Restauro della Sala delle Fatiche di
Ercole
ROMA, PALAZZO VENEZIA
Il Polo Museale del Lazio e la Fondazione
Silvano Toti hanno presentato oggi lo scorso 23 maggio 2017, il restauro del
soffitto e del fregio a fresco della Sala delle Fatiche di Ercole a
Palazzo Venezia
L’intervento è stato curato per la parte
scientifica da due funzionari del Polo Museale del Lazio, Sonia Martone e
Paolo Castellani. Sonia Martone, direttore di Palazzo Venezia,
ha coordinato
l’intera operazione e progettato il nuovo allestimento della sala; Paolo
Castellani ha diretto il cantiere di restauro. I lavori sono stati interamente
finanziati dalla Fondazione Silvano Toti attraverso una donazione
liberale.
L’intervento è stato materialmente eseguito da L’OFFICINA,
Consorzio di restauro e conservazione opere d’arte, nelle persone di Rita Ciardi
e Isabella Righetti.
La Sala delle Fatiche di Ercole si trova al
piano nobile di Palazzo Venezia, nell’appartamento del fondatore dell’edificio,
il cardinale veneziano Pietro Barbo, poi divenuto papa Paolo II (1464-1471).
Essa era ufficialmente destinata alla custodia dei paramenti sacri del pontefice
e perciò talora anche detta Sala dei Paramenti. Il fregio a fresco che ne decora
la parte alta raffigura in trompe-l’œil una loggia a dodici arcate,
quattro con fontane e amorini, le otto restanti con fatiche dell’eroe.
Ecco
dunque Ercole e il leone Nemeo, Ercole e Anteo, Ercole e i buoi di Gerione,
Ercole e Gerione,
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Ercole e Anteo prima |
Ercole e il drago Ladone, Ercole e la cerva di Cerinea, Ercole
e gli uccelli di Stinfalo ed infine Ercole e il centauro Nesso.
Già in passato le decorazioni erano state
oggetto di restauro, fra l’altro nella seconda metà del XIX secolo, nel 1928 e
infine nel 1970. Tenendo presente questa complessa vicenda conservativa, il
nuovo intervento ha dapprima rimosso il fisiologico deposito di sporco, le
vecchie vernici superficiali – nel frattempo ingiallite – e le estese
ripitture dei fondi azzurri delle scene raffigurate entro la finta loggia, per
poi passare al reintegro delle lacune, laddove naturalmente necessario e
possibile.
I lavori hanno determinato il recupero
dell’equilibrio cromatico d’insieme, in precedenza gravemente compromesso; quel
che più conta, hanno restituito l’idea del finto loggiato aperto, una delle
idee-base del progetto decorativo d’origine, di evidente derivazione
albertiana.
Il Polo Museale del Lazio, istituito
nel 2014 nell’ambito della recente riforma del MIBACT e attivo dal 9 marzo del
2015 con la direzione di Edith Gabrielli, gestisce quarantatre luoghi della
cultura statali di Roma e del Lazio – fra cui appunto il complesso di Palazzo
Venezia – e coordina tutti i soggetti pubblici e privati impegnati nell’ambito
dei beni culturali sul territorio regionale. Il rapporto con la Fondazione
Silvano Toti e questo restauro in particolare sono in tal senso degni di nota.
“L’intesa con la Fondazione Silvano Toti – spiega il Direttore Edith Gabrielli –
sottolinea l’ormai raggiunta maturità del Polo Museale del Lazio e la sua
connessa, effettiva capacità di ‘fare sistema’ con la società civile, ai fini di
costituire un vero e proprio sistema museale integrato. D’altro canto, essa
rappresenta un ulteriore passo in avanti in quel rilancio del Palazzo, per il
quale fin dal 2015 è stato elaborato un piano museologico complessivo, d’intesa
con l’architetto Sonia Martone, Direttore del Museo”.
La Fondazione Silvano Toti promuove
da anni la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e ambientale
italiano. Il suo impegno nel sociale è costante nel tempo e sostiene la tutela
dei diritti dell'uomo, con particolare attenzione alle categorie più
svantaggiate. Tra le attività supportate dalla Fondazione Silvano Toti si
ricordano la costruzione del "Silvano Toti Globe Theatre", il teatro
elisabettiano di Villa Borghese poi donato alla città di Roma, e l'impegno a
sostegno della Società Genextra che opera nel campo della ricerca sulle malattie
legate all'invecchiamento e sulla rigenerazione cellulare.
Nella nuova veste la Sala delle Fatiche
di Ercole tornerà ad essere visibile al pubblico, con ingresso gratuito, sabato
27 maggio. Per l’occasione verranno organizzate delle apposite visite
guidate.
Le visite, in programma dalle 10.00 alle
18.00 ogni 30 minuti, non necessitano di prenotazione.
Si formeranno i gruppi direttamente in
biglietteria (via del Plebiscito 118) secondo l’ordine di arrivo.
Da domenica 28 maggio la visita alla Sala
rientrerà nel normale percorso museale di Palazzo
Venezia.
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