Ecco un mega-post per il Festival delle Scienze inaugurato a Roma all'Auditorium Parco della Musica: perchè non c'è cultura se non c'è anche scienza.
INCORAGGIAMO TUTTI GLI APPASSIONATI DI SCIENZA, MA SOPRATTUTTO I GIOVANI CHE STANNO SVOLGENDO GLI STUDI IN AMBITI SCIENTIFICI A PARTECIPARE, SECONDO LE LORO DISPONIBILITA', ALLE INIZIATIVE DEL FESTIVAL .
Festival
delle Scienze
Roma, 20 –
22 maggio 2016
Relatività
The most incomprehensible thing about the world is
that it is comprehensible
(Albert Einstein)
Albert
Einstein aveva ragione. Anche questa volta. Cento anni dopo la pubblicazione
della sua più celebre e celebrata teoria (quella sulla relatività generale,
risalente al 1915), è arrivata la conferma sperimentale dell'esistenza delle
onde gravitazionali, “increspature” dello spaziotempo che lo scienziato aveva
ipotizzato proprio come conseguenza della relatività. Una scoperta che se da un
lato rilancia l'entusiasmo attorno alla ricerca scientifica come percorso
ideale per una maggiore comprensione dell'universo e per l'avanzamento
dell'umanità, dall'altro conferma la grandezza assoluta di Einstein, figura che
ancora oggi incarna nell'immaginario collettivo il modello di scienziato per
antonomasia: geniale, eclettico, curioso, carismatico, anticonformista.
A
questo gigante del Novecento è dedicata l'undicesima edizione del Festival
delle Scienze, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in
collaborazione con Codice. Idee per la Cultura e con la partnership scientifica di ASI - Agenzia Spaziale Italiana,
INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Università degli Studi di
Roma “La Sapienza”, in programma all'Auditorium Parco della
Musica di Roma dal 20 al 22 maggio 2016. Tema chiave è la Relatività,
filo conduttore di un viaggio che non si limita a ricordare l’importanza
storica della teoria einsteniana, ma che si estende all'intreccio con le scienze
umane (psicologia, sociologia, filosofia), fino a raggiungere i settori più
innovativi della ricerca contemporanea (fisica quantistica, Big Data).
Quali
saranno le nuove frontiere della scienza? Dopo le onde gravitazionali,
riusciremo a individuare e studiare anche le particelle della materia oscura?
Fino a dove ci spingeremo nella nostra esplorazione dell'universo? Quali nuove
strade e processi cognitivi si apriranno nell'intreccio tra scienza, filosofia
e studio del comportamento umano? E quali orizzonti si schiuderanno grazie
all'inarrestabile avanzata delle innovazione tecnologiche, tra supercomputer e
reti digitali? Sono solo alcune delle domande a cui prova a rispondere
l'undicesima edizione del Festival
attraverso lectio, dialoghi, conferenze, proiezioni
ed exhibit.
LE
CONFERENZE
Venerdì
20 maggio il Festival si
apre alle 9.30 in Sala Petrassi con la cerimonia di inaugurazione, alla
presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania
Giannini, del Presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina
e dell'Amministratore Delegato José R. Dosal, del co-direttore
scientifico del Festival Vittorio Bo, della responsabile dell’ASI
Esplorazione e Osservazione dell’Universo Barbara Negri e del
responsabile dell’esperimento VIRGO dell’INFN Fulvio Ricci.
Protagonista della prima lectio, in programma alle 16 in Sala Petrassi, è il
cosmologo João Magueijo introdotto
da Giovanni Amelino Camelia: portoghese, professore di
fisica teorica all'Imperial College di Londra, noto soprattutto per la teoria
della velocità variabile della luce ma anche autore di una biografia sulla vita
di Ettore Majorana e di una provocatoria raccolta dei vizi della popolazione
inglese. Magueijo spiega al pubblico quali saranno le nuove sfide della scienza
del XXI secolo: in particolare, proprio cosa ci attende Oltre Einstein.
Sempre
a proposito di grandi attese, sta crescendo quella di conoscere i primi
risultati dello Xenon1T, la gigantesca nuova macchina costruita
all'interno dei Laboratori Nazionali dell'Istituto di Fisica Nucleare – nella
pancia del Gran Sasso – ed entrata in funzione a fine 2015 nell’ambito dello
Xenon Dark Matter Experiment. Xenon1T è ambiziosa non solo per le sue
dimensioni (per la prima volta, l'obiettivo di studio sarà una massa di una
tonnellata) e per il numero di scienziati coinvolti nel progetto (126 persone
di 10 nazionalità diverse, 21 istituti di ricerca), ma soprattutto per i suoi
obiettivi: scovare le WIMP (“weakly interactive massive particles”), le
particelle di cui pensiamo sia composta la materia oscura. I visitatori del Festival delle Scienze possono scoprire
la storia del progetto dalle parole della sua fondatrice, Elena Aprile,
milanese di nascita ma da ormai trent'anni professoressa di fisica alla
Columbia University di New York (La ricerca della materia oscura, ore
17.30, Sala Petrassi; introduce Rossella Panarese). Se le particelle WIMP
rimangono al momento sfuggenti, lo stesso non si può dire per le onde
gravitazionali. A settembre del 2015 sono state rilevate sperimentalmente da
una collaborazione tra un progetto statunitense (LIGO) e uno italiano
(EGO-VIRGO), confermando le previsioni di Einstein e aprendo nuovi scenari
nello studio dell'universo e delle leggi che lo regolano. Di questa
straordinaria scoperta, già battezzata come una delle più importanti del nostro
tempo, si parla anche al Festival delle
Scienze, in diversi momenti della manifestazione. Il primo appuntamento è
il dialogo che chiude la sessione di conferenze di venerdì 20 maggio, con due
ospiti d'eccezione, entrambi provenienti dal Massachusetts Institute of
Technology: il fisico Scott Hughes (collaboratore di LIGO) e lo storico
della scienza David Kaiser, autore
di How the Hippies Saved Physics (Einstein, i quanti e le onde gravitazionali,
ore 19, Sala Petrassi; introduce Jacopo Romoli).
La
varietà mostrata nella scelta dei temi e degli ospiti del primo giorno è
confermata e ulteriormente ampliata dalla trasversalità del programma di sabato
21 maggio, che prevede una serie di incontri in cui – partendo sempre
dalla lezione di Einstein – si entra in contatto con molteplici aree e
discipline della ricerca scientifica, tecnologica e umanistica. Dimostrando
come la scienza sia parte rilevante della nostra vita quotidiana: nelle
esperienze e nel pensiero, nelle certezze e nelle paure. Se il fisico teorico Vincenzo
Barone (curatore di Relatività. Principi e applicazioni, Bollati Boringhieri) racconta in “Un
cruciverba ben congegnato”. Einstein e le simmetrie della natura come
le leggi della fisica abbiano permesso di mettere un po' d'ordine nel
funzionamento del mondo (ore 10.30, Sala Petrassi; introduce Marco Motta), lo
psicologo e scienziato cognitivo della University of California, San Diego Rafael Núñez presenta al pubblico “un'altra relatività” dello spaziotempo:
non quella resa quasi proverbiale dalle scoperte di Einstein, bensì quella
legata alle differenze con cui lo spazio e il tempo vengono percepiti
dall'uomo, a seconda del contesto culturale e delle comunità linguistiche (Il
futuro è dietro di noi o in salita? La relatività stabile del concetto di
spazio-tempo, ore 12, Sala Petrassi; introduce Jacopo Romoli). Sono
invece I Big Data: pronipoti della relatività generale? i protagonisti
della lectio del fisico Mario Rasetti,
presidente della Fondazione ISI, in programma alle 14.30 in Sala Petrassi
(introduce Vittorio Bo). Dal passato e dal presente si vola quindi nel futuro,
con la complicità di Seth Lloyd. Tra i massimi esperti mondiali nella
scienza della complessità, professore di ingegneria al MIT e di fisica dei
computer quantistici al Santa Fè Institute, lo scienziato americano invita il
pubblico a riflettere su una suggestiva (e inquietante) possibilità legata alla
rivoluzione digitale (Big Quantum Data, ore 16, Sala
Petrassi; introduce Giovanni Amelino Camelia). Se la potenza di calcolo dei
computer cresce anno dopo anno e si ipotizza che le macchine diventeranno
talmente potenti e “informate” da riuscire a realizzare dettagliatissime
simulazioni di persone reali... chi ci dice che noi non siamo già semplici
simulazioni create dai computer del futuro? Scenari forse un po' meno
fantascientifici, ma sempre legati a questioni profonde e di grande fascino,
sono infine tracciati nelle ultime due lectio della giornata. Il
filosofo della scienza Ned Markosian conduce il pubblico in un
appassionante viaggio alla scoperta del tempo (ore 17.30, Sala Petrassi;
introduce Jacopo Romoli): o meglio, del modo in cui noi esseri umani ci
rapportiamo ad esso, chiedendosi La relatività implica che il tempo sia come
lo spazio?. Alle 19 in Sala Petrassi si parte quindi per
un’esplorazione dell’universo in compagnia dell’astrofisico Giovanni Bignami
(Oro
dagli asteroidi e asparagi da Marte; introduce Amedeo Balbi).
Domenica
22 maggio Giovanni Amelino Camelia, professore di fisica all'Università
La Sapienza di Roma e autore di innovativi lavori nel campo della gravità
quantistica, prova invece a rispondere a un dilemma scientifico dal sapore
quasi leggendario: Una teoria del tutto è possibile? (ore 10.30, Sala Petrassi;
introduce Vittorio Bo). Si torna poi a guardare le stelle con Nicolò D'Amico, presidente dell’INAF (ore 12,
Sala Petrassi; introduce Marco Cattaneo), per riflettere su quello stesso
universo da cui – provenienti da uno spazio e da un tempo lontanissimi, frutto
di una collisione tra buchi neri – sono emerse le onde gravitazionali (Onda
su onda, la radioastronomia da Marconi ad Einstein). Di loro si torna a
parlare – dopo le riflessioni condivise venerdì sera da Scott Hughes e David
Kaiser – in un altro dialogo a due voci: quelle di Fulvio Ricci (VIRGO -
EGO) e Bangalore Sathyaprakash (Cardiff University), che con La
scoperta delle onde gravitazionali, alle 15 in Sala Petrassi,
introdotti da Marco Cattaneo, si soffermano in particolare sulla natura degli “inferometri”,
gli strumenti utilizzati per rivelare la presenza delle onde, il cui continuo
processo di innovazione tecnologica è stato determinante nel successo delle
osservazioni e promette ulteriori sorprese per il futuro. Al confine sempre più
sottile tra verità e finzione negli effetti speciali basati su conoscenze
scientifiche è invece dedicata la lectio Le stelle del cinema di Roberto
Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, in programma alle 17
in Sala Petrassi (introduce Amedeo Balbi). Dopo i voli della fantascienza,
l'appuntamento conclusivo del Festival prende spunto dalla Storia: l'impegno
che Albert Einstein dedicò alla difesa della pace nel mondo e a favore di un
disarmo nucleare. Il ruolo etico della scienza e la sua possibilità di
contribuire a uno sviluppo sostenibile del pianeta saranno i temi della lectio
del fisico Eliezer Rabinovici (CERN/SESAME,
Racah Institute of Physics, Hebrew University, Gerusalemme, Israele) che
chiude il Festival alle 19 in Sala Petrassi con Apriti sesamo – una sorgente di
luce nel Medio Oriente (introduce Vittorio Bo).
GLI
SPETTACOLI, LE MOSTRE E LE PROIEZIONI
Alle
conferenze di grandi ospiti nazionali e internazionali, il Festival affianca un
programma di eventi in cui i temi della ricerca scientifica sono presentati in
un intreccio di parole, suoni, visioni e altre suggestioni. Sabato 21 maggio
alle 21 in Sala Sinopoli si tiene la conferenza spettacolo Racconto cosmico. Spazio, materia e gravità
nell’evoluzione dell’Universo a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, con Fernando Ferroni,
Antonio Masiero, Viviana Fafone,
Umberto Petrin (piano), Maria Giulia Scarcella (voce
narrante), i racconti animati di Luca Ralli e la conduzione di Patrizio
Roversi. Nell'arco dell'intero weekend, i foyer Petrassi, Sinopoli e altri
spazi dell'Auditorium Parco della Musica ospitano installazioni (Il surf
gravitazionale, a cura di INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,
foyer Petrassi, in cui il pubblico può, come una supernova o un buco nero,
incurvare virtualmente lo spazio e generare onde gravitazionali con i propri
movimenti), exhibit e proiezioni (Einstein e relatività, a
cura di Media INAF, nella Sala ospiti foyer Sinopoli). Previsto anche un
appuntamento speciale per gli studenti delle scuole superiori, venerdì alle 10 in Sala Petrassi: la proiezione
di Interstellar, il kolossal diretto da Christopher Nolan nel
2014 e interpretato da Matthew McConaughey, commentata da Matteo De Giuli di Radio3 Scienza. Perfetto esempio di fantascienza
hollywoodiana che si avventura in temi cari alle teorie e agli studi di Albert
Einstein (avvalendosi anche della consulenza scientifica di Kip Thorne, lo scienziato che nel 1984
fondò il progetto LIGO di ricerca delle onde gravitazionali). Ai bambini sono
dedicate le letture animate Coltivare lo stupore – Storie per occhi
aperti e orecchie curiose a cura dei Gatti Ostinati, in programma
sabato 21 e domenica 22 presso la Sala Ospiti alle 16, 17 e 18. Confermata
infine la presenza di Radio3Scienza, con uno studio radiofonico da cui
si racconta in diretta il Festival e si intervistano i suoi
protagonisti.
Festival delle Scienze 2016
Relatività
PROGRAMMA
L’ingresso agli eventi, salvo dove
diversamente indicato,
è a pagamento al costo di 3 euro
VENERDì 20 MAGGIO 2016 - GIORNATA DI APERTURA
Ore 9.30
Sala
Petrassi
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Inaugurazione
Intervengono
Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Aurelio Regina, Presidente
Fondazione Musica per Roma
José R. Dosal, Amministratore
delegato Fondazione Musica per Roma
Vittorio Bo, co-direttore
Festival delle Scienze
Barbara Negri, responsabile di ASI Esplorazione e Osservazione dell’Universo
Fulvio Ricci, INFN
- responsabile esperimento VIRGO
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Ore 10
Sala
Petrassi
Evento
riservato alle scuole superiori
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Scuole
Proiezione del film
“Interstellar”
Introduzione e commento a cura di Matteo De Giuli, Radio3 Scienza
Si può imparare la
relatività generale guardando un film di fantascienza? Sì, secondo il regista
Christofer Nolan (Inception, Batman Begins) che per il suo Interstellar ha
chiesto al fisico teorico Kip Thorne di curare nel dettaglio ogni aspetto
scientifico affrontato nella pellicola. A bordo di una navicella spaziale, il
capitano Cooper (Matthew McConaughey) e un piccolo gruppo di astronauti vanno
alla ricerca di un pianeta abitabile simile alla Terra. Ma girovagare tra le
galassie non è un’operazione facile e gli inconvenienti dei viaggi
interstellari sono sempre dietro l'angolo. E così l'equipaggio dovrà, tra le
altre cose, fare i conti con un enorme buco nero capace di modificare lo
scorrere del tempo nelle sue vicinanze. Oppure attraversare un wormhole, un
cunicolo spazio-temporale, scorciatoia che può connettere luoghi
distantissimi dell’universo.
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Ore 16
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Oltre Einstein
Interviene
João
Magueijo, professore di Fisica Teoretica all’Imperial
College (London, UK)
Introduce Giovanni Amelino
Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma
A distanza di cento anni dalla sua pubblicazione,
la teoria della relatività generale di Einstein gode davvero di ottima salute
e anche la teoria del Big Bang, ad essa collegata, è ancora una storia di
successo per spiegare la formazione del nostro Universo. Tuttavia, la teoria
presenta molte lacune e omissioni. In particolare la relatività si rifiuta di
unificare la gravità e la meccanica quantistica, facendo sì che la “gravità
quantistica” rimanga solo un mero desiderio. Anche il modello del Big Bang
lascia irrisolti molti interrogativi, soprattutto non ci dice che cosa
esplose. Questo e altri problemi hanno spinto gli scienziati ad avanzare
teorie al di là della Relatività generale. La lectio è incentrata sulle
teorie della velocità variabile della luce e sulla possibilità che da queste
giunga l’elemento cruciale in grado di risolvere questi enigmi. In
particolare si sofferma sui recenti successi derivanti dalle teorie con una
doppia geometria dello spazio-tempo, facendo anche riferimento al cosiddetto
approccio della relatività speciale deformata. In conclusione si prova infine
a spiegare in che modo le alternative all’enigma della materia oscura
potrebbero portarci oltre la Relatività.
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Ore
17.30
Sala
Petrassi
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Lectio magistralis
La ricerca della materia oscura
Interviene
Elena Aprile, Columbia University (New
York, USA) - Esperimento Xenon
Introduce Rossella Panarese, Radio3 Scienza
La varietà degli esperimenti con i quali si tenta di scoprire di cosa
sia fatta la materia oscura che riempie il nostro universo rende
particolarmente vivace questo campo di ricerca. In questo intervento si passa
in rassegna ciò che conosciamo (o non conosciamo) riguardo alla natura della
materia oscura per poi presentare i principi di base per la sua rivelazione
diretta. Si parla in particolare dell’esperimento XENON dei Laboratori
nazionali del Gran Sasso, che al momento è la ricerca di WIMP (Weakly
Interacting Massive Particles) più avanzata al mondo.
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Ore 19
Sala
Petrassi
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Dialogo
Einstein, i quanti e le onde gravitazionali
Intervengono
Scott Hughes,
professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology
(Cambridge, USA)
David Kaiser, Germeshausen Professor di
Storia della Scienza e professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, USA)
Introduce Jacopo Romoli, co-direttore Festival delle Scienze
Nella relatività generale di Einstein, la gravità si propaga. Poiché
la gravità è la più debole delle forze fondamentali, Einstein credeva che
tale radiazione non sarebbe mai stata misurata. Ma Einstein si sbagliava nel
pensare che non si sarebbe mai dimostrato che la sua teoria era giusta. Gli
scienziati hanno di recente scoperto le onde gravitazionali prodotte da due
buchi neri che si fondono. Nel suo intervento Scott Hughes racconta la
ricerca delle onde gravitazionali, sottolineando come sia utile pensare a
queste onde come simili a suoni e nel descrivere questa nuova astronomia
propone alcuni esempi delle canzoni cantate dagli oggetti astronomici. Albert
Einstein aveva torto e ragione anche a proposito di qualcos’altro. L’entanglement
quantistico, che lui definì come “una spaventosa azione a distanza”, rimane
uno degli esempi più eloquenti delle differenze che separano la fisica
quantistica dalle nostre abituali intuizioni sullo spazio, sul tempo e sulla
materia. Oggi l’entanglement è al centro dei dispositivi di nuova generazione
come i computer quantistici e la crittografia quantistica. David Kaiser
descrive gli esperimenti più recenti, incluso il nuovo approccio che usa
parte della luce più antica dell’universo per verificare i fondamenti della
fisica quantistica.
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SABATO 21 MAGGIO 2016
Ore 10.30
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Un cruciverba ben
congegnato”. Einstein e le simmetrie della natura
Interviene
Vincenzo
Barone, professore di fisica teorica all’Università del Piemonte Orientale, INFN – Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare
Introduce Marco Motta,
Radio3 Scienza
Se la natura, come diceva Einstein, è un “cruciverba ben
congegnato”, le simmetrie sono le regole di questo gioco. Ma che cosa sono di
preciso le simmetrie fisiche, che relazione hanno con le simmetrie che ci
sono più familiari, e, soprattutto, perché sono così importanti? Lo si scopre
ripercorrendo il cammino che ha portato i principi di simmetria, di cui il
postulato di relatività è storicamente il primo esempio, a diventare, nel
corso del Novecento, i pilastri della visione fisica dell’universo.
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Ore 12
Sala
Petrassi
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Lectio magistralis
Il futuro è dietro di noi
o in salita? La relatività stabile del concetto di spazio-tempo
Interviene
Rafael
Núñez, professore di Scienze Cognitive alla University of California (San
Diego, USA)
Introduce Jacopo Romoli,
co-direttore Festival delle Scienze
A differenza dello
spazio o del colore, non possiamo “percepire” il futuro o il passato
direttamente attraverso i nostri sensi. In che modo allora riusciamo a
comprendere l’elusivo dominio del tempo? In parte ci serviamo di una metafora
concettuale che ci consente di concepire le entità temporali nei termini di
quelle spaziali. Questo fenomeno straordinario e al tempo stesso onnipresente
si manifesta in espressioni della vita quotidiana come per esempio “Abbiamo
davanti una settimana fantastica” e attraverso gesti spontanei che ne
rivelano la profonda natura concettuale. In compagnia di R. Nunez si scopre
come il tempo quotidiano possa essere studiato scientificamente usando metodi
diversi, dagli esperimenti di psicolinguistica al neuroimaging e alla ricerca
etnografica sul campo. Gli studi infatti dimostrano come il futuro concepito
come “davanti a noi” (e il passato “dietro di noi”) sia un modello diffuso,
ma non per tutti gli esseri umani! Tra gli Aymara delle Ande e gli Yupno
della Papua Nuova Guinea, ad esempio, il futuro è, rispettivamente, “alle
nostre spalle” o “in salita”. A dimostrazione del fatto che il concetto di tempo
è relativo, ma in modo stabile.
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Ore 14.30
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
I Big Data:
pronipoti della relatività generale?
Interviene
Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI
Introduce Vittorio
Bo, co-direttore Festival delle Scienze
La Relatività generale di Einstein è il più
grande capolavoro della fisica del secolo scorso, ma la sua storia continua e
oggi, in modo sempre più prepotente, metodi ispirati a questa teoria giocano
un ruolo in ambiti all’apparenza ad essa assolutamente estranei. Uno è quello
dei «Big Data». Nel processo fondamentale della Data Science, di estrarre
dapprima informazione dai dati, di tradurre poi l’informazione, aggregata, in
conoscenza e di trasformare infine quest’ultima in 'sapere', i Big Data -
"quinta rivoluzione dell’Information Technology" – i dati possono
essere organizzati in modo naturale in strutture geometriche discrete, che si
prestano a essere rappresentate da oggetti matematici della stessa natura di
quelli introdotti, attraverso il cosiddetto 'Regge calculus', nello studio
della Relatività generale. Le differenze dalla Relatività generale sono
ovviamente numerose, ma i primi risultati dell’applicazione di questi metodi,
l’"analisi topologica dei dati" – dalle neuroscienze alla
epidemiologia digitale, dall’oncogenetia alle scienze sociali computazionali
– sono straordinari.
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Ore 16
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Big
Quantum Data
Interviene
Seth Lloyd, Nam P. Suh Professor di
Ingegneria Meccanica e professore di Fisica al Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, USA)
Introduce Giovanni
Amelino Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma
Viviamo in un’epoca dominata da grandi quantità di dati. Computer,
telefoni cellulari e telecomunicazioni generano e trasferiscono ogni anno bit
di dati nell’ordine del numero di Avogadro. Le tecniche di apprendimento
automatico consentono ai computer di individuare dei modelli in questo
torrente di dati e di rispondere di conseguenza. È risaputo che la meccanica
quantistica è in grado di generare modelli di dati strani e controintuitivi
che i sistemi classici, inclusi i computer classici, non riescono a produrre.
Se i sistemi quantistici possono generare modelli di dati che non possono
essere prodotti in modo classico, allora i computer quantistici dovrebbero
essere capaci di riconoscere modelli che i computer classici non riconoscono.
L’intervento mostra come i computer quantistici possono utilizzare le
tecniche di apprendimento automatico per individuare modelli che i computer
classici non possono trovare.
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Ore 17.30
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
La relatività implica che il
tempo sia come lo spazio?
Interviene
Introduce Jacopo Romoli, co-direttore Festival delle Scienze
La teoria della relatività di Einstein
rivoluzionò la fisica. Il nuovo paradigma era radicale sotto il profilo
concettuale e sorprendentemente controintuitivo. E rivoluzionaria non era soltanto
la fisica della relatività ma, come è stato ripetutamente affermato, la
teoria aveva conseguenze radicali anche sulla natura del tempo. Secondo una
delle tesi controintuitive che molti scienziati e filosofi fanno derivare
dalla relatività, il tempo è come le dimensioni dello spazio. In particolare
la relatività implica che il passato, il presente o il futuro oggettivo non
esistono. Questa idea contraddice la concezione ordinaria secondo cui il
tempo ha un carattere essenzialmente dinamico. Dobbiamo allora accettare
questa nuova concezione del tempo come un “risultato scientifico” che ci
viene imposto da dati empirici? Oppure la scelta tra la vecchia teoria
dinamica e la nuova teoria statica del tempo è un esempio di
sottodeterminazione della teoria rispetto ai dati?
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Ore 19
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Oro dagli asteroidi e asparagi da
Marte
Interviene
Giovanni
Bignami, membro dell’Accademia dei Lincei
Introduce Amedeo Balbi, astrofisico, ricercatore all’Università di Roma “Tor Vergata”
Alcuni asteroidi
sono ricchi di metalli, come le terre rare, preziose per la tecnologia. NASA
studia missioni di esplorazione-profitto per catturare un asteroide e
studiarlo con astronauti-minatori. Gli USA hanno appena fatto una legge che
protegge lo sfruttamento minerario (USA) dello spazio. La NASA pensa più in
grande: dopo l’allenamento con gli asteroidi, magari con propulsione
innovativa, sapremo come andare su Marte. Le sue sabbie rosse, ricche di
ferro, sono ideali per coltivare asparagi.
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Ore 21
Sala Sinopoli
Posto unico 5 euro
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Conferenza spettacolo
“Racconto
Cosmico”. Spazio, materia e gravità nell’evoluzione dell’Universo
A cura di INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Con
Fernando Ferroni, presidente
dell’INFN e professore di Fisica alla Sapienza Università di Roma
Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN e
professore di Fisica teorica all’Università di Padova
Viviana Fafone, INFN e professore di Fisica all’Università di Roma “Tor
Vergata”, collaborazione VIRGO
Umberto Petrin, pianista
Maria
Giulia Scarcella, voce narrante
Con i racconti animati di Luca Ralli, illustratore e vignettista
Conduce Patrizio
Roversi
A pochi mesi dalla prima rivelazione
delle onde gravitazionali da parte delle collaborazioni internazionali LIGO e
VIRGO, una conferenza-spettacolo che, intrecciando al dialogo, la narrazione
per immagini, voci e musica, accompagna il pubblico alla scoperta di alcuni
dei più affascinanti misteri della fisica contemporanea. Guidati da Patrizio
Roversi e accompagnati dai disegni animati di Luca Ralli e dal pianoforte di
Umberto Petrin, i dialoghi tra i protagonisti ripercorrono l’intera
evoluzione dell’Universo, alternandosi alla voce narrante di Maria Giulia
Scarcella. L’esplorazione delle idee alla frontiera delle nostre conoscenze
tocca l’origine e l’evoluzione dell’Universo, la sua struttura fatta di
oggetti visibili e invisibili, la materia oscura e le altissime energie delle
particelle accelerate nei grandi acceleratori, la relatività di Einstein e le
onde gravitazionali, fino alla straordinaria finestra aperta sull’universo
dai recenti risultati sulla loro rivelazione.
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DOMENICA 22 MAGGIO 2016
Ore 10.30
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Una teoria del tutto è possibile?
Interviene
Giovanni
Amelino Camelia, professore di Fisica all’Università “La Sapienza” di Roma
Introduce Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze
Nell’anno in cui si
festeggia l’osservazione delle onde gravitazionali, ennesima vittoria del
“giovane Einstein”, un grande fisico teorico ci propone una nuova prospettiva
sull’intero percorso scientifico di Einstein, tracciando una linea netta tra
il fenomenale Einstein giovane, che in undici anni fece scoperte degne
perlomeno di quattro premi Nobel, e lo scienziato molto diverso che Einstein
diventò nei successivi quarant’anni, dopo aver ottenuto la fama
internazionale. E se il “vecchio Einstein” può essere definito uno studioso
piuttosto sterile e almeno in parte responsabile del mito della “teoria del
tutto” che ancora oggi produce un vasto spreco di risorse destinate alla
scienza, l’incontro con Amelino Camelia si conclude proponendo una
riflessione sulla possibilità che questi due aspetti molto diversi del più
grande scienziato di tutti i tempi possano essere presi in considerazione
nell’affrontare il problema dell’unificazione di gravità e meccanica
quantistica.
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Ore 12
Sala Petrassi
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Lectio magistralis
Onda su onda,
la radioastronomia da Marconi ad Einstein
Interviene
Nicolò D’Amico, presidente di INAF – Istituto Nazionale di
Astrofisica
Introduce Marco
Cattaneo, direttore di “Le Scienze” e “National Geographic Italia”
Si può dire sia nata
per caso. Da circostanze del tutto occasionali e a seguito di una delle più
fortunate invenzioni della storia della tecnologia: la radio di Guglielmo
Marconi. Oggi la radioastronomia è una scienza di punta, frontiera di una
ricerca che ci permette di spingere lo sguardo ai confini dell’universo, di
verificare la teoria della Gravitazione di Albert Einstein, di scoprire che
esistono nella nostra Galassia dei veri e propri “orologi cosmici”. Il mondo
di domani parla di astronomia.
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Ore 15
Sala Petrassi
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Dialogo
La scoperta delle onde gravitazionali
Intervengono
Fulvio Ricci, INFN – Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, responsabile esperimento VIRGO
Bangalore Sathyaprakash, professore di Fisica Gravitazionale alla Cardiff University (UK) - LIGO
Introduce Marco
Cattaneo, direttore di “Le Scienze” “National Geographic Italia”
Le idee di Einstein
sullo spazio, tempo e gravità hanno completamente trasformato la nostra
comprensione dell'universo. Esperimenti ingegnosi hanno mostrato che la
gravità rallenta il flusso del tempo, curva i raggi di luce, porta alla
formazione di buchi neri e supporta l'idea che l'universo è stato creato con
il big bang. L'ultima predizione di Einstein verificata sperimentalmente sono
state le onde gravitazionali, puri elementi nella geometria dello
spazio-tempo. La rivelazione delle onde gravitazionali permette di osservare
zone del cielo nascoste, come ad esempio ciò che si ammassa al centro delle
galassie, e contribuendo in modo del tutto nuovo allo studio dell’origine e
l’evoluzione dell’universo. In particolare,
la rivelazione diretta delle onde gravitazionali è uno sforzo che si protrae
ormai da più di 40 anni ed ha visto degli enormi progressi in termini di
sensibilità dei rivelatori. La prima rivelazione diretta di un segnale di
questo tipo è già avvenuta grazie ai due rivelatori avanzati LIGO a cui
presto si affiancherà Virgo in Europa. In questa conferenza, il
professor Fulvio Ricci e il professor Sathyaprakash Bangalore, raccontano
questa emozionante scoperta e spiegano in modo semplice il principio di
misura e le caratteristiche degli apparati sperimentali che sono stati
sviluppati in questi anni.
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Ore 17
Sala
Petrassi
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Lectio magistralis
Le stelle del cinema
Interviene
Roberto
Battiston, Presidente
ASI – Agenzia Spaziale Italiana
Introduce Amedeo Balbi, astrofisico, ricercatore all’Università di Roma “Tor Vergata”
Vedere il lander Philae che dopo aver
viaggiato per 10 anni attraverso lo spazio profondo insieme alla sonda
Rosetta atterrava sulla cometa Churyumov-Gerasimenko è stato un grande evento
scientifico globale. Le immagini erano vere, e allo stesso tempo sembravano
il trailer di un film di fantascienza. La tecnologia e la cultura scientifica
che servono a realizzare a un grande film di fantascienza come Interstellar
hanno raggiunto livelli altissimi, al punto che il limite tra verità e
finzione è sempre più complesso, intrecciato e affascinante.
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Ore 19
Sala
Petrassi
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Lectio magistralis
Apriti sesamo
– una sorgente di luce nel Medio Oriente
Interviene
Eliezer Rabinovici, vice presidente CERN/SESAME, Racah Institute of Physics,
Hebrew University, Gerusalemme
Introduce Vittorio Bo, co-direttore Festival delle Scienze
La lezione di E. Rabinovici è come un
viaggio in un vero e proprio universo parallelo, in cui diversi scienziati
del Medio Oriente lavorano per una causa comune da oltre vent’anni e che
conduce il pubblico a scoprire in che modo in Giordania si stia costruendo
una sorgente di luce di alta qualità chiamata SESAME. Un viaggio che fa tappa
in Italia, nel deserto del Sinai, al Cern, a Parigi, a Gerusalemme e ad
Amman. Il progetto SESAME, che vede la collaborazione di Bahrain, Cipro,
Egitto, Iran, Israele, Giordania, Pakistan, Autorità Nazionale Palestinese e
Turchia, è stato avviato più di venti anni fa e l’inizio dell’attività della
fonte di luce è previsto per il 2017. SESAME troverà applicazione in progetti
scientifici di archeologia, biologia, chimica, scienze ambientali, scienza
della materia, farmacologia e fisica.
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Festival delle Scienze 2016
SPETTACOLI,
INSTALLAZIONI, VIDEO E LABORATORI
In occasione dell’undicesima edizione del Festival
delle Scienze
alcuni spettacoli, installazioni, video e laboratori esplorano il tema della relatività per i
grandi e i più piccoli:
Racconto Cosmico
Spazio,
materia e gravità nell’evoluzione dell’Universo
Conferenza / Spettacolo a cura
di INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Sabato 21 maggio, Sala Sinopoli, ore 21. Biglietti: 5 euro
Con Fernando Ferroni, Antonio Masiero, Viviana Fafone, Umberto Petrin (piano),
Maria Giulia Scarcella (voce narrante). Racconti animati di Luca Ralli.
Conduce Patrizio Roversi
Racconto-Cosmico accompagna il pubblico alla scoperta di alcuni dei più affascinanti
misteri della fisica contemporanea, intrecciando dialogo, narrazione per
immagini, voci e musica. L’esplorazione delle idee alla frontiera delle nostre
conoscenze tocca l’origine e l’evoluzione dell’Universo, la sua struttura fatta
di oggetti visibili e invisibili, la materia oscura e le altissime energie
delle particelle accelerate nei grandi acceleratori, la relatività di Einstein
e le onde gravitazionali, fino alla straordinaria finestra aperta sull’universo
dai recenti risultati sulla loro rivelazione.
Il surf gravitazionale
Un’installazione
interattiva sulle onde gravitazionali
A cura di INFN - Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare
Foyer Petrassi. Orari:
venerdì 20 maggio ore 11-21; sabato 21 ore 11-21 domenica
22 maggio ore 10-21. Ingresso libero.
Secondo la teoria della relatività generale di Einstein la massa di
grandi stelle o i buchi neri modificano lo spazio e il tempo intorno a noi:
deformano e incurvano lo spazio, rallentano il tempo fino a fermarlo e il
movimento della loro massa genera le onde gravitazionali. In realtà anche il
nostro corpo e i nostri movimenti hanno questo effetto, ma in modo del tutto
impercettibile. In questa installazione gli spettatori possono, come una
supernova o un buco nero, incurvare virtualmente lo spazio e generare onde
gravitazionali con i loro movimenti.
Einstein e relatività
Proiezione a cura
di MEDIA INAF
Foyer Sinopoli. Orari:
venerdì 20 maggio ore 11-21;
sabato 21 ore 11-21 domenica 22 maggio ore
10-21. Ingresso libero.
Proiezione del video Einstein e
relatività in loop (durata 30 minuti).
Gatti ostinati
“Coltivare
lo stupore – Storie per occhi aperti e orecchie curiose”
Sala Ospiti. Sabato 21 e domenica 22 maggio, ore 16, 17 e 18. Lo spettacolo è rivolto a bambini a partire dai 3 anni. Biglietti: 5
euro.
Letture animate per i piccoli e per quei grandi che si sentono ancora
piccoli, dedicate alla Relatività.
#relatività
#festivaldellescienze
#auditoriumparcodellamusica
#scienza
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