SILVANO
TOTI GLOBE THEATRE
Direzione artistica Gigi Proietti
dal 5 al 30 agosto 2015 ore 21.15
MOLTO RUMORE PER NULLA
regia di
Loredana Scaramella
traduzione
e adattamento di Loredana Scaramella
e Mauro Santopietro
Prodotto da
Politeama Srl
BENEDETTO: “Quale è stato il primo dei miei difetti per
il quale ti sei innamorata di me?”
BEATRICE: “Per tutti quanti insieme. Perché hanno
organizzato una compagine così perfetta da impedire anche ad una sola qualità
di insinuarsi tra loro.”
Atto V, 2
Il mese di agosto al
Silvano Toti Globe Theatre è dedicato ad un grande successo della
programmazione del Globe che ha fatto ridere e ballare spettatori di tutte le
età: MOLTO RUMORE PER NULLA, con la regia di Loredana Scaramella, che torna
in scena dal 5 al 30 agosto ore 21.15. “Molto rumore per nulla”
è una favola illuminante sul potere della parola, una riflessione brillante e divertente su come
una difficoltà possa trasformarsi in un’occasione di crescita personale e
collettiva. Un gruppo di soldati al ritorno dalla guerra invade il palazzo, lo spazio delle donne. Benedetto e Beatrice, campioni dei
rispettivi schieramenti, continuano ad affrontarsi a colpi di battute ironiche,
sotto gli occhi divertiti di tutti. Ma il destino riserba loro una grande
prova, prima che venga sancito con un doppio
matrimonio il tempo della pace.
La stagione 2015 del
Silvano Toti Globe Theatre - unico
teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno
dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale
intuizione di Gigi Proietti - è promossa
dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma. La produzione degli
spettacoli è di Politeama srl, l’organizzazione e la comunicazione sono di
Zètema Progetto Cultura.
Note di Regia
Rileggo
queste note scritte un anno fa, e penso che difficilmente avremmo potuto
immaginare che il nostro gusto di creare “festa” attraverso un materiale nobile
e un lavoro onesto e appassionato sul racconto avrebbe trovato nel
pubblico un ascolto così gioioso e partecipe. Aspettiamo l’inizio delle
nuove repliche come si aspetta un amico, ringraziando chi è venuto e chi verrà.
A tempo di musica.
TRA IL BACO E LA FARFALLA
Uno dei sapori più dolci del teatro è nella ripetizione: il medesimo
testo, col passare del tempo, ci si mostra cambiato. E’ un’esperienza
perturbante guardare con occhi nuovi un oggetto conosciuto ma apre lo sguardo
su orizzonti più vasti. Accanto ai temi che ci hanno appassionato, ne scorgiamo
di nuovi. Ed è stimolante l’idea di affrontare questo viaggio con un gruppo di
attori diverso, con una compagnia nata dagli incontri favoriti in questi anni
dalle stagioni del Globe. Ecco il perché di una nuova versione di questa
commedia che mi appare oggi come una riflessione molto brillante e ludica sul
tema della crisi intesa come tempo della metamorfosi, su come un ostacolo, una
difficoltà, possa trasformarsi in un’occasione di crescita personale e
collettiva. Abbandonare abitudini e convinzioni ormai inadatte alle nostre vere
esigenze è una necessità ed un’azione da intraprendere con coraggio, e anche
con un po’ di umorismo, per avviare una rinascita della nostra società.
Molto rumore per nulla è una favola
illuminante sul potere della parola, una commedia invasa da una gioia luminosa
resa ancora più accecante da una lama d’ombra che per alcuni istanti
l’attraversa. Il titolo racchiude tutti i sensi della storia e li nasconde
proprio in quel nothing apparentemente
inoffensivo. Nulla come un basso continuo contrapposto al suono di
troppe parole, alla frenesia che spinge gli uomini ad amare, giocare,
desiderare, combattere. Questa agitazione, che ha la sua sintesi
nell’eccitazione sessuale, esplode in una casa ospitale piena di balli e di
feste, d’estate, nella assolata Sicilia, un luogo che per Shakespeare certo
significava esotismo e sensualità e che noi spostiamo in un Salento
ideale, illuminato da quello stesso sole che esaspera i contrasti della
scacchiera di corredi stesi a sbiancare, mentre dal parlato le voci prendono il
volo per costruire richiami e canti che irrobustiscono il tessuto musicale già
suggerito dal testo. E nothing, nella sua forma gergale antica,
allude anche al sesso femminile, attorno al quale tanto
rumore si scatena, e ci porta più vicino al tema centrale.
Un gruppo di soldati torna dalla guerra ed invade lo spazio delle donne.
E’ la fine della specificità dei generi: l'uomo
guerriero, la donna custode del focolare. Finite le battaglie, la commedia
racconta quello che sta nel mezzo, dopo la guerra e prima della pace, dopo il
"separato" e prima dell' "unito". Questo inter-regno è il
tempo della parola, che si fa ponte tra due singoli mondi. E’ il maschile che
cerca l'accordo col femminile. E Molto rumore per nulla racconta
la rottura della membrana che divide i due stati, la lenta e difficile osmosi
tra l'uno e l'altro. Tra uomo e donna, giovinezza ed età adulta, ricerca di
identità e assunzione di identità. Tra il baco e la farfalla.
Benedetto e
Beatrice, campioni dei rispettivi schieramenti, difendono strenuamente e con
sfoggio di battute ironiche le loro autonome identità, come due adolescenti
ostinati, lei attaccata al ruolo maschile che ha assunto, lui incapace di liberarsi dall'attrazione del cameratismo adolescenziale. Sono paralizzati da una paura che li rende
comici. L’abbandonarsi alle emozioni potrebbe precipitarli su un terreno
instabile che sconvolge il carattere, azzera ogni sistema di sicurezza e apre
le porte ad una dimensione sconosciuta e incontrollabile. Beatrice è una donna
insolita, una Queen Elizabeth in miniatura. Pur non essendo padrona di nulla,
parla con libertà a stranieri, a uomini di potere, familiari e non. Tutto con
lei si trasforma in motto di spirito, forgiato in una lingua paragonabile solo
a quella di Benedetto, brillante e impertinente. Comportamento in genere
condannato in una donna ma in lei accettato in virtù del suo essere casta,
vergine e comica. Ogni battuta di
spirito va però a rafforzare la robusta corazza che nega il suo corpo e che
nasconde dietro la goffaggine, le risate e lo scintillio delle parole la sua
delicatissima parte emotiva. Benedetto è la sua immagine gemella, un Peter Pan
attratto da una donna che è un guerriero e che gli propone un rapporto in fondo
rassicurante, molto simile a quello che è abituato ad avere con i compagni
d’armi. Il grimaldello che incrina queste due casseforti d’amore è proprio lo
stato di crisi, il momento della difficoltà in cui le maschere rassicuranti
cadono e ci si trova a rischiare la caduta nel baratro . Quando le parole di
Beatrice sono rese vane dalla menzogna dei malvagi e il suo senso di giustizia
non trova mezzi per farsi valere, Benedetto diventa necessario, la sua virilità
un valore. Solo un uomo può impugnare la spada per difendere la giustizia, ma
la strada gliela insegna una donna che lo separa dal branco. E così il buffone del Principe si trasforma nel
nuovo capo del palazzo, giovane, saggio e brillante.
Da zero si va a zero: i malvagi rimangono tali, chi oggi si ama si amava
già ma con una coscienza diversa. In questo processo di svelamento e
metamorfosi, tutti ci ritroviamo complici del tentativo di mettere a nudo, come
in un gabinetto anatomico, i meccanismi del cambiamento e tutti siamo chiamati
a spiare e valutare i rischi e l’eventuale bellezza dell’incontro con
l’altro. Tutti, singolarmente e come corpo sociale, nascosti nella penombra del
teatro, sospesi fra realtà e finzione, facciamo insieme prove di
vulnerabilità. Sostenuti dalla gioia e dal coraggio e trascinati dalla musica,
transitiamo dal baco alla farfalla.
Loredana Scaramella
Interpreti
(in ordine alfabetico)
Margherita
|
LARA
BALBO
|
Claudio
|
FAUSTO
CABRA
|
Sorba
|
CRISTIANO
CACCAMO
|
Ero
|
MIMOSA
CAMPIRONI
|
Don Pedro
|
FEDERIGO
CECI
|
Seconda guardia
|
JACOPO
CROVELLA
|
Frate Francesco
|
DIEGO
FACCIOTTI
|
Borracio
|
ALESSANDRO
FEDERICO
|
Leonato
|
DANIELE
GRIGGIO
|
Antonio, giudice
|
ROBERTO
MANTOVANI
|
Don Juan
|
MATTEO
MILANI
|
Beatrice
|
BARBARA
MOSELLI
|
Corrado
Orsola
Corniolo,
Baldassarre
Benedetto
Prima guardia
|
IVAN
OLIVIERI
LOREDANA
PIEDIMONTE
CARLO
RAGONE
MAURO
SANTOPIETRO
FEDERICO
TOLARDO
|
Musiche eseguite
dal vivo dal
TRIO WILLIAM KEMP
MAESTRO MOVIMENTI
DI SCENA
Alberto Bellandi
AIUTO REGIA
Ivan Olivieri
Francesca Cioci
MUSICHE
Stefano Fresi
COSTUMI
Susanna Proietti