Una città tutta da scoprire.Silvio Perrella la percorre con la macchina digitale in tasca come fosse una penna, e
come se le sue fotografie fossero appunti presi durante un viaggio. E il viaggio
è a casa: cammina dentro una Napoli che più è attraversata più si fa 'nascosta’,
quasi prendesse forma dalle ultime pagine delle Città invisibili.
Perrella guarda alle cose a partire dalla
letteratura, sono le tracce di altri autori che accendono la sua attenzione,
così le ‘foglioline’
lungo le scale del Petraio somigliano alla "soffice erbetta prigioniera" di
Bartleby. Doppio scatto è un libro circolare che
va dalla letteratura alle cose alla
letteratura. Gli scatti
verbali, come quelli visivi, sono snelli, veloci e sintetici, quasi poesie
in prosa che provano a tradurre in parole
le movenze nascoste della città. Il lettore
inoltrandosi in questa sorta di cinema frattale entrerà in contatto con un luogo
che di sicuro è Napoli; allo stesso tempo, però, gli verrà spesso da sospettare
che Napoli sia anche l’emblema di tutte quelle città in cui la storia e la
natura si sono stratificate a lungo davanti all’incessante andirivieni del
mare. Uno sguardo fattosi voce narrante
lo guiderà per scale, anfratti, scorci, paesaggi e memorie, in una sorta di
suite musicale molto prossima al silenzio dove ogni piccolo particolare viene
salvato per durare nel tempo.
SILVIO
PERRELLA è nato a
Palermo nel 1959. Da molti anni ha scelto di vivere a Napoli. Comincia come
lettore di libri
altrui (Calvino,
1999; Fino
a Salgareda,
2003; Opere di Raffaele
La Capria, 2014) e nel tempo
trasforma la sua lettura-scrittura in una
narrazione dello spazio urbano e dei sentimenti che lo abitano (Giùnapoli,
2006; L’Aleph
di Napoli, 2013;
L’alfabeto del mare,
2014; In
fondo al mondo,
2014). I suoi
viaggi nel lontano sono raccolti nell’ebook intitolato Le
parole a piedi (2014).
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