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24 novembre 2015

ARTE: MARCO FIDOLINI

Dalla collezione comunale d’arte contemporanea:

MARCO FIDOLINI
Polittici 1983/2015
(Epifanie metropolitane)
a cura di Giorgio Di Genova
Marco Fidolini, Trittico del delfino


San Giovanni Valdarno
Palazzo d’Arnolfo, Pieve di San Giovanni Battista
Museo della Basilica, Casa Giovanni da San Giovanni
21 novembre – 31 dicembre 2015

promosso dal Museo Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea
nell’ambito del progetto
TOSCANA ‘900 PGM 2015



Il Museo Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea dedica un omaggio all’artista Marco Fidolini, presente nella raccolta del museo, in occasione dei suoi 50 anni di lavoro.
Marco Fidolini, Metropolis particolare
La rassegna Marco Fidolini, Polittici 1983/2015 (Epifanie metropolitane) a cura di Giorgio Di Genova, promossa nell’ambito del progetto Toscana ‘900 Piccoli Grandi Musei 2015. si sviluppa in quattro diverse sedi – in palazzo d’Arnolfo, nella Pieve di San Giovanni Battista, nel Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie e nella Casa Giovanni da San Giovanni – dal 21 novembre al 31 dicembre 2015.
La scelta delle opere esposte è stata orientata da una volontà filologica che, superando l’ordine cronologico, si concentra sul tema dei polittici. Tema che riassume comunque tutta la produzione di Fidolini, costantemente imperniata su cicli pittorici di forte impatto civile-esistenziale e metropolitano-industriale.
 Marco Fidolini, Stele con offerenti, 200

Le opere, realizzate a partire dai primi anni Ottanta, esaltano i manufatti e le architetture, le presenze-assenze dell’uomo come oggetto biologico, con l’intento allarmante di interferire sulla condizione umana e le relative inquietudini del nostro tempo. Anche gli inserti autobiografici travalicano il loro vissuto intimo e privato, sottoposti allo stesso sguardo estraniante degli altri scenari fissati sulle tele.
Gli stessi assemblaggi dei polittici esposti – 28 in tutto, alcuni dei quali inediti – con le loro architetture di contenimento e le relative sintonie strutturali (ancone, scomparti, lunette, cuspidi e predelle), riaffermano le relazioni e le consonanze con la tradizione pittorica trecentesca e rinascimentale che, al di là dei contrassegni di una sacralità finalizzata al culto, impongono una riflessione sugli sviluppi della figurazione dell’arte contemporanea e delle mutazioni concettuali-linguistiche trasferite, senza nostalgie anacronistiche, in un contesto laico-storico ben definito dalle contingenze esistenziali del nostro perimetro quotidiano.
Marco Fidolini, Extra chorum (Ritratto di Giosy)

Anche il sottotitolo della rassegna, Epifanie metropolitane, racchiude e definisce i percorsi del lavoro dell’artista che, fin quasi dagli esordi, attinge idealmente alla grande tradizione rinascimentale toscana e nordica, per giungere fino al Novecento di area metafisica o a quello tedesco affine alla Nuova Oggettività e al Realismo Magico o a ritessere, in alcune opere, i legami di una koinè arcaica distillata dalla cultura etrusca.
Dai desertici paesaggi metafisici di Metropolis, la più grande delle opere in mostra (oltre 18 metri, per 1 e mezzo di altezza), all’estraniante disumanizzazione del ciclo Sequenza, esposto nel Palazzo di Arnolfo, dai ritratti di Extra chorum alle trafitture con piercing del ciclo Sembianti, Fidolini (come sottolinea Giorgio Di Genova nel saggio critico) «con la sua ottica intrisa di Neue Sachlichkeit, Léger, Sheeler, de Chirico, nonché di arte etrusca e di strutture Tre-Quattrocentesche ha costruito per “fotogrammi” pittorici un allegorico spaccato, oggettivamente realistico con indubbi sostrati visionari, senza dubbio rivelatore [...] di molti aspetti della realtà dei nostri giorni».
Il lavoro di Marco Fidolini è presente anche nella collezione permanente del Museo Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea.


Marco Fidolini, pittore, incisore e saggista, è nato a San Giovanni Valdarno nel 1945.  Dal 1965 - anno del suo esordio ufficiale alla galleria Vigna Nuova di Firenze - ha allestito numerose personali e partecipato a rassegne nazionali e internazionali. Nel 1970 ha iniziato a realizzare le sue prime acqueforti e presto l'attività incisoria e la stampa sono divenute un mestiere parallelo a quello della pittura. Una sua raccolta di 60 acqueforti è conservata presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze. Il lavoro dell'artista si è distinto fin dal 1965 per una sua specifica connotazione esistenziale, espressa in simbiosi fra linguaggio artistico e implicazioni sociali, attraverso una serie di cicli iconografici in cui le tematiche della città e dell'industria o i loro reperti tecnologico-urbanistici, hanno assunto ruoli primari. Nella sua ricerca artistica si sono rilevati, in più occasioni, gli aspetti neo-metafisici e neo-oggettivi o le stratificazioni culturali degli esiti tedeschi degli anni Venti del visionario Magischer Realismus o di quello, forse più calzante, della Neue Sachlichkeit. Sono altresì fortemente presenti alcuni modelli pittorici della  tradizione quattrocentesca toscana e nordica per certe fissità plastiche e indagini lenticolari.
Tra i numerosi saggi ha pubblicato: I marmi dell'autunno (1965), Metropolis ed altro (1984), Lucio Venna - Dal Secondo Futurismo al manifesto pubblicitario (1987), Tecnica e mestiere (1988), Impegno e realtà - Da Masaccio alla Nuova Oggettività (1991), Lucio Venna - 10 disegni inediti, 1920 (1994), Comunardo Calussi - Geometrie e arcaismo nell’avanguardia (1997), Lucio Venna - Il siero futurista (1998), Ipogeo - Sembianze e sorrisi di pietra (1999), Canopi & affini (1999), Masaccio - L’occhio ribelle e la coscienza critica (2001), Pustole - Divagazioni sull'arte e sul costume (2003), Lucio Venna e il Carnevale di Viareggio (2004), Arte e artificio – Disvalori, mistificazioni e deliri (2008), Un grande mestiere amaro – Memorie, testimonianze e riflessioni di un pittore (2009), Fuori registro – Gli artisti e la scrittura (2012).
Sulla sua attività sono state pubblicate le seguenti edizioni monografiche: Da i guerrieri alle torturapie (a cura di Mauro Corradini, 1976), Atmos e Thanatos (a cura di Dario Micacchi, 1983), Progetti 1966/1980 (a cura di Elvio Natali, 1985), Fidolini 1965/1985 (a cura di Pier Carlo Santini, 1986), Acqueforti (a cura di Alfonso Panzetta, 1991), Homo faber (a cura di Mauro Corradini, 1992), Fidolini - Il trittico del delfino (a cura di Elvio Natali, 1993), Fidolini - Il vento orbicolare dell'arte (a cura di Riccardo Notte, 2000), Fidolini - 30 disegni (testo dell'autore, 2004), La scatola di Dachau et cetera (AA.VV. 2010), Fidolini – Ordinario/Straordinario (a cura di Nicola Micieli, 2010), Il Novecento a zigzag – Effrazioni critiche sugli aspetti figurativi della pittura (2015).
www.fidolini.it

Info:
Tel. +39 055 9126213 – ore 10-13
Orario Palazzo d’Arnolfo, Pieve di San Giovanni Battista, Casa Giovanni da San Giovanni, feriali ore 15.00 – 19.00, festivi ore 10.00-13.00 e 15.00 – 19.00, chiusura lunedì.
Orario Museo della Basilica, feriali e festivi ore 10.100-13.00 e 15.30 – 18.30, chiusura lunedì e martedì.

Ingresso gratuito

IL PRIMO E UNICO FESTIVAL DELLE LINGUE MINORITARIE D'EUROPA


SUNS EUROPE 2015
l’unico festival dedicato alle lingue minoritarie di tutta Europa, tra cinema, letteratura, teatro e musica



SI APRE MERCOLEDI’ 25 NOVEMBRE A UDINE IL PRIMO E UNICO FESTIVAL DEDICATO ALLE LINGUE MINORITARIE DI TUTTA EUROPA SUNS #EUROPE CHE PROSEGUIRA’ FINO AL PROSSIMO 12 DICEMBRE TRA CINEMA, TEATRO, LETTERATURA E MUSICA

SI PARTE IL 25 NOVEMBRE CON LA SEZIONE CINEMATOGRAFICA, IN APERTURA L’ANTEPRIMA ASSOLUTA PER L’ITALIA DEL PLURIPREMIATO FILM BASCO “#LOREAK” (FIORI), CANDIDATO ALL’OSCAR COME MIGLIOR FILM STRANIERO. PRESENTE L’ATTRICE PROTAGONISTA ITZIAR ITUÑO




Il Friuli diventa il centro dell'Europa e di tutte le sue lingue minoritarie: dal 25 novembre al 12 dicembre in programma a #Udine ed in una serie di altre località friulane (Cividale del Friuli, San Vito al Tagliamento, Casarsa della Delizia e Maniago) Suns #Europe, l’unico Festival europeo delle arti performative in lingua minoritaria. Il festival - che prende il nome dalla parola friulana Suns, «suoni» - è articolato in tre sezioni, con produzioni cinematografiche, letterarie e musicali contemporanee realizzate nelle lingue delle minoranze linguistiche d'Europa, con autori, film e musicisti provenienti da diverse aree del continente, dal Paese Basco alla Karelia, dalla Corsica alla Lapponia, dal Friuli alla Galizia, dall'Occitania al Bashkortostan, dal Galles ai Grigioni, dalla Bretagna alla Ladinia, dai Paesi Catalani alla Groenlandia e all'Irlanda.

Il festival si apre mercoledì 25 novembre con la sezione cinematografica “Mostre dal Cine”, che in quattro giorni proporrà una serie di proiezioni di film in basco, catalano, friulano, occitano, corso, galiziano, bretone e gallese, nonché incontri con autori, attori e registi. 


In apertura la prima proiezione in assoluto per l’Italia di Loreak (Fiori) il pluripremiato film basco candidato agli Oscar per il miglior film straniero. Presente in sala l’attrice protagonista Itziar Ituño. Girato interamente in lingua basca, Loreak è un intenso e coinvolgente dramma sul dolore, sulla perdita e sull’assenza, temi affrontati qui in modo originale, con tratti surreali. Nella prima serata anche Capo e croce. La ragione dei pastori, documentario sardo premiato nel 2014 al festival Cinemambiente di Torino

Dal 5 al 7 dicembre seguirà poi la sezione dedicata a prosa, poesia e teatro, tra gli appuntamenti lo spettacolo 



Jo i soj (ricordando Pasolini) di e con Giovanna Marini, in programma a Casarsa lunedì 7 dicembre. In questa composizione per voce recitante e coro, Pier Paolo Pasolini si trova di fronte a se stesso. La voce recitante legge I giovani infelici, uno scritto postumo tratto dalle Lettere Luterane. Il coro ascolta, canta, interrompe il Lettore, commenta, ma sempre con parole di Pasolini. Ne scaturisce un dibattito parlato / cantato in cui Pasolini si trova, ancora una volta, con sé e contro di sé: a quarant’anni dalla morte, un moderno Oratorio che celebra la complessità e la ricchezza del pensiero e della poesia pasoliniana.


A suggellare il festival, venerdì 11 dicembre, il grande concerto in programma a Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine) con una decina di gruppi e solisti espressione di altrettante comunità linguistiche d'Europa. Ospite d’onore della serata sarà Marco Brosolo, musicista friulano che da una decina di anni vive e lavora a Berlino, dove ha realizzato l'album Cadremo Feroci, recentemente pubblicato dall'etichetta britannica Rought Trade. Il disco presenta nove composizioni che vestono di musica altrettante poesie di Federico Tavan, il noto poeta friulano scomparso due anni fa, riproposte ora in lingua originale ora tradotte in italiano, inglese, francese, tedesco e giapponese. In italiano, il brano “Albero” ospita la voce di Bobby Solo


TEATRO: AL GHIONE "LA TEMPESTA" CON GIORGIO ALBERTAZZI

fino al 13 dicembre
GHIONE PRODUZIONI presenta
La Tempestadi William Shakespeare
Giorgio Albertazzi foto di Tommaso Le Pera
con
Giorgio Albertazzi
MELANIA GIGLIO, SELENE GANDINI, FEDERIGO CECI, MARCO IMPARATO, MASSIMILIANO GIOVANETTI, MARIO SCERBO,
SIMONE CIAMPI, FRANCESCA ANNUNZIA, GIOVANNA CAPPUCCIO
Scene FABIANA DI MARCO
Costumi DANIELE GELSI
Riduzione e adattamento DANIELE SALVO
regia Daniele Salvo

La tempesta (The Tempest) è una commedia in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1610 e il 1611. Il dramma, ambientato su di un'isola imprecisata del Mediterraneo, racconta la vicenda dell'esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso stanno navigando per il mare, in ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta 

Giorgio Albertazzi foto di Tommaso Le Pera

che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero riesce a tirare fuori la natura bassa di Antonio, a redimere il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero il quale, con la sua arte, tesse delle trame in cui costringe gli altri personaggi  a muoversi.


Note di regia

L’uomo di oggi è confuso, disorientato, frastornato da persuasori occulti, anaffettivo, comprato da una società che lo ha divorato, digerito, trasformato in cieco consumatore e prodotto di mercato. A capo chino bruchiamo la porzione d’erba a noi assegnata e dai nostri occhi, gli occhi di un popolo antico, non trabocca più la Poesia, la Cultura, la forza del pensiero, la febbre dell’Arte.
La nave affonda.

Shakespeare inizia con quest’immagine la sua “Tempesta”, con l’immagine di una società che cola a picco, un luogo in cui un Re e la sua corte, dalle loro lussuose stanze interne alla nave, tentano invano di dettar legge agli elementi naturali, disposti a tutto pur di salvarsi la vita, offendendo i marinai esposti alla tempesta, ostentando la loro presunta onnipotenza di piccoli uomini politici in balìa delle onde.

Ma la tempesta, almeno in questo caso, è un’illusione, un artificio, una malìa teatrale organizzata da Prospero, il protagonista della pièce, che, come un direttore d’orchestra o un moderno regista, crea la realtà e la manipola a suo piacimento, intervenendo sugli elementi naturali. Tutti i protagonisti, nel nostro spettacolo, sono già morti, ma non lo sanno. La nave è affondata irrimediabilmente, come l’aereo del Mastorna felliniano.

Prospero si muove su una sedia a rotelle, come un moderno Hamm beckettiano, mosso dai suoi spiriti. Proprio dalla sua apparente fragilità fisica si sprigiona la sua imprevedibile Potenza, Potenza di pensiero e abilità esoterica incontrastabile.

Forse il vero ducato di Prospero, alla fine, resterà per sempre quella povera isola sospesa sul filo dell’orizzonte, luogo più reale del reale, non toccato dalla complessità della vita quotidiana, dall’arroganza della politica, dalla protervia degli intellettuali della corte, dalla compravendita delle cariche pubbliche, governato unicamente dal sogno e dall’illusione, un piccolo teatro in chiusura, sospeso nel nulla, sull’abisso.

Daniele Salvo 


info: Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910 – info@teatroghione.it
Direzione artistica: Roberta Blasi
platea 25 eu, galleria 20 eu
replica con audiodescrizione per spettatori non vedenti o ipovedenti: 29 novembre
tutti i giorni, ore 21.00
 - Lunedi, riposo - 
Domenica, ore 17.00
25 e 26 Novembre, ore 17.00
- 3 e 8 Dicembre, ore 17.00

20 novembre 2015

Islam e Occidente, invito Fondazione Pasquinelli, mer. 25 nov. h21, Basilica Santa Maria delle Grazie


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#ISLAM E OCCIDENTE

Lezioni di Storia a Milano
 
"La terza ondata" l'assedio di Palmyra e altre storie d'Oriente con Franco Cardini

Basilica di Santa Maria delle Grazie
ultimo incontro mercoledì 25 novembre 2015 ore 21

#LezionidiStoria
 
Grazie al sostegno anche della Fondazione Pasquinelli mercoledì 25 novembre alle ore 21, nella  Basilica di Santa M aria delle Grazie, si terrà l'ultimo incontro delle Lezioni di Storia, ciclo di appuntamenti alla scoperta e riscoperta dei grandi avvenimenti che hanno fatto la storia d'Italia e del mondo.
 
L'appuntamento, intitolato "La terza ondata" l'assedio di Palmyra e altre storie d'Oriente, è decisamente di attualità: #FrancoCardini spiegherà come siamo arrivati alla violenza dell’#ISIS contro il patrimonio artistico e ai moderni esodi di migliaia di persone di fede islamica che cercano speranze di vita migliore in Occidente.

Il nuovo ciclo delle Lezioni di Storia dal titolo “ISLAM E OCCIDENTE” nasce dall'intenzione di raccontare un confronto millenario di culture e religioni. Non solo guerre e scorribande ma anche molteplici occasioni di scambi fecondi e amichevoli. Un modo per sottrarci ai pregiudizi alimentati dalla strategia comunicativa dei moderni terroristi e diffusi da chi specula sulle nostre paure.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano, ideata e progettata dagli Editori Laterza in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera e i Padri Domenicani del Centro culturale “Alle Grazie”, realizzata con il sostegno, oltre che della Fondazione Pasquinelli, di Rodrigo Rodriquez, si svilupperà in quattro lezioni, introdotte come sempre da Chiara Continisio, il mercoledì sera alle ore 21.


L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Data e orario: 25 novembre 2015, ore 21
Luogo: Basilica Santa Maria delle Grazie
Promotore: Comune di Milano
Ideazione e progettazione: Editori Laterza
Con la collaborazione di: Fondazione Corriere della Sera; Padri Domenicani del Centro culturale Alle Grazie

www.fondazionepasquinelli.org

LIBRI: ZIA SASS


Zia Sass

Zia Sass
2015
La memoria n. 1017
112 pagine
EAN 9788838933981
In libreria da giovedì 19 novembre

Pamela Lyndon Travers

L’opera inedita della creatrice di Mary Poppins: nata come un regalo di Natale per i lettori a lei vicini, in queste pagine prendono forma i personaggi che la renderanno famosa. E tra questi Zia Sass, che un giorno diventerà l’istitutrice più amata del mondo.

Traduzione dall'inglese di Martina Testa
Prefazione di Victoria Coren Mitchell
Illustrazioni di Gilian Tyler
Titolo originale: Aunt Sass. Christmas Storie


In questi tre racconti si trovano le origini di Mary Poppins, ossia le storie dei tre personaggi, incontrati nella vita, da cui P. L. Travers trasse i caratteri fondamentali della sua tata e tante delle sue invenzioni.

In origine, furono stampati privatamente, nel 1940, come regali di Natale per gli amici e i familiari. E sono qui pubblicati per la prima volta in italiano.


L’autrice, già famosa, ricorda dei suoi incontri con tre persone che avevano modellato la sua infanzia e lasciato una traccia indelebile per il resto dell’esistenza.


P. L. Travers, «riservata e fiera» tanto da essere incomparabilmente meno conosciuta del suo personaggio, e contemporaneamente così gelosa dell’autenticità di Mary Poppins da non aver gradito la versione che ne diede Walt Disney, in queste pagine consegna in fondo una rivelazione, confezionata in tre commoventi ritratti divertenti e pieni di amore. Da quale sottofondo di immagini e realtà, di tipi umani straordinari e necessari, di vissuto, e quindi da quale verità esistenziale viene uno dei grandi miti classici moderni.


P. L. Travers, nata Helen Lyndon Goff (Queensland, Australia 1899-Londra 1996), attrice, danzatrice, giornalista, critica, studiosa di filosofia, miti e folklore, scrisse Mary Poppins, nel 1934, per alleviare se stessa e le sorelle da dispiaceri familiari. Dopo il grande successo scrisse, con il personaggio di Mary Poppins, una decina di altri romanzi.
 
 
 
 


CORSI: Al via il corso di formazione per doppiatori di Experia e Celsius, dopo il successo della prima edizione


A disposizione 3 borse di studio: 2 per merito ed una per una persona con disabilità
Al via il corso di formazione per doppiatori di Experia e Celsius,
dopo il successo della prima edizione
Aprono il 16 novembre le iscrizioni al corso per formare professionisti del settore
Sostenuto dalle fondazioni bancarie cittadine
Clerici, Godini, Armani, Bertolucci, Placido

Torna per il secondo anno il corso di formazione di doppiaggio, speakeraggio e commento audio per non vedenti applicato all’audiovisivo realizzato dall’associazione Experia e Celsius con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca, all’interno del più generale progetto sul cinema “Lucca Effetto Cinema”, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte il responsabile del progetto “Lucca Effetto Cinema” per la FBML, Vincenzo Placido, l'attore e presidente dell’associazione Experia, responsabile del corso, Alessandro Bertolucci, l'amministratore delegato di Celsius, Vittorio Armani insieme a  Simona Godini e Federica Clerici.

Il successo della scorsa edizione, con 74 domande, 30 ammessi e 29 diplomati, conduce oggi all’annuncio del secondo anno di attività, con lezioni ed incontri che si terranno dall’11 marzo al 29 maggio 2016 nel complesso monumentale di San Micheletto, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che oltre a contribuire al sostegno economico dell'iniziativa mette a disposizione due alloggi gratuiti per chi viene da fuori città.

Oltre a due borse di studio per merito messe a disposizione dall’associazione Experia e Celsius, anche per quest’anno la Fondazione Banca del Monte di Lucca ne offre una destinata ad uno studente con disabilità, ambito all’interno del quale l’ente ha sviluppato dal 2008 molti progetti, tra cui una best practice riconosciuta a livello europeo.

“Il doppiatore – spiega il presidente dell’associazione Experia, Alessandro Bertolucci - è una figura che presta la propria opera in voce per audiovisivi, radio, tv affinché il contenuto testuale di un prodotto cinetelevisivo sia perfettamente comprensibile al pubblico che lo segue, senza, possibilmente alterare o sacrificare la qualità artistica delle interpretazioni di partenza. Il doppiatore è innanzi tutto un attore, una persona che ha approfondito le tecniche del gesto e della parola atte a realizzare una rappresentazione, realistica o simbolica che essa sia, in genere di natura teatrale. Ma il suo strumento non è il palcoscenico, è qualcosa di più selettivo: il microfono”.
Il monte ore di lezioni è aumentato rispetto a quello che si è concluso a maggio, passando da 160 a 200, divise in 10 moduli da 20 ore settimanali, per poter attivare un numero maggiore di laboratori applicativi in sala di doppiaggio. Gli incontri si terranno il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica mattina. Gli argomenti trattati sono: teoria e attività pratiche incentrate su esercitazioni attoriali, sincronismo e oversound.
Tra i docenti confermati anche per quest’anno ci sono Barbara Bregant, adattatrice di serie tv come “True Detective” e “Once Upon a Time”, Francesco Di Pofi, attore e doppiatore, voce di Howard Wolowitz nella serie tv cult “The Big Band Theory”, Mattia Sbragia doppiatore di Matthew Modine in Full Metal Jacket e Paolo Turco, direttore del doppiaggio in molte serie tv Rai e Mediaset. 
Le iscrizioni al corso aprono lunedì prossimo 16 novembre e possono essere fatte tramite il sito internet www.doppiaggiolucca.it fino al 12 febbraio 2016; gli iscritti parteciperanno ad un provino su parte che sarà valido come prova di selezione all’ingresso.
Per informazioni: www.doppiaggiolucca.it, Facebook: DoppiaggioLucca, 0583.46.97.29




TEATRO: La Vita Accanto spettacolo teatrale a Milano il 24 Novembre

LA VITA ACCANTO
Dal libro di #MariapiaVeladiano
 Adattamento teatrale Maura Del Serra
Regia di Cristina Pezzoli

con
Monica Menchi

dal 24 al  29 novembre
#Teatro Libero di Milano




Dopo il  debutto dello scorso Marzo allo Stabile di Trieste, (presso la Sala Rossetti), e il successo a Pistoia, approda a Milano la delicata e profonda opera, tratta dal libro di Mariapia Veladiano (già Premio Calvino 2010 e finalista allo Strega 2011), adattato da Maura Del Serra: "La Vita Accanto".
La scena si sviluppa in un unico ambiente, sul palco una sola grande interprete, Monica Menchi, che dà vita ad una vera e propria



trasformazione. Da crisalide a farfalla, la protagonista Rebecca è una bimba che ci guida dalla sua infanzia passando per l'adolescenza, fino ad approdare all'età adulta; che nasce irrimediabilmente brutta e subisce per questo tutte le fasi del rifiuto, dalla sua famiglia al massacro da parte dei compagni di scuola. 
Rebecca troverà nel suo talento da musicista la rivalsa per divenire farfalla e accettarsi come una persona "bella".





CREDITI
Regia Cristina Pezzoli
Adattamento teatrale Maura del Serra
Scene Rossana Monti
Costumi Rossana Monti

Interprete Monica Menchi 

TEATRO:"Antigone", di Filippo Gili, in scena dal 24 novembre al 6 dicembre al Teatro dell'Orologio - prima nazionale

Teatro dell’Orologio
stagione 2015 – 2016
CAMBIAMENTO REALE


ANTIGONE

di #Sofocle
con Vanessa Scalera, Barbara Ronchi, Omar Sandrini, Alessandro Federico, Filippo Gili, Matteo Quinzi, Piergiorgio Bellocchio, Rosy Bonfiglio, Roberto Dellara
scene Francesco Ghisu
costumi Daria Calvelli
aiuto regia Silvia Picciaia
regia Filippo Gili

Antigone - Filippo Gili. PH Matteo Nardone 


SALA MORETTI
dal 24 novembre al 6 dicembre 2015
dal martedì al sabato ore 21.30 | domenica ore 18.30

Per la stagione 2015 – 2016 del Teatro dell’Orologio, Filippo Gili propone il suo nuovo lavoro, Antigone, in scena in prima nazionale dal 24 novembre al 6 dicembre.
#Antigone - Filippo Gili. PH Matteo Nardone


#FilippoGili ha firmato le recenti regie di Porte chiuse, Tre sorelle, e L’Amleto. E’ uscita in prima nazionale al Torino Film Festival una riedizione di Prima di andar via, con la regia di Michele Placido. A gennaio 2016 andrà in scena, al Teatro dell’Orologio, con la regia di Francesco Frangipane, la sua Trilogia di mezzanotte.


INFO E PRENOTAZIONI
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini, 17/A
00186 – Roma

La prenotazione è vivamente consigliata
le prenotazioni possono essere effettuate
dal lunedì al venerdì dalle 11:00 alle 19:00
intero 15 euro
ridotto 12 euro

ingresso consentito ai soli soci: tessera associativa annuale 3 euro

Antigone - Filippo Gili. PH Matteo Nardone