Nasce a Milano il muro della legalità
Sport, arte e legalità
Da un’idea della Fondazione Pasquinelli,
con il contributo di Gherardo Colombo
tre street artist italiani interpretano
le regole dello sport sul muro del Tennis Club.
Giovedì 7 maggio inaugurazione ufficiale al pubblico.
Giovedì 7 maggio inaugurazione ufficiale al pubblico.
Prendi tre street artist, mettili al lavoro su di un muro di quelli che amano tanto, tutto vuoto e pronto per essere invaso dalle loro scritte e disegni. Risultato, diranno i benpensanti, l'ennesimo sfregio alla qualità visiva della nostra città.
Dopo di che, mettiamo invece sul piano
dei contenuti una battaglia di civiltà: quella che Gherardo Colombo sta
conducendo da alcuni anni sull’importanza della legalità, soprattutto in questo
mondo attraverso la sua associazione Sulle Regole. Aggiungiamo al quadro
la Fondazione Pasquinelli, che si occupa di arte e di musica con una costante
attenzione al sociale, e l’Accademia di Brera con la sua scuola di Nuove
Tecnologie dell’Arte, fondata da un talento come Paolo Rosa,rappresentata da
Laura Tettamanzi, che collaborerà con una serie di video virali dal titolo “I
giovani raccontano le regole”.Un gruppo eterogeneo quant’altri mai, dal quale
può nascere una forma di crescita urbana condivisa tra chi fino a ieri forse
nemmeno si parlava.
È questa la formula inedita alla base
del progetto Writers on Writing, che vede coinvolti tre street artist
italiani - KayOne, Korvo aka Korvuz Korax e Stefano Phen - 10 giorni di lavoro e
di libera performance aperta al pubblico, più di 20 metridi muro e testi
scultorei realizzati da Andrea Famà, Gabriele Nicola, Daniele Coppola in 3600
battute con citazioni di Nelson Mandela, Eugenio Montale e della Costituzione
italiana. Lo scopo: raccontare dell’importanza delle regole nello sport su una
sezione del muro che delimita il Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, in Via
Arimondi 15, con lavori curati da Michela De Carlo, iniziati domenica 26 aprile
per finire giovedì 7 maggio, giorno dell’inaugurazione ufficiale al
pubblico.
A tranquillizzare gli scettici attenti
al decoro urbano della città ci penserà il risultato finale: un lungo muro dove
arte visiva, scultura e impegno civile si fondono per trasmettere l’importanza
dell’applicazione del mondo delle regole nello sport. Tre pareti con i testi che
richiamano l’attenzione alle regole si alterneranno alle libere interpretazioni
degli artisti, in un’inedita combinazione che vedrà l’elogio del maratoneta di
un poeta raffinato come Montale convivere con dei disegni che con Montale non
c’entrano proprio nulla, e così via.
In questo modo così diverso dal solito,
quello che sarebbe potuto rimanere un semplice muro, un elemento di divisione
tra spazio pubblico e privato, diventa invece spazio di dialogo tra mondi. Da
una parte quello degli artisti di strada e delle loro opere trasgressive,
dall’altra quello delle regole, strumenti per rispettare sé stessi e gli altri;
il progetto non è quindi solo un’opera di abbellimento e di valorizzazione di
un’area, ma è anche spazio di avvicinamento, di conoscenza e di rispetto del
diverso; luogo dove imparare che strada e legalità non sono due poli che si
escludono ma due facce della stessa medaglia da vincere anche con l’impegno
nello sport.
I testi sulla legalità:
(Approccio positivo allo sport)
Muovi il corpo e sforza la mente, ragazzo. Corri,
metticela tutta, imprimi il ritmo, rispetta le regole e falle rispettare.
Nessuno le potrà ignorare. Nuota in un mare di leggi: forse non vincerai. Ma
sarà dolce naufragare. Certamen cum lege; sine lege bellum. Sport è dare
il meglio di sé per vincere correttamente; insegna a costruire la legalità e ad
osservare le regole; è attività, gioco, disciplina, educazione, regola, impegno
e fatica; è prendersi cura di sé e rispettare gli altri: avversario, compagno,
allenatore, pubblico, arbitro; è gara, confronto, competizione. “Cum
petere” è “chiedere insieme”, volontà comune, inclusione ed integrazione
sociale. Più attività fisica, meno spesa sanitaria, meno tasse. Lo sport produce
ricchezza: fa PIL. Lo sport ha Appeal. “Ha il potere di cambiare il mondo,
suscitare emozioni, unire le persone come poche cose al mondo. Parla ai giovani
un linguaggio che capiscono. Può creare speranza dove c’era solo disperazione”
(Nelson Mandela). Nessun usuraio ha mai vinto una maratona. “Amo l’atletica,
perché è poesia; se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta” (Eugenio
Montale).
(La costituzione)
Sport non è lusso: è un diritto, delle
persone e dei popoli, degli adulti e dei bambini. Impara a conoscere questo
diritto, ragazzo. Pretendi che lo Stato si prenda cura della tua salute. Rifiuta
e denuncia quella scuola in cui “sport” è soltanto “non star seduti”. Lo sport
“ha una funzione sociale, come elemento fondamentale per l’equilibrata
formazione psicofisica dell’individuo” (Trattato di Lisbona). E’ strumento per
promuovere i diritti umani e mezzo di pressione contro l’apartheid in Sud
Africa (Convenzione Internazionale contro l’apartheid). Il diritto alla
salute contiene il diritto allo sport (Costituzione di Grecia, Portogallo,
Turchia, Spagna, Confederazione Elvetica, Russia, Ungheria). Il diritto allo
sport dei fanciulli, deidisabili e delle donne è affermato dalle Convenzioni
delle più importanti istituzioni mondiali. “Non ci sono dignità umana, né tutela
della salute, né integrità fisica e morale senza diritto allo sport” (Codice
etico Cio). La Costituzione italiana, tutelando salute (art. 32), uguaglianza
(art. 3) ed associazionismo, anche sportivo (artt. 2 e 18), ne riconosce la
rilevanza e ne attribuisce la competenza alle Regioni (art. 117).
(Approccio negativo allo sport)
Non vergognarti, ragazzo: puoi
praticare sport senza sentirti complice di tante furfanterie; dai il meglio di
te, impegnati, soffri, metticela tutta per vincere. Ma non voler prevalere a
qualunque prezzo: rispetta l’avversario, concorrente necessario e non nemico da
abbattere. Lascia da parte furbizia, espedienti e illegalità. Il doping è peggio
della droga che nasce da sofferenza e disagio, non dal fine di barare. Se non
vinci ricomincia. Nello sport si vince, si perde, si riparte. Le regole non
sono un ostacolo alla vittoria. Sport è un valore neutro; è positivo se è
sorretto da educazione, correttezza, rispetto delle regole e della persona.
Sosteniamo il valore della sconfitta e dell’accettazione dei propri limiti.
Sport non èmercato, violenza, riflettori, guerra, business. Non è fondi
neri per acquistare atleti, spettacolarità al posto del rigore, contratti
milionari, diritti televisivi, scommesse clandestine, giocatori od arbitri
venduti, caccia ai bambini prodigio. Non è successo ad ogni costo, competitività
esagerata, ricerca di sensazioni estreme o di rischi inutili. E non è un mezzo
per “migliorare la razza”. Se un popolo ama lo sport, rivela la democrazia: se
lo osanna la tirannide.
WRITERS ON
WRITINGS
Tennis Club
Milano
Alberto
Bonacossa
Via Arimondi 15 -
Milano
26 aprile – 7 maggio
2015
Inaugurazione:
giovedì 7 maggio, ore 18.00
Direzione
Scientifica: Tettamanzi Laura
Direzione artistica:
De Carlo Michela
Elaborazioni grafiche
/ rendering: Piovella Lorenzo