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4 gennaio 2016

CANTI DI NATALE NELLE TRADIZIONI POPOLARI

LA CHIARASTELLA
I CANTI DI NATALE NELLE TRADIZIONI POPOLARI
IX EDIZIONE

Un progetto originale di Ambrogio Sparagna
con l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica
Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni

Ospiti speciali:
Banda Pilusa di Montecassino
Coro Alunni dell'Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di Latina (6 gennaio)
In apertura del concerto del 6 gennaio, Giami Piacentile eseguirà la performance “Presepe vivente disarmato e disarmante



MARTEDI 5 GENNAIO ORE 21
MERCOLEDI 6 GENNAIO ORE 18
SALA SINOPOLI
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietti: 15 euro

Il 5 e il 6 gennaio 2016, in esclusiva per Natale all'Auditorium della Fondazione Musica per Roma, l'Orchestra Popolare Italiana presenta la ChiaraStella, un progetto originale di Ambrogio Sparagna dedicato ai canti natalizi della tradizione italiana eseguiti conservando lo spirito originario con cui queste antichi canti furono composti.  Come in ogni edizione, una ventina tra voci e strumentisti provenienti da varie regioni animeranno l'Orchestra ed accompagneranno un grande Coro popolare, composto da un centinaio di cantori diretti da Anna Rita Colaianni. Ospiti speciali di questa edizione saranno la Banda Pilusa di Montecassino (una caratteristica orchestra si zampogne e ciaramelle e strumenti a percussioni tipici del repertorio delle bande tradizionali) e, nell'edizione del 6 gennaio, il Coro degli Alunni dell'Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano  di Latina.
Motivo conduttore di questa nona edizione sono i canti tradizionali che descrivono i personaggi tipici degli antichi presepi. Fra questi spiccano: la figura del Benino, il pastore dormiente narrato nelle sacre scritture. Il Pescatore che rappresenta simbolicamente il pescatore delle anime. Il pesce fu infatti il primo simbolo dei cristiani perseguitati e il nome in greco (ikthys) era acronimo di "Iesùs Kristhòs Theoù Yiòs Sotèr" (Gesù Cristo Figlio di Dio e Salvatore). La Zingara, personaggio tradizionalmente in grado di predire il futuro che nei canti del presepe riveste simbolicamente un segno di dolore, poiché porta con sé un cesto di arnesi di ferro, metallo usato per forgiare i chiodi della crocifissione di Gesù Cristo. Un altro personaggio presente nella tradizione di questo tipo di canti è la vergine Stefania. La storia racconta che quando nacque il Redentore la ragazza si incamminò verso la Natività per adorarlo. Bloccata dagli angeli che vietavano alle donne non sposate di visitare la Madonna, Stefania prese una pietra, l'avvolse nelle fasce, si finse madre e ingannando gli angeli riuscì ad arrivare al cospetto di Gesù il giorno successivo. Alla presenza di Maria si compì un miracoloso prodigio: la pietra starnutì e divenne bambino e così nacque Santo Stefano. In questo genere di canti un posto speciale spetta ai Venditori del mercato ognuno dei quali è legato ad un mese dell'anno: Gennaio è rappresentato da un macellaio; Febbraio dal venditore di formaggio; Marzo dal venditore di uccelli; Aprile dal venditore di uova;  Maggio è rappresentato da una coppia di sposi recanti un cesto di ciliegie e di frutta; Giugno dal panettiere; Luglio dal venditore di pomodori; Agosto dal venditore di cocomeri; Settembre dal venditore di fichi; Ottobre è vinaio o cacciatore; Novembre dal venditore di castagne; Dicembre infine dal pescatore. Questa parata di personaggi, proposti nello spettacolo sia in forma narrativa che cantata, si chiude con i canti legati ai Re Magi.  Rappresentati in groppa a tre diversi animali, il cavallo, il dromedario e l'elefante che rappresentano rispettivamente l'Europa, l'Africa e l'Asia, il Vangelo non parla del loro numero ma la Tradizione ha fissato il loro numero in base ai loro tre doni: oro, incenso e mirra. 



Info 06-80241281

www.auditorium.com

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