di Elsa Morante, il compiacimento di Raffaele La Capria e
via via le espressioni di Giorgio Bassani, Giovanni Arpino o Anna Maria Ortese e
tanti altri. Ma ci sono anche Marcello Mastroianni e Gino Manfredi: il legame
del Premio con il mondo dello spettacolo e anche con quello dell’arte è
forte.
Concepito con la seconda guerra mondiale ancora in corso, lo
Strega nacque nello spirito della ricostruzione civile dopo gli anni cupi del
conflitto e del fascismo.
Vide la luce con l’annuncio il 17 febbraio 1947 da
parte della fondatrice Maria Bellonci che raccontò così il concepimento: “Già da
tempo cominciavo a pensare ad un nostro premio, un premio che nessuno avesse mai
immaginato. L’idea di una giuria vasta e democratica che comprendesse tutti i
nostri amici mi sembrava tornar bene per ogni verso. Confermava il nuovo
acquisto della democrazia”.
La Biblioteca Rispoli, ospitata a pochi metri da
Piazza Venezia nelle ex scuderie del quattrocentesco Palazzo Doria Pamphilj, ha
condiviso da sempre le vicende del Premio. In occasione della mostra presenta in
alcune vetrine le edizioni storiche dei libri vincitori e candidati che fanno
parte del suo patrimonio di 40 mila volumi. La Biblooteca Rispoli, di cui è
responsabile Liliana Bilello, rappresenta insomma una specie di luogo ideale per
questo evento.
Gli scatti del maestro Carlo Riccardi, tutti in bianco e nero,
sono visibili grazie al meticoloso lavoro svolto da Maurizio Riccardi e Giovanni
Currado di ricerca e recupero dai negativi originali dell’Archivio
Riccardi. Alcuni sono inediti.
La mostra “Vita da Strega”, nata da un’idea di
Roberto Ippolito, ricostruisce attraverso le immagini di grande impatto la
storia del Premio dall’istituzione fino al 1971 e quindi un pezzo di vita
italiana non solo culturale. Fa entrare nel salotto letterario di Maria Bellonci
e del marito, il giornalista e critico letterario Goffredo, che animarono il
Premio con il contributo di Guido Alberti, produttore del liquore Strega che dà
il nome alla manifestazione finanziandola ininterrottamente dalla nascita.
Il
Premio è animato dagli Amici della domenica, chiamati così per il giorno delle
loro prime riunioni nel 1944. Sono loro il corpo elettorale da sempre: si tratta
di quattrocento esponenti del mondo culturale che ogni anno, con due successive
votazioni a Roma, scelgono il libro di narrativa vincitore.
La prima continua
a svolgersi a casa Bellonci, oggi sede della Fondazione Bellonci, e seleziona la
cinquina finalista. La seconda, nei primi giorni di luglio, è quella finale; per
l’edizione numero 70 si svolge all’Auditorium Parco della Musica invece che nel
tradizionale Ninfeo di Villa Giulia. Da anni la giuria è integrata dai voti
collettivi di scuole, università, istituti italiani di cultura, Società Dante
Alighieri e da un gruppo di lettori forti. Le foto di Carlo Riccardi documentano
il clima speciale delle giornate delle votazioni con le conversazioni anche
decisive per il risultato.
I romanzi del Premio Strega hanno segnato
l’evoluzione dell’Italia, i cambiamenti del linguaggio e del costume, i
fermenti, i problemi. L’elenco dei vincitori comprende i nomi più importanti
della letteratura italiana contemporanea.
Insomma da 70 anni il premio è una
parte molto significativa della storia culturale italiana. La stessa serata
finale è da sempre un momento di incontro non solo per gli scrittori e il mondo
editoriale, ma per la cultura, il giornalismo e le istituzioni. E in qualche
caso per chi vuole farsi vedere!
La gara per la conquista del Premio è
immancabilmente così accesa che le polemiche di pretendenti, esclusi e
osservatori non possono sorprendere. I lettori sanno che un libro-Strega è un
libro che merita grande attenzione. I negativi dell’Archivio Riccardi diventati
mostra alla Biblioteca Rispoli con “Vita da Strega” consentono di immergersi in
una storia assolutamente unica.
"Vita da Strega" è anche un libro, presentato
in anteprima nel corso dell'inaugurazione della mostra, dal titolo "Gli anni
d'oro del Premio Strega - Racconto fotografico di Carlo Riccardi" (Edizioni
Ponte Sisto).
Il volume, a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado,
raccoglie una selezione di oltre 90 foto, una sintesi più ampia della raccolta
presente all'interno dell'Archivio Riccardi, e si conclude con il commento di
Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo
Bellonci.
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