MILANO - VENERANDA BIBLIOTECA
AMBROSIANA
DOPO CINQUANT’ANNI
RIAPRE
LA CRIPTA DELLA CHIESA DEL SANTO
SEPOLCRO
Dopo cinquant’anni, ritorna a essere
patrimonio della comunità, la cripta della chiesa del Santo Sepolcro,
straordinario monumento artistico e archeologico nel cuore dell’antica Milano,
vero fulcro della civitas romana che san Carlo Borromeo definiva
l’ombelico della città e che Leonardo da Vinci, in una mappa del Codex
Atlanticus, indicava come il vero mezzo di Milano, e attualmente
compreso nell’area urbana, tra piazza Pio XI, piazza San Sepolcro e via della
Zecca, è posta a fianco del complesso architettonico che comprende la Biblioteca
Ambrosiana.
La prima fase dei lavori di intervento,
iniziati all’inizio del 2015, su progetto di Gaetano Arricobene, hanno ricevuto
il patrocinio e il contributo del MiBACT, il patrocinio e il contributo della
Regione Lombardia, il contributo della Fondazione Cariplo.
Leonardo da Vinci, affascinato dalla
bellezza e dal valore simbolico del sito, nel tracciare la sua pianta di Milano
‘a volo d’uccello’, prese come centro proprio il tempio di San Sepolcro.
La sua genesi risale al 1030 quando, un
monetiere di Milano, di nome Rozzone, fece erigere sull’antico foro romano una
chiesa che l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano consacrò solennemente alla
Santissima Trinità.
Dopo la riconquista di Gerusalemme, l’allora arcivescovo
di Milano, Anselmo IV da Bovisio, il
15 luglio 1100, cambiò la dedicazione in chiesa del Santo Sepolcro.
A rafforzare questa titolazione è la
presenza, fin dalla fondazione, nella sua parte sotterranea, della copia del
sepolcro di Cristo, realizzata da un maestro campionese del primo Trecento, al
cui interno, secondo la tradizione, venne posta la terra prelevata dai Crociati
a Gerusalemme e altre reliquie provenienti dai luoghi santi.
Luogo di enorme sacralità, la cripta venne
scelta da san Carlo Borromeo come personale luogo di preghiera, dove si recava
ogni mercoledì e venerdì pomeriggio.
In una delle nicchie si potrà ammirare una
grande palma in rame, simbolo della sapienza, originariamente pensata come una
fontana, fatta realizzare dal cardinale Federico Borromeo nel 1616 a Gian Andrea
Biffi e Gerolamo Olivieri.
San Sepolcro è un luogo di devozione anche a
santa Maria Maddalena che, secondo l’evangelista Giovanni, per prima scoprì, la
mattina di pasqua, il sepolcro vuoto e ricevette la prima apparizione del
Risorto. È infatti lei, in un affresco del 1300, purtroppo ormai evanescente,
nel transetto di sinistra, a essere raffigurata a destra del Cristo trionfante,
con il corpo velato dai lunghi capelli, mentre alla sinistra si nota una donna
coronata, forse l’imperatrice sant’Elena, madre di Costantino, che ritrovò sul
Calvario la vera croce del Signore.
La cripta fornirà inoltre ai visitatori di
entrare in contatto con una delle testimonianze più antiche della storia della
città. La pavimentazione, infatti, costituita da ampie lastre di pietra bianca
molto resistente, detta ‘di Verona’, proviene dal lastricato dell’antico foro
romano del IV secolo che rappresentava la piazza principale della civitas
romana, dove si svolgevano le maggiori attività civili e religiose.
Per celebrare la riapertura, la cripta
ospiterà l’esposizione in fac-simile del Telo sindonico, allestito in una teca
climatizzata, appositamente creata da Lumen Center Italia.
CRIPTA DEL SANTO SEPOLCRO
Milano, piazza Santo Sepolcro
Orari: tutti i giorni, dalle 12.00 alle
20.00
Ingresso: € 10,00
Informazioni e prenotazioni: cripta@milantourismpoint.com
Veneranda Biblioteca Ambrosiana: tel.
02.806921