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9 maggio 2016

Festival delle Scienze 2016 all'Auditorium

Ecco un mega-post per il Festival delle Scienze inaugurato a Roma all'Auditorium Parco della Musica: perchè non c'è cultura se non c'è anche scienza.
INCORAGGIAMO TUTTI GLI APPASSIONATI DI SCIENZA, MA SOPRATTUTTO I GIOVANI CHE STANNO SVOLGENDO GLI STUDI IN AMBITI SCIENTIFICI A PARTECIPARE, SECONDO LE LORO DISPONIBILITA', ALLE INIZIATIVE DEL FESTIVAL .



Festival delle Scienze
Roma, 20 – 22 maggio 2016



Relatività


The most incomprehensible thing about the world is that it is comprehensible
(Albert Einstein)

Albert Einstein aveva ragione. Anche questa volta. Cento anni dopo la pubblicazione della sua più celebre e celebrata teoria (quella sulla relatività generale, risalente al 1915), è arrivata la conferma sperimentale dell'esistenza delle onde gravitazionali, “increspature” dello spaziotempo che lo scienziato aveva ipotizzato proprio come conseguenza della relatività. Una scoperta che se da un lato rilancia l'entusiasmo attorno alla ricerca scientifica come percorso ideale per una maggiore comprensione dell'universo e per l'avanzamento dell'umanità, dall'altro conferma la grandezza assoluta di Einstein, figura che ancora oggi incarna nell'immaginario collettivo il modello di scienziato per antonomasia: geniale, eclettico, curioso, carismatico, anticonformista.



A questo gigante del Novecento è dedicata l'undicesima edizione del Festival delle Scienze, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura e con la partnership scientifica di ASI - Agenzia Spaziale Italiana, INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, in programma all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal 20 al 22 maggio 2016. Tema chiave è la Relatività, filo conduttore di un viaggio che non si limita a ricordare l’importanza storica della teoria einsteniana, ma che si estende all'intreccio con le scienze umane (psicologia, sociologia, filosofia), fino a raggiungere i settori più innovativi della ricerca contemporanea (fisica quantistica, Big Data).

Quali saranno le nuove frontiere della scienza? Dopo le onde gravitazionali, riusciremo a individuare e studiare anche le particelle della materia oscura? Fino a dove ci spingeremo nella nostra esplorazione dell'universo? Quali nuove strade e processi cognitivi si apriranno nell'intreccio tra scienza, filosofia e studio del comportamento umano? E quali orizzonti si schiuderanno grazie all'inarrestabile avanzata delle innovazione tecnologiche, tra supercomputer e reti digitali? Sono solo alcune delle domande a cui prova a rispondere l'undicesima edizione del Festival attraverso lectio, dialoghi, conferenze, proiezioni ed exhibit.



LE CONFERENZE
Venerdì 20 maggio il Festival si apre alle 9.30 in Sala Petrassi con la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, del Presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina e dell'Amministratore Delegato José R. Dosal, del co-direttore scientifico del Festival Vittorio Bo, della responsabile dell’ASI Esplorazione e Osservazione dell’Universo Barbara Negri e del responsabile dell’esperimento VIRGO dell’INFN Fulvio Ricci. Protagonista della prima lectio, in programma alle 16 in Sala Petrassi, è il cosmologo João Magueijo introdotto da Giovanni Amelino Camelia: portoghese, professore di fisica teorica all'Imperial College di Londra, noto soprattutto per la teoria della velocità variabile della luce ma anche autore di una biografia sulla vita di Ettore Majorana e di una provocatoria raccolta dei vizi della popolazione inglese. Magueijo spiega al pubblico quali saranno le nuove sfide della scienza del XXI secolo: in particolare, proprio cosa ci attende Oltre Einstein.

Sempre a proposito di grandi attese, sta crescendo quella di conoscere i primi risultati dello Xenon1T, la gigantesca nuova macchina costruita all'interno dei Laboratori Nazionali dell'Istituto di Fisica Nucleare – nella pancia del Gran Sasso – ed entrata in funzione a fine 2015 nell’ambito dello Xenon Dark Matter Experiment. Xenon1T è ambiziosa non solo per le sue dimensioni (per la prima volta, l'obiettivo di studio sarà una massa di una tonnellata) e per il numero di scienziati coinvolti nel progetto (126 persone di 10 nazionalità diverse, 21 istituti di ricerca), ma soprattutto per i suoi obiettivi: scovare le WIMP (“weakly interactive massive particles”), le particelle di cui pensiamo sia composta la materia oscura. I visitatori del Festival delle Scienze possono scoprire la storia del progetto dalle parole della sua fondatrice, Elena Aprile, milanese di nascita ma da ormai trent'anni professoressa di fisica alla Columbia University di New York (La ricerca della materia oscura, ore 17.30, Sala Petrassi; introduce Rossella Panarese). Se le particelle WIMP rimangono al momento sfuggenti, lo stesso non si può dire per le onde gravitazionali. A settembre del 2015 sono state rilevate sperimentalmente da una collaborazione tra un progetto statunitense (LIGO) e uno italiano (EGO-VIRGO), confermando le previsioni di Einstein e aprendo nuovi scenari nello studio dell'universo e delle leggi che lo regolano. Di questa straordinaria scoperta, già battezzata come una delle più importanti del nostro tempo, si parla anche al Festival delle Scienze, in diversi momenti della manifestazione. Il primo appuntamento è il dialogo che chiude la sessione di conferenze di venerdì 20 maggio, con due ospiti d'eccezione, entrambi provenienti dal Massachusetts Institute of Technology: il fisico Scott Hughes (collaboratore di LIGO) e lo storico della scienza David Kaiser, autore di How the Hippies Saved Physics (Einstein, i quanti e le onde gravitazionali, ore 19, Sala Petrassi; introduce Jacopo Romoli).



La varietà mostrata nella scelta dei temi e degli ospiti del primo giorno è confermata e ulteriormente ampliata dalla trasversalità del programma di sabato 21 maggio, che prevede una serie di incontri in cui – partendo sempre dalla lezione di Einstein – si entra in contatto con molteplici aree e discipline della ricerca scientifica, tecnologica e umanistica. Dimostrando come la scienza sia parte rilevante della nostra vita quotidiana: nelle esperienze e nel pensiero, nelle certezze e nelle paure. Se il fisico teorico Vincenzo Barone (curatore di Relatività. Principi e applicazioni, Bollati Boringhieri) racconta in “Un cruciverba ben congegnato”. Einstein e le simmetrie della natura come le leggi della fisica abbiano permesso di mettere un po' d'ordine nel funzionamento del mondo (ore 10.30, Sala Petrassi; introduce Marco Motta), lo psicologo e scienziato cognitivo della University of California, San Diego Rafael Núñez presenta al pubblico “un'altra relatività” dello spaziotempo: non quella resa quasi proverbiale dalle scoperte di Einstein, bensì quella legata alle differenze con cui lo spazio e il tempo vengono percepiti dall'uomo, a seconda del contesto culturale e delle comunità linguistiche (Il futuro è dietro di noi o in salita? La relatività stabile del concetto di spazio-tempo, ore 12, Sala Petrassi; introduce Jacopo Romoli). Sono invece I Big Data: pronipoti della relatività generale? i protagonisti della lectio del fisico Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI, in programma alle 14.30 in Sala Petrassi (introduce Vittorio Bo). Dal passato e dal presente si vola quindi nel futuro, con la complicità di Seth Lloyd. Tra i massimi esperti mondiali nella scienza della complessità, professore di ingegneria al MIT e di fisica dei computer quantistici al Santa Fè Institute, lo scienziato americano invita il pubblico a riflettere su una suggestiva (e inquietante) possibilità legata alla rivoluzione digitale (Big Quantum Data, ore 16, Sala Petrassi; introduce Giovanni Amelino Camelia). Se la potenza di calcolo dei computer cresce anno dopo anno e si ipotizza che le macchine diventeranno talmente potenti e “informate” da riuscire a realizzare dettagliatissime simulazioni di persone reali... chi ci dice che noi non siamo già semplici simulazioni create dai computer del futuro? Scenari forse un po' meno fantascientifici, ma sempre legati a questioni profonde e di grande fascino, sono infine tracciati nelle ultime due lectio della giornata. Il filosofo della scienza Ned Markosian conduce il pubblico in un appassionante viaggio alla scoperta del tempo (ore 17.30, Sala Petrassi; introduce Jacopo Romoli): o meglio, del modo in cui noi esseri umani ci rapportiamo ad esso, chiedendosi La relatività implica che il tempo sia come lo spazio?. Alle 19 in Sala Petrassi si parte quindi per un’esplorazione dell’universo in compagnia dell’astrofisico Giovanni Bignami (Oro dagli asteroidi e asparagi da Marte; introduce Amedeo Balbi).

Domenica 22 maggio Giovanni Amelino Camelia, professore di fisica all'Università La Sapienza di Roma e autore di innovativi lavori nel campo della gravità quantistica, prova invece a rispondere a un dilemma scientifico dal sapore quasi leggendario: Una teoria del tutto è possibile? (ore 10.30, Sala Petrassi; introduce Vittorio Bo). Si torna poi a guardare le stelle con Nicolò D'Amico, presidente dell’INAF (ore 12, Sala Petrassi; introduce Marco Cattaneo), per riflettere su quello stesso universo da cui – provenienti da uno spazio e da un tempo lontanissimi, frutto di una collisione tra buchi neri – sono emerse le onde gravitazionali (Onda su onda, la radioastronomia da Marconi ad Einstein). Di loro si torna a parlare – dopo le riflessioni condivise venerdì sera da Scott Hughes e David Kaiser – in un altro dialogo a due voci: quelle di Fulvio Ricci (VIRGO - EGO) e Bangalore Sathyaprakash (Cardiff University), che con La scoperta delle onde gravitazionali, alle 15 in Sala Petrassi, introdotti da Marco Cattaneo, si soffermano in particolare sulla natura degli “inferometri”, gli strumenti utilizzati per rivelare la presenza delle onde, il cui continuo processo di innovazione tecnologica è stato determinante nel successo delle osservazioni e promette ulteriori sorprese per il futuro. Al confine sempre più sottile tra verità e finzione negli effetti speciali basati su conoscenze scientifiche è invece dedicata la lectio Le stelle del cinema di Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, in programma alle 17 in Sala Petrassi (introduce Amedeo Balbi). Dopo i voli della fantascienza, l'appuntamento conclusivo del Festival prende spunto dalla Storia: l'impegno che Albert Einstein dedicò alla difesa della pace nel mondo e a favore di un disarmo nucleare. Il ruolo etico della scienza e la sua possibilità di contribuire a uno sviluppo sostenibile del pianeta saranno i temi della lectio del fisico Eliezer Rabinovici (CERN/SESAME, Racah Institute of Physics, Hebrew University, Gerusalemme, Israele) che chiude il Festival alle 19 in Sala Petrassi con Apriti sesamo – una sorgente di luce nel Medio Oriente (introduce Vittorio Bo).

GLI SPETTACOLI, LE MOSTRE E LE PROIEZIONI
Alle conferenze di grandi ospiti nazionali e internazionali, il Festival affianca un programma di eventi in cui i temi della ricerca scientifica sono presentati in un intreccio di parole, suoni, visioni e altre suggestioni. Sabato 21 maggio alle 21 in Sala Sinopoli si tiene la conferenza spettacolo Racconto cosmico. Spazio, materia e gravità nell’evoluzione dell’Universo a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con Fernando Ferroni, Antonio Masiero, Viviana Fafone,   Umberto Petrin (piano), Maria Giulia Scarcella (voce narrante), i racconti animati di Luca Ralli e la conduzione di Patrizio Roversi. Nell'arco dell'intero weekend, i foyer Petrassi, Sinopoli e altri spazi dell'Auditorium Parco della Musica ospitano installazioni (Il surf gravitazionale, a cura di INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, foyer Petrassi, in cui il pubblico può, come una supernova o un buco nero, incurvare virtualmente lo spazio e generare onde gravitazionali con i propri movimenti), exhibit e proiezioni (Einstein e relatività, a cura di Media INAF, nella Sala ospiti foyer Sinopoli). Previsto anche un appuntamento speciale per gli studenti delle scuole superiori, venerdì alle 10 in Sala Petrassi: la proiezione di Interstellar, il kolossal diretto da Christopher Nolan nel 2014 e interpretato da Matthew McConaughey, commentata da Matteo De Giuli di Radio3 Scienza. Perfetto esempio di fantascienza hollywoodiana che si avventura in temi cari alle teorie e agli studi di Albert Einstein (avvalendosi anche della consulenza scientifica di Kip Thorne, lo scienziato che nel 1984 fondò il progetto LIGO di ricerca delle onde gravitazionali). Ai bambini sono dedicate le letture animate Coltivare lo stupore – Storie per occhi aperti e orecchie curiose a cura dei Gatti Ostinati, in programma sabato 21 e domenica 22 presso la Sala Ospiti alle 16, 17 e 18. Confermata infine la presenza di Radio3Scienza, con uno studio radiofonico da cui si racconta in diretta il Festival e si intervistano i suoi protagonisti.

  
Festival delle Scienze 2016
Relatività

PROGRAMMA

L’ingresso agli eventi, salvo dove diversamente indicato,
è a pagamento al costo di 3 euro

VENERDì 20 MAGGIO 2016 - GIORNATA DI APERTURA

Ore 9.30
Sala Petrassi



Inaugurazione
Intervengono
Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Aurelio Regina, Presidente Fondazione Musica per Roma
José R. Dosal, Amministratore delegato Fondazione Musica per Roma
Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze
Barbara Negri, responsabile di ASI Esplorazione e Osservazione dell’Universo
Fulvio Ricci, INFN - responsabile esperimento VIRGO

Ore 10
Sala Petrassi

Evento riservato alle scuole superiori

Prenotazione obbligatoria: promozione@musicaperroma.it

Scuole
Proiezione del film “Interstellar”
Introduzione e commento a cura di Matteo De Giuli, Radio3 Scienza

Si può imparare la relatività generale guardando un film di fantascienza? Sì, secondo il regista Christofer Nolan (Inception, Batman Begins) che per il suo Interstellar ha chiesto al fisico teorico Kip Thorne di curare nel dettaglio ogni aspetto scientifico affrontato nella pellicola. A bordo di una navicella spaziale, il capitano Cooper (Matthew McConaughey) e un piccolo gruppo di astronauti vanno alla ricerca di un pianeta abitabile simile alla Terra. Ma girovagare tra le galassie non è un’operazione facile e gli inconvenienti dei viaggi interstellari sono sempre dietro l'angolo. E così l'equipaggio dovrà, tra le altre cose, fare i conti con un enorme buco nero capace di modificare lo scorrere del tempo nelle sue vicinanze. Oppure attraversare un wormhole, un cunicolo spazio-temporale, scorciatoia che può connettere luoghi distantissimi dell’universo.


Ore 16
Sala Petrassi
Lectio magistralis
Oltre Einstein
Interviene
João Magueijo, professore di Fisica Teoretica all’Imperial College (London, UK)
Introduce Giovanni Amelino Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma

A distanza di cento anni dalla sua pubblicazione, la teoria della relatività generale di Einstein gode davvero di ottima salute e anche la teoria del Big Bang, ad essa collegata, è ancora una storia di successo per spiegare la formazione del nostro Universo. Tuttavia, la teoria presenta molte lacune e omissioni. In particolare la relatività si rifiuta di unificare la gravità e la meccanica quantistica, facendo sì che la “gravità quantistica” rimanga solo un mero desiderio. Anche il modello del Big Bang lascia irrisolti molti interrogativi, soprattutto non ci dice che cosa esplose. Questo e altri problemi hanno spinto gli scienziati ad avanzare teorie al di là della Relatività generale. La lectio è incentrata sulle teorie della velocità variabile della luce e sulla possibilità che da queste giunga l’elemento cruciale in grado di risolvere questi enigmi. In particolare si sofferma sui recenti successi derivanti dalle teorie con una doppia geometria dello spazio-tempo, facendo anche riferimento al cosiddetto approccio della relatività speciale deformata. In conclusione si prova infine a spiegare in che modo le alternative all’enigma della materia oscura potrebbero portarci oltre la Relatività.

Ore 17.30
Sala Petrassi
Lectio magistralis
La ricerca della materia oscura
Interviene
Elena Aprile, Columbia University (New York, USA) - Esperimento Xenon
Introduce Rossella Panarese, Radio3 Scienza

La varietà degli esperimenti con i quali si tenta di scoprire di cosa sia fatta la materia oscura che riempie il nostro universo rende particolarmente vivace questo campo di ricerca. In questo intervento si passa in rassegna ciò che conosciamo (o non conosciamo) riguardo alla natura della materia oscura per poi presentare i principi di base per la sua rivelazione diretta. Si parla in particolare dell’esperimento XENON dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, che al momento è la ricerca di WIMP (Weakly Interacting Massive Particles) più avanzata al mondo.

Ore 19
Sala Petrassi
Dialogo
Einstein, i quanti e le onde gravitazionali
Intervengono
Scott Hughes, professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, USA)
David Kaiser, Germeshausen Professor di Storia della Scienza e professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, USA)
Introduce Jacopo Romoli, co-direttore Festival delle Scienze

Nella relatività generale di Einstein, la gravità si propaga. Poiché la gravità è la più debole delle forze fondamentali, Einstein credeva che tale radiazione non sarebbe mai stata misurata. Ma Einstein si sbagliava nel pensare che non si sarebbe mai dimostrato che la sua teoria era giusta. Gli scienziati hanno di recente scoperto le onde gravitazionali prodotte da due buchi neri che si fondono. Nel suo intervento Scott Hughes racconta la ricerca delle onde gravitazionali, sottolineando come sia utile pensare a queste onde come simili a suoni e nel descrivere questa nuova astronomia propone alcuni esempi delle canzoni cantate dagli oggetti astronomici. Albert Einstein aveva torto e ragione anche a proposito di qualcos’altro. L’entanglement quantistico, che lui definì come “una spaventosa azione a distanza”, rimane uno degli esempi più eloquenti delle differenze che separano la fisica quantistica dalle nostre abituali intuizioni sullo spazio, sul tempo e sulla materia. Oggi l’entanglement è al centro dei dispositivi di nuova generazione come i computer quantistici e la crittografia quantistica. David Kaiser descrive gli esperimenti più recenti, incluso il nuovo approccio che usa parte della luce più antica dell’universo per verificare i fondamenti della fisica quantistica.


SABATO 21 MAGGIO 2016

Ore 10.30
Sala Petrassi
Lectio magistralis
Un cruciverba ben congegnato”. Einstein e le simmetrie della natura
Interviene
Vincenzo Barone, professore di fisica teorica all’Università del Piemonte Orientale, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Introduce Marco Motta, Radio3 Scienza

Se la natura, come diceva Einstein, è un “cruciverba ben congegnato”, le simmetrie sono le regole di questo gioco. Ma che cosa sono di preciso le simmetrie fisiche, che relazione hanno con le simmetrie che ci sono più familiari, e, soprattutto, perché sono così importanti? Lo si scopre ripercorrendo il cammino che ha portato i principi di simmetria, di cui il postulato di relatività è storicamente il primo esempio, a diventare, nel corso del Novecento, i pilastri della visione fisica dell’universo.

Ore 12
Sala Petrassi


Lectio magistralis
Il futuro è dietro di noi o in salita? La relatività stabile del concetto di spazio-tempo
Interviene
Rafael Núñez, professore di Scienze Cognitive alla University of California (San Diego, USA)
Introduce Jacopo Romoli, co-direttore Festival delle Scienze

A differenza dello spazio o del colore, non possiamo “percepire” il futuro o il passato direttamente attraverso i nostri sensi. In che modo allora riusciamo a comprendere l’elusivo dominio del tempo? In parte ci serviamo di una metafora concettuale che ci consente di concepire le entità temporali nei termini di quelle spaziali. Questo fenomeno straordinario e al tempo stesso onnipresente si manifesta in espressioni della vita quotidiana come per esempio “Abbiamo davanti una settimana fantastica” e attraverso gesti spontanei che ne rivelano la profonda natura concettuale. In compagnia di R. Nunez si scopre come il tempo quotidiano possa essere studiato scientificamente usando metodi diversi, dagli esperimenti di psicolinguistica al neuroimaging e alla ricerca etnografica sul campo. Gli studi infatti dimostrano come il futuro concepito come “davanti a noi” (e il passato “dietro di noi”) sia un modello diffuso, ma non per tutti gli esseri umani! Tra gli Aymara delle Ande e gli Yupno della Papua Nuova Guinea, ad esempio, il futuro è, rispettivamente, “alle nostre spalle” o “in salita”. A dimostrazione del fatto che il concetto di tempo è relativo, ma in modo stabile.

Ore 14.30
Sala Petrassi
Lectio magistralis
I Big Data: pronipoti della relatività generale?
Interviene
Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI
Introduce Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze

La Relatività generale di Einstein è il più grande capolavoro della fisica del secolo scorso, ma la sua storia continua e oggi, in modo sempre più prepotente, metodi ispirati a questa teoria giocano un ruolo in ambiti all’apparenza ad essa assolutamente estranei. Uno è quello dei «Big Data». Nel processo fondamentale della Data Science, di estrarre dapprima informazione dai dati, di tradurre poi l’informazione, aggregata, in conoscenza e di trasformare infine quest’ultima in 'sapere', i Big Data - "quinta rivoluzione dell’Information Technology" – i dati possono essere organizzati in modo naturale in strutture geometriche discrete, che si prestano a essere rappresentate da oggetti matematici della stessa natura di quelli introdotti, attraverso il cosiddetto 'Regge calculus', nello studio della Relatività generale. Le differenze dalla Relatività generale sono ovviamente numerose, ma i primi risultati dell’applicazione di questi metodi, l’"analisi topologica dei dati" – dalle neuroscienze alla epidemiologia digitale, dall’oncogenetia alle scienze sociali computazionali – sono straordinari.

Ore 16
Sala Petrassi
Lectio magistralis
Big Quantum Data
Interviene
Seth Lloyd, Nam P. Suh Professor di Ingegneria Meccanica e professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, USA)
Introduce Giovanni Amelino Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma

Viviamo in un’epoca dominata da grandi quantità di dati. Computer, telefoni cellulari e telecomunicazioni generano e trasferiscono ogni anno bit di dati nell’ordine del numero di Avogadro. Le tecniche di apprendimento automatico consentono ai computer di individuare dei modelli in questo torrente di dati e di rispondere di conseguenza. È risaputo che la meccanica quantistica è in grado di generare modelli di dati strani e controintuitivi che i sistemi classici, inclusi i computer classici, non riescono a produrre. Se i sistemi quantistici possono generare modelli di dati che non possono essere prodotti in modo classico, allora i computer quantistici dovrebbero essere capaci di riconoscere modelli che i computer classici non riconoscono. L’intervento mostra come i computer quantistici possono utilizzare le tecniche di apprendimento automatico per individuare modelli che i computer classici non possono trovare.

Ore 17.30
Sala Petrassi


Lectio magistralis
La relatività implica che il tempo sia come lo spazio?
Interviene
Ned Markosian, professore di Filosofia alla University of Massachusetts (Amherst, USA)
Introduce Jacopo Romoli, co-direttore Festival delle Scienze

La teoria della relatività di Einstein rivoluzionò la fisica. Il nuovo paradigma era radicale sotto il profilo concettuale e sorprendentemente controintuitivo. E rivoluzionaria non era soltanto la fisica della relatività ma, come è stato ripetutamente affermato, la teoria aveva conseguenze radicali anche sulla natura del tempo. Secondo una delle tesi controintuitive che molti scienziati e filosofi fanno derivare dalla relatività, il tempo è come le dimensioni dello spazio. In particolare la relatività implica che il passato, il presente o il futuro oggettivo non esistono. Questa idea contraddice la concezione ordinaria secondo cui il tempo ha un carattere essenzialmente dinamico. Dobbiamo allora accettare questa nuova concezione del tempo come un “risultato scientifico” che ci viene imposto da dati empirici? Oppure la scelta tra la vecchia teoria dinamica e la nuova teoria statica del tempo è un esempio di sottodeterminazione della teoria rispetto ai dati?

Ore 19
Sala Petrassi


Lectio magistralis
Oro dagli asteroidi e asparagi da Marte
Interviene
Giovanni Bignami, membro dell’Accademia dei Lincei
Introduce Amedeo Balbi, astrofisico, ricercatore all’Università di Roma “Tor Vergata”

Alcuni asteroidi sono ricchi di metalli, come le terre rare, preziose per la tecnologia. NASA studia missioni di esplorazione-profitto per catturare un asteroide e studiarlo con astronauti-minatori. Gli USA hanno appena fatto una legge che protegge lo sfruttamento minerario (USA) dello spazio. La NASA pensa più in grande: dopo l’allenamento con gli asteroidi, magari con propulsione innovativa, sapremo come andare su Marte. Le sue sabbie rosse, ricche di ferro, sono ideali per coltivare asparagi.

Ore 21
Sala Sinopoli

Posto unico 5 euro
Conferenza spettacolo
“Racconto Cosmico”. Spazio, materia e gravità nell’evoluzione dell’Universo
A cura di INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Con
Fernando Ferroni, presidente dell’INFN e professore di Fisica alla Sapienza Università di Roma
Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN e professore di Fisica teorica all’Università di Padova
Viviana Fafone, INFN e professore di Fisica all’Università di Roma “Tor Vergata”, collaborazione VIRGO
Umberto Petrin, pianista
Maria Giulia Scarcella, voce narrante
Con i racconti animati di Luca Ralli, illustratore e vignettista
Conduce Patrizio Roversi

A pochi mesi dalla prima rivelazione delle onde gravitazionali da parte delle collaborazioni internazionali LIGO e VIRGO, una conferenza-spettacolo che, intrecciando al dialogo, la narrazione per immagini, voci e musica, accompagna il pubblico alla scoperta di alcuni dei più affascinanti misteri della fisica contemporanea. Guidati da Patrizio Roversi e accompagnati dai disegni animati di Luca Ralli e dal pianoforte di Umberto Petrin, i dialoghi tra i protagonisti ripercorrono l’intera evoluzione dell’Universo, alternandosi alla voce narrante di Maria Giulia Scarcella. L’esplorazione delle idee alla frontiera delle nostre conoscenze tocca l’origine e l’evoluzione dell’Universo, la sua struttura fatta di oggetti visibili e invisibili, la materia oscura e le altissime energie delle particelle accelerate nei grandi acceleratori, la relatività di Einstein e le onde gravitazionali, fino alla straordinaria finestra aperta sull’universo dai recenti risultati sulla loro rivelazione.







DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Ore 10.30
Sala Petrassi
Lectio magistralis
Una teoria del tutto è possibile?
Interviene
Giovanni Amelino Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma
Introduce Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze

Nell’anno in cui si festeggia l’osservazione delle onde gravitazionali, ennesima vittoria del “giovane Einstein”, un grande fisico teorico ci propone una nuova prospettiva sull’intero percorso scientifico di Einstein, tracciando una linea netta tra il fenomenale Einstein giovane, che in undici anni fece scoperte degne perlomeno di quattro premi Nobel, e lo scienziato molto diverso che Einstein diventò nei successivi quarant’anni, dopo aver ottenuto la fama internazionale. E se il “vecchio Einstein” può essere definito uno studioso piuttosto sterile e almeno in parte responsabile del mito della “teoria del tutto” che ancora oggi produce un vasto spreco di risorse destinate alla scienza, l’incontro con Amelino Camelia si conclude proponendo una riflessione sulla possibilità che questi due aspetti molto diversi del più grande scienziato di tutti i tempi possano essere presi in considerazione nell’affrontare il problema dell’unificazione di gravità e meccanica quantistica.
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Ore 12
Sala Petrassi




Lectio magistralis
Onda su onda, la radioastronomia da Marconi ad Einstein
Interviene
Nicolò D’Amico, presidente di INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica
Introduce Marco Cattaneo, direttore di “Le Scienze” e “National Geographic Italia”

Si può dire sia nata per caso. Da circostanze del tutto occasionali e a seguito di una delle più fortunate invenzioni della storia della tecnologia: la radio di Guglielmo Marconi. Oggi la radioastronomia è una scienza di punta, frontiera di una ricerca che ci permette di spingere lo sguardo ai confini dell’universo, di verificare la teoria della Gravitazione di Albert Einstein, di scoprire che esistono nella nostra Galassia dei veri e propri “orologi cosmici”. Il mondo di domani parla di astronomia.

Ore 15
Sala Petrassi

Dialogo
La scoperta delle onde gravitazionali
Intervengono
Fulvio Ricci, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, responsabile esperimento VIRGO
Bangalore Sathyaprakash, professore di Fisica Gravitazionale alla Cardiff University (UK) - LIGO
Introduce Marco Cattaneo, direttore di “Le Scienze” “National Geographic Italia”

Le idee di Einstein sullo spazio, tempo e gravità hanno completamente trasformato la nostra comprensione dell'universo. Esperimenti ingegnosi hanno mostrato che la gravità rallenta il flusso del tempo, curva i raggi di luce, porta alla formazione di buchi neri e supporta l'idea che l'universo è stato creato con il big bang. L'ultima predizione di Einstein verificata sperimentalmente sono state le onde gravitazionali, puri elementi nella geometria dello spazio-tempo. La rivelazione delle onde gravitazionali permette di osservare zone del cielo nascoste, come ad esempio ciò che si ammassa al centro delle galassie, e contribuendo in modo del tutto nuovo allo studio dell’origine e l’evoluzione dell’universo. In particolare, la rivelazione diretta delle onde gravitazionali è uno sforzo che si protrae ormai da più di 40 anni ed ha visto degli enormi progressi in termini di sensibilità dei rivelatori. La prima rivelazione diretta di un segnale di questo tipo è già avvenuta grazie ai due rivelatori avanzati LIGO a cui presto si affiancherà Virgo in Europa. In questa conferenza, il professor Fulvio Ricci e il professor Sathyaprakash Bangalore, raccontano questa emozionante scoperta e spiegano in modo semplice il principio di misura e le caratteristiche degli apparati sperimentali che sono stati sviluppati in questi anni.

Ore 17
Sala Petrassi


Lectio magistralis
Le stelle del cinema
Interviene
Roberto Battiston, Presidente ASI – Agenzia Spaziale Italiana
Introduce Amedeo Balbi, astrofisico, ricercatore all’Università di Roma “Tor Vergata”

Vedere il lander Philae che dopo aver viaggiato per 10 anni attraverso lo spazio profondo insieme alla sonda Rosetta atterrava sulla cometa Churyumov-Gerasimenko è stato un grande evento scientifico globale. Le immagini erano vere, e allo stesso tempo sembravano il trailer di un film di fantascienza. La tecnologia e la cultura scientifica che servono a realizzare a un grande film di fantascienza come Interstellar hanno raggiunto livelli altissimi, al punto che il limite tra verità e finzione è sempre più complesso, intrecciato e affascinante. 

Ore 19
Sala Petrassi
Lectio magistralis
Apriti sesamo – una sorgente di luce nel Medio Oriente
Interviene
Eliezer Rabinovici, vice presidente CERN/SESAME, Racah Institute of Physics, Hebrew University, Gerusalemme
Introduce Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze

La lezione di E. Rabinovici è come un viaggio in un vero e proprio universo parallelo, in cui diversi scienziati del Medio Oriente lavorano per una causa comune da oltre vent’anni e che conduce il pubblico a scoprire in che modo in Giordania si stia costruendo una sorgente di luce di alta qualità chiamata SESAME. Un viaggio che fa tappa in Italia, nel deserto del Sinai, al Cern, a Parigi, a Gerusalemme e ad Amman. Il progetto SESAME, che vede la collaborazione di Bahrain, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Autorità Nazionale Palestinese e Turchia, è stato avviato più di venti anni fa e l’inizio dell’attività della fonte di luce è previsto per il 2017. SESAME troverà applicazione in progetti scientifici di archeologia, biologia, chimica, scienze ambientali, scienza della materia, farmacologia e fisica.



  

 Festival delle Scienze 2016

SPETTACOLI, INSTALLAZIONI, VIDEO E LABORATORI

In occasione dell’undicesima edizione del Festival delle Scienze alcuni spettacoli, installazioni, video e laboratori esplorano il tema della relatività per i grandi e i più piccoli:

Racconto Cosmico
Spazio, materia e gravità nell’evoluzione dell’Universo
Conferenza / Spettacolo a cura di INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Sabato 21 maggio, Sala Sinopoli, ore 21. Biglietti: 5 euro
Con Fernando Ferroni, Antonio Masiero, Viviana Fafone, Umberto Petrin (piano), Maria Giulia Scarcella (voce narrante). Racconti animati di Luca Ralli. Conduce Patrizio Roversi
Racconto-Cosmico accompagna il pubblico alla scoperta di alcuni dei più affascinanti misteri della fisica contemporanea, intrecciando dialogo, narrazione per immagini, voci e musica. L’esplorazione delle idee alla frontiera delle nostre conoscenze tocca l’origine e l’evoluzione dell’Universo, la sua struttura fatta di oggetti visibili e invisibili, la materia oscura e le altissime energie delle particelle accelerate nei grandi acceleratori, la relatività di Einstein e le onde gravitazionali, fino alla straordinaria finestra aperta sull’universo dai recenti risultati sulla loro rivelazione.

Il surf gravitazionale
Un’installazione interattiva sulle onde gravitazionali
A cura di INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Foyer Petrassi. Orari: venerdì 20 maggio ore 11-21; sabato 21 ore 11-21 domenica 22 maggio ore 10-21. Ingresso libero.
Secondo la teoria della relatività generale di Einstein la massa di grandi stelle o i buchi neri modificano lo spazio e il tempo intorno a noi: deformano e incurvano lo spazio, rallentano il tempo fino a fermarlo e il movimento della loro massa genera le onde gravitazionali. In realtà anche il nostro corpo e i nostri movimenti hanno questo effetto, ma in modo del tutto impercettibile. In questa installazione gli spettatori possono, come una supernova o un buco nero, incurvare virtualmente lo spazio e generare onde gravitazionali con i loro movimenti.

Einstein e relatività
Proiezione a cura di MEDIA INAF
Foyer Sinopoli. Orari: venerdì 20 maggio ore 11-21; sabato 21 ore 11-21 domenica 22 maggio ore 10-21. Ingresso libero.
Proiezione del video Einstein e relatività in loop (durata 30 minuti).

Gatti ostinati
“Coltivare lo stupore – Storie per occhi aperti e orecchie curiose”
Sala Ospiti. Sabato 21 e domenica 22 maggio, ore 16, 17 e 18. Lo spettacolo è rivolto a bambini a partire dai 3 anni. Biglietti: 5 euro.
Letture animate per i piccoli e per quei grandi che si sentono ancora piccoli, dedicate alla Relatività.

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