TRANSLATE

7 settembre 2015

Quando la passione diventa professione: al via Lucca Jazz Donna

LUCCA JAZZ DONNA 2015


Ospiti del festival Emiliana Martinelli, Talitha Ciancarella, Federica Gennai e Cristina Puccinelli
Quando la passione diventa professione: al via Lucca Jazz Donna
Giovedì 10 settembre alle 17 a Palazzo Ducale il festival inizia con una tavola rotonda
E l’intermezzo musicale di Gaia Mattiuzzi e Francesco Cusa “Skinshout”
“Quando la passione diventa professione”: inizia con la seconda edizione di questa tavola rotonda dedicata ai talenti al femminile l’undicesima edizione di Lucca Jazz Donna, il festival organizzato dal 2005 dal Circolo Lucca Jazz insieme al Comune di Lucca ed alla Provincia di Lucca, con il sostegno del Comune di Capannori, dalla Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca e la collaborazione di moltissimi soggetti ed associazioni.
Giovedì 10 settembre alle 17 a Palazzo Ducale (Sala Maria Luisa, cortile Carrara, Lucca), saranno ospiti Emiliana Martinelli, designer, Talitha Ciancarella,
Talitha Ciancarella
libraia, Federica Gennai,
Federica Gennai
cantante jazz, e Cristina Puccinelli, 
Cristina Puccinelli


attrice e regista. Modera Anna Benedetto, giornalista.
Mentre ciascuna parlerà della propria professione da un punto di vista personale e femminile, in sala sarà esposta un’anteprima della mostra fotografica “Jazz in Pink” di Cinzia Guidetti, ed è previsto un intermezzo musicale di Gaia Mattiuzzi alla voce e Francesco Cusa
Gaia Mattiuzzi e Francesco Cusa
alla batteria, con il progetto “Skinshout”.
“Si tratta del un nuovo progetto del poliedrico batterista e compositore siciliano con la cantante dalle grandi doti vocali e straordinaria sensibilità – spiega la direttrice artistica del festival, Patrizia Landi, che li ha scelti per completare con la musica la tavola rotonda -. I due rielaborano canti di tradizione arcaica africana pescati tra i reperti di Alan Lomax. Una musica ricca e intensa oltre i limiti della vocalità ampiamente modulata dalla Mattiuzzi e dal sofisticato drumming di Cusa. Entrambi riescono ad attingere elementi basilari della cultura africana e innovativi del jazz che trovano nell'improvvisazione il veicolo ideale per rivelarsi. Un canto che si fa strazio, grido, sofferenza, gioia e tenerezza”.


In occasione dell’evento, che è a ingresso libero, è previsto un servizio di animazione e lettura rivolto ai bambini dai 3 ai 12 anni, realizzato dalla Provincia di Lucca con il finanziamento della Regione Toscana, nell'ambito dell'accordo territoriale di Genere 2014 - L. 16/2009 Cittadinanza di genere - Progetto Family Frendly - Maggior Benessere per i lavoratori e per le loro famiglie.
Il prossimo appuntamento del festival è sabato 12 settembre alle 17,30 a Palazzo Ducale (Sala Mario Tobino, cortile Carrara) con l’inaugurazione della mostra fotografica “Jazz in Pink” di Cinzia Guidetti
Per informazioni: www.luccajazzdonna.it


Cosa è Lucca Jazz Donna
Lucca Jazz Donna è un festival dedicato alla figura femminile; la cadenza è annuale e il suo scopo è individuare, selezionare e valorizzare la donna nel jazz: nel canto, nella composizione e nell’arrangiamento, nell’uso dei vari strumenti e stili musicali.
È nato nel marzo 2005 perché cadesse nel periodo in cui ricorre la festa della donna, negli anni si è sviluppato in diverse stagioni dell’anno.
Sin dalla prima edizione ha portato a Lucca alcune tra le più grandi stelle del panorama jazzistico. È stata lanciata sul suo palco, quando era un astro nascente, la batterista Kim Thompson, oggi ricercatissima sulla piazza musicale newyorkese. Nel 2006 è stata ospite Ruth Young, ultima compagna di Chet Baker, per anni assente dalla scena musicale. In quella edizione ha fatto la sua comparsa anche un artista d’eccezione, il clarinettista di fama mondiale Tony Scott. Nel 2007 sono state ospiti Nicky Nicolai, la sassofonista americana Lisa Pollard, che è stata elemento stabile dell’orchestra di Duke Ellington, MaiaClaire e Joy Garrison, figlie di Jimmy Garrison. Nel 2008 è stata ospite d’onore la grandissima violinista Regina Carter, ed ha chiuso il festival Roberta Gambarini, considerata l’erede di Ella Fitzgerald, cantante italiana molto conosciuta e apprezzata soprattutto negli Stati Uniti. Nel 2009, edizione dedicata a Billie Holiday a 50 anni dalla sua scomparsa, si sono esibite artiste come Michele Hendricks, Rita Marcotulli e Tiziana Ghiglioni, mentre nel 2010 è stata la volta di Susanna Stivali & Stefania Tallini, Virginia Mayhew, Giuliana Soscia, Claudia Tellini, Carla Marciano e i “Gaia Cuatro” con, dal Giappone, la violinista Ashka Kaneko. Il 2011 ha visto ospiti nomi come la pianista statunitense Dena DeRose l’esuberante talento giapponese Chihiro Yamanaka e la coinvolgente Ana Karina Rossi in “Piazzolla al femminile”. Il 2012, anno in cui il festival si è svolto in due sessioni (una primaverile e una autunnale), ha visto ospiti la cantante statunitense Denise King e Antonella Mazza al contrabbasso e voce, Anna Chulkina al violino e Michela Lombardi alla voce in una serata realizzata in collaborazione con Lubec, salone nazionale dei beni culturali.
Lucca Jazz Donna 2013 ha visto ospiti, tra le altre, la raffinatissima Barbara Casini e Titta Nesti che ha coinvolto il pubblico nella sua costante ricerca di sonorità, mentre il 2014 ha accolto tutta l’energia della “Musica nuda” con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
A partire dal 2008 si è svolto nell’ambito del festival il Premio Lucca Jazz Donna per la migliore formazione jazz emergente al femminile, per valorizzare la crescita dei giovani talenti donne nel jazz. Il concorso ha avuto un discreto successo a livello nazionale, assegnando ogni anno un premio al miglior progetto la cui leader è donna. Al momento è in corso la sesta edizione del premio.
Appuntamento attesissimo per gli appassionati del genere, Lucca Jazz Donna ha registrato negli anni un incremento costante di pubblico e di apprezzamento da parte dei musicisti e degli addetti ai lavori. Il calendario generalmente comprende concerti in diverse location del centro storico, alcuni dei quali a ingresso libero. Il sito della manifestazione è www.luccajazzdonna.it
Il programma dettagliato del festival è consultabile su www.luccajazzdonna.it. Ulteriori punti informativi: Centro Pari opportunità della Provincia di Lucca, Cortile degli Svizzeri, 2 (0583.417.489, centro.po@provincia.lucca.it) e Comune di Lucca, Ufficio relazioni con il pubblico, via del Moro, 17 (0583.44.24.44, urp@comune.lucca.it).
Organizzazione
Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Circolo Lucca Jazz, con il sostegno della Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Direzione artistica e coordinamento festival: Patrizia Landi. Da un’idea di Giampiero Giusti.
Fotografo Ufficiale: Laura Casotti - Responsabile accrediti fotografici
Collaborazioni
Opera delle Mura, Azienda Usl 2 Lucca, Fondazione antica zecca di Lucca, Mediaus, Publimax, AnimaJazz, Jazzitalia, Istituto Musicale “Luigi Boccherini” di Lucca, Il Cappellaio Matto Centro Musicale di Lucca, Menicagli Centro Pianoforti di Livorno.

4 settembre 2015

Green breeze

Green breeze

Boyfriend t shirt
€14 - choies.com

Zara gray jeans
€63 - zara.com

MANGO elastic boots
€68 - mango.com

exactly what you See and no more else

exactly what you See and no more else

SELECTED black pants
€77 - asos.com

Report black shoes
€66 - heels.com

Vince Camuto crossbody handbag
€205 - vincecamuto.com

Larsson Jennings wristwatch
€295 - larssonandjennings.com

Blue Nile 14k gold earrings
€175 - bluenile.com

Easy in The city

Easy in The city

Madewell plaid shirt dress
€88 - nordstrom.com

Buckle booties
€41 - newlook.com

Mini handbag
€4.270 - 1stdibs.com

DYLANLEX wing pendant
€1.010 - dylanlex.com

Zimmermann brimmed hat
€435 - zimmermannwear.com

3 settembre 2015

A fabulous mix in pink

A fabulous mix in pink

Marques Almeida pink skater dress
€290 - matchesfashion.com

Converse white leather shoes
€82 - johnlewis.com

Chanel woven bag
€830 - therealreal.com

Long ring
€45 - carolynpollack.com

"conPasolini. Dieci giorni alla scoperta di una vita"

  

Dieci giorni “conPasolini” alla scoperta di una vita
Sulle sue tracce a Roma attraverso la mostra fotografica Riccardi, libri, film, canzoni e in pullman
ai luoghi simbolo. L’evento dal 25 settembre al 4 ottobre 2015 diretto da Roberto Ippolito e organizzato
dalla Libreria Nuova Europa I Granai. Con Filippo La Porta, Fulvio Abbate e Mario Desiati. 

Roma, 3 settembre 2015 – È stato giudicato nei modi più disparati. Ma chi era davvero lui? Per scoprire una vita si possono trascorrere a Roma dieci giorni, dal 25 settembre al 4 ottobre 2015, “conPasolini”. È questo il nome della manifestazione, di cui è direttore editoriale Roberto Ippolito, organizzata dalla libreria Nuova Europa I Granai di Barbara e Francesca Pieralice. Il ricco calendario di appuntamenti ripercorre l’esistenza di una delle figure più importanti del novecento italiano e si snoda attraverso fotografie, film, libri, canzoni e un percorso guidato in pullman ai luoghi simbolo.


Spiega Ippolito: “Questo evento è un incontro con Pasolini quasi come se lui fosse presente. Entriamo nella sua storia culturale e personale. Ognuno potrà arricchire la propria conoscenza su un percorso artistico che ha segnato una stagione. E farsi la propria idea sul significato della sua opera e del suo pensiero”.
C’è voglia di sapere. Pasolini mostra intatta tutta la sua forza ancora oggi, passati quaranta anni da quella notte del 2 novembre 1975 con la sua morte violenta rimasta avvolta dal mistero. Teatro di “conPasolini. Dieci giorni alla scoperta di una vita” è la Libreria Nuova Europa nel centro commerciale I Granai, in via Mario Rigamonti 100, che dedica così a lettori e appassionati un servizio speciale, fra l’altro sempre a ingresso libero. Il via con il critico letterario Filippo La Porta che venerdì 25 settembre alle 18.00 inaugura la mostra fotografica “I tanti Pasolini”, realizzata dall’Archivio Riccardi e curata da Giovanni Currado e Maurizio Riccardi: ventisei scatti, visibili al pubblico per tutta la durata della manifestazione, che ritraggono espressioni, posture e perfino vestiti con eccezionale varietà, ma soprattutto svelano l’anima di un uomo.
Sabato 26 settembre alle 18.00 Irene Toppetta propone al pubblico un originale viaggio attraverso le canzoni scritte da lui, con l’accompagnamento della chitarra di Fabio Micalizzi e della voce di Marta La Noce. Giovedì 1 ottobre alle 18.00 è la volta dello scrittore Fulvio Abbate con il suo “Pasolini raccontato a tutti” (Baldini & Castoldi). Sabato 3 ottobre alle 12.00 Mario Desiati presenta “Comizi d’amore”, libro di Contrasto che raccoglie la trascrizione del film omonimo di Pasolini, i documenti e le fotografie di scena di Mario Dondero e Angelo Novi.
Sulle tracce di Pasolini si va fisicamente domenica 4 ottobre. Con partenza alle 9.00 alla Libreria Nuova Europa I Granai è prevista la visita di una giornata intera in pullman “Le strade di Pasolini”, concepita per l’occasione da Ippolito. Uno dopo l’altro vengono toccati i luoghi simbolo che hanno segnato a Roma le vicende artistiche come quelle personali: da Monteverde a Ostia, dal Pigneto al Mandrione e non solo.
“Gli appuntamenti della manifestazione - dichiara Ippolito - sono pensati per osservare e approfondire un'opera tanto complessa dalle più diverse angolazioni: sono cioè tasselli di un mosaico di quello che è stato e rappresenta Pasolini”. Impossibile infatti racchiudere un artista così poliedrico in una definizione esaustiva. Poeta, romanziere, regista, polemista, ha lasciato un’impronta luminosa nella società italiana, ancora necessaria per spiegare perfino l’attuale presente.
Roberto Ippolito, direttore editoriale di “conPasolini”, ha conosciuto un nuovo successo con “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller “Ignoranti” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Giornalista, è organizzatore culturale. Fra gli eventi ideati e diretti “Libri al centro”, l’unico festival letterario di una settimana in un centro commerciale e “Nel baule” al Maxxi, a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. È stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha anche insegnato alla Scuola superiore di giornalismo. 
   
Il programma
venerdì 25 settembre alle 18.00
I tanti Pasolini
mostra fotografica a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado
inaugurazione con Filippo La Porta

sabato 26 settembre alle 18.00
Le canzoni di Pasolini
a cura di Irene Toppetta
voce di Marta La Noce e chitarra di Fabio Micalizzi

giovedì 1 ottobre alle 18.00
Pasolini raccontato a tutti
presentazione del libro di Fulvio Abbate (Baldini & Castoldi)

sabato 3 ottobre alle 12.00
Pasolini “Comizi d’amore”
presentazione del libro di Contrasto
con l’intervento di Mario Desiati

domenica 4 ottobre alle 9.00
“Le strade di Pasolini”
visita in pullman ai luoghi simbolo
guidata da Roberto Ippolito

Per informazioni e acquisto del biglietto della visita guidata:
06 51955770 - 06 51967089
“conPasolini”
@conpasolini2015
Libreria Nuova Europa I Granai
via Mario Rigamonti 100 - Roma

Direttore editoriale: Roberto Ippolito

IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA. Nuova collana diretta da PAOLO NORI


C'è qualcosa nelle nostre vite singolari, cioè nelle vite che ognuno di noi normalmente fa tutti i giorni, che per sua virtù propria ha il potere di sbalestrare qualsiasi racconto.
Ugo Cornia, La bellezza delle vite singolari


Nasce una nuova collana IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA
Una collana di vite straordinarie diretta da Paolo Nori.
Scrittori italiani contemporanei come Carlo Lucarelli, Ugo Cornia, Fausto Malcovati, Andrea Bajani e Paolo Nori raccontano, come vogliono loro, la vita di un personaggio che loro considerano autorevole, ammirano o dal quale sono, per qualsiasi ragione, attirati. 

Il 17 settembre sono in libreria i primi due libri della collana:

Fausto Malcovati
IL MEDICO, LA MOGLIE, L'AMANTE
Come Anton Čechov cornificava la moglie-medicina con l'amante-letteratura

Čechov ha introdotto nei suoi racconti milioni di persone di tutte le classi, ceti, età da vero democratico, lo capite? Da vero democratico! Nessuno, neanche Tolstoj, ha detto con tanta chiarezza: noi tutti, prima di ogni altra cosa, siamo uomini, capite? Uomini, uomini, uomini. Solo in un secondo tempo siamo vescovi, bottegai, possidenti, operai. Gli uomini sono buoni o cattivi non in quanto vescovi o operai, ma in quanto uomini. 
Vasilij Grossman

Il mondo è pieno di gente strana e Čechov è strano a modo suo. Uno scrittore che si sveglia la notte per correre al capezzale di un contadino malato; un medico che vive la sua notte più buia nella platea di un teatro, quando il pubblico esplode in fischi, insulti e boati dopo la prima assoluta del Gabbiano.
Con passione, scrittura brillante e conoscenza profonda, Malcovati ci offre un viaggio appassionante nel suo tempo, la sua vita e il suo mondo.

Ugo Cornia
SONO SOCIEVOLE FINO ALL’ECCESSO
Vita di Montaigne

Dio sa che tutto è normale. Anche se è un normale molto diverso dal nostro normale, che per essere normale prevede un anormale che sia diverso. Invece tutto è normale e tutto in un certo senso si muove.

Questo libro è un’esperienza unica e diretta, dall’interno, delle avventure di un uomo del Cinquecento stravagante e geniale di nome Michel de Montaigne. 
Ugo Cornia con la sua dolcezza narrativa, segue un filo vivacissimo di comicità sottile, restituendo un personaggio romanzesco e molto umano che ha segnato la storia del pensiero.




Il mondo è pieno di gente strana, 224 pagine 15 euro





 
IL MONDO È PIENO DI GENTE STRANA 
nuova collana Marcos y Marcos diretta da
Paolo Nori

A parte me e te, tutto il mondo è pieno di gente strana. E poi anche te sei un po' strano.
Daniele Benati in Opere complete di Learco Pignagnoli
 


 
Il mondo è pieno di gente strana, 176 pagine 15 euro



 



 

PIACENZA | Il futurismo di BOT in mostra dal 18 settembre




Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
PIACENZA
18 SETTEMBRE – 22 NOVEMBRE 2015
FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO – SPAZIO MOSTRE



BOT (BARBIERI OSWALDO TERRIBILE)
I FUTURISMI DI UN GIOCOLIERE

Opere scelte 1924 – 1958
a cura di Elena Pontiggia

 
Piacenza rende omaggio a BOT, uno dei protagonisti più affascinanti del Futurismo: oltre 400 opere raccontano l’originale percorso creativo di un inesauribile sperimentatore,  passato dalla pittura alla scultura, dal ready made alle avveniristiche contaminazioni con il graphic design, la fotografia, la poesia visuale.
Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
18 settembre al 22 novembre lo Spazio Mostre della Fondazione di Piacenza e Vigevano ospita a Piacenza una grande retrospettiva dedicata all’estro geniale di Osvaldo Barbieri (1895-1958), noto nel mondo dell’arte con l’acronimo BOT, sintesi dello pseudonimo Barbieri Oswaldo Terribile che egli stesso scelse una volta avvicinatosi al futurismo.
Ideata e organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano con il patrocinio del Comune di Piacenza, curata da Elena Pontiggia, la mostra conta su circa 400 opere in arrivo da importanti raccolte pubbliche (Galleria Ricci Oddi di Piacenza, MART di Rovereto, MIM di San Pietro in Cerro) e private, oltre che dalle collezioni di diversi enti tDal erritoriali del piacentino. Era dal 1980 che il lavoro di BOT non era oggetto di una ricognizione tanto puntuale, volta a restituire all’artista il ruolo di figura di primo piano nell’ambito del secondo Futurismo e della sperimentazione successiva.
 
La mostra di BOT – sottolinea il Presidente della Fondazione Massimo Toscani è il nostro primo, grande progetto in ambito artistico. Un progetto completamente “nostro”, dalla progettazione allo spazio che lo ospiterà, la nostra sala mostre. Primo perché a questo evento già nel 2016 ne seguiranno altri: in futuro il ruolo della Fondazione si tradurrà sempre di più nella capacità di fare cultura e non solo di supportarla”.
 
Il percorso espositivo dà conto in modo esaustivo della ricca ed eclettica produzione di BOT, mettendo ordine all’interno di una dirompente energia creativa, declinata secondo standard e linguaggi in molti casi tanto innovativi da risultare quasi profetici. Come nel caso del legame, documentato in mostra grazie a un nutrito corpus di opere tipografiche e letterarie, che partendo dalla dichiarata fascinazione per Fortunato Depero e dalla passione per la poesia futurista anticipa soluzioni proprie del moderno graphic design, proponendo inedite connessioni tra la poesia visiva, il calligramma e vere e proprie tecniche pubblicitarie. Lo conferma la stessa scelta di una firma, l’acronimo BOT, resa in una veste grafica affine a quella di un logo commerciale.
 
Cruciale, nell’esperienza di BOT, l’incontro avvenuto nel 1929 con Filippo Tommaso Marinetti: per tutti gli Anni Trenta l’artista piacentino è protagonista delle celebri mostre futuriste allestite dalla Galleria Pesaro di Milano (insieme ai vari Fillia, Diulgheroff, Prampolini e a un giovane Bruno Munari), arrivando a partecipare a due edizioni della Biennale di Venezia, nel 1930 e 1932. È nel segno di una personalissima visione del credo futurista che BOT esprime alcune tra le sue concezioni più innovative: dalla sferopittura alla cartopittura, arrivando alla ferroplastica, sintesi tra pittura e scultura; spingendosi grazie alla collaborazione con Gianni Croce ad un uso della fotografia e del fotomontaggio che lo porta a soluzioni per l’epoca straordinariamente innovative.
 
Tra i temi fondamentali trattati dalla mostra di Piacenza c’è quello del paesaggio, filo conduttore che attraversa l’intera produzione di BOT. Partendo dagli insospettabili quadri di matrice puramente accademica proposti proprio a Piacenza nel corso della sua prima personale del 1928, e arrivando alle straordinarie aeropitture che – seguendo un tracciato che idealmente ci porta da Balla fino a Tullio Crali – aggiornano la visione del paesaggio stesso dal punto di vista del pilota, dell’automobilista, del tramviere, del macchinista.
 
La mostra affronta per la prima volta in modo organico il rapporto tra BOT e l’Africa, offrendo un raro nucleo della “arte coloniale” italiana degli Anni Trenta. La fprotezione di Italo Balbo porta l’artista ad un soggiorno in Libia e a viaggi in Abissinia che si rivelano fondamentali per lo sviluppo della sua poetica: l’interesse nei confronti dell’objet trouvé si arricchisce di elementi desunti dall’arte locale, arrivando alla creazione di opere dai profili totemici; ma anche alla nascita di Naham Ben Abilàdi, ennesimo pseudonimo dietro cui BOT si cela per firmare dipinti e poesie che non senza ironia giocano con i cliché dell’orientalismo e dell’arte coloniale.
 
Ad accompagnare la mostra allestita alla Fondazione di Piacenza e Vigevano gli omaggi a BOT ideati e organizzati da dieci gallerie d’arte della città e del territorio: Biffi Arte, Borgo delle Arti di Vigoleno, Galleria Il Lepre, Galleria Mazzoni, Placentia Arte, Spazi Arte, Studio Baldini Art Gallery, Studio Jelmoni, M.V. Tirelli Antiquario.
 
Nelle settimane di apertura della mostra è previsto un calendario di incontri ed eventi collaterali che ci permettono di entrare, grazie all’esperienza di BOT, nel cuore dell’atmosfera futurista.
 
Venerdì 25 settembre, ore 21.00
Sala BOT del Palazzo Comunale Scotti da Vigoleno
Carpaneto Piacentino (PC) | Piazza XX settembre, 1
Presentazione di Bot a Carpaneto, dipingere l’Italia fascista, film di Roberto Dassoni e Laura Bonfanti dedicato al ciclo pittorico realizzato da BOT per il Palazzo Comunale di Carpaneto.
A seguire: visita guidata alle aeropitture
 
Mercoledì 14 ottobre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
Che ne è del Futurismo? La crisi del mito del progresso
Incontro con Enrico Crispolti, critico e storico dell’arte; e Roberto Tagliaferri, teologo
 
Martedì 27 ottobre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
Provocazione futurista cinquesensi. La cucina secondo Filippo Tommaso Marinetti
Incontro con Carmelo Calò Carducci, scrittore; e Michele Bia, barman
 
Venerdì 6 novembre, ore 18.00
Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Piacenza | Via Sant’Eufemia, 13
BOT in musica
Lezione concerto futurista con Daniele Lombardi, compositore; e Ana Spasic, soprano
 
|BIO|
Osvaldo Barbieri (poi Barbieri Oswaldo Terribile: BOT) nasce a Piacenza il 17 luglio 1895.
Segue in modo irregolare i corsi di Francesco Ghittoni all’istituto d’Arte Gazzola di Piacenza. Quindi a Milano alla Società Umanitaria e poi a Brera, sempre con la medesima discontinua modalità. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola volontario. Nel 1920 si trasferisce a Genova mantenendosi con i primi lavori che trova, dal verniciatore allo scaricatore di porto. In terra ligure Bot tenta di presentarsi al pubblico per la prima volta aggregandosi a mostre collettive. Nel 1926, durante un momentaneo ritorno a Piacenza, si innamora di Enrica Pagani, la porta con sé a Genova e la sposa, per poi rientrare definitivamente nella sua città per concentrarsi definitivamente sull’arte.
Nel 1928 allestisce una mostra agli Amici dell’Arte di Piacenza, ma i suoi quadri sono paesaggi ortodossi e canonici. Nell’ottobre dello stesso anno conosce il Secondo Futurismo attraverso l’opera di Depero, Fillia, Prampolini. Nel 1929 incontra Filippo Tommaso Marinetti che benedice il suo lavoro e a lungo lo sosterrà in alcune mostre milanesi e nella produzione editoriale.
Iniziano importanti esposizioni: per quattro volte alla Galleria Pesaro a Milano in occasione delle mostre futuriste; alla Biennale di Venezia nel 1930 e nel 1932; poi a Parigi, Monaco di Baviera, Atene; nel ‘32 e ‘33 a Roma allo spazio Bragaglia. Nel 1929 fonda a Piacenza la Centrale del Futurismo, nel 1930 la rivista “la Fionda”, esempio di rivista costruita sulla presenza di marchi commerciali alternati a riproduzioni d’arte.
Nel 1934 Italo Balbo, a cui aveva dedicato un’opera, Aeroritratto di S.E. Balbo, lo chiama in Libia. In Africa la sua visione dell’arte subisce un’ulteriore shock: l’atmosfera primitiva, rude e imbevuta di forme fantastiche e magie, una visione della vita lontanissima da quella occidentale, gli ispirano opere del tutto impreviste. Arriva al punto di crearsi un alter ego africano, tale Naham Ben Abiladi, con il quale nel 1935 dipingerà e parteciperà a mostre, nascondendo la sua vera identità e spacciandolo per un artista conosciuto in Africa. In due momenti, 1934 e 1937, dipinge il salone e lo scalone del Municipio di Carpaneto.  Nel 1940 Bot ritorna con molte difficoltà in Italia e, a causa della guerra, si ritira in campagna dove nasce un nuovo artista: torna ai paesaggi, ma paesaggi eterei, fatti di case diroccate, figure e nature morte che creano atmosfere in un certo senso astratte. Nel dopoguerra conosce Lucio Fontana ad Albisola, si avvicina alla ceramica e addirittura alla poesia. Allestisce mostre e nel 1951 partecipa alla VI Quadriennale di Roma.
Muore nel 1958 in povertà.
 
Piacenza | 18 settembre – 22 novembre 2015
BOT – Barbieri Oswaldo Terribile
I futurismi di un giocoliere
Opere scelte 1924 – 1958
A cura di Elena Pontiggia
Fondazione di Piacenza e Vigevano – Spazio Mostre
Via Sant’Eufemia 13
Orari: da martedì a domenica 9.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Info: info@lafondazione.com | www.lafondazione.com | tel. 0523.311111
Catalogo edizioni Scritture, Piacenza | 30 euro (20 euro in mostra)

Milano, Palazzo Morando | MILANO, CITTÀ D’ACQUA | 12 novembre 2015 - 14 febbraio 2016




Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata
COMUNE DI MILANO | CULTURA
presenta la mostra

MILANO, CITTÀ D’ACQUA
a cura di Stefano Galli

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
dal 12 novembre 2015 al 14 febbraio 2016


L’importanza dell’acqua nella storia del capoluogo lombardo e nelle trasformazioni del suo tessuto urbano, dalla sua fondazione a oggi, raccontati da una mostra attraverso 150 fotografie d’epoca, mappe storiche e documenti inediti.

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata

Dopo il grande successo di pubblico della mostra “Milano tra le due guerre” con oltre 40.000 visitatori a Palazzo Morando in soli due mesi, l'Associazione Spirale d'Idee torna nelle sale di via sant’Andrea 6 con un nuovo progetto espositivo per raccontare l’importanza dell’acqua nella storia del capoluogo lombardo.

La mostra “Milano, città d’acqua”, a cura di Stefano Galli, promossa da Comune di Milano | Cultura, Servizio Musei Storici, dal 12 novembre 2015 al 14 febbraio 2016 a Palazzo Morando, presenta 150 fotografie d’epoca, provenienti da archivi pubblici e privati, oltre a documenti inediti e materiale cartografico per testimoniare la ricchissima presenza d’acqua in città fin dalla sua fondazione, come elemento cardine attorno al quale si è costruita la fisionomia dell’urbe, la sua prosperità e la sua fortuna storica.

L’esposizione intende così documentare la “storia d’acqua” di Milano a partire dalle cronache due-trecentesche di Bonvesin de la Riva e di Galvano Fiamma che descrivevano la città ambrosiana come ricca di rogge e canali lussureggianti e pescosi, e disseminata di mulini. Si passerà poi a documentare l’importante ruolo assunto dall’acqua per la difesa militare della città, nonché per la sua crescita economica e industriale.

Il percorso espositivo è corredato da sezioni dedicate a curiosità quali la presenza di "fonti miracolose" e il mistero dei battisteri e delle fontane ottagonali; la storia dell'Idroscalo, costruito per ospitare l'atterraggio degli idrovolanti, e quella della Darsena che, per alcuni decenni, è stato l'ottavo porto italiano per traffico di merci. Poi ancora l'esperimento dell'uomo scafandro sul Naviglio grande nel Settecento; le ragioni che hanno salvato l'Acquario Civico dalla demolizione e altri aneddoti. A conclusione un excursus storico sugli impianti di depurazione delle acque reflue: dalle "marcite" di epoca cistercense (secc. VIII – X) ai moderni impianti di Nosedo e San Rocco.

Data l’importante valenza didattica dell’iniziativa, saranno predisposte visite guidate e laboratori per consentire agli alunni delle scuole di ogni genere e grado di approfondire gli argomenti trattati.
 
Milano, settembre 2015
 
 
SCHEDA MOSTRA
“MILANO CITTÀ D’ACQUA”
A cura di Stefano Galli
12 novembre 2015 - 14 febbraio 2016
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, spazi espositivi pianoterra, via Sant’Andrea 6, Milano

 
Orari:
Martedì- domenica: 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Giovedì: 10.00 - 22.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)
 
Biglietti (comprensivi di audioguida):
intero: € 10
ridotto: € 8 (Under 26, Over 65, insegnanti e tutte le convenzioni)
Biglietto Famiglia:
1 genitore: € 8 + 1 figlio entro i 14 anni, € 5
2 genitori: € 8 cad. + 1-2 figli, € 5 cad.
Ridotto Speciale: € 8 (per chi esibisce un biglietto della Pinacoteca di Palazzo Morando – Costume Moda Immagine relativo ad una visita effettuata il giorno stesso); € 5 (Giornalisti, gruppi scuole)
Omaggio: bambini da 0 a 6 anni, guide turistiche (Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria), portatori di handicap e relativo accompagnatore
 
Visite guidate (adulti): € 100,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
Visite guidate (scuole): € 80,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
Visite guidate (adulti in inglese): € 130,00 + biglietto ingresso; gruppi min 15 - max 30 persone (1 accompagnatore gratis)
 
PER PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE
visite@mostramilanoacqua.it
T. +39 02 49 79 83 88
 
INFORMAZIONI
T. +39 02 49 79 83 88 | info@mostramilanoacqua.it | www.mostramilanoacqua.it
T. +39 02 884 65735 – 64532 | c.palazzomorando@comune.milano.it | www.civicheraccoltestoriche.mi.it