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13 giugno 2017

LIBRI ED EVENTI A FIRENZE "XI EDIZIONE PREMIO GREGOR VON REZZORI"


XI Edizione Firenze, 14-17 giugno 2017


VALERIA BRUNI TEDESCHI & ZADIE SMITH & LUIGI LO CASCIO
insieme per raccontare le migrazioni
con Atiq Rahimi e Hisham Matar
PAOLO GIORDANO
e i giovanissimi autori del Porto delle Storie
MATHIAS ENARD, LÁSZLÓ KRASZNAHORKAI, VALERIA LUISELLI,
ÉDOUARD LOUIS, CLEMENS MEYER
finalisti del Premio Gregor von Rezzori  narrativa straniera
ANNA D'ELIA
vincitrice traduzione
Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori
le migliori recensioni degli studenti delle scuole superiori
DANY LAFERRIÈRE
Lectio Magistralis
RETURN TO MONTAUK - Anteprima nazionale
un film di Volker Schlöndorff con Stellan Skarsgård e Nina Hoss
REZZORIANA


Un gazebo rosso pieno di libri sarà al centro di Piazza Strozzi per segnalare che la grande letteratura internazionale è tornata a Firenze: il Festival degli Scrittori si terrà dal 14 al 17 giugno. Il suo avvenimento centrale è l’undicesima edizione del Premio Gregor von Rezzori – Città di Firenze. 
Il Festival, che avrà una nuova sezione ‘I luoghi della letteratura’, nata all’interno dell’Estate Fiorentina, sarà diffuso in tutta la città. Da giovedì a sabato i finalisti incontreranno i lettori in tarda mattinata nelle librerie Todo Modo, La Cité, Caffè Letterario Le Murate, Brac, Clichy e Sit’N’Breakfast per “Un caffè con l’autore”.  Di rosso in giro per la città ci saranno anche le magliette indossate dai volontari, una pattuglia di appassionati che seguirà gli autori, indirizzerà il pubblico e presiederà allo svolgimento del programma.
Nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena - presieduta da Beatrice Monti della Corte, moglie di Gregor von Rezzori, e diretta da quest’anno dallo scrittore Andrew Sean Greer - il Festival degli Scrittori è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto G.P. Vieusseux ed è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Realizzato con il coordinamento artistico di Alba Donati, si avvale della collaborazione del Centro per il libro e la lettura del MiBACT, di Giunti Editore e di Repubblica Firenze come media partner.
ODEON / La valigia vuota
Con Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio / Zadie Smith, Hisham Matar e Atiq Rahimi
Regia di Volker Schlöndorff

Valeria Bruni Tedeschi

Un appuntamento unico: gli attori Valeria Bruni Tedeschi e Luigi Lo Cascio (entrambi premiati col David di Donatello come migliore attrice per La pazza gioia e miglior attore per I cento passi) sul palco dell’Odeon per interpretare, insieme a scrittrici e scrittori internazionali - voci altrettanto uniche del panorama letterario come Zadie Smith (Orange prize), Atiq Rahimi (Premio Goncourt) e il recentissimo Premio Pulitzer Hisham Matar - le voci delle migrazioni.


Luigi Lo Cascio


Diretti da un amico del Festival, Volker Schlöndorff, che da sempre ne cura gli eventi di spettacolo - negli anni ha portato a Firenze Jeremy Irons, Ralph Fiennes, Isabella Rosselini e molti altri. Quest’anno sul palco dell’Odeon si terrà La valigia vuota, una narrazione dei racconti delle migrazioni nel senso più grande, quasi come una costante di tutti i tempi. Dalla Bibbia all’Odissea, attraverso i secoli fino a Fuocoammare.
Ingresso 10 euro. Parte del ricavato andrà alla scuola di scrittura per ragazzi del Porto delle Storie.

Zadie Smith


Paolo Giordano
e i ragazzi del Porto delle storie

Qualche hanno fa c’è andato proprio Dave Eggers, che era finalista al Premio Gregor von Rezzori. Sì proprio a Campi Bisenzio dove è nato e agisce il Porto delle Storie (un progetto di Macramè Cooperativa Sociale ) una scuola di scrittura ispirata a 826 Valencia, aperta nel 2002 a San Francisco dentro a un negozio per pirati, proprio dallo scrittore americano. Quest’anno, in apertura di Festival, ci sarà un altro amico d’eccezione per i ragazzi del Porto che hanno seguito i laboratori di scrittura: Paolo Giordano parlerà con questi giovani scrittori del potere della parola, del divertimento e della fatica. Sono 13 scrittori e 4 illustratori. Viola ha scritto un racconto ispirato a La storia infinita di Michael Ende, Malvin ha creato una lega di supereroi, Damian ha scritto la vita di un batterista, Margherita e Valentina un thriller adolescenziale e Giosuè la storia di un misterioso detective. Insieme a loro ci sono gli studenti dell'Istituto d'Arte: Emma, Rodolfo, Jessica e Oliver che stanno riempiendo queste storie di illustrazioni e disegni. Ne è uscito un libro “La banda dei raccattati” che raccoglie i piccoli romanzi (o grandi racconti, se preferite!).
Adesso i maestri del Porto, Leonardo Sacchetti, Michele Arena e Francesca Rinaldi, arrivano a Firenze, nel Gazebo del Festival degli scrittori, in Piazza Strozzi. Un occasione per bambini e ragazzi per inforcare penna e foglio e scrivere la storia desiderata. Vi piacerebbe leggere la storia della vostra vita in versione Fantasy? Rivedere l’incontro con il vostro amico in chiave noir? Oppure avete una storia che dovete raccontare a tutti i costi e volete vedere che effetto fa metterla su carta? Bene! Troverete penne per i vostri racconti! Porto delle Storie sarà al Festival degli Scrittori per voi, pronto per ascoltare e dare una nuova forma ai vostri racconti e ricordi. Ingresso libero.
Premio Gregor von Rezzori per la narrativa straniera
Krasznahorkai Louis Enard Meyer Luiselli
vincitrice del Premio Gregor von Rezzori per la traduzione
Anna D’Elia
Ecco i cinque finalisti del Premio Gregor von Rezzori: Lázló

Krasznahorkai con Satantango (Bompiani)

e la sua visionarietà, il suo stile come esperienza quasi fisica della letteratura; Édouard Louis con Storia della violenza (Bompiani) e lo scandalo di storie che sono un atto d’accusa contro la crudeltà e l’arretratezza di un certo mondo contadino francese; l’Oriente di Mathias Enard con Bussola (e/o) miraggio estremo, origine di tutto; la Germania Est post 1989 nel romanzo Eravamo dei grandissimi di Clemens Meyer (Keller) e le macerie di un mondo raccolte dai ragazzini; il Messico colto e stralunato di Valeria Luiselli con Storia dei miei denti (La Nuova Frontiera), la letteratura come una parte primaria del corpo che abitiamo.
Il vincitore del Premio Gregor von Rezzori per la narrativa straniera verrà annunciato nella cerimonia di premiazione che avrà luogo sabato 17 giugno nella Sala d’Arme in Palazzo Vecchio. Durante la cerimonia verrà consegnato il Premio per la traduzione ad Anna D’Elia per l’opera Terminus Radioso di Antoine Volodine (66thand2nd). Verrà assegnato anche il Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori, che premia le 5 migliori recensioni ai libri finalisti fatte dagli studenti delle scuole superiori.
- Giuria del Premio Gregor von Rezzori per la narrativa straniera: Beatrice Monti della Corte, Ernesto Ferrero (presidente), Andrea Bajani, Paolo Giordano, Alberto Manguel e Edmund White.
- Giuria del Premio per la traduzione: Bruno Ventavoli (presidente),  Ilide Carmignani e Susanna Basso.
Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori
3° edizione
Siamo alla terza edizione di un Premio dedicato ai ragazzi delle quarte delle scuole superiori di Firenze. Ogni anno partecipano cento ragazzi, scrivendo una recensione a uno dei cinque libri finalisti. Ogni anno la risposta è stata di alto livello, fino al punto che le recensioni, talvolta, sono state usate dai critici ‘togati’ per la loro relazione finale. Verranno selezionate 3 recensioni per ciascun libro, per un totale di 15 recensioni. Il terzo e il secondo classificato per la recensione di ogni libro finalista riceverà una menzione speciale, il primo riceverà un premio di 250,00 euro da spendere nelle librerie Giunti al Punto. Tutti riceveranno il premio dalle mani dello scrittore a cui hanno dedicato la recensione. Premiazione in Palazzo Vecchio, durante la cerimonia del Premio alla narrativa e alla traduzione. La giuria del Premio Giovani Lettori è presieduta da Alba Donati e composta da Simona Baldanzi, Silvia Costantino, Ilaria Giannini, Eleonora Pinzuti e Gaia Rau. Le recensioni segnalate verranno pubblicate su Firenze - Repubblica.it.
Dany Laferrière
Lectio magistralis

Esponente della letteratura francofona contemporanea, Dany Laferrière (Port-au-Prince, 1953) è il primo scrittore haitiano, naturalizzato canadese, a essere stato eletto tra gli immortali dell'Accademia di Francia. Vincitore, tra gli altri, del Prix Médicis con "L'enigma del ritorno", ha definito la sua opera narrativa come una «autobiografia americana» che si snoda dai Caraibi al Canada e che prende convenzionalmente il via da "Come fare l'amore con un negro senza fatica", ironico racconto di alcuni giovani immigrati haitiani a Montréal, divenuto un caso editoriale in tutto il Nord America. Laferrière ha partecipato alla sceneggiatura di "Verso il Sud", film di Laurant Cantet tratto dal suo omonimo romanzo e interpretato da Charlotte Rampling. Haiti è, anche nella lectio magistralis che terrà nel Cenacolo di Santa Croce, il punto di partenza e di approdo delle sue storie: come era nel 1996, al suo rientro a casa dopo vent'anni di esilio, in un viaggio a Port‐au‐Prince dove morti e vivi, tra superstizioni, credenze e povertà, abitano la notte e il quotidiano degli haitiani; e come era nel 2010, con una testimonianza in presa diretta del terribile terremoto che ha messo in ginocchio l'isola e i suoi abitanti.
Teatro della Compagnia / Anteprima nazionale
RETURN TO MONTAUK
Un film di Volker Schlöndorff
Con Stellan Skarsgård e Nina Hoss
Presentato alla 67esima edizione del Festival del cinema di Berlino, Return to Montauk è il film più recente del regista tedesco Volker Schlöndorff, vincitore nel 1979 della Palma d’oro a Cannes con Il tamburo di latta. Arriva al Teatro della Compagnia in anteprima nazionale, introdotto da una conversazione tra il regista e Ranieri Polese.
Il film è stato scritto insieme allo scrittore irlandese Colm Tóibín, autore di libri tradotti in oltre trenta lingue. Sua nel 2015 la nomination all’Oscar per l’adattamento del romanzo Brooklyn. I due personaggi principali sono interpretati dall’attore svedese Stellan Skarsgård e dall’attrice tedesca Nina Hoss.

REZZORIANA

Infine e soprattutto: Gregor von Rezzori

Non poteva mancare un angolo di Festival dedicato a Gregor von Rezzori (1914-1998), lo scrittore che dalla Bucovina, dopo aver girato il mondo, era venuto ad abitare a Donnini, in campagna, a pochi chilometri da Firenze. Un luogo nel tempo diventato mitico buen retiro di scrittori allora amici, come Bruce Chatwin e, dopo la morte di Grisha (così lo chiama chi lo conosceva), ‘ufficialmente’ casa degli scrittori ospitati per scrivere, da Beatrice Monti della Corte. E sarà proprio Beatrice Monti insieme a Andrea Landolfi a parlarci di lui. L’occasione è l’uscita di un libro, Rezzoriana (Artemide, 2017) in cui Andrea Landolfi, professore di Letteratura tedesca e di Traduzione dell’Università di Siena, ha raccolto i saggi, le postfazioni, le note, gli interventi dedicati, nel corso di quasi trent’anni, alla figura e all’opera di Gregor von Rezzori ,di cui è stato uno degli interpreti più attenti e fedeli – come traduttore, come curatore del lascito, come studioso e, non da ultimo, come amico.

Un altro incontro è dedicato al libro del giornalista Antonio Armano, una narrazione di viaggi attraverso l’Est, ciò che era e ciò che è diventato. La signora col cagnolino e le nuove russe col pitbull (Edizioni Clichy, 2017) parla di Checov, di Bruno Schulz e tra gli altri, anche di Gregor von Rezzori e di quel luogo di grande fascino che è stata Černivici, ieri città dell’impero austro-ungarico, poi Romania, oggi Ucraina. La città di Grisha.

Coordinamento artistico Alba Donati

#premiorezzori
@festivaldegliscrittori
 #firenze
#libri

9 giugno 2016

LIBRI: TUTTO IN ROSA IL GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI.

Giovani Lettori e ottimi recensori crescono e prosperano: quest'anno tutto in rosa. Giovanissime ragazze liceali si cimentano e vincono recensendo i colossi stranieri del Gregor Von Rezzori. 

Le proclama Alba Donati.

FESTIVAL DEGLI SCRITTORI

Firenze, 6\8 giugno 2016

PREMIO GREGOR VON REZZORI GIOVANI LETTORI

Premio offerto da Giunti al Punto Librerie


Sono cinque le vincitrici del Premio Gregor von Rezzori Giovani Lettori: 

Federica Nicosia e Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi.
Federica Nicosia 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet” per la recensione al libro di Mircea Cartarescu, Margherita Riccieri 4^D Liceo Classico Galileo per la recensione al libro di Yuyun Li
Margherita Riccieri e Yiyun Li ph Alessandro Moggi
Carolina Mischi del Liceo Scientifico Rodolico per la recensione al libro di Lorrie Moore

Carolina Mischi e Lorrie Moore ph Alessandro Moggi
Alma Bossi 4^M Liceo Lingustico Internazionale Machiavelli Capponi 
Alma Bossi e Dany Laferrière ph Alessandro Moggi
Dinaw Mengestu 
Virginia Toccafondi IV^N, Liceo Liceo Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi” per la recensione al libro di Dinaw Mengestu.
L'annuncio è stato dato da Alba Donati, presidente della giuria del Premio von Rezzori Giovani Lettori composta da Simone Fortuna, Olga Mugnaini, Susanna Nirenstein, Raffaele Palumbo e Vanni Santoni. Ai premiati un buono di 250 Euro da spendere nelle libreria Giunti al punto.


Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della Corte, moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto G.P. Vieusseux ed è realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E’ sostenuto inoltre dal Centro per il libro e la lettura del Mibact.

I VINCITORI
Abbacinante. Il corpo, Mircea Cartarescu (Voland)

Federica Nicosia
4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”

Recensione di particolare brillantezza per la capacità che ha l'autrice di inquadrare, attraverso un ragionamento di ordine anzitutto intuitivo, l'opera di Cartarescu all'interno di un più ampio e transmediale filone psichedelico, nonché di sottolineare le modalità con cui Abbacinante realizza un viaggio nei recessi dell'animo e della psiche umana capace di andare oltre la dimensione dell'esperienza e fare dell'anima un vettore aperto alla conoscenza gnostica dell'universale.

Segnalazioni per  Orlando Santucci: recensione ben strutturata che trasmette al lettore i punti salienti dell'esperienza che la lettura di Abbacinante e il confronto con la sua dimensione visionaria può fornire al lettore; Diego d'Anna: inquadra con efficacia l'approccio, anche spirituale, che deve avere il lettore nell'affrontare un'opera fortemente atipica narrativamente e intensa simbolicamente. (entrambi 4 Liceo Classico Scuola Aereonautica “G.Douhet”)


Più gentile della solitudine, Yiyun Li (Einaudi)
Margherita Riccieri
4^D Liceo Classico Galileo

Giusto equilibrio fra commento e ricostruzione narrativa. La recensione riesce a restituire il sapore, gli stati d'animo e le atmosfere di un intreccio che si snoda tra più livelli temporali e geografici, e fra i  diversi co-protagonisti.  Si coglie il doppio piano su cui Yiyung Li ambienta il suo romanzo, con la macro-storia _ a cominciare dai fatti di Tienanmen _ che fa da fondale alle micro-vicende di tre cinesi sorpresi in bilico fra  XX e XXI secolo.
Segnalazione per Cosimo Recchi (4 Liceo Classico Galileo) per l’ efficace ricostruzione della trama e dei personaggi e per aver ben articolato anche le critiche e gli aspetti che non hanno convinto dell'opera della Yiyun Li e per Fiammetta Tesi (4^B liceo classico galileo)  per la convincente analisi sociologica del romanzo. 


Bark, Lorrie Moore (Bompiani)
 Carolina Mischi
Liceo Scientifico Rodolico

La migliore, perché con un linguaggio libero e scorrevole ha saputo cogliere la diversità e l’unità dei contenuti nei racconti della Moore, e in modo molto poco scolastico, ne ha apprezzato la crudezza, l’umorismo, la tragicità, vedendone la lezione ultima: l’inutilità di piangersi addosso.

 Segnalazione per Matilde Zoppi (Liceo Scientifico Rodolico) Perché la sua immaginazione è capace di creare molteplici similitudini, e di svolgerle con musicalità; e a Michela Caliari, (Liceo Scientifico Gramsci) perché coinvolta nella lettura, ne ha compreso ogni particolare, e ha notato, per poi citarle con sapienza e divertimento alcune frasi significative e calzanti.   


Tutto si muove intorno a me, Dany Laferrière (66thand2nd)
Alma Bossi
4^M Liceo Lingustico Internazionale Machiavelli Capponi

"Con uno stile efficace e di sapore giornalistico, molto comunicativo, riesce a fornire accanto alle proprie osservazioni sul libro, una serie di informazioni utili sia sull'autore che sulla catastrofe del terremoto di Haiti. Il tutto con garbo e buona padronanza dell'italiano".

Segnalazioni speciali per Chiara Brogi (4^M Liceo linguistico Internazionale Machiavelli Capponi)  intelligente e forse la più originale nell'uso della lingua; e Fiammetta Terzani (4^M liceo linguistico Internazionale Machiavelli Capponi) che ha un approccio più scientifico con schede dettagliate a precedere le proprie valutazioni. 



Tutti i nostri nomi, Dinaw Mengestu  (Frassinelli)
Virginia Toccafondi
IV^N, Liceo Liceo Linguistico Int. "Machiavelli-Capponi"
Per aver scritto una recensione capace di parlare al cuore usandano gli argomenti che fanno del libro di Mengestu un libro strarodinario. Poche righe efficaci, in grado di restituire al lettore l'affresco di storie contenute nel libro, senza nessuna banalizzazione né retorica.
Una segnalazione va anche a Raymond El Asmar (IV° N, Liceo linguistico internazionale "Machiavelli-Capponi" per aver scritto una recensione capace di raccontare le connessioni e la complessità contenute nel libro di Mengestu e a Bianca Susini (IV° N, Liceo linguistico internazionale “Machiavelli-Capponi”) per aver scritto una recensione capace di raccontarci, attraverso una corretta analisi del linguaggio, le intenzioni narrative dell’autore.


#premiogregorvonrezzori
#libri
#firenze

8 giugno 2016

MIRCEA CARTARESCU vince il PREMIO GREGOR VON REZZORI | X edizione Firenze


Firenze, 8 Giugno 2016 

VINCE  

MIRCEA CĂRTĂRESCU 

conAbbacinante. Il corpotraduzione di Bruno MazzoniVoland


Mircea Cartarescu ph Alessandro Moggi_


È Mircea Cărtărescu   con Abbacinante. Il corpo - Voland, traduzione di Bruno Mazzoni –  il vincitore della decima edizione del Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera tradotta in Italia.
Lo scrittore romeno è stato premiato oggi alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella. Ad annunciare il vincitore, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, la giuria composta da Ernesto Ferrero, Beatrice Monti della Corte, Edmund White, Alberto Manguel, Paolo Giordano e Andrea Bajani.

Questa la motivazione con cui la giuria ha assegnato il Premio a Mircea Cărtărescu
"Uno dei libri più travolgenti e originali della nostra epoca, Abbacinante brulica di insetti che sembrano il prodotto di allucinazioni, esseri semi-umani, bachi e farfalle, come nel Pasto nudo di Burroughs. Si tratta di un’autobiografia mitica, come il Paradiso di José Lezama Lima. Opera originale e inventiva come Cent’anni di solitudine; come quella, sarà di ispirazione per innumerevoli altri scrittori in una miriade di lingue. Ma fare paragoni di questo genere è un esercizio senza senso, perché Abbacinante. Il corpo è assolutamente originale. Unico. È un libro caratterizzato da un tema conduttore medico che ci accompagna nelle tante visite alle cliniche – assolutamente inadeguate — di Bucarest, dove il narratore si frigge il cervello quando si auto somministra degli elettrochoc. Condivide il reparto con due ragazze psicopatiche e sadiche che, ogni qualvolta siano presenti infermieri o medici, ostentano un comportamento normale, mentre invece complottano tra loro per riuscire a umiliarlo e ferirlo. Il narratore ha un attaccamento morboso per sua madre nei cui confronti ha fantasie grottesche. Viene spesso spinto giù per misteriosi scivoli (ai piedi di un albero, nel sottosuolo dell’ospedale), per finire in mondi abbaglianti abitati da migliaia di mostri ibridi. La storia della Romania e la vita insignificante di Mircea si svolgono in sequenza e si intrecciano, sempre in versioni da incubo. Tutto obbedisce a una logica onirica – con improvvisi salti di scala, di probabilità, di luogo e di generi. Un momento ci troviamo in un grattacielo che sembra un condominio in architettura di stile sovietico, una struttura servita da un inquietante ascensore (un incubatoio di farfalle) che attraversa piani misteriosi e senza inquilini; e subito dopo siamo in un parco pubblico, a osservare le statue degli eroi nazionali. La scrittura è talmente elettrica e imprevedibile che il lettore non riesce a voltar pagina con sufficiente rapidità. Il libro che stiamo leggendo viene spesso evocato, mentre viene scritto. Si contrasta la vita cittadina della Romania con quella rurale.  Il narratore bambino possiede una sua percezione mitica del bombardamento di Bucarest nella seconda guerra mondiale. Sacrifici umani, fantasie su New Orleans, eresie religiose, urla senza fine – questo libro si pone sull’orlo della follia, come Les Chants de Maldoror. Forse è tenuto insieme dal suo narratore, innocente, alla ricerca, giovanile, che tutto teme, tutto accetta, tutto studia. È un libro delle meraviglie, un circo popolato da belle e da bestie, un testo che sfonda le porte della percezione e ci stupisce con prodigi dell’invenzione e dell’immaginario. Con la sua perenne alternanza tra malvagità e incantesimo, risulta sempre nuovo e imprevedibile. Cartarescu è il moderno Hieronymus Bosch in prosa, e Abbacinante è il suo Giardino delle Delizie".




Gli altri finalisti erano: Dany Laferrière, Tutto si muove intorno a me, 66thand2nd (traduzione di Giuseppe Girimonti Greco e Francesca Scala), Yiyun Li, Più gentile della solitudine, Einaudi (traduzione di Laura Noulian), Dinaw MengestuTutti i nostri nomi,  Frassinelli (traduzione di Mariagiulia Castagnone) e Lorrie Moore, Bark, Bompiani (traduzione di Alberto Pezzotta).


Nel corso della cerimonia è stato conferito il premio per la migliore traduzione di opera straniera. La giuria composta da Ilide Carmignani e Leonardo Marcello Pignataro,  presieduta da Martina Testa, ha attribuito il premio per la traduzione a Fulvio Ferrari 

Fulvio Ferrari

per L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, edito da Iperborea

Questa la motivazione con cui la giuria gli ha assegnato il Premio:
"L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg, uscito originariamente in Svezia nel 2004, tradotto in una decina di lingue e accolto da unanime consenso critico e successo di pubblico, è stato un inatteso caso letterario. È merito di Iperborea, casa editrice indipendente che da più di vent’anni svolge un prezioso lavoro di mediazione culturale rispetto all’ambito letterario del Nord Europa, aver pubblicato quest’opera in Italia affidandola alle mani sapienti di Fulvio Ferrari, scandinavista di profonda esperienza che affianca all’attività accademica quella di traduttore (dalle lingue nordiche, ma anche dal fiammingo e dal tedesco) e ha al suo attivo decine di titoli, fra cui testi di autori ormai classici come Cees Noteboom e Knut Hamsun. Nelle pagine de L’arte di collezionare mosche l’autore parla della sua esperienza di entomologo dilettante e rievoca la storia di un suo illustre predecessore, lo scienziato svedese René Malaise, dando vita a un’opera ibrida che intesse aneddoti, dati, riflessioni: un affascinante esempio di narrative non-fiction in cui la tematica autobiografica si mescola a quella scientifica e storico-biografica in un racconto disteso e suggestivo. La traduzione di Ferrari unisce la scorrevolezza e la spontaneità richieste dal tono discorsivo della prosa all’estrema precisione imposta dai punti in cui prevalgono i dettagli storici e scientifici. In mancanza di una vera trama, la forza del libro si concentra nella voce narrante, autorevole e confidenziale al tempo stesso, che riesce a rendere appassionante un argomento a prima vista peregrino e forse addirittura noioso. Ferrari ha saputo restituire questa voce nella nostra lingua con magistrale grazia ed efficacia, conquistando il lettore fin dalle prime pagine. La giuria è lieta di premiare un libro significativo di questa stagione editoriale, un traduttore di indiscussa competenza, un lavoro di mediazione linguistica tanto delicato quanto brillante".




Biografie dei vincitori

MIRCEA CĂRTĂRESCU 
Mircea Cărtărescu, nato a Bucarest nel 1956, è uno dei più interessanti e raffinati scrittori dell’Est Europa, e sicuramente il più importante autore romeno contemporaneo. Tradotto in tutte le maggiori lingue europee e acclamato dalla critica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 2012 gli è stato conferito a Berlino l’Internationalen Literaturpreis- Haus der Kulturen der Welt, l’anno successivo, in Svizzera, lo Spycher-Literaturpreis Leuk, e più di recente il Premio di Stato per la Letteratura Europea 2015 da parte della Repubblica Austriaca. Di Mircea Cărtărescu Voland ha già pubblicato Travesti (2000), Abbacinante. L’ala sinistra (2008), Perché amiamo le donne (2009) e Nostalgia, di cui è uscita una nuova edizione completa nel 2012 e con il quale l’autore si è aggiudicato anche il prestigioso Premio Acerbi, e a maggio 2016 Abbacinante. L’ala destra.
Abbacinante. Il corpo - Voland – traduzione di Bruno Mazzoni
Nel pieno incubo della Romania degli anni ’50-’60, la storia di Vasile – il bambino senza ombra nella pittoresca Bucarest del XIX secolo – si fonde e si congiunge, come in un nastro di Möbius, con quella dell’autore stesso, Mircea, e con il ritratto poderoso di un’infanzia densa di figure, sogni, suggestioni, angosce. Dagli uomini-statua che popolano le viscere di una Amsterdam grottesca e stupefacente, agli artisti di un circo che trovano nello strabiliante Uomo Serpente un’incarnazione dell’anima meravigliosa dell’antica India, questo secondo volume della trilogia cominciata con Abbacinante. L’ala sinistra (Voland 2008) è una instancabile invenzione di creature, incubi, allucinazioni, alchimie, tratte in parte da una sconfinata realtà caleidoscopica, in parte da una fantasia intellettuale ed eversiva che è stata accostata spesso ad autori quali Kafka e Borges.


FULVIO FERRARI
Fulvio Ferrari è nato a Milano nel 1955. Ha studiato presso le università di Torino, Milano e Stoccolma. Dal 1981 svolge l’attività di traduttore letterario, traducendo prima dal tedesco (Hölderlin, Klaus Mann), poi dallo svedese (Sven Delblanc, August Strindberg, Göran Tunström, Stig Dagerman, Fredrik Sjöberg), dal norvegese (Knut Hamsun) e dal nederlandese (Cees Nooteboom, Adriaan van Dis). Sempre nell’ambito dell’attività di traduzione ha curato le versioni italiane di alcuni testi medievali di area nordica (Saga di Oddr l’arciere, Saga di Egill il monco) e nederlandese (Storia di re Carlo e di Elegast, La meravigliosa e veritiera storia di Mariken di Nimega). Nel 1992 ha preso servizio come ricercatore di Filologia germanica presso l’Università di Trento, dove ha poi lavorato come professore associato dal 1998 e come professore ordinario dal 2005. I suoi studi di filologia germanica si sono principalmente incentrati sulle saghe leggendarie islandesi, sulla letteratura svedese medievale e sulla ricezione della leggenda nibelungica nella cultura moderna e contemporanea. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Filologia Germanica dal 2009 al 2014 e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Italiano di Studi Germanici dal 2012 al 2016. È membro dell’accademia Kungliga Humanistiska Vetenskaps-Samfund di Uppsala. È attualmente direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento.



Il Festival degli Scrittori, nato dall’esperienza della Fondazione Santa Maddalena presieduta da Beatrice Monti della corte, moglie di Gregor von Rezzori - è promosso e sostenuto dal Comune di Firenze nell’ambito delle attività del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux ed è realizzato con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.