Ci si può sedere sulla Gioconda o sul
David di Michelangelo?
Vittorio Sgarbi
Guardando la sculpture armchair 784 si
possono leggere tutti gli elementi che contraddistinguono il metodo di lavoro e
di progetto di Carlo Colombo: grande conoscenza e attenzione all’uso della
materia e massima interpretazione visiva.
Giulio Cappellini
MILANO - TRIENNALE, TEATRO
DELL’ARTE
DOMENICA 17 APRILE 2016, ORE
11.30
784
sculpture armchair di CARLO
COLOMBO
Domenica 17 aprile 2016, alle ore
11.30, il Teatro dell’Arte della Triennale di Milano ospita la presentazione del
progetto 784 di Carlo Colombo, architetto, progettista e
designer nel cui portfolio si possono annoverare collaborazioni con aziende
quali, Giorgetti, Flexform, Fontana Arte, Flu, Franke, Antoniolupi,
Poliform.
L’appuntamento, organizzato da Spirale
Milano, vedrà Carlo Colombo dialogare con Vittorio Sgarbi, sui confini -
presunti o reali - tra arte e design, ovvero tra il primato della funzione e
quello dell’estetica, affrontando questioni di metodo che segnano in modo
decisivo la contemporaneità.
Concetti che si sintetizzano in
784, la sculpture armchair di Carlo Colombo
che partecipa del duplice carattere di oggetto di design riproducibile e di opera d’arte, pernatura
unica.
784 è una
poltrona-scultura in soli nove esemplari numerati e firmati dall’autore,
realizzata assemblando barre in alluminio piene, di sezioni differenti (per un
numero complessivo di 784) a comporre una struttura ergonomica sinuosa e
seducente, forte della lezione che da sempre lega in modo indissolubile il mondo
dell’arte e quello del design.
Vittorio Sgarbi riconosce nel talento di
Victor Vasarely i referenti visuali e concettuali della creazione di Colombo. La
scomposizione delle forme in moduli, la riduzione a elementi basilari che
vengono riassemblati quasi seguendo l’apparente semplicità delle formule
binarie, trova la sua eco anche nella scultura (con la scuola sudamericana di
artisti quali Julio Le Parc, Jesùs Rafael Soto e Carlos Cruz-Diez) e finisce in
modo naturale per toccare la sfera del design, per giungere alla lezione di Enzo
Mari, “il più artista fra i designer italiani della sua generazione.
Interessi optical, quelli di Mari, […] tradotti in controparte nel cestino
portafrutta Atollo (1965), come se fosse un corrispondente plastico di certi
giochi percettivi. Riempiti i fori sghembi dell’Atollo di tubi alla Soto, ognuno
della stessa lunghezza, tagliati in sezione secondo l’andamento curvilineo
dell’appoggio, otterrete un’armatura assai simile a quella su cui si basa
l’opera di Carlo Colombo, quasi che potesse servire a coprire le sue cavità. E
il cerchio si chiude”.
Per l’occasione, verrà presentato il volume
CARLO COLOMBO. 784 (Prearo Editore) che conserva al
suo interno, i testi di Vittorio Sgarbi, Giulio Cappellini e Giampaolo
Bellavita.
Milano, aprile 2016
784
Sculpture armchair di CARLO
COLOMBO
Domenica 17 aprile 2016, ore
11.30
Milano, Triennale - Teatro dell’Arte (viale
Alemagna 6)
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