LA SPINA.
DALL’AGRO VATICANO A VIA DELLA
CONCILIAZIONE
Musei Capitolini
22 luglio | 20 novembre 2016
Nell’anno in cui
gli occhi di tutti sono puntati su San Pietro e i piedi di tanti pellegrini
attraversano via della Conciliazione, l’esposizione promossa da Roma
Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e curata da Laura Petacco e Claudio Parisi Presicce, propone
un viaggio a ritroso nel tempo nei luoghi che conducono alla Basilica di San
Pietro, raccontandone le profonde trasformazioni dall’antichità fino al
Giubileo del 1950, anno in cui ne venne completato l'arredo urbano.
La mostra “LA SPINA. Dall’agro Vaticano a via
della Conciliazione”, ospitata dai Musei
Capitolini dal 22 luglio al 20 novembre 2016, rievoca luoghi che non
esistono più, ma sono stati a lungo custodi della memoria degli avvenimenti
storici che hanno portato alla strutturazione di Roma quale è oggi, capitale
dello Stato e, allo stesso tempo, centro simbolico della cristianità.
Gaspar van Wittel (1653-1736)
Veduta di Tor di Nona
Tempera su pergamena
1682-1688
Roma, Musei Capitolini, Pinacoteca
Capitolina (inv. PC 74)
|
Il filo conduttore della mostra è la
Spina nel doppio significato di toponimo derivante dalla forma allungata dell’isolato rinascimentale, oggi scomparso, e di “corpo estraneo” che, con le demolizioni,
di fatto è stato estratto dal tessuto connettivo della città.
La
demolizione della Spina dei Borghi e l’apertura di via della Conciliazione materializzarono
la fine del dissidio
tra Stato e Chiesa grazie ai Patti Lateranensi: il pesante intervento è,
infatti, giustificato dalla volontà di
modificare la visuale del Vaticano anche sotto il profilo simbolico.
Umberto Sciamanna (1891-1963)
Piazza Pia, Palazzo Sauve e i Palazzi progettati
dall’arch. Luigi Poletti.
1930
Da negativo su lastra in vetro
Roma, Museo di Roma (inv. XC 6190)
|
Dopo un inizio “immersivo”