La Fondazione Ermanno
Casoli
Presenta
XV edizione Premio Ermanno
Casoli
Yang Zhenzhong
Disguise
a cura di Marcello Smarrelli
9 maggio – 9 giugno
2015
Yang-Zenzhong-Diguise-premio-ermanno-casoli-2015-Shanghai |
Il Premio Ermanno Casoli diventa
internazionale. Vincitore della XV edizione è infatti l’artista cinese Yang
Zhenzhong con il progetto Disguise, a cura di Marcello Smarrelli. Il
Premio si configura come una commissione affidata dalla Fondazione a un artista
e rivolta a realizzare un’opera per un’azienda, con la partecipazione attiva
delle persone che vi lavorano. Yang Zhenzhong è stato invitato a svolgere una
residenza di due mesi nel plant Elica di Shengzhou dove ha tenuto un ciclo di
workshop che hanno coinvolto decine di dipendenti e da cui è nato il progetto
espositivo, che sarà presentato nello Show Room di Elica a Sanghai sabato 9
maggio alle ore 17.00 e sarà visibile fino a martedì 9 giugno.
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“La FEC, in linea con la spinta
all’internazionalizzazione che contraddistingue Elica – spiega il direttore
artistico Marcello Smarrelli –, ha scelto di premiare Yang
Zhenzhong, artista fortemente rappresentativo delle più recenti tendenze
dell’arte contemporanea cinese. Le sue opere che spaziano dal video,
all’installazione, alla fotografia, sono sempre sottese dal desiderio di
sfidare comportamenti acquisiti e regole sociali codificate. Per queste
qualità, associate alla capacità di coinvolgere attivamente il pubblico nei suoi
progetti, ci è sembrato l’artista ideale con cui sperimentare il metodo della
FEC in un contesto socio-economico molto diverso da quello in cui siamo soliti a
operare”.
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Il titolo del progetto, Disguise
(Travestimento), ci introduce subito in un’atmosfera teatrale
sottolineata dalla presenza di una serie di maschere che riproducono le
sembianze dei dipendenti coinvolti, realizzate attraverso l’uso di una tecnica
tecnologicamente sofisticata come la scansione in 3D. Le maschere sono state
successivamente indossate dai dipendenti in una performance svoltasi all’interno
dell’azienda, la cui documentazione ha fornito il materiale per la realizzazione
di un video.
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“Ho fatto indossare ai dipendenti la
maschera realizzata in una prima fase del workshop tramite la scansione dei loro
volti, durante il consueto turno lavorativo – racconta lo stesso artista. Nel
video si vedono i dipendenti mentre lavorano e, allo stesso tempo, mettono in
scena il processo produttivo, esprimendo una sorta di azione performativa e
dinamica, nonostante siano sottoposti alle regole dei rispettivi ruoli
all’interno dell’azienda. Con i volti coperti dalle maschere, i loro movimenti
sono sempre legati alla catena di montaggio ma, grazie a questa metamorfosi,
acquisiscono la grazia di una danza liberatoria. L’atmosfera creatasi durante i
workshop non ha variato le potenzialità della produzione quotidiana, come si
poteva immaginare, ma l’ha trasformata in una sorta di teatro o in qualcosa di
più spirituale. Personalmente, questa intera pratica e procedura creativa è
stata una nuova straordinaria esperienza”.
Disguise si basa su un
approccio lacaniano rispetto alla decostruzione dell’identità e, al contempo,
innesca un processo per risvegliare la coscienza dell’individuo all’interno
della collettività. La maschera, come esatto duplicato del volto dei dipendenti,
drammatizza le loro emozioni fino a un’estrema ostentazione. D’altro canto la
coreografia a rallentatore dei movimenti meccanici che essi eseguono alla catena
di montaggio, che vediamo nel video, rivela un altro aspetto del lavoro. Cos’è
più reale, il ruolo che assumono o le loro identità? Qual è la reazione che
questo video può far emergere nei lavoratori coinvolti al momento della visione
della propria performance? Niente è certo durante la produzione e tutte le
previsioni possono trasformarsi in nuove possibilità.
Gli esiti della residenza e dei
workshop saranno esposti presso lo Showroom di Elica a Shanghai in cui sarà
visibile il video e le 50 maschere utilizzate dai dipendenti, in un allestimento
che coinvolgerà anche i prodotti Elica ricreando l’atmosfera della realtà
industriale in cui l’opera è stata realizzata.
Bio artista
Yang Zhenzhong (nato a
Hangzhou nel 1968) vive e lavora a Shanghai. Dal 1994 utilizza vari media, dalla
fotografia all’installazione, dai video ai multimedia, inventando anche
originali soluzioni tecniche “low-fi”. Nelle sue opere, Yang impiega spesso una
costruzione stilistica diretta e ironica, allo scopo di indagare la relazione
che si crea tra le persone, lo spazio e le modalità della loro esistenza,
criticando i valori etici della società cinese contemporanea. Con questo
approccio, che combina metafora e paradosso, Zhenzhong vuole mettere in dubbio
l’era in cui viviamo, denunciando, anche se con umorismo, i problemi con i quali
la società contemporanea è costretta a confrontarsi.
Ha esposto nelle principali biennali e
triennali del mondo, tra cui: la Biennale di Venezia (2007, 2003); Asia-Pacific
Triennial of Contemporary Art (2006); Fukuoka Asian Art Triennial (2005);
Guangzhou Triennial (2005, 2002); Shanghai Biennale (2004, 2002).
Tra le sue mostre più recenti
ricordiamo: Overpass (Canvas International Art, Amsterdam, the Netherlands,
2008); Yang Zhenzhong (Nikolaj Copenhagen Contemporary Art Center, Denmark,
2008); Foreplay (ShanghART H-Space, Shanghai, 2006); Yang Zhenzhong (Ikon
Gallery, Birmingham, U.K., 2006).
Il Premio Ermanno Casoli
Il Premio corrisponde alla formula
assolutamente innovativa che la Fondazione Ermanno Casoli ha sviluppato con
successo dal 2009 a oggi con E-STRAORDINARIO, progetto di formazione manageriale
che ha portato l’arte contemporanea all’interno del mondo delle imprese,
mettendo in contatto artisti con i dipendenti delle aziende attraverso workshop
e incontri, grazie anche all’assistenza di un trainer specializzato. Il Premio
promuove il lavoro di giovani artisti che nel corso della loro carriera abbiano
sviluppato (o stiano sviluppando) una ricerca in linea con i principi sostenuti
dalla FEC: innovazione, sperimentazione, contaminazione di codici differenti,
coinvolgimento attivo dello spettatore, capacità di inserirsi nello spazio
pubblico, spiccata attitudine progettuale, capacità di scardinare convenzioni e
comportamenti acquisiti, una concezione dell'arte come modello etico e di
sviluppo dei contesti sociali. La partecipazione avviene su invito e il
vincitore – scelto dal direttore artistico Marcello Smarrelli insieme al
Comitato Scientifico presieduto da Gianna Piearlisi Casoli e di cui fanno parte
Deborah Carè, direttore della FEC, Pippo Ciorra, Mario Cristiani, Anna d’Amelio,
Cesare Pietroiusti, Pierluigi Sacco e Andrea Zegna – è chiamato a progettare
un’opera nella cui realizzazione sia coinvolto il territorio ospitante.
Per questo premio la Fondazione ha
ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Le precedenti edizioni sono state vinte
da: Danilo Correale con il film mediometraggio The Game - una partita
di calcio a tre porte nel 2013 (recentemente acquisito dal MADRE di Napoli);
Anna Franceschini con la videoinstallazione Rock -
Paper - Scissors nel 2012; Francesco Barocco con I
Saettatori (una dimostrazione laboratoriale, una mostra di incisioni e
la realizzazione di alcuni lavori site specific) nel 2011; Francesco
Arena con Teste, sei sculture di altrettanti
personaggi significativi per la storia delle Marche, posizionate in strategici
punti di passaggio della sede fabrianese di Elica.
Titolo:
Disguise
Artista: Yang Zhenzhong
Curatore: Marcello Smarrelli
Assistente curatore: Saverio
Verini
Project management: Roberto
Ceresia
Project management assistant: Ilenia
Circolani
Sede: Showroom Elica,
Shanghai