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AL MUSEO DIOCESANO DI MILANO
DAL 2 APRILE AL 12 SETTEMBRE
2016
LA MOSTRA
DESIGN Behind DESIGN
Egino Weinert Calice metallo dorato e smalti 1971 Fondazione Paolo VI Varese |
Design Behind Design, che
si tiene in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di
Milano dal titolo 21st Century. Design After Design, racconta, mediante 99 tra
opere d’arte, fotografie, oggetti di arredo, progetti di architettura,
composizioni musicali, la produzione artistica che si è confrontata, dal secondo
dopoguerra ad oggi, con il campo del sacro.
Lucio Fontana, Crocifissione, ceramica colorata e riflessata, 1957, Collezione privata, Lecco |
Sono proposti lavori di autori quali
Lucio Fontana, Francesco Messina, Fausto Melotti, Mario Sironi, Nicola De Maria,
Mimmo Paladino, Gio Ponti, Figini e Pollini, Vico Magistretti, Angelo
Mangiarotti, Luigi Caccia Dominioni, Afra e Tobia Scarpa, Nanni Strada, Giulio
Iacchetti, Roberto Sambonet, William Xerra e molti altri.
Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno
di bellezza per non affondare
Paolo VI, 1965
Dal 2 aprile al 12 settembre, il Museo
Diocesano di Milano (corso di Porta Ticinese 95) ospita la mostra DESIGN
Behind DESIGN.
Emilio Greco, Testa di apostolo, bronzo patinato, Fondazione Paolo VI, Varese |
La rassegna, curata da Marco Romanelli e
Carlo Capponi con Natale Benazzi, Laura Lazzaroni e Andrea Sarto, organizzata
dall’Arcidiocesi di Milano per volontà dell’Arcivescovo di Milano, cardinale
Angelo Scola, col sostegno del main sponsor Mapei, sponsor tecnico:
Luceplan-Milano, Poltrona Frau- Tolentino; Apice-Milano, si tiene in occasione
di XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano dal titolo 21st
Century. Design After Design racconta ciò che architetti, designer e
artisti hanno pensato e disegnato per la committenza della Chiesa cattolica o
comunque rappresentando il sacro, tra opere d’arte, fotografie, oggetti di
arredo, esempi di architettura, composizioni musicali, di autori quali Lucio
Fontana, Fausto Melotti, Francesco Messina, Mario Sironi, Nicola De Maria, Mimmo
Paladino, Gio Ponti, Figini e Pollini, Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti,
Luigi Caccia Dominioni, Roberto Sambonet, Nanni Strada, Giulio Iacchetti, Afra e
Tobia Scarpa, William Xerra, Gabriele Basilico, Mario Carrieri, Francesco
Radino, Mario Cresci, Luciano Migliavacca, Luigi Picchi, Francis Poulenc, Igor
Stravinskij, e molti altri.
L’iniziativa invita il visitatore ad andare
al di là dell’oggetto, artistico o di design, alla ricerca di un
significato implicito contenuto in esso, ma che, non per questo, elude la
funzione prima a cui l’oggetto è destinato. Raccontare la storia di alcuni di
questi manufatti significa mostrare un ‘uomo creatore’, capace di guardare oltre
la sua matita e di progettare l’oggetto in base a ‘regole’ che rimandano al
senso, oltreché alle necessarie funzioni tecniche.
Il percorso espositivo, organizzato per aree
tematiche, si apre con la sezione dedicata all’architettura che, grazie agli
inediti scatti appositamente effettuati da Giovanni Chiaramonte, si avvale della
proiezione ambientale di alcune delle più importanti chiese milanesi del
moderno, ovvero di quei “luoghi aggregativi di qualità” che il cardinale Angelo
Scola ritiene di fondamentale importanza per accogliere le varie Comunità della
diocesi, secondo la linea tracciata, alla metà degli anni ’50, da Giovanni
Battista Montini, futuro papa Paolo VI, allora arcivescovo di Milano che, per
primo, ebbe l’intuizione di aprire la Chiesa al contemporaneo, chiamando a
collaborare gli artisti e gli architetti più interessanti del tempo. Sono quindi
analizzate, tra le altre, le testimonianze di architetti quali Gio Ponti (San
Francesco al Fopponino, 1964), Figini e Pollini (Madonna dei Poveri, 1952-1956),
Vico Magistretti e Mario Tedeschi (Santa Maria Nascente al QT8, 1954-1955),
Giovanni Muzio (San Giovanni Battista alla Creta, 1956-1958), Ignazio Gardella
(san Francesco, Villaggio INA casa, Cesate, 1958), Luigi Caccia Dominioni (San
Biagio, Monza, 1965-1967).
La mostra raccoglie poi eccellenze create da
artisti e designer che si sono confrontati con le tematiche del sacro e con le
regole del rito, ovvero con la Liturgia. Sono scelte alcune tipologie
contemporanee di arredo sacro, dalle croci ai calici, dai paramenti agli
Evangelari, che vivono, grazie alle collezioni permanenti del Museo Diocesano,
un’inedita e fattiva comparazione tra antico e moderno. A fianco dei capolavori
di ‘arte suntuaria’, ospitati nelle sale del Museo e che coprono un arco
temporale dal IV al XXI secolo, si trovano dunque creazioni contemporanee come
le croci di Giulio Iacchetti, Marta Laudani, Marco Ferreri, Emilio Nanni,
Lorenzo Damiani, Studio Quattroassociati, la casula in tessuto laminato oro di
Nanni Strada e i calici di Afra e Tobia Scarpa, Tito Amodei, Giuseppe Polvara o
ancora il prezioso candeliere a tre fiamme e l’ostensorio ambrosiano su disegno
di Giovanni Muzio.
Particolarmente importante è la sezione
della mostra dedicata alla pittura e alla scultura, dove s’incontrano due
Crocifissioni di Lucio Fontana provenienti da collezioni private (da mettere
a confronto con la celebre Via Crucis bianca del 1955, deposito della
Regione Lombardia al Museo diocesano), le sculture di Francesco Messina (busto
del Cardinal Schuster, dalla Raccolta arcivescovile), di Fausto Melotti
(La Veronica, dalla Fondazione Melotti), di Emilio Greco (Testa di
apostolo, nelle Raccolte della Fondazione Paolo VI di Varese), oltre a
dipinti di Mario Sironi (Cristo porta Croce), William Congdon, Adolfo
Wildt (Mater Misericordiae), Roberto Sambonet (Cupole del Santo a
Padova) e William Xerra.
Non manca un’analisi delle più interessanti
ricerche fotografiche a soggetto sacro, con gli scatti di Giovanni Chiaramonte
St Elisabeth Kirche di Berlino, di Mario Cresci da La strage degli
Innocenti di Guido Reni o ancora di Gabriele Basilico che visita le
Guglie del Duomo di Milano, di Mario Carrieri che giunge a San Francisco
per riprendere la luce di Pier Luigi Nervi in St Mary Cathedral o di
Francesco Radino che si sofferma su esempi di sacro nel territorio Cappella
Antona Traversi a Meda.
Chiude idealmente l’itinerario la sezione
dedicata alla musica che permette di riscoprire figure di compositori lombardi
quali Luciano Migliavacca e Luigi Picchi e di riascoltare, con un programma più
volte variato nel corso della mostra, musica sacra contemporanea, non solo ad
uso del rito propriamente detto.
Catalogo Silvana editoriale.
DESIGN Behind
DESIGN
Museo Diocesano di Milano (corso di Porta
Ticinese 95)
2 aprile - 12 settembre 2016
Orari:
martedì-domenica, 10.30-20.30 (La
biglietteria chiude alle 20.00) chiuso lunedì.
Dal 7 luglio al 27 agosto:
martedì-sabato, 15.00-23.00 (La biglietteria chiude alle 22.30) chiuso domenica
e lunedì.
Aperture speciali: lunedì 25 aprile e
giovedì 2 giugno: 10.30-20.30
Chiuso: domenica 1° maggio e lunedì
15 agosto
Ingresso (mostra + Museo Diocesano):
intero, € 8,00 (martedì, € 4,00); ridotto e convenzioni, € 5,00; scolaresche, €
2,00
Ingresso cumulativo (mostra + Museo
Diocesano + Sant’Eustorgio): intero, € 12,00; ridotto e convenzioni, € 7,00;
scolaresche, € 3,00
Informazioni: tel. 0289420019;
info.biglietteria@museodiocesano.it
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