SILVANO TOTI GLOBE THEATREDirezione artistica Gigi Proietti22 luglio – 7 agosto ore 21.15lunedì riposo
IL MERCANTE DI
VENEZIA
Regia di Loredana ScaramellaTraduzione di Loredana ScaramellaProdotto da Politeama Srl
Fino al 7 agosto ore 21.15 sul palco
del Silvano Toti Globe Theatre va in scena IL MERCANTE DI VENEZIA (regia
e traduzione di Loredana Scaramella) un testo che affronta il
tema della tolleranza e dello scontro fra clemenza e giustizia.
L’allestimento mantiene il carattere della commedia puntando sul racconto di
una storia sull'amore e spostando l'ambientazione tra la fine dell'Ottocento e i
primi del Novecento.
Il Silvano Toti Globe Theatre di Roma è
l’unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno
dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti
per una geniale intuizione di Gigi Proietti.
Attivo il Globar.
Note di Regia
“Money makes the world go
around...”
Nelle molte versioni del Mercante di Venezia
che
ho visto, il personaggio di Shylock, grandissimo per concezione, scrittura e
per il fascino creato attorno alla sua figura da straordinarie interpretazioni,
ha avuto sempre una posizione centrale, tanto da creare spesso nel pubblico di
oggi l'equivoco che sia lui il protagonista dell'opera. Antonio, il Mercante del
titolo, si è trasformato in un ruolo subordinato e sbiadito. Ma l'indicazione di
Shakespeare è diversa, ed è una strada che merita di essere esplorata. Inoltre
la memoria dell'esperienza terribile dell'Olocausto porta istintivamente a
considerare Il Mercante di Venezia lo spunto per una riflessione sulla
discriminazione antisemita subita a più riprese dal popolo ebraico, di cui
Shylock diventa l'incarnazione ideale. E' questo ad aver accentuato negli ultimi
decenni il colore drammatico delle messe in scena di un testo che ha invece un
carattere di commedia. La scommessa del nostro allestimento è quella di
recuperare questo carattere, puntando sul racconto di una riflessione sulla
giustizia, piena di affilata ironia sull'amore e sul denaro, spostando
l'ambientazione negli anni a cavallo tra la fine dell'Ottocento e i primi del
Novecento, che furono come il periodo Elisabettiano anni euforici e
contraddittori, pieni di cambiamenti di costume, di novità e luminosi progressi,
mescolati ai germi silenziosi di un buio futuro. Il mare che divide Venezia e
Belmonte, i luoghi del racconto. Un molo bianco sfavillante nella luce del
giorno ospita uomini operosi, commercianti e industriali. La Londra del
Cinquecento, nascosta dietro l'apparenza della città lagunare descritta da
Shakespeare, si sposta così in una Belle Epoque di fantasia, dal sapore
proustiano.
Belmonte prende la forma del camerino di una
grande attrice fin de siècle, e Porzia, costretta ad un'indesiderata castità, è
una fantasista che si presenta ai suoi pretendenti in sempre nuovi
travestimenti, a creare un femminino inafferrabile, una sorta di incarnazione
del teatro, senza limite di epoca e di genere. Il suo regno è quel luogo
indefinito nel quale si collocano le fantasie senza tempo del perfetto amore,
condite con il gioco infantile del travestimento, della danza, delle canzoni
leggere e dolci venate da improvvise cadenze di tango. Un cabaret sensuale,
percorso da sfumature razziste apparentemente ingenue. Dal contrasto fra queste
atmosfere sonore e i motivi kletzmer che accompagnano le scene più drammatiche
prende forma il tessuto musicale della commedia, che si spinge nella veste
visiva fino ai primi anni Venti, quando le radici della tragedia maturano dietro
uno scenario di ricchezza e di eccitante follia. Venezia, il luogo del lavoro, e
Belmonte, l'isola culla dell'amore, sono unite da un collante universale: il
denaro, vero carburante della storia. E' attraverso il denaro che i protagonisti
cercano di manifestare e compiere i loro desideri, in una ronde in cui un
capitale viene prestato dall'ebreo Shylock a Bassanio, grazie al Mercante
Antonio che si impegna a garantire il prestito con la sua carne. Viene speso da
Bassanio per conquistare Porzia, la ricca ereditiera di Belmonte, premio della
lotteria degli scrigni in base alla quale andrà in sposa, che a sua volta
presterà il suo denaro a Bassanio per liberare Antonio, ormai fallito, dal
rischio di veder compiuta la minaccia prevista dal contratto: il taglio di una
libbra di carne. Circa quattrocento grammi, poco più di quanto pesa un cuore,
messi in gioco in un patto in cui carne, denaro e amore si confondono e svelano
freudianamente la loro simbolica identità, fonte di conflitti, ambiguità,
desideri e paure. Quali spinte animano i l quartetto dei protagonisti e fanno
ballare i loro capitali? Shylock presta i suoi soldi ad Antonio, suo avversario
per religione ed etica professionale, perché spera così di comprare una cosa che
vale per lui più di ogni altra: la sua dignità che è stata offesa da Antonio e
poi da Lorenzo, rapitore di sua figlia Jessica, e da Jessica stessa che gli
vuota la casa di denaro e gioielli, rinnegando la sua religione. Antonio usa i
profitti dei suoi commerci per soddisfare i desideri dell'amico Bassanio. Amico,
ma certo anche amatissimo, unico interlocutore capace di illuminare la
malinconia della solitudine del Mercante con una luce che sarebbe ipocrita non
chiamare amore. Questo sentimento socialmente inconfessabile spinge Antonio ad
accettare il patto con Shylock, per il quale prova un odio profondo, motivato
dalla condanna dell'usura praticata dall'ebreo. Dietro l'apparente leggerezza
con cui accetta il contratto, Antonio rischia il suo denaro e la sua carne per
Bassanio, come a gridare in pubblico il suo amore senza parole, in una pulsione
libidica e mortale. Bassanio da parte sua insegue il sogno di un amore a canone
inverso: vuole essere amato, e il denaro gli serve ad essere più appetibile come
oggetto d'amore. E Porzia, per quanto colta e intraprendente, mette nelle mani
di Bassanio se stessa, la sua casa e tutti i suoi beni per conquistare un
diritto inalienabile all'amore di lui. I protagonisti s'incontrano in un
processo in cui tutti i destini sono sospesi sotto un'immagine minacciosa: la
libbra di carne.
Catastrofe o lieto fine? Forse nessuno dei
due. A dispetto della legge Shylock non ottiene giustizia e i suoi soldi vanno a
ingrassare le casse dello Stato, Antonio non ha il suo martirio, Bassanio si
avvia verso un matrimonio turbolento. La stessa Porzia, con la sua eccellente
prestazione en travesti come Bellario, per sé guadagna solo la coscienza del
tradimento. La favola di Belmonte non può sopravvivere senza la certezza della
fiducia, e al ritorno dal processo l'isola dell'amore si trasforma in un interno
borghese, in cui gli equilibri delle relazioni fra tutti i reduci dall'avventura
veneziana, si definiscono comicamente. Finite le illusioni, alla luce della
realtà si intravede una comunità nuova.
Loredana Scaramella
Interpreti
(in ordine alfabetico)
Antonio il Mercante | FAUSTO CABRA |
Jessica | MIMOSA CAMPIRONI |
Aragona,Lorenzo | DIEGO FACCIOTTI |
Baldassarre, Marocco | PAOLO GIANGRASSO |
Doge e Tubal | ROBERTO MANTOVANI |
Solanio | FABIO MASCAGNI |
Salerio | IVAN OLIVIERI |
Nerissa | LOREDANA PIEDIMONTE |
Porzia | SARA PUTIGNANO |
Shylock | CARLO RAGONE |
Bassanio | MAURO SANTOPIETRO |
Stefano | ANTONIO SAPIO |
Graziano | ANTONIO TINTIS |
Lancillotto | FEDERICO TOLARDO |
Musico | ADRIANO DRAGOTTA |
Musico | LORENZO PERRACINO |
Musico | FRANCO TINTO |
MUSICHE
Stefano Fresi
SCENE E COSTUMI
Susanna Proietti
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
PROGETTO FONICO
Franco Patimo
AIUTO REGIA
Ivan Olivieri e Francesca Cioci
MOVIMENTI DI SCENA
Alberto Bellandi
CONSULENZA TANGO
Roberto Ricciuti
ASSISTENTE AI COSTUMI
Giulia Barcaroli
TRIO WILLIAM KEMP
Violino ADRIANO DRAGOTTA
Sassofoni LORENZO PERRACCINO
Chitarra FRANCO TINTO
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