Francesco
Permunian La
polvere dell'infanzia
Con
le fotografie di Duilio Avezzù
Lo
sguardo di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci
principali della letteratura italiana degli ultimi decenni, questa volta
percorre a ritroso il tempo e si concentra sul Polesine dell'infanzia. Un terra
uscita stremata dalla guerra, in cui sono ancora fresche le cicatrici della
lotta partigiana e dove piomberà a complicare le cose la storica alluvione del
Po. Perfetta fusione tra romanzo e diario, La polvere
dell'infanzia si distende fra memoria e artificio narrativo, sempre
attraverso lo strumento straordinariamente efficace e impietoso della parodia.
Ecco dunque sfilare sotto gli occhi del lettore una diabolica donna in cerca di
vendetta, o un vecchio filosofo ubriacone che regala perle di saggezza, o la
voce commossa di Giambattista Meneghini, che ricorda e rimpiange la sua adorata
Maria Callas. Ma, come si è detto, protagonista del libro è soprattutto il
Polesine, che nel fantastico immaginario di Permunian assume i contorni
universali del mondo intero. E così, insieme alle inevitabili tresche paesane e
alle grottesche vicende di provincia, lo scrittore svela anche una parte sepolta
di storia del dopoguerra italiano. Ad accompagnare il racconto, una galleria
di immagini dall'archivio fotografico di Duilio Avezzù.
"La
pallina del flipper di Permunian sbatte continuamente tra Desenzano del Garda,
dove vive; Venezia, croce e delizia della sua personale immaginazione; e il
Polesine, dove è nato e dove ritorna come a un luogo di disperazione,
consolazione e struggimento". Franco Cordelli
"Il mondo di Permunian
regala una sensazione di gioia: la gioia del riconoscimento della letteratura,
nella sua gratuità, nella sua indifferenza agli schemi precostituiti, nella sua
beffarda estraneità alle formule correnti". Giulio Ferroni
Francesco
Permunian
Francesco
Permunian (Cavarzere, 1951) è autore di Cronaca di un servo
felice (Meridiano Zero, 1999), Camminando nell'aria della
sera (Rizzoli, 2001),Nel paese delle ceneri (Rizzoli,
2003), Il principio della malinconia (Quodlibet, 2005), Dalla stiva
di una nave blasfema (Diabasis, 2009), La Casa del Sollievo
Mentale (Nutrimenti, 2011), Il gabinetto del dottor
Kafka (Nutrimenti, 2013) eLa polvere dell'infanzia (Nutrimenti,
2015). Sulle sue opere hanno scritto i maggiori critici. Franco Cordelli lo ha
incluso fra i settanta autori che rappresentano la letteratura italiana, Andrea
Cortellessa lo ha inserito nell'antologia La terra della prosa. Narratori
italiani degli anni Zero (L'Orma,
2014).
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