WAR IS OVER! - L’Italia della Liberazione nelle immagini dell’U.S. Signal Corps e dell’Istituto Luce
WAR IS OVER!
L’Italia della Liberazione nelle
immagini dell’U.S. Signal Corps
e dell’Istituto Luce, 1943-46
A cura di Gabriele D’Autilia
ed Enrico Menduni
Formato:21x19 Pagine: 204 Fotografie: 133 a colori e in bianco e nero Confezione: cartonato Prezzo: 24,90 euro
Il libro accompagna la mostra esposta a Palazzo Braschi (Roma) dal 25 settembre 2015 al 10 gennaio 2016.
Contrasto pubblica War is over!, il libro in cui i curatori Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni mettono a confronto due diversi sguardi che raccontano la Liberazione in Italia: quello delle fotografie a colori dei Signal Corps dell’esercito americano e quello delle immagini in bianco e nero dei fotografi dell’Istituto Luce, molte delle quali inedite o precedentemente censurate.
La Liberazione dell’Italia durò due anni, dallo sbarco degli angloamericani in Sicilia nel luglio 1943 alla resa dei tedeschi nell’aprile 1945. Questo processo lungo e doloroso fu messo straordinariamente in scena dai due opposti sguardi fotografici dei fotografi dell’Istituto Luce e dei Signal Corps dell’esercito americano. Sguardi che restituiscono due Italie e due diverse guerre e si osservano reciprocamente e che oggi sono per la prima volta messi a confronto e presentati al pubblico, per iniziativa dell’Istituto Luce-Cincecittà e dell’Assessorato alla Cultura-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, in un volume con un ricco apparato critico.
Il libro, introdotto da testi di Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni, è diviso in diverse sezioni tematiche che raccontano la fine della guerra: pagina dopo pagina le fotografie documentano gli anni della Liberazione attraverso i volti degli sconfitti, il dolore, i monumenti distrutti, ma anche attraverso momenti di vita quotidiani, tra abbracci, divertimenti e attimi di sconforto.
Il racconto dell’Italia che esce da questo duplice sguardo è tragico e glorioso, conosce i toni del coraggio e della sconfitta, della paura e della gioia, della cupa violenza e di una sconfinata voglia di vivere: di un Paese che si accingeva a percorrere i migliori anni del dopoguerra, con la conquista della democrazia, un grande cinema, la ricostruzione, la ricerca del benessere.
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