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19 aprile 2015

CINEMA :IL VINCITORE DEL CINEMASTER 2014



DESTINAZIONE LOS ANGELES:
SCELTO IL VINCITORE DEL CINEMASTER 2014




È Fulvio Risuleo, classe 1991, con il corto “Lievito Madre”, il regista vincitore del Cinemaster 2015, il progetto per giovani registi italiani organizzato da Studio Universal (Mediaset Premium sul DTT) in collaborazione con i Corti d’Argento dei giornalisti cinematografici.

Una giuria di esperti della TV del cinema da chi fa cinema ha premiato “Lievito Madre”, cortometraggio scelto nella rosa dei titoli suggeriti ad hoc dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) tra gli oltre 100 visionati, proposti dai Festival più significativi per il corto.

Il prossimo autunno Fulvio Risuleo partirà alla volta degli Universal Studios di Los Angeles per un Master della durata di due settimane in cui incontrerà i responsabili dei dipartimenti che, all’interno della Major cinematografica americana, curano il processo di realizzazione dei film: dall’arrivo delle sceneggiature alla scelta del cast, dalle riprese fino alla promozione delle pellicole nei singoli Paesi.

Il cortometraggio vincitore, che è stato presentato allo scorso Festival di Cannes aggiudicandosi
il terzo premio a Cinéfondation, la sezione del Festival nata nel 1998 e dedicata alle scuole di cinema del mondo, sarà acquistato dalla NBC Universal Global Networks Italia Srl e trasmesso in esclusiva Prima TV su Studio Universal nel mese di Dicembre nel programma “A noi piace Corto” - magazine di informazione sul mondo dei corti - nell’ambito di una puntata speciale interamente dedicata al Cinemaster.

Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2013, Fulvio Risuleo, 24 anni e una grande passione per cinema e fumetto, subito dopo il liceo artistico si è iscritto al Centro Sperimentale dove ha presentato come saggio finale di diploma il cortometraggio “Lievito Madre”. Un corto originale che racconta la storia di una coppia minacciata da un “terzo incomodo” molto particolare, trovato dentro un vecchio pianoforte un po’ malandato. La particolarità del corto, della durata di 17 minuti circa, è che a frapporsi tra la coppia non è un amante o una suocera, come nel più classico dei casi, bensì una pallina di lievito madre.


LA MOTIVAZIONE
Questa la motivazione della giuria di esperti del Canale del grande cinema classico americano per l’assegnazione del premio al cortometraggio di Fulvio Risuleo.
“Per l'originalità della storia e la maturità espressiva, capace di coniugare la descrizione realistica di una vita di coppia con un'invenzione surreale, passando, con leggerezza ed ironia, dalla quotidianità di una realtà riconoscibile ad un universo simbolico di grande potenza suggestiva.”

LIEVITO MADRE (2013, durata 16’55”)
Lui, lei e l'altra. Sembra il classico intreccio amoroso, in questo caso però l'altro ha le sembianze del "lievito madre" che si gonfia, si innamora, si pavoneggia per conquistare lui. Alla fine ci riuscirà, ma come reagirà lei? Questa è la trama di “Lievito madre”, il corto italiano di Fulvio Risuleo che a Cannes ha ottenuto nel 2014 il terzo premio nella sezione Cinéfondazione, ex-equo con l'inglese The Bigger Picture di Daisy Jacobs. Realizzato per il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma del 2013, è interpretato da Virginia Quaranta ed Emiliano Campagnola e racconta il più classico dei triangoli, lui lei l'altro, ma l'altro è un personaggio fatto di acqua, farina e miele, appunto, lievito madre.

FULVIO RISULEO
Fulvio Risuleo è nato a Roma il 30 gennaio 1991. Ha studiato Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia dove si è diplomato nel 2013 e ha realizzato cinque cortometraggi e un documentario. Scrive e disegna fumetti per riviste e pubblicazioni indipendenti.

Filmografia
Putrida menzogna (corto, 2010)
Theremin (corto, 2012)
Lievito madre (corto, 2013)
Ghigno sardonico (corto, 2014)
Reportage bizarre (documentario, 2014)
Varicella (corto, 2015)

Il “Cinemaster” è un progetto annuale per giovani registi italiani organizzato da Studio Universal. Nato nel 1999 è collocato nell'ambito di “A noi piace corto”, un’ampia iniziativa mirata alla promozione e al sostegno del cortometraggio come forma d’arte cinematografica.
Negli anni di presenza sul mercato della TV, il Canale ha acquistato oltre 1000 cortometraggi tra italiani e stranieri, prodotto o co-prodotto circa 84 corti – tra gli altri La penna di Hemingway con Sergio Rubini e Christiane Filangieri, presentato alla 68° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Strani accordi interpretato da M. Grazia Cucinotta e diretto da Stefano Veneruso, La stretta di Mano di Davide Marengo - trasmettendoli in orari ad alta visibilità e sostenendo inoltre decine di Festival, collocandosi di diritto come una grande opportunità per le nuove leve del cinema italiano di accedere alle strutture e alle professionalità degli Universal Studios. 



17 aprile 2015

FOTOGRAFIA E MONDANITA' a MILANO: PAKERSON SHAPES (OF FREEDOM)





MOLTI OSPITI VIP AL COCKTAIL PARTY DI PAKERSON per il VERNISSAGE  DELLA 
MOSTRA FOTOGRAFICA SHAPES (OF FREEDOM)

Andrea Ranocchia da Pakerson


La boutique Pakerson di Milano è stata protagonista, ieri sera, giovedì 16 aprile, del Salone Internazionale del Mobile 2015 con il vernissage di “Shape (of Freedom)”, una mostra del fotografo Livio Moiana.
La boutique della maison di calzature di lusso Made In Italy di via della Spiga 52 è stata la cornice di un cocktail party esclusivo che ha visto la presenza di molti ospiti vip che hanno ammirato in anteprima le foto dell’opera dell’artista comense.
Lo storico calciatore, Beppe Baresi, il capitano dell’Inter, Andrea Ranocchia, il celebre conduttore Giorgio Mastrota, la fashion blogger Ginevra Ravanelli, si sono dati appuntamento nel cuore del quadrilatero milanese per festeggiare le opere di Livio Moiana che impreziosivano il monomarca Pakerson.

Beppe Baresi

Una raffinata gallery di esclusiva presenza scenica, di forte impatto, che rimarrà esposta per tutta la durata del Salone del Mobile nella boutique della maison.
Un evento fortemente voluto per i caratteri dominanti dell’artista -la ricerca della perfezione e il culto del dettaglio in primis – che rispecchiano la filosofia di Pakerson, celebre in tutto il mondo per la fattura di altissima qualità delle calzature che realizza e per la ricerca costante di innovazione e design declinata in collezioni che sono un omaggio alla cultura della scarpa Made in Italy che da oltre 100 anni ha decretato il successo del brand. Una identità tracciata in passato ma adeguata costantemente al presente, ispirata a quel saper fare italiano che è diventato il fattore determinante per essere apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.

Giorgio Mastrota, Ginevra e Livio Moiana

Il corpo umano, le sue linee, il bianco e nero sono al centro dell’opera: “Shapes (of Freedom)” è una collezione fotografica che cerca una nuova via di comunicazione in cui il movimento posturale diventa la lingua comune di immagini che, come un dizionario inesplorato, permettono di scoprire un alfabeto rimasto nell'ombra. Lo spazio è una pagina bianca da riempire, le linee corporee inchiostro: nessun titolo, nessuna spiegazione ma un’assoluta libertà di interpretazione con la quale leggere le emozioni nascoste nei corpi e nelle penmbre create dal movimento.

L’ARTISTA
Livio Moiana, nato nel 1969 a Como, lavora da 20 anni come fotografo pubblicitario e ritrattista. Amante delle sfide in campo professionale, ha scelto di spaziare in più settori tenendo come punto focale la persona e le sue emozioni. Da circa 15 anni si dedica alla creazione di immagini in bianco e nero il cui corpo umano è fonte di creazione per raccontarsi ed esprimere emozioni che ognuno è libero di interpretare.
Le sue foto, infatti, non hanno titoli né descrizioni.

VINO a MONTEPULCIANO: VINO NOBILE A IMPATTO ZERO

COMUNE DI MONTEPULCIANO
Provincia di Siena


Riduzione delle emissioni di CO2 e compensazione con le “buone pratiche”
Produzione del Vino Nobile a impatto zero sull’ambiente
Il progetto di Montepulciano condiviso su scala nazionale



Il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano diventa un modello su scala nazionale.

Il sistema che calcola l’ “impronta di carbonio” del ciclo produttivo di una bottiglia di Nobile, ovvero le emissioni di CO2 derivanti dalla realizzazione del pregiato vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, è stato infatti riconosciuto da un gruppo di istituzioni ed aziende che operano ai massimi livelli nel campo della qualità e delle relative certificazioni e che abbineranno quindi il proprio nome a quello del progetto.



L’idea di misurare la Carbon Footprint della DOCG di Montepulciano e di attivare una serie di pratiche per la diminuzione o la compensazione della emissioni di anidride carbonica è stata presentata in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile 2014 dal Comune di Montepulciano (che ha finanziato il progetto), dal consorzio dei produttori e dall’Università Marconi di Roma, incaricata della realizzazione tecnico-scientifica.

Il programma, che ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Siena e della Camera di Commercio provinciale, in circa un anno è passato dalla fase progettuale a quella sperimentale e, proprio con la piattaforma tecnologica pronta per essere utilizzata, gli stessi promotori lo hanno presentato a Valoritalia, uno dei leader nell’attività di controllo sui vini, e all’Unione Italiana Vini, CSQA Certificazioni e FederDOC.



Gli interlocutori hanno prontamente compreso la portata rivoluzionaria del progetto, hanno espresso convincimento ed entusiasmo e, di fronte alla proposta del Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, che lo ha offerto a costo zero, hanno aderito; stesso atteggiamento ha manifestato il Gambero Rosso, voce leader a livello internazionale nell’informazione eno-gastronomica, che ha ugualmente garantito il proprio appoggio per il “lancio” della notizia e per la relativa campagna.

“L’Amministrazione Comunale ha ritenuto di poter offrire il progetto ai nostri qualificati interlocutori – spiega il Sindaco Rossi – perchè il nostro obiettivo è fare della sostenibilità ambientale non un business ma un valore sociale. Noi vogliamo che chiunque possa partecipare alla salvaguardia dell’ambiente, a partire dalla piccole aziende che, pur dotate di grande sensibilità, non avrebbero risorse da dedicare a progetti così impegnativi. In senso più ampio riteniamo che ampliando a quanti più territori possibili concetti e metodi di difesa del territorio, il beneficio sia generale e ricada su tutti”.

“Il progetto della Carbon Footprint del Nobile si caratterizza perchè non è legato ad una singola azienda ma fa riferimento ad un intero distretto produttivo che coincide con quello del Comune” sottolinea Rossi. “La nostra esperienza, che è già in una fase avanzata, può essere considerata come un progetto-pilota, applicabile anzitutto ad altre aree ma anche ad altri settori produttivi, per esempio quello turistico, per misurarne l’impatto ambientale e porre in atto le buone pratiche che compensano le emissioni di CO2 nell’atmosfera”.

“Al gruppo che ha come riferimento Valoritalia mettiamo a disposizione la piattaforma con l’obiettivo finale di creare un marchio di garanzia della sostenibilità ambientale anche in vista della scadenza del 2020 che, attraverso il Patto dei Sindaci, impone una riduzione del 20% delle emissioni. La parte pubblica – conclude il Sindaco – non ha solo concepito il progetto, finanziato il suo avvio e propiziato la possibilità di condividerlo ma mette anche sul piatto della bilancia le “buone pratiche” (installazione di pannelli fotovoltaici, attivazione di impianti a biomasse etc.) che producono energia pulita da fonti rinnovabili”.

L’intesa raggiunta tra il distretto del Nobile e gli importanti partner si tradurrà anzitutto in una presentazione a livello nazionale del progetto che si svolgerà a Montepulciano.

                                                                                                         



LIBRI: BASTADDI STEFANO AMATO MARCOS Y MARCOS

  
 

La rovina dell’umanità sono certi film.
Michele Greco, boss di Ciaculli
Stefano Amato
BASTADDI
in libreria dal 23 aprile


gli alianti, 240 pagine
16 euro


I mafiosi li chiamano Bastaddi, e hanno imparato a temerli.
Sono un manipolo di duri pronti a tutto, cacciatori di scalpi.
Vogliono cancellare Cosa nostra dalla faccia della terra.
La mafia tenta di reagire con un film, la resa dei conti avverrà in un cinema.
E sarà spettacolare.
Stefano Amato ha preso un film che gli è piaciuto tantissimo, Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino.
Ne ha fatto una cover romanzesca, in chiave siciliana.
Al posto dei nazisti ha messo i mafiosi, al posto della Francia occupata la Sicilia, ai tempi del Maxiprocesso.
Ha sicilianizzato ogni dettaglio e ricreato scene con le giuste parole.
Facendoci sognare l’esplosione grandiosa, che eliminerà i pezzi da novanta e Cosa nostra per sempre.
Un remake letterario visivo e visionario, liberatorio e appassionante.
 


 
 




ARTE a ROMA: GAVIN KENYON AL MUSEO MARINO MARINI



Il Museo Marino Marini 
(Firenze, Piazza  San Pancrazio)


Gavin Kenyon
Lift your head, give me the best side of your face
a cura di Alberto Salvadori
20 aprile - 10 giugno 2015
inaugurazione: sabato 18 aprile, ore 19.00




Il Museo Marino Marini, a Firenze, inaugura sabato 18 aprile Lift your head, give me the best side of your face la prima personale in un'istituzione italiana dell'artista americano Gavin Kenyon (1980), unanimemente riconosciuto come una delle figure più interessanti delle nuove generazioni di artisti a livello internazionale.Il centro del suo lavoro è la scultura, realizza opere astratte dalle qualità biomorfe. Trae la sua ispirazione dal territorio dove è cresciuto, le foreste di Upstate di New York, e le sculture a forma di bulbo in cemento, lana e altri materiali organici affondano le proprie radici nell'idea dell'Informe formulata da George Bataille nel 1929.
Per questo inedito progetto fiorentino, a cura di Alberto Salvadori, Kenyon ha prodotto 13 nuovi lavori che occuperanno la cripta del Museo Marino Marini.
La mostra è realizzata con la collaborazione del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea”.
 
Museo Marino Marini
Piazza San Pancrazio, Firenze
Orario: 10:00 - 17:00, chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi - Biglietti: intero: € 6, ridotto € 4, studenti € 3
Tel. +39 055.219432 - e.mail: info@museomarinomarini.it - www.museomarinomarini.it  

ARTE a ROMA: MARCELLO SPADA - LA CITTA' DI PIETRA



I luoghi della mente sono sempre molto complessi: nei capricci panoramici di Marcello Spada l'intricato groviglio di case e tetti, che non si lasciano indagare all'interno poiché privi di aperture, simbolicamente rimandano alla complicata visione della memoria, affastellata di ricordi che si sovrappongono l'uno sull'altro e si aprono, in lontananza, alla pura sensazione, senza più i contorni dei particolari, dei suoni delle parole, così come le costruzioni in questi panorami sfumano in lontananza verso l'orizzonte.
Venerdì 17.04.2015
Opening 18.30

Mostra Personale di:
Marcello Spada

Location: ART G.A.P. Gallery - Modern & Contemporary Art
Via San Francesco a Ripa 105/a - Roma
Tel: 06.9360201 - 392.3327575

Opening: Venerdì 17 Aprile 2015 - Ore 18.30
Periodo di esposizione: dal 17 Aprile al 03 Maggio 2015
Orari: tutti i giorni dalle 15.30 alle 20.00.






12 aprile 2015

TEATRO: "WHAT'S THE TIME?" AL TEATRO DELL' OROLOGIO IN ROMA



Teatro dell’Orologio
Stagione teatrale 2014|2015
What’s the Time?
dal 14 al 19 aprile 2015
SALA GASSMAN
 


La vela nera di Teseo
di e con Gianni de Feo
testo di Valeria Moretti
scene Roberto Rinaldi
costumi Sonia Piccirillo
aiuto regia Elisa Pavolini
foto di scena Manuela Giusto
produzione Compagnia del Metateatro diretta da Pippo Di Marca
dal martedì al sabato ore 21:15 | domenica ore 17:45
prezzo unico 10 euro
"Sbalorditivo accecante interno nero nella più profonda delle nostre grotte"
Gianni de Feo interpreta la figura di Teseo, inedita nella rilettura dell’autrice Valeria Moretti, ancora più enigmatica e seduttiva rispetto alla versione originale del mito greco.
Teseo, figlio di due padri, uno mortale e l'altro divino, dopo un rito propiziatorio si prepara al viaggio nel labirinto, danzando al ritmo greco del Sirtaki e avvolgendosi nella sua ampia vela nera, come la veste roteante di un Derviscio. Arianna, come intorpidita da uno stato ipnotico, lamenta il suo abbandono: “Tu m’as abandonnée au bord de la plage, Thésée..” facendo eco al canto di Monteverdi: “Lasciatemi morire!”. L’urlo solitario del Minotauro, proveniente da spazi interiori, sembra invocare labirinti non ancora esplorati.
Quello di Teseo diventa quindi un viaggio per conoscere sé stesso e il mondo, per capire quali sono effettivamente i mostri da combattere, le convenzioni da distruggere e i desideri da inseguire.
Note di regia.
I personaggi si riflettono come attraverso specchi frantumati, immagini della stessa anima. Carnali e mistici al tempo stesso. Al suono di un'unica voce si cercano, si rifiutano, si abbandonano. Anche l'atemporalità dell'azione si dilata, contrapponendo passato / futuro / presente.
Lo spazio scenico, labirinto immaginario, si arricchisce di volta in volta di elementi scenografici fino a chiudersi in un labirinto reale. Tutto è pronto per l'ultima azione. Ora Teseo, vestito di oro come un principe alchemico, deve essere solo. Arianna allora si trasfigura in una corona di luci, costellazione stellare. E il filo/cordone ombelicale può essere finalmente reciso sulle note incantatrici di un'antica ninna-nanna. La vela nera diventa così simbolo della ribellione, dell'abbandono degli schemi e delle paure. Simbolo del lutto delle convenzioni. Il contatto carnale è avvenuto. La trasformazione è compiuta. Teseo esce dalla caverna per ritrovarsi nella luce e immergersi in un mare nuovo.
Il mistero dei miti continua ad affascinarci con i suoi incanti e a raccontarci qualcosa di noi, figli tutti di padri mortali e padri divini.
Gianni de Feo
info e biglietteria:
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini 17/A – 00186 Roma
Facebook: Teatro dell'Orologio | Twitter: @teatroorologio
SALA GASSMAN: prezzo unico 10 euro
Ingresso consentito ai soci: tessera associativa annuale € 3,00
La prenotazione è vivamente consigliata
06 6875550 | biglietteria@teatroorologio.com
prenotazioni: dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.00
e la domenica dalle 16.00 alle 19.00

LIBRI E ARTE: I FRATELLI ANDREA VITALI E GIANCARLO VITALI A "IL BANCHETTO DEL MEDEGHINO"





 
 
IL BANCHETTO DEL MEDEGHINO
Prefazione di Gianfranco Colombo
Contributo di Leonardo Castellucci


Andrea Vitali, Giancarlo Vitali
Cinquesensi editore - Lucca
Formato: 16,5x24 cm
Pagine: 104
ISBN: 978-88-97202-69-1
Prezzo edizione cartacea: € 18,00



 
L'ultimo titolo della collana iVitali, la singolare esperienza editoriale di narrativa d'autore, avviata dall'editore Cinquesensi già dalla fine del 2010, giunta ora al 14° titolo, fa un salto indietro nel tempo per rievocare la dispotica personalità di Gian Giacomo Medici, Conte di Lecco e Marchese di Musso, fra i più arditi e spietati signori del Rinascimento lombardo.
Un lungo racconto di azione e d'avventura in cui lo scrittore
Andrea Vitali dà una grande prova di scrittura con una prosa  reinventata sugli stilemi dell'antico.
Il maestro
Giancarlo Vitali racconta per immagini la movimentata vicenda storica e sceglie delle carte preziosissime, realizzate fra gli anni'80 e '90, dedicate e ispirate ad opere dei suoi maestri: Pisanello, Moroni, Pontormo, Caravaggio, Velazquez, Ceruti, Goya. Opere pubblicate a suo tempo in un virtuoso catalogo intitolato D'après che ebbe un lusinghiero favore di critica. Una rassegna che condensa sei secoli di storia figurativa.
Il
Banchetto del Medeghino si presenta come un piccolo e virtuoso evento editoriale di notevole contenuto culturale.

Cinquesensi Editore
Piazza del Palazzo Dipinto, 2, 55100 Lucca
t. +39 0583 316509 -
email - editore.cinquesensi.it

3 aprile 2015

11 aprile: YOU ARE ME Live-installation by Sebastiano Mauri














YOU ARE ME
Live installation di 

SEBASTIANO MAURI
h+
Via Varese 12
20121 Milano
Sabato, 11 aprile 2015
Dalle 18 alle 22


YOU ARE ME è la nuova live-installation di Sebastiano Mauri che si svolgerà in occasione di MIART tra le 18:00 e le 22:00 di sabato 11 aprile 2015 negli spazi di h+, già teatro di numerose perfomance e installazioni artistiche.
Un’opera unica per un’unica sera. YOU ARE ME è un’installazione interattiva con la quale l’artista invita il pubblico a partecipare direttamente al suo lavoro.

Sebastiano Mauri (Milano, 1972, vive tra Milano e Buenos Aires). Ha studiato alla Byam Shaw School of Arts a Londra e presso l’Art Students League di New York. Si è laureato alla New York University in Film e TV. Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui: Quadriennale di Praga, Biennale di Istanbul, Les Rencontres d’Arles, X Bienal de l’Havana, Centre Pompidou, Spazio Oberdan, la Triennale di Milano, MACRO di Roma. Sue personali si sono tenute al MACRO – Museo de Arte Contemporanea de Rosario (Argentina), nelle gallerie Braga Menendez Arte Contemporano, Buenos Aires, OTTO ZOO, Milano, Galleria Michela Rizzo, Venezia. Nel 2012 ha pubblica il suo primo romanzo Goditi il problema (Rizzoli). E’ appena uscito il suo secondo libro Il giorno più felice della mia vita (Rizzoli).
h+ è una società che si occupa di strategie di marketing, in particolare nell'ambito culturale. Le sue attività comprendono sviluppo concept, consulenza, direzione artistica, produzione eventi e audience development. Lavoriamo con clienti diversi, aziende, fondazioni culturali, media, agenzie pubblicitarie e case editrici.
Siamo una casa di produzione e di consulenza integrata e con (hfilms), siamo in grado di produrre film, contenuti istituzionali, prodotti digitali e progetti di activation.

Otto Zoo è una galleria di arte contemporanea che ha sede a Milano.

MoRE museum partecipa a MIA fair e presenta le nuove acquisizioni | Milano, 13 aprile 2015

  
MoRE museum partecipa a MIA fair
13 aprile 2015
Fotografia e progetti non realizzati di arte contemporanea
nelle collezioni digitali di MoRE museum
Le nuove acquisizioni: Mario Cresci,
Franco Guerzoni e Giovanni Ozzola.
15.30 – 17.30
MIA fair, Milano, Sala Conferenze
The Mall - Porta Nuova Varesine
Piazza Lina Bo Bardi 1, Viale della Liberazione / ang. Via Galileo Galilei


 


info@moremuseum.org
www.moremuseum.org


FOTOGRAFIA: PASOLINI E O'NEILL A CONFRONTO CON ROSSO FIORENTINO

Icone a Volterra

PIER PAOLO PASOLINI E TERRY O’NEILL
A CONFRONTO CON ROSSO FIORENTINO

Pinacoteca Civica, Volterra
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015




Due grandi e suggestive esposizione fotografiche stanno per prendere il via a Volterra: il cinema di Pier Paolo Pasolini e le icone pop di Terry O’Neill.
Dal 3 aprile Volterra raddoppia la sua offerta: oltre alla mostra dedicata a Rosso Fiorentino, la splendida città toscana diventa teatro anche della grande fotografia internazionale.
Due grandi artisti, molto diversi tra loro, a volte addirittura opposti nel linguaggio, ma che trovano un comune denominatore nell’aver rappresentato e nell’essere diventati essi stessi delle icone.   Ieri come oggi, Rosso Fiorentino come Pierpaolo Pasolini e Terry O’Neill.


Alla Pinacoteca Civica di Volterra, i maestri convivono e dialogano tra loro: da una parte Pier Paolo Pasolini, regista e poeta nel cui pensiero dominano i corpi e i luoghi del mondo popolare; dall’altra Terry O’Neill, uno dei più grandi fotografi del ‘900, che attraverso il suo obiettivo ha immortalato le grandi star dagli anni ’60 in poi.

Le due esposizioni, che si inseriscono nel ciclo del grande evento 2014 - 2015 “Rosso Fiorentino. Rosso Vivo. ”, sono promosse dal Comune di Volterra, prodotte ed organizzate da Arthemisia Group, e realizzate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e sponsorizzate da di Generali Italia.


Pier Paolo Pasolini: il cinema in forma di poesia
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Sergio Anelli
La drammatica fisicità delle immagini di scena di Pasolini, da “Vita violenta” a “Accattone”, fino alle immagini fantastiche e tragicamente colorate di “Salò o le 120 giornate di Sodoma.” Decine di fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino verranno esposte presso gli spazi della Pinacoteca Civica e racconteranno il genio del grande artista, scomparso nel 1975. E il legame con Rosso Fiorentino è immediato, se si pensa che nei suoi film il ciclo del Cristo (a metà degli anni ’60) prende vita dalla suggestione che la deposizione di Rosso Fiorentino operò su di lui. Il manierismo coloristico di Rosso nell’invenzione spaziale della deposizione di Volterra, come la luce di pastelli variegati nella tavola sullo stesso tema del Pontormo di Firenze, suggerì a Pasolini la contrapposizione tra il calvario stilizzato degli altari e della religione ufficiale e la vera sofferenza in bianco e nero di Stracci, il ladrone buono de “La ricotta”, che muore sulla croce.
La mostra, attraverso una significativa e preziosa sequenza di fotografie di scena, compenetrate con un testo di indagine interiore sul regista, si articola poi sui vari momenti della vita e della poetica filmica di Pasolini. La rassegna scopre e ricostruisce, con analisi appassionata, il tormentato percorso dell’avventura unica e premonitrice dello scrittore: dall’immersione nella realtà delle borgate alla rivisitazione dei classici e, in ultimo, all’urlo disperato nella violenta e crudele allegoria di “Salò.”  
In queste straordinarie fotografie di scena, si può sentire la forza della poetica pasoliniana, che racconta del sottoproletariato e della contrapposizione al mondo borghese imperversante all’epoca, nonché del linguaggio usato dal poeta, destinato a fare scuola e a divenire una delle tappe fondamentali della cultura del ‘900 per il nostro Paese e non solo.
L’esposizione arriva nell’anno del quarantesimo anniversario della scomparsa di Pasolini e ne celebra il genio in spazi suggestivi e unici come quelli della Pinacoteca che ospita il capolavoro di Rosso Fiorentino.

Terry O’Neill
Pop Icons
dal 3 aprile al 31 dicembre 2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Cristina Carillo de Albornoz
Terry O'Neill, in un diverso spazio temporale e con mezzi diversi, esprime al pari di Rosso Fiorentino un temperamento, forte e unico.
O'Neill come Rosso è stato pioniere - non seguendo le tracce di nessuno dei suoi maestri - di uno stile nuovo e all’avanguardia, carico di forza interiore e potere emozionale. Entrambi gli artisti hanno creato la loro arte seguendo lo spirito dei loro tempi: irrequieti e tormentati per Rosso Fiorentino, rivoluzionari per Terry O'Neill.
Curata da Cristina Carillo de Albornoz, la retrospettiva dedicata a Terry O’Neill, contiene alcuni dei suoi lavori più celebri: 47 ritratti che documentano i momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni.
“Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra degli anni 60.  Avevi l’impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario” racconta Terry O’Neill.
Nato a Londra nel 1938 può essere definito uno dei fotografi più celebri del nostro tempo che ha saputo cogliere, con straordinaria abilità, immagini autentiche e spontanee di molte delle leggende del Novecento; personaggi che hanno segnato la storia diventando delle vere e proprie icone. Politici, cantanti e attori con lui trovano la chiave perfetta per esprimere al meglio la loro personalità.
Collabora con riviste importanti come Rolling Stone e Vogue, e con altri celebri colleghi, tra cui David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy.
Tutti autori di quelle fotografie che hanno immortalato la “Swinging London” di quegli anni.
I suoi archivi, recentemente riordinati, rivelano la sua visione poetica della bellezza e del mito degli anni ‘60 e ’70.
I suoi scatti più belli sono spesso rubati dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi.
O’Neill entra letteralmente a far parte delle loro vite, trascorrendo con loro intere giornate in piena sintonia con il clima rilassato e disinvolto dell’epoca.
La sua grande abilità nel gestire le pubbliche relazioni in rapporto allo star system insieme alla capacità di essere per i suoi soggetti un osservatore discreto, gli ha permesso di illustrare il successo dalla A alla Z.
L’uso della più leggera e maneggevole 35mm, una novità assoluta per l’epoca, lo ha aiutato a rendere il suo stile naturale e inconfondibile.
La mostra è da considerare “sui generis” fin dall’allestimento, che vedrà animarsi lo splendido Chiostro della Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini.
La mostra vede come partner dell’iniziativa Ricola e Trenitalia.

L’ ESPOSIZIONE
L’esposizione è promossa dal Comune di Volterra, prodotta ed organizzata da Arthemisia Group, e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e di Generali Assicurazioni.
L’ingresso a entrambe le mostre è compreso nella “Volterra Card”, che avrà la validità di 72 ore e consentirà l’ingresso anche alla Pinacoteca Civica, al Museo Etrusco Guarnacci, al Palazzo dei Priori, al Teatro Romano, al Battistero di San Giovanni e all’Ecomuseo dell’Alabastro.
Le opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, ruoteranno nel corso dell’anno, alternandosi per rendere l’esposizione dinamica e in continua evoluzione.

BIENNIO ALL’INSEGNA DELLA CULTURA
Rosso Fiorentino. Rosso Vivo.
La Deposizione, la Storia, il ‘900, il Contemporaneo
A cura di Alberto Bartalini
L’ iniziativa, dentro la cui programmazione rientrano le due nuove esposizioni, è il fulcro del programma turistico culturale della Città di Volterra per il biennio 2014/2015: non solo l’esposizione vede l’avvicendamento di opere di molti artisti, ma essa rappresenta altresì l’occasione di promuovere nel mondo, ancora più che in passato, il più grande capolavoro di Giovan Battista di Jacopo, detto Rosso Fiorentino: La Deposizione dalla Croce, definita da Vittorio Sgarbi «l’anima di Volterra». Dipinta nel 1521 per la Cappella della Croce di Giorno presso la Chiesa di San Francesco a Volterra, questo quadro rappresenta un importante momento nella storia dell’arte italiana, quando pittori come il Rosso cercarono di elaborare un nuovo canone pittorico che andasse oltre a quanto era stato raggiunto con il Rinascimento. L’impressionante modernità dell’opera, ne fa indiscutibilmente un capolavoro dell’arte italiana. Il pittore realizza una figurazione naturalistica e contemporaneamente astratta, adattando la luce a quella dell’ambiente per cui era progettato e agli affreschi che lo decoravano


Orari
Gli spazi espositivi sono aperti tutti i giorni nei seguenti orari:
Pinacoteca Civica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Museo dell’Alabastro, dalle ore 9.30 alle ore 19.00
Palazzo dei Priori, dalle ore 10.30 alle ore 17.30
Museo Guarnacci, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Teatro Romano, dalle ore 10.30 alle ore17.30
Battistero di San Giovanni, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Biglietti
Intero € 14,00
Ridotto € 12,00
Gruppi € 10,00
Scuole € 6,00
Famiglia € 20,00  

1 aprile 2015

LIBRI E INCONTRI: 3° incontro "le ali atterrano in biblioteca" biblioteca valle aurelia

Con lo sguardo dell’adolescenza
Venerdì 3 aprile 2015 dalle ore 16.45 alle 18.30



E tutto il resto appresso
incontro con gli autori
Alessandro e Francesca Di Virgilio

“È strano come può bastare uno sguardo per conoscere una persona. Io quello sguardo non me lo toglierò più dalla testa. Fu tre anni fa.”

La storia di Angelica De Luca, studentessa universitaria di medicina fuori sede a Roma, e del suo grande amore Michele Esposito – anch’egli studente universitario fuori sede, originario di Napoli – quella raccontata nella delicata graphic novel sceneggiata da Alessandro e Francesca Di Virgilio (alla sua prima esperienza come sceneggiatrice nel mondo dei fumetti, quest’opera è tratta da un suo racconto lungo), disegni di Mauro Cao (uno stile grafico, il suo, che strizza l’occhio alle migliori serie manga)


Alessandro Di Virgilio è un fedelissimo Tunué, avendo sceneggiato Gli altri (2013) dal testo teatrale di Maurizio de Giovanni; L’uomo che sfidò le stelle (2011); Un filo di nebbia (2010). Tra gli altri suo lavori ricordiamo le pubblicazioni con Beccogiallo, Editoriale Aurea (Lanciostory e Scorpio) e Ed. San Paolo (Il Giornalino).

FASHIONINBLOG



31 marzo 2015

FOTOGRAFIA: L'ARCHIVIO RICCARDI RICORDA PAPA WOJTYLA

Dieci anni fa, la sera del 2 aprile
 l’addio a Wojtyla. 
L'archivio Riccardi lo ricorda con una mostra che ripercorre la tappe fondamentali di un pontificato durato 27 anni.


Sono passati 10 anni da quel triste giorno. Era il 2 aprile 2005 quando sotto l’occhio attento dei media di tutto il mondo, il Pontefice si spense nel Palazzo Apostolico della Città del Vaticano. 

Da quella sera e fino all’8 aprile, quando hanno avuto luogo le Esequie del defunto Pontefice, Giovanni Paolo II è stato pianto da una folla di più di 3 milioni di pellegrini, moltissimi cattolici nel mondo, e anche molti non cattolici, confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma del Papa, attendendo in fila anche fino a 24 ore per poter accedere alla Basilica di San Pietro nella Città del Vaticano. 

Quel triste 2 aprile, Papa Giovanni Paolo II ha lasciato un vuoto immenso, un vuoto che nessuno riusciva ad accettare. Erano tutti lì in Piazza, in casa e in ogni altra parte del mondo a piangere un uomo di una bontà infinita e che rimarrà tale per sempre.
In occasione di questa importante ricorrenza, l’Istituto Quinta Dimensione, in collaborazione con l’agenzia fotografica Agr, riporta a Roma dal 2 aprile e per tutte le festività pasquali, dopo essere stata esposta in diverse città italiane, la mostra fotografica "Giovanni Paolo II" di Maurizio Riccardi, dedicata a Papa Wojtyla.
 

La location scelta è Spazio 5, in via Crescenzio 99/d, nel cuore del quartiere Prati di Roma, a due passi dalla Basilica di San Pietro. Una vicinanza fisica e insieme simbolica.
Oltre 30 scatti che ripercorrono la tappe fondamentali di un pontificato ricco di momenti importanti, colti da Maurizio Riccardi, il grande fotografo che proprio con una di queste foto, appena diciannovenne, si fece conoscere anche all'estero ricevendo nel 1979 il premio Internazionale "Fotogramma d'oro" per la foto dei "Due Papi", lo scatto che ritrae Papa Luciani con il Cardinale Wojtyla pochi giorni prima di diventare il 264º Pontefice della Chiesa cattolica.

La mostra fotografica sarà aperta al pubblico con ingresso libero, dal 2 al 12 aprile, dalle 16 alle 20.

ARTE National Museum of Women in the Arts, Washington D.C. | Women to Watch 2015




National Museum of Women in the Arts 
(NMWA)


Goldschmied & Chiari
candidate italiane al concorso
WOMEN TO WATCH 2015
National Museum of  Women in the Arts
Washington D.C.
MiArt
stand ST1
fieramilanocity
gate 5, padiglione 3
10-12 aprile 2015

ARTE: UNIKA A SABBIONETA

Gli artisti di Unika a Sabbioneta
Sabbioneta (Mantova), Forum Artis Mvsevm
ex Convento dei Servi di Maria, Piazza Libreria Grande, 1
28 marzo – 23 aprile 2015


La città di Sabbioneta, in provincia di Mantova, fu fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna tra il 1554 e il 1591. Posta su un terreno alluvionale tra i fiumi Po e Oglio, nonché lungo il tracciato dell’antica via Vitelliana, occupava una posizione strategica nel cuore della pianura padana. Costruita in base ai principi umanistici della città ideale, ospita al suo interno diversi monumenti quali il Palazzo Ducale, il Teatro all’Antica progettato da Vincenzo Scamozzi, primo edificio teatrale dell’epoca moderna costruito appositamente per tale funzione, la superba Galleria degli Antichi (la terza galleria più lunga d’Italia dopo quella degli Uffizi a Firenze e la Galleria delle carte geografiche in Vaticano), il Palazzo Giardino, le chiese dell’Assunta, dell’Incoronata, del Carmine, la Sinagoga e lo storico quartiere ebraico. Ricco di splendidi gioielli architettonici è poi tutto il suo territorio circostante. Sabbioneta, dichiarata nel 2008 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, non paga di poter mostrare al visitatore soltanto le perle del suo eccezionale patrimonio artistico, che riflette il suo splendido e glorioso passato, ha voluto da tempo “aprirsi” all’arte contemporanea per offrire al turismo culturale un altro motivo di richiamo, creando il Forum Artis Mvsevm, che ha sede nell’ex Convento dei Servi di Maria (Piazza Libreria Grande, 1).
In questa sede il 28 marzo, alle ore17,30 verrà inaugurata la mostra “Gli artisti di Unika a Sabbioneta”, organizzata con la collaborazione di Augusto Medici della Contemporart di Nonantola (Modena), che presenta una selezione delle opere più recenti realizzate dagli artisti di Unika, nata nell’anno 1994 dal sodalizio di vari artigiani artistici – scultori, doratori, policromatori e decoratori – in Val Gardena, che ha come obiettivi principali la promozione, il marketing delle proprie opere e la presentazione dei vari mestieri appartenenti all’artigianato artistico. Unika sta per unicità dell’opera d’arte e sottolinea l’aspetto creativo e inimitabile dell’opera creata dagli scultori e pittori della Val Gardena, una “unicità”. Il gruppo attualmente comprende oltre quaranta artisti, di cui circa trenta partecipano ogni anno alla manifestazione “Unika – scultori in fiera” ad Ortisei, che ha luogo ogni anno nella seconda metà d’agosto. Pur condividendo matrici culturali e artistiche, che affondano in antiche tradizioni artigianali, gli artisti gardenesi hanno poi intrapreso e sviluppato percorsi assolutamente autonomi e originali. Unika, infatti, offre una vasta e straordinaria gamma di sculture e pitture, oltre all’impiego di tecniche assai diversificate, che è ricca e variegata proprio come la personalità degli artisti: dall’artigianato artistico tradizionale all’arte contemporanea, dal figurativo all’astratto, con grande varietà dei soggetti, che spaziano dall’arte sacra a motivi più propriamente profani. “Creatività, flessibilità e individualità sono i segni distintivi del gruppo, ma anche di ogni singolo artista - sottolinea Filip Moroder Doss, presidente di Unika, che con il suo lavoro da anni offre un importante contributo artistico alla diffusione delle saghe delle dolomiti e della tradizione culturale ladina -; ciascun artista trasferisce nelle proprie opere la sua storia, la sua competenza e tutta la sua esperienza. Questa eterogeneità è una grande ricchezza per la nostra associazione. I pezzi unici realizzati dai suoi membri abbracciano sia temi classici e sacri, sia temi che si pongono in maniera critica nei confronti della società. Da diversi secoli ormai quest’arte è elemento centrale nella vita economica e artistica della valle, ma nonostante la sua storia così antica l’artigianato artistico non è assolutamente passato di moda, anzi è vivo e seguito oggi più che mai”.
Gli artisti presenti in questa rassegna sono: Livio Comploi, Thomas Comploi, Diego Deiana, Fabian Demetz, Lorenz Demetz, Georg Pilat Demetz, Giovanni Demetz Sulé, Armin Grunt, Christian Stl Holzknecht, Sigmund Holzknecht, Norbert Insam de Trëbe, Klaus Insam, Adolf Andreas Kostner, Matthias Kostner, Filip Moroder Doss, Gerard Moroder, Gregor Mussner, Hubert Mussner, Josef Mussner Zorz, Walter Pancheri, Andrea Perathoner, Eric Perathoner, Roland Perathoner, Samuel Perathoner, Stefan Perathoner, Ivo Piazza, Otto Piazza, Oswald Rifesser, Alfons Ruggaldier, Fabrizio Senoner, Klaus Senoner, Richard Senoner, Vinzenz Senoner, Egon Stuflesser, Adolf Vinatzer. La storia ultraventennale di Unika è costellata di tanti sviluppi positivi, non ultimo il fatto di aver saputo offrire, e di continuare ad offrire, a diversi giovani artisti della valle, una “rampa di lancio” per la loro evoluzione creativa personale, spesso con risultati eccellenti, tali da assicurare una presenza sempre più importante dell’associazione sul territorio e un suo determinante contributo nella crescita delle prossime generazioni nella creatività e nella produzione artistica della Val Gardena, che il presidente della Repubblica Sandtro Pertini, che vi trascorreva puntualmente le sue vacanze, ebbe a definire “la valle più bella del mondo”.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,30
Ingresso: libero
Informazioni:
Contemporart: tel. 059 541129 - contemporart@contemporart.it
Unika: mob. 339.1792227 – info@unika.org – www.unika.org