LE IMMAGINI DEL MARE NOSTRUM
COME
NON L’AVETE MAI VISTO
Un libro
fotografico
dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (ISPRA)
racconta in
dettaglio gli ambienti mediterranei tra i 50 e i 400 metri di profondità
MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA
GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE, ORE
18.00
ingresso libero
Le profondità del Mare
Nostrum per la prima volta esplorate nel dettaglio, un patrimonio scientifico
e culturale di immenso valore messo a disposizione della collettività, in una
serie di fotografie che mostrano cosa si
trova nelle viscere del Mediterraneo, tra i 50 e i 400 metri di profondità.
È
quello che racconta “COLORI PROFONDI DEL MEDITERRANEO”, il libro fotografico di Michela Angiolillo e Marco Pisapia con le foto di
Simonepietro Canese, realizzato dall’ISPRA, che sarà presentato giovedì 26 novembre, ore 18.00, al Museo
Civico di Zoologia di Roma.
L’iniziativa
è promossa da Roma Capitale –
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
900 i punti di immersione
e 50 le campagne oceanografiche portate avanti, dal 2006 in poi, dai ricercatori
dell’Istituto, per arrivare a selezionare le 90 fotografie più rappresentative di questi ambiente marini
profondi, raccontate e spiegate nelle 165
pagine di questo volume di pregio.
Il libro è stato
selezionato nella short list MIGLIOR VOLUME FOTOGRAFICO al Festival Mondial de
l'Image Sous-Marine MARSIGLIA 2015
Lo
studio di questi ambienti profondi è stato possibile grazie all’utilizzo di
strumentazione d’avanguardia, in particolare di un ROV (Remotely Operated Vehicle), piccolo robot filoguidato, pilotato
dall’imbarcazione d’appoggio, che naviga in prossimità del fondo, acquisendo
filmati, foto dell’ambiente circostante e raccogliendo piccoli campioni degli
organismi marini presenti.
La
grande mole di dati raccolti ha stravolto in pochi anni le conoscenze sulle
comunità profonde mediterranee, con l’acquisizione di nuove importanti
informazioni sul nostro mare, aprendo le strade per nuove linee di ricerca.
Prima di raccogliere questa documentazione si ipotizzava che scendendo più a
fondo gli ambienti divenissero poveri e bui, invece si sono scoperti veri e
propri hotspot di biodiversità,
popolamenti definiti dai ricercatori come “Foreste
animali”.
Sono
ambienti dove ancora penetra un barlume di luce e dove domina la componente
animale, fatta di organismi “strutturanti”, creature sessili ed erette, che si
elevano dal substrato, creando con le loro forme massive e arborescenti nuovi
spazi, anfratti e nicchie, che richiamano ed ospitano altri organismi. Le
spugne ed i coralli sono gli attori principali, i maggiori rappresentanti di
questi ecosistemi profondi. Fungono da sostegno e attirano a sé una ricchissima
fauna associata, fatta di pesci, molluschi, crostacei, echinodermi. Ogni
organismo trae giovamento dall’altro, in un continuo scambio di energia. Lo
spettacolo è affascinante e sorprendente, simile a quello cui si assiste con le
foreste terrestri, per struttura, ricchezza e complessità: esplosioni di colori
e forme già fantasticate da antichi naturalisti e pescatori.
Il volume ha l’intento di
comunicare i risultati di questo enorme lavoro al pubblico, coniugando
il rigore scientifico con un linguaggio divulgativo: nei 90 scatti c’è tutto il Mediterraneo, dalle gorgonie bianche e
gialle al corallo nero alle praterie di quello rosso, fino agli anemoni di mare.
Ci sono pesci come lo scorfano, la rana pescatrice, la murena, la ricciola, il
pesce luna, la cernia gigante fino al gattuccio e lo squalo vacca, nonché
crostacei come l’aragosta di profondità e molteplici tipologie di spugna, (da
quelle a camino a quelle a forma di calice).
Il libro racconta anche i
segni, quasi mai piacevoli, del passaggio dell’uomo: dalle reti abbandonate che
arrivano a spezzare i coralli, a copertoni e bidoni che diventano rifugio per
crostacei, fino alle buste di plastica e le bottiglie, che sono state trovate
persino in canyon a 450 metri di profondità.
Negli
scatti che raccontano i colori profondi, il mare più presente è quello della
Sardegna, seguito da quello di Sicilia e Calabria. Ma ci sono anche i fondali
di Liguria, Toscana, Campania e Lazio, a testimonianza di una straordinaria
ricchezza presente in tutti i tratti di mare della nostra Penisola.
Alla
presentazione interverranno il dott. BRUNO CIGNINI (Direttore della U.O.
Musei Scientifici – Planetario e Museo Civico di Zoologia di Roma Capitale), la
dott.ssa EMI MORRONI (Direttore del Dipartimento Attività bibliotecarie,
documentali e dell'informazione dell’ISPRA).
Modererà
il dott. PIETRO GRECO (giornalista scientifico). Saranno presenti gli
Autori.
Nel
corso della presentazione saranno proiettate alcune immagini del libro.
Nessun commento:
Posta un commento