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26 ottobre 2016

GRAZIA TODERI E ORHAN PAMUK. Words and Stars

Grazia Toderi e Orhan Pamuk
Words and Stars
Una collaborazione poetica tra un’artista visiva e uno scrittore.
Un’opera d’arte che esplora le affinità esistenti tra ingenue domande metafisiche e la gioia di guardar le stelle.
Palazzo Madama - Torino
dal 4 novembre 2016 al 16 gennaio 2017
Infini.to - Planetario di Torino - Pino Torinese
5 e 6 novembre 2016 | proiezione alle ore 18.30 – 19 – 19.30
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - Rovereto
dal 2 aprile 2017 al 2 luglio 2017 | apertura al pubblico: 2 aprile dalle ore 10.00
INAUGURAZIONE - Venerdì 4 novembre 2016
Inaugurazione e apertura al pubblico: dalle ore 17.00 alle 19.00
Palazzo Madama, Piazza Castello Torino - Sala del Senato




Il progetto Words and Stars nasce nel 2013, quando lo scrittore turco Orhan Pamuk decide d’invitare l’artista Grazia Toderi a ideare insieme un’opera d’arte per il Museo dell’Innocenza da lui creato ad Istanbul. In tre anni di lavoro, le conversazioni, gli incontri e l’intenso scambio di corrispondenza tra i due autori hanno portato alla realizzazione di una trilogia costituita da un “monologo”, un “dialogo” e una “conversazione” -  per un totale di otto proiezioni video - che verranno presentate al Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto nell’aprile del 2017.
Grazie alla collaborazione con Infini.to – Planetario di Torino, il moderno Science Centre sulla collina a pochi chilometri da Torino, il progetto si arricchisce di un’opera realizzata specificamente per lo spazio della cupola del Planetario, che sarà presentata al pubblico il 5 e 6 novembre 2016, e un piccolo ma raffinato intervento installativo sarà esposto dal 4 novembre 2016 al 16 gennaio 2017 presso il Museo d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino.
In Words and Stars le parole di Orhan Pamuk riprendono e sviluppano la trama del Museo dell’Innocenza, romanzo scritto dallo scrittore turco nel 2008, a cui è seguita la creazione del museo vero e proprio a Istanbul nel 2012. I due protagonisti, che vivono un amore contrastato, tornano bambini ponendosi domande esistenziali sull’universo: possono i nostri pensieri essere confrontati a lontane stelle in movimento? Esiste un collegamento visivo tra i paesaggi della nostra mente e il cielo sopra alle città? Questi stessi interrogativi costituiscono il punto di partenza della collaborazione tra l’artista visiva e lo scrittore, che trova sviluppo nella trilogia, dove il “monologo” si sviluppa in “dialogo” e in “conversazione”, trasformando l’esperienza personale in universale.
All’interno del Planetario, Words and Stars prende l’aspetto di una proiezione video a 360 gradi su schermo emisferico. Il pubblico si trova all’interno di un globo nel contempo celeste e terrestre, dagli incerti confini, dove la scrittura di Orhan Pamuk appare e scompare sullo sfondo notturno della città di Istanbul, le cui luci si trasformano in possibili costellazioni nelle immagini create da Grazia Toderi.



A Palazzo Madama, l’intervento di Grazia Toderi e Orhan Pamuk dialoga con un’opera d’arte antica dell’ebanista Pietro Piffetti (Torino 1701 – 1777): un piccolo planetario realizzato in legno e avorio a metà del 1700, un modellino con elementi mobili che rappresenta le orbite in movimento tra Sole, Terra, Luna e i pianeti. Il planetario è intagliato in legno e intarsiato in avorio con figure che tutt’intorno raffigurano i segni zodiacali. Un oggetto usato durante le lezioni di astronomia come strumento didattico per le dimostrazioni sperimentali con gli allievi. In ambito anglosassone viene definito Orrery (termine riferito a Charles Boyle, quarto conte di Orrery, che fece realizzare il primo planetario del genere nel 1704) e questo conservato a Palazzo Madama di Torino fu costruito dall’ebanista piemontese sulla base delle indicazioni a lui fornite dal fisico francese Jean-Antoine Nollet, chiamato a Torino per sei mesi nel 1739 a tenere un corso di fisica per il principe Vittorio Amedeo, figlio di Carlo Emanuele III di Savoia e futuro re di Sardegna.
Grazia Toderi e Orhan Pamuk hanno inserito tridimensionalmente e racchiuso in una grande teca che hanno posto in Sala del Senato a Palazzo Madama otto immagini dalla forma circolare e ovale da avvicinare al piccolo planetario ligneo, scegliendo di lasciarlo smontato così come è stato ritrovato (in futuro sarà restaurato), per sottolinearne la natura fortemente enigmatica, come enigmatica rimane la visione delle stelle.

Words and Stars è a cura di Guido Curto e Clelia Arnaldi di Balme per la mostra al Planetario e a Palazzo Madama di Torino, e di Gianfranco Maraniello al Mart di Rovereto.

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