Palazzo
Madama
Torino 24 giugno – 18
ottobre 2015
Una mostra
nella Sala Senato di Palazzo Madama sul tema della tavola imbandita attraverso i
secoli, un viaggio nel tempo alla scoperta della convivialità, dei riti sociali
e dei piccoli grandi momenti della vita quotidiana.
Un
buon pranzo giova molto alla conversazione.
Non
si può pensare bene, né amare bene,
se
non si è pranzato bene"
Virginia
Woolf, Una stanza tutta per
sé
Nutrire
il pianeta: il titolo dell'Expo di Milano
è stato lo spunto per la mostra ideata da Palazzo
Madama.
Il
cibo
ma anche quel che ruota intorno al cibo: essere seduti intorno a un tavolo significa
in primo luogo famiglia, stare
insieme e condividere. Stando seduti a tavola si prendono decisioni importanti,
si concludono affari e si determinano destini, nascono o muoiono amori.
Dalla tavola
di Re Artù a oggi, la mostra Time
Table evoca, a partire dal gioco di parole del titolo, il tempo e lo spazio della condivisione che
nelle società occidentali è rappresentato dalla tavola imbandita.
Il percorso,
ricco di spunti spettacolari, è articolato in sei tavoli principali, disposti radialmente
intorno a un fulcro centrale come le lancette di un grande orologio che
scandisce il tempo della storia e della memoria. Su ogni tavolo si dispongono
gli oggetti ideati e creati
Piatti, tazze,
zuppiere, fiasche, bottiglie, bicchieri, ma anche gallerie di
manufatti meno
noti, come i rinfrescatoi e il vasellame “a sorpresa”, o quelli
destinati alla “sacra mensa”, dove si celebra il rito della rigenerazione
dell’anima.
Accanto alle
stoviglie, sui “tavolini di servizio” altre opere evocano aspetti della vita
quotidiana di ogni tempo, momenti particolari e diversi da quelli legati al
cibo: strumenti musicali, giochi di società, abiti, elementi di arredo e, sempre
presente, un orologio che scandisce il flusso del tempo.
180
opere
che appartengono in gran parte alle collezioni permanenti di arte decorativa di
Palazzo Madama, proposte sul filo di un nuovo racconto che porta nel museo il
sapore della vita vissuta in casa, intorno al fulcro simbolico della sua
socialità: la tavola.
L'allestimento,
ricco di spunti spettacolari, è stato progettato da Roberto Piana con Studio2fashion. I tavoli scelti per per
l'esposizione sono gli Air Table di LAGO, innovativa azienda di arredamento che
ha ripensato il concetto di tavolo invertendo l'ordine dei fattori: estrema
leggerezza delle strutture portanti in cristallo trasparente e piena fisicità
del piano. Un contrasto espressivo che regala la percezione di un'orizzontalità
fluttuante. Completano l'esperienza le suggestioni sul decoro ceramico e sulla
cioccolata nate dalla collaborazione e dal sostegno di Ristorante Del Cambio e Gobino.
Un ricco
programma di eventi e attività per il pubblico accompagnerà la mostra fino ad
ottobre, grazie al sostegno di Gambero
Rosso, Associazione Donne del
Vino, Gnammo, TwLetteratura, Prochet 1861 e Tucano Viaggi.
LE
SEI SEZIONI
I. Civiltà delle corti. La
tavola del Medioevo. Presenta manufatti di varia provenienza: dalle
dinanderies di area germanica,
agli scintillanti lustri della tradizione ispano-araba, ai raffinati vetri
usciti dalle botteghe di Murano.
Sul tavolino
di servizio sono esposti oggetti che evocano la quotidianità della vita cortese
internazionale – pettini di avorio per la toeletta, cofanetti – scandita nello
scorrere dei giorni dal raro calendario perpetuo miniato su pergamena e
custodito in un apposito astuccio di cuoio.
2. L’eccellenza italiana. La
tavola del Cinquecento. Protagonista è la maiolica prodotta nelle
manifatture dell'Italia centrale per una committenza anche internazionale. Le
botteghe veneziane monopolizzano la produzione dei vetri, imitati nel resto
d'Europa con la formula à la façon de
Venise.
Emblematica
della cultura del Rinascimento è la figura piena di grazia di Carubina di Mence,
esposta in appendice alla tavola. Elegantissima con le sue calze rosse e le
pantofole di cuoio dorato, Carubina è forse un raro esempio di Madonna da
vestire scolpita nel legno a metà Cinquecento da Romano Alberti da Borgo
Sansepolcro e donata negli anni Cinquanta al Museo da Giovanni Agnelli.
3. Il fascino
dell'Oriente. La tavola del Seicento. Nel corso del XVII secolo
tutte le corti europee sono sedotte dal fragile lusso della porcellana venuta
dal’Oriente. La moda delle porcellane orientali finisce per condizionare anche
la produzione ceramica italiana, come dimostrano i piatti dipinti a monocromo
azzurro della manifattura torinese del Regio Parco, avviata nel 1646 da
maiolicari liguri.
4. Il lusso
della porcellana. La tavola del Settecento. Propone un prezioso servizio
del periodo più antico della Manifattura di Vienna, di cui il Museo possiede un
importante nucleo di pezzi donati dal marchese D'Azeglio. L'appendice è
dedicata alle occupazioni del tempo libero: vi figura infatti una plancia per il
biribissi, antico gioco d'azzardo simile alla lotteria.
5. Ritorno all’ordine. La
tavola dell’Ottocento. Dopo i fasti del barocco e i capricci del rococò,
l'arrivo del gusto neoclassico si impone nell’Ottocento come una rivoluzionaria
lezione di misura. Lo testimonia il bellissimo servizio della Real Fabbrica
Ferdinandea di Napoli decorato con figure di animali tratto da stampe
dell'epoca.
6. Colore e
design. La tavola del Novecento. Un coloratissimo servizio disegnato nel 1967 da
Gio Ponti per le Ceramiche Franco Pozzi, esposto anche nella mostra dedicata al
grande designer alla Triennale di Milano del 2011, segna l'irruzione del gusto
pop nell'ordine assoluto che dominava l'arte del Novecento, chiudendo la
carrellata cronologica della mostra.
LE
TRE GALLERIE
Accanto alle
sei tavole principali si sviluppano tre
gallerie tematiche dedicate, rispettivamente, all’altare, con una scelta di vasi e
suppellettili sacre destinate all’apparecchiatura della “mensa del Signore”; a
zuppiere e rinfrescatoi, i pezzi
più imponenti del servizio da tavola e quelli che meglio evidenziano, anche
attraverso la foggia, l'impronta stilistica dell'insieme; e all’arte del bere, con una varietà di forme di
vasellame legate all'atto del bere e alla mescita dei liquidi che vanno dai
vetri provenienti dagli scavi archeologici nel Vicino Oriente alle fantasiose
forme delle officine muranesi di fine Ottocento.
LE
NOVITÁ
Molti gli oggetti
di Palazzo Madama mai esposti al pubblico, tra i quali spiccano lo stipo
impiallacciato di ebano e avorio, il raro mandolino seicentesco, la tavola per
il gioco del biribissi decorata a “lacca povera” e l’elegante abito stile Impero
che sembra uscito dalle pagine di un romanzo di Jane Austen, restaurato per
l’occasione.
Le opere in
prestito provengono da Palazzo Reale di
Torino, dall’Associazione Italiana
Radio d’Epoca – Gruppo Piemonte e
Valle d’Aosta “Beppe La Paglia” e da una collezione privata di
Torino.
TIME
TABLE. A TAVOLA NEI SECOLI
Palazzo Madama
24 giugno –
18 ottobre 2015
Inaugurazione:
23 giugno, ore 18.00
Orario:
lunedì 10-18; giovedì-sabato 10-18; domenica 10-19
martedì
chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
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